CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2020
480.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 6

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 13.30.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
C. 2790-bis Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 novembre 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che alle ore 10 della giornata odierna è scaduto il termine per la presentazione di proposte emendative relativo al provvedimento in titolo, per le parti di competenza della Commissione, avvertendo altresì che non risulta essere stata presentata alcuna proposta emendativa.
  Ritiene che l'esame del provvedimento potrebbe proseguire nella seduta già convocata per domani, nella quale sarà posta in votazione la proposta di relazione che sarà formulata dal relatore.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, condivide l'ipotesi avanzata dal Presidente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 13.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 25 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 13.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed Pag. 7ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 novembre 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'esame riprenderà dall'articolo aggiuntivo Iezzi 4.263, a pagina 178 del fascicolo.
  Informa quindi che il Viceministro Mauri ha depositato nella serata di ieri una relazione in risposta alla richiesta di dati e informazioni avanzata ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento, la quale è disposizione dei deputati (vedi allegato 1).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, si dichiara dispiaciuto di quanto accaduto ieri sera, quando, dopo aver espresso la disponibilità del suo gruppo per proseguire i lavori anche oltre le ore 22,30 e ritenendo che tale ulteriore seduta avrebbe effettivamente avuto luogo, non è stato poi possibile procedervi per un problema legato all'assenza del personale addetto alla sanificazione dell'aula di Commissione. Ritiene che il problema non sia certamente da addebitare a quei lavoratori, ma al fatto che non siano stati avvisati preventivamente di doversi trattenere per fornire i propri servizi; reputa quindi che la responsabilità per l'accaduto vada addebitata a carenze nell'organizzazione dei lavori della Commissione, che hanno impedito di protrarre i lavori di almeno altre tre ore.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, segnala che il problema è già stato affrontato nella seduta di ieri sera, nel corso della quale il Vicepresidente Raciti, prima della conclusone dei lavori, a fronte di una richiesta in tal senso, ha fatto presente che non sussistevano le condizioni per prevedere ulteriori sedute notturne; pertanto la questione è da considerarsi risolta. Desidera peraltro sottolineare come la richiesta di prolungare i lavori in tarda serata sia arrivata troppo tardi e come non fosse materialmente possibile assicurare la prosecuzione dei lavori in un ambiente ove fosse tutelata la sicurezza e la salute dei presenti. Ritiene tuttavia che nella giornata odierna, vista la modificazione degli orari dei lavori dell'Assemblea, si possa recuperare tale tempo.
  Avverte quindi che la presente seduta avrà una durata massima di tre ore, cui seguirà una pausa per la sanificazione degli ambienti dell'aula, con la ripresa dei lavori per una seduta di pari durata, cui seguirà una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi e, in ultimo, una seduta convocata a partire dalle 21.30.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.263, ne raccomanda l'approvazione, evidenziando che con esso si intende sopprimere la somministrazione di corsi di lingua italiana per coloro che siano richiedenti di qualche protezione nel nostro Paese. Osserva che la filosofia di fondo dell'emendamento in esame, ma anche di altri successivi emendamenti, consiste nel sopprimere l'erogazione di alcuni servizi per chi è un semplice richiedente protezione e non richiedente protezione internazionale. Sottolinea, inoltre, che servizi di integrazione e di accoglienza erano già garantiti dalla normativa che il testo all'esame intende modificare, e ciò perché è logico dare a chi certamente dovrà inserirsi in quanto soggetto a protezione internazionale strumenti che agevolano l'integrazione e, appunto, l'inserimento nella società. Ribadisce, invece, che il discorso è ben diverso per chi semplicemente richiede protezione, in quanto solo una parte di costoro alla fine la ottiene e quindi non ha senso allargare l'erogazione di tali servizi a chi se ne andrà molto probabilmente dal nostro Paese: infatti il problema, sottolinea, non è integrare coloro che saranno allontanati ma i soggetti che resteranno in Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.263.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), raccomanda l'approvazione dell'emendamento Pag. 8Bordonali 4.264, di cui è cofirmatario, e che risponde alla medesima filosofia che richiamava nel suo precedente intervento, salvo il fatto che nell'emendamento in esame è soppressa l'erogazione di servizi di orientamento legale e al territorio. Osserva, infatti, che non si comprende la necessità di erogare tali servizi a quei migranti che non resteranno sul territorio italiano. Inoltre, evidenzia l'ingente costo che quei servizi rappresentano per i cittadini italiani, costi che si aggirano sui 5 miliardi di euro l'anno, ciò mentre la propaganda insiste a sottolineare i pochi spiccioli risparmiati con la riduzione del numero dei parlamentari. Si chiede, quindi, quali siano i veri motivi che spingono ad offrire servizi a chi non ne troverà effettiva utilità, cioè ai migranti che se ne andranno dall'Italia. Conclude adombrando il sospetto che l'erogazione di quei servizi non è volta ad aiutare effettivamente gli immigrati quanto a finanziare quelle associazioni che quei servizi li prendono in gestione e li effettuano e che saranno le uniche a godere effettivamente di un beneficio.

  Emanuele PRISCO (FDI), interviene a sostegno dell'emendamento Bordonali 4.264, che considera di assoluto buon senso essendo, com'è, volto a correggere storture del testo all'esame che svia a favore di chi lavora per gli immigrati benefici economici che rappresentano un vero e proprio business. Ritiene quindi che l'emendamento in esame pone rimedio a spese poco sensate e annuncia il suo voto favorevole.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 4.264.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Tonelli 4.262, di cui è cofirmatario, richiama i concetti già espressi nei suoi precedenti interventi stigmatizzando che il contingentamento ai tempi di discussione impedisca una più diffusa argomentazione. Sottolinea, tuttavia, che i servizi di cui si è parlato sono erogati in realtà dalle diverse associazioni che agiscono non solo con logiche esclusivamente solidali ma anche legate al profitto. Ribadisce quindi che gli unici che trarranno vantaggio dallo svolgimento di tali servizi saranno gli organismi associativi e non i migranti che se ne andranno dal Paese di talché i servizi erogati saranno inutili e il denaro e le risorse non saranno ben impiegati. Si chiede quindi per quale motivo si insista a confermare questo sistema che allarga il perimetro dell'accoglienza al di fuori di coloro che hanno diritto alla protezione internazionale, i soli che, avendo la prospettiva di integrarsi, troverebbero utilità a fruire dei servizi in questione.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, ritiene meritevole di un approfondimento la materia su cui insiste l'emendamento Tonelli 4.262 e propone che il predetto emendamento venga accantonato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Tonelli 4.262 viene pertanto accantonato. Chiede ai presentatori dell'emendamento Migliore 4.273 se intendono ritirarlo come richiesto dai relatori.

  Gennaro MIGLIORE (IV), ritira l'emendamento a sua prima firma 4.273.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Varchi 4.274, ne raccomanda l'approvazione, sottolineando che esso è volto a ridurre il danno provocato dal testo all'esame che consiste nell'alimentare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, ciò attraverso l'irrogazione della sanzione dell'espulsione dal territorio per lo straniero che viola l'obbligo di non uscire dal centro di accoglienza in determinate occasioni.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), apprezzando il ritiro dell'emendamento Migliore 4.273, che, a suo avviso, rappresentava una vera forzatura del sistema, esprime il suo sostegno all'emendamento Varchi 4.274, sul quale preannuncia il suo voto favorevole, in quanto ritiene sacrosanto che la leale collaborazione richiesta dalla norma debba essere fornita innanzitutto dal richiedente protezione. In tal senso è logico e giusto Pag. 9che se chi viola un obbligo, peraltro posto nell'interesse generale, venga sanzionato con l'espulsione che, ritiene, è effettivamente l'unico deterrente possibile.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 4.274.

  Emanuele PRISCO (FDI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Donzelli 4.275, che mira ad evitare che possa essere conveniente agire opportunisticamente da parte di alcune associazioni nel senso che qualora si dichiarino indisponibili all'affidamento diretto alle condizioni economiche previste dalle prefetture, perdano la possibilità di partecipare ad altri affidamenti per qualsiasi fornitura di servizi per l'accoglienza per un congruo periodo.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) ribadisce che l'importo previsto dalla normativa in esame per il sostentamento giornaliero degli immigrati, pari a 35 euro, è del tutto incongruo rispetto alle risorse stanziate da altri Paesi europei, come la Francia e la Germania, che si attestano intorno ai 18-20 euro. A suo avviso, il costo eccessivo è giustificabile solo con l'esigenza di versare un inutile sovrapprezzo alle cooperative.

  La Commissione respinge l'emendamento Donzelli 4.275.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Perconti 4.276 e 4.277 sono stati ritirati.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Lucaselli 4.278, di cui è cofirmatario, evidenzia che esso mira a correggere l'indecenza prodotta con la riformulazione di un emendamento dei colleghi del Movimento 5 Stelle, a seguito della quale il parere vincolante degli enti locali è stato ridimensionato a mera informativa ai prefetti.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), associandosi alle considerazioni del deputato Prisco, sottolinea che un sistema efficiente di accoglienza dovrebbe sempre basarsi su una leale collaborazione fra le istituzioni. Il provvedimento in esame, invece, riduce significativamente le possibilità di intervento di sindaci e amministratori locali, con il rischio che essi possano trovarsi a gestire situazioni assai delicate sul piano dell'ordine pubblico.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 4.278.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Lucaselli 4.279, di cui è cofirmatario, evidenzia che esso si pone sempre nell'ottica della leale collaborazione tra i vari livelli di Governo, prevedendo che il previo parere degli enti locali debba essere espresso per iscritto, in modo che i sindaci, eletti democraticamente, si assumano la responsabilità politica delle proprie scelte.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), riprendendo le argomentazioni esposte dal deputato Invernizzi nella seduta di ieri, ricorda che la disciplina precedente ai decreti Salvini consentiva ai prefetti di distribuire migranti senza informare preventivamente gli amministratori locali, o informandoli solo nell'imminenza degli arrivi. L'emendamento in esame si propone di ovviare a questa evidente ingiustizia. Ricordando come una delle più belle pagine di democrazia degli ultimi anni sono state le manifestazioni spontanee delle comunità locali assieme ai propri sindaci per protestare contro l'ingresso nel proprio territorio degli immigrati, invita il Governo e la maggioranza a valutare con attenzione l'opportunità di coinvolgere adeguatamente i sindaci nel processo decisionale, sottraendoli all'arroganza dei prefetti.

  Laura BOLDRINI (PD), replicando alle considerazioni del deputato Iezzi, ricorda che i prefetti rappresentano lo Stato nei territori e in questa funzione hanno cercato di coinvolgere i sindaci nella gestione dell'immigrazione non sempre, purtroppo, con successo. Piuttosto che le manifestazioni evocate dal deputato Iezzi, sottolinea la rilevanza di altri episodi di cronaca, che hanno visto la cittadinanza e le amministrazioni Pag. 10 locali promuovere insieme l'accoglienza e l'integrazione dei migranti.

  Emanuele PRISCO (FDI), replicando alla deputata Boldrini, chiarisce che l'emendamento in esame non intende contrapporre sindaci e prefetti, tanto più che il parere espresso dai sindaci potrebbe anche essere positivo.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 4.279.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Iezzi 4.209, sottolinea che uno degli effetti più nefasti del provvedimento in discussione sarà quello di scaricare sugli enti e le comunità locali la gestione dell'emergenza migratoria. Scontando un approccio propagandistico e ideologico, infatti, la nuova disciplina esclude il coinvolgimento degli enti territoriali, caricando interamente sui prefetti l'onere delle scelte. Al riguardo, ricorda come sotto i precedenti Governi di centrosinistra molti prefetti erano costretti, a pena di essere rimossi, ad eseguire le direttive del Ministro dell'Interno in tema di distribuzione dei migranti, senza avere la possibilità di consultare i sindaci.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.209.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Vinci 4.211, di cui è cofirmatario, ribadisce che l'ampliamento dei servizi di accoglienza non può essere a costo zero in termini di finanza pubblica. Al riguardo, ricorda che una relazione della Corte dei conti del 2018 aveva avvertito il Governo circa l'opportunità di escludere da taluni servizi i richiedenti asilo, riservandoli i soli soggetti già titolari della protezione internazionale.
  Chiede, quindi, al rappresentante del Governo e alla maggioranza se intendono conformarsi alle raccomandazioni contenute nella citata relazione.

  Il Viceministro Matteo MAURI, replicando alle questioni poste dal deputato Molteni, evidenzia che, quanto alle coperture finanziarie, il provvedimento in esame è stato regolarmente vidimato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Quanto alla menzionata relazione della Corte dei conti, osserva che la nuova normativa ne tiene pienamente conto, dal momento che sono previsti servizi differenziati per i profughi e per i richiedenti asilo. Precisa, inoltre, che si è ritenuto opportuno estendere il beneficio dell'assistenza psicologica anche ai richiedenti asilo in ragione delle terribili esperienze che molti di loro hanno vissuto nei centri di detenzione in Libia.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 4.211.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, precisa che la relazione richiesta dal proprio gruppo nella seduta di ieri non è ancora pervenuta: quella depositata dal Governo, infatti, risponde ai quesiti della deputata Bartolozzi e non anche alle questioni relative ad ammende, confische e sequestri. Ribadisce, inoltre, l'assoluta insufficienza delle coperture finanziarie previste per i servizi di accoglienza.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 4.210.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Iezzi 4.270, di cui è cofirmatario, pur non condividendo le valutazioni del viceministro Mauri, esprime apprezzamento per i chiarimenti forniti. Ribadisce, tuttavia, l'impossibilità di attuare la nuova disciplina senza maggiori oneri per lo Stato: mentre, infatti, con la disciplina previgente si era riusciti a contenere il costo giornaliero per il sostentamento dei migranti sui 19-26 euro, a seconda della dimensione dei centri di accoglienza, con i servizi previsti dalla nuova normativa tali costi sono destinati a lievitare in maniera significativa, anche in conseguenza del sensibile aumento degli sbarchi sul nostro territorio. Evidenzia, infine, la spudoratezza di un Governo che, in piena crisi sanitaria ed economica, si appresta a stanziare 200 Pag. 11milioni di euro a favore degli immigrati o, per essere più precisi, di quel novero di associazioni che lucrano sulla loro pelle.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.270.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Lucaselli 4.394, evidenzia che esso mira ad evitare il trasferimento forzoso dei migranti da una parte all'altra della penisola, con grave danno per le comunità locali.

  Laura BOLDRINI (PD) segnala che nella categoria dei richiedenti asilo rientrano anche coloro che, in esito alla domanda, otterranno lo status di rifugiati.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 4.394.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottoscrive l'emendamento Salafia 4.390.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Salafia 4.390, sottolinea la necessità di assicurare determinati servizi (corsi di lingua, formazione e apprendistato professionale) solo ai titolari di protezione internazionale.

  Nicola MOLTENI (LEGA) chiede chiarimenti alla maggioranza sulla portata dell'emendamento in esame.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, precisa che si tratta di una norma di coordinamento necessaria a garantire la necessaria omogeneità e coerenza del decreto legislativo n. 142 del 2015, uniformando i contenuti dell'articolato con quelli del Titolo.

  Nicola MOLTENI (LEGA) sottolinea che la facoltà di impiegare gli immigrati in lavori di pubblica utilità costituisce una forma neanche troppo velata di sfruttamento. Ricorda, inoltre, che ben l'80 per cento dei richiedenti asilo non ottiene, al termine della procedura, la protezione internazionale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricordando al deputato Molteni che i suoi interventi hanno superato i tempi assegnati a ciascun Gruppo, ribadisce che la proposta emendativa in esame ha una finalità di mero coordinamento formale.

  Francesco BERTI (M5S), pur riconoscendo che – come dimostra l'esperienza della sua città di provenienza, Livorno – l'impiego degli immigrati nei lavori di pubblica utilità costituisce un fattore positivo di integrazione, si associa alle valutazioni del deputato Molteni, rilevando che, come risulta dai dati del Viminale, solo il 20 per cento delle domande di protezione internazionale vengono accolte.

  Laura BOLDRINI (PD), ribadendo l'importanza dell'integrazione degli immigrati anche attraverso i lavori di pubblica utilità, ricorda il prezioso contributo offerto da molti di loro a seguito del terremoto che ha colpito l'Italia centrale nel 2016.

  Emanuele PRISCO (FDI), pur riconoscendo che le valutazioni della deputata Boldrini si basano sul condivisibile principio della pubblica utilità, sottolinea che le attività nelle quali sono impegnati i migranti sono spesso residuali e del tutto inadeguate rispetto al costo a carico del contribuente italiano. Quanto all'assistenza nelle fasi post-sisma, invita la deputata Boldrini a ridimensionare il ruolo svolto dai migranti, dal momento che i danni prodotti da un terremoto richiedono l'intervento di figure ben più professionalizzate quali, tra gli altri, i vigili del fuoco, l'esercito, i volontari della protezione civile e gli operatori sanitari.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottoscrive l'emendamento Salafia 4.390.

