CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 aprile 2014
223.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 9

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 24 aprile 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 10.

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per gli anni 2012 e 2013.
Atto n. 91.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni e con una condizione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, rinviato nella seduta del 16 aprile 2014.

  Elio VITO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI, relatore, anche alla luce delle considerazioni emerse nel corso del dibattito, formula una nuova proposta di parere che illustra (vedi allegato 1).

  Massimo ARTINI (M5S) presenta, anche a nomi dei colleghi del Movimento Cinque Stelle, una proposta di parere alternativa (vedi allegato 2), finalizzata a conseguire obiettivi di maggiore trasparenza e conoscenza dei dati da parte delle Commissioni parlamentari chiamate ad esprimersi sulla materia. Illustra ulteriormente la proposta di parere presentata sottolineando che il decreto ministeriale dovrebbe perseguire, in particolare, i seguenti obiettivi: superare la gestione del patrimonio abitativo frazionata per Forza armata, al fine di giungere ad una gestione in senso interforze; evitare un'ulteriore alienazione del patrimonio abitativo della Difesa, avviando al contempo un piano Pag. 10legato al recupero delle basi militari e delle caserme dismesse; ampliare, infine, le categorie di soggetti che possano mantenere la conduzione di alloggi di servizio, includendo anche il personale militare e civile portatore di patologie contratte per causa di servizio.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO conferma quanto già evidenziato nella precedente seduta con riguardo all'importante passo in avanti fatto registrare dallo schema di decreto in esame nella complicata vicenda degli alloggi di servizio, ribadendo, inoltre, che l'attività di riforma non si esaurirà con il presente provvedimento.
  Manifesta, tuttavia, perplessità sull'opportunità di mantenere la condizione apposta dalla relatrice nella nuova proposta di parere, testé presentata.
  In particolare, osserva che in relazione all'articolo 4, che attualmente già concede, in via di favore, agli utenti individuati come «vecchi sine titulo» la facoltà di pagare il canone eventualmente corrisposto alla data del 31 dicembre 2010, la condizione apposta reclama la possibilità di una modifica che consenta agli stessi utenti di optare per il sistema di pagamento indicato al comma 2 dell'articolo 286. Ciò, di fatto, significa riferirsi all'equo canone non maggiorato o, in alcuni casi tutt'altro che rari, ad importi addirittura più bassi. La condizione si propone, dunque, di ottenere per i «vecchi sine titulo» un trattamento pari a quanto previsto dall'articolo 2 del medesimo decreto ministeriale per i nuclei familiari con portatori di handicap o superstiti di vittime del servizio e per causa di servizio.
  Al riguardo, rileva innanzitutto che il comma 2 dell'articolo 286 del codice dell'ordinamento militare è normalmente applicato agli utenti in titolo nonché, come detto, solo a particolari categorie (portatori di handicap o superstiti di vittime del servizio e per causa di servizio) ritenute obiettivamente meritevoli di assoluta tutela e protezione.
  In secondo luogo, osserva che la richiesta di garantire alle nuove categorie protette la permanenza nell'alloggio alle medesime condizioni già agli stessi riconosciute prima dell'entrata in vigore del decreto ministeriale 16 marzo 2011 è stata già puntualmente recepita nei citato articolo 4 del decreto ministeriale, in accoglimento delle condizioni poste in occasione dell'espressione del parere ai decreti legislativi delegati del dicembre 2013, non potendosi intendere che l'impegno comportasse l'abrogazione «de facto» del decreto ministeriale 16 marzo 2011.
  Fa, poi, presente che l'introduzione di siffatta disposizione darebbe origine a diversi paradossi giuridici, economici e sociali, minando le fondamenta dello schema di decreto ministeriale, in quanto: una più ampia fascia di sine titulo pagherebbe un canone addirittura minore rispetto a quello che pagava nel 2010; in tale fascia si annoverano, peraltro, utenti con redditi ora superiori ai 54.000 euro annui, ampliabili di ulteriori 3.500 euro per ogni figlio a carico; tale richiesta modifica – attesa l'ampiezza della fascia di utenti protetti individuata nell'articolo 4, ulteriormente estesa fino a ricomprendere anche i coniugi separati ad una certa data, figli e nipoti che abbiano convissuto con il titolare della concessione, eccetera – determinerebbe minori entrate e avrebbe, di conseguenza, un impatto negativo sulla finanza pubblica, oltre ad essere potenzialmente controproducente dal punto di vista mediatico.
