CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 gennaio 2019
135.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 75

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 31 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.10.

Pag. 76

  Carla RUOCCO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-01212 Giacomoni: Criticità connesse alla nuova disciplina dei piani di risparmio a lungo termine (PIR).

  Sestino GIACOMONI (FI), illustra la propria interrogazione.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Sestino GIACOMONI (FI), ritiene inadeguata la risposta del Sottosegretario, ed invita il Governo a non affidare la questione alle burocrazie ministeriali. Ritiene infatti che le disposizioni contenute nella legge di bilancio 2019 rappresentino un ostacolo normativo che non può essere risolto con l'adozione di un decreto attuativo. Occorre piuttosto intervenire con una norma ad hoc, di rango primario, da inserire nel decreto-legge Carige o in quello sulla semplificazione, volta a rimuovere le disposizioni relative ai PIR, fonte di criticità per le piccole e medie imprese in una fase di recessione dell'economia.

5-01344 Fragomeli: Applicazione delle disposizioni in materia di definizione agevolata.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), esprime apprezzamento per i chiarimenti forniti dal Governo in ordine all'impatto delle disposizioni recate dalla legge di bilancio per il 2019 sui tributi locali. Ritiene invece necessario un ulteriore approfondimento in ordine ai possibili effetti negativi delle misure in oggetto sulle entrate dei comuni derivanti dall'addizionale IRPEF, tenuto conto del fatto che questa voce costituisce per i comuni la seconda fonte di entrate, per entità, dopo IMU e TASI.
  Esprime, infine, soddisfazione perché il Sottosegretario ha inteso rispondere all'interrogazione presentata. Ricorda infatti che in una precedente occasione, il Governo – a fronte di un'analoga interrogazione – ritenne di non dover fornire alcuna risposta, sostenendo che l'atto di sindacato ispettivo presentato non fosse di competenza della Commissione Finanze, in quanto faceva incidentale riferimento all'ISEE.

5-01345 Centemero: Portata applicativa delle norme in materia di regime forfettario.

  Giulio CENTEMERO (Lega), illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giulio CENTEMERO (Lega), ringrazia il Sottosegretario per il chiarimento puntuale, che ritiene utile per indirizzare i comportamenti futuri dei soggetti interessati.

5-01346 Pastorino: Misure di contrasto al fenomeno delle pressioni commerciali vessatorie in ambito creditizio.

  Luca PASTORINO (LeU), illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo Pag. 77nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4) e sottolinea che il fenomeno delle pressioni commerciali improprie e vessatorie è all'attenzione del Governo, che sta svolgendo alcuni approfondimenti in merito, anche al fine della possibile introduzione di uno specifico reato penale per le fattispecie richiamate.

  Luca PASTORINO (LeU), auspica che la questione sollevata possa essere risolta attraverso una norma da introdursi nel decreto Carige o con altra iniziativa legislativa; è comunque consapevole che la normativa è già intervenuta apportando, a decorrere dal 1o gennaio 2019, maggiore trasparenza sulle commissioni pagate dal cliente, che rappresenta – lo ricorda – un'utenza «debole». Prende atto in ogni caso dell'impegno assunto dal Governo e si dichiara soddisfatto della risposta fornita.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA ricorda come già durante l'audizione del professor Dolmetta – ascoltato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato nell'ambito dell'attività di istruttoria legislativa sul decreto-legge riguardante Banca Carige – sia stata affrontata la questione, anche sollevando il tema del rischio di un conflitto d'interesse nel caso di vendita da parte degli istituti di credito dei propri prodotti finanziari.

5-01347 Currò: Applicazione dell'obbligo di fatturazione elettronica.

  Giovanni CURRÒ (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Giovanni CURRÒ (M5S), ringrazia il Sottosegretario per l'utile chiarimento.

  Carla RUOCCO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 31 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.40.

DL 1/2019: Misure urgenti a sostegno della Banca Carige Spa – Cassa di risparmio di Genova e Imperia.
C. 1486 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 gennaio scorso.

