ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 140 del 18/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: L'ABBATE GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 18/12/2013
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/12/2013
Stato iter:
06/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2014
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 18/03/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2014

CONCLUSO IL 06/08/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02995
presentato da
L'ABBATE Giuseppe
testo di
Mercoledì 18 dicembre 2013, seduta n. 140

   L'ABBATE, SCAGLIUSI, DE LORENZIS, CARIELLO, BRESCIA, D'AMBROSIO, BALDASSARRE, DAGA, SEGONI, ZOLEZZI, BUSTO, MANNINO, TERZONI, PARENTELA, TOFALO, GAGNARLI, INVERNIZZI, LUPO, GALLINELLA, MASSIMILIANO BERNINI e BENEDETTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   all'interrogazione a risposta scritta 4/00762 del 6 giugno 2013 trasformata in interrogazione a risposta in commissione 5/00813 il 1o agosto 2013 riguardante la discarica presente in contrada Martucci a Conversano (BA), ha risposto in data 17 settembre 2013 il Sottosegretario all'ambiente Marco Flavio Cirillo;
   in data 8 ottobre 2013 è stato approvato il nuovo PRGRU (Piano regionale gestione rifiuti urbani) della regione Puglia che continua ad inserire al suo interno la megadiscarica di contrada Martucci;
   in agro di Conversano (BA), in una delle contrade più fertili della campagna pugliese (Contrada Martucci) si sta perpetuando un enorme danno ambientale per la presenza:
    a) di una discarica comunale (incontrollata, attiva dal 1975 al 1982 e saltuariamente dal 1990 al 1996) mai bonificata;
    b) del primo lotto della discarica della «Lombardi Ecologia S.r.l.» (autorizzato sulla scorta di un documento, sulla cui fondatezza non sono mancate controversie, che attestava la sua esistenza prima dell'entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982, gestito in modo incontrollato dal 1984 al 1990 e dal 1994 al 1996), esaurito e dal 18 aprile 2013 posto sotto sequestro dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale della Procura della Repubblica di Bari che ipotizza il reato di disastro ambientale;
    c) del terzo lotto della discarica della «Lombardi Ecologia S.r.l.» (su 10 ettari, attivo dal 1996 al 2011, esaurito e sequestrato dal tribunale della Procura della Repubblica di Bari);
    d) del secondo lotto della discarica della «Lombardi Ecologia S.r.l.» diventato poi la discarica di servizio/soccorso (anch'essa sequestrata) annessa all'impianto complesso per il trattamento dei rifiuti dell'ex ATO Bari 5, comprendente 12 celle per la biostabilizzazione dei rifiuti e un impianto per la produzione di CDR;
    e) di un centro di raccolta e selezione del materiale proveniente dalla raccolta differenziata, completato nel 2001 e mai attivato;
    f) di un parco fotovoltaico di 8 ettari (quattro dei quali sul primo lotto della discarica) realizzato con semplice DIA grazie a quattro istanze per installare unità di potenza inferiore ad 1 Megawatt;
    g) di campi (soprattutto vigneti) coltivati su rifiuti smaltiti illegalmente e di tre pozzi, a valle idraulica del primo lotto della discarica, inquinati da piombo, manganese e ferro (tutti sequestrati dalla Procura della Repubblica di Bari il 24 giugno 2013);
   dalla consultazione del libro «L'ultimo chiuda la discarica» (Pietro Santamaria, Levante editori, Bari, 2010), che riporta «trent'anni di storia di cave di terreno trasformate in discariche più o meno controllate, tra Conversano e Mola di Bari, durante l'infinita emergenza rifiuti in Puglia» emerge che:
    il primo lotto della discarica della «Lombardi Ecologia S.r.l.» è stato inserito dall'ENEA nel «Piano regionale dei siti potenzialmente contaminati ai sensi del decreto ministeriale 16 maggio 1989» (pagina 66). Infatti, con delibere 8 settembre 1994 n. 6021 della giunta regionale e 20 dicembre 1995 n. 67 del Consiglio regionale pugliese fu approvato il piano regionale di bonifica dei siti contaminati commissionato all'ENEA ai sensi dell'articolo 5 legge n. 441 del 1987 e dei decreti ministeriali 16 maggio 1989 e 30 dicembre 1989. Il Piano rilevò 1212 aree potenzialmente contaminate, elencate separatamente a seconda che fossero giudicate meritevoli di bonifica a breve, medio o lungo termine in funzione del livello di rischio ambientale associato a ciascuna area. Nell'elenco dei siti da bonificare a lungo termine era inserito al 264o posto (su 289 complessivi, ordinati in ordine decrescente di rischio) la discarica Lombardi – 1o lotto (codice 19-02). Nello stesso elenco, al 149o posto, l'ENEA collocò altresì la vecchia discarica comunale, sempre in contrada Martucci (codice BA 19-03), non controllata e non autorizzata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982;
