CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 gennaio 2009
117.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 8 gennaio 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 8 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.15.

Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
C. 1972 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che il decreto-legge n. 185 del 2008 contiene disposizioni varie che prevedono misure per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale. Sottolinea, in particolare che, riguardano la competenza della VII Commissione gli articoli 17, 22 comma 3 e 34. Sottolinea, in particolare, che il comma 1 dell'articolo 17 introduce una misura agevolativa diretta a favorire il rientro in Italia di docenti e ricercatori che operano all'estero. In particolare, si stabilisce che i redditi di lavoro dipendente o autonomo dei medesimi ricercatori sono imponibili per il 10 per cento del loro ammontare, ai fini delle imposte dirette, e non concorrono alla formazione del valore della produzione netta, ai fini dell'IRAP. Rileva che una analoga disposizione - limitata ai soli ricercatori - era

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prevista dall'articolo 3 del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 326 del 2003. Con la circolare n. 22/E dell'Agenzia delle entrate dell'8 giugno 2004 sono stati forniti chiarimenti per l'applicazione di tale disposizione. Aggiunge che in base al primo periodo dell'articolo in esame, l'agevolazione può essere fruita dai docenti e ricercatori che dal 29 novembre 2008 (data di entrata in vigore del decreto-legge) o in uno dei cinque anni solari successivi (sino al 31 dicembre 2013) iniziano a svolgere la loro attività in Italia, e conseguentemente divengono fiscalmente residenti nel territorio dello Stato. Per quanto riguarda il requisito della residenza fiscale nel territorio dello Stato, ricorda che si applicano le disposizioni contenute nell'articolo 2 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, per cui, ai fini delle imposte sui redditi, si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d'imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile. In sostanza, le agevolazioni in questione non spettano qualora l'attività sia resa in Italia per un periodo inferiore a 183 giorni nell'anno. Segnala che per accedere all'agevolazione, i ricercatori in questione devono: essere in possesso di titolo di studio universitario o equiparato; essere residenti all'estero non occasionalmente; aver svolto documentata attività di ricerca o docenza presso università o centri di ricerca pubblici o privati all'estero per non meno di 2 anni. La disposizione in esame non precisa, peraltro, i criteri e le modalità per la determinazione e la documentazione dell'attività di ricerca. L'agevolazione, in mancanza di ulteriori specificazioni, sembra quindi applicabile non solo al cittadino italiano, ma anche al soggetto estero che decida di prestare la sua attività nel Paese, divenendo fiscalmente residente in Italia. Precisa che l'agevolazione consiste nella imponibilità dei redditi di lavoro dipendente o autonomo dei docenti e ricercatori in possesso dei richiamati requisiti soltanto nella misura del 10 per cento del loro ammontare, ai fini delle imposte dirette, e nella esclusione dei medesimi redditi dalla formazione del valore della produzione netta ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). L'incentivo si applica nel periodo d'imposta in cui il ricercatore diviene fiscalmente residente nel territorio dello Stato e nei due periodi di imposta successivi, sempre che permanga la residenza fiscale in Italia.
Evidenzia che il comma 2 dell'articolo 17 reca una norma di interpretazione autentica delle disposizioni previste all'articolo 1, commi da 280 a 283, della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006), come modificati dall'articolo 1, comma 66 della legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244/2007) in tema di incentivi fiscali alla ricerca. Ricorda che i commi da 280 a 283 della legge finanziaria per il 2007 hanno disposto la concessione di un credito d'imposta per gli investimenti ed i costi sostenuti dalle imprese per la ricerca e l'innovazione. In particolare, il comma 280, come modificato, ha previsto che tale credito d'imposta sia concesso per tre anni, a decorrere dal periodo d'imposta 2007 e fino al periodo d'imposta 2009, nella misura del 10 per cento dei costi sostenuti per attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo . Tale misura è incrementata al 40 per cento (15 per cento nel testo originario) nel caso che tali costi siano sostenuti dalle imprese a seguito di contratti stipulati con università ed enti pubblici di ricerca. Il comma 281 ha fissato un limite massimo di importo su cui applicare il credito d'imposta, prevedendo che i costi su cui calcolare il credito non possano, in ogni caso, superare l'importo di 50 milioni di euro (15 milioni nel testo originario) per ciascun periodo d'imposta. Nel comma 282 sono indicate le modalità applicative per fruire del credito. Il credito d'imposta deve essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi ma esso: non concorre alla formazione del reddito; non concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). Ricorda

