CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 giugno 2015
461.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 11 giugno 2015. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

  La seduta comincia alle 13.35.

Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
C. 3098 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 giugno 2015.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, avverte che sono state presentate circa 2000 proposte emendative (vedi allegato 1 pubblicato in un fascicolo a parte). Ricorda che la valutazione in ordine all'ammissibilità delle proposte emendative è stata effettuata secondo le previsioni del Regolamento e della legislazione vigente in materia in contabilità e di finanza pubblica, tenuto conto della circostanza che si tratta di un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica.Pag. 40
  In proposito, ricorda che, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3-bis, del Regolamento, ferme restando le regole generali in materia di inammissibilità, di cui all'articolo 89 del medesimo Regolamento, devono ritenersi inammissibili le proposte emendative riferite ai disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica che concernono materia estranea al loro oggetto, come definito nei documenti di programmazione economica e finanziaria, come risultanti a seguito dell'approvazione della relativa risoluzione da parte dell'Assemblea della Camera, ovvero contrastano con i criteri per l'introduzione di nuove o maggiori spese o minori entrate, come definiti dalla legislazione vigente sul bilancio e sulla contabilità dello Stato.
  Quanto alla valutazione in ordine all'estraneità della materia rispetto all'oggetto del provvedimento, individuato nei documenti di programmazione economica e finanziaria e nelle relative risoluzioni approvate dalla Camera, segnala che la risoluzione n. 6-00083 Speranza ed altri, approvata dalla Camera il 14 ottobre 2014 con riferimento alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, ha indicato puntualmente il provvedimento in questione come collegato. Pertanto, ai fini della valutazione dell'estraneità all'oggetto del provvedimento, occorre essenzialmente fare riferimento al contenuto del disegno di legge approvato dal Senato.
  Fa presente che la valutazione sull'ammissibilità sarà oggi limitata alle proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 5 e che nella prossima seduta di martedì 16 giugno sarà comunicato l'esito del giudizio di ammissibilità relativo alle proposte emendative riferite ai restanti articoli. Fa notare, quindi, che, in applicazione dei criteri sopracitati, per quanto concerne gli articoli da 1 a 5, risultano inammissibili, in ragione della materia trattata, le seguenti proposte emendative; Tancredi 1.119, che destina risorse per la realizzazione di percorsi di mobilità di personale assegnato temporaneamente ad altre amministrazioni; Baroni 1.34, in quanto volto ad introdurre una normativa quadro in materia di difesa civica; Di Gioia 1.04, che estende l'ambito di applicazione del Codice dell'amministrazione digitale all'esercizio delle attività di ordine e sicurezza pubblica, alle operazioni di voto nelle consultazioni elettorali e all'amministrazione della giustizia.
  Segnala, inoltre, che l'articolo premissivo Mucci 01.02, intervenendo in materia di trasformazione delle pubbliche amministrazioni in amministrazioni di servizi e di scopo, è da ritenersi inammissibile, in quanto conferisce una delega al Governo senza prevedere un termine per il suo esercizio, presentando, pertanto, profili di criticità sul piano della legittimità costituzionale.
  Per quanto concerne l'introduzione di nuovi oneri a carico della finanza pubblica, devono invece ritenersi inammissibili le seguenti proposte emendative che, comportando maggiori spese o minori entrate, non recano al proprio interno misure idonee a compensarne gli effetti finanziari, ai sensi della legislazione vigente in materia di contabilità e finanza pubblica: Dieni 5.18; Mucci 5.47. La Presidenza si riserva di pronunciare eventuali ulteriori dichiarazioni sull'ammissibilità delle proposte emendative presentate.
  Avverte, infine, che il termine per la presentazione di eventuali richieste di riesame in ordine alle valutazioni di ammissibilità rese nella seduta odierna è fissato alle ore 12 di lunedì 15 giugno.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 11 giugno 2015. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 13.40.

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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Agenda europea sulla migrazione.
COM(2015) 240 final.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 giugno 2015.

