CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 luglio 2015
482.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 36

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 luglio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Elio VITO, presidente, comunica che le deputate Giuditta Pini e Gregori hanno cessato di far parte della Commissione e che sono entrati a farne parte i deputati Letta, Rostellato e Lacquaniti.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014.
C. 3131 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca FUSILLI, relatore, introducendo l'esame del provvedimento, ricorda che l'Accordo di cui al disegno di legge di ratifica in titolo fa parte dei cosiddetti accordi di «nuova generazione» che l'Unione europea sta stipulando con alcuni Pag. 37Paesi del Partenariato orientale. In particolare, l'Accordo è finalizzato all'associazione politica ed all'integrazione economica fra l'Unione europea e la Georgia e si configura alla stregua di una vera e propria agenda per le riforme, volta a stimolare l'adeguamento della Georgia agli standard normativi europei in tutti i settori.
  Ricorda che gli accordi di associazione mirano alla creazione di aree di libero scambio ampie ed approfondite tra i Paesi del Partenariato orientale (Ucraina, Bielorussia, Moldova, Armenia, Georgia e Azerbaijan) e l'Unione europea, promuovono negoziati per la facilitazione nel rilascio dei visti e prevedono una cooperazione energetica strutturata tra le Parti allo scopo di fornire all'Unione europea più elevate garanzie nella regolarità dei flussi di approvvigionamento energetico.
  Nel complesso l'Accordo in esame si articola attorno a cinque fulcri fondamentali: la condivisione di valori e principi quali la democrazia, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, lo Stato di diritto, lo sviluppo sostenibile e l'economia di mercato; una cooperazione più forte nella politica estera e di sicurezza, con particolare riguardo alla stabilità della regione (al riguardo l'Accordo sancisce l'impegno per UE e Georgia a cercare una soluzione praticabile alla questione dell'Abkhazia e dell'Ossezia meridionale); la creazione di un'area di libero scambio ampia e approfondita; lo spazio comune di giustizia, libertà e sicurezza, con particolare riguardo ai profili migratori, alla lotta al riciclaggio, ai traffici illegali di droga e al crimine organizzato; infine, la cooperazione in ventotto settori chiave.
  Con riferimento al contenuto, il testo dell'Accordo si compone di un preambolo, 432 articoli organizzati in 8 Titoli, 34 Allegati – relativi per lo più a questioni tecniche e ad aspetti normativi dell'Unione europea soggetti a progressivo adeguamento da parte georgiana – e 4 protocolli.
  Il preambolo contiene le premesse sugli aspetti salienti delle relazioni bilaterali e dell'approccio generale dell'Accordo, cui fa seguito l'articolo 1, che istituisce l'associazione tra l'Unione ed i suoi Stati membri e la Georgia ed elenca le finalità dell'Accordo stesso.
  Il Titolo I, composto dal solo articolo 2, reca i principi generali e contiene gli elementi essenziali dell'Accordo, tra cui va segnalato, in particolare, l'impegno per la lotta contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. Inoltre le Parti si impegnano a favorire i principi dell'economia di mercato, lo sviluppo sostenibile e un effettivo multilateralismo sul piano delle relazioni internazionali, nonché a promuovere la cooperazione con la finalità di contrastare la corruzione, la criminalità organizzata anche transnazionale e il terrorismo, nel quadro delle attività essenziali per contribuire alla pace e alla stabilità regionale.