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che in attuazione del comma 283 è stato emanato il decreto interministeriale 28 marzo 2008, n. 76 (Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze), recante il Regolamento concernente disposizioni per l'adempimento degli obblighi di comunicazione a carico delle imprese, per le modalità di accertamento e verifica delle spese per il credito d'imposta inerente le attività di ricerca e di sviluppo. La disposizione in esame stabilisce quindi che le richiamate norme si interpretano nel senso che il credito d'imposta ivi previsto spetta anche alle ricerche effettuate in Italia su incarico di un committente estero, purché quest'ultimo sia residente o localizzato in Stati o territori che sono inclusi nella lista degli Stati con i quali è attuabile lo scambio di informazioni ai sensi delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni sul reddito in vigore con la Repubblica italiana, contenuta nel decreto del Ministro delle finanze 4 settembre 1996.
Precisa che il comma 3 dell'articolo 22, altra disposizione di competenza della Commissione, autorizza invece il Ministero dell'economia e delle finanze, ai fini della costituzione della Società di gestione prevista per la realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dell'Expo Milano 2015, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 2008, a compiere qualsiasi atto necessario per la costituzione della società, ivi compresa la sottoscrizione della quota di propria competenza del capitale sociale iniziale della Società, pari a 48 mila euro. Segnala che il testo del comma 3 reca erroneamente la data del 23 ottobre anziché del 22 ottobre come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 novembre 2008, n. 277. È quindi previsto che all'onere di 48 mila euro per il 2008 si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del Fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2008-2010, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2008, utilizzando parzialmente allo scopo l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri. Ricorda che la società Fintecna S.p.a. è delegata al conferimento delle somme della quota di capitale della costituenda Società, che saranno successivamente rimborsate dal Ministero dell'economia e delle finanze, a valere sulle suddette risorse del Fondo speciale di parte corrente. Aggiunge che, come è noto, il 31 marzo 2008 a Parigi, i Paesi membri del BIE hanno scelto Milano come sede dell'edizione 2015 dell'Expo, preferendola all'unica concorrente, la città turca di Smirne. L'Esposizione, che è intitolata Nutrire il pianeta:energia per la vita, si svolgerà a Milano dal 1o maggio al 31 ottobre 2015. Tra gli obiettivi quello di dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all'innovazione nel settore dell'alimentazione, raccogliendo tematiche già sviluppate da precedenti edizioni e riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali, al centro dei quali c'è il tema del diritto ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il Pianeta. L'Expo 2015 di Milano è stata dichiarata «grande evento» con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 agosto 2007, ai sensi dell'articolo 5-bis, comma 5, del decreto-legge n. 343/2001. Nelle premesse di tale decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la citata dichiarazione viene motivata, tra l'altro, alla luce della «particolare complessità organizzativa dell'evento sotto il profilo della sicurezza, dell'ordine pubblico, della mobilità, della ricezione alberghiera, per la quale dovranno essere attuati interventi infrastrutturali e predisposte strutture ricettive adeguate o riconvertite le strutture esistenti, anche ai fini dell'accoglienza e dell'assistenza sanitaria». Successivamente è stata emanata l'OPCM 18 ottobre 2007, n. 3623, con la quale, tra l'altro, si è provveduto alla nomina del sindaco del comune di Milano a Commissario delegato per la predisposizione degli interventi necessari alla migliore presentazione della candidatura

