CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 gennaio 2016
571.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 13.55.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America Centrale, dall'altra, fatto a Tegucigalpa il 29 giugno 2012.
C. 3261 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che l'espressione del parere di competenza alla III Commissione avrà luogo nella seduta di domani, 13 gennaio. Dà quindi la parola al relatore per il suo intervento introduttivo.

  Giorgio PICCOLO (PD), relatore, segnala preliminarmente che l'Accordo tra l'Unione europea e l'America Centrale rientra nella strategia dell'Unione di promuovere l'integrazione regionale in altre regioni attraverso accordi commerciali e accordi di associazione. In particolare, la relazione illustrativa evidenzia che l'Accordo di associazione punta a valorizzare i princìpi democratici e lo stato di diritto nel più ampio contesto del rafforzamento delle relazioni tra le due aree. In proposito, ricorda che l'accordo è concluso con sei Stati centro-americani, Costarica, El Salvador, Guatemala, Pag. 206Honduras, Nicaragua e Panama, considerati come un'entità regionale integrata, alla luce del processo di integrazione regionale dell'America centrale, iniziato sin dal 1960 con la creazione del Mercato comune centroamericano e rafforzato nel 1991 con la creazione del Sistema di integrazione centroamericana. Con obiettivi non solo economici, ma anche politici. L'Accordo è incentrato su tre assi principali, il dialogo politico, la cooperazione allo sviluppo e gli scambi commerciali, intervenendo altresì su materie di primaria importanza, quali la lotta al terrorismo e al traffico d'armi, le migrazioni, i processi di integrazione regionale e la protezione dell'ambiente. Ricordo che l'Accordo si inserisce nel quadro delle relazione tra la Unione europea e l'America Centrale costituito dall'Accordo di dialogo politico e di cooperazione, stipulato con i medesimi sei Stati nel 2003, e l'Accordo di partenariato economico con gli Stati del CARIFORUM, comprendente gli Stati insulari della regione, stipulato nel 2008. La relazione introduttiva al provvedimento rileva come in ragione dell'elevata integrazione economica della regione centroamericana con il Messico il nostro Paese, che proprio in Messico opera con numerose aziende, dovrebbe beneficiare anche in via indiretta dei risultati dell'Accordo in esame, che comunque comporterà la liberalizzazione doganale nei confronti del 91 per cento delle esportazioni centro-americane nel territorio dell'Unione e la liberalizzazione graduale dei dazi nei confronti del 69 per cento delle esportazioni europee di prodotti industriali in America centrale. Venendo ora al contenuto dell'Accordo, segnala che esso consta, oltre al preambolo, di 363 articoli, ventuno Allegati, alcune Dichiarazioni e un Protocollo relativo alla cooperazione culturale. In particolare, l'articolato è suddiviso in cinque parti, la prima delle quali reca le disposizioni generali e istituzionali. In particolare, la Parte I del Titolo I, comprendente gli articoli 1, 2 e 3, riguarda la natura, l'ambito di applicazione dell'Accordo e il quadro istituzionale per la sua gestione, imperniato sul Consiglio di associazione, assistito da un Comitato di associazione, articolato in sottocomitati, nonché sul Comitato parlamentare di associazione, composto da membri del Parlamento europeo, da membri del Parlamento Centroamericano e da rappresentanti designati dai Congressi nazionali, nonché sul Comitato consultivo misto. Osserva che la Parte II, riguardante il dialogo politico, individua, all'articolo 12, gli obiettivi dell'Accordo e, all'articolo 13, i settori di intervento. Gli articoli da 14 a 23 definiscono con puntualità le azioni promosse dall'Accordo nel campo del disarmo, della lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, della lotta al terrorismo e ai gravi crimini di portata internazionale, in materia di finanziamenti allo sviluppo, della gestione dei flussi migratori, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, della sicurezza dei cittadini, della politica fiscale e della lotta alla povertà attraverso la negoziazione per l'istituzione di un meccanismo comune aperto ad interventi della Banca europea degli investimenti e del Fondo investimenti dell'America Latina, per contribuire allo sviluppo e alla riduzione della povertà in America centrale. Rileva che la Parte III, composta dagli articoli da 24 a 76, suddivisi in nove Titoli, riguarda la cooperazione. Essa si articola in specifiche azioni, che riguardano, in particolare: la democrazia, i diritti umani e il buon governo; la giustizia, la libertà e la sicurezza; lo sviluppo e la coesione sociale; le migrazioni; l'ambiente, le calamità naturali e i cambiamenti climatici; lo sviluppo economico e commerciale; l'integrazione regionale; la cooperazione nell'ambito della cultura e degli audiovisivi; l'informazione. Segnala che la Parte IV riguarda il commercio. Essa si compone degli articoli da 77 a 351, suddivisi in quattordici Titoli, a loro volta suddivisi in Capi e Sezioni. In particolare, è prevista l'istituzione di una zona di libero scambio e sono individuati gli obiettivi dell'Accordo, che consistono nell'espansione degli scambi di merci tra le Parti, mediante la riduzione o l'eliminazione Pag. 207degli ostacoli tariffari e non tariffari al commercio; nella facilitazione degli scambi di merci attraverso la semplificazione di procedure doganali e meccanismi di valutazione della conformità, nonché nel campo delle misure sanitarie e fitosanitarie; nella promozione dello scambio dei servizi e del commercio elettronico; nella liberalizzazione dei pagamenti correnti e dei movimenti di capitali; nell'apertura effettiva, reciproca e graduale dei rispettivi mercati degli appalti; nella protezione dei diritti della proprietà intellettuale; nella promozione degli scambi e della concorrenza; la promozione del commercio e dello sviluppo sostenibile; nell'integrazione economica regionale. Particolare interesse rivestono le norme recate dagli articoli da 173 a 176, che regolano le modalità di ingresso e soggiorno temporaneo di personale chiave, ovvero di laureati in tirocinio, venditori di servizi alle imprese, prestatori di servizi contrattuali e professionisti indipendenti. Sono previste, inoltre, procedure per la risoluzione delle controversie commerciali, una specifica forma di mediazione per le misure non tariffarie, nonché disposizioni per garantire la trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative. Infine, segnala che la Parte V, composta dagli articoli da 352 a 363, reca le disposizioni finali. Con riferimento al disegno di legge di ratifica, che si compone di cinque articoli, segnala che gli articoli 1 e 2 recano le clausole di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione dell'Accordo, l'articolo 3 reca la norma di copertura finanziaria legata all'applicazione dell'Accordo, l'articolo 4 contiene una clausola di invarianza finanziaria, con riferimento alle disposizioni dell'Accordo non specificamente coperte dal precedente articolo 3. L'articolo 5, infine, prevede che l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica abbia luogo il giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Osserva che, nell'ambito del provvedimento, riveste, in particolare, interesse per la Commissione l'articolo 42, collocato nel Titolo III della Parte III dell'Accordo, che reca disposizioni in materia di occupazione e protezione sociale. Nella norma, di tenore programmatico, le parti si impegnano, in particolare, ad adottare azioni e programmi volti a garantire a tutti un lavoro dignitoso, creare mercati del lavoro più inclusivi e ben funzionanti, estendere la copertura della protezione sociale e scambiare le migliori pratiche in tema di mobilità dei lavoratori e trasferimento dei diritti a pensione. Le parti si impegnano altresì a favorire il dialogo sociale, a garantire il rispetto dei principi e dei diritti fondamentali del lavoro contenuti nelle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro, ad affrontare le questioni connesse all'economia informale, a prestare una particolare attenzione ai gruppi svantaggiati e alla lotta contro la discriminazione, a sviluppare la qualità delle risorse umane migliorando l'istruzione e la formazione, ivi compresa un'efficace formazione professionale, a migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare rafforzando gli ispettorati del lavoro, nonché a stimolare la creazione di posti di lavoro e l'imprenditorialità.
  In conclusione, preso atto del contenuto dell'Accordo, ritiene che vi siano le condizioni per esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame, riservandosi di valutare eventuali osservazioni che dovessero essere formulate.

