ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 52 del 12/10/2006
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/00034
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 12/10/2006


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/10/2006
Stato iter:
25/06/2007
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2007
MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/06/2007

CONCLUSO IL 25/06/2007


Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01272
presentata da
MARCO POTTINO
giovedì 12 ottobre 2006 nella seduta n.052

POTTINO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

sono in stato di valutazione due progetti di impianti di rigassificazione da insediare nel Golfo di Trieste;

nonostante l'Italia abbia un'evidente necessità di aumentare la propria indipendenza energetica, e la strada dei rigassificatori è senza dubbio una di quelle percorribili, ciò deve avvenire in contesti idonei, che tengano sempre in prioritaria considerazione la salvaguardia dell'ambiente, della salute, della sicurezza dei cittadini e del turismo e siano compatibili con l'economia locale;

i sopraccitati progetti sono stati presentati da due società spagnole, rispettivamente la Gas Natural e l'Endesa, quest'ultima già proprietaria della centrale elettrica di Monfalcone;

a quanto risulta all'interrogante tra i due progetti in itinere, sembra avanzare più celermente quella di Endesa, il cui presidente si è incontrato di recente con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, e si è detto poi convinto di ottenere l'autorizzazione del progetto entro nove mesi;

tale ottimismo può essere alimentato dal fatto che i vertici di Friulia, nominati proprio dal presidente Illy, hanno annunciato l'ingresso (con il 10 per cento) della società finanziaria regionale nella società per la realizzazione dell'impianto ed il presidente stesso ha più volte rilasciato dichiarazioni che, limitandosi al mero aspetto economico-finanziario e al generico richiamo al bisogno di energia e senza entrare nel merito, sembravano favorevoli al terminal Endesa;

l'impianto di Endesa, una sorta di ecomostro alto oltre 30 metri e lungo più di 200 metri, dovrebbe sorgere non in posizione defilata ma in mezzo ad un golfo chiuso e stretto, come quello di Trieste, creando un impatto visivo, ambientale e turistico, che è facilmente immaginabile, tanto che, a quanto risulta all'interrogante, persino le popolazioni di Monfalcone, Grado e Duino e di località balneari come Lignano stanno esprimendo tutta la loro preoccupazione ed indignazione e così anche la vicina Slovenia che ha espresso timori per il futuro del suo turismo;

a ciò si aggiungono le preoccupazioni, più che giustificate, legate ai danni che il traffico di navi gasiere in arrivo e in partenza provocherebbe alle attività portuali e, soprattutto, a quel settore della nautica da diporto che è in forte espansione e sta diventando importante realtà economica in Friuli Venezia Giulia;

a giudizio dell'interrogante, tale situazione denota una posizione contraddittoria della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia che da un lato dichiara di voler incentivare il turismo e dall'altro sembra invece voler compromettere ogni vocazione di sviluppo del settore con scelte che rischierebbero di trasformare il Friuli Venezia Giulia in polo energetico -:

quale sia la posizione del Ministro in merito al progetto del rigassificatore che la società Endesa chiede di realizzare che, peraltro, si troverebbe ad appena una decina di chilometri dal parco naturale dell'Isola della Cona. (4-01272)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 25 giugno 2007
nell'allegato B della seduta n. 176
All'Interrogazione 4-01272 presentata da
POTTINO