  La Commissione approva l'emendamento Salafia 4.390 (vedi allegato 2).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.212, precisa che la modifica dell'articolo 22-bis del decreto legislativo n. 142 del Pag. 122015, introdotta con l'emendamento appena approvato, presenta delle incongruenze, dal momento che tale modifica dovrebbe intervenire sia sul comma 1 sia sul comma 3 del medesimo articolo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, precisa che tale modifica si riferisce sia al comma 1 sia al comma 3 del citato articolo 22-bis.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ribadisce le riserve sulla formulazione dell'emendamento Salafia 4.390, invitando i colleghi ad assumersi la responsabilità politica di una scelta che equipara i titolari di protezione internazionale ed i richiedenti asilo nel diritto a partecipare ad attività di utilità sociale.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.212.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Molteni 4.213, sottolinea che esso mira a superare il regime delle autocertificazioni, foriero di pratiche illecite, sostituendolo con un certificato rilasciato dall'autorità sanitaria pubblica. Raccomanda, pertanto, l'approvazione dell'emendamento in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 4.213, Bordonali 4.214, Tonelli 4.215 e Molteni 4.218.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Molteni 4.216, ribadisce la necessità che quanti, tra gli immigrati, si macchiano del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, vengano immediatamente sottoposti a provvedimento di espulsione. Rileva, inoltre, l'atteggiamento contraddittorio dei colleghi del Movimento 5 Stelle, da un lato, severi censori di reati di lieve entità, come alcune fattispecie di peculato, dall'altro, del tutto insensibili a gravi violazioni come l'aggressione a un pubblico ufficiale.

  Emanuele PRISCO (FDI), associandosi alle considerazioni del deputato Paolini, ribadisce che solo chi ha diritto a protezione internazionale può soggiornare nel nostro Paese, rispettando pienamente tutte le regole previste dal nostro ordinamento; per tutti gli altri sarebbe opportuno prevedere modalità efficaci e tempestive di rimpatrio.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 4.216.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.219, rileva che esso mira ad escludere nuovi o maggiori oneri a carico delle Regioni e degli Enti locali in materia di organizzazione dei servizi di accoglienza. Infatti, è del tutto evidente, a suo avviso, che gli enti territoriali dovranno affrontare ingenti spese per assicurare i servizi previsti dalla nuova disciplina, tanto più in conseguenza del prevedibile e cospicuo aumento degli ingressi nel nostro territorio atteso nei prossimi mesi.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.219.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) interviene sull'emendamento Ravetto 4.280, volto a sopprimere i commi 3 e 4 dell'articolo in esame, osservando come la loro formulazione risulti indeterminata e di difficile interpretazione a testimonianza dell'assoluta mancanza di conoscenza, da parte della maggioranza, delle criticità relative al sistema dell'accoglienza. Invita quindi il Governo a ripensare il contenuto delle disposizioni recate dall'articolo 4.

  La Commissione respinge l'emendamento Ravetto 4.280.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.281 ritorna sulla questione dell'estensione ai richiedenti asilo degli istituti relativi ai cosiddetti lavori di pubblica utilità. Ritiene che tale estensione nasconda l'obiettivo di evitare di procedere all'espulsione dal territorio nazionale di migranti non legittimati. Ribadisce pertanto di considerare assai Pag. 13 pericolose le disposizioni dell'articolo 4 in esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, richiama tutti i deputati presenti ad un comportamento rispettoso, che consenta un ordinato svolgimento dei lavori della Commissione e ai colleghi di svolgere serenamente i propri interventi.

  Emanuele PRISCO (FDI) interviene solo per chiarire il significato di espressioni da lui stesso utilizzate nell'intervento precedente specificando che non era sua intenzione rivolgere alcuna offesa nei confronti dei migranti anche se irregolari.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, desidera esprimere il suo personale apprezzamento per l'intervento appena svolto dal deputato Prisco.

  Laura BOLDRINI (PD) ringrazia il deputato Prisco per il suo intervento, volto a chiarire il senso del suo precedente intervento.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 4.281.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo in qualità di cofirmatario sull'emendamento Vinci 4.282, invita alla maggioranza a riflettere complessivamente sul tema dell'accoglienza a lungo dibattuto anche in occasione dell'emanazione dei precedenti decreti-legge per il quale si sono cercate soluzioni razionali al fine di scongiurare il dilagare della criminalità e di contrastare la ricerca di consistenti profitti da parte degli organismi coinvolti.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) intervenendo sull'ordine dei lavori, desidera richiamare l'attenzione del Viceministro Mauri sui contenuti della relazione tecnica depositata dal Governo in ordine alla richiesta di elementi informativi presentata dal suo gruppo.
  In particolare giudica del tutto incomprensibile la «bollinatura» da parte della Ragioneria generale dello Stato, volta a confermare la neutralità finanziaria ovvero l'invarianza finanziaria del provvedimento in esame nonostante esso preveda interventi volti ad incrementare il numero dei permessi di soggiorno, il numero degli ingressi di cittadini irregolari e l'aumento dei servizi che si intende erogare a questi ultimi.
  Più in generale, ritiene che la relazione depositata dal Governo non risponda ai quesiti posti circa il numero dei beni oggetto di confisca o sequestro e risulta del tutto in contraddizione con l'analisi sulla quantificazione degli oneri contenuta nei dossier di documentazione predisposti dagli uffici della Camera.

  Il Viceministro Matteo MAURI con riferimento alle questioni sollevate dalla deputata Bartolozzi, desidera precisare che la «bollinatura» da parte della Ragioneria dello Stato non può rientrare nelle valutazioni del Ministero dell'interno. In ogni caso ritiene che nella relazione depositata siano state fornite risposte coerenti rispetto ai quesiti posti. Dichiara in ogni caso la propria disponibilità a fornire ulteriori chiarimenti laddove vi siano ulteriori richieste di chiarimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 4.282.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.227, ritiene necessario insistere sulla rilevanza delle questioni poste dalla deputata Bartolozzi circa gli ulteriori oneri finanziari derivanti dal provvedimento in esame. Al riguardo risulta evidente che le misure previste non potranno che determinare oneri aggiuntivi rispetto alle risorse finanziarie disponibili che certamente non saranno sufficienti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.227, Bordonali 4.283 e Iezzi 4.221.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'emendamento Stefani 4.257, ritiene che le previste modifiche al sistema di accoglienza dei migranti comporteranno certamente Pag. 14 ulteriori oneri finanziari dal momento che si ritiene di poter consentire l'ingresso ad un numero di soggetti superiore ai posti disponibili. Ritiene pertanto che il provvedimento rappresenti solo una bandiera per i gruppi di maggioranza.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita i deputati a svolgere interventi attinenti al merito delle proposte emendative che si intende illustrare.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Stefani 4.257, ribadisce come la mancanza di parametri oggettivi nella formulazione dell'articolo 4 che consentano di limitare i soggetti beneficiari del sistema di accoglienza risulta di difficile determinazione l'effettivo ammontare degli oneri finanziari che ne deriveranno.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 4.257.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra le finalità, in qualità di cofirmatario, dell'emendamento Tonelli 4.256, volto a modificare la denominazione del sistema di accoglienza al fine di renderlo più aderente alla realtà. Insiste quindi sulla questione dell'utilizzo dei posti disponibili evidenziando come il previsto sistema sia destinato ad implodere con il conseguente aumento dei previsti oneri finanziari.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, intervenendo sulla questione degli oneri finanziari del provvedimento in esame, richiama l'attenzione dei colleghi intervenuti sulla attenta analisi condotta nella documentazione predisposta dagli uffici della Camera volta a compiere un'approfondita istruttoria degli effetti finanziari del provvedimento fornendo altresì utili dettagli anche sui minori oneri derivanti da alcune disposizioni e indicando anche i mezzi di copertura laddove previsti.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) dichiara di non condividere le precisazioni svolte dal relatore Miceli ed invita a leggere con maggiore attenzione l'analisi condotta sugli oneri finanziari contenuta nei dossier dei servizi di documentazione della Camera dalla quale, a suo giudizio, si evince oltretutto che i dati utilizzati dal Governo per la quantificazione si riferiscono in realtà all'anno 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ritiene che, anche alla luce di quanto dichiarato dal Viceministro Mauri, possa considerarsi concluso il dibattito svoltosi sulla questione degli oneri finanziari del provvedimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 4.256.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 4.228, volto a modificare l'attuale denominazione del sistema di accoglienza anche al fine di renderlo più aderente alla realtà della situazione. Al riguardo ribadisce che i costi del sistema sono destinati ad esplodere rapidamente.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.228.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Iezzi 4.284, volto a sopprimere le lettere b) e c) del comma 4 dell'articolo 4, in esame evidenziando come le garanzie e i servizi che si vogliono garantire ai soggetti accolti sul territorio italiano faranno certamente esplodere i costi finanziari. Sottopone altresì all'attenzione della Commissione il rischio che la disciplina così risultante sia in realtà dovuta alla ricerca di ulteriori profitti.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.284.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Fogliani 4.222, che a suo giudizio va considerato unitamente al complesso degli emendamenti volti a modificare l'articolo 3. In particolare evidenzia la finalità di limitare i soggetti beneficiari del previsto sistema di accoglienza che così come costruito è destinato a non funzionare sia per questioni Pag. 15legate alla sicurezza che per gli ingenti oneri finanziari che ne deriveranno. Invita quindi la maggioranza ad ascoltare le reali esigenze degli immigrati che si dichiara di voler proteggere.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 4.222.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Tonelli 4.286, evidenziando come sia concreto il rischio che le vittime del sistema di accoglienza possano essere proprio gli immigrati che si vorrebbe accogliere nel territorio nazionale.
  Al riguardo evidenzia il rischio che il sistema di accoglienza risulti di fatto impossibilitato a funzionare anche in considerazione dell'obiettivo di ricercare profitti indebiti aumentando a tal fine il numero dei soggetti ospitati in Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 4.286.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Magi 4.1 e Palazzotto 4.287, a condizione che siano riformulati nel medesimo testo degli emendamenti identici Rizzo Nervo 4.4 e Salafia 4.379.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i presentatori degli identici emendamenti Rizzo Nervo 4.4 e Salafia 4.379 hanno accolto la riformulazione proposta dai relatori. Dichiara altresì di sottoscrivere l'emendamento Salafia 4.379.

  Gianni TONELLI (LEGA) interviene sulle proposte emendative che la Commissione si accinge a votare, in quanto su di esse i relatori hanno espresso un parere favorevole sottolineando come le finalità sottese agli emendamenti presentati dall'opposizione sia diametralmente opposta. Evidenzia, al riguardo, che con gli emendamenti presentati i gruppi di opposizione intendono circoscrivere la platea dei beneficiari delle tutele dal sistema di accoglienza proprio al fine di garantirne i diritti.
  Al riguardo ritiene che le norme contenute nel provvedimento in esame inducono a pensare come vi siano in ballo interessi di lucro ovvero interessi di consenso elettorale da parte della maggioranza.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Rizzo Nervo 4.4 e Salafia 4.379, riformulati nel medesimo testo degli emendamenti identici Magi 4.1 e Palazzotto 4.287 (vedi allegato 2).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Stefani 4.288, volto ad intervenire sulla durata del periodo di permanenza nei centri di accoglienza. Al riguardo stigmatizza la volontà del Governo e della maggioranza di ampliare a dismisura i soggetti beneficiari del sistema di accoglienza nell'ambito del quale evidentemente si gestiscono ingenti risorse finanziarie.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 4.288.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Stefani 4.223, rileva come difficilmente le donne vittime della tratta si trovano nei centri di accoglienza, in quanto le organizzazioni criminali fanno entrare regolarmente le persone da sfruttare tenendole poi in condizioni di schiavitù sotto la minaccia di ritorsioni a danno dei familiari che sono rimasti nel Paese di origine. Ritiene pertanto che le norme volte a contrastare tali forme di sfruttamento non riguardino tanto il tema dell'immigrazione bensì quello del contrasto alle organizzazioni criminali e mafiose e come, pertanto, la collocazione di tali norme nel provvedimento in esame sia incongrua.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 4.223.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sugli identici emendamenti Ungaro 4.289 e Pini 4.290, sui quali è stato espresso il Pag. 16parere favorevole dei relatori e del Governo, chiede chiarimenti sulla ratio di tali proposte emendative. Rileva, infatti, come in favore delle vittime della tratta, di sfruttamento lavorativo e di violenza domestica, fosse comunque già previsto dai cosiddetti «decreti Salvini» il diritto al permesso di soggiorno per protezione internazionale e, nelle more del rilascio di tale permesso, l'accoglienza nel SAI. Osserva come le proposte emendative in esame si limitino ad introdurre il richiamo alle convenzioni internazionali, che nessuno ha mai pensato di mettere in discussione e che obbligano il nostro Paese indipendentemente da un esplicito richiamo.
  Consapevole della delicatezza del tema, e ricordando come si stia celebrando la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, chiede chiarimenti sull'effettiva portata innovativa delle proposte emendative in esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come la portata innovativa delle proposte emendative in esame sia costituita dall'esplicito richiamo alle convenzioni internazionali in materia.
  Prende atto che i presentatori dell'emendamento Galizia 4.292 hanno accolto la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Ungaro 4.289 e Pini 4.290, nonché l'emendamento Galizia 4.292, riformulato nel medesimo testo (vedi allegato 2).

  Ylenja LUCASELLI (FDI), illustrando il suo emendamento 4.291, rileva come esso sia volto a prevedere il coinvolgimento dei sindaci, prevedendo che sia acquisito il loro parere vincolante, nella procedura di riallocazione dei migranti. Sottolinea, infatti, come i sindaci facciano fronte al primo impatto dei flussi migratori e siano dunque indiscutibilmente interessati ad essere coinvolti nella relativa procedura anziché lasciati soli a fare fronte a situazioni difficili, come purtroppo molto spesso accade.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Lucaselli 4.291. Osserva come gli emendamenti finora approvati dalla maggioranza rivestano un carattere essenzialmente ideologico e sottolinea come l'emendamento in esame sia volto a tutelare gli amministratori locali, i quali non soltanto dovrebbero essere coinvolti nelle procedure relative alla gestione dei flussi migratori ma dovrebbero essere anche assistiti sotto il profilo delle risorse. Ritiene che si tratti di una proposta emendativa di buon senso e sottolinea come, qualora i relatori e il Governo insistessero nel parere contrario, si potrebbe prendere in considerazione una riformulazione del testo dell'emendamento nel senso di prevedere che il parere dei sindaci non sia vincolante.

  Laura BOLDRINI (PD), replicando agli interventi precedentemente svolti in merito agli identici emendamenti Ungaro 4.289 e Pini 4.290, testé approvati, rileva come essi siano volti a prevedere espressamente che le donne debbano essere accolte nei centri con le modalità previste dalle convenzioni internazionali e, in particolare, dalla Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata dall'Italia con la legge n. 7 del 2013.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ribadisce con forza come la tutela delle donne straniere vittime di tratta, di sfruttamento lavorativo e di violenza domestica sia già prevista dai cosiddetti «decreti Salvini» sia sotto il profilo del diritto a ottenere il permesso di soggiorno sia sotto quello dell'accoglienza nei centri del SAI nelle more del rilascio del permesso di soggiorno. Evidenzia come il richiamo alle convenzioni internazionali previsto dagli emendamenti in esame sia inutile, in quanto è indiscutibile che tali convenzioni obbligano il nostro Paese anche in assenza di espliciti richiami.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 4.291.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Molteni 4.255, rileva Pag. 17 come esso sia il primo di una serie di emendamenti che vanno letti nel loro complesso, volti a intervenire sulle norme relative ai servizi offerti ai migranti nei centri di accoglienza e integrazione. Sottolinea come l'intenzione della maggioranza sia quella di garantire tali servizi non soltanto ai richiedenti la protezione internazionale ma anche ai richiedenti permessi di soggiorno per motivi speciali. Con riferimento all'assistenza psicologica, osserva come tale assistenza non sia certo garantita ai cittadini italiani che soffrono di disturbi psicologici derivanti dalla situazione di pandemia e sottolinea come ciò comporti una discriminazione nei confronti dei cittadini italiani.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) stigmatizza come i servizi previsti dalle norme in esame non siano garantiti soltanto a coloro che hanno diritto di restare nel nostro territorio, ma anche ai richiedenti la protezione internazionale. Osserva come tali servizi non siano invece garantiti ai cittadini italiani e rileva come l'emendamento in esame sia volto ad eliminare i servizi non indispensabili. Osserva, infine, come non sia chiaro con quali risorse tali servizi ai migranti debbano essere assicurati.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ritiene che non possa non essere condiviso il principio per cui debbono essere garantiti a tutti gli stessi diritti e contesta l'affermazione secondo la quale i servizi sociali e di assistenza psicologica non sarebbero garantiti ai cittadini italiani provati dalla pandemia. Rileva, infatti, come siano state intraprese iniziative al riguardo, anche in collaborazione con l'ordine degli psicologi.
  Ritiene necessario acquisire definitivamente il principio per cui a coloro che vivono nel nostro territorio debbono essere riconosciuti gli stessi diritti spettanti ai cittadini italiani.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 4.255.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) contesta le affermazioni del relatore Miceli, rilevando come ai cittadini italiani non sia neppure assicurata la possibilità di effettuare i tamponi diagnostici. Osserva come l'affermazione secondo la quale ai cittadini italiani sarebbero garantiti gli stessi servizi che si vogliono offrire agli stranieri denoti la perdita del contatto con il territorio.
  Venendo all'emendamento Molteni 4.225, dichiara il voto favorevole del suo gruppo, rilevando come tale proposta emendativa sia volta ad eliminare la garanzia dell'assistenza legale, che andrebbe assicurata soltanto a chi ha diritto alla protezione internazionale e non anche ai semplici richiedenti.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) denuncia come si vogliano offrire agli immigrati, a spese degli italiani, servizi che non sono garantiti ai medesimi italiani, e che ciò costituisca la vera discriminazione, in quanto tali servizi saranno pagati dalle famiglie italiane che però non ne beneficiano. Ritiene, inoltre, come non abbia senso prevedere assistenza legale e psicologica a chi nel giro di pochi mesi dovrà lasciare il nostro Paese, non avendo titolo per restarvi. Evidenzia come le norme in esame servano essenzialmente per tutelare gli interessi economici legati alla gestione del fenomeno migratorio.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), dopo aver stigmatizzato il fatto che ai cittadini italiani, in particolare nella sua regione di residenza, il Lazio, non è neppure assicurata la possibilità di effettuare un tampone diagnostico in tempi ragionevoli, rileva come ai pensionati titolari dell'assegno sociale, dato l'importo esiguo dello stesso, non sia neppure assicurato il diritto a una vita dignitosa. Osserva, inoltre, come l'assistenza sanitaria e il gratuito patrocino in favore degli immigrati siano già previsti.

