CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 maggio 2015
443.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 12 maggio 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Luca SANI, presidente e relatore, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.
C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini, C. 1859 Oliverio, C. 2987 Dorina Bianchi.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 2987).

  Luca SANI, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2987 Dorina Bianchi che, vertendo sulla stessa materia delle proposte di legge C. 1373 e abbinate, di cui è già iniziato l'esame, è a questa abbinata ai sensi dell'articolo 77 del regolamento.

  La Commissione prende atto.

  Luca SANI, presidente, rinvia quindi ad altra seduta il seguito dell'esame.

DL. n. 51/2015: Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali.
C. 3104 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SANI, presidente e relatore, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Nel rilevare che la XIII Commissione Agricoltura inizia oggi l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 51 del 2015, recante interventi per il rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali, sottolinea come la Commissione abbia partecipato attivamente alla definizione delle questioni affrontate con il provvedimento in esame, essendo intervenuta in fase ascendente, attraverso l'approvazione di specifici atti di indirizzo riguardanti il settore del latte, dell'olio nonché l'emergenza fitosanitaria riguardante la diffusione del Xylella fastidiosa.
  In particolare, il settore lattiero-caseario è oggetto di diversi interventi, finalizzati, da un lato, ad affrontare la situazione di emergenza causata dal passaggio da un sistema contingentato di produzione ad uno completamente liberalizzato, dall'altro, a ridisegnare per il futuro il sistema delle relazioni contrattuali tra i diversi operatori della filiera del latte, in modo da rendere più equa e meno soggetta a continue oscillazioni la determinazione del prezzo di cessione del latte crudo.
  Particolarmente significative sono risultate le indicazioni contenute nella risoluzione n. 8-00102, approvata in data 9 aprile 2015 dalla XIII Commissione, considerato che il Governo ha trasposto tutti gli impegni assunti nel contenuto delle disposizioni in esame.
  Per quanto riguarda il contenuto puntuale del provvedimento, l'articolo 1 dà attuazione a quanto previsto nel Regolamento di esecuzione (UE) 2015/517 della Commissione, del 26 marzo 2015, che – approvato sul finire della disciplina europea del regime delle quote latte, introdotta a decorrere dal 1984 e cessata il 31 marzo scorso – prevede, nella Pag. 203sostanza, la possibilità per gli Stati membri di incassare i prelievi (le cosiddette «multe») relativi all'ultima campagna 2014/2015 in tre rate annuali di pari importo.
  La relazione tecnica afferma che, per il 2014/2015, si prevede, per l'Italia, un superamento della quota di circa il 2 per cento con un prelievo da versare all'Unione europea di circa 62,8 milioni di euro.
  La richiesta di accesso alla rateizzazione deve essere presentata, su richiesta dei produttori, per il tramite degli acquirenti interessati e, per le vendite dirette, su richiesta dei produttori interessati, previa prestazione, da parte del produttore richiedente, di fideiussione bancaria, esigibile a prima e semplice richiesta, a favore dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) a copertura delle rate relative al 2016 e 2017.
  La presentazione delle domande è fatta alla stessa AGEA, a pena di esclusione, entro il 31 agosto 2015; possono essere oggetto di rateizzazione solo importi superiori a 5.000 euro. La facoltà di rateizzazione è riservata a tutti i produttori, anche a quelli che hanno già versato il prelievo.
  Nel caso di prelievo già versato, l'AGEA provvede a restituire ai soggetti che hanno già versato l'importo una somma corrispondente ai due terzi dello stesso, ferma restando la presentazione di idonea fideiussione bancaria a favore della stessa AGEA, esigibile a prima richiesta a copertura delle rate relative al 2016 e 2017.
  Si dispone, inoltre che nei casi in cui l'acquirente sostituisca il versamento dell'importo dovuto con una fidejussione bancaria a favore dell'AGEA esigibile a prima e semplice richiesta (si tratta nei casi di cui all'articolo 5, comma 6 del decreto-legge n. 49 del 2003), l'AGEA escute, entro il 30 settembre 2015, la fideiussione prestata dall'acquirente per un importo pari ad un terzo del prelievo dovuto, autorizzando l'estinzione della medesima fideiussione per l'importo residuo, previa prestazione da parte dei produttori richiedenti la rateizzazione di fideiussione bancaria ai sensi del secondo periodo del comma 1. Le scadenze per il versamento delle tre rate, di pari importo, sono: il 30 settembre 2015, il 30 settembre 2016 e il 30 settembre 2017.
  In caso di mancato, parziale o ritardato versamento di una rata, il produttore decade dal beneficio della rateizzazione e l'AGEA escute la fideiussione per la parte di prelievo non versata. Alle compensazioni finanziarie effettuate, per effetto della rateizzazione, dalla Commissione UE sui rimborsi a titolo di FEAGA dovuti all'Italia, si fa fronte mediante anticipazioni a favore dell'AGEA, a carico del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, nel limite complessivo di 40 milioni di euro per l'anno 2015, a valere sull'autorizzazione di cui all'articolo 1, comma 243, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.
