SCILIPOTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
si apprende dai giornali che il 6 ottobre 2011 l'ingegner Andrea Rossi ha condotto a Bologna un esperimento relativo a una rivoluzionaria nuova sorgente di energia nucleare. Il sistema presentato è in grado di erogare una potenza dell'ordine dei kilowatt per diverse ore. L'enorme energia prodotta esclude in maniera categorica la possibilità di errori sperimentali;
l'esperimento vede coinvolto il professor Sergio Focardi, professore emerito dell'università di Bologna ed ex preside della Facoltà di scienze; l'esperimento è basato sulla fusione nucleare dell'idrogeno con alcuni isotopi stabili del nickel. Sembra che nessun materiale radioattivo è utilizzato nel sistema. Le ceneri della combustione nucleare sono costituite da isotopi stabili (non radioattivi) del rame. Il brevetto italiano è stato già rilasciato: «processo ed apparecchiatura per ottenere reazioni esotermiche, in particolare da nickel ed idrogeno», n. brevetto 0001387256;
le probabilità di trovarsi in presenza di una scoperta rivoluzionaria sono molto alte, considerando che oggi sono molti i gruppi di ricerca nel mondo che, pur con livelli di energia decisamente inferiori, sostengono di ottenere una produzione anomala di energia in sistemi che utilizzano il nickel o il palladio e l'idrogeno o il deuterio. Centinaia di pubblicazioni scientifiche e di brevetti sostengono la possibilità di una nuova fonte di energia nucleare. Tra i brevetti più simili, troviamo ad esempio il brevetto del professor Piantelli: «Method for producing energy and apparatus therefor» W02010058288A1, il brevetto del professor Ahem del MIT (Massachusetts Institute of Technology) «Method of maximizing anharmonic oscillations in deuterated alloys» US5411654 e il brevetto del professor Arata dell'università di Osaka «Hydrogen condensate and method of generating heath therewith» W02004034406;
gli ambienti accademici italiani e internazionali hanno spesso ignorato tali ricerche, in quanto molte riviste scientifiche non accettano lavori sperimentali che richiedono un cambiamento di paradigma delle teorie scientifiche più consolidate. Tuttavia la potenziale gigantesca importanza scientifica ed economica di tali ricerche impone oggi decisamente un'indagine risolutiva sull'esperimento in questione, cercando di non lasciare cadere nel vuoto risultati sperimentali interessantissimi, come avvenuto nel recente passato con il Rapporto 41, un documento dell'Istituto nazionale di fisica nucleare di Frascati in cui si dimostrava la possibilità di ottenere reazioni nucleari a bassa energia in un sistema deuterio/palladio;
in Italia sono diversi i gruppi che si sono interessati alla fusione fredda:
a) il gruppo del fisico Giuliano Preparata (morto nel 2000,) professor ordinario all'università di Milano, autore di un eccellente libro di fisica teorica «qed coherence in matter», dove un capitolo è dedicato alla teoria della fusione fredda;
b) il gruppo della professoressa Antonella De Ninno dei laboratori INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare) di Frascati, autore del famoso Rapporto 41;
c) il gruppo del professore Francesco Piantelli dell'università di Siena che, in collaborazione col professor Sergio Focardi dell'università di Bologna, aveva già ottenuto risultati interessanti nel 1994 in sistemi nickel/idrogeno;
d) Il gruppo dell'ingegner Andrea Rossi (un industriale privato) che, collaborando con Sergio Focardi (distaccatosi da Piantelli), è riuscito ad ottenere risultati interessanti non solo dal punto di vista scientifico ma anche economico, riuscendo a produrre quantità enormi di energia (decine di kilowatt termici per diverse ore) con apparecchiature dal costo irrisorio -:
se il Presidente del Consiglio e i Ministri interrogati non intendano adottare opportune misure, anche normative, tese ad una rapida ed effettiva apertura a questo tipo di ricerche, considerato che, per svariati motivi, in Italia sono state sospese le ricerche dei privati e degli enti pubblici che, di fatto, sono all'avanguardia mondiale con una tecnologia che, se verificata, in breve tempo potrebbe risolvere tutte le questioni relative alla produzione di energia elettrica a bassissimo costo senza danni all'ambiente, permettendo al Paese di poter diventare esportatore di energia elettrica a bassissimo costo, e con l'ulteriore eventuale vantaggio, nello sviluppare l'ingegnerizzazione dell'apparecchio brevettato dall'ingegner Rossi o di altri scienziati, di liberare l'Italia dalla dipendenza degli approvvigionamenti di petrolio, carbone e da altri acquisti di energia elettrica, con enormi vantaggi ecologici e di bilancio. (4-15321)