  Giovanna MARTELLI (Misto) propone di inserire nel parere della Commissione un riferimento al rispetto della Convenzione sul lavoro domestico, adottata dalla Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) nel 2011 e ratificata dall'Italia nel 2013, in considerazione dell'alto numero di donne dell'America centrale che prestano lavoro domestico in condizioni spesso di sfruttamento.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata per la giornata di mercoledì 13 gennaio.

  La seduta termina alle 14.

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INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 12 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.

Sull'impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne.
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, secondo quanto concordato nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 22 dicembre 2015, è stata acquisita l'intesa con la Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, ai fini di una ulteriore proroga, fino al 31 marzo 2016, del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva sull'impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne.
  Propone, pertanto, di approvare la proroga del termine dell'indagine conoscitiva testé richiamata.

  La Commissione approva la proposta del Presidente.

Sui lavori della Commissione.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) interviene, in primo luogo, per sollecitare l'audizione dei rappresentanti dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dell'Enbicredito, l'ente bilaterale paritetico che opera nel settore, e dei sindacati di categoria, allo scopo di approfondire gli aspetti occupazionali della risoluzione degli enti bancari di cui al decreto-legge n. 183 del 2015, poi confluito del disegno di legge di stabilità.
  In secondo luogo, chiede alla Commissione di farsi promotrice presso la Presidente della Camera dell'adozione di iniziative volte a tutelare le parlamentari gestanti, che, spesso, sono costrette a tempi di lavoro non rispettosi delle loro condizioni. Ricorda, a tale proposito, di essere riuscita ad ottenere che, nel corso della seduta per l'elezione dei giudici costituzionali dello scorso 15 dicembre, alle parlamentari gestanti fosse consentito di anticipare il voto anche oltre il consueto limite del 2 per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo di Camera e Senato. A suo avviso, è urgente affrontare la questione, che è regolata sulla base di prassi concepite per una composizione per genere del Parlamento ormai superata.
  Infine, intende richiamare l'attenzione della Commissione sulle recenti affermazioni del presidente dell'INPS, che, in una intervista televisiva, ha sostanzialmente accusato i parlamentari di avere boicottato un emendamento che avrebbe consentito all'Istituto l'invio agli assicurati della cosiddetta «busta arancione», recante la proiezione del futuro trattamento pensionistico, in ragione del risentimento da questi maturato in relazione alla sua dichiarata intenzione di ridurre i vitalizi. Sollecita, pertanto, la Commissione a farsi promotrice presso la Presidente della Camera di una specifica iniziativa nei confronti del Governo e del professor Boeri che diffonde notizie prive di fondamento, senza avere la titolarità a intervenire in materia, essendo l'INPS un ente strumentale. A suo avviso, infatti, è in gioco l'onorabilità dell'Istituzione parlamentare.

