ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07903

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATALANO IVAN
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 11/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FURNARI ALESSANDRO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 17/02/2015
LABRIOLA VINCENZA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 17/02/2015
PINNA PAOLA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 17/02/2015
CURRO' TOMMASO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 17/02/2015
VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/02/2015
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 17/02/2015
RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 17/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/02/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 07/04/2015
Stato iter:
15/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2016
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/02/2015

SOLLECITO IL 18/03/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/04/2015

SOLLECITO IL 07/05/2015

SOLLECITO IL 30/09/2015

SOLLECITO IL 10/11/2015

SOLLECITO IL 27/01/2016

SOLLECITO IL 11/05/2016

SOLLECITO IL 15/07/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/09/2016

CONCLUSO IL 15/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07903
presentato da
CATALANO Ivan
testo presentato
Mercoledì 11 febbraio 2015
modificato
Martedì 17 febbraio 2015, seduta n. 376

   CATALANO, FURNARI, LABRIOLA, PINNA, CURRÒ, VECCHIO, PASTORELLI, RIBAUDO. – Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
con numerose interrogazioni si è posta all'attenzione del Governo la conduzione e gestione della struttura di tutela aziendale di Poste Italiane, società interamente posseduta dallo Stato, affidata, sin già da un decennio, a Stefano Grassi che ricopre anche la carica di amministratore delegato della società Poste Tutela spa la cui gestione è stata già, parimenti, sottoposta all'attenzione del Governo;
risulta all'interrogante che la Presidenza del Consiglio dei ministri abbia già da tempo sollecitato i dicasteri competenti a riscontrare gli atti di sindacato ispettivo presentati dall'interrogante;
con l'atto parlamentare 02/00696, alcuni deputati sottoposero, già nell'anno 1997, all'attenzione dei Ministri delle finanze, giustizia e difesa pro tempore la vicenda denunciata da un sottufficiale della guardia di finanza alla procura della Repubblica di Treviso: «lo stesso tenente colonnello Stefano Grassi, nella circostanza, ha dimostrato di non saper esercitare la dovuta vigilanza, né tantomeno ha saputo dimostrare di essere all'altezza del delicato ruolo rivestito (comandante provinciale di un reparto della Guardia di finanza) allorquando, forse dimenticandosi di aver curato la pratica relativa all'autorizzazione a contrarre matrimonio dell'ufficiale a lui subalterno (capitano Stefano de Braco), successivamente all'atto della pubblicazione delle graduatorie (pratica che egli stesso “vista”, dando disposizione di affiggerla agli albi dei reparti dipendenti) non si avvede che il punteggio attribuito a quest'ultimo è viziato da un errore palese, avendo questi contratto matrimonio ben tre mesi dopo il trasferimento alla sede di Treviso» – «l'avvio di un procedimento disciplinare sia nei confronti del capitano Stefano de Braco sia nei confronti del tenente colonnello Stefano Grassi, il primo per quel che all'interpellante pare essere, sulla base di quanto esposto, una carenza di qualità morali, il secondo perché avrebbe dimostrato altrettante carenze dal punto di vista professionale (...) se non si intenda provvedere – sempreché risultassero confermate le circostanze riportate dalla stampa all'avvicendamento dei due ufficiali»;
nonostante tale vicenda, approdata alle cronache nazionali tramite i quotidiani Il Gazzettino e La Tribuna, il 27 dicembre 1999 al nominato Grassi Stefano fu concessa l'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica e appena tre anni dopo quella di Ufficiale;
Stefano Grassi condusse una nota operazione di polizia giudiziaria nell'anno 2003 che riguardò il giornalista Antonello De Gennaro, condannato per diffamazione a mezzo stampa, che ebbe un significativo risalto mediatico sebbene trattavasi di un reato di minore entità;
con propria circolare dell'8 agosto 2002, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiarito che non è sufficiente che la proposta di concessione di un'onorificenza sia accompagnata da un generico riferimento a «speciali benemerenze verso la Nazione», ma che è invece necessario che la motivazione illustri in termini precisi i meriti che contraddistinguono la persona da insignire e che per la promozione nei vari gradi è richiesta una permanenza di tre anni nel grado inferiore. In quest'ultimo caso la promozione è comunque subordinata alla sussistenza di benemerenze diverse da quelle che hanno determinato il conferimento dell'onorificenza di classe inferiore;
apprezzando lo spirito della normativa che disciplina la materia delle onorificenze di Stato, appare singolare come già quella di Cavaliere fu concessa ad un Ufficiale, nei confronti del quale erano emerse quantomeno forti perplessità in ordine ad asserite «carenze di qualità morali» con connessa richiesta di «avvicendamento», in assenza di una chiara indicazione dei meriti dell'Ufficiale stesso, come peraltro segnalato nell'interpellanza già citata;
la conduzione quantomeno poco trasparente ed efficiente della struttura di tutela aziendale è stata oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo da parte dell'interrogante, in gran parte non riscontrati;
risulta per di più all'interrogante che recentemente siano state ignorate circostanziate denunce interne, relative a illeciti da parte di dipendenti, omettendo di porre in essere i necessari interventi disciplinari, malgrado i poteri e le responsabilità propri della struttura di tutela aziendale e comunque di coloro che svolgono funzioni di direzione della società al massimo livello –:
di quali notizie disponga il Governo in ordine alla vicenda nel suo complesso e quali iniziative si intendano intraprendere per valutare l'eventuale revoca delle suddette onorificenze, anche alla luce degli ultimi avvenimenti denunciati con atti di sindacato ispettivo e riguardanti la struttura di tutela aziendale. (4-07903)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 settembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 673
4-07903
presentata da
CATALANO Ivan