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della Città di Milano quale sede del grande evento «Expo 2015» e ne sono stati definiti i compiti.
Quanto all'articolo 5-bis, comma 5, del decreto-legge n. 343/2001, ricorda che esso ha esteso il campo di applicazione previsto per la dichiarazione dello stato di emergenza, includendovi anche la dichiarazione dei grandi eventi rientranti nella competenza del Dipartimento della protezione civile, diversi da quelli per i quali si rende necessaria la delibera dello stato di emergenza (articolo 2, comma 1, lettera c) della legge n. 225). Da ultimo, ricorda che il comma 1 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 112 del 2008 ha previsto le seguenti autorizzazioni di spesa per la realizzazione delle opere e delle attività connesse allo svolgimento del grande evento EXPO Milano 2015 in attuazione dell'adempimento degli obblighi internazionali assunti dal governo italiano nei confronti del Bureau International des Expositions (BIE): 2009: 30 milioni di euro; 2010: 45 milioni di euro; 2011: 59 milioni di euro; 2012: 223 milioni di euro; 2013: 564 milioni di euro; 2014: 445 milioni di euro; 2015: 120 milioni di euro; Totale: 1.486 milioni di euro. Ai sensi del comma 2, del medesimo articolo 14 per i fini di cui al comma 1, il Sindaco di Milano pro-tempore, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, è nominato Commissario straordinario del Governo per l'attività preparatoria urgente. Viene altresì prevista l'emanazione, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Presidente della Regione Lombardia e i rappresentanti degli enti locali interessati, volto alla: istituzione degli organismi per la gestione delle attività, compresa la previsione di un tavolo istituzionale per il governo complessivo degli interventi regionali e sovra regionali presieduto dal Presidente della Regione Lombardia pro-tempore; fissazione dei criteri di ripartizione e delle modalità di erogazione dei finanziamenti. Ricorda quindi che il decreto del Presidente del Consiglio di ministri del 22 ottobre 2008 recante Interventi necessari per la realizzazione dell'Expo Milano 2015 ha quindi istituito gli organi di seguito indicati che provvedono a porre in essere, secondo le rispettive competenze, tutti gli interventi necessari per la realizzazione dell'Expo, vale a dire le opere essenziali e le attività di organizzazione e di gestione dell'evento (tali opere sono quindi indicate analiticamente nell'allegato 1 al decreto), nonché le opere connesse (descritte nell'allegato 2), secondo quanto previsto nel dossier di candidatura approvato dal BIE. Sono quindi istituti: il Commissario straordinario delegato (COSDE), con compiti di vigilanza e impulso sull'organizzazione di Expo Milano 2015 e sulla tempestiva realizzazione delle opere essenziali, infrastrutturali e dei servizi, indicate nel dossier di candidatura, nonché funzioni di vigilanza sulle opere connesse (articolo 2); la Commissione di coordinamento (COEM), presieduta dal COSDE e composta dai livelli istituzionali sociali, culturali e produttivi interessati dall'evento ed individuati con atto del COSDE, d'intesa con gli stessi interessati; la Commissione costituisce sede di coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti, al fine di assicurare il raccordo e la coerenza ottimali tra le diverse attività di organizzazione e gestione dell'evento nonché di garantire la rispondenza delle fasi attuative al progetto di cui al dossier di candidatura approvato dal BIE (articolo 3); la Società di gestione Expo Milano 2015 S.p.A. (SOGE) che svolge tutte le attività utili od opportune ai fini della realizzazione dell'evento. Soci della SOGE sono il Ministero dell'economia e delle finanze, il comune di Milano, la regione Lombardia, la provincia di Milano e la Camera di commercio di Milano. Possono inoltre aderire altri enti locali o enti pubblici, previa definizione della rispettiva quota di partecipazione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze. La SOGE, disciplinata secondo le norme del diritto privato, redige, tra l'altro, il piano finanziario dettagliato delle opere essenziali, nel rispetto di quanto riportato nel dossier di candidatura; è direttamente assegnataria dei finanziamenti pubblici; redige, alla

