CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 novembre 2012
747.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 29 novembre 2012. — Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gianluigi Magri.

  La seduta comincia alle 9.05.

Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia.
C. 5569 Governo, approvato dal Senato e C. 4740 Reguzzoni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 novembre 2012.

  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, comunica che sono state presentate 53 proposte emendative (vedi allegato 1). Avverte che in relazione a talune proposte emendative, pur presentando profili di dubbia ammissibilità, la Presidenza ha ritenuto di adottare un metro di valutazione ampio, in ragione delle caratteristiche del provvedimento in esame. Risulta in ogni caso inammissibile l'emendamento Maurizio Turco 4.6. in conformità alle precedenti pronunce relative a emendamenti di identico contenuto, in quanto reca disposizioni riferite al trattamento economico dell'ordinario militare, le quali, incidono su un'intesa tra il Governo italiano e la CEI.
  In qualità di relatore, anche a nome dell'onorevole Garofani, esprime un invito al ritiro per tutte le proposte emendative, intendendosi altrimenti parere contrario. Avverte peraltro che su taluni emendamenti vi è una posizione nettamente contraria.

  Il sottosegretario Gianluigi MAGRI, esprime parere conforme al relatore.

  Franco GIDONI (LNP), pur comprendendo le ragioni che hanno spinto il Pag. 25relatore a formulare un parere sostanzialmente contrario su tutte le proposte emendative, osserva che il proprio gruppo si è limitato a presentare un numero assai ridotto di emendamenti ma particolarmente significativi in quanto capaci di incidere positivamente sul testo del provvedimento. Poiché la necessità e l'urgenza di approvare la riforma in discussione sono un dato di fatto, anche alla luce del probabile inserimento del provvedimento nel calendario dell'Assemblea della prossima settimana, si rammarica che l’iter del provvedimento al Senato non sia stato più rapido in modo da permettere anche alla Camera di disporre di tempi più congrui.
  A nome del proprio gruppo, preannuncia quindi un voto di astensione su tutte le proposte emendative.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), fa presente che molte delle proposte emendative a sua firma raccolgono le preoccupazioni espresse dal COCER, e tentano di dare voce alle esigenze del personale. Sottolinea ciò in quanto il personale costituisce il cuore del comparto della difesa e rappresenta un patrimonio professionale che deve essere valorizzato, e non semplicemente un «materiale umano» come significativamente definito dal Ministro.
  Accelerando l’iter del provvedimento, al punto tale da non permettere i necessari approfondimenti e costringere la Commissione a un mero atto di ratifica, si rischia di non fare un proficuo lavoro e di mettere in piedi una riforma deludente. Anche le riflessioni fornite dal Ministro Di Paola non si fondano su una reale analisi del settore anche nella sua dimensione storica, a partire dalle ragioni della riforma Spadolini in poi, ma appaiono piuttosto fragili.
  Il suo giudizio sul provvedimento è, dunque, assai critico perché la riforma non coglie gli obiettivi fissati nelle sue enunciazioni, ma sembra essere fatta per colpire e distruggere il personale.
  Evidenzia, quindi, come i dati che sono stati forniti a supporto delle tesi che difendono questa riforma siano distorti. Come emerso nel corso dell'attività conoscitiva svolta, il nostro Paese dispone di dati disaggregati e, pertanto, la spesa percentuale rispetto al PIL della funzione difesa non è dello 0,87 per cento, ma più correttamente dell'1,4 per cento, in linea con la media europea.
  Se, dunque, tutti sono concordi nell'affermare che la riforma è necessaria, va anche detto che questa deve essere fatta bene, altrimenti è meglio non procedere. Soprattutto se essa non sembra avere altro scopo che quello di orientare risorse per investimenti costosi e non funzionali ad sviluppare le capacità militari e del personale.
  Anche riguardo ai tempi per l'espressione del parere parlamentare sui decreti delegati vi sono criticità. La vera riforma, infatti, sarà quella che sarà definita puntualmente nei successivi decreti legislativi, essendo assai ampi i principi e i criteri direttivi della delega. Sul punto, il Parlamento avrebbe dovuto quantomeno fissare dei paletti volti ad assicurare l'effettiva espressione dei prescritti pareri da parte del Parlamento stesso.
  Osserva, quindi, che la Commissione ha dedicato all'esame di un provvedimento così importante, i cui effetti si protrarranno per almeno dodici anni, poche ore di discussione, approfondendo poco e male nel ciclo di audizioni programmate gli importanti aspetti che essa tocca. Questo è un grave errore perché non si dà voce alle esigenze del personale del comparto che, per la gran parte, non vuole questa riforma così come attualmente strutturata. La modernizzazione della Difesa non può avvenire solo a spese del personale, attraverso la riduzione degli organici.

