CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 aprile 2015
417.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 47

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 1o aprile 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA.

  La seduta comincia alle 11.05.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame congiunto della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca Pag. 48europea per gli investimenti – Un piano di investimenti per l'Europa (COM(2014)903 final) e della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici e che modifica i regolamenti (UE) nn. 1291/2013 e 1316/2013 (COM(2015)10 final), corredata del relativo allegato (COM(2015)10 final – Annex 1).
Audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan.
(Svolgimento e conclusione).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Pier Carlo PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono quindi i deputati Rocco PALESE (FI-PdL), Giampaolo GALLI (PD), Paolo TANCREDI (AP), Francesco CARIELLO (M5S), Bruno TABACCI (PI-CD), Stefano FASSINA (PD), Edoardo FANUCCI (PD), Guido GUIDESI (LNA), Gianfranco LIBRANDI (SCpI), Fabio MELILLI (PD), e Francesco BOCCIA, presidente, ai quali replica Pier Carlo PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze.

  Francesco BOCCIA, presidente, ringrazia Pier Carlo PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze, e dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 1o aprile 2015 — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 12.40.

Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
C. 2617-A e abb.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto e delle proposte emendative ad esso riferite.

  Antonio MISIANI (PD), relatore, fa presente che il disegno di legge in titolo reca una delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale e che oggetto dell'esame odierno è il testo approvato in sede referente dalla XII Commissione affari sociali.
  Per quanto riguarda le disposizioni che presentano profili di carattere finanziario, relativamente agli articoli da 1 a 10, comma 1, concernenti la disciplina del terzo settore, prende atto di quanto affermato dalla relazione tecnica al testo originario del provvedimento circa l'impossibilità di procedere, per il momento, ad una determinazione degli effetti finanziari derivanti dall'esercizio delle deleghe previste dal provvedimento, data la complessità della materia trattata. La medesima relazione tecnica non fornisce quindi elementi né indicazioni, anche di massima, riguardo al possibile impatto finanziario del complesso delle deleghe previste, limitandosi a evidenziare che, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 196 del Pag. 492009, qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri, che non trovino compensazione nel proprio ambito, i decreti legislativi, emanati ai sensi della medesima legge di delega, che rechino le risorse finanziarie necessarie alla compensazione, dovranno entrare in vigore prima dell'adozione di quelli che comportano i nuovi o maggiori oneri. In proposito, osserva peraltro che il testo del provvedimento, a differenza della predetta relazione tecnica, non richiama espressamente il citato articolo 17, comma 2, della legge n. 196 del 2009, ma si limita a prevedere una clausola di neutralità finanziaria complessivamente riferita a tutte le deleghe previste dal presente provvedimento ad eccezione dell'articolo 10, comma 2. In proposito ritiene opportuno acquisire una valutazione del Governo.
  Riguardo agli articoli da 2 a 6, concernenti i principi e criteri direttivi cui devono uniformarsi i decreti legislativi in oggetto, al fine di suffragare l'ipotesi di neutralità finanziaria assunta dalla relazione tecnica al testo originario, ritiene opportuni i seguenti chiarimenti:
   in merito all'istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un registro unico del Terzo settore, di cui all'articolo 4, comma 1, lettera i), andrebbero forniti elementi in merito alle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, con le quali far fronte ai predetti adempimenti;
   in merito a quanto previsto dall'articolo 5, comma 1, lettera e), circa l'attività di controllo dei centri servizi di volontariato a carico di organismi regionali e nazionali, andrebbe fornito un chiarimento in merito al presumibile ammontare delle risorse necessarie per tali attività, tenuto conto che la medesima disposizione precisa che tali costi non potranno essere posti a carico delle risorse derivanti, ai sensi dall'articolo 15 della legge n. 266 del 1991, dal contributo delle fondazioni bancarie al Fondo speciale per il volontariato;
   in merito all'articolo 6, tenuto conto dell'ampiezza della delega disposta dall'articolo, che ridefinisce la disciplina dell'impresa sociale, appare opportuno che il Governo fornisca elementi volti a suffragare la neutralità finanziaria della norma, anche con riferimento alla prevedibile, effettiva estensione dell'ambito soggettivo della disciplina dell'impresa sociale. Appaiono altresì opportuni chiarimenti in merito alla previsione di una ridefinizione delle categorie di lavoratori svantaggiati, di cui al comma 1, lettera e), con particolare riguardo ai possibili riflessi fiscali e previdenziali.

