CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 marzo 2016
602.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1o marzo 2016. —  Presidenza della presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 13.

Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale.
Testo unificato C. 75 ed abb.

(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuseppe GUERINI, relatore, rammenta che la Commissione è chiamata ad esaminare il testo unificato, risultante dagli emendamenti approvati, delle proposte di legge C. 75 Realacci, C. 241 Rubinato, C. 811 Baretta e C. 2726 Da Villa, recante «disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale.
  Fa presente che, nel riconoscere al commercio equo e solidale una funzione rilevante nella crescita economica e sociale, il provvedimento in discussione persegue lo scopo di favorire un più ampio e trasparente accesso al mercato nazionale delle merci prodotte, favorendo la concorrenza leale e l'adeguata protezione dei consumatori, stabilendo procedure di riconoscimento delle organizzazioni, dei loro enti rappresentativi e degli enti di promozione delle filiere e dei prodotti del commercio equo e solidale, nonché prevedendo strumenti di incentivazione e di promozione delle buone prassi in materia.
  Relativamente ai profili di stretta competenza della Commissione, segnala che l'articolo 9 reca disposizioni in materia di tutela dei marchi e di etichettatura.Pag. 31
  In particolare, osserva che il comma 1 del predetto articolo dispone che i prodotti del commercio equo e solidale importati o distribuiti da un'organizzazione del commercio equo e solidale, nell'ambito del sistema di filiera integrale, sono presentati, etichettati e pubblicizzati con la denominazione di «prodotto del commercio equo e solidale» ovvero con diciture quali «prodotto del commercio equo», «commercio equo e solidale», «commercio equo», «fair trade», «comercio justo», «commerce equitable». Negli altri casi, i prodotti del commercio equo e solidale sono presentati, etichettati e pubblicizzati con tali denominazioni congiuntamente ai marchi internazionalmente riconosciuti concessi in licenza dagli enti di promozione delle filiere e dei prodotti del commercio equo e solidale. Il comma 2 prevede il divieto di uso delle denominazioni, previste dall'articolo 6 del testo unificato, di «enti rappresentativi del commercio equo e solidale», di «organizzazioni del commercio equo e solidale», di «enti di promozione delle filiere e dei prodotti del commercio equo e solidale», nonché di altre denominazioni similari, alle imprese e agli enti che non sono iscritti nell'Elenco nazionale di cui al medesimo articolo 6, ovvero qualora l'iscrizione sia stata sospesa o revocata. Il successivo comma 3 prevede, in ogni caso, il divieto di descrivere un prodotto, nell'etichettatura, nella pubblicità o nei documenti commerciali, con termini che suggeriscono in modo ingannevole all'acquirente che esso o che le materie prime utilizzate provengono da una filiera del commercio equo e solidale o sono stati prodotti, trasformati e distribuiti secondo le prassi del commercio equo e solidale o introdurre riferimenti non veritieri all'iscrizione nell'Elenco nazionale. Il comma 4 dispone che, salvo che il fatto costituisca reato, le violazioni dei commi 1, 2 e 3 rappresentano pratiche commerciali scorrette o ingannevoli ai sensi degli articoli 20 e seguenti del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e successive modificazioni, a seguito delle quali opera la tutela amministrativa e giurisdizionale all'uopo prevista.
  In proposito, rammenta che il decreto legislativo da ultimo richiamato (cosiddetto Codice del consumo) definisce le pratiche commerciali scorrette, rispettivamente ingannevoli ed aggressive, e prevede, all'articolo 27, uno specifico sistema di tutela amministrativa che fa capo all'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, cui sono riconosciuti poteri d'urgenza, inibitori, di sospensione e di eliminazione degli effetti delle suddette pratiche, nonché di carattere sanzionatorio. È comunque fatta salva la giurisdizione del giudice ordinario in materia di atti di concorrenza sleale, a norma dell'articolo 2598 del codice civile, nonché, per quanto concerne la pubblicità comparativa, in materia di atti compiuti in violazione della disciplina sul diritto d'autore e dei marchi d'impresa, nonché delle denominazioni di origine riconosciute e protette in Italia e di altri segni distintivi di imprese, beni e servizi concorrenti.
  Da ultimo, segnala che l'articolo 17, tra le disposizioni transitorie e finali, prevede che fino all'operatività dell'Elenco nazionale gli enti e le organizzazioni che adottano le prassi del commercio equo e solidale riconosciute a livello internazionale possono continuare ad adottare i marchi e le denominazioni in uso (comma 3). Si prevede, inoltre, che i soggetti che commercializzano prodotti provenienti da filiere che rispettano le prassi del commercio equo e solidale riconosciute a livello internazionale possono continuare a pubblicizzare e a etichettare tali prodotti con i marchi e con le denominazioni in uso (comma 4).
  Ciò premesso, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento in titolo.

