ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00179

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 12/05/2016
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00947
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Stato iter:
12/05/2016
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 12/05/2016

APPROVATO IL 12/05/2016

CONCLUSO IL 12/05/2016

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00179
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Giovedì 12 maggio 2016 in Commissione IV (Difesa)

Risoluzione n. 7-00947 Basilio: Sullo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze

RISOLUZIONE APPROVATA

  La IV Commissione (Difesa),
   premesso che:
    una delegazione della Commissione difesa – formata dal presidente Francesco Saverio Garofani e dai deputati Tatiana Basilio, Francesca Bonomo, Elio Massimo Palmizio e Rosanna Scopelliti – ha svolto una missione a Firenze il 18 febbraio 2016 visitando lo Stabilimento chimico farmaceutico militare;
    a ricevere la delegazione erano presenti il direttore generale dell'Agenzia Industrie Difesa (AID), ingegner Gian Carlo Anselmino, il direttore dello stabilimento, colonnello Antonio Medica, insieme ad altri ufficiali del medesimo stabilimento (il vice direttore, colonnello Flavio Paoli, il tenente colonnello Lorenzo Funaro e il tenente colonnello Stefano Mannucci);
    la delegazione ha potuto verificare il ruolo importante ricoperto dallo stabilimento in questione sia per l'amministrazione della difesa sia per il sistema sanitario nazionale;
    è utile ricordare come al fine di assicurare una gestione unitaria di tipo privatistico all'area tecnico-industriale del Ministero della difesa, è stata istituita, con decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, articolo 22, l'Agenzia Industrie Difesa (AID) che opera secondo i princìpi del mercato e della libera concorrenza;
    l'AID è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico istituito come strumento di razionalizzazione e ammodernamento delle unità industriali del Ministero della difesa. L'AID opera secondo criteri industriali sotto la vigilanza del Ministro della difesa, con la missione di portare all'economica gestione gli stabilimenti industriali assegnati in gestione, in una logica di creazione di valore sociale ed economico per lo Stato e la collettività;
    nel processo di riforma iniziato dal Ministero della difesa nel novembre del 2000 il Farmaceutico militare di Firenze, insieme ad altri 9 enti distribuiti sul territorio italiano, è stato inserito alle dipendenze di un'agenzia denominata Agenzia Industrie Difesa (decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999, decreto ministeriale del 24 aprile 2001, decreto ministeriale del 24 ottobre 2001), perché ritenuto non più strategico, con la finalità di ridurne i costi di funzionamento e di raggiungere l'equilibrio economico-finanziario seguendo criteri di economicità ed efficienza;
    con i decreti ministeriali in data 24 aprile 2001 e 24 ottobre 2001 sono stati trasferiti alla gestione dell'AID ben otto strutture militari, tra cui appunto lo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze, azienda che negli ultimi due anni ha raggiunto il pareggio di bilancio ed ha mantenuto un costante livello di esercizio, in ossequio a quanto disposto dall'articolo 2190 del codice dell'ordinamento militare;
    la predetta struttura riveste una fondamentale importanza nel settore della ricerca e della sperimentazione farmacologica, posto che alla stessa è demandata fin dal 2014, in via esclusiva, la produzione di medicinali cannabinoidi, oltre che antidoti, farmaci, medicature e presidi medico chirurgici in tutte le situazioni di emergenza nazionale quali il terremoto in Irpinia, il terremoto del Friuli-Venezia Giulia, l'alluvione nella Valnerina, il colera in Campania e l'influenza AH1N1;
    in occasione dell'emergenza internazionale derivante dall'esplosione della centrale termonucleare di Chernobyl in sole 24 ore vennero prodotte e consegnate dallo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze un milione di pasticche di potassio ioduro, necessarie a prevenire gli effetti più devastanti sulla tiroide dall'esposizione alle radiazioni emesse dallo iodio radioattivo 131, mentre in tempi più recenti la struttura ha contribuito allo sviluppo del progetto Stop-shock di uso militare, rivelatosi efficace anche contro gli effetti più devastanti dell'Ebola, svolgendo di fatto e da sempre un ruolo operativo strategico e sociale, intervenendo prontamente come «organo tecnico dello Stato» in molte emergenze nazionali ed internazionali;
    lo Stabilimento chimico militare di Firenze è l'unico ente farmaceutico di Stato in Italia che produce cosiddetti «farmaci orfani» senza scopo di lucro, farmaci che non vengono prodotti dalle aziende farmaceutiche private a causa dello scarso ritorno economico ma che sono dei «salvavita» per le migliaia di persone affette da malattie rare;
    per peculiarità funzionali e operative del Farmaceutico militare, che più che uno stabilimento è un'istituzione, è impensabile trarre profitti economici dalle proprie produzioni;
    come riportato dalla stessa relazione fatta alla Commissione difesa dal presidente Francesco Saverio Garofani «in conclusione del briefing, il colonnello Medica ha evidenziato i punti di forza e le criticità dello Stabilimento. Tra i punti di forza, c’è il fatto che lo Stabilimento è l'unica officina farmaceutica dello Stato: un'officina in grado di produrre farmaci in conformità con i più elevati standard di qualità, nonché di assicurare una risposta pronta e sicura, con una grande flessibilità, che le consente di produrre medicinali in varie forme e a vari livelli di scala (da quello della farmacia a quello industriale). Punti di criticità sono invece: i costi necessari per mantenere pronti ed efficienti i reparti di produzione; l'età media del personale, che è elevata; il progressivo pensionamento senza sostituzione di personale altamente specializzato; l'incertezza dell'organigramma»;
    recentemente inoltre la Fondazione FIRMO «Raffaella Becagli» impegnata nella ricerca sulle oltre 400 malattie dell'osso rare, ha allestito i suoi laboratori nelle stanze dell'Istituto farmaceutico militare segno di una importante collaborazione con le istituzioni di ricerca civili;
    vista la valenza che riveste riguardo alle proprie particolari produzioni di interesse strategico-sociale per il Paese, lo SCFM non può più essere gestito dall'AID che, per assetto normativo e per le proprie peculiarità, va in contraddizione con le finalità del Farmaceutico. Dovendo quest'ultimo sottostare a dinamiche e piani economici, tipici degli stabilimenti di produzione e che di fatto comprometterebbero il futuro del Farmaceutico,

