CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 febbraio 2019
137.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 5 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 11.35.

DL 1/2019: Misure urgenti a sostegno della Banca Carige Spa – Cassa di risparmio di Genova e Imperia.
C. 1486 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 gennaio scorso.

  Carla RUOCCO, presidente, informa i colleghi che sono sinora pervenuti sul testo originario del decreto-legge i pareri favorevoli delle Commissioni II e XIV, nonché il parere con condizioni ed una osservazione del Comitato per la legislazione. È altresì pervenuto il parere favorevole della Commissione Bilancio, con una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Avverte che il relatore, in accoglimento della condizione formulata dalla V Commissione, ha presentato l'emendamento 22.3 (vedi allegato 1).
  Segnala infine che le proposte emendative Trano 8.02, Currò 17.01 e Migliorino 19.01, sono state ritirate dai presentatori.
  Informa quindi la Commissione che sono stati presentati alcuni ricorsi avverso i giudizi di inammissibilità di talune proposte emendative pronunciati nella seduta del 31 gennaio scorso.
  In proposito, ricordo che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera.
  Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. Infatti, la citata disposizione regolamentare e la relativa prassi applicativa – consolidatasi a partire Pag. 36dalla XII legislatura – prevedono che gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che non siano strettamente attinenti alla materia del decreto-legge (considerando a tal proposito il contenuto del decreto-legge, come definito dal Governo in sede di emanazione dello stesso o, se approvato dal Senato, sulla base del testo da questo trasmesso) devono essere dichiarati inammissibili, laddove per i progetti di legge ordinari è prevista l'inammissibilità degli emendamenti estranei per materia.
  Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa ulteriormente che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo».
  Il rigore nella valutazione di ammissibilità degli emendamenti riferiti ai disegni di legge di conversione – imposto anche da alcuni richiami indirizzati dal Presidente della Repubblica – appare particolarmente rilevante alla luce della recente giurisprudenza della Corte Costituzionale (a partire dalla sentenza n. 22 del 2012) che ha chiarito che la legge di conversione deve avere un contenuto omogeneo rispetto a quello del decreto-legge e che l'inclusione di emendamenti e articoli aggiuntivi che non siano attinenti alla materia oggetto del decreto-legge, o alle finalità di quest'ultimo, determina un vizio della legge di conversione. E ciò in ossequio, prima ancora che a regole di buona tecnica normativa, allo stesso articolo 77, secondo comma, della Costituzione, il quale presuppone «un nesso di interrelazione funzionale tra decreto-legge, formato dal Governo ed emanato dal Presidente della Repubblica, e legge di conversione, caratterizzata da un procedimento di approvazione peculiare rispetto a quello ordinario» (sentenze n. 22/2012 e 32/2014).
  La Presidenza è pertanto chiamata ad applicare rigorosamente le suddette disposizioni regolamentari, nonché quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997.
  Nel caso in esame, il decreto-legge all'attenzione della Commissione reca disposizioni urgenti volte a garantire a Carige misure di sostegno pubblico, al fine di assicurare la stabilità finanziaria e la protezione del risparmio.
  Come emerge anche dal titolo del decreto, nonché dal relativo preambolo (che circoscrive univocamente i presupposti di straordinaria necessità ed urgenza riferiti al medesimo decreto alla specifica situazione di Carige), l'intervento normativo oggetto del decreto è limitato ad un unico istituto di credito e contiene soltanto norme volte ad affrontare la situazione di Banca Carige. Non appaiono pertanto congrue con il contenuto proprio di questo specifico decreto-legge le proposte emendative non direttamente riferite alla banca in oggetto.
  Alla luce di un ulteriore esame delle proposte emendative sulla base di tale criterio, la Presidenza ritiene quindi di dover confermare i giudizi di inammissibilità già formulati.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) osserva come le diverse proposte emendative oggetto del giudizio di inammissibilità, pur non richiamando espressamente la Banca Carige nei loro contenuti, riguardino comunque la materia bancaria e siano volte ad assicurare tutela ai risparmiatori e agli investitori, ivi compresi gli stessi soggetti coinvolti nella crisi di Banca Carige. Ritiene che rispetto al giudizio di inammissibilità risulti inconferente la disciplina costituzionale richiamata dalla Presidente, che peraltro non ha, a suo avviso, neppure adeguatamente considerato la normativa comunitaria in materia, la cui applicazione è doverosa in presenza di crisi bancarie sistemiche. Aggiunge che molte delle proposte emendative presentate dal suo gruppo fanno riferimento a temi e questioni emersi nel corso delle audizioni svolte e nel successivo dibattito: pertanto, a suo avviso, il giudizio di inammissibilità è frutto di una errata valutazione e finisce Pag. 37per rendere sostanzialmente inutile e infruttuoso l'esito delle audizioni medesime.

  Carla RUOCCO, presidente, nel rilevare come molte delle argomentazioni testé addotte dal collega D'Ettore non siano contenute nei ricorsi presentati, non apparendo in ogni caso idonee a modificare il giudizio espresso, ribadisce la valutazione di inammissibilità effettuata, ferma restando ogni valutazione in materia di competenza della Presidenza della Camera.
   Invita quindi il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti.