  La Commissione approva la proposta del relatore.

  La seduta termina alle 13.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 1o marzo 2016. — Presidenza della presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 13.05.

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Indagine conoscitiva sull'attuazione della legislazione in materia di adozioni ed affido.
(Deliberazione).

  Donatella FERRANTI, presidente, sulla base di quanto convenuto nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ed essendo stata acquisita l'intesa in tal senso con la Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, propone di deliberare lo svolgimento di una indagine sull'attuazione della legislazione in materia di adozioni ed affido.
  Ricorda che il programma dell'indagine è stato definito dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, e che pertanto in questa occasione non rimane che prendere atto dell'intesa acquisita con la Presidente della Camera e procedere alla deliberazione dell'indagine, che si concluderà il 15 aprile 2016.

  Nicola MOLTENI (LNA), pur convenendo sulla necessità di avviare una riflessione sulla legge n. 184 del 1983, che presenta rilevanti profili di criticità, non condivide i tempi e le modalità di svolgimento dell'indagine conoscitiva testé proposta. In particolare, osserva come la richiesta di avvio della predetta indagine sia strettamente connessa al disegno di legge in materia di unioni civili licenziato dal Senato, dal quale sono state stralciate le disposizioni relative alla cosiddetta «stepchild adoption». Nel ritenere, infatti, strumentale la richiesta in questione, evidenzia la necessità che l'indagine conoscitiva, proprio allo scopo di evitare eventuali strumentalizzazioni, venga avviata solo quando si sarà concluso l'esame del disegno di legge «Cirinnà». Al riguardo, fa notare che l'indagine conoscitiva in titolo potrebbe diventare il «cavallo di Troia» attraverso il quale reintrodurre le disposizioni stralciate dall'altro ramo del Parlamento.

  Walter VERINI (PD), nel replicare alle considerazioni testé espresse dal collega Molteni, richiama l'attenzione sul fatto che l'avvio dell'indagine conoscitiva in materia di adozioni risponde ad un'esigenza, non tanto di carattere strettamente politico, quanto piuttosto di natura istituzionale. Relativamente al tema delle adozioni, rammenta che trattasi di un argomento assai delicato, che esige serene ed adeguate risposte da parte del legislatore, anche in riferimento alle famiglie cosiddette «omogenitoriali». Auspica, pertanto, che sulla problematica in questione possa avviarsi un costruttivo e collaborativo confronto tra tutti i gruppi parlamentari.

  Andrea COLLETTI (M5S), nel rilevare la singolarità dei tempi e delle modalità di svolgimento dell'indagine conoscitiva in titolo, ritiene che il tema delle adozioni sia, in modo evidente, utilizzato strumentalmente dalla maggioranza. Proprio al fine di sgomberare ogni dubbio su eventuali strumentalizzazioni a fini squisitamente politici, propone di ampliare l'ambito dell'indagine conoscitiva proposta, in modo da includervi anche il sistema delle «case famiglia», su cui ritiene opportuno effettuare un'approfondita riflessione.

