ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09325

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 665 del 01/08/2016
Abbinamenti
Atto 5/02876 abbinato in data 25/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2016
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2016
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2016
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 01/08/2016
Stato iter:
25/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/10/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 25/10/2016
Resoconto VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/08/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/10/2016

DISCUSSIONE IL 25/10/2016

SVOLTO IL 25/10/2016

CONCLUSO IL 25/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09325
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Lunedì 1 agosto 2016, seduta n. 665

   SIMONE VALENTE, MANTERO, VACCA, CRIPPA e BATTELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   Ericsson, nota azienda svedese leader mondiale nella fornitura di servizi, software e infrastrutture in ambito Ict (Information & Communication Technology) è al centro nelle ultime settimane di una delicata vertenza riguardante esuberi e procedure di licenziamento collettivo avviate in diverse sedi italiane, tra cui Genova, Pisa, Milano e Roma; nello specifico, il piano di riduzione di personale presentato dall'azienda prevede per il periodo compreso tra il 2016 e il 2017 esuberi in Italia pari a circa 385 unità di personale;
   in una nota inviata il 13 giugno 2016 da Ericsson Italia alle rappresentanze sindacali e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali avente ad oggetto l'avvio della procedura di licenziamento collettivo ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 si legge testualmente che «il mercato delle telecomunicazioni elettroniche in Italia continua ad essere caratterizzato da una forte trasformazione che riguarda le reti e i servizi ad esse correlati, nonché da elevati livelli di competitività. La trasformazione ha comportato e comporta per tutta la filiera una profonda revisione dei parametri di efficacia ed efficienza delle strutture aziendali ed un riassetto occupazionale. La contrazione della domanda interna è coincisa con una crescente competizione basata sui prezzi. (...) Risulta impossibile adottare misure alternative per porre rimedio alla predetta situazione di eccedenza di personale ed evitare, in tutto o in parte, il ricorso alla presente procedura di licenziamento collettivo essendo i licenziamenti previsti indispensabili per il riadeguamento degli organici alle nuove e ridotte richieste del mercato per il contenimento dei costi aziendali e per il recupero dei necessari margini di efficienza. Non risultano applicabili ammortizzatori sociali alternativi alla presente procedura, perché le ragioni che determinano l'eccedenza di personale non derivano da fenomeni congiunturali ma strutturali e per questo motivo non possono trovare applicazione gli ammortizzatori sociali classici. La specificità delle attività e dell'organizzazione aziendale non consentono l'adozione di misure temporanee quali il contratto di solidarietà difensivo. (...) Le cause degli esuberi devono considerarsi definitive non essendo allo stato ipotizzabile un mantenimento della struttura esistente. Per i suddetti motivi tecnici, organizzativi e produttivi non sussiste la possibilità di adottare misure idonee ad evitare in tutto o in parte la collocazione in mobilità. (...) Il piano di trasformazione prevede una nuova organizzazione aziendale operativa dal mese di luglio 2016 finalizzata a dotare l'azienda di una struttura semplificata, più efficiente e veloce nel proporre soluzioni al mercato che faciliti altresì il rapporto di business con i clienti»;
   successivamente, in occasione dell'incontro del 20 giugno 2016 tra vertici dell'azienda e parti sociali per espletare la procedura di raffreddamento prevista dalla legge n. 146 del 1990 relativa al diritto di sciopero è stato comunicato da Ericsson il diniego a partecipare all'incontro successivo del 22 giugno presso il Ministero dello sviluppo economico che avrebbe aperto il tavolo di crisi con la motivazione che «il confronto di merito previsto dalla legge 223/91 deve svolgersi per la fase esclusivamente sindacale nelle sedi delle associazioni degli industriali cui le aziende stesse appartengono»;
   quanto alle sedi a rischio, il polo di Genova situato nel quartiere di Erzelli e inaugurato il 24 maggio 2012 è quello che ha subito il maggiore dimezzamento di unità di personale negli ultimi dieci anni passando da un totale di dipendenti che ruotava attorno alle 1150 unità (per effetto anche della precedente acquisizione da parte di Ericsson del gruppo Marconi) a poco più di 600; a queste consistenti riduzioni si aggiungono i nuovi 147 esuberi dichiarati recentemente. La più pesante procedura di licenziamento fu attuata a Genova nel 2012, poco più di un mese dopo la conclusione dell'accordo di programma tra la regione Liguria, comune e provincia di Genova insieme con i Ministeri dello sviluppo economico e dell'istruzione, dell'università e della ricerca che prevedeva un finanziamento complessivo di 41,9 milioni di euro di fondi pubblici ad Ericsson destinati al polo di ricerca sito a Erzelli nell'ambito R&D (Ricerca e Sviluppo) in base alla seguente ripartizione:
    a) 24 milioni di euro del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di cui circa 5 milioni a titolo di contributo alla spesa e circa 19 milioni come credito agevolato;
    b) 6,9 milioni di euro dal Ministero dello sviluppo economico, di cui 4,6 milioni quale contributo alla spesa e 2,3 milioni come contributo in conto interessi;
    c) 11 milioni di regione Liguria di cui 5,3 milioni quale contributo alla spesa e 5,7 in forma di credito agevolato;