  Dal punto di vista delle competenze della Commissione difesa particolare rilievo assumono le disposizioni recate dagli articoli 3-12 di cui al Titolo II (Dialogo politico e riforma, cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza), che prevedono l'approfondimento del dialogo politico per facilitare una progressiva convergenza nei campi della sicurezza e della politica estera. In tal senso le disposizioni citate individuano i diversi profili del dialogo politico, corrispondentemente ai principi generali sanciti nell'articolo 2 dell'Accordo. Vanno richiamati, in particolare, gli articoli 10 e 11, che disciplinano le misure per contrastare la proliferazione di armi di distruzione di massa e controllare l'esportazione di armi convenzionali, garantendo il pieno rispetto e l'attuazione a livello nazionale degli obblighi assunti nell'ambito dei trattati e degli accordi internazionali in materia di disarmo e non proliferazione, nonché l'articolo 12, in base al quale le Parti si impegnano a combattere il terrorismo nel rispetto del diritto internazionale e dello Stato di diritto.
  Il Titolo III riguarda la cooperazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza e comprende gli articoli 13-21. Il Titolo IV comprende gli articoli da 22 a 276, che delineano i confini dell'area di libero Pag. 38scambio ampia e approfondita, e si articola in 15 Capi. Il Titolo V (articoli 277-291) riguarda la cooperazione economica e affronta soprattutto le questioni del dialogo economico strutturato. Il Titolo VI comprende gli articoli da 292 a 382 e contiene gli impegni delle Parti in ulteriori 23 settori chiave, corrispondenti ad altrettanti Capi. Il Titolo VII (articoli 383-402) disciplina le modalità con cui verrà erogata alla Georgia l'assistenza finanziaria da parte della Unione europea, attraverso gli appropriati meccanismi e strumenti di finanziamento.
  Il Titolo VIII comprende gli articoli 403-432 e contiene le misure finalizzate a inquadrare il nuovo corso delle relazioni tra l'Unione europea e la Repubblica di Georgia. Nell'ambito delle disposizioni generali e finali, rileva per questa Commissione quanto previsto dall'articolo 415, in base al quale nessuna disposizione dell'Accordo in esame pregiudica la facoltà di ciascuna delle Parti di impedire la divulgazione di informazioni contrarie ai suoi interessi fondamentali in materia di sicurezza; di intraprendere attività di produzione o commercio di armi, munizioni o comunque articoli indispensabile alla difesa, posto che tali attività non pregiudichino le condizioni di concorrenza in riferimento ai prodotti non destinati ad uso militare; di adottare le misure ritenute essenziali per la propria sicurezza in caso di gravi disordini interni, di guerra o di gravi tensioni internazionali, ovvero per far fronte agli obblighi assunti ai fini del mantenimento della pace.
  Quanto al disegno di legge, esso si compone di quattro articoli: gli articoli 1 e 2 contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo e l'ordine di esecuzione del medesimo; l'articolo 3 reca la copertura degli oneri finanziari derivanti dall'attuazione dell'Accordo, valutati in 9.880 euro annui a decorrere dal 2016, e l'articolo 4 dispone l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica per il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  In conclusione, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), sottolineando l'indubbia rilevanza geopolitica dell'Accordo di associazione, che ritiene sarà sicuramente utile a rafforzare la posizione dell'Unione europea nel Caucaso e a consolidare le aspirazioni europeiste della democrazia georgiana, rinnovate con chiarezza nel corso dell'ultimo vertice di Riga.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO valuta favorevolmente la proposta di parere del relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 luglio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.10.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri.
Doc. XXII, n. 46 Amoddio e n. 51 Zappulla.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 giugno 2015.

