ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09672

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 453 del 02/07/2015
Trasformazioni
Trasformato il 11/10/2016 in 5/09732
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/07/2015
Stato iter:
11/10/2016
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/01/2016

TRASFORMA IL 11/10/2016

TRASFORMATO IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09672
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Giovedì 2 luglio 2015, seduta n. 453

   PARENTELA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la centrale del Mercure, costruita nel 1962 tra le province di Potenza e Cosenza come centrale termoelettrica per la produzione elettrica, era costituita da 2 gruppi da 75 megawatt. Ad oggi, il primo è stato chiuso e dismesso nel 1993 mentre il secondo, chiuso nel 1997, è stato riconvertito a biomasse nel 2000 e depotenziato a 35 megawatt;
   il 25 settembre 2001 Enel Produzione spa ha presentato un progetto di riattivazione del gruppo della centrale termoelettrica riconvertito a biomasse a cui si sono fermamente opposti i cittadini della Valle del Mercure, l'Ente parco nazionale del Pollino nonché la regione Basilicata e la provincia di Potenza per via dei rischi per la salute connessi al funzionamento della centrale oltre ai danni economici che ne deriverebbero per il turismo;
   nonostante la sentenza n. 4400 del 2012 del Consiglio di Stato, depositata il 1o agosto 2012, abbia bocciato definitivamente il progetto di Enel, con decreto n. 16459 del 19 novembre 2012 la regione Calabria dipartimento n. 5/attività produttive, settore politiche energetiche ha autorizzato la riattivazione della sezione due della centrale contro il parere dell'Ente parco nazionale del Pollino, ente gestore del territorio su cui sorge la centrale;
   l'interrogante, da notizie a mezzo stampa, è venuto a conoscenza della decisione del Consiglio dei Ministri di dare il via libera alla riattivazione ed esercizio della Centrale del Mercure;
   la centrale ricade pertanto in un sito che può considerarsi tra i più tutelati del mondo. La fauna ivi residente – peraltro particolarmente protetta nelle sue diverse componenti – consta di ben 17 specie di uccelli in allegato I della direttiva 79/409/CEE, 3 in allegato II della medesima direttiva, 2 mammiferi in allegato B e D della direttiva 92/43/CEE (ovvero, prioritari per l'Unione europea), 3 specie di anfibi in allegato B e D (ugualmente prioritari), invertebrati; inoltre vi sono piante, e molte altre specie sia vegetali che animali da tutelare, che vanno a formare 11 unità ambientali zoologiche. Nelle zone limitrofe alla centrale esistono, poi, colture a marchio DOP: nei comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore e Castelluccio Inferiore, infatti, si coltivano due prodotti pregiati che hanno ottenuto con decreto del 2 aprile del 2008 la protezione transitoria grazie alla quale i produttori possono utilizzare in ambito nazionale la denominazione DOP e precisamente: la melanzana rossa e i fagioli bianchi;
   la centrale richiede una considerevole quantità di legno vergine con un impatto insostenibile per la biodiversità del Parco;
   a parere dell'interrogante, delle associazioni ambientaliste e dei comitati che da anni si battono contro la riapertura della centrale occorre proteggere il prezioso e delicatissimo ambiente del parco nazionale del Pollino da un'iniziativa che arrecherebbe, direttamente e indirettamente – attraverso, ad esempio, il transito di ben oltre cento veicoli pesanti al giorno, necessari al trasporto dell'ingente quantità di biomassa necessaria ad alimentare la centrale, su strade, poste all'interno del perimetro del parco, assolutamente inidonee a sopportare un tale impatto veicolare – un danno gravissimo ed irreversibile, danneggiando così non soltanto aspetti naturalistici di grandissimo pregio, ma anche il concreto sviluppo economico ed occupazionale cui l'area del parco è, per sua stessa natura, vocata;
   i mezzi d'informazione hanno denunciato il pericolo di infiltrazioni criminali, in quanto il principale fornitore delle biomasse dell'Enel è stato più volte sottoposto a provvedimenti restrittivi per la frequentazione con ambienti della malavita calabrese;