  Barbara POLLASTRINI (PD), dopo aver sottolineato che nella sua regione di residenza, la Lombardia, non viene reso disponibile il vaccino antinfluenzale, esprime rammarico per la discussione in corso, in quanto sarebbe doveroso da parte delle forze politiche evitare di alimentare una Pag. 18guerra tra poveri su diritti universalmente riconosciuti.
  Con riferimento alle osservazioni del deputato Molteni, che giudica inutile il riferimento alle convenzioni internazionali, sottolinea come tale riferimento tiene conto del fatto che le leggi non sono soltanto norme giuridiche, ma hanno anche una valenza politica.
  Ritiene, inoltre, inaccettabile che si possano mettere in discussione diritti fondamentali come la vita e la salute sulla base di considerazioni economiciste.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 4.225.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 17.30 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 16.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 25 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 17.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la seduta odierna inizierà con l'esame dell'emendamento Tonelli 4.224.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Tonelli 4.224, torna su un argomento che è stato affrontato nel corso della precedente seduta e, rivolgendosi alla deputata Barbara Pollastrini, la rassicura sul fatto che il gruppo Lega non ha mai inteso mettere in discussione il diritto all'assistenza sanitaria per gli immigrati quanto piuttosto evidenziare che ai soggetti che soggiornano clandestinamente sul territorio italiano, non avendo quindi il diritto a restarvi, sembrano essere accordati privilegi negati invece agli italiani. In particolare si riferisce ai famigliari delle vittime di femminicidio cui non vengono riconosciute talune forme di assistenza, come quella psicologica e legale, di cui avrebbero probabilmente bisogno: sottolinea che l'esempio non è fatto a caso perché oggi, come è noto, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. Conclude osservando che sembra si stia svolgendo una guerra tra poveri ove si riconoscono posizioni di privilegio ai clandestini e si nega assistenza a quelle famiglie che si vedono uccidere i propri figli.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Tonelli 4.224, replica alla deputata Pollastrini che insisteva nel reiterare nel corso del testo il richiamo al rispetto delle norme internazionali, segnalando che è sufficiente rileggere quanto recato dall'articolo 1 che impone il rispetto delle norme vigenti per rendere inutile la predetta reiterazione. Ciò, sottolinea, sempre Pag. 19 che non si intenda, con la predetta formula, intestarsi il merito che discende dall'approvazione delle proposte emendative. Osserva poi che i servizi di orientamento territoriale costano alla collettività e che, casomai, sarebbe meglio assicurarli prima ai cittadini italiani. Ritiene comunque che tale servizio sia inutile per lo Stato e di stampo assistenzialista piuttosto che di integrazione.

  Barbara POLLASTRINI (PD), replicando alle deputate che l'hanno preceduta, ricorda che verso di esse e verso tutte le colleghe nutre il più profondo rispetto. Peraltro non crede che i buoni e i competenti siano solo da una parte, la sua, essendo anche convinta che si può sempre imparare qualcosa da chiunque. Tuttavia evidenzia che la lettura che è stata da lei data agli emendamenti cui si riferivano le colleghe, e che sono stati precedentemente esaminati, risponde in realtà ad una visione del mondo: quella della sua parte politica è una visione diversa da quelle delle opposizioni. Secondo questa visione del mondo, osserva, investire sulle persone è assai redditizio sotto ogni punto di vista e ritiene che riconoscere diritti umani essenziali a delle creature in difficoltà sia fruttuoso nella prospettiva di una soddisfacente costruzione sociale. Conclude ricordando che, personalmente, crede che ci si trovi sempre di fronte a persone per bene, fino a prova contraria, e che tale modo di approcciarsi agli altri arricchisca anche lei e faccia crescere anche le altre persone. Sottolinea, infine, che quindi non si tratta di ideologia.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 4.224.

  Gianni TONELLI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 4.226, di cui è cofirmatario, ne raccomanda l'approvazione segnalando in particolare che nel testo all'esame le categorie dei beneficiari si sono moltiplicate e che sono altresì lievitati i servizi erogati. Dichiara di condividere i buoni sentimenti della deputata Pollastrini credendo anch'egli che sia migliore un mondo ove non vi sia il male, ove siano tutti rispettosi, che abbia superato le contraddizioni tipicamente umane e dove si conviva pacificamente. Ritiene, però, che un mondo così sia una pura astrazione e che forse lo si vedrà all'esito di millenni di sviluppo civile. È invece convinto che il mondo di oggi non sia ancora pronto a sostenere quanto predicato con la normativa all'esame. Per tali motivi invita ad abbandonare una retorica che, personalmente, continua a percepire e secondo la quale dalla sua parte, intesa come forza di opposizione, si anniderebbero gli incivili e dall'altra le persone ragionevoli. Si chiede, peraltro, se effettivamente significhi voler bene a queste persone fragili, gli immigrati, continuare a sostenere la bontà di un testo che è di fatto inutilizzabile e insostenibile nel mondo che viviamo.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 4.226.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti Rizzo Nervo 4.5, Galizia 4.297, Ungaro 4.299 e Fratoianni 4.303, nonché l'emendamento Barzotti 4.389 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'emendamento Meloni 4.307, ne condivide i contenuti e annuncia il suo voto favorevole su di esso. Ritiene che il costo mensile per l'accoglienza dei richiedenti asilo, e sottolinea la parola «richiedenti» e quindi non ancora riconosciuti come aventi diritto alla tutela, non dovrebbe essere superiore alle prestazioni che lo Stato assicura, attraverso l'assegno pensionistico sociale, ai suoi cittadini. In linea di principio condivide che vi sia uguaglianza dei diritti però ritiene altresì che nella pratica debbano essere perequati i diritti degli italiani cui è riconosciuto l'assegno sociale che mensilmente è assai inferiore ai 35 euro giornalieri che lo Stato spende per ciascun migrante. Invita a restare fuori da ogni slogan politico e a riconoscere onestamente che una rilevante fascia di cittadini italiani, composta tra l'altro da invalidi civili e pensionati, percepiscono assai meno. Per Pag. 20tale motivo ritiene necessario quanto meno parificare il costo medio mensile pro capite dei richiedenti asilo al trattamento corrisposto, con l'assegno sociale, ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate. Conclude ribadendo la necessità che si abbiano a cuore anche gli italiani sfortunati.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Meloni 4.307, ritiene che più che una parità di diritti ci sia piuttosto uno squilibrio dei diritti a favore degli immigrati. In tal senso ritiene che l'emendamento in discussione sia verso quei pensionati italiani un gesto di rispetto. Con riferimento alle dichiarazioni espresse dalla deputata Pollastrini in merito all'approccio da tenere nei confronti di quelle «povere creature», intende limitarsi a ricordare che taluni immigrati presenti sul territorio italiano non è escluso che, nel loro Paese, facessero parte di associazioni violente che come requisito di accesso prevedono atti crudeli e violenze verso le donne, come ad esempio avviene in taluni circoli criminali nigeriani. Segnala altresì che secondo un magistrato veneziano del tribunale di sorveglianza, la normativa italiana finisce per assicurare di fatto cinque gradi di giudizio sulle misure cautelari irrogate ai clandestini: evidenzia che non avviene la stessa cosa nei confronti degli italiani e che, quindi, agli immigrati viene concesso molto. Conclude annunciando il voto favorevole all'emendamento in discussione e raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Meloni 4.307, Ravetto 4.366, nonché gli identici emendamenti Lucaselli 4.367 e Molteni 4.368.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che è stato ritirato l'emendamento Magi 4.2.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 4.229.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Palazzotto 4.369 è stato ritirato dai suoi proponenti. Avverte altresì che sugli identici emendamenti Boldrini 4.370, La Marca 4.371, Galizia 4.373 e Migliore 4.374 è stato espresso parere favorevole, a condizione che vengano riformulati nei medesimi termini dell'emendamento Ceccanti 4.376.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, illustra il senso della proposta di riformulazione, ricordando che nella precedente normativa il termine massimo era previsto in quarantotto mesi: con la formulazione proposta viene ridotto a ventiquattro mesi prorogabili fino ad un massimo di trentasei mesi, laddove il testo all'esame prevedeva la semplice sostituzione dei quarantotto mesi in trentasei.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che sia accordata una breve sospensione per permettere al relatore Miceli di leggere meglio il testo dell'emendamento in quanto ha l'impressione che non sia tutto chiarito.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, pur ritenendo chiarissima la spiegazione fornita dal relatore Miceli, ricapitola l'effetto dell'emendamento Ceccanti 4.376 e degli identici emendamenti Boldrini 4.370, La Marca 4.371, Galizia 4.373 e Migliore 4.374, di cui propone la riformulazione: si tratta di sostituire il termine di trentasei mesi, attualmente vigente, con un termine di ventiquattro mesi prorogabili a trentasei.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara di sottoscrivere l'emendamento Galizia 4.373.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) chiede chiarimenti su cosa succede in caso di approvazione dell'emendamento qualora il termine spiri senza esito. Chiede se è corretto intendere che venga automaticamente respinta la richiesta.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ricorda che la scadenza non costituisce un termine perentorio e che allo scadere del termine Pag. 21non c'è il tacito assenso per l'accoglimento della richiesta.

  Laura BOLDRINI (PD), intervenendo sull'emendamento Ceccanti 4.376 e sugli identici emendamenti 4.370, a sua prima firma, La Marca 4.371, Galizia 4.373 e Migliore 4.374 come riformulati, osserva che in tal modo si cerca di ottenere un allineamento dei tempi della procedura con quelli previsti in altri Paesi europei. Ricorda, infatti, che con il decreto sicurezza oggetto di modifiche da parte del provvedimento all'esame, dal momento della consegna dei documenti da parte del richiedente la cittadinanza a quello nel quale l'amministrazione doveva rispondere, potevano trascorrere fino a quattro anni. Rammenta, peraltro, che in precedenza il termine in vigore era la metà, ovvero ventiquattro mesi. Dichiara di ben comprendere le effettive difficoltà che il Ministero dell'interno deve affrontare per evadere tutte le pratiche amministrative di cui è competente. Ma ritiene altresì che con una migliore organizzazione si possano concretamente ridurre i tempi di risposta. Segnala, solo per dare un riferimento, che in altri Paesi questi tempi di risposta possono variare tra sei e dodici mesi: credendo quindi che in Italia i tempi siano troppo dilatati è dell'avviso che sia opportuno almeno ridurli come proposto.

  Emanuele PRISCO (FDI) chiede al relatore di chiarire se si produca, alla scadenza del termine, l'effetto del silenzio-assenso.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ribadisce che il termine non è da intendersi come perentorio e che, qualora non rispettata, la scadenza non costituisce in alcun modo un silenzio-assenso dell'amministrazione sulla richiesta.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) esprime talune perplessità sia sul merito sia sulla logica dell'emendamento Ceccanti 4.376. Circa il merito sottolinea che il decreto sicurezza «cosiddetto Salvini» non vietava in alcun modo all'amministrazione di esaminare le richieste in un tempo inferiore a quello della scadenza del termine: semplicemente questo termine era stato esteso in accoglimento della richiesta proveniente dagli uffici amministrativi, che, evidentemente, avevano difficoltà a smaltire le pratiche. Osserva che invece ora, per inseguire la realizzazione di aspirazioni ideologiche, i tempi possono perfino allungarsi poiché, se ha ben compreso, si sommerebbero i ventiquattro mesi del termine con i trentasei della possibile proroga.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, specifica che il termine è solo prorogabile fino ad un massimo di trentasei mesi, peraltro con esplicito provvedimento. Osserva quindi che il deputato Iezzi ha male interpretato il contenuto dell'emendamento.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) riprendendo il suo intervento, si dice convinto che la portata di certi emendamenti della maggioranza sia funzionale ad appuntare «bandierine politiche», come ad esempio nel caso della reiterazione della formula del rispetto dei trattati internazionali. Sottolinea di essere di questo avviso perché la portata emendativa dell'emendamento in questione, di fatto, non cambia la vita di nessuno in quanto il termine, come affermato, non è perentorio e quindi la sua scadenza non pregiudica diritti, costituendo quindi un mero invito agli uffici amministrativi a restare nella tempistica prevista. Quindi rileva che se il senso è questo, quanto proposto equivale al gesto di puntare il dito contro l'altra parte politica confermandosi perciò un atto di malafede politica.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Boldrini 4.370, La Marca 4.371, Galizia 4.373 e Migliore 4.374, come riformulati nell'identico testo dell'emendamento Ceccanti 4.376, nonché l'emendamento Palazzotto 4.377 (vedi allegato 2).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Boldrini 4.370, La Marca 4.371, Galizia 4.373, Migliore 4.374, Siragusa Pag. 22 4.375, Ceccanti 4.376 e Palazzotto 4.377, come riformulati, devono ritenersi preclusi gli emendamenti Ziello 4.378, Molteni 4.380, Iezzi 4.231 e 4.230 e Iezzi 4.236.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ziello 4.238, Fogliani 4.233, Molteni 4.232, Vinci 4.234, Invernizzi 4.235, Fogliani 4.237, Iezzi 4.239, Siragusa 4.382 e Iezzi 4.240.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Siragusa 4.381.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, propone una riformulazione di carattere formale dell'emendamento Bartolozzi 4.293.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) dichiara di accogliere la riformulazione proposta dai relatori dell'emendamento a sua prima firma 4.293.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) interviene a sostegno dell'emendamento Bartolozzi 4.293, sul quale i relatori hanno proposto una riformulazione benché formale che testimonia come, quando la maggioranza decide di valutare gli emendamenti di buon senso presentati dalle opposizioni, si possa addivenire a delle soluzioni condivise. Si rammarica peraltro che tale disponibilità e spirito di collaborazione non vi siano stati nella valutazione della maggior parte degli emendamenti presentati dall'opposizione.

  La Commissione approva l'emendamento Bartolozzi 4.293, come riformulato (vedi allegato 2) e, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.242, Stefani 4.241, Molteni 4.11 e 4.12, nonché l'articolo aggiuntivo Molteni 4.01.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Fassina 4.298 è stato ritirato dai presentatori.

  Emanuele PRISCO (FDI) illustra, in qualità di cofirmatario, l'articolo aggiuntivo Bignami 4.09, volto a definire la destinazione prioritaria delle risorse relative al Fondo asilo migrazione e integrazione (FAMI) agli interventi di rimpatrio e alle misure di accompagnamento delle medesime procedure.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Bignami 4.09 e Gregorio Fontana 4.012.

  Francesco BERTI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 4.015, volto a prevedere almeno un Centro di permanenza e rimpatrio per ciascuna regione ricordando che al momento ne risultano attivati solo sette.

  Emanuele PRISCO (FDI) dichiara di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Berti 4.015, in quanto condivide la finalità di razionalizzare l'attuale sistema dei Centri di permanenza e rimpatrio prevedendone l'istituzione su base regionale nel presupposto che siano quindi garantite le conseguenti procedure di espulsione dei soggetti migranti irregolari.

  Nicola MOLTENI (LEGA), nel ricordare sinteticamente le alterne vicende anche normative che hanno riguardato l'istituzione dei centri di permanenza e rimpatrio a partire dall'anno 2017, dichiara di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Berti 4.015 di cui condivide le finalità osservando peraltro come vi sia evidentemente un problema di oneri finanziari e che nei diversi territori nei quali si è proposta l'istituzione dei richiamati CPR siano emerse non poche difficoltà. Al riguardo ritiene opportuno segnalare l'opportunità che su tali delicate decisioni sia previsto l'assenso delle regioni coinvolte.
  Nel preannunciare il voto favorevole della Lega sull'articolo aggiuntivo in esame invita la Sinistra ad uscire dall'incertezza e dall'ipocrisia sul tema dei centri di permanenza e rimpatrio e di dichiarare se si intenda davvero procedere all'istituzione di nuovi centri.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) dichiara il voto favorevole, a nome del suo gruppo, sull'articolo Pag. 23 aggiuntivo Berti 4.015, evidenziando che il suo gruppo ha presentato una proposta emendativa di analogo contenuto a prima firma Gregorio Fontana.