  Davide ZANICHELLI (M5S), relatore, raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 22.3, volto a recepire la condizione formulata dalla Commissione Bilancio, ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Currò 21.05.
  Propone quindi l'accantonamento dell'emendamento Giacomoni 3.1, degli identici emendamenti Giacomoni 6.1 e Fregolent 6.2, nonché degli emendamenti Fregolent 17.5, Giacomoni 17.6, 17.7 e 20.1. Tali proposte emendative recano infatti correzioni di forma, che dovrebbero essere valutate complessivamente in un secondo momento, una volta concluso l'esame degli emendamenti riferiti al merito del provvedimento.
  Invita quindi i presentatori al ritiro di tutte le altre proposte emendative, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime pareri conformi al relatore.

  Sestino GIACOMONI (FI) fa presente che alcune delle proposte emendative presentate dal suo gruppo sono volte ad espungere dal testo del provvedimento errori formali, derivanti dal fatto che il decreto-legge è stato sostanzialmente copiato da analogo provvedimento della scorsa legislatura. Non comprende le ragioni in base alle quali non siano immediatamente accoglibili emendamenti finalizzati al miglioramento del testo.

  Davide ZANICHELLI (M5S), relatore, si riserva di presentare, una volta concluso l'esame delle proposte emendative, un emendamento recante diverse correzioni di errori materiali e refusi contenuti nel testo; invita in questa fase i deputati ad intervenire nel merito del provvedimento.

  Sestino GIACOMONI (FI) prende atto della mancanza della volontà, da parte della maggioranza, di consentire ai deputati dell'opposizione un proficuo lavoro sul testo, negando loro la soddisfazione di vedere approvati emendamenti che darebbero un senso all'impegno profuso nell'esame del provvedimento.

  Carla RUOCCO, presidente, comunica che l'emendamento Giacomoni 3.1, gli identici emendamenti Giacomoni 6.1 e Fregolent 6.2, nonché gli emendamenti Fregolent 17.5, Giacomoni 17.6, 17.7 e 20.1. si intendono accantonati.

  Mauro DEL BARBA (PD) chiede alla Presidenza l'attivazione del circuito interno.

  Carla RUOCCO, presidente, non essendovi obiezioni, dispone che la pubblicità dei lavori della Commissione sia garantita anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Luca PASTORINO (LeU), intervenendo sul suo emendamento 1.1, si associa alle considerazioni espresse dal collega Giacomoni. Riferisce quindi in merito alla posizione sostanzialmente favorevole del suo gruppo sul provvedimento nel suo complesso, che si pone a tutela dei piccoli risparmiatori e azionisti. Invita quindi il Governo a rivedere il parere negativo sulle proposte emendative da lui presentate, volte a salvaguardare i posti di lavoro del personale dipendente che, a suo avviso, dovrebbero essere accolte.

  Claudio MANCINI (PD) sottoscrive l'emendamento Pastorino 1.1.

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  Davide ZANICHELLI (M5S), relatore, invita il deputato Pastorino a ritirare gli emendamenti il cui contenuto è finalizzato alla tutela dei posti di lavoro e a trasformarli, ove il Governo si dimostri disponibile, in ordini del giorno.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA ritiene anch'egli che il tema possa trovare una migliore collocazione in un ordine del giorno, di cui potrà senz'altro essere preso in considerazione l'accoglimento.

  Luca PASTORINO (LeU) ritira quindi gli emendamenti a sua firma 1.1, 4.2, 13.4 e 17.3.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 2.1.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 4.1 di cui è cofirmatario.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzetto 4.1 e 5.1.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 6.3 di cui è cofirmatario e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzetto 6.3 e 6.4.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 7.1 di cui è cofirmatario e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 7.1.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 7.2 di cui è cofirmatario e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 7.2.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 7.3 di cui è cofirmatario e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzetto 7.3 e 8.1.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 8.2 di cui è cofirmatario e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Rizzetto 8.2.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra l'articolo aggiuntivo Giacomoni 8.01 di cui è cofirmatario, volto ad assicurare una maggiore trasparenza nell'emissione di strumenti finanziari garantiti, anche mediante il controllo del Parlamento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Giacomoni 8.01.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) illustra l'articolo aggiuntivo Fregolent 8.03, di cui è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione sottolineando l'importanza di prevedere una relazione alle Camere sul funzionamento del regime degli strumenti finanziari emessi.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA specifica che il contenuto della proposta emendativa presenta profili tecnici problematici, non essendo previsto alcun «regime».

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Fregolent 8.03 e l'emendamento Martino 9.1.

  Mauro DEL BARBA (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Ungaro 10.01, chiede chiarimenti in ordine al parere contrario formulato dal relatore e dal Governo, tenuto conto che la proposta emendativa prevede la facoltà per Banca Carige di avvalersi di consulenze qualificate gratuite.