  Con riferimento agli articoli da 7 a 11, concernenti vigilanza, monitoraggio e controllo, andrebbero acquisiti, a suo avviso, elementi volti a suffragare l'effettiva possibilità, per le amministrazioni interessate, di far fronte ai compiti di vigilanza e controllo indicati dal testo nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
  In merito all'affidamento ad enti del Terzo settore di funzioni di controllo, ritiene che andrebbe precisato se le convenzioni previste dal testo possano avere carattere oneroso, ciò al fine di valutare la sussistenza di eventuali effetti finanziari a carico del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Relativamente all'articolo 8, concernente il servizio civile universale, evidenzia che la relazione tecnica riferita al testo originario della norma – che non fissava una durata predeterminata del servizio nazionale civile (comma 1, lettera g)) – rileva, per tale ragione, di non poter procedere all'esatta determinazione degli effetti finanziari ascrivibili alla stessa disposizione, rinviando, pertanto, la puntuale definizione di tali effetti all'adozione del relativo decreto legislativo e alla programmazione triennale prevista dal comma 1, lettera b). Considerato che la norma è stata modificata dalla Commissione di merito, prevedendo, tra l'altro, che il servizio nazionale civile debba avere una durata, comunque, non inferiore a otto mesi complessivi e non superiore ad un anno, ritiene opportuno che il Governo integri le valutazioni fornite nella relazione Pag. 50tecnica con elementi di quantificazione che tengano conto di tale modifica, nonché del carattere universale del servizio civile nella configurazione prevista dai criteri di delega.
  Andrebbe inoltre confermato, a suo avviso, che i criteri introdotti non comportano nuovi oneri o aggravi amministrativi per gli enti territoriali e gli altri enti pubblici eventualmente coinvolti.
  Riguardo all'articolo 9 e all'articolo 10, comma 2, concernenti misure fiscali e disposizioni finanziarie, pur prendendo atto di quanto indicato dalla relazione tecnica – con riferimento all'intero disegno di legge – circa l'impossibilità di procedere in via preliminare ad una definizione dell'impatto finanziario delle misure da adottare nell'esercizio delle deleghe contenute nel provvedimento, osserva che le disposizioni dell'articolo 9 in esame in taluni casi introducono regimi espressamente agevolativi, suscettibili quindi di determinare effetti onerosi [v. lettere a), b), f), i), l)], in altri casi prevedono l'introduzione di misure delle quali non appaiono chiare la portata innovativa e, quindi, le relative implicazioni finanziarie [v. lettere c), e), h), m)]. Ciò premesso, ritiene opportuno acquisire un'indicazione, anche di massima, circa le presumibili modalità di finanziamento della nuova disciplina, ad esempio mediante l'introduzione di risparmi, riduzione di agevolazioni per determinati settori, o altro.
  Con riferimento all'istituzione del fondo rotativo destinato ad agevolare gli investimenti degli enti del Terzo settore, osserva che l'articolo 10, comma 2, prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro, senza che sia determinato il profilo temporale della spesa autorizzata. Dalla norma di copertura si evince che tale stanziamento è disposto per l'anno 2015, mentre per gli esercizi successivi potranno essere individuate ulteriori risorse finanziarie nell'ambito della legge di stabilità, ma l'entità di tali risorse non viene definita. La relazione tecnica prevede invece che la spesa di 50 milioni annui sia autorizzata a decorrere dal 2015. In proposito ritiene opportuno acquisire la valutazione del Governo.
  In merito ai profili di copertura finanziaria, afferma che l'articolo 10, comma 2, autorizza una spesa di 50 milioni di euro per l'istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti degli enti del Terzo settore e delle imprese sociali in beni strumentali materiali e immateriali. Al relativo onere si provvede, quanto a 20 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282 (capitolo 3075 – stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze), quanto a ulteriori 20 milioni di euro, mediante corrispondente utilizzo del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2015 e, quanto a 10 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione del Fondo per la crescita sostenibile, di cui all'articolo 23, comma 2, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (capitolo 7483 – stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico).
  Al riguardo, segnala preliminarmente che l'articolo 9, comma 1, lettera g), autorizza l'istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare gli investimenti degli enti del Terzo settore e delle imprese sociali, senza tuttavia specificare in quale stato di previsione lo stesso debba essere iscritto. Con riferimento, invece, alle risorse utilizzate, rileva che il fondo per interventi strutturali di politica economica, il fondo per la crescita sostenibile e l'accantonamento del fondo speciale di conto capitale relativo al Ministero dell'economia e delle finanze recano le necessarie disponibilità.
  Inoltre, riguardo al fondo per la crescita sostenibile, appare necessario che il Governo assicuri che l'utilizzo del medesimo Pag. 51fondo non pregiudichi la programmazione degli interventi già previsti a legislazione vigente.
  Infine, da un punto di vista formale, appare necessario precisare, al primo periodo del comma 2, che l'autorizzazione di spesa ivi prevista, pari a 50 milioni di euro, si riferisce al solo anno 2015, eliminando, invece, tale precisazione dal secondo periodo del medesimo comma.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, in risposta ai chiarimenti richiesti dal relatore, fa presente che la legge di stabilità per l'anno 2015 ha destinato specifiche risorse alla riforma del terzo settore – pari a 50 milioni di euro per l'anno 2015, 140 milioni di euro per l'anno 2016 e 190 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2017 – e al finanziamento della quota del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche – pari a 500 milioni di euro annui a decorrere dal 2015. Osserva che, al fine di assicurare il rispetto dei saldi di finanza pubblica, appare pertanto necessario che l'esercizio delle deleghe previste dal presente provvedimento, all'articolo 1, comma 1, abbia luogo nell'ambito delle predette risorse, da considerare quali limiti massimi di spesa.
  Rileva, inoltre, che le amministrazioni interessate faranno fronte ai compiti di vigilanza e controllo previsti dall'articolo 7 nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Precisa, infine, che l'utilizzo delle risorse del fondo per la crescita sostenibile previsto dall'articolo 10, comma 2, non pregiudicherà la programmazione degli interventi già previsti a legislazione vigente.

