ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01908

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 155 del 20/01/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/02915
Abbinamenti
Atto 5/00806 abbinato in data 29/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/01/2014
Stato iter:
29/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/01/2014
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 29/01/2014
Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/01/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/01/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/01/2014

DISCUSSIONE IL 29/01/2014

SVOLTO IL 29/01/2014

CONCLUSO IL 29/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01908
presentato da
REALACCI Ermete
testo presentato
Lunedì 20 gennaio 2014
modificato
Martedì 21 gennaio 2014, seduta n. 156

   REALACCI, MARIANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
il 17 dicembre 2013 ricorrerà il triste anniversario dell'incidente della Grimaldi Lines nel mar Tirreno. Con mare e vento forza nove, nell'area del Banco di Santa Lucia, ad ovest dell'isola di Gorgona, caddero in acqua dalla nave cargo «Venezia» della Grimaldi Lines due bilici carichi di bidoni contenenti sostanze tossiche ed altamente infiammabili, al contatto con l'aria;
ad oggi secondo le più recenti notizia di stampa sarebbero ancora 71 i fusti in mare;
la stampa locale e nazionale diede ampio risalto alla tragica vicenda con articoli apparsi su La Repubblica, Il Tirreno e, tra gli altri, dal sito Panorama.it. Nell'incidente furono dispersi 198 fusti per un totale di 40 tonnellate di sostanze tossiche nei fondali del Tirreno, a circa 20 miglia dalla costa di Livorno all'interno del parco nazionale dell'arcipelago toscano: cuore del Santuario internazionale di mammiferi marini Pelagos;
è importante precisare quanto segue: sembrerebbe che solo dopo quattro giorni la capitaneria di porto di Livorno abbia inviato bollettini e segnalazioni ai comuni rivieraschi interessati, precisando che: «(...) Chiunque avvistasse i fusti, sia pescherecci che cittadini a riva, ci avverta subito, non li tocchi se sono asciutti... »; inoltre il comandante della guardia costiera livornese sottolineò che i fusti «(...) sono nocivi e se non vengono tenuti costantemente bagnati possono infiammarsi (...)»;
si tratterebbe di catalizzatori di ossidi di cobalto: barrette piccole e granulose, di solito utilizzate per desolforizzare benzina e gasolio;
a seguito di quanto accaduto all'epoca nei confronti dell'armatore proprietario del Grimaldi partì una diffida affinché si impegnasse a ritrovare e rimuovere dal mare i fusti;
risultano poi alcune incongruenze rispetto alla ricostruzione dell'accaduto da parte della Grimaldi Lines. Il comandante del cargo «Venezia», secondo quanto appare dalla stampa, dichiara di essersi accorto di aver perso i semirimorchi solo all'arrivo nel porto di Genova: tale dichiarazione è in evidente contrasto da quanto risulta dalle strutture di sicurezza dei porti: l'allarme è infatti stato lanciato subito dopo l'incidente;
fonti dell'Arpa Toscana e dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, riunitisi, il 30 dicembre 2011, in un tavolo tecnico convocato d'emergenza in prefettura a Livorno a cui hanno partecipato anche, asl, regione Toscana, Marina militare e i vigili del fuoco rivelano che: «[...] per fortuna non sono facilmente solvibili in acqua, ma sono soggette ad autocombustione se secche, e comunque sono effettivamente tossiche per la fauna marina...»;
le sopraddette rassicurazioni, peraltro sommarie, non risultano all'interrogante del tutto sufficienti sia per la vaghezza dei resoconti da parte delle autorità competenti sia per i ritardi nel recupero del pericoloso materiale disperso in mare dopo quasi un mese dall'incidente;
in particolare da anni Legambiente Arcipelago Toscano ha chiesto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di impegnarsi fortemente nella ricerca e nella difficile azione di recupero dei fusti che potrebbero essersi inabissati fra l'isola di Gorgona e il banco di Santa Lucia, in un punto dove i fondali arrivano fino a 400 metri di profondità;
l'interrogante ha presentato un atto di sindacato ispettivo anche nella passata XVI legislatura senza ottenere alcuna risposta nonostante i ripetuti solleciti –:
se i Ministri interrogati intendano chiarire con la massima urgenza quali sia lo stato del monitoraggio dell'area in cui occorse l'incidente e quali siano le iniziative ancora in atto per arrivare al completo recupero dei fusti tossici onde escludere definitivamente qualsiasi rischio per la salute dei cittadini e dell'ambiente e in quale modo si intenda assicurare alle autorità competenti, viste anche le possibili difficoltà tecniche causate dalle grandi profondità, le risorse necessarie per recuperare i fusti tossici così come avvenuto in altre situazioni sospette;
se e in quale modo la compagnia Grimaldi Lines sia stata chiamata a concorrere al recupero dei fusti e a sostenere i relativi costi;
se intendano urgentemente informare i cittadini su quali siano realmente le sostanze solide inorganiche autoriscaldanti disperse in mare;
se intendano chiarire se sia stata accertata la dinamica e le responsabilità dell'incidente e determinare l'impatto di questo ennesimo inquinamento marino in modo da impedire che esso si ripeta in un'area importante che il Parco nazionale dell'arcipelago toscano e il Santuario Pelagos proteggono. (5-01908)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ISOLA DI GORGONA, PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO TOSCANO

EUROVOC :

inquinamento marino

sicurezza dei trasporti

sicurezza marittima

protezione dell'ambiente

parco nazionale

sostanza tossica