Risposta. - In merito a quanto indicato nell'atto di sindacato ispettivo in esame, riguardante il procedimento di Valutazione di impatto ambientale per due progetti di impianti di rigassificazione di gas naturale liquefatto da realizzarsi nel porto, località Zaule, e nel golfo di Trieste (offshore), presentati, rispettivamente, dalla società Gas Natural Internacional e dalla società Endesa Italia, alla quale è subentrata la società Alpi Adriatico S.r.l., controllata al 100 per cento dalla società Endesa Europa SL, si rappresenta quanto segue.
Preliminarmente, occorre precisare che le due iniziative in questione non sono correlate, ma si tratta di due distinte proposte presentate indipendentemente da due diversi soggetti economici. In assenza di una specifica pianificazione energetica, a livello nazionale e regionale, e quindi in mancanza di qualsiasi vincolo predeterminato, in base al principio della libera concorrenza nel mercato dell'energia, tutti i soggetti privati possono presentare le istanze mentre le amministrazioni e, nella fattispecie, anche il Ministero, hanno l'obbligo di avviare, istruire e concludere i relativi procedimenti di propria competenza.
Inoltre, al fine di un migliore inquadramento della problematica, si ritiene opportuno precisare che per i due impianti e le relative opere connesse, i relativi procedimenti di VIA sono di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e sono dovuti in forza alle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 60, della legge n. 239 del 2004, che richiama quanto già regolamentato dall'articolo 8 della legge n. 340 del 2000.
Con riferimento, invece, al provvedimento finale di autorizzazione di cui al comma 5 del citato articolo 8 della legge n. 340 del 2000, va precisato che, per quanto riguarda il progetto offshore, localizzato nel Golfo di Trieste, presentato dalla società Terminal Alpi Adriatico s.r.l., sarà il Ministero dello sviluppo economico che dovrà provvedere a definire e coordinare il relativo procedimento di autorizzazione, mentre, per quanto riguarda, invece, l'impianto localizzato nel porto di Trieste, località Zaule, presentato dalla
Gas Natural Internacional «SDG SA, alla definizione e coordinamento del relativo procedimento di autorizzazione dovrà provvedere direttamente la regione Friuli-Venezia Giulia e ciò a seguito degli accordi raggiunti con Ministero dello sviluppo economico, formalizzati dallo stesso con nota del 21 dicembre 2004, in considerazione del trasferimento delle funzioni amministrative in materiali energia, di cui al decreto legislativo n. 110 del 2002 e legge regionale n. 30 del 2002.
Riguardo al progetto relativo alla realizzazione di un terminale offshore di rigassificazione GNL, dimensionato per una capacità annua di rigassificazione pari a circa 8 miliardi S/mc, localizzato nel golfo di Trieste a circa 10 km dalla costa, e del relativo gasdotto, in parte sottomarino in parte terrestre, di collegamento tra il terminale e la rete di trasporto nazionale, la domanda di pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dall'articolo 6 della legge n. 349 del 1986, è stata presentata a questo Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, dalla società Terminal Alpi Adriatico S.r.l., in data 2 febbraio 2006.
Contestualmente alla presentazione della istanza di pronuncia di compatibilità ambientale, il proponente ha provveduto a consegnare tutta la documentazione tecnica (lo studio di impatto ambientale e del progetto preliminare, la sintesi non tecnica, nonché, per quanto utile ai fini della VIA, il rapporto preliminare di sicurezza di cui al decreto legislativo n. 334 del 1999) ed amministrativa necessaria e, al fine della consultazione e formulazione di eventuali osservazioni, ha provveduto ad avvisare il pubblico, con annunci pubblicati il giorno 2 febbraio 2006 sui quotidiani
La Repubblica e Il Piccolo, circa il deposito della documentazione presso i preposti uffici della regione Friuli-Venezia Giulia.
Poiché la predetta regione, con nota del 6 febbraio 2006, evidenziava che la documentazione non gli risultava pervenuta il giorno 2 febbraio, data di pubblicazione degli annunci, la società Terminal Alpi Adriatico s.r.l. ha provveduto, in data 10 febbraio 2006, ad una nuova pubblicazione sui medesimi quotidiani.
Accertata l'effettuazione, da parte del proponente, di tutti gli adempimenti necessari è stato, quindi, dato avvio all'istruttoria tecnica da parte della Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale che, allo stato, sta procedendo con detta istruttoria.
Per quanto riguarda il secondo progetto, quello relativo alla realizzazione di un terminale di ricezione e rigassificazione GNL, localizzato nel porto industriale del comune di Trieste, località Zaule, in un'area complessiva di 9 ha, destinata ad uso industriale, per una capacità complessiva di rigassificazione pari a otto miliardi di metri cubi di gas e comprendente anche la realizzazione di infrastrutture marine a servizio dell'impianto, costituite da un pontile su pali di lunghezza pari a 400 metri e relativa piattaforma di scarico, l'istanza di pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 349 del 1986, è stata presentata dalla la società
Gas Natural Internacional in data 15 febbraio 2006.
Contestualmente alla presentazione dell'istanza di VIA, il proponente ha provveduto a consegnare copia della documentazione tecnica (studio di impatto ambientale, progetto preliminare, sintesi non tecnica, nonché il rapporto preliminare di sicurezza di cui alla direttiva Seveso, recepita con il decreto legislativo n. 334 del 1999).