  Il Viceministro Matteo MAURI, nel ricordare come i centri di permanenza e rimpatrio hanno avuto una complessa evoluzione negli ultimi anni, desidera evidenziare che il parere contrario all'articolo aggiuntivo 4.015 è dovuto non solo al fatto che il numero di tali centri è notevolmente aumentato ma anche al fatto che non ritiene opportuno prevedere un obbligo stabilito per legge al fine di non introdurre un elemento di rigidità che non tenga conto delle caratteristiche assai diverse delle singole regioni.
  Sul tema dell'opportunità di prevedere l'assenso delle regioni all'istituzione dei suddetti centri ritiene che su tale profilo non siano state assunte posizioni ideologiche derivanti da questioni di appartenenza politica.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Berti 4.015.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone alla Presidenza di procedere all'esame degli emendamenti all'articolo 4 che risultano ancora accantonati.

  Emanuele PRISCO (FDI) concorda con l'ipotesi di procedere all'esame delle proposte emendative accantonate riferite all'articolo 4 anche al fine di avere un quadro completo dell'orientamento complessivo del Governo e della maggioranza sugli emendamenti presentati.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone quindi alla Commissione, in accordo con i relatori, di procedere all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4 precedentemente accantonate.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Bordonali 4.248, precedentemente accantonato.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, con riferimento ai numerosi emendamenti presentati sulla questione delle cause di risoluzione del contratto per la gestione dei centri di accoglienza propone ai presentatori una riformulazione volta essenzialmente a prevedere una clausola di risoluzione del citato contratto così come disciplinata dall'articolo 80 lettera f) del Codice degli appalti. Nell'ipotesi in cui i presentatori non accedano a tale riformulazione dichiara il parere contrario sulle proposte emendative da Iezzi 4.21 a Iezzi 4.20, riconducibili alla richiamata questione.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) chiede al relatore Miceli di chiarire il senso della proposta di riformulazione, che a suo giudizio non appare comunque condivisibile. In particolare su tale delicata questione chiede se vi sia la disponibilità della maggioranza a fare un passo culturale ulteriore prevedendo anche l'ipotesi di affidare la gestione del CPR a soggetti esterni in caso di irregolarità accertate.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che dal momento che i presentatori degli emendamenti in questione non hanno ritenuto di aderire alla proposta di riformulazione avanzata dai relatori si intende che tali proposte emendative saranno poste in votazione con il parere contrario dei relatori e del Governo.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Iezzi 4.16, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Molteni 4.253 e Vinci 4.17, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Tonelli 4.262, nonché sull'emendamento Siragusa 4.381.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello espresso dai relatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) accetta, in qualità di cofirmatario, la proposta di riformulazione Pag. 24 avanzata dai relatori dell'emendamento Molteni 4.253.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 4.248.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, con riferimento agli emendamenti Iezzi 4.21, 4.22, 4.23, 4.24, 4.25, 4.26, 4.27, 4.28, 4.29, 4.30, 4.31, 4.32, 4.33, 4.34, 4.35, 4.36, 4.37, 4.38, 4.39, 4.40, 4.41, 4.42, 4.43, 4.44, 4.45, 4.46, 4.47, 4.48, 4.49, 4.50, 4.51, 4.52, 4.53, 4.54, 4.55, 4.56, 4.57, 4.58, 4.59, 4.60, 4.61, 4.261, 4.62, 4.63, 4.64, 4.65, 4.66, 4.67, 4.68, 4.69, 4.70, 4.71, 4.72, 4.73, 4.74, 4.75, 4.76, 4.77, 4.78, 4.79, 4.80, 4.81, 4.82, 4.83, 4.84, 4.85, 4.86, 4.87, 4.88. 4.89, 4.91, 4.92, 4.93, 4.94, 4.95, 4.96, 4.97, 4.99, 4.100, 4.101, 4.102, 4.103, 4.104, 4.105, 4.106, 4.107, 4.108, 4.110, 4.109, 4.111, 4.112, 4.113, 4.114, 4.115, 4.116, 4.117, 4.118, 4.119, 4.120, 4.121, 4.122, 4.123, 4.124, 4.125, 4.126, 4.127, 4.128, 4.129, 4.130, 4.131, 4.132, 4.133, 4.134, 4.135, 4.136, 4.137, 4.138, 4.139, 4.140, 4.141, 4.142, 4.143, 4.144, 4.145, 4.146, 4.147, 4.148, 4.149, 4.150, 4.151, 4.152, 4.153, 4.154, 4.155, 4.157, 4.158, 4.156, 4.159, 4.160, 4.161, 4.162, 4.163, 4.164, 4.165, 4.166, 4.167, 4.168, 4.169, 4.170, 4.171, 4.172, 4.173, 4.174, 4.175, 4.176, 4.177, 4.178, 4.179, 4.180, 4.182, 4.183, 4.184, 4.185, 4.186, 4.187, 4.188, 4.189, 4.190, 4.191, 4.192, 4.193, 4.194, 4.195, 4.196, 4.197, 4.198, 4.199, 4.200, 4.201, 4.202, 4.300, 4.301, 4.302, 4.304, 4.305, 4.306, 4.308, 4.309, 4.311, 4.312, 4.314, 4.315, 4.316, 4.317, 4.318, 4.319, 4.320, 4.321, 4.323, 4.324, 4.325, 4.327, 4.328, 4.329, 4.330, 4.331, 4.332, 4.333, 4.334, 4.335, 4.336, 4.337, 4.338, 4.339, 4.340, 4.341, 4.342, 4.343, 4.344, 4.345, 4.346, 4.347, 4.348, 4.349, 4.350, 4.351, 4.352, 4.353, 4.354, 4.355, 4.356, 4.357, 4.358, 4.359, 4.360, 4.361, 4.362, 4.363, 4.364, 4.365 e 4.20 (da pagina 106 a pagina 175 del fascicolo), ricorda – come già più volte segnalato in sede di ammissibilità delle stesse –, che si tratta di circa 240 emendamenti riconducibili al medesimo principio comune, consistente nell'inserimento, quale causa di risoluzione del contratto per la gestione dei centri di accoglienza, della denuncia, del procedimento o della condanna nei confronti del gestore per una lunga lista di reati previsti dal codice penale relativi a molteplici fattispecie. Ciascuna di tali proposte emendative fa riferimento, a tal fine, a una specifica fattispecie penale, in presenza della quale – come detto – si stabiliscono effetti risolutivi dei predetti contratti.
  Al riguardo rammenta che l'articolo 79, comma 10, del Regolamento prevede che, al fine di assicurare la conclusione dell'esame in sede referente in tempo utile per l'avvio della discussione in Assemblea sul provvedimento, le deliberazioni per la formulazione del testo degli articoli possono aver luogo secondo principi di economia procedurale, assicurando comunque che per ogni articolo siano posti in votazione, di norma, almeno due emendamenti indicati da ciascun gruppo.
  Tra le modalità di votazione riconducibili a tale disposizione la prassi – sia in Assemblea sia nelle Commissioni – ha individuato le votazioni per princìpi (esplicitamente contemplate dall'articolo 85-bis, comma 1), che presuppongono l'individuazione del principio comune a più emendamenti, respinto il quale si intendono respinti tutti gli emendamenti ad esso riconducibili, mentre in caso di approvazione del principio deve essere posto in votazione ciascun emendamento.
  Nello specifico, in forza di tale previsione regolamentare, come già anticipato in via generale in occasione della riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di lunedì 23 novembre, sarà posto in votazione il richiamato principio emendativo comune ai predetti emendamenti: qualora esso venga respinto si intenderanno respinti anche tutti gli emendamenti che lo presuppongono, mentre nel caso di approvazione del principio sarà posto in votazione ciascun emendamento ad esso riconducibile.
  Ricorda che tale modalità di votazione per principi trova riscontri in numerosi precedenti, tra i quali segnalo, tra gli altri:

   II Commissione, 18 giugno 2013 e 5 marzo 2014 (nel corso dell'esame del progetto di legge C. 331, delega in materia di pene detentive non carcerarie), quando venne posto in votazione e respinto il principio Pag. 25 della esclusione dell'applicazione dell'istituto della messa alla prova a specifiche fattispecie di reato;

   Commissione VII, 8 marzo 2016, quando, nel corso dell'esame della proposta di legge C. 2656 (Disciplina delle professioni di educatore professionale, educatore professionale sanitario e pedagogista), a fronte di un consistente numero di emendamenti volti a mutare la denominazione delle figure professionali degli educatori venne posto ai voti il principio desumibile dagli emendamenti in questione e solo una volta per ciascun articolo;

   Commissioni riunite I e II, 8 luglio 2008 (nel corso dell'esame del progetto di legge C. 1442, sospensione del processo per le alte cariche dello Stato), quando, con riferimento di un rilevante numero di proposte emendative volto a prevedere l'esclusione della sospensione del processo in relazione a specifiche fattispecie di reato, venne posto in votazione il principio della esclusione della sospensione del processo in relazione a specifiche fattispecie di reato;

   XI Commissione, 21 luglio 1998;

   II Commissione, 24 giugno 1997.

  In termini ancora più ampi, richiama la lettera del Presidente della Camera del 20 giugno 1997, nella quale si sottolinea come in sede referente «sono ammesse, per consolidata prassi, non solo votazioni per principi – da tempo adottate anche in Assemblea – ma anche modalità più agili e sommarie, quali votazioni riassuntive e implicite, la cui adozione è rimessa al Presidente della Commissione, nell'esercizio dei suoi poteri ordinatori.»

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) esprime forte rammarico per la decisione assunta dalla Presidenza circa l'intenzione di procedere alla votazione per principi delle numerose proposte emendative presentate in materia di cause di risoluzione del contratto di gestione dei centri di accoglienza.
  Al riguardo desidera precisare che ciascuna proposta emendativa in realtà fa riferimento a fattispecie di reato diverse considerate distinte cause di risoluzione del citato contratto.
  Nel prendere atto della decisione assunta dalla maggioranza e dalla Presidenza ritiene che su tale questione la Presidenza non abbia rispettato appieno il ruolo di terzietà che dovrebbe essere sempre assicurato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel ritenere opportuno sorvolare su alcune delle affermazioni del deputato Iezzi nei confronti della Presidenza, ricorda che la Presidenza stessa applica esclusivamente le norme del Regolamento della Camera.
  Al riguardo ribadisce come la modalità di votazione per principi sia stata adottata in numerosi precedenti regolamentari, già richiamati, tra cui in particolare quello relativo alla II Commissione Giustizia del 18 giugno 2013 e del 5 marzo 2014, che appare del tutto identico alla situazione attuale, nei quali sono stati correttamente applicati i principi di economia procedurale.
  Ciò premesso, si dichiara disponibile a non procedere alla modalità di votazione per principi qualora i gruppi di opposizione assumano l'impegno a svolgere un'unica dichiarazione di voto sul complesso degli emendamenti in questione.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), pur ritenendo che sarebbe stata preferibile la soluzione da lui precedentemente prospettata, vale a dire quella di procedere alla votazione non su un unico principio comune a tutte le proposte emendative, bensì su più principi enucleati con riferimento a determinate categorie di reati, per spirito di collaborazione accede all'ipotesi prospettata dal Presidente.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) richiama, in particolare, l'attenzione dei deputati del Movimento 5 Stelle, rilevando come le proposte emendative in esame prevedano quale causa di risoluzione del contratto il coinvolgimento del soggetto gestore in procedimenti Pag. 26 penali per numerosi gravi reati, fra cui lo sfruttamento della prostituzione, reati connessi al traffico di stupefacenti, l'associazione a delinquere, l'associazione a delinquere di tipo mafioso, il falso, il peculato, il falso in bilancio. Rileva come le proposte emendative in esame siano volte a garantire che il soggetto gestore assicuri l'effettiva vigilanza sulla struttura, ricordando un efferato delitto, l'uccisione di una coppia di anziani, commesso in passato da persone che si erano allontanate dal centro di accoglienza di Mineo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.21, 4.22, 4.23, 4.24, 4.25, 4.26, 4.27, 4.28, 4.29, 4.30, 4.31, 4.32, 4.33, 4.34, 4.35, 4.36, 4.37, 4.38, 4.39, 4.40, 4.41, 4.42, 4.43, 4.44, 4.45, 4.46, 4.47, 4.48, 4.49, 4.50, 4.51, 4.52, 4.53, 4.54, 4.55, 4.56, 4.57, 4.58, 4.59, 4.60, 4.61, 4.261, 4.62, 4.63, 4.64, 4.65, 4.66, 4.67, 4.68, 4.69, 4.70, 4.71, 4.72, 4.73, 4.74, 4.75, 4.76 e 4.77.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) richiama l'attenzione sulla gravità dei reati ai quali fanno riferimento le proposte emendative in votazione, le quali prevedono la risoluzione del contratto qualora il soggetto gestore sia sottoposto a procedimento penale, tra l'altro, per delitti quali guerra civile, armamento di Stati esteri, attentato agli organi costituzionali, sequestro di persona a scopo di terrorismo e di eversione, vilipendio del Presidente della Repubblica.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ritiene necessario precisare, a fronte delle osservazioni del deputato Paolini, come qualora il soggetto gestore di un centro di accoglienza sia sottoposto a procedimento penale per gravi reati connessi all'attività di gestione della struttura vi sarebbe certamente un intervento dell'autorità giudiziaria, con l'adozione di misure interdittive tali da impedire al soggetto medesimo di continuare ad esercitare le proprie funzioni. Ricorda, altresì, come il codice degli appalti già preveda cause di risoluzione del contratto nel caso di gravi reati e come il provvedimento in esame non sia stato oggetto di alcun rilievo da parte dell'ANAC. Ricorda di aver manifestato comunque la disponibilità a una riformulazione che facesse riferimento alla normativa prevista dal codice degli appalti, pur ritenendo una previsione del genere ridondante, e come tale disponibilità non sia stata accolta dai presentatori degli emendamenti

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda come sia stato raggiunto un gentlemen's agreement nel senso di procedere alla votazione di ciascuna proposta emendativa previe dichiarazioni di voto soltanto sul complesso delle proposte, invitando al rispetto di tale intesa.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) dà atto al relatore della correttezza di alcune sue affermazioni, ma ritiene che occorra notare l'autorità amministrativa di strumenti preventivi di immediata applicazione, che consentano di intervenire senza attendere l'adozione di provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), con riferimento alle osservazioni del relatore Miceli, rileva come un conto sono le cause di risoluzione contrattuale, che attengono all'ambito civilistico, altro conto sono le misure penali e altro conto ancora sono le misure di prevenzione, e osserva come il relatore Miceli abbia, a suo avviso, confuso tali diversi piani. Osserva come gli emendamenti in esame prevedano l'introduzione, sul piano civilistico, di una causa di risoluzione del contratto

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva che, qualora vi siano ulteriori richieste di intervento che non consentano di riprendere la votazione delle proposte emendative l'accordo precedentemente raggiunto dovrà ritenersi venuto meno.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ritiene doveroso evidenziare un ulteriore elemento di criticità insito nelle proposte emendative in esame, in quanto l'applicazione della causa di risoluzione in esse prevista comporterebbe la chiusura dei centri, che sono strutture aventi un rilievo pubblicistico, in Pag. 27quanto funzionali all'esercizio di compiti spettanti allo Stato. Osserva come i contratti per la gestione dei centri sono conclusi con società e come le responsabilità penali personali dei gestori non possono comportare la chiusura dei centri, bensì l'allontanamento delle persone coinvolte. Rileva, infine, come il meccanismo delineato dagli emendamenti in esame potrebbe prestarsi ad abusi, in quanto sarebbe sufficiente una mera denuncia per determinare la chiusura dei centri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.78, 4.79, 4.80, 4.81, 4.82, 4.83, 4.84, 4.85, 4.86, 4.87, 4.88. 4.89, 4.91, 4.92, 4.93, 4.94, 4.95, 4.96, 4.97, 4.99, 4.100, 4.101, 4.102, 4.103, 4.104, 4.105, 4.106, 4.107, 4.108, 4.110, 4.109, 4.111, 4.112, 4.113, 4.114, 4.115, 4.116, 4.117, 4.118, 4.119, 4.120, 4.121, 4.122, 4.123, 4.124, 4.125 e 4.126.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva l'assenza del rappresentante del Governo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che il rappresentante del Governo si è brevemente allontanato e ha appena fatto rientro in aula.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.127, 4.128, 4.129, 4.130, 4.131, 4.132, 4.133, 4.134, 4.135, 4.136, 4.137, 4.138 e 4.139.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) richiama nuovamente l'attenzione sulla gravità dei reati ai quali fanno riferimento gli emendamenti in esame, con particolare riferimento ai delitti contro la pubblica amministrazione e al reato di inosservanza di ordini impartiti dall'autorità giudiziaria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.140, 4.141, 4.142, 4.143, 4.144, 4.145, 4.146, 4.147, 4.148, 4.149, 4.150, 4.151, 4.152, 4.153, 4.154, 4.155, 4.157, 4.158, 4.156, 4.159, 4.160 e 4.161.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) richiama l'attenzione sulla causa di risoluzione prevista nel caso di contestazione del reato di scambio politico-mafioso

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.162, 4.163, 4.164, 4.165, 4.166, 4.167, 4.168, 4.169, 4.170, 4.171, 4.172 e 4.173.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) invita il Presidente a richiamare il relatore Miceli.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita i commissari a non conversare tra di loro e a consentire l'ordinato svolgimento dei lavori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 4.174, 4.175, 4.176, 4.177, 4.178, 4.179, 4.180, 4.182, 4.183, 4.184, 4.185, 4.186, 4.187, 4.188, 4.189, 4.190, 4.191, 4.192, 4.193, 4.194, 4.195, 4.196, 4.197, 4.198, 4.199, 4.200, 4.201, 4.202, 4.300, 4.301, 4.302, 4.304, 4.305, 4.306, 4.308, 4.309, 4.311, 4.312, 4.314, 4.315, 4.316, 4.317, 4.318, 4.319, 4.320, 4.321, 4.323, 4.324, 4.325, 4.327, 4.328, 4.329, 4.330, 4.331, 4.332, 4.333, 4.334, 4.335, 4.336, 4.337, 4.338, 4.339, 4.340, 4.341, 4.342, 4.343, 4.344, 4.345, 4.346, 4.347, 4.348, 4.349, 4.350, 4.351, 4.352, 4.353, 4.354, 4.355, 4.356, 4.357, 4.358, 4.359, 4.360, 4.361, 4.362, 4.363, 4.364, 4.365 e 4.20.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Iezzi 4.16, precedentemente accantonato.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede chiarimenti circa le motivazioni che hanno indotto i relatori a esprimere parere contrario sul suo emendamento Iezzi 4.16.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, precisa come il parere contrario si fondi sul fatto che l'emendamento in esame si pone in contraddizione, dal punto di vista della formulazione del testo, con altre disposizioni contenute nel provvedimento.