  Antonio MISIANI (PD), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato il testo del progetto di legge C. 2617-A, recante Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale, e gli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo n. 1;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    la legge di stabilità per l'anno 2015 ha destinato specifiche risorse alla riforma del terzo settore – pari a 50 milioni di euro per l'anno 2015, 140 milioni di euro per l'anno 2016 e 190 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2017 – e al finanziamento della quota del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche – pari a 500 milioni di euro annui a decorrere dal 2015;
    al fine di assicurare il rispetto dei saldi di finanza pubblica, appare pertanto necessario che l'esercizio delle deleghe previste dal presente provvedimento, all'articolo 1, comma 1, abbia luogo nell'ambito delle predette risorse, da considerare quali limiti massimi di spesa;
    le amministrazioni interessate faranno fronte ai compiti di vigilanza e controllo previsti dall'articolo 7 nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente;
    l'utilizzo delle risorse del fondo per la crescita sostenibile previsto dall'articolo 10, comma 2, non pregiudicherà la programmazione degli interventi già previsti a legislazione vigente;
   rilevata pertanto la necessità di:
    introdurre, all'articolo 7, in materia di vigilanza, monitoraggio e controllo, un'apposita clausola di invarianza finanziaria volta a prevedere che le amministrazioni competenti provvedono alle proprie attività nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
    sostituire la clausola di neutralità finanziaria di cui all'articolo 10, comma 1, con una disposizione volta a prevedere che all'attuazione delle deleghe recate dall'articolo 1, comma 1, si provvede nei limiti Pag. 52delle risorse di cui all'articolo 1, comma 187, della legge 23 dicembre 2014 n. 190;
    precisare, all'articolo 10, comma 2, primo periodo, che l'autorizzazione di spesa ivi prevista, pari a 50 milioni di euro, si riferisce al solo anno 2015, eliminando, conseguentemente, tale precisazione dal secondo periodo del medesimo comma;
    sostituire l'articolo 10, comma 3, con una disposizione volta a precisare che alla stabilizzazione e al rafforzamento delle misure previste dall'articolo 9, comma 1, lettera c), si provvede nei limiti delle risorse di cui all'articolo 1, comma 154, della legge 23 dicembre 2014 n. 190;
  esprime sul testo del provvedimento in oggetto,

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione:
   all'articolo 7, dopo il comma 3 aggiungere, in fine, il seguente: “3-bis. All'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo le amministrazioni competenti provvedono nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”;
   all'articolo 10, sostituire il comma 1 con il seguente: “1. All'attuazione delle deleghe conferite dall'articolo 1, comma 1, fermo restando quanto previsto dai commi 2 e 3 del presente articolo, si provvede nei limiti delle risorse di cui all'articolo 1, comma 187, della legge 23 dicembre 2014 n. 190”.

  Conseguentemente, al medesimo articolo, sostituire il comma 3 con il seguente: “3. Alla stabilizzazione e al rafforzamento delle misure previste all'articolo 9, comma 1, lettera c), si provvede nei limiti delle risorse di cui all'articolo 1, comma 154, della legge 23 dicembre 2014 n. 190;
   all'articolo 10, comma 2, al primo periodo aggiungere, in fine, le seguenti parole: “per l'anno 2015”.