  Il Fondo di rotazione viene reintegrato dall'AGEA delle anticipazioni effettuate, a valere sulle risorse derivanti dal versamento delle rate da parte dei produttori, ai sensi del comma 3, ovvero sulle risorse derivanti dall'escussione delle fideiussioni di cui al comma 1.
  Le disposizioni di cui all'articolo 2 intervengono sempre nel settore lattiero-caseario, prevedendo disposizioni di carattere transitorio, come riconosciuto dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, per fornire un sostegno ad un comparto improvvisamente esposto alla concorrenza e dove si registra una forte volatilità del prezzo ed un margine di guadagno da parte degli allevatori quasi nullo.
  In primo luogo il comma 1 autorizza, come richiesto nella risoluzione approvata, che per l'ultimo periodo di applicazione del sistema di quote – e cioè tra il 1o aprile 2014 ed il 31 marzo 2015 – è possibile prevedere la compensazione anche le aziende che hanno superato il quantitativo nazionale assegnato di oltre il 6 per cento ma meno del 12.
  Il comma 2 interviene in merito alla disciplina relativa alla regolazione dei rapporti contrattuali relativi alla cessione del latte prodotto ai trasformatori.Pag. 204
  In considerazione di quanto appurato nel corso delle audizioni informali svolte nell'ambito della risoluzione sul latte poi approvata, è stato introdotto, per i contratti, stipulati o eseguiti nel territorio nazionale, aventi ad oggetto la cessione di latte crudo, l'obbligo di durata non inferiore ai dodici mesi, salvo rinuncia espressa formulata dall'agricoltore cedente. È stato, poi, previsto che l'Istituto dei servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), anche avvalendosi dei dati resi disponibili dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria sulla base della metodologia elaborata approvata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, elabori mensilmente i costi medi di produzione del latte crudo, tenendo in considerazione la collocazione geografica dell'allevamento e della destinazione finale del latte crudo,.
  L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel parere espresso il 15 aprile 2015 sullo schema di decreto-legge in esame, ha rilevato, conformemente a quanto dichiarato in Commissione, che l'introduzione di un obbligo di durata minima nei contratti di cessione del latte nonché l'attribuzione all'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) del compito di rilevazione dei costi non solleva problematiche di ordine concorrenziale, in quanto tali interventi risultano giustificati da una situazione eccezionale caratterizzata dalla fine del sistema delle quote; interventi di carattere più strutturale, quali quelli contenuti nell'articolo 3, renderanno nel tempo non più necessari tali strumenti di tutela che verranno sostituiti da un sistema di contrattazione del prezzo gestito dalle organizzazioni interprofessionali.
  Il comma 3 interviene per rendere maggiormente dissuasivi i comportamenti illeciti, aumentando l'entità delle sanzioni previste per la violazione degli obblighi riguardanti i contratti di cessione dei prodotti agricoli ed agroalimentari, inserendo l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, tra i soggetti legittimati ad adire l'Autorità garante del mercato e della concorrenza per la segnalazione dei comportamenti illeciti (resta ferma la possibilità per l'Autorità di procedere d'ufficio o su segnalazione di qualunque soggetto interessato) e prevedendo che gli introiti derivanti dall'applicazione di sanzioni per violazione delle regole riguardanti le relazioni commerciali nel settore lattiero-caseario affluiscano al Fondo per gli investimento nel settore lattiero-caseario.
  Il comma 4 integra il comma 214 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2015 che ha istituito il Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario, prevedendo che il decreto chiamato a definire i criteri e le modalità di operatività del Fondo possa prevedere, altresì, il finanziamento di attività di ricerca pubblica e campagne promozionali e di comunicazione al fine di migliorare la qualità del latte e dei prodotti lattiero-caseari, nel rispetto della normativa UE.
  L'articolo 3 detta disposizioni per favorire la costituzione di organizzazioni interprofessionali.
  Il comma 1 interviene sulle organizzazioni interprofessionali del settore lattiero caseario, prevedendo che per il loro riconoscimento è sufficiente che l'organizzazione rappresenti almeno il 20 per cento dell'attività economica del settore.
  L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel parere espresso sullo schema di decreto-legge in esame, ha rilevato al riguardo che «la soglia, particolarmente bassa (anche rispetto ad alcune esperienze europee) appare motivata dalla tradizionale difficoltà, nel contesto nazionale, a pervenire a forme di aggregazione della produzione agricola tradizionalmente molto polverizzata».
  Il comma 2 stabilisce che il riconoscimento può riguardare una sola organizzazione interprofessionale operante nel settore lattiero-caseario (o comunque una per ciascun prodotto o gruppi di prodotti del medesimo settore).Pag. 205