In data 3 marzo 2006 la società ha inoltre provveduto, con annunci sui quotidiani
La Repubblica, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo, ad avvisare il pubblico del deposito della documentazione presso i preposti uffici della regione, al fine della consultazione ed espressione di eventuali osservazioni.
Per quanto riguarda le istruttorie relative ai due rigassificatori si precisa che, a seguito dell'esame della documentazione, nonché dei sopralluoghi effettuati dalla Commissione per le valutazione dell'impatto ambientale, la documentazione presentata per i due progetti dalle relative società proponenti è stata giudicata carente in relazione ad alcuni aspetti ritenuti indispensabili per una completa ed esauriente trattazione delle problematiche connesse, pertanto con due distinte note in data 2 ottobre 2006 sono state richiesti i chiarimenti e le integrazioni necessarie. Anche la regione Friuli-Venezia Giulia, con delibere n. 1996 e n. 1997 del 25 agosto 2006, relative, rispettivamente, all'impianto localizzato nel porto di Trieste - località Zaule e a quello offshore nel golfo di Trieste, ha evidenziato quelle che a suo giudizio sono le carenze alla documentazione presentata dai due proponenti e ha provveduto a definire i chiarimenti e le integrazioni da fornire rispetto agli studi di impatto ambientale allegati alle rispettive istanze di VIA.
In relazione a quanto sopra in data 30 dicembre 2006 la società Terminal Alpi Adriatico s.r.l. ed in data 11 dicembre 2006 la società
Gas Natural Internacional SDG SA hanno provveduto per i rispettivi progetti a trasmettere la documentazione integrativa richiesta. Le due dette società hanno inoltre provveduto con nuovi annunci a mezzo stampa a dare comunicazione dell'avvenuto deposito presso i preposti uffici regionali della documentazione integrativa in questione e della possibilità di consultare la stessa e presentare eventuali osservazioni da far pervenire al Ministero nell'ambito dei rispettivi procedimenti di VIA. In particolare la società Terminal Alpi Adriatico s.r.l. ha provveduto a pubblicare tali annunci in data 1o dicembre 2006 sui quotidiani Il Sole 24 ore e Il Messaggero Veneto, la società Gas Natural Internacional SDG SA ha provveduto in data 20 dicembre 2006 sui quotidiani La Repubblica, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo.
Riguardo, poi, a quanto evidenziato dall'interrogante in merito alle preoccupazioni espresse dalla Repubblica di Slovenia, si informa che in relazione ai due progetti in questione la competente Direzione del Ministero che rappresento, in ottemperanza a quanto previsto dalla convenzione di Espoo - nonché dall'articolo 7 della direttiva 85/337/CEE come modificata dalla 97/11/CE in merito alla valutazione dell'impatto ambientale in contesto transfrontaliero, ha provveduto a notificare al Ministero dell'ambiente e al Ministero degli affari esteri della Repubblica di Slovenia l'avvio della procedura di VIA.
Ai sensi dell'articolo 3 della medesima convenzione di Espoo, la medesima Direzione, ha poi provveduto ad inviare al Ministero dell'Ambiente sloveno, per il tramite dell'Ambasciata Slovena in Roma, sin dallo scorso mese di aprile 2006, copia di tutta la documentazione tecnica presentata dalle due Società predette in relazione alle rispettive istanze di compatibilità ambientale (studio di impatto ambientale, progetto preliminare e Rapporto preliminare di sicurezza) ed ha richiesto di comunicare tutte le proprie considerazioni e/o osservazioni in merito alle relative procedure di VIA in corso di istruttoria.
Inoltre in data 19 dicembre 2006, così come ci si era impegnati a fare, è stata trasmessa anche tutta la documentazione integrativa che come detto era stata richiesta alle due società in questione di fornire.
Si precisa che in relazione alle medesime sopra richiamate normative, a seguito di richiesta avanzata dal Ministero dell'ambiente della Repubblica di Croazia di partecipare al procedimento relativo al progetto di terminale offshore della società Alpi Adriatico s.r.l. in data 19 dicembre 2006 è stata inoltrata al detto Ministero croato tutta la documentazione disponibile (studio di impatto ambientale, progetto preliminare, sintesi non tecnica, integrazioni allo studio e rapporto di sicurezza con relative integrazioni) proponendo anche una data per una riunione.
Il giorno 29 gennaio 2006, le delegazioni del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica italiana e Ministero dell'ambiente della Repubblica di Slovenia nonché una rappresentanza della regione Friuli-Venezia Giulia si sono riunite a Trieste presso la sede della regione per discutere delle problematiche connesse alla valutazione dell'impatto ambientale in contesto transfrontaliero dei due terminali GNL in questione.
Le due delegazioni hanno analizzato sotto un profilo elusivamente tecnico-procedurale le problematiche attinenti i due progetti di terminali GNL. In particolare dopo aver esaminato in prima battuta le osservazioni già formulate nel gennaio corrente anno considerata la natura e la specificità e complessità di tali osservazioni, che attengono sia aspetti sulla sicurezza che di natura più prettamente ambientale, le due delegazioni hanno deciso di farne oggetto di una più adeguata puntuale considerazione stabilendo a tal fine:

di prevedere incontri a livello esclusivamente tecnico per approfondire sia gli aspetti connessi al rischio industriale sia gli aspetti connessi alla valutazione più squisitamente ambientale dei due progetti;

di stabilire in via prioritaria una metodologia e dei criteri univoci di riferimento per la definizione dei livelli di sicurezza ed entità degli impatti ambientali in contesto transfrontaliero.
Considerate le necessità organizzative di entrambe le delegazioni si è deciso di tenere la prima riunione tecnica a Roma a valle di un più approfondito esame dell'esame della documentazione tecnica allo stato disponibile.
Per quanto riguarda gli adempimenti connessi all'impatto transfrontaliero nei confronti della Repubblica di Croazia si precisa che, considerati che le tematiche in esame sono le stesse di quelle trattate con gli sloveni si è loro proposto di tenere una unica congiunta riunione. Al riguardo siamo in attesa di un riscontro.

Per quanto utile si precisa infine che in data 30 agosto 2006 si è riunita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la cabina di regia sul problema dei rigassificatori GNL dove, pur essendo stata evidenziata la necessità per il Paese di disporre di impianti di rigassificazione di GNL, si è precisato che per quanto concerne la loro autorizzazione non si potrà prescindere dall'esito favorevole della procedura di VIA, già in corso di espletamento con la piena partecipazione delle regioni e del Ministero per i beni e le attività culturali, nonché dal consenso delle istituzioni locali e regionali interessate.
Si segnala, altresì, che sono in corso degli approfondimenti atti a verificare con il Ministero degli interni - Dipartimento vigili del fuoco - Direzione centrale per la prevenzione area rischio industriale, la piena coerenza tra le due normative, ossia quella sulla VIA e quella sul rischio di incidenti rilevanti, che, come noto, sono alla base delle risultanze conclusive dei procedimenti di autorizzazione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Alfonso Pecoraro Scanio.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
AMBIENTE, ENERGIA, GAS METANO, IMPIANTI E MEZZI INDUSTRIALI
GEO-POLITICO:

TRIESTE, TRIESTE - Prov, FRIULI-VENEZIA GIULIA