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chiusura dell'evento, un rendiconto finanziario, sottoposto all'approvazione del Ministero dell'economia; stipula i contratti di gestione operativa dell'evento e ne acquisisce i proventi (articolo 4); il Tavolo istituzionale per il governo complessivo degli interventi regionali e sovra regionali, presieduto dal Presidente della Regione Lombardia, con compiti di programmazione e realizzazione degli interventi ed attività regionali e sovra regionali relativi alle opere connesse, riguardanti aree diverse da quelle concernenti il sito Expo 2015 come indicato nel dossier di candidatura approvato dal BIE (articolo 5). Aggiunge infine che Fintecna (Finanziaria per i Settori Industriale e dei Servizi S.p.A) S.p.a è società interamente partecipata del Ministero dell'economia e delle finanze. L'oggetto sociale della società consiste, tra l'altro, nell'assunzione, gestione e dismissione di partecipazioni in Società o Enti in genere, compresi quelli in liquidazione, operanti in Italia ed all'Estero nei settori industriale, immobiliare e dei servizi, nonché il compimento di attività di servizio connessa alla gestione di società, enti e aziende in genere, anche afferente a processi di liquidazione. A tal fine, la Società può curare il coordinamento tecnico e finanziario delle Società ed Enti sui partecipa, attraverso l'assistenza finanziaria degli stessi, prestando fidejussioni e ogni altra forma di garanzia a Società ed Enti partecipati e non.
Sottolinea quindi che l'articolo 34 prevede invece un'ulteriore proroga, per il 2009, del finanziamento delle attività volte a favorire la stabilizzazione occupazionale dei soggetti impegnati in lavori socialmente utili presso gli istituti scolastici, di cui all'articolo 78, comma 31, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (legge finanziaria per il 2001), autorizzando all'uopo la spesa di 110 milioni di euro. Ricorda che l'articolo 78, comma 31, della legge n. 388/2000 ha dettato disposizioni per favorire la stabilizzazione occupazionale dei soggetti impegnati in lavori socialmente utili presso gli istituti scolastici. La stabilizzazione è stata attuata mediante la terziarizzazione (ovvero l'affidamento all'esterno) di alcune attività, attraverso procedure definite mediante decreto del Ministro della pubblica istruzione (attualmente dell'istruzione, dell'università e della ricerca), di concerto con i Ministri del lavoro (attualmente del lavoro, della salute e delle politiche sociali) e del tesoro (attualmente dell'economia e delle finanze), assicurando la trasparenza e la competitività degli affidamenti. Inoltre, ai sensi dell'articolo 10, comma 2, del decreto legislativo n. 81 del 2000, espressamente richiamato, appositi decreti interministeriali possono prevedere misure finalizzate alla stabilizzazione occupazionale esterna dei soggetti che hanno svolto attività di lavori socialmente utili sulla base di convenzioni stipulate tra il Ministero del lavoro e le amministrazioni pubbliche aventi competenze interregionali. Per la realizzazione delle misure in esame è stata stanziata una somma di euro 148.223.130,04 (lire 287 miliardi) per l'anno 2001 e di euro 296.962.716,98 (lire 575 miliardi) per l'anno 2002, finanziamento successivamente prorogato più volte. Ricorda in particolare, per il 2003 dall'articolo 50, comma 7, della legge finanziaria per il 2003 (legge n. 289 del 2002), con uno stanziamento pari a 295 milioni di euro; per il 2004 dall'articolo 3, comma 93, della legge finanziaria per il 2004 (legge n. 350 del 2003), con uno stanziamento pari a 375 milioni di euro; per il 2005 dall'articolo 1, comma 126, della legge finanziaria per il 205 (legge n. 311 del 2004), con uno stanziamento di 375 milioni di euro; per il triennio 2006-2008 dall'articolo 1, comma 245, della legge finanziaria per il 2006 ( legge n. 266 del 2005), con uno stanziamento annuo di 370 milioni di euro.
Presenta quindi una proposta di parere con condizioni, che illustra (vedi allegato).