  Davide BARUFFI (PD), con riferimento a quanto da ultimo rappresentato dalla collega Polverini, ritiene che siano da stigmatizzare le considerazioni formulate dal presidente dell'INPS sui vitalizi, osservando di non poter essere tacciato di parzialità in materia, non essendo titolare di vitalizio e non potendo giovarsi della normativa su cui si intende intervenire. Auspica, pertanto che il professor Boeri possa dedicare maggiore attenzione alle molte questioni, assai rilevanti, che interessano il settore previdenziale, senza soffermarsi su questioni, a suo avviso, secondarie, quali le spese postali per l'invio della cosiddetta «busta arancione».

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  Cesare DAMIANO, presidente, rispondendo alle sollecitazioni dell'onorevole Polverini relative all'audizione dei rappresentanti dell'ABI, dei sindacati di categoria e dell'Enbicredito, assicura che si attiverà con il presidente della VI Commissione, competente sulla materia bancaria, allo scopo di procedere ad un'eventuale audizione presso le Commissioni riunite.
  Per quanto riguarda la questione della compatibilità dei lavori parlamentari con le condizioni delle deputate gestanti, propone all'onorevole Polverini di sollecitare l'intervento degli organismi competenti in materia di pari opportunità, non trattandosi di materia incidente su questioni di lavoro.

  Tiziana CIPRINI (M5S) suggerisce di fare riferimento, per competenza, all'intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) osserva di avere fatto ricorso all'intergruppo in occasione della richiamata seduta del 15 dicembre 2015 ma di avere dovuto constatare l'impossibilità di risolvere per questa via il problema segnalato.

  Cesare DAMIANO, presidente, si impegna a interessare informalmente della questione la Presidente della Camera. Venendo quindi alle critiche mosse dai colleghi alle affermazioni del presidente dell'INPS, osserva che le accuse formulate ai parlamentari dal professor Boeri sono state, a suo avviso, di estrema gravità e non supportate da alcun elemento di prova. Inoltre, all'esito di una approfondita ricerca, non risulta che sia stato presentato nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità alcun emendamento specificamente destinato al finanziamento delle spese postali dell'INPS per l'invio della cosiddetta «busta arancione». Risulta, invece, presentato un emendamento, a prima firma dell'onorevole Tinagli, che recava un'organica e complessa riforma dell'organizzazione dell'Istituto, ma, evidentemente, non si tratta dell'emendamento a cui si riferiva il professor Boeri. Quanto, poi, al merito della questione, osserva che l'obiettivo di rendere edotti gli assicurati sulla stima di massima dell'entità del proprio trattamento pensionistico futuro potrebbe essere raggiunto, senza la necessità di rilevanti spese aggiuntive, anche attraverso l'invio di e-mail o mediante avvisi sui principali quotidiani nazionali della possibilità di collegarsi al sito internet dell'Istituto. Si dichiara poi piuttosto scettico sul valore di tali simulazioni, se riferite ad anzianità contributive ancora ridotte e in presenza di un mercato del lavoro che non permette carriere stabili e continuative.
  In ogni caso, a fronte della gravità delle accuse, si ripromette di intervenire personalmente presso la Presidente della Camera. Ma propone anche che i capigruppo sollecitino i propri capigruppo a sollevare la questione nella Conferenza dei presidenti di gruppo convocata per domani. Si aspetta, infatti, che il presidente dell'INPS si scusi con i parlamentari, qualora non sia in grado di provare la veridicità delle sue accuse.

  La seduta termina alle 14.25.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 12 gennaio 2016.

Disposizioni in materia di accesso dei lavoratori e delle lavoratrici ai trattamenti pensionistici e di riconoscimento a fini previdenziali dei lavori di cura familiare.
C. 857 Damiano, C. 115 Gebhard, C. 388 Murer, C. 530 Gnecchi, C. 728 Gnecchi, C. 1503 Di Salvo, C. 1879 Cirielli, C. 1881 Gnecchi, C. 2046 Fedriga, C. 2430 Fauttilli, C. 2605 Sberna, C. 2918 Melilla, C. 2945 Damiano, C. 2955 Prataviera, C. 3077 Airaudo, C. 3114 Ciprini, C. 3144 Pizzolante, C. 3153 Dell'Aringa, C. 3290 Polverini e petizione n. 578.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.25 alle 15.35.