ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00010

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 17/09/2013
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00075
Firmatari
Primo firmatario: COVA PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
FERRARI ALAN PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/09/2013
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 17/09/2013
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 17/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
17/09/2013
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 17/09/2013

APPROVATO IL 17/09/2013

CONCLUSO IL 17/09/2013

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00010
presentato da
COVA Paolo
testo di
Martedì 17 settembre 2013 in Commissione XIII (Agricoltura)

Risoluzione 8-00010 Cova: Iniziative in materia di definizione del prezzo del latte bovino praticato ai produttori.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   premesso che:
    il prezzo del latte bovino ai produttori è attualmente di circa 0,38 euro per litro a fronte di un costo del latte «spot» nazionale di circa 0,46 euro per litro e di quello proveniente dalla Baviera di 0,475 euro per litro;
    il comparto dei bovini da latte ha perso circa 500.000 bovine da latte negli ultimi 10 anni con una riduzione drastica degli allevamenti di bovini da latte, mentre l'Italia importa ancora il 60 per cento dei prodotti lattiero caseari dall'estero;
    i formaggi tipici DOP italiani contribuiscono in larga parte all’export agro-alimentare italiano con circa 250.000 tonnellate all'anno di prodotto esportato ed in continuo aumento. Negli ultimi 10 anni l’export di formaggi è passato da circa 110.000 tonnellate a 250.000 tonnellate;
    la produzione italiana di latte bovino, nella campagna lattiero-casearia 2012-2013, non ha raggiunto la «quota latte» attribuita dall'Unione europea alla nostra nazione di circa 10,9 milioni di tonnellate, cosa avvenuta solamente nel 2006-2007, causando una perdita di redditività dei nostri allevamenti;
    i consumatori italiani pagano mediamente 1,50 euro per litro latte fresco e quelli tedeschi 0,70 euro per litro latte fresco;
    il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 12 ottobre 201 recante «Norme di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 per quanto riguarda le organizzazioni di produttori e loro associazioni, le organizzazioni interprofessionali, le relazioni contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari e i piani di regolazione dell'offerta dei formaggi a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta», all'articolo 9, dispone che le consegne di latte crudo ai primi acquirenti di latte devono formare oggetto di contratto scritto fra le parti, da stipulare prima della consegna, comprensivo di tutti gli elementi prescritti all'articolo 185-septies, paragrafo 2, lettera c), del regolamento (CE) n. 1234/2007;
    al contrario, ad oggi in diverse regioni il prezzo del latte bovino è stato stabilito in modo unilaterale da parte solo degli industriali, senza il coinvolgimento dei produttori di latte, in contrasto con quanto stabilito dall'articolo 9 del citato decreto ministeriale del 12 ottobre 2012;
    la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM – PAC) nel testo consolidato della presidenza del marzo 2013, ribadisce, in assenza di una legislazione dell'Unione sui contratti scritti formalizzati, la facoltà per gli Stati membri di rendere obbligatorio l'uso di contratti, ritenendo inoltre che nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, per garantire che vi siano norme minime adeguate per questo tipo di contratti e per assicurare altresì il corretto funzionamento del mercato interno e dell'organizzazione comune dei mercati, occorre stabilire a livello dell'Unione alcune condizioni di base per l'utilizzazione di tali contratti;
    in particolare, la proposta di regolamento sull'organizzazione comune di mercato unica intende garantire lo sviluppo razionale della produzione lattiera e assicurare così un tenore di vita equo ai produttori di latte, rafforzandone il potere contrattuale nei confronti dei trasformatori, ai fini di una più equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera;
    pertanto, per conseguire questi obiettivi della PAC, ai sensi dell'articolo 42 e dell'articolo 43, paragrafo 2, del Trattato, si prevede che anche le organizzazioni di produttori costituite da produttori di latte, o dalle loro associazioni, possano negoziare con le latterie le condizioni contrattuali, in particolare il prezzo, per la totalità o per una parte della produzione dei loro membri;
    nella proposta di regolamento sull'organizzazione comune di mercato unica si ribadisce l'opportunità che la Commissione europea adotti e presenti, entro il 30 giugno 2014 ed entro il 31 dicembre 2018, relazioni sull'andamento del mercato del latte che contemplino, in particolare, i possibili incentivi destinati a incoraggiare gli agricoltori a concludere accordi di produzione in comune al fine di rafforzarne il potere contrattuale;
    infine, il nuovo articolo 105-ter (dichiarazioni obbligatorie nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari) della citata normativa sull'organizzazione comune di mercato unica, dispone che a decorrere dal 1o aprile 2015 i primi acquirenti di latte crudo dichiarano all'autorità nazionale competente il quantitativo di latte crudo che è stato loro consegnato ogni mese che dovrà essere notificato dagli Stati membri alla Commissione;
    il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha manifestato l'intenzione di intervenire per «risolvere la questione» del prezzo del latte e sostenere i produttori;
    nel mese di luglio in Lombardia, la maggiore realtà produttiva del latte italiano, è stato definito un accordo valido per il solo semestre agosto 2013-gennaio 2014, che prevede il prezzo alla stalla di 0,42 euro/litro;

impegna il Governo:

   ad attivarsi in tempi rapidi per convocare un tavolo tra industriali e allevatori per giungere alla definizione di un prezzo del latte bovino equo in linea con quanto disposto dal quadro giuridico nazionale ed europeo;
    a garantire, nell'ambito di quanto disposto dalla proposta di organizzazione comune di mercato unica, all'articolo 104, un prezzo del latte bovino indicizzato, combinando vari fattori che possono comprendere indicatori di mercato che riflettono cambiamenti nelle condizioni di mercato, il volume consegnato e la qualità o la composizione del latte crudo consegnato, i costi delle materie prime e il costo finale di vendita del latte.
(8-00010) «Cova, Oliverio, Antezza, Carra, Cenni, Ferrari, Lorenzo Guerini, Mongiello, Tentori, Valiante, Zanin, Franco Bordo, Caon, Dal Moro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

produzione di latte

politica agricola comune

prodotto lattiero-caseario

prezzo alla produzione

produzione nazionale