ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00303

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 302 del 30/03/2010
Abbinamenti
Atto 7/00257 abbinato in data 21/04/2010
Atto 7/00258 abbinato in data 21/04/2010
Atto 7/00273 abbinato in data 21/04/2010
Atto 7/00280 abbinato in data 21/04/2010
Atto 8/00065 abbinato in data 28/04/2010
Firmatari
Primo firmatario: PIFFARI SERGIO MICHELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/03/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCILIPOTI DOMENICO ITALIA DEI VALORI 29/03/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
28/04/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/04/2010
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/04/2010

DISCUSSIONE IL 21/04/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/04/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/04/2010

APPROVATO IN TESTO UNIFICATO IL 28/04/2010

CONCLUSO IL 28/04/2010

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00303
presentata da
SERGIO MICHELE PIFFARI
martedì 30 marzo 2010, seduta n.302

La VIII Commissione,

premesso che:

sono circa 400 mila le aziende alle prese con la mancata proroga delle vecchie modalità di denuncia della produzione e dello smaltimento dei rifiuti (il cosiddetto Mud);

finora le imprese erano tenute a una dichiarazione annuale unificata e in forma cartacea da presentarsi entro il 30 aprile in base a quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 dicembre 2002;

il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 dicembre 2008, ha introdotto un nuovo Mud (modello unico di dichiarazione ambientale) in forma telematica per semplificare le modalità di trasmissione delle informazioni relative alla filiera dello smaltimento dei rifiuti, con conseguenti inevitabili ricadute in capo alle imprese coinvolte in termini di studio, formazione degli addetti e spese per i relativi software;

per andare incontro alle suddette difficoltà, per la dichiarazione del 2009 era stata concessa una proroga del vecchio Mud, destinato ad essere appunto sostituito dal 2010, dalla nuova versione informatica del Mud, che è più complesso e comprende un numero maggiore di sezioni e di schede;

sennonché con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17 dicembre 2009, è stato istituito il cosiddetto SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), un sistema elettronico che consente l'informatizzazione e la tracciabilità dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale, nonché dei rifiuti urbani in Campania, attraverso la trasmissione dei relativi dati in tempo reale ad un unico centro di elaborazione dati;

si tratta di un sistema certamente positivo per quanto riguarda la necessità di un maggiore controllo sul ciclo dei rifiuti e sulla loro tracciabilità, con indubbie garanzie in termini di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell'illegalità. Un importante cambiamento nella gestione dei rifiuti delle imprese, soprattutto nei settori dell'industria e dell'artigianato, oltre che per la filiera di chi svolge professionalmente l'attività di gestione dei rifiuti nelle sue varie fasi;

si ricorda che ogni anno nel nostro Paese si producono circa 147 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, dei quali il 10 per cento è classificabile come «pericoloso», e che la legislazione attuale non è in grado di fornire garanzie assolute sullo smaltimento, a tutto vantaggio delle ecomafie o di imprenditori senza scrupoli. Il SISTRI consentirà quindi il tracciamento elettronico totale del ciclo dei rifiuti e promette risultati rilevanti sotto il profilo della virtuosità ambientale del ciclo;

questo nuovo sistema di controllo, diventerà operativo nella prossima estate - dal 13 luglio e dal 12 agosto in base alle dimensioni aziendali - e solamente da queste date non sarà quindi più necessario compilare il suddetto Mud;

è evidente quindi come il mancato coordinamento delle modifiche al meccanismo di tracciabilità dei rifiuti ha finito per produrre una sorta di corto circuito in virtù del quale, agli imprenditori che stanno cominciando a «familiarizzare» con il nuovo sistema Sistri che entrerà in vigore in estate, viene chiesto di mutare regole e modalità operative conseguenti alla sostituzione del vecchio Mud con il nuovo Mud, costringendoli quindi a far fronte ad un obbligo che varrà solo per il 2010, con ulteriori problemi burocratici e oneri a carico di attività produttive già gravate dalla crisi in atto. Costi inutili, visto che con la prossima entrata in vigore del SISTRI, il nuovo Mud non sarà più richiesto;

inoltre non è ancora facile valutare quale sarà l'impatto del nuovo sistema SISTRI sulle imprese interessate. La trasmissione dati in tempo reale a un ente di controllo ha peraltro sollevato non poche preoccupazioni tra le aziende coinvolte, considerato che la normativa vigente prevede che pure le inadempienze formali siano assoggettate a sanzioni molto pesanti;

il suddetto decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17 dicembre 2009, istituitivo del SISTRI, ha previsto l'istituzione di un Comitato di vigilanza e controllo composto da quindici membri, con finalità di monitoraggio circa il funzionamento e le eventuali criticità che possono emergere dall'applicazione del nuovo sistema,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative, come in più occasioni promesso, al fine di pervenire a una ulteriore proroga dell'utilizzo del vecchio modello Mud, in attesa dell'imminente definitivo passaggio al SISTRI;

a sostenere le imprese interessate nel passaggio dal modello unico di dichiarazione ambientale al nuovo SISTRI, con particolare riguardo ai relativi costi a carico delle medesime - soprattutto quelle di dimensioni minori - peraltro già gravate dalla crisi economica in atto;

ad adottare iniziative finalizzate a vincolare a detta normativa anche vettori stranieri operanti sul territorio italiano al fine di garantire pari condizioni di mercato;

a dare piena e immediata operatività al previsto Comitato di vigilanza e controllo, al fine di individuare eventuali criticità che dovessero emergere fin dai primi mesi di applicazione del nuovo sistema, e di poter conseguentemente intervenire con adeguati correttivi;

a favorire un piano di formazione per i soggetti interessati alle nuove procedure, che permetta alle imprese di gestire correttamente i nuovi obblighi, al fine di garantire reale efficacia e utilità del sistema SISTRI;

a monitorare e attuare forme capillari di controllo nel tempo circa la dovuta applicazione da parte di tutti i soggetti interessati delle procedure attuative del SISTRI, al fine di renderlo uno strumento realmente efficace nel controllo della delicata filiera dei rifiuti, e di contrasto e di prevenzione della purtroppo diffusa illegalità in questo ambito;

a verificare la classificazione dei rifiuti, con particolare riguardo alle materie secondarie che non presentano le caratteristiche dei rifiuti come ad esempio i «ferrosi».

(7-00303)
«Piffari, Scilipoti».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

accesso all'informazione

comunicazione dei dati

eliminazione dei rifiuti

imprenditore

impresa artigiana

istruzione

legalita'

politica di sostegno

potere di controllo

rifiuti

software

tracciabilita'