CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 gennaio 2012
590.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 gennaio 2012. — Presidenza del vicepresidente Raffaello VIGNALI.

  La seduta comincia alle 13.35.

DL 216/2011: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Laura FRONER (PD), relatore, illustra il contenuto del provvedimento in titolo, richiamando in particolare gli aspetti di competenza della X Commissione.
  L'articolo 12 dispone la proroga di un anno (fino al 31 dicembre 2012) del termine entro cui la regione Sardegna dovrà assegnare, mediante procedure di gara, la concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica con cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta. Secondo la relazione illustrativa la disposizione, che prevede la proroga del termine della gara per la concessione integrata del progetto Sulcis, si rende necessaria per garantire il tempo indispensabile per la conclusione dell'esame, da parte della Commissione europea, della compatibilità comunitaria dell'aiuto di Stato implicito in questo progetto di trasformazione. Tale esame di compatibilità è attualmente in corso e rappresenta l'elemento giustificativo della fattibilità del progetto, sul quale si decideranno le adesioni alla gara stessa.
  L'articolo 15, ai commi 7 e 8, interviene in materia della prevenzione incendi delle strutture ricettive turistico-alberghiere. In particolare, il comma 7 dispone una proroga al 31 dicembre 2012 del termine fissato per completare gli adempimenti Pag. 308relativi alla messa a norma delle strutture ricettive con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del DM 9 aprile 1994, che non abbiano completato l'adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi e siano ammesse, a domanda, al piano straordinario biennale di adeguamento antincendio, approvato con decreto del Ministro dell'interno da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge. Il comma 8 disciplina le sanzioni da applicarsi nei casi di omessa presentazione dell'istanza, mancata ammissione al piano straordinario, mancato completamento dell'adeguamento antincendio alla data del 31 dicembre 2012. In questi casi si applicano le sanzioni di cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 1o agosto 2011, n. 151, ovvero provvedimenti di divieto di prosecuzione dell'attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi dalla stessa prodotti.
  L'articolo 18 dispone che il Collegio dei revisori dei conti già operante in seno al soppresso Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (ENEA) continui ad esercitare le sue funzioni anche presso l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), istituita nel 2009 in luogo del preesistente ente. Tale proroga di funzioni è prevista fino alla nomina del nuovo organo di controllo che sarà istituito specificamente per la nuova Agenzia. La disposizione è finalizzata a garantire il controllo sull'ordinaria amministrazione e sullo svolgimento delle attività istituzionali dell'Agenzia nella attuale fase di transizione e fino al pieno avvio del funzionamento nel nuovo assetto.
  L'articolo 22, recante interventi a favore delle imprese, prevede la possibilità di prorogare le convenzioni con il Mediocredito centrale per la gestione operativa del Fondo centrale di garanzia per la copertura dei rischi derivanti dalle operazioni di credito a medio termine, al fine di garantire continuità agli interventi a sostegno delle imprese. L'articolo in esame, pertanto, è finalizzato a prorogare, per motivi di pubblico interesse, le convenzioni per la gestione di detti fondi agevolativi oltre la scadenza del 31 dicembre 2011, solo fino alla piena operatività delle norme attuative recate dall'articolo 5, comma 5-sexies della legge n. 225 del 1992 (istituzione del Servizio nazionale di protezione civile), in modo da garantire la necessaria prosecuzione della gestione tecnico-operativa delle agevolazioni in essere a favore di imprese danneggiate da calamità.
  L'articolo 27 interviene in materia di trasporto pubblico locale e di spese per investimenti delle regioni. In particolare, il comma 1 dispone che il Governo, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, definisca gli obiettivi di efficientamento e razionalizzazione del trasporto pubblico locale e provveda alla ripartizione del Fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale. Il comma 2 reca una novella all'articolo 8 della legge di stabilità per il 2012 (n. 183 del 2011) al fine di precisare i limiti di indebitamento delle regioni e delle province autonome per le spese di investimento che si applicano fino al 31 dicembre 2011, con riferimento specifico agli impegni di spesa assunti alla data del 14 novembre 2011.
  Sottolinea infine che, ai fini della formulazione del parere di competenza, dovranno essere altresì esaminate, nel prosieguo, le modificazioni che le Commissioni I e V potranno apportare al decreto-legge nel corso del suo esame in sede referente.