  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, replicando alle osservazioni dell'onorevole Di Stanislao, fa presente che sul provvedimento in esame la Commissione si è soffermata in maniera assolutamente congrua, sia pure in tempi serrati. Vi sono state numerose audizioni, anche su richiesta delle opposizioni, non vi è stata alcuna strozzatura del dibattito o dei tempi di esame. Non va nemmeno dimenticata la possibilità di aver avuto una diretta e costante interlocuzione con il Ministro.Pag. 26
  Quanto al merito di alcune proposte emendative, evidenzia come la scelta di non procedere alla loro approvazione, pur se ritenute condivisibili, si giustifica alla luce delle attuali circostanze, che renderebbero concreto il rischio di non licenziare in via definitiva la legge entro la scadenza della legislatura.

  Francesco Saverio GAROFANI (PD), relatore, osserva come occorra garantire che l'esame del provvedimento, qualora la Conferenza dei Presidenti di gruppo lo dovesse inserire da subito nel calendario dei lavori dell'Assemblea, si possa concludere dopo aver esaminato tutte le proposte emendative.

  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, preso atto della volontà dell'onorevole Di Stanislao di illustrare tutti gli emendamenti a sua firma, lo invita a contenere ciascun intervento in un solo minuto, ove possibile.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.1, a sua firma, che ha come finalità quella di rendere il sistema nazionale di difesa integrato e perfettamente compatibile al modello di difesa europeo.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.1 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.2, a sua firma, che intende favorire una maggiore riflessione attraverso l'aumento da 12 a 24 mesi del termine per l'esercizio della delega.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.2 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.3, a sua firma, raccomandandone l'approvazione in quanto, in un periodo di congiuntura economica sfavorevole, opera una razionalizzazione della spesa prevedendo una riduzione dei sistemi d'armamento la cui manutenzione risulta più costosa.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.3 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.4, a sua firma, evidenziando come la finalità sia quella di riequilibrare il trattamento economico tra la componente militare e quella civile del personale della Difesa, anche alla luce del fatto che il costo medio del personale militare è superiore a quello del personale civile.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti 1.4 Di Stanislao e 1.5 Maurizio Turco.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.6, a sua firma, volto a tenere in debita considerazione, nella revisione in senso riduttivo del personale civile, il fatto che tale personale vanta un costo medio esiguo rispetto a quello militare.

  Ettore ROSATO (PD), prendendo spunto dagli emendamenti testé illustrati, precisa come non vi sia l'intendimento di ratificare un provvedimento a scatola chiusa, che peraltro a suo avviso va nella giusta direzione, ma certamente non possono considerarsi condivisibili siffatte proposte emendative, atteggiamento nei confronti degli emendamenti è un atteggiamento di critica.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.6 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.7, a sua firma, che prende spunto dalle osservazioni formulate dal COCER, allo scopo di imporre la riforma sia redatta d'intesa con le rappresentanze del personale militare e civile.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.7 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.8, a sua firma, anche questo originato dalle valutazioni critiche Pag. 27del COCER, le cui motivazioni sono sostanzialmente analoghe a quelle dell'emendamento precedente, ovvero di rafforzare il ruolo delle rappresentanze.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.8 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 1.9, a sua firma, che amplia da 60 a 120 giorni il termine per l'espressione del parere parlamentare sugli schemi dei decreti attuativi della delega, rendendolo, altresì, vincolante.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), osserva che nel merito si potrebbe anche esprimere un voto favorevole sull'emendamento. Tuttavia, se non si dovesse approvare in via definitiva il provvedimento, ciò vanificherebbe anche tutto il proficuo lavoro finora svolto, anche presso l'altro ramo del Parlamento. Invita, pertanto, l'onorevole Di Stanislao a valutare positivamente le dichiarazioni rese nella seduta di ieri dal Ministro riguardo l'intenzione di non dare definitiva attuazione ai decreti delegati senza che su di essi si sia espresso il Parlamento.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.9 Di Stanislao.

