DE POLI. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
generalmente viene definito acufene quel disturbo costituito da rumori che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi, pulsazioni e altro), vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o, in generale, nella testa, e che risultano talmente fastidiosi da influire fortemente sulla qualità della vita di chi ne soffre;
questo disturbo si origina all'interno dell'apparato uditivo, ma alla prima comparsa viene illusoriamente percepito come suoni provenienti dall'ambiente eterno. La definizione più comune, basata sull'erronea convinzione che debba essere considerato acufene qualunque tipo di rumore proveniente dal nostro corpo, o comunque non proveniente dall'esterno, è origine di confusione e forse è questo uno dei motivi principali che impediscono di focalizzare le ricerche ai fini di una terapia ad hoc;
questa patologia non è semplicemente un «disturbo molto fastidioso», come si usa spesso liquidarlo, ma una vera e propria malattia invalidante che affligge in Italia il 10 per cento della popolazione priva di difetti uditivi. Si tratta di una patologia che fa vivere per mesi, anni, decenni, sentendo ininterrottamente nelle orecchie e nella testa rumori, anche multipli, che definire fastidiosi è riduttivo. Si tratta di un disturbo invalidante dal punto di vista dell'assetto psicologico ed emozionale, del ritmo sonno-veglia, del livello di attenzione e concentrazione, della vita di relazione. Questi fattori portano spesso ad uno stato di forte depressione, a volte con risvolti drammatici, come la morte per suicidio;
secondo alcuni studi (ma i risultati sono molto disomogenei) nella popolazione priva di difetti uditivi un soggetto su dieci soffre o ha sofferto di acufeni, mentre nella popolazione con ipoacusia, cioè con riduzione uditiva, la percentuale salirebbe a circa il 50 per cento; inoltre, più del 20 per cento degli abitanti avrebbe avuto esperienze non traumatiche di acufeni che, per il 7 per cento hanno richiesto l'assistenza del medico otorinolaringoiatra, per il 5 per cento avrebbero provocato disabilità e per il 2 per cento un grave handicap;
come detto, gli studi fatti paiono essere molto approssimativi ed è molto difficile stabilire statisticamente l'incidenza degli acufeni;
numerosi sono gli spazi di discussione e confronto che si stanno sviluppando su internet per cercare aiuto e ci si auspica che si intervenga per portare avanti la ricerca scientifica che a tutt'oggi nel nostro Paese appare pressoché nulla;
a fronte di ciò si registra da parte delle associazioni delle persone colpite da questo disturbo una accorata richiesta, affinché si avviino e sostengano ricerche e studi riguardanti questa patologia devastante -:
in che modo il Ministro intenda favorire la ricerca scientifica sui problemi uditivi in generale e lo studio dell'acufene in particolare e quali iniziative intenda assumere per investire risorse in relazione a tali finalità. (4-15170)