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  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA evidenzia come un soggetto privato quale S.G.A. S.p.A. non possa essere obbligato per legge a prestare consulenza a titolo gratuito; si rischierebbe peraltro di contravvenire alla disciplina europea in materia di aiuti di Stato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ungaro 10.01.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Ungaro 10.02, di cui è cofirmatario, esprime perplessità sul parere contrario formulato da relatore e Governo, anche in considerazione del fatto che il tema della trasparenza è sempre stato un cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Ritiene doveroso rendere noti i nomi di coloro che hanno indirizzato le scelte di Banca Carige.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA, pur condividendo lo spirito della proposta emendativa, evidenzia come molti dei dati cui il collega Fragomeli fa riferimento sono già pubblici.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Ungaro 10.02 e l'emendamento Rizzetto 12.1.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra l'emendamento Giacomoni 13.1., di cui è cofirmatario, sottolineando che lo stesso interviene in un momento cruciale della procedura di intervento dello Stato, offrendo maggiori garanzie. Trattandosi di un emendamento di natura tecnica, non comprende le ragioni che motivano il parere negativo del Governo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Giacomoni 13.1 e Rizzetto 13.2 e 13.3.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 14.1, di cui è cofirmatario, sottolineando la necessità che, qualora l'Emittente intenda far ricorso all'intervento dello Stato, trasmette al ministero, all'autorità competente e alla Banca d'Italia una richiesta contenente anche l'elenco dei debitori insolventi, nonché dei consulenti operanti nell'Emittente stessa e dei compensi da essi percepiti. L'emendamento in esame, così come i successivi, è finalizzato ad introdurre elementi di trasparenza, proprio per evitare il ripetersi di errori compiuti nel passato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rizzetto 14.1, 14.2, 14.4, 14.5, 14.6 e 15.1.

  Marco OSNATO (FdI) interviene sull'emendamento Rizzetto 15.2, di cui è cofirmatario, riguardante i chiarimenti e le integrazioni che l'autorità competente può e deve richiedere all'Emittente.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rizzetto 15.2, 17.1, 17.2, 17.4, 19.1, 19.2, 19.3 e 19.4.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rizzetto 19.5, di cui è cofirmatario, volto ad attribuire alla Consob l'importante responsabilità di disciplinare le negoziazioni dei titoli dell'Emittente sui mercati nazionali ed internazionali.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Rizzetto 19.5, 19.6, 19.7, 19.8, 19.9 e 21.1.

  Davide ZANICHELLI (M5S), relatore, riterrebbe opportuna una breve sospensione della seduta, al fine di svolgere alcuni approfondimenti.

  Carla RUOCCO, presidente, non essendovi obiezioni, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 12.20, è ripresa alle 12.30.

  Davide ZANICHELLI (M5S), relatore, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 21, ritiene di poter esprimere un parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 21.06 e Giacomoni 21.07, purché riformulati nel Pag. 40senso di sostituire, al comma 1, la parola «Capo» con la parola «decreto», in analogia con la formulazione dell'articolo aggiuntivo Currò 21.05.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere conforme al Relatore.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) accoglie la proposta di riformulazione del relatore.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) accoglie la proposta di riformulazione del relatore.

  La Commissione approva quindi gli identici articoli aggiuntivi Currò 21.05, Fregolent 21.06 (Nuova formulazione) e Giacomoni 21.07 (Nuova formulazione)(vedi allegato 2), e respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Ungaro 22.1 e Giacomoni 22.2. La Commissione approva quindi l'emendamento 22.3 del Relatore (vedi allegato 2).

  Davide ZANICHELLI (M5S), relatore, con riferimento agli emendamenti recanti correzioni di forma in precedenza accantonati, ritiene di esprimere parere favorevole sull'emendamento 3.1 Giacomoni, purché riformulato nel senso di riferirlo all'articolo 2 anziché all'articolo 3. Esprime altresì parere favorevole sugli identici emendamenti Giacomoni 6.1 e Fregolent 6.2, nonché sugli emendamenti Fregolent 17.5 e Giacomoni 17.6 e 17.7. Esprime infine parere favorevole sull'emendamento Giacomoni 20.1, purché riformulato nel senso di sostituire le parole «Testo unico bancario» con le parole «testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia».
  Formula quindi una proposta di correzioni di forma (vedi allegato 3).

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Sestino GIACOMONI (FI) accoglie le proposte di riformulazione dei suoi emendamenti 3.1 e 20.1 avanzate dal relatore.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti Giacomoni 2.2 (ex 3.1) (Nuova formulazione), gli identici emendamenti Giacomoni 6.1 e Fregolent 6.2 e l'emendamento Fregolent 17.5, risultando conseguentemente assorbiti gli emendamenti Giacomoni 17.6 e 17.7. La Commissione approva quindi l'emendamento Giacomoni 20.1 (Nuova formulazione) (vedi allegato 2) e la proposta di correzioni di forma formulata dal relatore (vedi allegato 3).

  Carla RUOCCO, presidente, avverte che, essendo concluso l'esame degli emendamenti, il testo del provvedimento – come modificato nel corso della seduta odierna – sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva, ai fini dell'espressione del loro parere.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.35.

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