  Franco GIDONI (LNP), prende atto dello svolgimento dei lavori della Commissione e delle dichiarazioni testé rese dall'onorevole Villecco Calipari. Per tali motivi, dopo aver sottoscritto l'emendamento 3.1 Molgora, ritira tutti gli emendamenti presentati dal gruppo della Lega i cui componenti non prenderanno parte ulteriormente alla seduta.
  Dichiara, infine, di non condividere la valutazione del presidente circa lo spazio dedicato al provvedimento, in quanto ritiene che la portata così ampia del testo in esame avrebbe meritato una trattazione ancora più approfondita, non solo con riguardo all'attività conoscitiva quanto soprattutto per un confronto e un dibattito politico. Si rammarica, dunque, per l'esame così frettoloso ricordando che il proprio gruppo è stato l'unico a presentare, ben prima dello stesso Governo, una proposta di riforma dello strumento militare di cui l'attuale provvedimento recepisce esclusivamente e, soltanto in parte, l'aspetto relativo alla riduzione del personale.

  Marco BELTRANDI (PD), in qualità di cofirmatario, ritira gli emendamenti a prima firma Maurizio Turco, riservandosi di presentarli per l'esame in Assemblea. Ritiene che la riforma sia migliorabile, tuttavia qualora non si dovesse arrivare ad approvarne alcuna, ciò sarebbe un danno ancora peggiore.

  Antonio RUGGHIA (PD), fa presente che il suo gruppo si era già dall'inizio della discussione espresso per un'esame che fosse ampio ed approfondito, ma da svolgere in tempi serrati. Pur ritenendo che alcuni emendamenti appaiono meritevoli di considerazione, tuttavia rileva come essi appaiono difficilmente conciliabili con il principio di invarianza dei costi cui la riforma si attiene.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), ribadisce la sua convinzione che la riforma debba essere fatta solo qualora essa sia anche una buona riforma.

  Gianfranco PAGLIA (FLpTP), ritira, dopo averli sottoscritti, gli emendamenti 2.5 Di Biagio e 3.10 Di Biagio.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'articolo aggiuntivo 1.04, a sua firma, che introduce una delega per l'armonizzazione delle carriere degli ufficiali del ruolo speciale dell'Arma dei carabinieri, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo 1.04 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 2.1 che si propone di rendere il modello di difesa italiano più aderente ai principi sanciti dall'articolo 11 della Costituzione.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti 2.1 Di Stanislao, 2.2 Di Stanislao e 2.3 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 2.4, a propria firma, volto a potenziare le infrastrutture militari nel Mezzogiorno.

  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, preannuncia la propria astensione dalla votazione su tale emendamento, esprimendo preoccupazione per le ricadute che la riduzione organica delle Forze armate potrà avere sul livello occupazionale del Sud, difficilmente compensabili con uno sviluppo delle aziende che operano nel campo della difesa ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.

  Ettore ROSATO (PD) auspica che le scelte aziendali relative all'ubicazione degli stabilimenti non siano mai dettate da ragioni clientelari ma orientate esclusivamente da ragioni di politica industriale.

  La Commissione respinge l'emendamento 2.4 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 2.6, a propria firma, raccomandandone l'approvazione in coerenza con i ragionamenti svolti, anche in Commissione, sulla gestione degli immobili della Difesa.