Alessandra SIRAGUSA (PD) rileva che l'articolo 34 del provvedimento in esame stanzia una somma insufficiente ai fini della stabilizzazione dei soggetti impegnati in lavori socialmente utili presso gli istituti scolastici per il 2009. Sarebbe necessario prevedere invece un finanziamento molto

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più elevato, al fine di garantire il mantenimento del posto di lavoro per tutti i dipendenti in questione; con le risorse a disposizione sarà infatti possibile risolvere la situazione solo di una parte dei lavoratori in questione, creando pertanto una disparità di trattamento tra quanti beneficeranno della misura prevista dall'articolo in questione e quanti invece non potranno beneficiarvi. Ricorda, inoltre, che il provvedimento in esame non contiene misure veramente efficaci per risolvere i problemi delle famiglie italiane, sottolineando in particolare che a fronte della grave crisi dei consumi e della situazione di molte imprese, sarebbe stato necessario prevedere interventi proprio in favore delle famiglie e delle imprese, mentre il provvedimento tralascia completamente di intervenire su questi aspetti. Segnala, infine, che presso le Commissioni competenti in materia sono già stati presentati da parte del gruppo del Partito Democratico emendamenti volti ad aumentare le risorse a favore degli LSU scuola, oltre che a favore delle emergenze economiche che il Paese deve affrontare.

Manuela GHIZZONI (PD) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata dal relatore. Il provvedimento non contiene nessuna misura veramente efficace al fine di risolvere la crisi economica del Paese, riuscendo addirittura «fare cassa». Ricorda che il Partito Democratico ha presentato presso le Commissioni di merito emendamenti migliorativi del provvedimento e auspica pertanto che tali emendamenti possano venire approvati. Sottolinea, inoltre, che nella relazione sul provvedimento in esame non si fa cenno minimamente alla questione del credito d'imposta per la ricerca che invece riveste profili di competenza anche della VII Commissione, rilevando in particolare che il nuovo meccanismo introdotto per il credito d'imposta per la ricerca è assolutamente peggiorativo rispetto a quello attualmente esistente.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che nelle due legislature precedenti si era battuto affinché le Commissioni in sede consultiva non fossero solo competenti a valutare le parti di competenza. Ricorda inoltre che il decreto in esame contiene provvedimenti importanti e che si sarebbe aspettato che l'opposizione avesse dato un giudizio positivo almeno sulla prima condizione della proposta di parere, che è importante perché va nella direzione che è stata sempre tenuta presente dalla minoranza nelle scorse legislature. Sottolinea, inoltre, che la questione posta dalla collega Siragusa riguarda le Commissioni bilancio e lavoro e che quindi tale questione pur essendo rilevante non può essere affrontata direttamente in Commissione.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata, giudicando negativamente il metodo adottato ancora una volta per l'esame dei provvedimenti da parte della Commissione, metodo che comprime eccessivamente gli spazi di esame. Nel merito, specifica che il provvedimento non dà risposte concrete sulla crisi economica, rilevando altresì che il rientro dei ricercatori dall'estero non è una misura sufficiente, in quanto occorre più in generale dare risposte più complessive ai problemi della ricerca in Italia, prevedendo finanziamenti appositi.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, rilevando in particolare che la prima delle due condizioni della proposta di parere è particolarmente importante.

Antonio PALMIERI (PdL) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

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Valentina APREA, presidente, sottolinea che le misure previste dal provvedimento, pur non risolvendo tutti i problemi del settore contengono senz'altro soluzioni importanti.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore.

La seduta termina alle 14.45.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 8 gennaio 2009.

Audizione informale di rappresentanti dell'Istituto «Luigi Sturzo» su questioni inerenti l'attività e la gestione dell'Istituto.

L'audizione informale è stata svolta dalle 15 alle 15.30.