  Conseguentemente, al secondo periodo del medesimo comma sopprimere le seguenti parole: “, per l'anno 2015,”».

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), anche alla luce di quanto indicato nella relazione tecnica allegata al testo originario del provvedimento, in base alla quale eventuali oneri potranno essere definiti solo in sede di adozione dei decreti attuativi, chiede al rappresentante del Governo se sia comunque possibile allo stato disporre, anche soltanto in via approssimativa, di una stima degli effetti finanziari derivanti dall'attuazione della delega contenuta nell'articolo 8, concernente il servizio civile universale.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI fa presente che la relazione tecnica allegata al testo originario del provvedimento precede temporalmente la predisposizione e l'approvazione da parte del Parlamento della legge di stabilità per il 2015, la quale – come in premessa evidenziato – ha stanziato specifiche risorse alla riforma del terzo settore, da considerarsi quali limiti massimi di spesa, nell'ambito delle quali potrà darsi concreta attuazione alle deleghe contenute nel provvedimento in discussione.

  Antonio MISIANI (PD), relatore, rileva come, attraverso l'apposizione nella proposta di parere testé formulata di specifiche condizioni, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, gli schemi dei decreti attuativi delle deleghe recate dal presente provvedimento, i quali saranno comunque corredati di apposita relazione tecnica, non potranno comunque eccedere ai limiti massimi delle risorse allo scopo stanziate con la legge di stabilità per il 2015.

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   La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

  Antonio MISIANI (PD), relatore, avverte che l'Assemblea, in data odierna, ha trasmesso il fascicolo n. 1 degli emendamenti. Segnala le seguenti proposte emendative, la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea:
   Nicchi 4.381, che prevede, tra l'altro, l'istituzione di un'Autorità indipendente di monitoraggio, vigilanza e controllo, con compiti anche ispettivi sull'attività degli enti di cui al provvedimento in esame, provvedendo alla copertura degli oneri derivanti dalla predetta istituzione, peraltro non quantificati, mediante le maggiori entrate derivanti dalla riduzione di un punto percentuale della misura della deducibilità dalla base imponibile degli interessi passivi sostenuti da banche e altri soggetti finanziari di cui all'articolo 96 del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 e al decreto legislativo n. 446 del 1997;
   Lorefice 7.301, che prevede l'istituzione di un'Agenzia indipendente per il terzo settore cui sono attribuite le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo degli enti del Terzo settore, senza tuttavia procedere alla quantificazione degli oneri e alla individuazione della relativa copertura finanziaria;
   Nicchi 7.325, che prevede l'istituzione di un'Agenzia indipendente per il terzo settore cui sono attribuite le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo degli enti del Terzo settore, provvedendo al relativo onere, peraltro non quantificato, mediante le maggiori entrate derivanti dalla riduzione di un punto percentuale della misura della deducibilità dalla base imponibile degli interessi passivi sostenuti da banche e altri soggetti finanziari di cui all'articolo 96 del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 e al decreto legislativo n. 446 del 1997.