  Il riconoscimento è formalizzato con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sentita la Conferenza stato-regioni.
  Nel caso di concorrenza tra più domande, presentate da organizzazioni interprofessionali relative al medesimo prodotto o gruppi di prodotti, sarà riconosciuta l'organizzazione maggiormente rappresentativa.
  L'organizzazione deve avere una base associativa e possedere i requisiti richiesti dalla normativa europea.
  Viene confermata la validità ai provvedimenti di riconoscimento emanati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame. Le organizzazioni interprofessionali riconosciute possono associare, con funzione consultiva, le organizzazioni rappresentative dei consumatori, degli imprenditori e dei lavoratori del comparto agricolo, anche al fine di acquisire il parere sui progetti di regole valevoli erga omnes di cui al successivo comma 4.
  Il comma 3 prevede che le organizzazioni interprofessionali riconosciute ai sensi del comma 2, possono richiedere contributi obbligatori anche agli operatori economici cui si applicano le regole valevoli erga omnes anche se non sono membri della stessa organizzazione. Tali contributi sono destinati a coprire le spese per lo svolgimento dei fini istituzionali dell'organizzazione e, in particolare, per la promozione dei prodotti della filiera; gli stessi sono, comunque, regolati dal diritto privato e non costituiscono prelievo fiscale.
  Il comma 4 prevede che, per un periodo limitato, può essere disposta dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, su richiesta dell'organizzazione interprofessionale interessata che abbia ottenuto il riconoscimento, l'estensione delle regole adottate con il voto favorevole di almeno l'85 per cento degli associati per ciascuna delle attività economiche, salvo che lo statuto disponga percentuali più elevate. Il Ministero ha due mesi di tempo per decidere sulla domanda (tre mesi nel caso in cui di presunzione dei requisiti di rappresentatività per mancata manifesta opposizione delle organizzazioni che dimostrino di rappresentare più di un terzo degli operatori economici); in mancanza di decisione espressa la domanda si intende rigettata.
  Il comma 5 prevede che per decidere sulla richiesta di estensione delle regole, l'organizzazione interprofessionale deve dimostrare il possesso dei requisiti di rappresentatività che saranno valutati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con riferimento alla struttura economica di ciascuna filiera, tenendo conto dei volumi di beni prodotti, trasformati o commercializzati dagli operatori professionali si quali è destinata applicarsi la regola dell'estensione.
  Il comma 6 ribadisce l'estensione erga omnes (a tutti gli operatori del settore) delle regole adottate dall'organizzazione interprofessionale secondo le modalità previste nei commi precedenti, prevedendo che in caso di violazione l'operatore economico è punito con la sanzione pecuniaria da 1.000 a 50.000 euro. L'entità della sanzione sarà calcolata tenendo conto del valore dei contratti stipulati.
  L'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari è incaricato della vigilanza delle disposizioni in esame e dell'irrogazione delle sanzioni.
  Gli introiti delle sanzioni saranno destinati a finanziare iniziative in materia agroalimentare in favore delle organizzazioni interprofessionali.
  Il comma 7 prevede che le disposizioni contenute nel presente articolo si applichino anche alle organizzazioni interprofessionali relative ai prodotti agricoli elencati nel paragrafo 2 dell'articolo 1 del regolamento UE 1308/2013 purché le stesse organizzazioni dimostrino di rappresentare una quota delle attività economiche pari ad almeno il 35 per cento.
  Il comma 8 definisce il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali l'autorità competente a svolgere i compiti attribuiti dalla normativa europea in merito alla domanda di riconoscimento e ai controlli; viene, inoltre, disposto che, se Pag. 206successivamente al riconoscimento di un'organizzazione interprofessionale, sia presentata domanda di riconoscimento da parte di un'altra organizzazione, relativa al medesimo settore, prodotto o gruppo di prodotti, che dimostri di essere maggiormente rappresentativa, si procede alla revoca del riconoscimento già concesso ed alla concessione dello stesso alla organizzazione più rappresentativa richiedente.
  Il comma 9 prevede che le disposizioni in esame si applichino fino al 30 giugno 2020.
  Infine, il comma 10 abroga l'articolo 12 del decreto legislativo n. 173 del 1998 che fino ad oggi ha disciplinato le organizzazioni interprofessionali.
  L'articolo 4 istituisce un Fondo per la realizzazione di un piano di interventi nel settore olivicolo-oleario, con una dotazione di 4 milioni di euro per l'anno 2015, e 8 milioni per gli anni 2016 e 2017.
  Un decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, emanato, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, e adottato d'intesa con Conferenza Stato-regioni, definirà i criteri e le modalità di attuazione del piano di interventi (comma 1).
  Il comma 2 dispone che il contributo deve essere erogato in modo da rispettare i limiti del contributo de minimis stabilito dalla normativa europea, non superando, quindi, per ciascuna azienda, l'importo di 15.000 euro, nel caso di aziende agricole, e di 200.000 euro in caso di aziende che, oltre alla produzione primaria, operano anche nella trasformazione e commercializzazione.