   questi fondi dovevano servire a realizzare il nuovo Centro di ricerca e sviluppo di apparati e sistemi di telecomunicazione dell'azienda all'interno del Parco scientifico e tecnologico di Erzelli (area da sempre considerata appetibile per costruttori, speculatori edili e multinazionali) e nello specifico legati alla realizzazione di tre progetti di ricerca e sviluppo;
   in occasione di tale accordo e per salvaguardare i posti di lavoro, i sindacati avevano chiesto agli amministratori locali di aggiungere una clausola sociale sulla tenuta occupazionale; clausola mai inserita;
   pare che i suddetti progetti vennero chiusi dall'Azienda all'inizio del 2014 e nella primavera dello stesso anno la regione Liguria decise di detrarre 9 degli 11 milioni di euro inizialmente previsti dall'accordo. Tuttavia, non si hanno notizie certe circa l'impiego effettivo dei circa 30 milioni messi a disposizione dai due Ministeri (Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca);
   al di là delle risorse stanziate per la realizzazione dei progetti a Erzelli, ciò che colpisce è come la società attuò in breve tempo una procedura di trasferimento coatto nonostante la conclusione dell'accordo; molti dipendenti furono costretti ad accettare e ad essere spediti in altre sedi dove non trovarono strutture adeguate ad accogliere il loro lavoro. In realtà, si ha la sensazione che si trattasse di una sorte di licenziamento camuffato e molti lavoratori non potendo accettare il trasferimento accettarono la buonuscita dell'azienda. Quindi, nonostante l'interesse dato a questo accordo di programma nel quale la multinazionale esprimeva tutto il suo impegno in un progetto di riqualificazione e sviluppo che doveva avere importanti ricadute in termini occupazionali di qualità, è stata aperta dall'azienda stessa un'ulteriore procedura di mobilità (la sesta in 6 anni);
   oggi si sta assistendo a una lenta dismissione da parte di Ericsson nell'implementare e promuovere l'attività di ricerca e sviluppo in Italia, una tendenza dell'azienda sempre più rivolta a delocalizzare nei Paesi in via di sviluppo dove vi sono condizioni salariali convenienti; ma questa dismissione cozza con l'interesse consolidato di Ericsson a partecipare al Piano governativo della banda ultralarga da 12 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale lanciato lo scorso marzo 2015; è da evidenziare che per la partecipazione al piano strategico nazionale per la banda ultralarga sono indispensabili le tecnologie di rete ottica, la tecnologia IP routing ed i sistemi di gestione e controllo di rete. E in questo caso il centro di ricerca e sviluppo Ericsson di Genova è da sempre fra i leader;
   proprio il progetto del Governo della ultrabanda larga su tutto il territorio nazionale, che prevede fondi ingenti e su cui la Ericsson stessa, nella presentazione del suo piano industriale, punta come fondamentale business in Italia per i prossimi anni, deve contemplare, giocoforza, la messa in campo di queste tecnologie di rete;
   considerata l'assenza di gravi problematiche sullo stato di benessere economico della società non sono chiare le motivazioni che hanno determinato gli esuberi e sembra quasi che si voglia procedere a un riequilibrio dell'organico e a un turn over forzato per mere ragioni di profitto senza nessuna garanzia per i lavoratori;
   si considera, inoltre, come il 28 luglio 2016 è scaduto il termine della prima fase di procedura per la messa in mobilità dei lavoratori; le rappresentanze sindacali hanno chiesto alle istituzioni locali e alla prefettura di farsi parte attiva per la convocazione di confronto presso il Ministero dello sviluppo economico per affrontare la vertenza soprattutto sul piano delle politiche industriali, ma al momento non vi è notizia dell'attivazione del suindicato tavolo di confronto;
   a livello regionale, dopo l'incontro con i vertici nazionali Ericsson, il presidente della regione Liguria si è assunto l'impegno di avviare una interlocuzione con i Ministeri competenti al fine di attivare gli ammortizzatori sociali; l'azienda, dal canto suo, ha ribadito la propria volontà di rimanere in Liguria e in particolare all'interno del parco tecnologico di Erzelli, impegnandosi nel più breve tempo possibile a presentare un piano di ristrutturazione e ad illustrare le possibili prospettive di rilancio –:
   se non ritenga doveroso il Governo di chiarire se e in che modo i finanziamenti di cui all'accordo di programma suindicato siano stati erogati e quali progetti siano stati finanziati, atteso che sulla vicenda relativa al finanziamento di Erzelli si rincorrono voci contrastanti circa la corresponsione dei finanziamenti e il pieno raggiungimento degli obiettivi;
   se non si ritenga opportuno chiarire quali sono state le ragioni che hanno condotto la società ad avviare la procedura di licenziamento e le ragioni che hanno generato gli esuberi e in che modo il Governo intenda garantire, per quanto di competenza, una soluzione condivisa e non traumatica per i lavoratori, considerate le intenzioni attuali della società di non ricorrere allo strumento degli ammortizzatori sociali classici;
   come il Governo intenda intervenire per mitigare il più possibile i rovinosi effetti derivanti dagli esuberi e se non ritenga opportuno individuare, per quanto di competenza, un meccanismo volto a contenere le riduzioni di organico, in particolare nell'area «ricerca e sviluppo», unico settore ad oggi dotato di competenze professionali in grado di garantire l'adeguata partecipazione dell'azienda al piano governativo della banda ultralarga. (5-09325)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-09325
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

licenziamento

politica industriale