  Celeste COSTANTINO (SEL) osserva che per il suo gruppo l'agenda in esame appare senza dubbio deludente, in quanto non dà risposte alla necessità di mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei profughi. Salvaguardia che potrebbe, a suo avviso, essere messa in opera, per esempio, attraverso la messa in atto di operazioni di ricerca e salvataggio in mare e l'apertura di vie di ingresso legali, che è anche l'unica risposta efficace alla tratta degli esseri umani che si dice di voler combattere. Si triplicano invece le capacità e i mezzi delle operazioni Triton e Poseidon dell'agenzia Frontex per il 2015 e il 2016, finalizzate alla sicurezza delle frontiere e non alla ricerca e al salvataggio dei naufraghi, e non se ne amplia il raggio di azione. Si stabilisce in ventimila il numero di posti per i rifugiati da distribuire nei diversi paesi europei. Una cifra a suo avviso ridicola, se rapportata ai trecentomila arrivati l'anno passato alle frontiere europee. Si stabiliscono le percentuali di profughi che i vari paesi dell'Unione europea devono accogliere, ma senza prevedere la possibilità di successivi motivati spostamenti – per esempio per ricongiungimenti familiari – e consentire così la libertà di circolazione che va considerata un diritto inalienabile di ogni essere umano.
  Sottolinea, quindi, che il sistema delle quote va accompagnato dall'abolizione del Regolamento Dublino e dall'introduzione dello status di rifugiato europeo. Si parla nell'agenda di collaborazione con i paesi di partenza o di transito, presentandola come una possibilità per salvare vite umane eliminando le cause che spingono a migrare, ma in realtà l'intento è quello di esternalizzare le frontiere. Questo in molti casi significa bloccare le persone in paesi in cui i diritti umani sono sistematicamente violati.
  Evidenzia che al suo gruppo sembra estremamente pericoloso il tentativo di ottenere l'avvallo del consiglio di sicurezza dell'Onu ad intervenire anche militarmente in Libia per distruggere o sequestrare i barconi prima che partano, distruggere i depositi di carburante e le strutture di attracco. Un intervento militare in un paese che è oggi un'autentica polveriera, potrebbe innescare una situazione esplosiva in tutta la regione. D'altra parte qualsiasi ipotesi di bloccare i flussi via mare, attraverso il massiccio dispiegamento già in atto di navi militari, appare, a suo avviso, velleitario e incurante della necessità di mettere al primo posto la vita delle persone.
  Osserva, in fine, che le politiche di immigrazione dell'Unione europea dovrebbero fondarsi su un approccio globale basato soprattutto su politiche di accoglienza e di integrazione, nonché sulla definizione di uno status preciso e di diritti di cittadinanza, sociali e politici per i migranti in tutta l'Unione europea. Approccio, a suo avviso, purtroppo ancora lontano.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 11 giugno 2015. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 13.45.

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Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014.
(C. 3123 Governo, approvato dal Senato).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014.
(Doc. LXXXVII, n. 3).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, fa presente che la Commissione procederà all'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, del disegno di legge europea 2014 e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2014.
  Al riguardo, ricorda che la Commissione esamina le parti di sua competenza del predetto disegno di legge di delegazione europea, assegnato in sede referente alla XIV Commissione, e conclude tale esame con l'approvazione di una relazione e con la nomina di un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione; gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione sono trasmessi, unitamente alla relazione stessa, alla XIV Commissione, che dovrà a sua volta approvarli, potendo respingerli esclusivamente per motivi di compatibilità comunitaria o di coordinamento generale: a tal fine, gli emendamenti presentati in Commissione saranno sottoposti al vaglio preventivo della presidenza della Commissione, sulla base delle specifiche regole di ammissibilità.
  Ricorda altresì che, congiuntamente al disegno di delegazione europea, la Commissione esamina anche le parti di sua competenza della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014 e conclude tale esame con l'approvazione di un parere.