Pag. 28

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 4.16.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere favorevole sugli emendamenti Molteni 4.253 e Vinci 4.17, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Molteni 4.253 e Vinci 4.17 sono sottoscritti dai deputati Ceccanti, Di Maio, Migliore e dai deputati del gruppo del Movimento 5 Stelle componenti della I Commissione.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Molteni 4.253 e Vinci 4.17, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  La Commissione respinge l'emendamento Siragusa 4.381.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere favorevole sull'emendamento Colletti 2.105, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione approva l'emendamento Colletti 2.105, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Berti 2.158, precedentemente accantonato.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Berti 2.158, precedentemente accantonato.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Berti 2.158.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, invita al ritiro i presentatori degli identici emendamenti Magi 3.2 e Perantoni 3.102, precedentemente accantonati. Segnala che il contenuto degli emendamenti potrebbe essere inserito in un ordine del giorno da presentare in Assemblea, che la relatrice si dichiara disponibile a sottoscrivere.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione respinge degli identici emendamenti Magi 3.2 e Perantoni 3.102.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, chiede che l'emendamento De Carlo 3.127 rimanga accantonato.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che l'emendamento De Carlo 3.127 rimane accantonato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere favorevole sull'emendamento Tonelli 3.70, precedentemente accantonato, a condizione che sia riformulato nl medesimo testo dell'emendamento Molteni 4.253 (Nuova formulazione), già approvato.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Gianni TONELLI (LEGA) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 3.70 proposta dai relatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) sottolinea come venga costantemente eliminato qualsiasi riferimento al terrorismo islamico o Pag. 29jihadista, come se si volesse negare che in questo momento il terrorismo internazionale assuma queste caratteristiche. Ritiene che la maggioranza manifesti quasi il timore di arrecare dispiacere agli islamici.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, osserva come la scelta sia motivata dall'esigenza di approvare una norma che possa valere nei confronti del terrorismo di qualsiasi natura, anziché avere un campo di applicazione circoscritto alla situazione attuale. Invita quindi i colleghi del gruppo Lega, che tanto hanno a cuore la lotta al terrorismo islamico, a contribuire alla calendarizzazione della proposta di legge C. 243, recante Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) invita il deputato Iezzi a affrontare con serietà il tema del terrorismo e ad avere una visione ampia del problema. Osserva quindi che l'aggettivo internazionale comprenda sicuramente la matrice jihadista o islamica. Aggiunge inoltre di non aver alcun problema a dichiarare, anche in un comunicato stampa, che la disposizione della quale si discute sia applicabile al terrorismo islamico.

  Gianni TONELLI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone che l'emendamento 3.70 sua prima firma sia riformulato indicando, oltre al terrorismo jihadista e islamico, il terrorismo politico e tutti gli altri tipi di terrorismo, anche di natura internazionale.

  Emanuele FIANO (PD) concorda con il deputato Iezzi sul fatto che il terrorismo jihadista sia il più diffuso in Europa in questo momento storico e ricorda di aver presentato una proposta di legge, C. 243, che riprende un testo approvato dalla Camera dei deputati nella XVII legislatura senza il voto della Lega. Ciò a dimostrazione che la sinistra non ha problemi a riconoscere l'esistenza del terrorismo di matrice islamica.
  Ritiene peraltro che la proposta di riformulazione in discussione sia giustificata dall'esigenza di evitare qualsiasi dubbio interpretativo.

  Gennaro MIGLIORE (IV) segnala che l'espressione terrorismo internazionale è contenuta nel titolo del decreto-legge n. 7 del 2015, molto apprezzato nel contesto europeo. Pur riconoscendo che il terrorismo islamico è allo stato assolutamente prevalente, invita i colleghi ad abbandonare le polemiche e a utilizzare un'espressione che possa essere applicata anche di fronte a diverse tipologie di terrorismo.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, sottoscrive, a nome del gruppo Movimento 5 Stelle, l'emendamento Tonelli 3.70, come riformulato, e ricorda come in passato sia stato necessario modificare le norme volte a contrastare la mafia, al fine di renderle applicabili alle organizzazioni criminali con diversa denominazione, auspica pertanto che non si utilizzino termini che potrebbero in futuro rendere necessari interventi correttivi.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), rispondendo al relatore Miceli in relazione alla proposta di legge C. 243, osserva come non sia compito di un gruppo di opposizione contribuire alla calendarizzazione di proposte di legge della maggioranza.

  Emanuele PRISCO (FDI) annuncia il voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia sull'emendamento Tonelli 3.70, come riformulato.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) evidenzia che in molti testi, compresi memorandum ministeriali, le due espressioni siano utilizzate insieme. Si parla infatti di organizzazioni terroristiche di scala internazionale anche di matrice jihadista.

  La Commissione approva l'emendamento Tonelli 3.70, come riformulato (vedi allegato 2).

Pag. 30

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Tonelli 4.262.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che si passerà ora all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 5,

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Tonelli 5.52 e Ravetto 5.53, sugli emendamenti Molteni 5.22 e 5.26, Vinci 5.28, Bordonali 5.27, Iezzi 5.46 e 5.38, Bordonali 5.37 e 5.47, Iezzi 5.51, Bordonali 5.40, Tonelli 5.39, Bordonali 5.35, Ziello 5.29, Iezzi 5.30, Molteni 5.31 e 5.36, Tonelli 5.32, Vinci 5.33, Fogliani 5.34, Invernizzi 5.1, Stefani 5.41, Iezzi 5.42, Tonelli 5.43, Stefani 5.44, Tonelli 5.7 e 5.48, Fogliani 5.49, Iezzi 5.50, Invernizzi 5.2, Iezzi 5.6 e 5.3, Vinci 5.13, Iezzi 5.9, 5.4 e 5.5, Stefani 5.10, Iezzi 5.11 e 5.12.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Tonelli 5.14. Esprime parere contrario sugli emendamenti Invernizzi 5.8, Molteni 5.15, Bordonali 5.16, Tonelli 5.18 e 5.20, Ziello 5.19, Stefani 5.21 e Fogliani 5.23. Esprime infine parere contrario sull'articolo aggiuntivo Cirielli 5.02.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando l'emendamento soppressivo Tonelli 5.52, del quale è cofirmatario, segnala che l'articolo 5 è oneroso, in quanto prevede che i beneficiari di misure di accoglienza, alla scadenza del periodo di accoglienza, siano avviati a ulteriori progetti di integrazione. In proposito segnala che la norma sembra applicabile a quei soggetti che alla scadenza del periodo di accoglienza non abbiano ancora ottenuto il permesso di rimanere in Italia, né siano stati espulsi. Soggetti quindi che sono ancora in attesa di una risposta alla loro richiesta.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Tonelli 5.52 e Ravetto 5.53.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), in relazione all'emendamento Molteni 5.22, del quale è cofirmatario, chiede un chiarimento in relazione alla durata dei progetti di integrazione, anche allo scopo di valutarne il relativo costo.

  Il Viceministro Matteo MAURI risponde che non è prevista alcuna durata precisa per gli ulteriori progetti di integrazione di cui all'articolo 5, in quanto questa dipenderà dalla situazione del beneficiario e dalle risorse disponibili.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) osserva come sarà difficile effettuare i progetti di integrazione nei limiti delle risorse disponibili, in quanto si prevede che detti progetti «sono avviati» e non che «possono esser avviati». Tra l'altro la previsione che i progetti si realizzano solo in presenza di risorse disponibili potrebbe creare una discriminazione fra immigrati che si trovano in un comune che dispone di risorse rispetto ad altri che sono in comuni che ne sono privi. Annuncia quindi il proprio voto favorevole sull'emendamento Molteni 5.22.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 5.22.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), evidenziando che i progetti di integrazione di cui all'articolo 5 hanno una durata non definita, sono finanziati con fondi europei e sono dedicati a soggetti che potrebbero non aver ancora ottenuto il permesso di soggiorno, afferma che si tratta di una spesa di lunga durata a carico della comunità e chiede il parere dei colleghi del gruppo Movimento 5 Stelle, che si sono sempre dichiarati contrari allo sfruttamento economico dell'immigrazione.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, segnala che il Movimento 5 Stelle non si è mai dichiarato contrario all'integrazione degli immigrati, ma contro chi guadagna sulla loro pelle. Ricorda inoltre che il proprio gruppo è a favore di forme di accoglienza diffusa e segnala che l'articolo 5 del provvedimento va in questa direzione ed è Pag. 31volto a evitare che gli immigrati entrino nella marginalità.
  Segnala inoltre alla deputata Bartolozzi che i progetti in questione sono svolti nell'ambito del Piano nazionale di integrazione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene che il Piano nazionale di integrazione sia cosa diversa dai progetti di integrazione di cui all'articolo 5. Osserva inoltre che per poter svolgere un vero lavoro di integrazione sono necessarie risorse da indirizzare verso un numero limitato di soggetti, altrimenti si realizza soltanto una forma assistenzialismo.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 5.26.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) osserva che i percorsi di integrazione dovrebbero essere indirizzati solo a chi ha diritto alla protezione internazionale e non ai soggetti che ne hanno semplicemente fatto richiesta. Segnala inoltre l'opportunità che analoghe misure siano destinate ai cittadini italiani. Invita infine a stabilire un periodo di tempo massimo di durata dei percorsi di integrazione per evitare che questi diventino uno strumento per porre a carico della collettività gli immigrati che non hanno voglia di lavorare e una forma di guadagno per chi organizza i percorsi.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ritiene che questo nuovo sistema, che indubitabilmente richiederà nuove risorse, sembra volto a ripianare il danno subito dai soggetti che hanno perso una fonte di guadagno, in seguito alle misure adottate dal precedente Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 5.28.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede quale senso abbia prevedere ulteriori progetti di integrazione, tra l'altro a tempo indeterminato, alla scadenza del periodo di accoglienza, senza lasciare liberi gli stranieri di cercare un vero lavoro per potersi finalmente effettivamente integrare.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), concordando con il deputato Iezzi, contesta questo percorso, che appare come un'attività perpetua di integrazione nella quale lo straniero – il soggetto beneficiario – è trasformato in una sorta di bene da sfruttare.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 5.27.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che avrà luogo al termine dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato alle ore 21,30 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 20.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 25 novembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21.30 alle 21.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 25 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA, indi del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 21.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito Pag. 32dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta serale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, prima della seduta, è stato ritirato l'emendamento Sarti 13.17.
  Avverte inoltre che l'esame riprenderà dall'emendamento 5.46.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 5.46 e 5.38, Bordonali 5.37 e 5.47, nonché l'emendamento Iezzi 5.51.

  Simona BORDONALI (LEGA) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 5.40, osservando come si stia cambiando l'intero sistema di integrazione. Al riguardo ritiene che se davvero vi sia l'esigenza di un vero percorso di integrazione per i richiedenti asilo, occorre limitarne il numero anche al fine di scongiurare la creazione di veri e proprio ghetti, circostanza che evidentemente negherebbe di fatto i percorsi di integrazione ai soggetti davvero meritevoli.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 5.40.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Tonelli 5.39, evidenziando la necessità che si avviino percorsi di integrazione solo in presenza di una richiesta motivata in tal senso. Osserva oltretutto che i previsti percorsi di integrazione saranno finanziati con fondi europei.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) svolge un unico intervento a sostegno degli emendamenti Bordonali 5.35 e Ziello 5.29, affermando di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso dai relatori In particolare evidenzia la necessità che i percorsi di integrazione siano attivati a fronte di una specifica richiesta e solo in presenza di risorse finanziarie disponibili.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 5.39.

  Alberto STEFANI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Bordonali 5.35, sottolineando come i percorsi di integrazione non possano rappresentare un mero automatismo, dovendo essere destinati solo ai richiedenti asilo che si trovino in determinate circostanze, tenendo conto dell'effettiva disponibilità di risorse finanziarie.
  Al riguardo sottolinea come l'utilizzo di tali risorse dovrebbe essere garantito anche ai cittadini italiani dal momento che i richiedenti asilo che davvero sono in fuga da guerre o torture rappresentano in realtà solo la minoranza dei soggetti richiedenti.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) sottolinea il rischio che i percorsi di integrazione vengano attivati a favore di soggetti a cui non si richiede neanche la conoscenza della lingua italiana. A tale riguardo rileva una evidente contraddizione nelle scelte del Governo che scaricano sugli enti locali gli oneri finanziari di tali adempimenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 5.35.

  Nicola MOLTENI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'emendamento Ziello 5.29 evidenziando l'illogicità dei previsti percorsi di integrazione che così come disciplinati sono volti in Pag. 33realtà a favorire le cooperative operanti in tale settore.
  Al riguardo dichiara di non comprendere appieno la scelta di voler rifinanziare anche la formazione linguistica che rappresenta da sempre un servizio pagato dallo Stato e spesso non erogato.

  La Commissione respinge l'emendamento Ziello 5.29.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 5.30, volto a circoscrivere la categoria delle istituzioni che saranno chiamate a finanziare ulteriori percorsi di integrazione di cui usufruiranno tendenzialmente gli stessi soggetti richiedenti asilo che hanno già beneficiato di un iniziale percorso di integrazione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel condividere le considerazioni svolte dal deputato Iezzi, ribadisce l'illogicità della scelta di prevedere ulteriori percorsi di integrazione. Al riguardo ritiene che tale previsione dimostri implicitamente che i destinatari di tali provvidenze sono in realtà i medesimi centri di accoglienza che in questo modo ricevono una forma di compensazione.

  Emanuele PRISCO (FDI) osserva come gli emendamenti in esame riferiti all'articolo 5 sono volti a svelare l'ipocrisia delle misure previste dal provvedimento in esame. Al riguardo osserva che le disposizioni in esame così come formulate sono in realtà finalizzate ad alimentare il sistema di accoglienza nel suo complesso. Ribadisce che a suo giudizio si tratta di misure volte a consolidare il consenso di una ben chiara parte politica.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 5.30.

  Gianni TONELLI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Molteni 5.31, in qualità di cofirmatario, osserva come quella in esame rappresenti una serie di emendamenti volti a mettere in luce un altro aspetto inquietante del provvedimento con il quale si intende scaricare sulle amministrazioni locali gli oneri finanziari delle misure previste che avranno su di essi un impatto devastante.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 5.31.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Molteni 5.36, ribadendo come risulti evidente la finalità del provvedimento di sostenere l'insieme degli organismi coinvolti nel sistema di accoglienza penalizzando in tal modo proprio i soggetti richiedenti asilo. Al riguardo ritiene che il previsto impianto normativo non potrà restare in piedi a lungo.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 5.36.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Tonelli 5.32, volto ad evitare l'insorgere di ulteriori oneri finanziari a carico degli enti locali chiamati ad avviare i previsti percorsi di integrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 5.32.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Vinci 5.33, anch'esso volto ad evitare ulteriori oneri finanziari a carico degli enti locali. Nel sottolineare la necessità di circoscrivere la platea dei beneficiari dei previsti percorsi di integrazione, segnala altresì il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.