  Risposta. — Con riferimento all'atto parlamentare di sindacato ispettivo in esame si rappresenta quanto segue.
  L'avvocato Stefano Grassi nato a Napoli il 9 giugno 1959 è stato insignito delle onorificenze di cavaliere e di ufficiale dell'ordine «Al merito della Repubblica Italiana», rispettivamente con decreto del Presidente della Repubblica 27 dicembre 1999 e decreto del Presidente della Repubblica 27 dicembre 2003, nel corso del servizio prestato nella Guardia di finanza.
  La distinzione di cavaliere è stata conferita per le particolari benemerenze acquisite dal medesimo, allora tenente colonnello, nell'espletamento delle funzioni di addetto all'ufficio coordinamento legislativo del Ministero delle finanze.
  La promozione al grado onorifico di ufficiale, avvenuta dopo quattro anni dalla precedente onorificenza (l'interessato aveva conseguito nel frattempo il grado militare di colonnello), è stata disposta su segnalazione del Ministero dell'economia e delle finanze, con la motivazione che di seguito si riporta:
   «Il Colonnello Grassi, attualmente Comandante del Nucleo Regionale di Polizia tributaria Lombardia di Milano, ha ricoperto numerosi importanti incarichi quali: Aiutante di campo del Ministro dell'Economia, Comandante del Gruppo Provinciale della Guardia di finanza di Treviso, Comandante del Gruppo Aeroporti di Fiumicino, Comandante del III Gruppo di Roma, Comandante di vari Nuclei di Polizia Tributaria. Grazie al suo patrimonio culturale e professionale ha sempre operato con grande efficienza e apprezzata capacità. I superiori gerarchici hanno sempre considerato il suo rendimento in servizio costantemente elevato e meritevole di vivo apprezzamento e lode. Il Colonnello Grassi ha al suo attivo numerosi incarichi di docenza ed ha pubblicato diversi testi inerenti argomenti tributari ed economici. Lo stesso, è insignito di Croce d'argento per anzianità di servizio e di medaglia militare d'oro al merito di lungo comando. Nel corso della carriera ha ricevuto 10 encomi solenni, 18 encomi semplici e 8 elogi scritti».

  Al riguardo, si osserva che entrambi i conferimenti sono avvenuti nel pieno rispetto del disposto dell'articolo 1 dello statuto dell'ordine «Al merito della Repubblica Italiana (approvato con decreto del Presidente della Repubblica 31 ottobre 1952).
  Per quanto riguarda in particolare la concessione della distinzione di ufficiale (27 dicembre 2003), sono stati osservati scrupolosamente i criteri dettati dalla circolare dell'8 agosto 2002 di questa Presidenza, in merito alla permanenza di tre anni nel grado onorifico inferiore e alle motivazioni che hanno portato al conferimento dell'ulteriore onorificenza, ampiamente illustrate.
  Appare superfluo evidenziare che all'atto delle suddette concessioni non risultavano motivi ostativi di alcun genere, essendo il comportamento della persona e l'assenza di cause di indegnità il requisito indispensabile per poter essere insigniti.
  Parimenti, negli anni successivi questa presidenza non è venuta a conoscenza di eventuali situazioni che potrebbero compromettere lo status di insignito dell'avvocato Stefano Grassi.
  Nel merito dell'eventuale revoca delle suddette onorificenze, si osserva che l'articolo 5 della legge 3 marzo 1951, n. 178, istitutiva dell'ordine «Al merito della Repubblica Italiana», attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri la facoltà di proporre la revoca per indegnità dell'onorificenza concessa attraverso una rigorosa procedura disciplinata dagli articoli da 10 a 13 del decreto del Presidente della Repubblica 13 maggio 1952, n. 458 e dagli articoli 21 e 22 dello Statuto, che richiede a monte un'approfondita istruttoria presso le autorità competenti, volta ad accertare l'effettiva sussistenza di fatti circostanziati che giustifichino il giudizio di indegnità, quali sentenze penali di condanna passate in giudicato.
  Le ulteriori informazioni acquisite da parte della prefettura/UTG di Roma noti hanno evidenziato la sussistenza di alcun procedimento penale pendente, né di alcuna sentenza di condanna o di qualsivoglia inadempienza agli obblighi fiscali.
  Inoltre, le notizie assunte dal ministero dell'economia e delle finanze, sentito il comando generale della Guardia di finanza, sede di servizio dell'avvocato Grassi al tempo dei fatti contestati, hanno evidenziato una sanzione disciplinare del rimprovero, irrogata nel 1984, di cui, peraltro, non vi è traccia nel libretto personale, in quanto gli effetti di tale sanzione risultano cessati, a seguito di istanza di parte ai sensi dell'abrogato articolo 15 della legge 11 luglio 1978, n. 382, ora sostituito dall'articolo 1369 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
  Alla luce di quanto sopra, non sussistono le condizioni che giustifichino l'avvio della procedura di revoca per indegnità delle onorificenze concesse all'avvocato Stefano Grassi, prevista dalle norme istitutive dell'ordine «Al merito della Repubblica Italiana».
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delitto contro la persona

sindacato giurisdizionale

riconoscimento onorifico