  Elio VITO, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione, in sede referente, la proposta di istituzione di Commissione di inchiesta di cui al documento XXII, n. 51, a prima firma del deputato Zappulla, che, vertendo sull'identica materia della proposta di cui al documento XXII, n. 46, a prima firma della deputata Amoddio, già all'ordine del giorno, è stata ad essa abbinata.

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  Andrea CAUSIN (AP), relatore, riferendo sulla proposta di inchiesta parlamentare da ultimo abbinata, osserva che, come la proposta Amoddio, anche la proposta Zappulla si prefigge di fare finalmente luce sulle cause e sulle responsabilità della tragica morte del militare di leva Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto 1999 presso la Caserma Gamerra di Pisa. Nel rimandare alla relazione che ha svolto nella prima seduta per la ricapitolazione dei passaggi essenziali della vicenda, avverte che nell'intervento di oggi si soffermerà sulle analogie e sulle diversità che si rinvengono nelle due proposte d'inchiesta.
  Innanzitutto, anche la proposta di inchiesta Zappulla, come la proposta Amoddio, è composta da cinque articoli e prevede l'istituzione, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, presso la Camera dei deputati, di una Commissione parlamentare monocamerale di inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, nonché sulle pratiche di nonnismo (articolo 1).
  Per quanto riguarda l'accertamento delle cause e delle responsabilità della morte di Emanuele Scieri, la proposta Zappulla non si discosta nella sostanza dalla proposta Amoddio. In particolare, la proposta da ultimo abbinata prevede che la Commissione debba verificare la dinamica dei fatti; accertare le cause e i motivi della morte di Emanuele Scieri; accertare se vi siano state responsabilità da parte di coloro che erano preposti al controllo all'interno della caserma Gamerra e se esistessero eventuali direttive diffuse da parte di ufficiali, sottufficiali o graduati della stessa caserma atte a rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari.
  Per quanto riguarda, invece, il tema del «nonnismo», la proposta Zappulla prevede che la Commissione debba approfondire la situazione delle caserme italiane e proporre misure per eliminare le pratiche di nonnismo, mentre la proposta Amoddio specifica che la Commissione dovrà accertare l'entità del fenomeno, la sua diffusione, le forme in cui esso si esplica e le circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono difficile la repressione e che dovrà, tra l'altro, fare luce sugli abusi nei riguardi dei militari di sesso femminile da parte di colleghi.
  Al riguardo, ricorda di aver già manifestato nelle precedenti sedute il proprio convincimento che sia meglio evitare di includere tra gli oggetti dell'inchiesta il fenomeno del «nonnismo», per fare in modo che la Commissione possa concentrare la sua attenzione sulla morte di Emanuele Scieri, fermo restando che la stessa Commissione Difesa potrà – se lo riterrà – acquisire documentazione o svolgere audizioni per acquisire informazioni sulle dimensioni attuali di questo fenomeno.
  Tornando alle proposte di inchiesta, rileva che una differenza significativa si riscontra con riguardo alla durata dei lavori della Commissione. Infatti, mentre la proposta Zappulla prevede che la Commissione sia istituita per l'intera durata della XVII legislatura, la proposta Amoddio stabilisce un termine di quindici mesi.
  Passando all'articolo 2, che riguarda la composizione della Commissione, le differenze tra le due proposte sono più accentuate. La proposta Amoddio prevede, infatti, che la Commissione d'inchiesta sia composta da dieci deputati e che nella prima seduta elegga il proprio presidente. Diversamente la proposta Zappulla prevede che la Commissione sia composta da ventuno deputati e che il presidente della Commissione sia nominato dal Presidente della Camera tra i componenti della stessa Commissione. Entrambe le proposte prevedono che i componenti siano nominati dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari e assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente. Fa presente, a questo riguardo, che una composizione di soli dieci deputati – come nella proposta Amoddio – non consentirebbe di assicurare la rappresentanza proporzionale dei gruppi e insieme la presenza di almeno un rappresentante per ogni singolo gruppo.
  Una ulteriore differenza tra le due proposte si riscontra nelle disposizioni concernenti la presentazione di relazioni da parte della Commissione di inchiesta, Pag. 40ed è probabilmente connessa anche alla diversa previsione di durata dell'inchiesta. Infatti la proposta Amoddio prevede esclusivamente una relazione finale, eventualmente accompagnata da relazioni di minoranza, mentre la proposta Zappulla prevede che, oltre che al termine dei suoi lavori, la Commissione presenti all'Assemblea una relazione anche ogniqualvolta vi siano casi di particolare gravità e urgenza che lo rendano necessario.
  L'articolo 3 della proposta Zappulla disciplina i poteri ed i limiti della Commissione in maniera sostanzialmente analoga alla proposta Amoddio. Anche per quanto riguardo l'obbligo di segreto per i componenti la Commissione, i funzionari e il personale addetto e ogni altra persona che con essa collabori, le due proposte sono convergenti nella sostanza. La proposta Zappulla, a differenza della proposta Amoddio, non prevede espressamente il rinvio alla disciplina di legge per le sanzioni per la diffusione di atti o documenti di cui sia stata vietata la divulgazione. D'altra parte va detto che gli atti istitutivi di inchieste monocamerali, essendo atti interni alla Camera e non leggi, non possono introdurre sanzioni.
  L'articolo 5 disciplina l'organizzazione della Commissione di inchiesta, prevedendo l'adozione di un regolamento interno, la possibilità per la Commissione di deliberare di riunirsi in seduta segreta e di avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni necessarie. Anche in questo la proposta Zappulla si distingue dalla proposta Amoddio, la quale specifica che, ai fini del coordinamento con le strutture giudiziarie, militari e di polizia, la Commissione si avvale della collaborazione di un magistrato designato dal ministro della giustizia e di un dirigente dell'amministrazione dell'interno designato dal ministro dell'interno.
  Quanto infine alle spese per il funzionamento della Commissione, le due proposte divergono, anche in considerazione della diversa durata prevista per l'inchiesta. Mentre, infatti, la proposta Amoddio fissa le spese nel limite complessivo di 50.000 euro, la proposta Zappulla prevede un limite di 40.000 per l'anno 2015 e di 100.000 euro per ciascuno degli anni successivi al 2015, incrementabili in misura non superiore al 30 per cento, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze.
  In conclusione, preannuncia che, a meno che la Commissione sia di avviso contrario, la sua intenzione è di predisporre un testo unificato delle proposte in titolo, da sottoporre alla Commissione stessa nella prossima seduta per l'adozione come testo base.