  Antonio MAROTTA (AP), nel concordare sull'opportunità di avviare un'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in tema di adozioni, ritiene, tuttavia, che la Commissione debba disporre di un congruo lasso di tempo per approfondire tutte le problematiche connesse alla materia in questione.

  Daniele FARINA (SI-SEL) rammenta come la richiesta, formulata la scorsa settimana dal capogruppo PD in Commissione, di avviare un'indagine conoscitiva in materia di adozioni e di affido sia stata di poco precedente all'avvenuto stralcio, nel corso dell'esame presso il Senato, dal disegno di legge in materia di unioni civili, delle disposizioni relative alla «stepchild adoption». In proposito, osserva che l'indagine in questione può presentare una qualche utilità, a condizione che non venga necessariamente perseguita la politica Pag. 33«del doppio binario», potendo, eventualmente, le disposizioni in materia di adozione essere nuovamente introdotte nell'ambito del disegno di legge C. 3634, di cui la Commissione si accinge ad avviare l'esame. Concorda, in ogni caso, sui tempi di conclusione dell'attività conoscitiva, prevista per il 15 aprile prossimo.

  Anna ROSSOMANDO (PD), nell'associarsi alle considerazioni testé espresse dal collega Verini, rammenta che la necessità di avviare una riflessione sulle disposizioni legislative in materia di adozioni e di affido sia emersa in più di una occasione in Commissione, come, ad esempio, nel corso dell'esame del provvedimento in materia di continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare e di quello in materia di identità biologica.

  Fabrizia GIULIANI (PD), nel condividere le considerazioni della collega Rossomando, rileva l'opportunità di effettuare una approfondita riflessione sulle disposizioni legislative che disciplinano il passaggio dall'affido all'adozione.

  Franco VAZIO (PD) ritiene paradossali le accuse di strumentalizzazione da parte di alcuni colleghi dei gruppi di opposizione, tanto più alla luce della circostanza che le disposizioni stralciate dal disegno di legge «Cirinnà» riguardassero solo un aspetto specifico della disciplina in materia di adozioni. Fa notare come il programma dell'indagine conoscitiva, che la Commissione si accinge ad avviare, sia, invece, più ad ampio spettro, riguardando la generale disciplina in materia di adozioni ed affido.

  Ignazio LA RUSSA (FDI–AN), nel rammentare di aver presentato una specifica proposta di legge costituzionale in materia di famiglia e di rapporti tra i genitori e i figli, anche adottivi (A.C. 2593), rileva che il tema delle adozioni debba essere affrontato nell'ottica di tutelare prevalentemente i minori, e tenuto conto della rilevante difficoltà ad accedere all'adozione da parte delle coppie eterosessuali, sia sposate che non sposate. Ritenendo che l'indagine conoscitiva in materia di adozioni ed affido non possa essere sminuita dalle strumentali polemiche connesse al disegno di legge in materia di unioni civili, rileva, pertanto, l'opportunità che la stessa venga avviata solo una volta concluso l'esame del disegno di legge stesso.

  Nicola MOLTENI (LNA), nel ribadire che la richiesta di avvio dell'indagine conoscitiva in argomento ha natura del tutto strumentale, essendo determinata da contrasti politici in seno alla maggioranza, si associa alle considerazioni del collega La Russa, ritenendo opportuno che la Commissione proceda all'espletamento dell'attività conoscitiva in materia di adozioni solo successivamente all'esame del disegno di legge «Cirinnà», relativamente al quale, peraltro, preannuncia a nome del suo Gruppo, la richiesta di audizioni.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) sottolinea come sia del tutto evidente il carattere oggettivamente strumentale dell'indagine conoscitiva in argomento. Rammenta, infatti, come in passato, ad esempio in occasione dell'esame del provvedimento relativo alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare, la Commissione non abbia mai espletato un'attività conoscitiva in materia di adozioni, nonostante fossero, comunque, emerse esigenze di approfondimento. Nel far notare come quello delle adozioni abbia rappresentato sempre un tema notevolmente divisivo in seno al Partito Democratico e alla maggioranza, rammenta altresì che il Movimento 5 Stelle, al Senato, ha sempre sostenuto il disegno di legge «Cirinnà», non presentando allo stesso alcun emendamento e rifiutandosi, esclusivamente, di votare a favore di una proposta emendativa, presentata dal PD e dichiarata successivamente inammissibile. Richiama, invece, l'attenzione sul fatto che i deputati del Partito Democratico abbiano espresso voto contrario sulla mozione presentata dal suo gruppo relativa alla Cooperativa «Il Forteto», nella quale si poneva una questione di gravi abusi perpetrati in danno di minori.