   all'interrogante non risulta che ENEL abbia prodotto valutazioni dell'impatto delle emissioni della centrale sulla salute delle popolazioni residenti nella Valle del Mercure. Il presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Potenza infatti ha sollecitato una Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS);
   ENEL inoltre, non ha prodotto valutazioni dell'impatto delle emissioni della centrale sulla salute delle popolazioni residenti nella Valle del Mercure. I Vertici dell'Associazione internazionale Doctors for Environment presente in 32 Paesi del mondo e riconosciuta da ONU e OMS sollecita una Valutazione di impatto sulla salute (VIS);
   non sono state fornite informazioni dettagliate sulle quantità di amianto rimosse dal gruppo sottoposto a bonifica, né sulle modalità della bonifica, né sul suo effettivo completamento alimentando voci che riportano la non completa rimozione dell'amianto che, si dice, sarebbe stato semplicemente ricoperto dal gruppo due della centrale. Altro motivo di allarme tra i cittadini sarebbe la presenza di cattivi odori nell'area circostante la centrale oltre a disturbi generali che hanno colpito nel maggio 2013 alcuni escursionisti;
   l'interrogante ha già ricordato nell'atto di sindacato ispettivo n. 5-00116, presentato in data 14 maggio 2013, che «la centrale provoca l'immissione nell'aria di diossine, furani e polveri sottili presenti nei fumi di combustione con effetti cancerogeni a carico della popolazione locale e possibilità di contaminazione dei prodotti e colturo a marchio DOP. Vari studi hanno, infatti, evidenziato la presenza di diossine oltre i limiti ammessi nel latte e nei suoi derivati provenienti da allevamenti situati in prossimità di centrali a combustione di biomasse e inceneritori;
   studi condotti in Svezia (Molnar P, Gustafson P, Johannesson S, Boman J, Barregard L, Sallsten G: Domestic wood burning and PM2.5 trace elements: Personal exposures, indoor and outdoor levels. Atmospheric Environment 2005) evidenziano una maggiore esposizione a zinco, rame, piombo e manganese nelle famiglie che utilizzavano legno per il riscaldamento domestico; altri studi condotti su popolazioni esposte alle emissioni da combustione di biomasse evidenziano effetti sull'asma e sulla funzionalità respiratoria (Boman BC, Forsberg AB, Jarvholm BG: Adverse health effects from ambient air pollution in relation to residential wood combustion in modern society. Scand J Work Environ Health 2003); ulteriori studi condotti in Svezia evidenziano come le famiglie svedesi che utilizzano legna, rispetto ai controlli, hanno una maggiore esposizione a benzene e 1-3 butadiene (Gustafson P, Lars B, Bo S, Gerd S: The impact of domestic wood burning on personal, indoor and outdoor levels of 1,3-butadiene, benzene, formaldehyde and acetaldehyde. Journal of Environmental Monitoring 2007); l'Istituto nazionale ricerca sul cancro di Genova, ha evidenziato come nei Paesi appenninici dove l'uso della legna da ardere nelle stufe è diffuso, siano alte le concentrazioni di benzo(a)pirene e altri idrocarburi aromatici cancerogeni che notoriamente si producono durante le combustioni di biomasse. C’è da dire che la combustione di legna e altre biomasse solide in impianti industriali ad alta efficienza termica e con adeguati trattamenti dei fumi riduce queste emissioni, ma non le annulla» –: 
   quali provvedimenti intenda adottare il Ministro dell'ambiente al fine di proteggere il prezioso e delicatissimo ambiente del parco nazionale del Pollino, il cui straordinario ecosistema rischierebbe di essere gravemente compromesso dalla riattivazione della centrale;
   se non ritenga opportuno che vengano svolte delle verifiche da parte del Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente al fine di tutelare il diritto alla salute delle popolazioni della Valle del Mercure facendo chiarezza sulle attività connesse alla bonifica dell'amianto contenuto nei due gruppi costituenti la centrale;
   quali iniziative intendano adottare per evitare che gli elementi di contrasto con il quadro normativo comunitario possano determinare l'avvio di procedure di infrazione nei confronti dell'Italia, con il rischio di dover sostenere i costi delle relative sanzioni pecuniarie. (4-09672)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

protezione dell'ambiente

denominazione di origine