  La Commissione respinge l'emendamento 2.6 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 2.7, a propria firma, anch'esso riferito, come il precedente, alla gestione degli immobili della Difesa.

  La Commissione respinge l'emendamento 2.7 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 2.8, a propria firma, che introduce un criterio di delega per la corresponsione delle provvidenze alle vittime del dovere.

  La Commissione respinge l'emendamento 2.8 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.2, a propria firma, che amplia i termini e precisa come la riduzione organica del personale militare si al netto di quello che frequenta corsi addestrativi.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.2 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.5, a propria firma, concernente la stabilizzazione dei Volontari in Ferma Prefissata quadriennale, per non disperdere il patrimonio umano.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.5 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.7, a propria firma, volto a privilegiare un sistema di progressione interna di carriera tra i ruoli.

  Il sottosegretario Gianluigi MAGRI evidenzia come la materia abbia una disciplina notevolmente articolata che non appare possibile modificare in questo senso.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.7 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.9, a propria firma, sull'equiparazione ad un grado superiore per coloro che transitano nei ruoli civili.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.9 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.11, a propria firma, finalizzato a rafforzare le riserve di posti a favore del personale militare nei concorsi pubblici.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.11 Di Stanislao.

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  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.12, a propria firma, che recepisce un indicazione del COCER.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti 3.12 Di Stanislao e 3.13 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 3.14, a propria firma, che estende anche al personale civile le forme di trasferimento per ricongiungimento familiare.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.14 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 4.14, a propria firma, che modifica la disciplina codicistica riferita alla speciale elargizione ai superstiti del personale deceduto durante il servizio ed allo speciale trattamento pensionistico di reversibilità. Ciò al fine di colmare il vuoto normativo derivato dal mancato inserimento nel Codice dell'ordinamento militare della legge n. 308 del 1981.

  La Commissione respinge l'emendamento 4.14 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'emendamento 5.1, a propria firma, che abroga la disposizione che consente la proroga del termine del 2024.

  La Commissione respinge l'emendamento 5.1 Di Stanislao.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), illustra l'articolo aggiuntivo 5.01, a propria firma, che ove approvato, consentirebbe di posticipare l'entrata in vigore della legge al 1o giugno 2012, a garanzia delle prerogative parlamentari nell'esercizio dei poteri consultivi sugli schemi di decreto legislativo.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo 5.01 Di Stanislao.

  Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che il testo del disegno di legge in esame sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere.

  La seduta termina alle 10.20.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 29 novembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI.

  La seduta comincia alle 10.20.

Divieto di finanziamento delle imprese che svolgono attività di produzione, commercio, trasporto e deposito di mine antipersona ovvero di munizioni e sub munizioni a grappolo.
C. 5407 Mogherini Rebesani.
(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 novembre 2012.

  Gianfranco PAGLIA (FLpTP), relatore, presenta una proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Gianluigi MAGRI, evidenzia come la proposta di legge in esame opera in coerenza con le scelte già compiute dal Parlamento in quanto la Convenzione per il bando di siffatti armamenti e munizionamenti è stata ratificata dall'Italia con legge n. 95 del 2011. Essa si ispira ai principi umanitari che da sempre contraddistinguono l'ordinamento costituzionale dell'Italia, peraltro adottati dai Paesi democratici di gran parte del mondo. Non si ravvisano pertanto elementi ostativi alla proposta di legge.
  La ratifica del Parlamento alla Convenzione di Ginevra ha già bandito sia l'utilizzo sia l'acquisizione delle mine anti-uomo e del sub munizionamento a bombette ovvero «cluster bombs». Su tali Pag. 30armi, sono stati avviati specifici programmi volti allo smaltimento e riconversione del munizionamento ancora in scorta. Inoltre, la legge n. 185 del 1990, recante «nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento» consente, altresì, un controllo delle attività di import-export di materiale di armamento garantendo, indirettamente, la verifica dell'applicazione dei disposti della Convenzione di Oslo e di provvedimenti di legge ad essa correlati.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere presentata dal relatore.

  La seduta termina alle 10.30.

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