BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
il 15 gennaio 2012, il detenuto Domenico Papalia, classe 1977, attualmente detenuto presso il carcere di Spoleto, ha rivolto un pubblico appello;
si tratta di un detenuto di 35 anni (8 marzo 1977), portatore delle seguenti patologie: ipertensione arteriosa, diabete, tumore prostatico, diverticolite e altre patologie. In data 4 gennaio 2012 è stato tradotto dal carcere di Livorno (per sfollamento per inagibilità), a quello di Spoleto. Giunto in questo istituto, nonostante sia prescritta in diario clinico la terapia d'assumere, e il controllo pressorio e stick tre volte a settimana, il detenuto riferisce di aver visto il medico dopo otto giorni a seguito di ripetute richieste. Gli infermieri solo dopo qualche giorno controllano la pressione e lo stick, sempre a seguito di numerose richieste. Mentre gli è somministrata la terapia per altre patologie, non è la stessa cosa per la patologia del tumore alla prostata con «Avodart e Pradif», perché non sarebbe disponibile. Ha fatto richiesta di acquistarla a spese sue in data 6 gennaio 2012 e ancora non si provvede in tal senso e quindi sono 12 giorni che non assume terapia per la patologia prostatica con le sofferenze fisiche che si possono immaginare. Quindi, in questo istituto, l'assistenza sanitaria appare proprio assente e il detenuto chiede di intervenire alle istituzioni dell'Istituto -:
di quali elementi disponga in merito a quanto riportato nell'appello dal detenuto Domenico Papalia;
se risulti per quali motivi al detenuto in questione sia stato effettuato il controllo «pressorio e stick» solo dopo otto giorni dal suo ingresso nel carcere di Spoleto e ciò sebbene il suo diario clinico prevedesse controlli periodici da ripetersi almeno tre volte alla settimana;
più in generale, quali iniziative intendano adottare, negli ambiti di rispettiva competenza, affinché al detenuto, sebbene ristretto in carcere, venga garantito e assicurato il fondamentale diritto alla salute;
quanti detenuti siano attualmente ristretti all'interno del carcere di Spoleto e quanti di essi risultino affetti da patologie mediche che necessitano di interventi, cure e terapie periodiche;
quanti medici siano attualmente previsti nella pianta organica dell'istituto spoletino e quanti prestino effettivamente servizio al suo interno. (4-14801)