  In merito alle proposte emendative per le quali appare opportuno acquisire l'avviso del Governo, segnala le seguenti:
   Matarrelli 4.351, che include, tra i criteri di delega di cui all'articolo 4 in materia di riordino della disciplina del Terzo settore, anche l'estensione della operatività dei Centri di servizio per il volontariato in favore di tutti i soggetti del Terzo settore, prevedendo le opportune integrazioni delle risorse ad essi assegnati dalla normativa vigente. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Baroni 7.300, che prevede l'istituzione di un'Agenzia indipendente per il Terzo settore cui sono attribuite le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo degli enti del Terzo settore. Ai relativi oneri, valutati in 3 milioni di euro a decorrere dal 2015, si provvede, nella misura di 3 milioni di euro per il 2015, mediante la riduzione dello 0,2 per cento di tutte le dotazioni finanziarie di parte corrente aventi natura rimodulabile iscritte nel bilancio dello Stato, fatta salva l'eccezione di alcune missioni di spesa, e, nella misura di 3 milioni di euro a decorrere dal 2016, mediante corrispondente riduzione del fondo speciale di parte corrente del Ministero dell'economia e delle finanze. Al riguardo, giudica opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla congruità della quantificazione degli oneri e alla idoneità della relativa copertura finanziaria;
   Silvia Giordano 7.321, che prevede che lo svolgimento delle funzioni di cui all'articolo 7 del provvedimento, in materia di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del Terzo settore, debba essere assicurato tramite adeguate risorse economiche, da individuare all'esito di adeguata pianificazione delle attività da svolgere e delle risorse umane e strumentali necessarie a cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Al riguardo, considera opportuno che il Governo chiarisca Pag. 54se dalla disposizione possano derivare eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Ciprini 7.350, che prevede che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nell'ambito delle attività di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del Terzo settore, svolga anche le attività di prevenzione e promozione della legalità presso gli organismi del medesimo Terzo settore, con particolare riguardo al contrasto del lavoro sommerso e irregolare. Al riguardo, ritiene opportuno che il Governo confermi che all'attuazione della proposta emendativa possa farsi fronte nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio;
   Mantero 7.401, che prevede che, ai fini dell'espletamento delle funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del Terzo settore, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali siano destinate risorse adeguate che garantiscano l'efficacia e l'efficienza delle citate funzioni. Al riguardo, giudica opportuno che il Governo confermi che all'attuazione della proposta emendativa possa farsi fronte nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio;
   Marcon 8.409, che introduce, tra i criteri di delega di cui all'articolo 8 in materia di servizio civile universale, quello volto a prevedere l'istituzione di contingenti di Corpi civili di pace con la finalità di promuovere, tra l'altro, la prevenzione dei conflitti armati e la pace. Ai fini di dare piena attuazione al citato articolo 8, la proposta emendativa prevede altresì l'integrazione delle risorse assegnate annualmente in sede di legge di stabilità attraverso le maggiori entrate derivanti dalla riduzione di un punto percentuale della misura della deducibilità dalla base imponibile degli interessi passivi sostenuti da banche e altri soggetti finanziari di cui all'articolo 96 del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 e al decreto legislativo n. 446 del 1997. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Baroni 9.52, che introduce, quale ulteriore criterio direttivo in materia di misure fiscali e di sostegno economico, quello volto a ridurre i limiti massimi vigenti in ordine al regime di deducibilità dal reddito complessivo e di detraibilità dall'imposta lorda sul reddito delle erogazioni liberali. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Nicchi 9.40, che introduce, quale ulteriore criterio direttivo in materia di misure fiscali e di sostegno economico, quello volto ad abrogare il relativo limite di spesa nell'ambito della riforma strutturale dell'istituto della destinazione del cinque per mille in base alle scelte espresse dai contribuenti. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Nicchi 9.8, che introduce, quale ulteriore criterio direttivo in materia di misure fiscali e di sostegno economico, quello volto a confermare la non imponibilità ai fini IVA degli acquisti di beni effettuati da organizzazioni non governative e destinati all'estero in attuazione di finalità umanitarie. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Bonomo 9.416, che introduce, quale ulteriore criterio direttivo in materia di misure fiscali e di sostegno economico in favore delle imprese sociali, quello volto ad istituire un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Bechis 9.40, volta a prevedere che il 30 per cento del fondo rotativo di cui alla lettera g) sia destinato alla concessione di finanziamenti agevolati nella forma della anticipazione rimborsabile in base ad un piano di rientro triennale, stabilendo altresì Pag. 55che la dotazione del fondo è rimessa ad un decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Nicchi 9.407, volta a prevedere, tra i criteri direttivi in materia di misure fiscali e di sostegno economico, la stabilizzazione delle agevolazioni temporanee per il trasferimento dei beni patrimoniali di cui al decreto legislativo n. 460 del 1997. Al riguardo ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Marcon 10.1, che prevede, ai fini di assicurare piena attuazione all'articolo 8 in materia di servizio civile universale, l'integrazione delle risorse assegnate annualmente in sede di legge di stabilità attraverso le maggiori entrate derivanti dalla riduzione di un punto percentuale della misura della deducibilità dalla base imponibile degli interessi passivi sostenuti da banche e altri soggetti finanziari di cui all'articolo 96 del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 e al decreto legislativo n. 446 del 1997. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica;
   Nicchi 10.302, la quale, modificando l'articolo 10, prevede che le risorse di cui al comma 3 del medesimo articolo, relative al cinque per mille dell'IRPEF, possono essere integrate nei limiti del gettito derivante dalla riduzione della deducibilità ai fini IRES ed IRAP degli interessi passivi da parte delle banche e degli altri soggetti finanziari. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti negativi per la finanza pubblica.