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  Donatella FERRANTI, presidente, quanto al termine di conclusione dell'indagine conoscitiva, fissato al 15 aprile prossimo, fa notare come lo stesso abbia valore puramente indicativo. Ricorda, infine, replicando alle considerazioni testé espresse da alcuni colleghi, che l'esigenza di avviare un'indagine conoscitiva sull'attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni e di affido sia emersa ben prima della presentazione del disegno di legge «Cirinnà», vale a dire già nel corso dell'esame del provvedimento in materia di continuità affettiva dei bambini e delle bambini in affido familiare.

  Ignazio LA RUSSA (FDI – AN) ribadisce l'opportunità che l'indagine conoscitiva in argomento sia avviata solo una volta terminato l'esame del disegno di legge C. 3634, in materia di unioni civili.

  La Commissione approva la proposta della presidente (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 13.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 1o marzo 2016. — Presidenza della presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 13.50.

Modifica all'articolo 52 del codice penale, in materia di difesa legittima.
C. 2892 Molteni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 febbraio 2016.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono pervenuti due nuovi emendamenti alla proposta di legge in discussione ed alcuni subemendamenti all'emendamento 1.100 del relatore (vedi allegato 2).

  Nicola MOLTENI, relatore, prende atto dell'assenza del rappresentante del Governo, pur dichiarandosi pronto all'espressione dei pareri di competenza sulle proposte emendative presentate.
  Con riferimento alle proposte emendative presentate, rileva che alcune di esse offrono interessanti spunti di riflessione, apportando significativi miglioramenti al provvedimento in titolo, mentre altre modificano radicalmente l'impostazione della proposta di legge a sua firma, intervenendo sulle disposizioni di cui al secondo comma dell'articolo 52 del codice penale. Fa notare, inoltre, che ulteriori proposte emendative, anziché intervenire sull'articolo 52 del codice penale, recano modifiche alla disciplina di cui all'articolo 59 del medesimo codice, in materia di errore di fatto e di legittima difesa putativa. Nel rammentare, infine, che sono pervenute anche proposte emendative di natura strettamente ostruzionistica, evidenzia come l'obiettivo della sua proposta di legge sia quello di superare le attuali rigidità applicative in materia di legittima difesa, emerse nella prassi giurisprudenziale, attraverso il superamento del requisito di proporzionalità e l'introduzione di un'esimente speciale.

  Donatella FERRANTI, presidente, dà atto dell'arrivo del rappresentante del Governo.

  Nicola MOLTENI (LNA), nel rilevare l'opportunità di avviare un costruttivo confronto sugli emendamenti alla proposta di legge in discussione, al fine di introdurre elementi di carattere migliorativo, auspica che il Governo esprima il parere Pag. 35sulle proposte emendative presentate all'esito di un approfondita e attenta valutazione.

  Donatella FERRANTI, presidente, prende atto della richiesta di intervenire del collega Bonafede, ma, in considerazione dell'imminente avvio dei lavori in Assemblea, avverte che la discussione sul complesso degli emendamenti riprenderà alle ore 14 della giornata di domani e che l'espressione dei pareri sulle proposte emendative presentate e le relative votazioni avranno inizio, nella stessa giornata, non prima delle 14.15.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

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