  Rammenta, inoltre, che lo spirito dell'accoglimento delle condizioni poste ai pareri dei decreti legislativi nell'ambito della revisione dello strumento militare è stato quello di individuare un punto di incontro e una conseguente pacificazione tra le contrapposte istanze di riduzione del fenomeno dei sine titulo, da un lato, e della tutela e protezione di particolari categorie, dall'altro. La modifica che si chiede al decreto, al contrario, ampliando le differenze di trattamento economico tra le varie tipologie di sine titulo, a tutto vantaggio dei cosiddetti storici (ossia quelli alla data del 21 dicembre 2010) la cui necessità e impellenza di protezione non è di così intuitiva evidenza come quella Pag. 11dell'articolo 2, innescherebbe un ulteriore meccanismo di rivendicazione reciproca tra le due posizioni, foriera di sicuri contrasti, sia nella sede parlamentare, sia tra gli organi di rappresentanza, nonché anche di un notevole contenzioso.
  Per tali ragioni, ribadisce che si è inteso – non potendosi fare altrimenti, pena assegnare pari trattamento a situazioni decisamente differenti – assegnare un trattamento economico comunque di favore alle categorie interessate, ma non del tutto simile a quello di cui al citato articolo 2, concedendo possibilità di opzione per il pagamento del canone già pagato nel 2010 e non quello «tout court» più favorevole all'utente.
  Per tutte queste considerazioni, chiede che condizione apposta al parere, sia per questioni di legittimità che per ragioni di opportunità, sia trasformata in osservazione.
  Quanto al parere alternativo presentato dal Movimento Cinque Stelle, pur comprendendone la portata positiva, esprime contrarietà anche in considerazione del fatto che l'attuazione delle condizioni previste richiederebbe tempi non compatibili con una rapida emanazione del decreto.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatore, prende atto che, rispetto al regolamento del 2011, il provvedimento in esame migliora di molto la complicata situazione relativa all'occupazione degli alloggi di servizio. Ciò è stato frutto delle sinergie che si sono sviluppate tra Parlamento e Governo soprattutto in questa legislatura e che hanno contraddistinto anche l'elaborazione dei pareri sui decreti legislativi, attuativi della riforma Di Paola.
  Il presente schema di decreto, pertanto, pone rimedio alle criticità del decreto del 2011 che, con riguardo alle categorie protette, aveva sostanzialmente disatteso le previsioni legislative.
  Inoltre, la circostanza che in tutto questo arco temporale siano state vendute appena 300 unità abitative conferma che l'attuale procedura si è rivelata dannosa anche per l'erario e, per scongiurare ulteriori perdite, auspica che le modifiche richieste al codice dell'ordinamento militare possano essere introdotte al più presto.
  Con riferimento alle condizioni che consentono il mantenimento della conduzione degli alloggi, ritiene positivo l'ampliamento sia della fascia di reddito annuo, sia delle maggiorazioni per i figli a carico, osservando tuttavia che la determinazione dei canoni – per evitare di essere legata a cadenze temporali – dovrebbe essere definita da disposizioni normative e non dal decreto. Per tale ragione, ritiene che, ai fini dell'individuazione del canone, anche ai cosiddetti sine titulo storici dovrebbe essere applicato l'articolo 286, comma 2, del codice dell'ordinamento militare, ponendo in questo modo le premesse per la predisposizione di futuri decreti che auspica possano tornare ad avere cadenza annuale.
  Insiste, pertanto, nel mantenere tale punto come condizione nel parere, pur comprendendo le difficoltà che comporta alla Difesa per la gestione amministrativa della vicenda, precisando che la posizione è stata assunta in base ad un'esigenza di tutela di diritti che non può essere pregiudicata da problematiche di altro tipo.
  Quanto, infine, agli spunti contenuti nella proposta illustrata dal collega Artini, manifesta perplessità sia con riferimento all'esigenza di evitare un'ulteriore alienazione del patrimonio abitativo della Difesa, sia con riguardo alla possibilità di ampliare le categorie di soggetti ammessi alla conduzione degli alloggi di servizio. Ritiene, invece, che possano trovare ingresso sotto forma di osservazioni i richiami alle attività per garantire la massima trasparenza, per arrivare ad una gestione interforze del patrimonio abitativo e per aggiornare e rendere pubblici gli elenchi degli incarichi che danno diritto agli alloggi di servizio.

