ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12729

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 503 del 18/07/2011
Trasformazioni
Trasformato il 18/09/2012 in 5/07859
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/07/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/07/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/07/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/07/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/07/2011
Stato iter:
18/09/2012
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 11/04/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

TRASFORMA IL 18/09/2012

TRASFORMATO IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12729
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 18 luglio 2011, seduta n.503

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

sul sito di Ristretti Orizzonti, l'11 luglio 2011, sotto il titolo: «Assordante silenzio sulla morte di un detenuto paraplegico», è stato pubblicato il seguente articolo: «C'é indifferenza e insensibilità sul dramma delle carceri da parte delle istituzioni, degli esponenti politici e dei media». Lo afferma in una nota il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli. «Il silenzio - aggiunge - sull'ultimo drammatico caso del detenuto paraplegico cosentino, lasciato morire in carcere, denunciato da Diritti Civili è vergognoso. Ancora una volta sono stato lasciato da solo a combattere l'ennesima battaglia civile per una giustizia giusta e umana. Quello che più colpisce e provoca, in me, tanta delusione e grande amarezza è l'assordante silenzio mediatico su questa ultima disumanità delle carceri, una inaudita vergogna. Tacciono le Istituzioni e i politici ma i media no, non possono tacere, non può una stampa libera chiudere gli occhi, non può non dare spazio e ascolto alla legittima e dignitosa richiesta di verità e giustizia che arriva dai familiari di questo recluso». «Il detenuto morto - prosegue Corbelli - è un essere umano, non è un fantasma, ha un nome e cognome, si chiamava Ennio Manco, 52 anni, paraplegico, è morto nel carcere di Palermo e ai suoi familiari è stato di fatto addirittura impedito di poter vedere la salma che è stata poche ore dopo il decesso subito chiusa in una bara e il giorno dopo trasferita dalla Sicilia in Calabria. Questo è un fatto gravissimo» -:

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa;

se intendano avviare un'indagine amministrativa interna al fine di appurare il modo in cui siano avvenuti i fatti e se nei confronti del detenuto Ennio Manco siano state messe in atto tutte le misure di cura e assistenza che le sue precarie condizioni fisiche richiedevano;

per quali motivi sia stato impedito ai parenti del detenuto di vedere la salma del loro familiare. (4-12729)