  Emanuele PRISCO (FDI) rileva l'interesse del tema posto dal deputato Tonelli, tanto più alla luce della modalità di ragionamento tipica del Movimento 5 Stelle, secondo il quale dove circolano soldi ci sono delinquenti. Visti pertanto i soldi che circolano con riguardo alla disposizione in questione, si domanda se la maggioranza sia certa di aver messo in atto tutti gli Pag. 34strumenti utili ad evitare che della situazione approfittino i delinquenti. Sottolinea infatti che a delinquere non sono soltanto i lavoratori autonomi o le aziende che partecipano alle gare di appalto per lavorare con la pubblica amministrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 5.33.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra l'emendamento Fogliani 5.34 che, in maniera analoga al precedente, è volto ad evitare che gli oneri dei progetti di integrazione ricadano sugli enti locali. Nel sottolineare che il sistema messo in piedi dalla maggioranza ha un notevole impatto sugli enti locali, chiede se si voglia correre il rischio di significative ricadute sui bilanci dei comuni, che sono costretti normalmente a confrontarsi con enormi problemi. Fa presente inoltre che la presenza di molti stranieri sui territori comunali, comportando spesso problemi di ordine pubblico e di degrado, costituisce già un onere per gli enti locali, richiedendo interventi ulteriori di manutenzione o incrementi del personale di polizia municipale.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) nel sottolineare l'esigenza di valutare con attenzione l'emendamento Fogliani 5.34, fa presente come nella pubblicazione «Migranti: sfida dell'integrazione» l'ISPI, che non è certo riferibile ad ambienti di centro destra, evidenzi tra l'altro i costi che la gestione del fenomeno comporta, sottolineando in particolare l'onere rappresentato per gli enti locali. Rileva pertanto come l'emendamento in questione si prefigga l'obiettivo di dare respiro agli enti locali, ponendo gli oneri dei progetti di integrazione a carico dell'amministrazione centrale. Fa presente peraltro che molti enti locali hanno già situazioni di grave dissesto finanziario e che, al di là delle ideologie, le questioni economiche devono essere valutate sulla base delle reali esigenze.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) interviene sull'ordine dei lavori per porre una questione che ha comunque attinenza con l'emendamento Fogliani 5.34. Nel sottolineare che si sta cercando di introdurre misure senza le adeguate risorse finanziarie, rammenta che una analoga situazione si è riproposta in occasione dell'esame del cosiddetto «decreto agosto» nel quale era stato previsto l'incremento di un fondo che avrebbe dovuto erogare finanziamenti in favore dei comuni della Sicilia coinvolti maggiormente nella gestione dei flussi migratori. Chiede quindi al Viceministro Mauri se sia stato adottato il relativo decreto attuativo, evidenziando il rischio che anche in questo caso si voglia dare ai comuni la stessa «fregatura», non prevedendo le necessarie risorse finanziarie per misure che sono immediatamente operative.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede se il Viceministro Mauri intenda rispondere o se si riservi di farlo in un momento successivo.

  Fausto RACITI, presidente, fa presente di non poter obbligare il Viceministro ad intervenire.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 5.34.

  Simona BORDONALI (LEGA) chiede se la maggioranza sia consapevole delle difficoltà che gli enti locali sperimentano nell'approvazione dei bilanci, considerato che spesso mancano le risorse per l'erogazione dei servizi essenziali. Fa presente che l'attuale crisi economica colpisce anche i comuni, come sicuramente ben sanno molti colleghi del Partito democratico che hanno esperienza di amministrazione locale. A tale proposito evidenzia che anche il sindaco della sua città, pur essendo un esponente della maggioranza, si troverà costretto ad operare delle scelte con riguardo ai servizi da erogare. Chiede pertanto alla maggioranza di rivedere la compartecipazione degli enti locali agli oneri derivanti dalla realizzazione dei progetti di integrazione.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) ad integrazione delle considerazioni svolte dalla deputata Pag. 35 Bordonali, esprime la convinzione che chi ha scritto il decreto-legge in esame non abbia fatto l'amministratore locale né abbia conoscenza del funzionamento della finanza pubblica. Rileva che l'emendamento Invernizzi 5.1 reca un aggiustamento di carattere tecnico, sottolineando che la mancata specificazione che si tratta di bilanci «di previsione» impedisce agli enti locali di computare nel capitolo corretto la compartecipazione alle spese per i progetti di integrazione e, di conseguenza, di valutare le entrate e le uscite. Nel sottolineare che ciò si rifletterà inevitabilmente sulla gestione contabile del comune, rammenta le regole stringenti che l'Unione europea ha introdotto in materia di bilanci, imponendo che vengano indicati i capitoli di spesa cui si fa riferimento. Nell'evidenziare che negli altri Stati dell'Unione europea è previsto un centro di spesa centralizzato, evidenzia che l'Italia è l'unico Paese a demandare le spese per la gestione dell'immigrazione agli enti locali.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 5.1.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) sottolinea che il comma 2 dell'articolo 5, che l'emendamento Stefani 5.41 si prefigge di sopprimere, individua le tipologie di progetti di integrazione che devono essere realizzati, evidenziando in particolare che essi devono concernere la formazione linguistica, le informazioni sui diritti e doveri individuali nonché i percorsi di orientamento ai servizi e all'inserimento lavorativo. Fa presente che si tratta delle medesime tematiche già previste nell'ambito del sistema di accoglienza ed integrazione di cui all'articolo 4 del provvedimento in esame. Nell'evidenziare pertanto l'inutilità di riproporre le medesime iniziative, ritiene che ogni amministratore di buon senso si chiederà perché debba offrire gli identici servizi già offerti in precedenza, che evidentemente non hanno raggiunto il risultato sperato. Sulla base di tale considerazione, ritiene inevitabile concludere che il vero obiettivo della disposizione non sia tanto quello di offrire servizi, quanto piuttosto quello di garantire guadagni per chi realizza i progetti di integrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 5.41.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ripropone la medesima questione, rilevando che ad offrire i progetti previsti dal comma 2 dell'articolo 5 saranno le medesime organizzazioni che già hanno fornito i programmi previsti dal sistema di accoglienza e di integrazione. Ribadisce pertanto le considerazioni già svolte, sottolineando che se un sistema ha dimostrato di non funzionare, non ha alcun senso riproporlo.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 5.42.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) sottolinea come l'intervento recato dal provvedimento in esame sia volto a consentire che, a beneficiare del sistema di integrazione, siano i soggetti e le associazioni che sono referenti politici della maggioranza e che in qualità di avvocati o di formatori potranno approfittare della situazione. Nel chiedere pertanto di abolire tale sistema, rammenta che il fenomeno della migrazione è gestito in gran parte da mafie nigeriane che nel dicembre 2019 hanno dimostrato di avere due problemi, il primo legato alle condizioni del mare, che mettevano a rischio la vita delle schiave del sesso da loro stessi gestite, e il secondo costituito dalle politiche di Salvini e di Toninelli, quest'ultimo rimpianto sotto il profilo della gestione della migrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 5.43.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), cogliendo l'occasione dell'emendamento Stefani 5.44, fa presente l'intento dell'opposizione di stimolare la riflessione su un tema che necessita di essere approfondito. Sottolinea il fatto che, se la maggioranza crede nel sistema di accoglienza e integrazione messo in piedi, allora non dovrebbe ritenere necessario riproporne una seconda versione, Pag. 36con il comma 2 dell'articolo 5. Conclude pertanto che o la maggioranza non crede a ciò che sta facendo oppure l'aspetto rilevante è rappresentato dalle risorse finanziarie da destinare ai progetti di integrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 5.44.

  Alberto STEFANI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Tonelli 5.7, nel fare presente che ogni scelta comporta un costo, rileva che l'Italia non è in grado di ospitare tutti coloro che vogliono venire. Fa inoltre presente che in qualità di sindaco è costretto ad operare delle scelte nell'ambito dei servizi che vorrebbe fornire, tenendo in conto le esigenze di garantire gli equilibri di bilancio. Sottolinea pertanto che anche i progetti di integrazione hanno un costo, sottraendo risorse a danno degli italiani e degli enti locali.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 5.7.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra l'emendamento Tonelli 5.48 volto a precisare che la formazione linguistica prevista dai progetti di integrazione di cui all'articolo 5 riguarda la conoscenza della lingua e della cultura italiana. Ritiene che si tratti di una proposta di buon senso, considerato che per vivere ed integrarsi in una comunità è indispensabile conoscere le nozioni fondamentali che consentono la comunicazione. Chiede pertanto di accantonare l'emendamento Tonelli 5.48.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, accogliendo la richiesta del deputato Iezzi, propone l'accantonamento dell'emendamento Tonelli 5.48.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento 5.48.

  Simona BORDONALI (LEGA) chiede di accantonare anche l'emendamento Fogliani 5.49 che prevede la conoscenza della lingua e della Costituzione italiana. Ritiene infatti doveroso per le persone che vogliono integrarsi nel nostro Paese conoscerne i principi fondanti, sottolineando che costituirebbe un'iniziativa lodevole distribuire a tutti i migranti che sbarcano in Italia copia della Costituzione tradotta nelle diverse lingue.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, non accoglie la richiesta di accantonare l'emendamento Fogliani 5.49.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) non comprendendo le priorità della maggioranza con riguardo ai requisiti di integrazione richiesti, fa presente che la Costituzione è l'architrave del nostro Paese e che reputa indispensabile rendere noto a chi vuole vivere in Italia che la nostra è, tra l'altro, una Repubblica fondata sul lavoro, sulla famiglia e sull'uguaglianza. Riallacciandosi alle considerazioni della deputata Pollastrini, che ha richiamato i principi internazionali cui si ispira l'operato della maggioranza, ritiene indispensabile l'insegnamento dei valori elementari del nostro stato di diritto. Sollecita pertanto il relatore ad un supplemento di riflessione sottolineando come i diritti individuali cui fa riferimento la lettera b) del comma 2 dell'articolo 5 siano proprio quelli contenuti nella nostra Costituzione.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, conferma la contrarietà all'accantonamento dell'emendamento Fogliani 5.49.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 5.49.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nel chiedersi per quale ragione di due emendamenti sostanzialmente omogenei nel contenuto uno sia stato accantonato e l'altro no, ritiene paradossale che la Costituzione sia spiegata ai nostri studenti e che ciò non avvenga nei confronti degli stranieri i quali nella maggior parte dei casi provengono da Paesi che ignorano i nostri principi fondanti, a cominciare dal diritto della donna alla parità. Chiede pertanto ai relatori di modificare i pareri precedentemente espressi Pag. 37con riguardo agli emendamenti Iezzi 5.50 e Invernizzi 5.2, esprimendosi in senso favorevole. Nel rammentare che Butungo nel 2017 era il primo del suo corso di formazione, pur dedicandosi nel frattempo al furto e alla violenza sessuale, ribadisce che deve entrare nel nostro Paese solo chi ne ha diritto, mentre chi commette un reato deve essere rimpatriato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, accoglie la richiesta del deputato, propone di accantonare gli emendamenti Iezzi 5.50 e Invernizzi 5.2.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Iezzi 5.50 e Invernizzi 5.2.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 5.6.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 5.3, che è volto a circoscrivere il riferimento all'«orientamento ai servizi» previsto nell'ambito dei progetti di integrazione. Ritiene infatti plausibile che la maggioranza volesse riferirsi, in assenza di specificazioni, ai servizi di trasporto pubblico locale, il cui utilizzo è fondamentale, in particolare per gli stranieri che si trovassero a vivere nelle nostre città. Rileva infatti l'esigenza di chiarire che il biglietto dell'autobus deve essere pagato, in quanto costituisce un corrispettivo del servizio e un'entrata importante per il trasporto pubblico locale.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 5.3.

  Simona BORDONALI (LEGA) si associa alle considerazioni del deputato Iezzi, rilevando che l'opposizione tenta di migliorare una disposizione scritta male. Nel chiedere ai relatori cosa si intenda con l'espressione «orientamento ai servizi», ritiene fondamentale che gli stranieri vengano informati sui diritti ed anche sui doveri derivanti dalla permanenza in Italia e che vengano loro date indicazioni anche sui servizi forniti dal nostro Paese, tanto più per chi viene da Paesi dove tali servizi non esistono o funzionano male.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 5.13.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) sulla base dei suggerimenti fornitigli dal deputato D'Ettore, evidenzia come nel decreto-legge in esame ci sia una diffusa carenza normativa dal momento che non è prevista alcuna sanzione per chi viene meno, con i suoi comportamenti, al patto stipulato con il Paese che lo ospita. Rammenta a tale proposito come, dalle intercettazioni di soggetti stranieri che risiedono in Italia, si ricavi in più occasioni l'invito rivolto ad altri migranti a venire in Italia, dove il massimo della sanzione è rappresentato dalla denuncia a piede libero.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 5.9.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento 5.4, di cui è primo firmatario, spiega che, tramite esso, nell'ambito delle linee di intervento in favore dei beneficiari di protezione internazionale, si intende qualificare l'«orientamento ai servizi» aggiungendo «alla persona». Fa presente che anche i successivi emendamenti sono volti a precisare il tipo di servizi da erogare ai migranti. In particolare ricorda che i relatori e il Governo hanno espresso parere favorevole sull'emendamento Tonelli 5.14 che introduce il riferimento ai servizi pubblici essenziali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 5.4, Iezzi 5.5, Stefani 5.10, Iezzi 5.11, Iezzi 5.12; approva quindi l'emendamento Tonelli 5.14.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 5.8, ricorda che l'orientamento all'inserimento lavorativo, già previsto come servizio da erogare all'interno delle strutture del Sistema di accoglienza e integrazione (SAI), consiste nell'aiutare lo straniero a redigere Pag. 38il curriculum, a districarsi tra le agenzie interinali e le offerte di lavoro on line e a svolgere ogni altra attività necessaria per trovare un'occupazione. Chiede quindi per quanto tempo tale servizio debba essere erogato, sottolineando che, dopo un ragionevole periodo senza che la ricerca abbia avuto esito positivo, tale attività non è più utile. Quindi ritiene che tale previsione stabilita senza limite di tempo sia in realtà finalizzata a impiegare coloro che svolgono tale servizio.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 5.8.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra l'emendamento Molteni 5.15, che sopprime il comma 3 dell'articolo 5, cioè la previsione del coinvolgimento del Tavolo di coordinamento nazionale nelle iniziative da avviare per l'integrazione degli stranieri titolari di protezione internazionale. Afferma che tale coinvolgimento rappresenta una forma di burocratizzazione del sistema di gestione dei migranti che mal si concilia con le precise finalità dei percorsi di integrazione già descritte nella prima parte dell'articolo 5. Ritiene che forse tale previsione sia influenzata dalle modalità di azione attuate dal Presidente del Consiglio durante l'emergenza COVID. Giudica tale procedura poco trasparente rispetto alla destinazione delle notevoli risorse stanziate con il provvedimento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 5.15, Bordonali 5.16 e Tonelli 5.18.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Tonelli 5.20, sottolinea che nel testo manca la previsione di una forma di monitoraggio e controllo dell'efficacia dei servizi erogati. Afferma che il rinvio della proposta di iniziative in materia di integrazione al Tavolo di coordinamento nazionale, di cui al comma 3 dell'articolo 5, è indice di incertezza sulla possibilità di realizzare le finalità dell'intervento indicate nel comma 2. Ritiene che sia necessario inserire nel testo qualche forma di verifica degli effetti dei nuovi servizi introdotti in favore dei migranti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Tonelli 5.20, Ziello 5.19, Stefani 5.21 e Fogliani 5.23.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Cirielli 5.02, spiega che con esso si estende la misura dell'arresto in flagranza, disciplinato dall'articolo 380 del codice di procedura penale, allo straniero che permane illegalmente nel territorio dello Stato incurante dei provvedimenti di allontanamento emessi nei suoi confronti. Spiega che l'applicazione dell'arresto in flagranza, da un lato, potrebbe velocizzare il corso della giustizia nei confronti degli stranieri irregolari e, dall'altro, sarebbe un segno dell'effettività delle leggi per gli stranieri regolarmente soggiornanti.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) evidenzia che l'introduzione dell'arresto in flagranza per gli stranieri entrati in modo irregolare e che permangono nel territorio, nonostante i decreti di espulsione reiterati nei loro confronti, consentirebbe di poter espellere gli stranieri, rinviandoli nei loro paesi di origine, quando sia possibile, ad esempio in Tunisia. Aggiunge che l'articolo 6 del testo già introduce l'arresto in flagranza differita per i reati commessi nei centri di permanenza per il rimpatrio o nelle strutture di primo soccorso e accoglienza e, pertanto, a maggior ragione dovrebbe essere previsto anche per i reati commessi fuori dalle strutture. Infine concorda sull'idea che tale previsione sarebbe ben accettata dagli immigrati onesti che vedrebbero in tal modo puniti a ragione gli immigrati irregolari.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cirielli 5.02.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, rammenta che era intercorsa un'intesa tra i gruppi per definire la presentazione di un emendamento comune in materia di risorse da stanziare a favore dei comuni di frontiera Pag. 39maggiormente coinvolti nella gestione dei flussi migratori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel ricordare che la questione segnalata dal deputato Iezzi è oggetto di una serie di proposte emendative dichiarate inammissibili, segnala che la Presidenza aveva dichiarato la sua disponibilità a consentire che la materia sia trattata, laddove si registri l'unanime consenso dei gruppi in tal senso, che potrebbe concretarsi nella presentazione di una proposta emendativa firmata da tutti i rappresentanti di gruppo nella Commissione. Fa quindi presente che sarebbe opportuna un'interlocuzione informale tra i gruppi.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), condividendo l'intervento del deputato Iezzi sulla necessità di un'intesa tra i gruppi, esprime riserve sul testo dell'articolo aggiuntivo Dieni 5.03, dichiarato inammissibile, concernente risorse per i comuni di frontiera maggiormente coinvolti nella gestione dei flussi migratori. In particolare fa notare che il decreto emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, per stabilire i criteri e le modalità di concessione dei contributi, dovrebbe prevedere il previo parere della Conferenza Stato-regioni, poiché interviene in materia concorrente tra Stato e Regioni, e anche il parere delle competenti Commissioni parlamentari, essendo un decreto ministeriale di attuazione di una legge. Riconosce che l'unica obiezione che potrebbe essere sollevata alla sua proposta sarebbe l'allungamento dei termini di emanazione del decreto, ma fa presente che i ritardi nell'emanazione dei decreti di attuazione non dipende dall'acquisizione dei pareri come dimostra la mancata emanazione dei decreti ministeriali previsti dai decreti-legge sull'emergenza COVID e, in particolare, proprio il decreto sui comuni.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), riferisce che in un primo momento i relatori avevano prospettato la possibilità di presentare una proposta emendativa basta sulla riformulazione dell'articolo aggiuntivo Dieni 5.03 ed era stato anche diffuso un testo a tal fine. Chiede, quindi, a quale testo ora si faccia riferimento e propone di sospendere brevemente la seduta per dar modo ai gruppi di chiarire il punto.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, si associa alla richiesta del deputato Lucaselli.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende brevemente la seduta per consentire un'interlocuzione informale tra i gruppi.