  Massimo ARTINI (M5S), nel ringraziare la relatrice per aver accolto come osservazioni le prime tre condizioni apposte al parere presentato dal suo gruppo, preannuncia un voto di astensione sul parere della stessa relatrice, ritenendo che il Pag. 12lavoro svolto rappresenti un buon inizio in vista del prossimo decreto annuale.

  Michele PIRAS (SEL) preannuncia un voto favorevole da parte del gruppo di SEL, anche in considerazione dello sforzo compiuto dalla relatrice che ha recepito, sotto forma di osservazioni, alcuni spunti contenuti nella proposta alternativa presentata dal Movimento Cinque Stelle.

  Gian Piero SCANU (PD) ritiene che la relatrice abbia svolto un lavoro eccellente e preannuncia, pertanto, un convinto voto favorevole da parte del gruppo del Partito Democratico.
  Osserva, peraltro, che la volontà della relatrice di insistere nel mantenere una formulazione assai stringente del parere non discende da una sorta di indisponibilità al dialogo con il Governo, di cui pure comprende le motivazioni alla base della richiesta, bensì dalla necessità di non trascurare alcun aspetto dell'intesa raggiunta lo scorso mese di dicembre in sede di esame dei decreti legislativi attuativi della riforma Di Paola.

  Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) preannuncia il voto favorevole da parte del proprio gruppo.

  Marco MARCOLIN (LNA), nel preannunciare un voto di astensione da parte del gruppo della Lega, esprime perplessità sul provvedimento, evidenziando il ritardo con il quale è stato predisposto.
  Sottolinea, inoltre, che la stima del prezzo di vendita degli alloggi troppo elevata, unitamente ad altri fattori gestionali, ha finito per rendere assai esiguo il numero degli alloggi venduti e ciò è stata una precisa responsabilità dei due Governi precedenti. Ritiene, infine, che le considerazioni dei colleghi del Movimento Cinque Stelle siano meritevoli di considerazione. Tuttavia sottolinea come queste debbano essere meglio coniugate se l'obiettivo di vendere gli alloggi a prezzi di mercato vuole essere realmente perseguito.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO precisa che nella motivazione contraria all'accoglimento della condizione apposta al parere non vi è alcuna connessione con i carichi di lavoro amministrativo che questa comporterebbe, ricordando come gli uffici della Difesa hanno sempre manifestato la massima disponibilità a risolvere qualsiasi eventuale problematica.

  La Commissione approva la nuova proposta di parere favorevole con osservazioni e con una condizione, come riformulata dal relatore (vedi allegato 3).

Sui lavori della Commissione.

  Elio VITO, presidente, con riferimento alla riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite esteri e difesa di Camera e Senato, informa i colleghi commissari che il Ministro degli affari esteri, Federica Mogherini, ha dato conto dell'avvio della procedura di arbitrato internazionale in riferimento alla vicenda dei due fucilieri di Marina, e ciò in ottemperanza dell'ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi e approvato lo scorso 13 marzo. Esprime apprezzamento per la sensibilità dimostrata anche del Ministro della difesa, Roberta Pinotti, per avere condiviso l'opportunità di procedere ad un'informativa rivolta innanzitutto alle Commissioni competenti, in un'ottica di collaborazione interistituzionale ed unitaria essenziale per il positivo evolvere della complessa vicenda dei due militari italiani, ai quali rinnova la testimonianza di solidarietà e di vicinanza da parte di tutta la Commissione.

  La seduta termina alle 10.30.

Pag. 13