impegna il Governo:

   1) a valutare la ridenominazione della struttura da «Stabilimento chimico farmaceutico militare» a «Istituto chimico farmaceutico militare», al fine di riportarlo nella giusta collocazione delle proprie funzioni operative;
   2) a valutare la necessità di eventuali modificazioni legislative finalizzate al mantenimento della strategicità dei compiti dell'Istituto chimico farmaceutico militare per il conseguimento degli interessi nazionali;
   3) a proporre soluzioni alternative e più efficaci nella gestione di tutte le otto unità produttive conferite all'Agenzia, prevedendo la possibilità di rinnovare le competenze/professionalità, specie nei settori produttivi di maggiore rilevanza strategica, compreso il Farmaceutico militare;
   4) ad assumere iniziative per adeguare gli stanziamenti di bilancio destinati al funzionamento dell'Istituto chimico farmaceutico militare;
   5) a contrastare la perdita di professionalità e conoscenza di tutti gli Stabilimenti militari gestiti dall'Agenzia industrie difesa, compreso quello di Firenze, garantendo il necessario turn over, anche attraverso l'assunzione di personale giovane a tempo indeterminato, in misura coerente con le esigenze industriali e la disponibilità di un organico adeguato, anche in termini di efficienza e di competitività;
   6) ad assumere nuove iniziative al fine di ottimizzare e valorizzare i laboratori del Farmaceutico, nonché le conoscenze del suo personale specializzato;
   7) a preservare l'attuale consistenza organica dello Stabilimento, composta da circa 80 unità di cui 30 militari, indispensabili per lo svolgimento delle crescenti attività specifiche dell'Ente, valutando anche la possibilità di reperire le necessarie professionalità tra i numerosi esuberi esistenti tra gli organici sia del personale militare che civile della Difesa in posizione di distacco, così come previsto dall'articolo 4, comma 1, lettera b) della vigente convenzione tra l'Agenzia industrie difesa e il Ministero della difesa, ovvero di altre pubbliche amministrazioni, qualora vi siano analoghe figure professionali.
(8-00179) «Basilio, Frusone, Corda, Rizzo, Tofalo, Paolo Bernini, Benedetti, Massimiliano Bernini, Gallinella, Parentela, Lupo, Gagnarli, L'Abbate, Baroni, Lorefice, Mantero, Di Vita, Colonnese, Silvia Giordano».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria chimica

farmacologia

prodotto farmaceutico