  Anche su tale settore la XIII Commissione Agricoltura della Camera è intervenuta approvando la risoluzione n. 8-00109, e svolgendo sul punto una serie di audizioni con i principali attori della filiera, i quali hanno sottolineato il momento di grande difficoltà produttiva del comparto olivicolo, causata, da un lato, da situazioni contingenti, quali il manifestarsi di alcune fitopatologie come la xylella fastidiosa e la mosca olearia, dall'altro, da difficoltà strutturali, legate ad una maglia poderale molto piccola (la media di quella spagnola è cinque volte quella italiana) ed alla necessità di investire per il rinnovamento agri-culturale, in modo da abbassare i costi di produzione ed elevare il rendimento quantitativo ed il livello qualitativo. La risoluzione approvata impegnava il Governo ad intraprendere le opportune iniziative, possibilmente anche a carattere d'urgenza, affinché venisse predisposto un piano per il rilancio, il rafforzamento e lo sviluppo dell'olivicoltura nazionale, dotandolo di adeguate risorse finanziarie.
  Il comma 3 reca la copertura finanziaria dell'onere relativo al finanziamento del Piano olivicolo nazionale – pari, come detto, a 4 milioni per il 2015 e a 8 milioni per il 2016 e 2017 – disponendo che esse saranno reperite attraverso corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa al finanziamento del Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario.
  L'articolo 5, al comma 1, dispone che, nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità nel corso dell'anno 2014 e fino alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, le imprese agricole danneggiate da eventi alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del decreto legislativo n. 102 del 2004, di disciplina del Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura.
  Il comma 1 dispone, inoltre, che nelle more dell'avvio dei nuovi strumenti per la gestione del rischio del Programma nazionale di sviluppo rurale (PNSR) e delle misure di ripristino del potenziale produttivo dei programmi regionali di sviluppo rurale (PSR) relativi al periodo di programmazione 2014-2020, le medesime misure compensative di sostegno possono essere concesse anche alle imprese agricole che hanno subito danni a causa di infezioni di organismi nocivi ai vegetali nel corso degli anni 2014 e 2015. La concessione delle misure avviene nei termini Pag. 207previsti dal decreto legislativo n. 102 del 2004 e dall'articolo 26 del Regolamento (UE) n. 702 del 2014 in materia di aiuti di Stato del settore agricolo e forestale.
  Ai sensi del comma 2, le Regioni interessate, anche in deroga ai termini stabiliti dal citato decreto legislativo n. 102 del 2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi di cui al comma 1, entro il termine perentorio di sessanta giorni dall'entrata in vigore del decreto legge in esame, ovvero, nel caso delle infezioni degli organismi nocivi ai vegetali verificatesi successivamente, entro sessanta giorni dall'adozione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee.
  Ai sensi del comma 3, per gli interventi compensativi di sostegno in favore delle imprese danneggiate dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa, autorizzati ai sensi del comma 1, la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale viene incrementata di 1 milione di euro per l'anno 2015 e di 10 milioni di euro per l'anno 2016. Agli oneri predetti, si provvede: per l'anno 2015 mediante corrispondente riduzione, per 1 milione di euro, del Fondo per il rilancio del settore lattiero caseario istituito con la legge di stabilità 2015; per l'anno 2016 mediante corrispondente riduzione del Fondo di conto capitale iscritto nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in esito all'attività di ricognizione dei residui passivi perenti di cui all'articolo 49, comma 2, lettera d), del decreto-legge n. 66/2014.
  L'articolo 6, infine, dispone la soppressione della gestione commissariale delle attività della soppressa Agensud ed il trasferimento delle relative funzioni ai dipartimenti ed alle direzioni competenti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
  Il comma 2 specifica che il trasferimento di funzioni avverrà con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, che disporrà anche in ordine alla riassegnazione delle risorse a disposizione dell'attuale gestione, ed agli adempimenti necessari relativi al bilancio di chiusura della gestione e la definizione delle residue fasi liquidatorie, compresa la definizione del contenzioso relativo alla soppressa Agenzia per lo sviluppo del Mezzogiorno.
  Il comma 3 prevede che a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, le competenze attribuite al commissario ad acta si intendono riferite agli uffici del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
  L'articolo 7 dispone infine in ordine all'entrata in vigore del provvedimento in esame, che opera il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
  Da ultimo, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  Filippo GALLINELLA (M5S) chiede se la Commissione potrà contare sulla presenza del Vice Ministro per il prosieguo dei lavori.