    il terzo e secondo lotto della discarica della «Lombardi Ecologia S.r.l.» sono adiacenti al primo lotto, da bonificare, ma questo non è stato considerato dallo studio di impatto ambientale (SIA) presentato dall'ATI COGEAM e «Lombardi Ecologia S.r.l.» che si aggiudicò nel 2006 la gara di appalto per la costruzione e la gestione dell'impianto complesso in contrada Martucci (pagina 98);
    in contrada Martucci sono presenti doline e inghiottitoi tipici dei territori carsici (come riportato in eloquenti fotografie a pagina 157, 161 e 162), mai considerati dal suddetto SIA. Inoltre, nel provvedimento con cui il GIP Annachiara Mastrorilli il 18 aprile 2013 ha disposto il sequestro delle discariche autorizzate è scritto che «in occasione del sopralluogo eseguito il 31 gennaio 2013» la procura di Bari ha riscontrato «la presenza di vore (...). Quanto riscontrato evidenzia la possibile presenza di rischio di contaminazione delle acque di falda a causa della diretta comunicazione del percolato di discarica attraverso i predetti punti di comunicazione (vore e doline)». La presenza di simili formazioni carsiche è confermata nella relazione geologica e geotecnica allegata agli atti del procedimento attualmente in corso per il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale dell'impianto complesso di trattamento dei rifiuti con discarica di servizio/soccorso a servizio del bacino Bari 5 realizzato in contrada Martucci. Tanto che il Comitato tecnico provinciale, il 12 marzo 2013 in seguito alla lettura della stessa relazione ha affermato che «l'intervento non è coerente con le prescrizioni di normativa». Infatti, il decreto legislativo n. 36 del 2003 afferma che le discariche non vanno ubicate «in corrispondenza di doline, inghiottitoi o altre forme di carsismo superficiale» (punto 2.1 dell'allegato 1);
    la valutazione di impatto ambientale per l'impianto complesso di trattamento dei rifiuti, con annessa discarica, si concluse con esito positivo «esclusivamente in considerazione del contesto determinatosi nella Regione Puglia in materia di smaltimento rifiuti e della conseguente e persistente emergenza e con lo scopo di completare il ciclo integrato di gestione dei rifiuti» (determinazione n. 506/2006 del dirigente del settore ecologia della regione Puglia);
    il terzo lotto della discarica della Lombardi Ecologia è stato realizzato in una cava non autorizzata e non controllata di terreno e ha inghiottito la strada vicinale «Pozzovivo» per un tratto lungo 175 metri. Il Tribunale di Bari il 26 febbraio 1988 con procedimento n. 20/87 R.G. condannò i due responsabili: Giovanni Giovene e Antonio Di Bari (pagina 85);
    durante la gestione del primo lotto della discarica, l'andamento altimetrico della strada vicinale «Capone Martucci» fu modificato con l'aumento del livello lungo il confine nord della discarica (pagina 85);
    dall'esame delle ortofoto (pagine 127-129), si ritiene che anche la quota di altre aree di contrada Martucci sia stata alzata (pagina 161) smaltendo illegalmente rifiuti e coltivando sopra vigneti (come del resto hanno dimostrato le stesse indagini disposte dalla Procura di Bari);
    il I e III lotto di discarica della «Lombardi Ecologia S.r.l.» sono stati realizzati in cave abusive di terreno scavate negli anni ’70. Dalle foto (pagine 22, 25 e 26) è evidente che per realizzare la discarica di servizio/soccorso l'attività di estrazione del terreno è continuata anche negli anni successivi, tanto da portare alcune piccole cave a diventare un'unica depressione di diversi ettari;
    secondo le testimonianze di ex-dipendenti della «Lombardi Ecologia S.r.l.», il percolato prodotto dall'esercizio delle discariche veniva utilizzato per innaffiare i vicini campi coltivati ad ortaggi e frutta, immesso direttamente in falda o «riciclato sulla superficie della discarica» (pagina 85);
   secondo il decreto legislativo n. 152 del 2006 è compito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in caso di minaccia di danno ambientale, imporre ai soggetti responsabili l'adozione di misure preventive e di sostituirsi loro nell'adottarle. In caso di danno ambientale verificatosi, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare deve imporre ai soggetti responsabili l'adozione di misure di ripristino e di sostituirsi loro nell'adottarle –:
   se, coerentemente con quanto previsto dal decreto legislativo n. 152 del 2006, alla luce di quanto riportato in premessa, il Ministero interrogato intenda valutare un immediato intervento per avviare le procedure per il risarcimento del danno ambientale subìto a causa del ritardo nell'attivazione delle misure di precauzione, di prevenzione o di contenimento del danno stesso. (4-02995)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 agosto 2014
nell'allegato B della seduta n. 280
4-02995
presentata da
L'ABBATE Giuseppe

