Legislatura: 17Seduta di annuncio: 692 del 14/10/2016
Primo firmatario: MATTIELLO DAVIDE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 14/10/2016
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 19/10/2016 MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 19/10/2016 FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 25/10/2016 MIGLIORE GENNARO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA) INTERVENTO PARLAMENTARE 25/10/2016 FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE DICHIARAZIONE GOVERNO 25/10/2016 MIGLIORE GENNARO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA) INTERVENTO PARLAMENTARE 25/10/2016 FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 26/10/2016 FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 26/10/2016 MIGLIORE GENNARO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/10/2016
DISCUSSIONE IL 19/10/2016
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/10/2016
DISCUSSIONE IL 25/10/2016
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/10/2016
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/10/2016
DISCUSSIONE IL 26/10/2016
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/10/2016
ACCOLTO IL 26/10/2016
PARERE GOVERNO IL 26/10/2016
VOTATO PER PARTI IL 26/10/2016
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 26/10/2016
CONCLUSO IL 26/10/2016
La II Commissione,
premesso che:
è passato poco più di un anno dall'accordo siglato dal Ministro Orlando con le autorità degli Emirati Arabi in materia di cooperazione giudiziaria e di estradizione, consistente in un trattato di estradizione e di mutua assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti, ed un accordo di cooperazione giudiziaria in materia penale fra i due Paesi, con l'intento di migliorare e intensificare la collaborazione fra Italia ed Emirati Arabi Uniti in materia di giustizia, alla luce, da un lato, della crescita dei rapporti economici, finanziari e commerciali e dell'aumento esponenziale del numero di connazionali residenti negli EAU e, dall'altro, dell'aumento delle richieste di estradizione e di assistenza giudiziaria formulate da parte italiana;
in particolare, con il Trattato di estradizione i due Pesi si sono impegnati reciprocamente a consegnare persone ricercate che si trovano sul proprio territorio, per dare corso ad un procedimento penale o consentire l'esecuzione di una condanna definitiva, mentre l'Accordo di mutua assistenza giudiziaria impegna invece Italia ed Emirati Arabi Uniti a collaborare in materia di ricerca e identificazione di persone, notificazione di atti e documenti, citazione di soggetti coinvolti a vario titolo in procedimenti penali, acquisizione e trasmissione di atti, documenti ed elementi di prova, informazioni relative a conti presso istituti bancari e finanziari, assunzione di testimonianze o di dichiarazioni (ivi inclusi gli interrogatori di indagati ed imputati), espletamento e trasmissione di perizie, esecuzione di attività di indagine, effettuazione di perquisizioni e sequestri, nonché sequestro, pignoramento e confisca dei proventi del reato e delle cose pertinenti al reato. L'accordo prevede inoltre che l'assistenza possa essere accordata anche in relazione a reati tributari e fiscali;
ad oggi l'Italia non ha ancora concluso questo percorso, ratificando il trattato, percorso così positivamente intrapreso dal Governo al fine di sanare una negativa smagliatura nei rapporti tra i due Paesi, che sono per altro ottimi partner commerciali soprattutto nei settori dell'energia e della difesa. Gli Emirati, per esempio, sono i primi importatori al mondo di sistema di difesa e armamenti italiani;
il 3 marzo 2016 la ratifica dell'accordo è stata presentata in Consiglio dei ministri per ottenerne l'approvazione, passaggio che sembrava una pura formalità, essendo stato preceduto dal placet dei Ministeri interessati, interno, giustizia, economia e finanze, ma punto all'ordine del giorno venne rinviato e il trattato rimandato per ulteriori approfondimenti. Pare che il nodo fosse legato alla pena di morte, presente nell'ordinamento emiratino, che farebbe sorgere riserve circa la possibilità di ratificare un accordo di questo tipo;
in merito al ritardo nella ratifica dell'accordo è stata presentata un'interrogazione a risposta in Commissione, la n. 5-09675;
il Ministro Orlando, sin da subito, aveva reso noto l'interesse del Governo italiano in merito alle immediata operatività dei due accordi anche prima della loro entrate in vigore, prevista a seguito di ratifica parlamentare per l'Italia e del Consiglio supremo federale per gli Emirati Arabi;
va considerata in questo quadro, inoltre, positivamente la grande quantità di trattati che, opportunamente, il Parlamento sta approvando in questo periodo su materie analoghe. Per fare soltanto qualche esempio tra i più recenti votati alla Camera ci sono quelli con Austria, Vietnam, Andorra, Stati Uniti Messicani, Armeni, Iraq, Filippine;
la presenza di latitanti in quei territori, purtroppo ad oggi, non è affatto diminuita, e gli ultimi clamorosi fatti di cronaca accrescono la necessità e l'urgenza di una piena e completa operatività dell'accordo: il riferimento è, in ordine di tempo, prima all'individuazione negli Emirati di Cetti Serbelloni, che deve scontare una condanna definitiva per aver evaso tasse in Italia per circa un miliardo di euro, poi al ritrovamento di due opere di Van Gogh rubate ad Amsterdam nel 2002, riconducibili ad attività di riciclaggio del narcotrafficante Imperiale, lui pure individuato negli Emirati: si tratta di fatti che si aggiungono all'ormai da tempo noto caso dell'ex-parlamentare Matacena, condannato in via definitiva a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nella fattispecie di ’ndrangheta e delinquenti dediti al riciclaggio internazionale come messo recentemente in evidenza dalle inchieste napoletane contro la camorra;
le autorità giudiziarie italiane, che si occupano di casi legati alle richieste di estradizione da quel Paese, hanno più volte segnalato come gli Emirati rischino di diventare una sorta di porto franco per latitanti italiani e riciclatori internazionali: diverse associazioni e personalità che si battono per la legalità e gli organi di informazione più volte si sono occupati della vicenda, con prese di posizione, servizi, inchieste, reportage e campagne, come per esempio quella del giornale online Ytali,
impegna il Governo:
a presentare, con la massima urgenza, il disegno di legge per l'autorizzazione alla ratifica del trattato di estradizione e di mutua assistenza giudiziaria tra l'Italia e gli Emirati Arabi Uniti, sottoscritto dalle parti il 16 settembre 2015, privilegiando tra le soluzioni prospettate ai rilievi sollevati in relazione al testo sottoscritto, quella che garantisca la miglior tutela dei principi costituzionali;
nelle more della ratifica del trattato, a valutare se sussistano i presupposti per agire in via diplomatica, anche sulla base dei trattati internazionali di contrasto al crimine transnazionale già sottoscritti da entrambi i Paesi, quali ad esempio la Convenzione ONU contro il crimine transnazionale firmata a Palermo nel 2000, al fine di ottenere la tempestiva estradizione di Amedeo Matacena.
(7-01121) «Mattiello, Verini».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):cooperazione giudiziaria
ratifica di accordo
estradizione