  La seduta, sospesa alle 23.55, è ripresa alle 24.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiede alla relatrice quale sia l'esito dell'interlocuzione tra i gruppi.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, pur condividendo la richiesta dei deputati Iezzi e Bartolozzi, di addivenire ad un emendamento condivisibile da parte di tutti i gruppi, concernente l'erogazione di risorse a vantaggio dei comuni di frontiera, fa presente che per motivi legati ai tempi di esame del decreto-legge, non è possibile formulare una nuova proposta emendativa. Invita pertanto a trasfondere il contenuto dell'emendamento in un ordine del giorno da presentare in Assemblea.

  Nicola MOLTENI (LEGA), replicando alla relatrice, ribatte che non è possibile, dopo un esame del decreto-legge proseguito in Commissione per dieci giorni, affermare che non vi è stato il tempo di formulare un nuovo testo. Pur comprendendo le difficoltà del Governo a coprire tale ulteriore spesa, ribadisce l'importanza della questione per far fronte alla nuova pressione migratoria subìta dai territori di frontiera. Evidenzia che si è persa l'occasione per istituire un fondo per ristorare i comuni analogo al cosiddetto Fondo Lampedusa.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel ringraziare la relatrice e il rappresentante del Governo per aver preso in considerazione la questione posta, dichiara che è stata persa Pag. 40un'importante occasione per approvare una proposta condivisa anche dall'opposizione. Nel ricondurre l'impossibilità di addivenire ad un testo condiviso all'inesperienza dei sottoscrittori, dichiara che il suo gruppo presenterà un'altra proposta emendativa di contenuto analogo. Infine esprime perplessità sulla mancanza di copertura finanziaria perché ritiene che si tratti soltanto di spostare Fondi da un capitolo di spesa ad un altro all'interno dello stato di previsione dello stesso Ministero. Ricorda infine che sono stati approvati anche altre proposte emendative che presentavano profili problematici dal punto di vista della copertura finanziaria.

  Il Viceministro Matteo MAURI, nel condividere la posizione della relatrice che e non vi sono le condizioni per approvare la proposta emendativa perché contraria alla clausola di invarianza finanziaria contenuta nel decreto-legge in esame, tuttavia raccoglie le sollecitazioni pervenute da tutte le forze politiche e si dichiara pronto a riferire tale unità di posizioni nelle sedi opportune affinché sia prevista una disposizione ad hoc nella legge di bilancio.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, dichiara che il MoVimento 5 Stelle ha già presentato un emendamento al disegno di legge di bilancio di contenuto analogo all'articolo aggiuntivo Dieni 5.03. In ogni caso auspica che sia presentato in Assemblea un ordine del giorno, avente ad oggetto le risorse per i comuni di frontiera, sottoscritto da tutti i gruppi e sul quale si augura che il Governo esprima parere favorevole.

  Nicola MOLTENI (LEGA) afferma di comprendere la posizione del rappresentante del Governo ma non quella dei relatori dal momento che per altri emendamenti c'è stata maggiore disponibilità nell'accoglierli. Ricorda che sono stati auditi il Presidente della Regione Friuli, il sindaco di Udine e il sindaco di Ventimiglia i quali hanno riferito che il flusso migratorio sta riprendendo, mentre i comuni vengono dimenticati.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere favorevole sull'emendamento Tonelli 5.48, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quelli dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori accettano la proposta di riformulazione dell'emendamento Tonelli 5.48.

  La Commissione approva l'emendamento Tonelli 5.48, come riformulato (vedi allegato 2).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, annulla la votazione precedentemente svolta sull'emendamento Tonelli 5.14, in quanto il contenuto dell'emendamento è ricompreso nell'ambito del testo riformulato dell'emendamento 5.48.
  Avverte quindi che gli emendamenti Iezzi 5.50 e Invernizzi 5.2 sono assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Tonelli 5.48, come riformulato.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, propone di passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 13.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), esprime netta contrarietà sulla proposta avanzata dai relatori, ritenendo che si debba passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 6. Rileva come l'articolo 6 e gli articoli successivi contengano disposizioni che investono in misura rilevante le competenze della Commissione Giustizia, alla quale è stata negata la possibilità di esaminare in modo adeguato tali disposizioni in quanto il provvedimento non è stato assegnato, come invece a suo avviso sarebbe stato necessario, alle Commissioni riunite I e II, bensì alla sola Commissione I.

Pag. 41

  Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva come la competenza sull'assegnazione dei provvedimenti alle Commissioni spetti alla Presidenza della Camera.

  Emanuele PRISCO (FDI), si associa alle considerazioni della deputata Bartolozzi, rilevando come sarebbe stato opportuno chiedere a ciascun Gruppo di individuare gli argomenti ritenuti prioritari al fine di concentrare l'esame su di essi.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda come in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, egli abbia formulato una proposta analoga a quella prospettata dal deputato Prisco che, tuttavia, non è stata accolta dalle opposizioni.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda come l'opposizione abbia ripetutamente chiesto al Governo di fornire una relazione ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento e come tale relazione non sia stata ancora fornita.

  Il Viceministro Matteo MAURI, dichiara di non poter produrre una relazione scritta ma si riserva di fornire comunque i dati richiesti.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), sottolinea come ai sensi dell'articolo 79, comma 6, del Regolamento, la Commissione non può procedere alle deliberazioni conclusive fino a quando non siano pervenuti i dati e le informazioni richiesti al Governo, salvo che esso dichiari di non poterle fornire indicandone il motivo, e sottolinea come il motivo non può certo essere il mero fatto che il Governo non sia stato in grado di acquisire le informazioni richieste presso i propri uffici.

  Il Viceministro Matteo MAURI, con riferimento alle informazioni richieste, riferisce, per quanto riguarda la copertura degli oneri finanziari delle spese di custodia delle imbarcazioni sequestrate, come essi siano stati stimati in 1 milione 300 mila euro annui a partire dal 2020.
  Per quanto concerne la richiesta di informazioni relative ai decreti interministeriali di interdizione al traffico navale, riferisce che sono stati adottati nove provvedimenti e che in cinque casi non si è fatto luogo all'applicazione di sanzioni, in quanto i provvedimenti sono stati rispettati; in tre casi il procedimento sanzionatorio è in corso e in un caso è stato adottato un provvedimento di confisca, la cui efficacia è stata sospesa dal Tribunale di Siracusa in data 11 giugno 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita i relatori ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 13.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, anche a nome della relatrice Baldino, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Morrone 13.9 e Iezzi 13.1 e sull'emendamento Iezzi 13.3.

  Proteste dei deputati dei Gruppi Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita il relatore a proseguire nell'espressione del parere.

  Vive proteste del deputato Iezzi, che chiede ripetutamente la parola.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte il deputato Iezzi che non può prendere la parola; invita quindi i deputati a sedersi, avvertendo che darà la parola ai deputati che la chiedono solo dopo che il relatore avrà espresso i pareri sull'articolo 13.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, proseguendo nell'espressione dei pareri, esprime parere contrario sugli emendamenti Morrone 13.10, Iezzi 13.2, Morrone 13.11, Iezzi 13.5, Fogliani 13.6 e Bordonali 13.4 e sugli identici emendamenti Vinci 13.7, Giuliano 13.12 e Morrone 13.13.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Giuliano 13.14, a condizione che sia Pag. 42riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Esprime parere contrario sull'emendamento Giuliano 13.15 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Sarti 13.16, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Morrone 13.18 e Ziello 13.8, sull'emendamento Colletti 13.19, sugli identici emendamenti Giuliano 13.20 e Paolini 13.21 e sugli articoli aggiuntivi Meloni 13.03 e 13.04, Butti 13.06, Bignami 13.011 e Tonelli 13.032.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Proteste dei deputati dei gruppi Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia.

  Vive e reiterate proteste del deputato Iezzi e della deputata Bordonali.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), chiede che sia fatto risultare dal resoconto della seduta il fatto che il Presidente si è rivolto al relatore, al fine di sollecitarlo all'espressione dei pareri, utilizzando l'espressione «vai, vai», e giudica tale condotta del Presidente del tutto inappropriata.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, assicura che nel resoconto della seduta sarà dato atto di quanto affermato dal deputato Iezzi.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza nuovamente come il Governo non abbia fornito i dati richiesti, in quanto le informazioni riferite dal Viceministro Mauri sono del tutto insufficienti, e ritiene pertanto che non vi siano le condizioni regolamentari per proseguire nell'esame del provvedimento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella giornata di ieri il Viceministro ha fornito una prima risposta scritta alla richiesta di dati, e che nella seduta in corso il Governo ha fornito ulteriori informazioni. Il fatto che esse siano ritenute insufficienti costituisca una valutazione politica che non può precludere il seguito dell'esame del provvedimento.

  Proteste dei deputati del gruppo Lega.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede di intervenire sull'ordine dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, concede la parola alla deputata Bartolozzi, a condizione che l'intervento non verta sullo stesso argomento trattato dalla deputata Bordonali, in quanto la discussione su tale argomento è da ritenersi conclusa.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), ritiene di aver titolo per intervenire, richiamando l'attenzione su un ulteriore elemento, vale a dire il fatto di aver richiesto poche ore fa, sulla base di un'interlocuzione per le vie brevi con il Viceministro, talune informazioni e di aver reiterato in tale sede le richieste avanzate nella seduta del 22 novembre. Ritiene che la risposta del Viceministro sia stata del tutto insoddisfacente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva come l'intervento della deputata Bartolozzi verte su un argomento sul quale la discussione è da ritenersi esaurita.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sul suo emendamento 13.1, identico all'emendamento Morrone 13.9, osserva come esso sia volto a sopprimere l'articolo 13. Rileva come tale articolo modifichi la denominazione del garante dei diritti dei detenuti, eliminando qualsiasi riferimento ai detenuti e mantenendo soltanto un generico riferimento alle persone private della libertà personale, quasi che egli fosse il garante dei diritti delle vittime. Stigmatizza peraltro talune affermazioni rese dal garante nel corso della sua audizione, nelle quali, con riferimento alle norme del provvedimento in esame volte a contrastare l'introduzione di dispositivi di comunicazione all'interno delle carceri, è arrivato ad affermare che l'utilizzo di tali dispositivi costituisca un diritto dei detenuti.

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  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene gli emendamenti in esame condivisibili, in quanto essi rispondono allo scopo di smascherare l'ipocrisia che circonda la figura del garante. Ritiene che il ruolo di garanzia dei diritti dei detenuti debba essere svolto esclusivamente dalla magistratura di sorveglianza e osserva come la figura del garante stia assumendo dei contorni addirittura pittoreschi. Stigmatizza infine, le dichiarazioni del Ministro della giustizia, Bonafede, il quale ha affermato di essere il Ministro dei detenuti.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene del tutto inappropriate le modalità non soltanto di svolgimento dei lavori ma, prima ancora, di predisposizione dei testi normativi. Rileva il carattere manifestamente eterogeneo del provvedimento in esame, che si occupa delle materie più disparate. Dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento in esame, non soltanto in considerazione del contenuto non condivisibile dell'articolo 13 ma anche dell'estraneità della materia.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Morrone 13.9 e Iezzi 13.1.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Iezzi 13.3, rileva come esso sia volto ad attribuire le competenze già spettanti al garante al tribunale di sorveglianza. Osserva come l'articolo 13 preveda la possibilità del garante nazionale di delegare i garanti territoriali per lo svolgimento di specifici compiti, prevedendo pertanto di fatto l'istituzione di una pluralità di garanti, senza che peraltro sia previsto alcun requisito per la nomina dei medesimi, come dimostra il fatto che il sindaco di Napoli ha nominato per tale funzione una persona condannata per gravi reati connessi allo spaccio di stupefacenti. Giudica, inoltre, incomprensibile, la previsione, contenuta nell'articolo 13 della proroga di due anni del mandato dell'attuale garante.

  Emanuele PRISCO (FDI) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento in esame, in quanto esso è volto opportunamente a riportare le competenze spettanti al garante in capo alla magistratura di sorveglianza.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva l'assenza del rappresentante del Governo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, essendo trascorse tre ore dall'inizio della seduta, nel rispetto delle vigenti misure di profilassi sanitaria, rinvia il seguito dell'esame ad una successiva seduta che sarà convocata per le ore 2.

  La seduta termina alle 01 del 26 novembre 2020.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 26 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 2.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante Pag. 44nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta serale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte inoltre che l'esame riprenderà dall'emendamento 13.3.

  Emanuele PRISCO (FDI) si esprime in senso favorevole sull'emendamento Iezzi 13.3, che è volto a ricondurre al giudice di sorveglianza le competenze attribuite al Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Sottolinea a tale proposito il ruolo che i garanti nazionale e regionali hanno assunto negli ultimi tempi, anche in linea con le dinamiche governative in materia di carceri. Rammenta infatti come, in occasione della vicenda verificatasi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il Ministro Bonafede, lungi dal manifestare solidarietà nei confronti del personale di Polizia penitenziaria indagato, si è dichiarato il «Ministro dei detenuti». Ricorda a tale proposito che nelle carceri vivono due distinte popolazioni, l'una che è lì per aver commesso dei reati e l'altra che vi svolge il ruolo di rappresentanza dello Stato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 13.3, Morrone 13.10 e Iezzi 13.2.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nel concordare con le considerazioni del deputato Prisco in merito alle due distinte popolazioni che vivono negli istituti penitenziari, fa presente che l'emendamento Morrone 13.11 è volto a riconoscere il ruolo della Polizia penitenziaria, alla quale estende le guarentigie che l'attuale Garante nazionale assicura ai detenuti. Ritiene pertanto l'intervento recato dall'emendamento in questione indispensabile per garantire il giusto equilibrio tra i valori in gioco.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Morrone 13.11, Iezzi 13.5, Fogliani 13.6 e Bordonali 13.4, nonché gli identici emendamenti Vinci 13.7, Giuliano 13.12 e Morrone 13.13.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) ritiene che la riformulazione dell'emendamento Giuliano 13.14, proposta dai relatori, sia peggiore del testo originario, dal momento che contiene una delega in bianco in favore di soggetti non meglio identificati, né dal punto di vista numerico né con riguardo ai requisiti richiesti. Nel rammentare a titolo esemplificativo i metodi discutibili utilizzati dal sindaco De Magistris per la nomina del garante di Napoli, fa presente la delicatezza del ruolo in questione. Invita pertanto i relatori a rivalutare la riformulazione proposta.

  Emanuele PRISCO (FDI) precisa che la riformulazione proposta, se ne comprende pienamente il senso, pur volendo limitare i danni recati dall'emendamento Giuliano 13.14, finisce per ottenere un risultato ancora peggiore. Precisa infatti che, con la riformulazione dei relatori, si estendono i campi di azione dei garanti territoriali, ma si limita la delega fino ad un massimo di sei mesi, determinando una notevole confusione a livello ordinamentale.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) rammenta preliminarmente i rilievi avanzati dal Comitato per la legislazione che nel suo parere ha evidenziato l'inopportunità di inserire la disposizione di proroga del Garante nazionale nell'ambito del provvedimento in esame. Sottolinea inoltre la grande confusione che anima le azioni della maggioranza, considerato che il Ministro Bonafede ha scelto di consentire al Garante nazionale di delegare i garanti territoriali per lo svolgimento di specifici compiti mentre membri della Commissione Giustizia, esponenti del medesimo movimento del Ministro, in un primo momento hanno proposto la soppressione della delega e, in un secondo momento, ne hanno ridotto la durata ad un massimo di sei mesi, introducendo un folle tasso di discrezionalità. Ritiene infatti non sufficientemente Pag. 45 chiaro il riferimento alle «particolari circostanze» che dovrebbero richiedere la delega, rilevando le difficoltà che ne potranno derivare in sede applicativa. Sollecita quindi i relatori a rivedere la riformulazione ritenendola pericolosa.

  Giulia SARTI (M5S), nell'accogliere la riformulazione dell'emendamento Giuliano 13.14, fa presente che essa è volta a limitare la durata e le materie della delega, considerato che il legislatore nazionale non può interferire con i criteri di scelta applicati dalle regioni o dai sindaci per la nomina dei garanti territoriali. Precisa in particolare che dalle materie della delega sono esclusi, tranne che per specifiche esigenze, gli istituti penitenziari.