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo indicato in oggetto, gli interroganti hanno richiamato l'attenzione sulle negative ricadute di carattere ambientale sul territorio connesse alla cattiva gestione della discarica presente in contrada Martucci, in agro di Conversano, provincia di Bari.
  Sul punto, è noto agli interroganti che la procura della Repubblica presso il tribunale di Bari ha promosso un procedimento penale a carico dei responsabili della Lombardi Ecologica s.r.l. – successivamente ricostituita nella progetto gestione Bari cinque s.r.l. – nonché di alcuni pubblici funzionari, per reati quali la gestione illecita di rifiuti, il disastro, la truffa, il falso e l'omissione di atti di ufficio.
  Nel corso delle indagini preliminari – tuttora in corso – è stato disposto il sequestro preventivo di alcune vasche di soccorso della discarica in questione, della cosiddetta vecchia discarica, nonché di alcuni pozzi posti a valle dello stesso impianto. I provvedimenti sono stati assunti al fine di evitare che le attività in corso di esecuzione presso i siti indicati possano aggravare, a danno dell'ambiente e della collettività, le conseguenze dei reati contestati.
  Risulta in fase di espletamento l'incidente probatorio disposto dal competente Gip con ordinanza del 3 luglio 2013, in accoglimento di conforme richiesta formulata dai legali della predetta società progetto gestione Bari cinque, allo scopo di accertare, nel contraddittorio delle parti, talune caratteristiche tecniche dell'impianto in questione. La perizia conseguentemente disposta e conferita in favore del perito ingegner Luigi Boeri risulta conclusa, e la pertinente e corposa relazione di circa 600 pagine regolarmente depositata agli atti. Le udienze relative all'audizione del perito si sono tenute in data 7, 21 e 28 marzo 2014.
  In questa fase del procedimento, peraltro, non è possibile effettuare la costituzione di parte civile da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, essendo essa perfezionabile, una volta ottenuta l'autorizzazione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, solo all'udienza preliminare (e all'udienza dibattimentale), o comunque – in quanto atto perfezionabile fuori udienza – solo dopo che sia stata esercitata l'azione penale da parte della Procura della Repubblica all'esito della fase delle indagini preliminari, con la formulazione dell'imputazione e la richiesta di rinvio a giudizio.
  Si conferma, tuttavia, quanto già in precedenza rappresentato in occasione delle audizioni in commissione del 13 settembre 2013 e del 17 aprile 2014 circa l'intenzione di questo Ministero di esercitare, nel caso di specie, la facoltà di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni conseguenti da reato, ivi compreso il danno ambientale, una volta che esso sarà proceduralmente consentito.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2006 0152

GEO-POLITICO:

CONVERSANO,BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

gestione dei rifiuti

deposito dei rifiuti

edificio per uso industriale

controllo dell'inquinamento

degradazione dell'ambiente

principio chi inquina paga

rischio sanitario