  Luca SANI, presidente, fa presente che nel corso del prossimo ufficio di presidenza si procederà ad una calendarizzazione dei lavori della Commissione relativamente al seguito dell'esame del provvedimento, tenuto conto della ingente mole di lavoro già svolto con le audizioni sul latte e sull'olio di oliva.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 maggio 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta Pag. 208odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014.
C. 2977 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013.
Doc. LXXXVII, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del regolamento, e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 2977. Parere favorevole sul Doc. LXXXVII, n. 2).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 5 maggio scorso.

  Luca SANI, presidente, ricorda che il termine della presentazione degli emendamenti è scaduto alle 9 del 15 aprile e che, nella seduta del 5 maggio, si è proceduto ad un rinvio dell'esame per consentire l'esame delle proposte emendative presentate.
  Comunica che sono state presentate cinque proposte emendative, di cui due identiche, al disegno di legge. Il relativo fascicolo è in distribuzione.
  Ricorda altresì che in base all'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento, gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, che potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si passerà ora all'esame del disegno di legge europea C. 2977 e alle relative deliberazioni.

  Mino TARICCO (PD), relatore, chiede ai presentatori di ritirare tutte le proposte emendative presentate, pur manifestando apprezzamento ai colleghi che hanno voluto sollevare un tema per il quale occorrerà procedere ad un approfondimento. Qualora non si accedesse all'invito al ritiro, in attesa delle risultanze di tale approfondimento, fa presente che il parere del relatore è contrario.