  Osserva, infine, che le restanti proposte emendative trasmesse non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario. Rileva, in particolare, che le proposte emendative relative agli articoli da 1 a 6, 8 e 9, recanti le deleghe legislative in oggetto, non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario, anche in considerazione del fatto che le deleghe devono essere attuate nell'ambito delle risorse già stanziate dalla legge di stabilità 2015, da considerare quale limite massimo di spesa.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI esprime parere contrario sul complesso delle proposte emendative segnatamente richiamate dal relatore, anche in considerazione del fatto che sulle medesime non si dispone delle relazioni tecniche. Esprime, inoltre, nulla osta sulle restanti proposte emendative trasmesse dall'Assemblea.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ritiene non sia corretto da parte del Governo invocare l'assenza di relazione tecnica per giustificare l'espressione di un parere contrario sugli emendamenti, dal momento che spesso, come ampiamente dimostrato dalla recente esperienza, è lo stesso Governo a non adempiere, quando richiesto, all'obbligo di produrre la relazione tecnica. In particolare, invita la sottosegretaria De Micheli a rivedere il parere contrario espresso sugli emendamenti Baroni 7.300 e Silvia Giordano 7.321, volti ad istituire un'Autorità indipendente con funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del Terzo settore, esigenza quest'ultima ancora più avvertita in ragione del fatto che il provvedimento in esame amplia la fattispecie degli enti che possono essere ricompresi nell'ambito del predetto Terzo settore, includendovi ad esempio le cooperative, nonché alla luce delle recenti indagini giudiziarie che hanno coinvolto, per l'appunto, proprio il mondo delle cooperative. Osserva, inoltre, come le due citate proposte emendative rechino comunque una differente modalità di copertura finanziaria dei relativi oneri.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, senza entrare nel merito dell'opportunità o meno di procedere alla istituzione della predetta Autorità indipendente per il controllo sugli enti del Terzo settore, osserva Pag. 56tuttavia come gli emendamenti Baroni 7.300 e Silvia Giordano 7.321, avendo un carattere sostanzialmente precettivo, si collocano oltre il perimetro della delega propriamente intesa. Rileva, inoltre, come la disposizione di copertura finanziaria di cui all'emendamento Silvia Giordano 7.321 risulta eccessivamente generica, a fronte peraltro di oneri non quantificati.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), pur comprendendo in parte le considerazioni testé formulate dalla rappresentante del Governo riguardo al carattere precettivo dell'emendamento Baroni 7.300, ritiene che il Governo dovrebbe compiere un supplemento di riflessione sugli emendamenti Silvia Giordano 7.321 e Mantero 7.401, i quali recano una copertura finanziaria che fa comunque riferimento a risorse da reperire nell'ambito delle risorse attribuite al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, nel ribadire come nel complesso le proposte emendative riferite all'articolo 7 del provvedimento si collochino al di fuori del perimetro della delega, conferma il parere contrario sugli emendamenti Silvia Giordano 7.321 e Mantero 7.401, in quanto privi di quantificazione degli oneri.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) obietta che, se quest'ultima fosse la motivazione reale del parere contrario sugli emendamenti Silvia Giordano 7.321 e Mantero 7.401, allora il Governo dovrebbe accogliere positivamente l'emendamento Baroni 7.300, dal momento che esso reca la puntuale quantificazione degli oneri, diversamente risultando incomprensibile ed incoerente l'atteggiamento complessivamente tenuto dal Governo in sede di valutazione delle proposte emendative per gli aspetti di competenza della Commissione bilancio.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, in assenza di un'apposita relazione tecnica volta a verificarne puntualmente le reali conseguenze finanziarie, conferma il parere contrario sulle proposte emendative richiamate dall'onorevole Sorial.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) prende atto della posizione assunta nella presente sede dalla rappresentante del Governo, ribadendo tuttavia come spesso sia proprio il Governo a non adempiere, quando richiesto, all'obbligo di presentare la relazione tecnica.

  Rocco PALESE (FI-PdL), nel ricollegarsi alle considerazioni svolte dall'onorevole Sorial, ritiene che i criteri adottati dal Governo in sede di valutazione degli emendamenti per i profili di competenza della Commissione bilancio dovrebbero quanto più possibilmente ispirarsi a parametri di omogeneità e coerenza, esigenza questa che, a suo giudizio, invece troppo spesso viene disattesa.

  Francesco BOCCIA, presidente, interviene solo per puntualizzare che le relazioni tecniche cui ha fatto cenno la sottosegretaria De Micheli sono da intendersi quelle riferite alle singole proposte emendative e non ai testi del progetto di legge di volta in volta all'esame della Commissione bilancio.

  Maino MARCHI (PD) fa presente che anche le proposte emendative sulle quali la Commissione bilancio dovesse esprimere un parere contrario saranno comunque sottoposte alla votazione dell'Assemblea.

  Antonio MISIANI (PD), relatore, preso atto dei chiarimenti del Governo, formula quindi la seguente proposta di parere sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sugli emendamenti 4.351, 4.381, 7.300, 7.301, 7.321, 7.325, 7.350, 7.401, 8.409, 9.8, 9.52, 9.401, 9.406, 9.407, 9.416, 10.1 e 10.302, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sulle restanti proposte emendative».