  Elio VITO, presidente, prende atto che non vi sono obiezioni rispetto al percorso indicato dal relatore, che ha preannunciato che predisporrà un testo unificato da sottoporre alla Commissione per l'adozione come testo base, precisando che proporrà di concentrare l'inchiesta parlamentare sulla morte di Emanuele Scieri e di lasciare quindi da parte il fenomeno del «nonnismo». A quest'ultimo riguardo, rileva che si tratta di una valutazione che personalmente condivide e rispetto alla quale non ci sono stati nel dibattito interventi in senso contrario.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO conferma che, fermo restando che si tratta di una decisione del Parlamento, anche il Governo riterrebbe più congruo che la istituenda Commissione di inchiesta si concentrasse sulla morte di Emanuele Scieri, fermo restando che il Governo è pronto a fornire alla Commissione Difesa tutti gli elementi di informazione che questa riterrà utili per approfondire la conoscenza del fenomeno del «nonnismo».

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.10.

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INTERROGAZIONI

  Mercoledì 15 luglio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.30.

5-05611 Frusone: Sull'impiego di circa 2.400 militari per l'Expo di Milano.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Luca FRUSONE (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, che ritiene esauriente. Manifesta tuttavia disappunto per il modo in cui è stato gestito il dislocamento di militari nell'area di Milano per la sicurezza di Expo 2015. In particolare, ritiene che sarebbe stata utile una esercitazione preliminare e che, a parte questo, sarebbe stato possibile e preferibile programmare con maggiore anticipo i vari trasferimenti di personale, in modo da organizzare per tempo le diverse esigenze logistiche, relative agli alloggiamenti e alla fornitura di pasti, così da evitare gli attendamenti e gli altri disagi cui il personale è andato incontro.

5-05863 Vito: Sul berretto dei militari della Folgore impiegati per l'Expo di Milano.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Elio VITO, presidente, replicando, sottolinea che l'interrogazione in titolo nasce dalla sua attenzione e dal suo interessamento nei confronti dei militari impegnati nelle diverse operazioni sul territorio nazionale. Ricorda che i militari hanno un fortissimo senso del dovere e della Patria e che questo si manifesta anche attraverso i simboli di corpo: e il berretto amaranto della Brigata Folgore è uno di questi simboli. Per questo, quando è venuto a sapere che era stato chiesto ai militari della Folgore di indossare un copricapo diverso, consapevole del disagio che ciò avrebbe recato agli appartenenti a quella brigata, ha ritenuto di dover chiedere chiarimenti al Governo, che li ha forniti con tempestività, nei termini riferiti oggi dal sottosegretario Alfano. Ricorda infine che i militari italiani sono abituati a operare in condizioni di disagio ben più gravi di quelle che possono incontrare in operazioni in Italia, come dimostrano ogni giorno gli uomini e le donne impiegati in missioni all'estero, ai quali desidera esprimere anche in questa occasione gratitudine e vicinanza.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

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