  La Commissione approva l'emendamento Giuliano 13.14, come riformulato (vedi allegato 2).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato l'emendamento Giuliano 13.15.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) evidenzia la mancanza di chiarezza della riformulazione dell'emendamento Sarti 13.16 proposta dai relatori, considerata l'impossibilità di operare una valutazione dell'impatto economico della struttura del Garante, in assenza di elementi certi con riguardo alla consistenza numerica.

  La Commissione approva l'emendamento Sarti 13.16, come riformulato (vedi allegato 2).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Giuliano 13.17 è stato ritirato dai presentatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) sottolinea preliminarmente, con riguardo alla riformulazione dell'emendamento Giuliano 13.14, la risibilità delle considerazioni della collega Sarti che ha giustificato la limitazione della delega con la motivazione secondo cui che al legislatore non è dato intervenire sui criteri di scelta dei garanti territoriali. Illustra quindi l'emendamento Ziello 13.8 che è volto a sopprimere il comma 2 dell'articolo 13 che proroga di due anni il mandato dell'attuale Garante nazionale, sottolineando come, anche alla luce dell'ultima audizione svolta, egli andrebbe cacciato perché imbarazzante. Fa presente infatti che l'attuale Garante non si è occupato delle esigenze e delle problematiche della Polizia penitenziaria, rilevando invece come la mancata disponibilità di telefoni cellulari in cella costituisca una privazione di diritti dei detenuti.

  Laura BOLDRINI (PD) ritiene disdicevole e scorretto esprimere giudizi su una persona assente, delegittimandola nello svolgimento di una attività istituzionale. Esprime l'opinione che ciò non avrebbe dovuto essere consentito.

  Emanuele PRISCO (FDI), rilevando che si tratta di un ruolo istituzionale di nomina politica, evidenzia che il giudizio del deputato Iezzi riguardava non la persona ma il suo operato, che è oggetto di critica, così come avviene per altri organi dello Stato. Nel sottolineare che più opportunamente si sarebbe dovuto cacciare chi ha nominato l'attuale Garante, tiene a precisare che la proroga contenuta nel comma 2 dell'articolo 13 non è in alcun modo motivata. Ritiene infatti che non rientri nel senso «britannico» delle istituzioni prorogare un organo soltanto perché ci piace chi lo ricopre.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) fa presente alla deputata Boldrini che non sono solo le opposizioni a porre il problema, visto che anche i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione giustizia hanno inteso limitare ad un anno la proroga dell'attuale Garante nazionale. Sottolinea infatti che, non potendo nominare per la seconda volta il dottor Palma in ragione dell'impossibilità di reiterare il mandato, si è fatto ricorso ad un escamotage disdicevole. Nell'evidenziare inoltre che, se la ragione della proroga fosse stata la pandemia in corso, allora la sua durata avrebbe dovuto essere esplicitamente limitata al periodo di emergenza Pag. 46sanitaria, ritiene evidente che si vuole esclusivamente mantenere nel ruolo del Garante una persona di stretta fiducia del Ministro.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Morrone 13.18 e Ziello 13.8.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede chiarimenti ai presentatori dell'emendamento Colletti 13.19, ritenendo che la formulazione del testo non consenta di capire se l'intento sia quello di limitare o di ridurre la durata della proroga. Rileva che il riferimento alla cessazione dello stato di emergenza potrebbe comportare una proroga di diversi anni, considerato che il Presidente Conte utilizza tale strumento per protrarre la sua permanenza a Palazzo Chigi.

  Giulia SARTI (M5S) ritiene che l'intenzione dei deputati Colletti e Berti, nel presentare l'emendamento 13.19, fosse quella di ridurre la proroga. Riconosce tuttavia che il testo è suscettibile di diverse interpretazioni, motivando sotto questo profilo il voto contrario del Movimento 5 stelle. Con riguardo alle considerazioni della deputata Bartolozzi, fa presente che nella relazione illustrativa al decreto legge in esame la proroga di due anni è motivata dal fatto che il Garante nazionale, pur istituito per legge nel 2014, è stato realmente operativo solo nel 2016, rilevando inoltre l'intervenuto incremento delle materie di competenza.

  Emanuele PRISCO (FDI), nel sottolineare che la motivazione resa dalla collega Sarti rischia di essere un incentivo per i ministri che lavorano poco e che pertanto saremmo tenuti a prorogare nel loro incarico, esprime la convinzione che il deputato Colletti volesse ridurre il danno con l'emendamento 13.19. Rileva inoltre come su ogni disposizione del decreto legge in esame, che se non fosse pericoloso sarebbe comico, si assista a tentativi bilanciati di ridurre i danni, alternativamente da parte del Partito democratico o del Movimento 5 stelle.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 13.19.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), rifacendosi alle considerazioni della collega Sarti, fa presente che il Garante è un'autorità indipendente e non a carattere personale e che, pertanto, avrebbe continuato ad operare ugualmente, anche se l'incarico fosse stato affidato ad un altro soggetto. Nel ribadire che la proroga recata dal comma 2 dell'articolo 13 non è giustificata da alcun punto di vista, fa presente che la maggioranza preferisce ricorrere a disdicevoli accorgimenti, introducendo una disposizione totalmente estranea al perimetro del decreto-legge in esame, pur di mantenere nel ruolo di Garante nazionale una persona di gradimento del Ministro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato l'emendamento Giuliano 13.20.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nel sottolineare la confusione della maggioranza che prima presenta un emendamento per ridurre da due anni a un anno la durata della proroga e poi lo ritira, fa presente che con l'articolo 13 si sancisce l'operatività del Garante nazionale come «meccanismo nazionale di prevenzione della tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti», con ciò mettendo nelle mani dei detenuti uno strumento di cui non si conoscono le dimensioni né le competenze. Ritiene che la maggioranza non abbia valutato adeguatamente le devastanti potenzialità di questo meccanismo, che finirà per accogliere illazioni dei detenuti nei confronti della Polizia penitenziaria.

  Gennaro MIGLIORE (IV) nel ribadire che con le riformulazioni proposte dai relatori si intende limitare le troppo disinvolte autonomie dei garanti territoriali, considera ridicolo indicare il dottor Palma come uomo di fiducia del Ministro Bonafede. Rammenta a tale proposito gli importanti incarichi rivestiti a livello europeo e nazionale, sottolineando come possa aver dato fastidio l'attività ispettiva svolta in Cecenia dal dottor Palma nei confronti delle violazioni di diritti umani ad opera di soggetti che sono amici di alcuni dei presenti. Pag. 47 Nel ricordare inoltre che il dottor Palma ha rivolto le sue critiche anche nei confronti del Ministro in carica, ritiene necessario che almeno si sappia esattamente a chi vengono rivolte le accuse.

  La Commissione respinge l'emendamento Paolini 13.21.

  Nicola MOLTENI (LEGA) precisa che non sono in discussione né il curriculum né la preparazione del dottor Palma, rilevando peraltro come la competenza sia un requisito indispensabile per lo svolgimento dell'incarico di Garante nazionale. Fa altresì presente che il dottor Palma è diventato noto perché, pur essendo a capo di un'autorità indipendente, ha assunto un ruolo politico, come dimostrano i diversi articoli dedicati alla politica migratoria dell'allora Ministro Salvini. Ritiene pertanto che la proroga contenuta nell'articolo 13 rappresenti un risarcimento politico per un uomo di sinistra che in questi anni ha criticato Salvini.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) rifiutando di accettare lezioni dal deputato Migliore, che è intervenuto soltanto ora, ribadisce che il dottor Palma non poteva essere nominato per la seconda volta, ragion per cui si è ritenuto di ricorrere ad un discutibile escamotage. Sottolinea inoltre che tali considerazioni prescindono dalla competenza dei soggetti, ribadendo che il Garante nazionale avrebbe potuto operare anche se una persona diversa fosse stata preposta alla sua presidenza.

  Emanuele PRISCO (FDI), per concludere la discussione sul tema, chiede di capire per quale motivo si sia deciso di modificare la denominazione del Garante qualificandolo come «meccanismo nazionale di prevenzione della tortura e altre pene o trattamenti crudeli inumani o degradanti». Chiede quindi alla maggioranza di avere il coraggio di esprimere la propria convinzione, vale a dire che a commettere le torture o gli atti degradanti richiamati nel meccanismo sia il personale della Polizia penitenziaria. Fa presente a tale proposito che la Polizia penitenziaria rappresenta lo Stato e che le eventuali azioni illegittime commesse da singoli vengono punite dalla magistratura soprattutto con riguardo ai casi eccezionali in cui si siano coinvolti esponenti delle forze di Polizia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 13.03.

  Gianni TONELLI (LEGA), si unisce al disappunto del deputato Prisco, ricordando l'idiosincrasia per le divise di una specifica parte politica per la quale i delinquenti sono le vere vittime della società capitalistica. Rammenta inoltre come la proposta avanzata dalla Polizia penitenziaria, che chiede di installare telecamere nelle carceri, non venga accolta dal momento che in tal modo non si potrebbe «rimestare nel torbido».

  Ylenja LUCASELLI (FDI), discostandosi dalla discussione in atto, entra nel merito dell'articolo aggiuntivo Meloni 13.04, che, in ragione della sua importanza, meriterebbe una valutazione diversa. Fa presente che tale articolo aggiuntivo scaturisce dall'audizione della Ministra Lamorgese, che ha sostanzialmente evidenziato l'impossibilità di eseguire i rimpatri. Rilevando come una delle maggiori problematiche risieda nell'insufficienza degli stanziamenti economici, evidenzia che l'articolo aggiuntivo in questione è volto ad incrementare il fondo di premialità anche per gli anni 2020-2021.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 13.04.

  Emanuele PRISCO (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Butti 13.06, volto ad incrementare le pene per l'oltraggio a pubblico ufficiale rilevando come episodi di tale natura siano sempre più frequenti. Sottolinea pertanto la necessità di reprimere tale comportamento sociale, ripristinando l'autorevolezza di chi indossa la divisa.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Butti 13.06.

Pag. 48

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Bignami 13.011, che si prefigge l'obiettivo di escludere dall'accesso al gratuito patrocinio, del quale rileva i costi in termini economici e di professionalità, da parte di coloro che siano già gravati da un provvedimento di espulsione. Ritiene infatti che in tali casi tutti i procedimenti eventualmente instaurati assumano esclusivamente un carattere dilatorio.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), ad integrazione delle considerazioni della deputata Lucaselli, fa presente che si tratta di persone che avrebbero già dovuto essere espulse dal nostro territorio e che, per ricollegarsi alla discussione precedente, al minimo tocco da parte di un poliziotto invocheranno il garante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Bignami 13.011 e Tonelli 13.032.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte, che essendosi conclusi i voti sulle proposte emendative riferite all'articolo 13, ed essendosi protratti i lavori ben oltre il termine di conclusione indicato nell'ultima riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si passerà ora alle votazioni finali sul provvedimento, al fine di consentire l'avvio della discussione in Assemblea su di esso, prevista per la mattina di domani, 27 ottobre.
  Informa quindi che sono pervenuti tutti i pareri delle Commissioni permanenti competenti in sede consultiva, nonché della Commissione parlamentare delle questioni regionali e del Comitato per la legislazione.
  Avverte inoltre che i relatori hanno formulato l'emendamento 14.13, che recepisce la condizione formulata ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione contenuta nel parere espresso sul provvedimento dalla Commissione Bilancio.
  Segnala quindi che è stata predisposta una proposta di correzioni di forma (vedi allegato 3), recante una serie di modifiche finalizzate esclusivamente ad apportare al testo miglioramenti di natura formale o di coordinamento e che sarà posta in votazione prima del conferimento del mandato.

  La Commissione approva l'emendamento 14.13 dei relatori (vedi allegato 2).

  Nicola MOLTENI (LEGA) chiede una breve sospensione dei lavori, al fine di valutare il contenuto della proposta di correzioni di forma.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nell'accogliere la richiesta del collega Molteni, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 2.50, è ripresa alle 3.

  Nicola MOLTENI (LEGA) chiede chiarimenti sulla correzione di forma relativa all'articolo 5, comma 3, laddove si sostituisce la parola «titolari» con la parola «beneficiari», ritenendo che tale formulazione possa ingenerare dubbi interpretativi, lasciando intendere che ci si voglia riferire non soltanto a coloro ai quali sia stata riconosciuta la protezione internazionale, ma a una platea più ampia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come il riferimento vada inteso soltanto a coloro ai quali sia stata riconosciuta la protezione internazionale.
  Avverte, comunque, che, al fine di fugare i dubbi sollevati dal deputato Molteni, la correzione di forma alla quale egli ha fatto riferimento è espunta dalla proposta di correzioni di forma.
  Invita, quindi, i relatori ad esprimere il parere sulle proposte emendative ancora accantonate nonché su quelle non ancora esaminate.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, esprime parere contrario sull'emendamento De Carlo 3.127, precedentemente accantonato, nonché su tutte le proposte emendative non ancora esaminate.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

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  La Commissione approva la proposta di correzioni di forma, come riformulata (vedi allegato 4).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che sarà ora posta in votazione la proposta di conferire ai relatori il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame e di respingere contestualmente tutte le proposte emendative non ancora esaminate

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), dichiara di ritenere illegittima la votazione, in quanto il Governo non ha risposto alla richiesta di dati e informazioni avanzata ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento, e preannuncia che il proprio gruppo si riserva di investire della questione il Presidente della Camera. Ritiene che quello che si sta per consumare sia un atto di forza da parte della maggioranza.

  Il Viceministro Matteo MAURI ricorda di aver già riferito alla Commissione gli elementi in suo possesso e informa che metterà altresì a disposizione della Commissione medesima un testo scritto nel quale sono contenute le informazioni da lui già riferite oralmente alla Commissione nel corso della giornata odierna, nonché un appunto predisposto dal Ministero dell'economia e delle finanze e già depositato presso la V Commissione dalla Viceministra Castelli in occasione dell'esame in sede consultiva sul provvedimento (vedi allegati 5 e 6).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) afferma di non contestare il fatto che il Viceministro Mauri non abbia riportato i dati a sua disposizione, ma piuttosto che non si può dire che abbia consegnato la relazione tecnica richiesta, dal momento che egli ha esposto oralmente una parte e, per l'altra parte, ha riportato la relazione presentata alla Commissione Bilancio. Fa notare che predisporre una relazione tecnica non era difficile, mettendo insieme le due parti. Conclude affermando che, ad avviso del suo gruppo, la votazione del mandato al relatore è illegittima.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) afferma di non voler essere acquiescente all'omissione della relazione tecnica richiesta, perché i dati forniti dal rappresentante del Governo non costituiscono una relazione e tale difetto non può essere colmato dalla relazione che la Viceministra Castelli ha consegnato presso la Commissione Bilancio. Ritiene quindi illegittimo il voto sul conferimento del mandato ai relatori e la contestuale reiezione delle proposte emendative non ancora votate.

  Emanuele PRISCO (FDI), nel ribadire la sua contrarietà al contenuto del provvedimento, censura anche il metodo seguito che, come già evidenziato dai deputati Iezzi e Bartolozzi, ha comportato la violazione dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento sulla facoltà della Commissione di chiedere la relazione tecnica al Governo. Sottolinea che, poiché la scadenza del decreto-legge è ancora lontana, non era necessario compiere forzature.
  Fa notare che l'allungamento dei tempi di esame del testo è stato dovuto alla mancata risposta del Governo alle richieste di chiarimenti, talvolta anche formulate per iscritto. Fa notare che, dopo venti giorni di esame in Commissione, ben nove articoli, sui quindici complessivi, non sono stati esaminati, impedendo l'esame di proposte emendative significative. Giudica che in tal modo sia stato posto in essere un pericoloso precedente.

  Il Viceministro Matteo MAURI, di fronte alle dichiarazioni assertive appena svolte, invita ad una riflessione più pacata sull'esame svoltosi sul decreto-legge, nel quale non c'è stata alcuna volontà di impedire la discussione.
  Afferma di aver risposto alle richieste di documentazione a più riprese, integrando i dati già forniti ieri anche nella giornata odierna. Fa notare che i dati forniti da un Viceministro rappresentano la posizione del Governo, notando comunque come sia sempre possibile ritenere non sufficienti gli elementi forniti, reiterando all'infinito ulteriori richieste di dati.

  Francesco BERTI (M5S), intervenendo a titolo personale, preannunzia che voterà Pag. 50contro la proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente sul provvedimento, rilevando come si tratti del quarto decreto-legge in materia di immigrazione negli ultimi due anni, contando quelli emanati da tutti i Governi che si sono succeduti in tale periodo. Evidenzia una mancanza di linearità nella gestione del fenomeno migratorio che, invece, necessiterebbe di una visione d'insieme. In particolare afferma che il decreto-legge esprime soprattutto la visione del Partito Democratico, che sarebbe stato necessario controbilanciare con altri elementi.

  La Commissione delibera di conferire ai relatori, Baldino e Miceli, il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame e di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente, risultando contestualmente respinte tutte le proposte emendative non ancora esaminate.

  Giuseppe BRESCIA, presidente si riserva di designare i componenti del comitato dei nove sulla base delle designazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 3.20.