  Raffaello VIGNALI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 215/2011: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l'amministrazione della difesa.
C. 4864 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Elisa MARCHIONI (PD), relatore, illustra il provvedimento in titolo, suddiviso in tre Capi e undici articoli.
  Il Capo I, composto dai primi 6 articoli, reca le autorizzazioni di spesa necessarie per la partecipazione italiana a diverse missioni internazionali delle Forze armate e delle forze di polizia.
  Il Capo II (articoli 7, 8 e 9) reca gli interventi di cooperazione allo sviluppo e al sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.
  Il Capo III (articoli 10 e 11), infine, reca norme concernenti la copertura finanziaria del provvedimento e la sua entrata in vigore.
  Per quanto riguarda i profili di competenza della X Commissione, segnala le disposizioni contenute nel comma 3 dell'articolo 5 recante disposizioni per l'amministrazione della difesa. In particolare, il comma 3 reca disposizioni in favore del settore industriale della difesa attraverso la semplificazione delle procedure relative ai programmi di interesse. Nello specifico, si prevede che, limitatamente al settore dei programmi di interesse della difesa, il decreto previsto dal comma 177-bis della legge n. 350 del 2003, riguardante l'utilizzo di contributi pluriennali, sia adottato dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con i ministri dell'economia e finanze e della difesa. Tale decreto dovrà definire le modalità di attuazione dei programmi, precedentemente demandate a convenzioni sottoscritte dai diversi dicasteri (lettera a); fissare, se necessario, il tasso di interesse massimo da utilizzare per le operazioni di attualizzazione (lettera b); verificare l'impatto dell'operazione sui tendenziali di finanza pubblica, accertandone la neutralità ovvero quantificandone l'eventuale aggravamento (lettera c) per la successiva compensazione ai sensi dell'articolo 4, comma 177-bis, della legge n. 350 del 2003.
  Riservandosi di valutare le modificazioni che le Commissioni competenti dovessero apportare al decreto-legge in esame, preannuncia la formulazione di un parere favorevole. Sottolinea tuttavia che si dovrà chiarire all'interno del parere la necessità di documentare in maniera trasparente le spese del dicastero della difesa, sottoponendole alla valutazione delle competenti Commissioni parlamentari.

  Ludovico VICO (PD) osserva che è attualmente in discussione un nuovo modello di difesa che, a causa della stretta relazione con le connesse politiche industriali, dovrebbe essere opportunamente approfondito dalle competenti Commissioni parlamentari. Si lamenta spesso una eccessiva spesa della difesa che, come è noto, si articola fondamentalmente in quattro capitoli: esercizio, personale, investimenti e missioni. La rendicontazione di fine anno rileva che l'incidenza delle spese militari sul PIL (fatta eccezione per le spese del personale) è dello 0,50 per cento. Sottolinea che, nel rapporto tra Ministero dello sviluppo economico e Ministero della difesa, sarebbe interessante comprendere il riflesso delle commesse militari – escluse le spese per armamenti – sul sistema industriale italiano. Si riferisce, in particolare, al progetto Vega e all'Agenzia spaziale italiana, all'AgustaWestland e Finmeccanica, ai progetti FREMM e a Fincantieri. È evidente, pertanto, che non si tratta solo dei 15 miliardi di investimenti previsti per i caccia F35. Sottolinea, infine, che vi è una relazione profonda tra politiche industriali e politiche di difesa e che pertanto si dovrebbero intensificare, su tale tema, i rapporti tra le Commissioni IV e X.

  Andrea LULLI (PD), nel condividere la proposta di parere favorevole preannunciata dal relatore, riterrebbe opportuno aggiungere una condizione riferita all'articolo 5, comma 3, volta a prevedere il parere delle Commissioni parlamentari competenti sul decreto adottato dal Ministro dello sviluppo economico.

  Luigi LAZZARI (PdL) si associa alle considerazioni dell'onorevole Lulli, sottolineando che il settore della difesa è assolutamente trainante per il sistema industriale italiano.

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  Savino PEZZOTTA (UdCpTP), osservato che la spesa militare italiana presenta ancora ampi margini di opacità, ritiene necessaria una sua completa revisione improntata alla trasparenza degli investimenti. Sottolinea altresì che il sistema industriale italiano potrebbe essere positivamente alimentato e supportato da investimenti diversi da quelli militari.

  Raffaello VIGNALI, presidente, invita i colleghi ad attenersi all'ambito del parere da esprimere che riguarda gli investimenti industriali per la difesa.

  Enzo RAISI (FLpTP) sottolinea la necessità di riqualificare la spesa militare: non bisogna solamente tagliare, ma si può migliorare l'efficienza degli investimenti. In questo momento vi è un ampio dibattito sui caccia F35, ma ugualmente importante è la partita delle dismissioni delle aree militari che, ove correttamente orientata, potrebbe costituire un volano per l'economia del Paese.

  Fabio GARAGNANI (PdL) rileva che le spese militari sono per loro natura consistenti in quanto relative a settori e strumenti caratterizzati da un elevato livello di obsolescenza. Ciò significa che è necessario investire notevoli risorse per mantenere elevati gli standard di sicurezza. Osserva che nell'ambito della difesa italiana si registra un costo eccessivo del personale, sul quale sarebbe opportuno intervenire. Considerata la stretta connessione tra spese militari e sistema industriale, ritiene essenziale privilegiare l'industria nazionale in ogni tipo di investimento.

  Raffaello VIGNALI, presidente, sottolineato che bisognerebbe rivedere a livello europeo la questione della difesa, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 17 gennaio 2012. — Presidenza del vicepresidente Raffaello VIGNALI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Indagine conoscitiva sullo stato della tutela della concorrenza in Italia.
(Deliberazione).

  Raffaello VIGNALI, presidente, ricorda che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dell'11 gennaio 2012 si è convenuto di svolgere un'indagine conoscitiva sullo stato della tutela della concorrenza in Italia. Avverte che, al riguardo, è stata acquisita, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, la prescritta intesa del Presidente della Camera. Ricorda che la durata non dovrebbe essere superiore ai 3 mesi. Propone, quindi, di deliberarne lo svolgimento sulla base del programma concordato in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi (vedi allegato).

  La Commissione approva all'unanimità la proposta di deliberazione dell'indagine formulata dal presidente.

  La seduta termina alle 14.10.

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