  Guido GALPERTI (PD) accoglie l'invito rivolto dal relatore e ritira le sue proposte emendative, fermo restando l'impegno ad approfondire alcune contraddizioni contenute nel testo. Tale è infatti la questione sottesa agli identici emendamenti Mongiello 17.1 e Galperti 17.2 con riferimento ai quali è la stessa relazione al disegno di legge ad affermare che si tratta di attività in deroga e «pertanto soggetta a quanto disposto dall'articolo 19 bis» così come recato nel testo della sua proposta emendativa. Parimenti, ritiene che non si possa bloccare il libero commercio di un determinato settore con la motivazione che ci si trova «in assenza di una specifica previsione che in tal senso non consente al Corpo forestale dello Stato di erogare sanzioni in caso di contravvenzioni» poiché ritiene che si tratti di questione diversa.

  Il viceministro Andrea OLIVERO si dichiara disponibile ad aprire un confronto per approfondire le problematiche sollevate dall'onorevole Galperti.

  Colomba MONGIELLO (PD) ricorda che relativamente al contenuto normativo della sua proposta emendativa 17.1, già nello scorso anno il Governo aveva preso l'impegno di affrontare la questione per risolverla. Registra pertanto il nuovo impegno assunto dal Governo e auspica che si possa giungere ad una soluzione della questione evidenziata.

  Luca SANI, presidente, comunica che i presentatori hanno ritirato gli identici emendamenti 17.1 Mongiello e 17.2 Galperti Pag. 209e che l'onorevole Galperti ritira suoi articoli aggiuntivi 18.01, 18.03 e 18.02.

  Mino TARICCO (PD), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 2977 (vedi allegato 1).

  Chiara GAGNARLI (M5S) preannuncia l'espressione di un voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che chiude la procedura di infrazione commessa nei confronti dell'Unione europea.

  La Commissione approva la proposta di relazione sul disegno di legge C. 2977, presentata dal relatore (vedi allegato 1).

  Si passa quindi all'esame della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII, n. 2) e alla relativa deliberazione.

  Mino TARICCO (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) preannuncia un voto contrario da parte del suo gruppo, denunciando il ritardo con cui si arriva all'esame di questo importante provvedimento.

  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole, presentata dal relatore (vedi allegato 2).

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014.
Emendamenti C. 2977 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere contrario sugli emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame degli emendamenti al disegno di legge in titolo.

  Luca SANI, presidente, avverte che nella seduta odierna la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sugli emendamenti ai disegni di legge all'ordine del giorno presentati direttamente presso la XIV Commissione e trasmessi alla XIII Commissione in quanto vertenti su materie di sua competenza. In particolare, sono stati trasmessi emendamenti all'articolo 17 e all'articolo 18.
  Ricorda quindi che, per prassi consolidata, al parere delle Commissioni di settore sugli emendamenti presentati presso la XIV Commissione sono riconosciuti effetti di speciali rilevanza. Infatti, l'espressione di un parere favorevole, ancorché con condizioni o osservazioni, equivarrà ad una assunzione dell'emendamento da parte della XIII Commissione, assimilabile alla diretta approvazione di cui all'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento; tali emendamenti potranno pertanto essere respinti dalla XIV Commissione solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Viceversa, un parere contrario della XIII Commissione su tali emendamenti avrà l'effetto di precludere l'ulteriore esame degli stessi presso la XIV Commissione.

  Mino TARICCO (PD), relatore, propone di esprimere parere contrario su tutti gli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione.

  Il viceministro Andrea OLIVERO fa presente che il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

  Chiara GAGNARLI (M5S) preannuncia l'espressione di un voto contrario del suo gruppo, anche per sottolineare la necessità di superare una pratica anacronistica e non necessaria quale quella dell'utilizzo degli uccelli a fini di richiamo.