Pag. 57

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e altre disposizioni concernenti misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati.
Nuovo testo C. 1658.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 marzo 2015.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo aveva deposita agli atti della Commissione una nota del Ministero dell'economia e delle finanze, concernente la relazione tecnica sul provvedimento redatta dal Ministero dell'interno e negativamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato, riservandosi di approfondire le diverse criticità evidenziate dalla predetta nota con riferimento tanto alla quantificazione degli oneri quanto all'idoneità delle norme di copertura finanziaria.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI fa presente che, sulla base dell'interlocuzione in corso tra il Ministero dell'interno, competente per materia, e il Ministero dell'economia e delle finanze, risultano tuttora sussistenti profili critici in relazione a talune disposizioni del provvedimento, con particolare riguardo agli aspetti connessi alla quantificazione degli oneri, che necessitano pertanto di ulteriori approfondimenti istruttori. Nella consapevolezza della particolare rilevanza attinente alle tematiche oggetto del provvedimento, fornisce rassicurazioni al relatore e alla Commissione intera circa la ferma intenzione da parte del Governo di procedere lungo il percorso di una fattiva collaborazione tra i competenti uffici dei sopra menzionati Dicasteri, al fine di addivenire quanto prima – auspicabilmente già alla ripresa dei lavori dopo la pausa per la festività pasquale – ad una positiva soluzione delle questioni ancora irrisolte dal punto di vista della compatibilità finanziaria.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, pur comprendendo le criticità cui ha fatto cenno il rappresentante del Governo, confida in una tempestiva prosecuzione dell’iter del provvedimento, tenuto conto del fatto che al momento le amministrazioni locali sono chiamate a fronteggiare una pluralità di compiti nella materia oggetto del provvedimento, che presentano una particolare delicatezza anche sotto il profilo umanitario.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche.
Nuovo testo C. 1533.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 marzo 2015.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo si era riservato di acquisire ulteriori elementi informativi da parte delle amministrazioni competenti.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI rileva che il provvedimento in esame, ampiamente modificato durante l'esame in sede referente, intende sostenere la formazione e la ricerca nel campo delle scienze geologiche e, più in generale, delle scienze della terra. Al riguardo, ricorda che il miglioramento dell'ambiente e la Pag. 58messa in sicurezza del territorio sono stati inseriti tra gli obiettivi dell'Agenda Possibile del Gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea istituito dal Presidente della Repubblica.
  In particolare, al fine di incentivare le iscrizioni ai corsi di studio universitari nel campo delle scienze geologiche, l'articolo 1 istituisce, limitatamente al quinquennio accademico 2015/2016-2019/2020, premi e buoni di studio – che sono cumulabili con le borse di studio di cui al decreto legislativo n. 68 del 2012 – a favore degli studenti iscritti a corsi di laurea appartenenti alla classe L-34 (scienze geologiche) o a corsi di laurea magistrale appartenenti alle classi LM-74 (scienze e tecnologie geologiche) e LM-79 (scienze geofisiche), a valere sul fondo per il merito di cui all'articolo 4 della legge n. 240 del 2010. Nelle more dell'emanazione dei decreti attuativi previsti dal citato articolo 4, all'erogazione dei premi e dei buoni di studio si provvede utilizzando, ogni anno, il 20 per cento dell'autorizzazione di spesa relativa alla Fondazione per il merito, di cui all'articolo 9 del decreto-legge n. 70 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 2011. A tal fine, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca emana ogni anno un bando che definisce l'importo dei premi e dei buoni di studio, le modalità per la presentazione delle domande e i criteri per la predisposizione della graduatoria.
  L'articolo 2 intende sostenere la ricerca per la previsione e prevenzione del rischio geologico, con due diverse tipologie di finanziamento. In particolare, stabilisce che una quota dell'uno per cento del Fondo per la prevenzione del rischio sismico – operativo fino al 2016 – è destinata a finanziare l'acquisto, da parte delle università, della strumentazione tecnica necessaria per attività di ricerca finalizzate alla previsione e prevenzione dei rischi geologici, a seguito di bandi pubblici emanati ogni anno dal Dipartimento della protezione civile.
  L'articolo 3 è finalizzato a facilitare la costituzione dei dipartimenti universitari ai quali afferiscano pochi professori o ricercatori e, dunque, in base a quello che evidenzia la relazione illustrativa, anche dei dipartimenti di scienze della terra. A tal fine, novellando l'articolo 2, comma 2, lettera b), della legge n. 240 del 2010, dispone che ai dipartimenti universitari possono afferire 20 professori, ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato (invece di 35 o 40), purché gli stessi costituiscano almeno l'80 per cento dei professori, ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato dell'università appartenenti ad una medesima area disciplinare.
  In merito alle richieste di chiarimenti avanzate dalla relatrice nella seduta del 12 marzo scorso, pur avvertendo che il Governo non dispone ancora di tutti i richiesti elementi informativi, comunque comunica di non aver nulla da osservare con riferimento all'articolo 1, comma 1, poiché il MIUR conferma la possibilità di disporre la riduzione della relativa autorizzazione di spesa senza pregiudicare gli interventi già finanziati a legislazione vigente a valere sulla stessa.
  Inoltre, con riferimento all'articolo 2, comma 1, nel segnalare che il Fondo per la prevenzione del rischio sismico viene annualmente ripartito con ordinanze di protezione civile tra le Regioni, comunica che il Dipartimento della protezione civile non ha nulla da eccepire in merito all'utilizzo della quota dell'uno per cento del predetto Fondo per il finanziamento dell'acquisto, da parte delle università, della strumentazione tecnica necessaria per le attività di ricerca finalizzate alla previsione e prevenzione dei rischi geologici.
  Rileva altresì, con riferimento all'articolo 2, comma 3, in merito alla copertura finanziaria prevista, pari a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, mediante riduzione dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente per il triennio 2015-2017 relativo allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di poter confermare che il predetto accantonamento, seppure privo di una specifica voce programmatica per fronteggiare gli oneri recati dall'iniziativa, reca le necessarie Pag. 59disponibilità. Segnala comunque che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiesto l'assenso alla presentazione di taluni emendamenti al disegno di legge S. 1676, in materia di green economy, che prevedono la copertura dei relativi oneri a valere sul medesimo fondo speciale utilizzando le stesse risorse.
  Concorda inoltre sulla necessità di inserire apposita previsione di autorizzazione al Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
  Comunica inoltre, per quanto riguarda l'articolo 3, che il MIUR ha trasmesso la relazione tecnica – ora all'esame della Ragioneria generale dello Stato –, confermando che trattasi di risorse già a carico degli Atenei e che, conseguentemente, le disposizioni di tale articolo non comportano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, pur segnalando che dall'applicazione della legge n. 240 del 2010 erano attesi dei risparmi.
  Chiede quindi un rinvio dell'esame del provvedimento, al fine di poter rispondere alle altre richieste di chiarimenti.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, auspica che anche sul provvedimento in discussione la Commissione bilancio possa quanto più celermente possibile pervenire all'approvazione del parere di competenza, onde consentire alla Commissione in sede referente di concluderne in tempi rapidi l'esame.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide.
Nuovo testo unificato C. 263 e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 marzo 2015.