  Dorina BIANCHI (AP), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad avviare l'esame congiunto della legge di delegazione europea 2014, nel testo approvato dal Senato, e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014.
  Al riguardo, ricorda che la legge di delegazione e la legge europea sono i due strumenti, introdotti dalla legge n. 234 del 2012, che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, in sostituzione della legge comunitaria già prevista dalla legge n. 11 del 2005.
  In base alla riforma introdotta dalla predetta legge n. 234 del 2012, la legge di delegazione europea contiene le disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea, mentre la legge europea reca norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea.
  Per quanto concerne il disegno di legge di delegazione europea 2014, nel testo trasmesso dal Senato (C. 3123), rileva che lo stesso consta di 21 articoli ed è corredato da due allegati.
  Entrando nel merito del contenuto, osserva che non vi sono disposizioni specificamente attinenti alle competenze della Commissione Affari costituzionali.
  L'Allegato B del disegno di legge di delegazione reca, peraltro, due direttive di interesse della I Commissione. La prima è la direttiva 2014/28/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato e al controllo degli esplosivi per uso civile (rifusione), che fa parte di un pacchetto unitario – il cosiddetto «pacchetto di adeguamento al nuovo quadro normativo» – la cui ratio dichiarata è quella di aumentare la sicurezza dei prodotti medesimi, soggetti ad una forte concorrenza Pag. 43internazionale. Il termine fissato per il recepimento di tale direttiva è il 19 aprile 2016.
  La seconda è la direttiva 2014/58/UE, che definisce le modalità mediante le quali istituire un sistema di tracciabilità degli articoli pirotecnici immessi sul mercato dell'Unione europea.
  L'adozione di tale disciplina è prevista dall'articolo 18, comma 2, lettera a), della direttiva 2007/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce norme volte ad attuare la libera circolazione degli articoli pirotecnici nel mercato interno e prevede, tra le misure esecutive, l'istituzione di un sistema di tracciabilità per l'identificazione dei tipi di articoli pirotecnici e del loro fabbricante.
  Ricorda che la direttiva 2007/23/CE è stata già recepita nell'ordinamento italiano.
  Successivamente, è stata adottata la direttiva 2013/29/UE, che aggiorna la disciplina relativa all'immissione sul mercato di articoli pirotecnici, considerate le sostanziali modificazioni avute negli anni recenti, ed evidenzia la necessità della «rifusione» della direttiva 2007/23/CE. Ricorda che sullo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/29/UE (Atto del Governo n. 160) la Commissione Affari costituzionali ha espresso il parere di propria competenza, favorevole con osservazioni, in data 4 giugno 2015.
  Per quanto concerne, poi, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014 – nell'ambito del quale si è collocato il semestre di Presidenza italiana – essa è stata trasmessa alla Camera il 30 aprile scorso, quindi oltre il termine del 28 febbraio, previsto dall'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012.
  Dall'analisi dei contenuti emerge, con riferimento ai profili di competenza della Commissione Affari costituzionali, come una delle priorità europee sia stata l'accelerazione del processo di innovazione del settore pubblico e dell'intera società attraverso lo sviluppo dei servizi pubblici digitali.
  Nell'ambito della riforma delle pubbliche amministrazioni, l'Italia ha fortemente sostenuto il rilancio delle attività nell'ambito della cooperazione europea per la modernizzazione del settore pubblico, della programmazione dei fondi europei e dell'attuazione dell'Agenda digitale, assumendo, in occasione del semestre italiano di Presidenza dell'Unione europea, l'Italia la presidenza di turno della rete EUPAN (European Public Administration Network).
  Nel campo della semplificazione, il Governo ha operato per dare nuovo impulso alle politiche di smart regulation e in particolare al «Programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione» (REFIT) e per rafforzare la cooperazione tra Stati membri e Unione europea. Tramite REFIT si intende, da un lato, evitare l'introduzione di nuovi ed inutili oneri, mediante strumenti quali l'analisi di impatto, le consultazioni delle parti interessate od anche mediante il ritiro di proposte normative; dall'altro, analizzare ex post l'efficacia della legislazione europea e ridurre i costi da essa imposti. Il programma coinvolge sia le istituzioni europee (in particolare, la Commissione) sia gli Stati membri e prevede una costante partecipazione degli stakeholder.
  In materia di controllo delle frontiere e di immigrazione illegale, l'Italia, sia prima sia durante il semestre di Presidenza, ha svolto un'intensa attività per ottenere un maggiore coinvolgimento dell'Unione europea e degli altri Stati membri nella gestione dei flussi migratori, con particolare attenzione al quadrante mediterraneo. L'impegno italiano, che s'inserisce nel solco tracciato dai lavori della Task force Mediterranean, istituita a seguito del naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013, ha portato ad un importante risultato politico nel corso del Consiglio Giustizia Affari Interni del 9-10 ottobre scorsi.
  Uno dei profili salienti delle nuove «Linee guida per gli Affari interni», approvate dal Consiglio Europeo del giugno 2014, è la realizzazione di migliori sinergie tra il settore Affari interni e le politiche esterne dell'UE e, in particolare, la piena Pag. 44integrazione della politica migratoria europea con l'azione esterna dell'Unione, anche alla luce del nuovo contesto istituzionale. In questo ambito, la Presidenza italiana ha organizzato due importanti appuntamenti con i Paesi terzi, quali la periodica Conferenza ministeriale del Processo di Rabat e la cosiddetta Conferenza di Khartoum, con l'obiettivo di coinvolgere responsabilmente, sui temi migratori, gli Stati dell'Africa occidentale, centrale, mediterranea e del Corno d'Africa.
  L'Italia, inoltre, ha richiamato l'attenzione degli altri Stati membri e delle Istituzioni europee sull'opportunità di valutare ulteriori progressi nel settore dell'asilo. Più specificamente è stata aperta una riflessione, a livello tecnico, sull'esigenza di procedere verso un meccanismo di riconoscimento reciproco delle decisioni in materia di asilo, pur nella consapevolezza che tale obiettivo risulta difficilmente raggiungibile nel breve periodo, a fronte della posizione della maggioranza del Consiglio più favorevole, nell'attuale fase, all'implementazione degli strumenti normativi già esistenti che al lancio di nuove iniziative. Il Governo, poi, in linea con il consolidato impegno dell'Italia per la tutela dei minori non accompagnati, ha sostenuto il negoziato sulla proposta di regolamento relativo alla determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata da un minore non accompagnato che non ha familiari, fratelli o parenti presenti legalmente in uno Stato membro.
  Per quanto riguarda la lotta al terrorismo ed alla radicalizzazione, il Governo ha dedicato particolare attenzione al fenomeno dei foreign fighter. Un altro tema inerente alla sicurezza, sul quale si è concentrata l'attenzione della Presidenza italiana, è stato quella della violenza di genere, specie quella contro le donne.
  Il dibattito sul tema è stato intrapreso all'esordio della Presidenza italiana durante il Consiglio informale Giustizia Affari Interni dell'8 luglio 2014 svoltosi a Milano, con la partecipazione della FRA (Fundamental right agency), che ha diramato in proposito un rapporto europeo, con l'indicazione di specifiche azioni che ogni Stato e l'Unione europea dovranno intraprendere per contrastare il fenomeno. Il tema è stato anche sviluppato nel corso di un apposito Convegno il 24 novembre 2014 a Roma.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 11 giugno 2015. — Presidenza del vicepresidente Danilo TONINELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Danilo TONINELLI, presidente, comunica che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-05766 Fiano, Lacquaniti e altri: Sul servizio di tesoreria del comune di Gioia Tauro.  

