BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo i dati presentati il 17 gennaio 2012 in occasione delle comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, la situazione dei procedimenti civili e penali pendenti veniva così rappresentata: «(...) una situazione che desta forti preoccupazioni sia in ordine all'enorme mole dell'arretrato da smaltire, che al 30 giugno 2011 è pari a quasi 9 milioni di processi (5,5 milioni per il civile e 3,4 per il penale), sia con riferimento ai tempi medi di definizione, che nel civile sono pari a sette anni e tre mesi, cioè 2.645 giorni, e nel penale a quattro anni e nove mesi, cioè 1.753 giorni» -:
se, per quel che riguarda l'arretrato penale, nel numero di 3.400.000, siano compresi anche i procedimenti penali contro ignoti e, in caso negativo, quale sia il motivo di questa sottrazione;
quale sia, per quel che riguarda i procedimenti penali pendenti, l'arretrato suddiviso per ciascun distretto di corte d'appello, anno per anno, negli ultimi 5 anni;
quali siano, per quel che riguarda i procedimenti penali, i tempi medi di definizione in ciascun distretto di corte di appello, anno per anno, negli ultimi 5 anni;
quante siano - in ciascun distretto di corte di appello, anno per anno, negli ultimi 5 anni - le prescrizioni che si sono verificate nel penale;
quali siano - in ciascun distretto di corte di appello, anno per anno, negli ultimi 5 anni - le fattispecie di reato che si sono prescritte più frequentemente;
quale sia, per quel che riguarda i procedimenti civili pendenti, l'arretrato suddiviso per ciascun distretto di corte di appello, anno per anno, negli ultimi 5 anni;
quali siano, per quel che riguarda i procedimenti civili, i tempi medi di definizione in ciascun distretto di corte di appello, anno per anno, negli ultimi 5 anni. (4-15545)