  Francesco BOCCIA, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che la Commissione è in attesa della trasmissione, da parte del Governo, della relazione tecnica sul provvedimento in titolo, secondo quanto deliberato nella seduta dello scorso 12 marzo.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI avverte che è testé pervenuta per le vie brevi la relazione tecnica predisposta dal competente Ministero della salute, che potrà essere oggetto nei prossimi giorni delle necessarie verifiche e riscontri. Alla luce di ciò, chiede un breve rinvio dell'esame del provvedimento.

  Edoardo FANUCCI (PD) segnala la particolare rilevanza del testo in esame, la cui approvazione da parte del Parlamento è attesa da una pluralità di cittadini ed associazioni.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI assicura che il Governo sta lavorando attivamente su questo come sui due precedenti provvedimenti iscritti all'ordine del giorno.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 1o aprile 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.15 alle 13.20.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 1o aprile 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene Pag. 60la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 13.20.

7-00619 Fassina e altri: Sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell'EUR spa e sua ricapitalizzazione anche al fine di completare le opere del Nuovo palazzo dei congressi.
7-00637 Marcon e altri: Sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell'EUR spa e sua ricapitalizzazione per far fronte ai debiti conseguenti alla realizzazione del Nuovo palazzo dei congressi.
(Rinvio della discussione congiunta).

  Francesco BOCCIA, presidente, constatata l'assenza dell'onorevole Marcon, primo firmatario della risoluzione n. 7-00637 iscritta all'ordine del giorno, non essendovi obiezioni, rinvia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.22.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI

7-00619 Fassina e altri: Sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell'EUR spa e sua ricapitalizzazione anche al fine di completare le opere del Nuovo palazzo dei congressi.

7-00637 Marcon e altri: Sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell'EUR spa e sua ricapitalizzazione per far fronte ai debiti conseguenti alla realizzazione del Nuovo palazzo dei congressi.