ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00393

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 196 del 24/03/2014
Abbinamenti
Atto 1/00273 abbinato in data 26/03/2014
Atto 1/00290 abbinato in data 26/03/2014
Atto 1/00319 abbinato in data 26/03/2014
Atto 1/00379 abbinato in data 26/03/2014
Atto 1/00381 abbinato in data 26/03/2014
Atto 6/00061 abbinato in data 26/03/2014
Atto 1/00409 abbinato in data 26/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: SANTERINI MILENA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 24/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 24/03/2014
SCHIRO' GEA PER L'ITALIA 24/03/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 24/03/2014
GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA 24/03/2014
DE MITA GIUSEPPE PER L'ITALIA 24/03/2014
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 24/03/2014
MARAZZITI MARIO PER L'ITALIA 24/03/2014
CARUSO MARIO PER L'ITALIA 24/03/2014
FAUTTILLI FEDERICO PER L'ITALIA 24/03/2014


Stato iter:
26/03/2014
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/03/2014

RITIRATO IL 26/03/2014

CONCLUSO IL 26/03/2014

Atto Camera

Mozione 1-00393
presentato da
SANTERINI Milena
testo di
Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

   La Camera,
   premesso che:
    «lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna e la sua assenza non potrà mai essere compensata», secondo quanto Pierre de Coubertin, fondatore dei Giochi olimpici moderni, affermava;
    la Carta europea dei diritti delle donne nello sport del 1985, promossa dall'Unione italiana sport per tutti ed inserita in un'apposita risoluzione del Parlamento europeo del 1987, è stata il primo reale tentativo di riconoscimento e rivendicazione di pari opportunità di uomini e donne nello sport;
    l'Unione europea, nel luglio 2007 attraverso il Libro bianco sullo sport e successivamente attraverso il Trattato di Lisbona, in vigore dal 1o dicembre 2009, ha confermato lo sport quale proprio settore di competenza in cui la stessa può sostenere, coordinare ed integrare le attività dei suoi Stati membri;
    il Libro bianco sullo sport lo riconosce quale «fenomeno sociale ed economico d'importanza crescente che contribuisce in modo significativo agli obiettivi strategici di solidarietà e prosperità perseguiti dall'Unione europea», «sfera dell'attività umana che interessa in modo particolare i cittadini dell'Unione europea e ha un potenziale enorme di riunire e raggiungere tutti, indipendentemente dall'età o dall'origine sociale»;
    nel gennaio 2011, la Commissione europea ha adottato una comunicazione per sviluppare la dimensione europea dello sport, per disciplinare il ruolo sociale dello sport, la dimensione economica e la sua organizzazione nonché i compiti della Commissione europea e degli Stati membri attraverso l'approvazione di standard comuni e lo scambio di buone prassi;
    il 25 maggio 2011 è stata presentata al Parlamento europeo una nuova proposta della Carta dei diritti delle donne nello sport, elaborata italiana sport per tutti in collaborazione con altri partner europei nell'ambito del progetto «Olympia – Equal opportunities via and within sport» e indirizzata a tutti gli operatori sportivi, alle associazioni ed organizzazioni sportive, alle istituzioni, ai Paesi dell'Unione europea, alle tifoserie e ai media;
    la nuova Carta europea dei diritti delle donne nello sport intende favorire la leadership e l'educazione nello sport fondato sulla parità di genere, tenendo conto dei media e del loro impatto culturale per abbracciare politiche di genere e consentire alle donne le stesse opportunità degli uomini di esprimere la propria passione sportiva. Altresì, prevede il riconoscimento di incarichi dirigenziali nei gruppi sportivi, senza alcuna discriminazione;
    nel febbraio 2012, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui si invita la Commissione europea e gli Stati membri a sostenere gli organismi europei per la promozione e l'attuazione delle raccomandazioni della Carta europea dei diritti delle donne nello sport;
    nel marzo 2013 il Parlamento europeo ha individuato nell'attività sportiva una risorsa importante per la promozione della salute ed il successivo superamento degli stereotipi di genere;
    lo sport ha un ruolo sociale fondamentale nella coesione sociale e nelle pari opportunità per tutti e contribuisce a rendere effettivo e compiuto il godimento del diritto alla salute, sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Altresì, ha un valore pedagogico, decisivo per facilitare l'integrazione e il rispetto dell'altro;
    la pratica sportiva femminile si è progressivamente diffusa con una maggiore velocità rispetto a quella maschile; dai dati Istat del 2011 (indagine multiscopo 2011, utilizzata da Tangos: «Tavolo nazionale per la governance nello sport») emerge un aumento della pratica femminile tra le bambine tra i 6 e i 10 anni, tra le donne tra i 45 e i 54 anni e tra quelle nella fascia tra i 60 e i 64 anni;
    nella pratica e nelle istituzioni sportive, tuttavia, persiste un'evidente segregazione verticale delle donne nello sport, in particolare non sono presenti in ruoli direttivi, né in ruoli tecnici, quali arbitri e allenatori;
    tra i praticanti di attività sportiva in modo continuativo, nella fascia di età tra i 20 e i 44 anni, le sportive sono intorno al 20 per cento contro l'oltre 30 per cento dei coetanei maschi. I sedentari, ovvero coloro i quali non svolgono alcuna attività sportiva nel tempo libero, sono il 39,8 per cento tra gli uomini e ben il 44,4 per cento tra le donne che, secondo i dati dell'Eurobarometro speciale sullo sport e l'attività fisica (2010), attribuiscono alla «mancanza di tempo» la responsabilità della mancata pratica sportiva in misura maggiore rispetto alla media europea,

impegna il Governo:

   ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali europee affinché la nuova Carta europea delle donne nello sport presentata il 25 maggio 2011 sia al più presto approvata;
   ad adottare le necessarie misure positive di carattere economico e normativo, recependo nell'ordinamento italiano la Carta europea dei diritti delle donne nello sport, per la promozione effettiva delle pari opportunità di genere nelle attività sportive, nell'utilizzo paritario degli impianti sportivi, nonché per favorire una maggiore partecipazione femminile alle varie discipline sportive e ai processi decisionali attraverso l'inclusione delle donne nelle posizioni di dirigenza degli organismi federali delle varie discipline sportive.
(1-00393) «Santerini, Binetti, Schirò, Fitzgerald Nissoli, Gigli, De Mita, Sberna, Marazziti, Caruso, Fauttilli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritti della donna

sport