  Luigi LACQUANITI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, nata dalla grave situazione del comune di Gioia Tauro. La perdurante assenza di un servizio di tesoreria crea problemi sia sul piano dei dipendenti comunali che non ricevono lo stipendio, sia sul piano di servizi essenziali come la raccolta di rifiuti o il servizio di trasporto scolastico e per disabili.
  Osserva che non sono serviti neanche i fondi stanziati dallo Stato che sono stati Pag. 45trattenuti dalla banca che era titolare della precedente assegnazione del servizio di tesoreria,
  Chiede, quindi, al Governo quali interventi intende mettere in atto, anche a supporto della nuova amministrazione che si insedierà dopo il ballottaggio di domenica prossima per l'elezione del sindaco.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Luigi LACQUANITI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Ritiene che la riscossione delle tasse inevase possa servire nel breve termine al pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, ma osserva che è necessaria una risposta più continuativa dalla nuova amministrazione coadiuvata, si augura, dall'azione del Governo.

5-05767 Dadone: Sulla sospensione della normativa vigente relativa alla carica di segretario provinciale.

  Fabiana DADONE (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo, riservandosi di intervenire in sede di replica.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Fabiana DADONE (M5S), replicando, dichiara di non potersi ritenere soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che, a suo avviso, pur avendo ricostruito puntualmente la vicenda descritta nell'interrogazione, non ha indicato valide soluzioni al problema in oggetto. Rileva, in proposito, che l'Esecutivo, a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 56 del 2014, che ha disposto l'avvio di un processo di superamento delle province, avrebbe dovuto introdurre – nelle more dell'attuazione della legge delega in materia di riorganizzazione della pubblica amministrazione, che prevede l'abolizione della figura dei segretari provinciali – una disciplina transitoria tesa a regolamentare casi come quello verificatosi nella provincia di Cuneo. Osserva, quindi, che nel lungo processo di riordino della pubblica amministrazione sussistono ancora vuoti ed incongruenze tecnico-normative, che mettono in rilievo situazioni paradossali come quella testé descritta, dalla quale – in un quadro di progressiva riduzione di risorse destinate al funzionamento delle province – emerge un problema di assegnazione di incarichi per figure professionali destinate ad essere soppresse, ma ancora attualmente esistenti.

  Danilo TONINELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.20.

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