  La Commissione approva infine la proposta di parere contrario sugli emendamenti 17.1 Gagnarli, 17.2 Kronbichler e 18.1 Kronbichler, formulata dal relatore.

Pag. 210

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994 Governo, e abb. C. 416 Caparini, C. 1595 Antimo Cesaro, C. 1835 Cimbro, C. 2043 Vezzali, C. 2045 Carfagna, C. 2067 Coccia, C. 2291 Ascani, C. 2524 Centemero, C. 2630 Paglia, C. 2860 Iori, C. 2875 Di Benedetto, C. 2975 Chimienti.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella seduta del 6 maggio scorso il relatore, onorevole Zanin, ha svolto la relazione introduttiva, riservandosi di presentare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Giorgio ZANIN (PD), presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3), che ha tenuto conto anche dei contributi ricevuti dai colleghi.

  Massimiliano BERNINI (M5S) presenta una proposta di parere alternativo contrario sul provvedimento (vedi allegato 4) e chiede che tale proposta sia messa in votazione.

  Giuseppe ROMANINI (PD), con riferimento al testo alternativo proposto dal collega Bernini, fa presente che il lavoro intenso profuso nel corso dell'esame del provvedimento sulla scuola ha prodotto un'attenzione anche per il settore dell'educazione alimentare nelle scuole, recepita nel nuovo testo, all'articolo 2.

  Colomba MONGIELLO (PD) fa presente che l'attenzione posta al tema dell'educazione alimentare è frutto anche della constatazione di una singolare circostanza che vede l'Italia in prima linea in Europa per l'impegno in materia di educazione alimentare, contrasto alla cattiva alimentazione e diffusione della cultura della dieta mediterranea, come testimoniano le numerose iniziative nelle scuole, ma anche detenere il primato dell'obesità infantile. Manifesta in ogni caso un apprezzamento per la relazione e preannuncia l'espressione di un voto favorevole sulla proposta del relatore.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) preannuncia l'espressione di un voto contrario anche se avrebbe preferito poter esprimere su questo tema una valutazione positiva sull'azione del Governo e della maggioranza, precisando tuttavia che i rilievi critici non si riferiscono alla parte di competenza della Commissione agricoltura, ma all'impianto generale del provvedimento.
  Coglie quindi l'occasione per rimarcare una volta di più l'accento che dovrebbe essere posto sugli standard nutraceutici che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione, non solo per evitare che i giovani abbiano a disposizione facilmente solo alimenti spazzatura, a volte erogati attraverso macchine automatiche, ma anche per non entrare in palese contraddizione con il tema dell'EXPO.

  Il viceministro Andrea OLIVERO esprime parere favorevole alla proposta formulata dal relatore e parere contrario sulla proposta di parere alternativo presentata dal gruppo M5S.

  Luca SANI, presidente, avverte che porrà in votazione la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3) e che, in caso di sua approvazione, risulterà preclusa la proposta alternativa di parere del gruppo M5S (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 14.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 12 maggio 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 14.50.

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Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio.
(COM(2014)910 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 3).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015) elaborato dalle future presidenze italiana, lettone e lussemburghese (10948/1/14).
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 6 maggio scorso.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta del 6 maggio scorso il relatore, onorevole Taricco, ha svolto la relazione introduttiva, riservandosi di presentare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Mino TARICCO (PD), relatore, illustra una proposta di parere con osservazioni (vedi allegato 5).

  Filippo GALLINELLA (M5S) osserva che il suo gruppo potrebbe esprimere un voto diverso sulle diverse proposte, contenendo esse alcune profili di criticità, soprattutto relativamente al Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), al Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) – con le clausole di arbitrato internazionale nelle cause tra gruppi economici internazionali e Stati (cd. ISDS) – alla questione dell'etichettatura e del marchio made in.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) invita i colleghi ad operare un approfondimento per acquisire utili elementi di confronto relativamente ai vari documenti su cui è chiesto il parere.

  Mino TARICCO (PD), nel concordare con la esigenza manifestata dal collega Oliverio, riterrebbe utile in questa fase consentire un utile approfondimento delle varie questioni recate nella proposta di parere.

  Luca SANI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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