  Carla RUOCCO, presidente, informa che sono state presentate 87 proposte emendative (vedi allegato 6), alcune delle quali presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità.
  Al riguardo ricorda che, trattandosi di un decreto-legge, il regime di ammissibilità delle proposte emendative è stabilito dall'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, ai sensi del quale non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera. A tal fine, la materia delle proposte emendative deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo» (lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997).
  Evidenzia che il criterio adottato per i decreti-legge risulta più restrittivo di quello previsto per gli ordinari progetti di legge, per i quali, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, l'inammissibilità è limitata Pag. 78all'estraneità di emendamenti e articoli aggiuntivi all'oggetto del provvedimento.
  La necessità di rispettare rigorosamente i criteri illustrati si impone anche a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale n. 32 del 2014, 22 del 2012 e ordinanza n. 34/2013 e di alcuni richiami del Presidente della Repubblica.
  Alla luce di tali considerazioni, devono considerarsi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative:
   Ungaro 5.01, che estende al 6 marzo 2021 l'operatività dello schema di garanzia per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza disciplinato dal decreto-legge n. 18 del 2016;
   Rizzetto 7.4, che introduce limitazioni alla retribuzione del personale e degli organi di vertice di tutte le banche destinatarie di aiuti di Stato;
   Osnato 11.01, che sospende l'accesso alle prestazioni del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) di cui alla legge di bilancio 2019 in caso di apertura di una procedura d'infrazione da parte della Commissione europea;
   Rizzetto 14.3, che demanda a un regolamento delle autorità di vigilanza competenti l'individuazione di modalità per garantire agli investitori un maggior controllo delle procedure di acquisto di prodotti finanziari;
   Giuliodori 21.01, che vieta alla generalità delle banche di vincolare parte della retribuzione dei dipendenti alla promozione e al collocamento di prodotti finanziari e che reca disposizioni generali sull'assegnazione del profilo finanziario dei clienti da parte delle banche;
   Maniero 21.02, che modifica la disciplina in tema di conflitto di interessi e incompatibilità per il personale dipendente e per gli organi di vertice delle autorità di vigilanza bancarie e finanziarie;
   Ruggiero 21.03, che impone agli organi di vertice e al personale dirigenziale delle banche l'obbligo di stipulare apposita assicurazione a copertura della responsabilità civile derivante dallo svolgimento di attività bancaria;
   Martinciglio 21.04, che reca numerose disposizioni volte a inasprire le pene e le sanzioni per i reati commessi nell'esercizio di attività bancarie;
   D'Ettore 21.08, che istituisce una cabina di regia per gli interventi nel settore delle crisi bancarie;
   D'Ettore 21.09, che affida al Ministero dell'economia e delle finanze il compito di predisporre linee guida per gli intermediari finanziari volte a garantire l'effettiva adeguatezza delle operazioni al profilo di rischio dei clienti;
   Giacomoni 21.010, che introduce disposizioni generali in tema di chiarezza e semplificazione di contratti e documenti informativi bancari
   D'Ettore 21.011, che introduce una presunzione legale sulla sussistenza nel nesso di causalità tra inadempimento e danno, nel caso di inadempimento da parte dei soggetti abilitati ai servizi e alle attività di investimenti ai sensi del Testo unico finanziario;
   D'Ettore 21.012, che affida a un DPCM il compito di individuare disposizioni univoche per la classificazione e valutazione dei crediti deteriorati;
   Marattin 21.013, 21.014, 21.016, 21.017 e 21.018, che modificano la disciplina del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) con disposizioni di varia natura, volte sostanzialmente a modificarne l'ambito soggettivo e oggettivo nonché le condizioni di operatività;
   Marattin 21.015, che istituisce un nuovo Fondo per il ristoro dei risparmiatori e abroga la disciplina del FIR contenuta nella legge di bilancio 2019;
   gli analoghi Zanettin 22.01 e 22.02, che recano disposizioni sulla deducibilità Pag. 79delle minusvalenze degli strumenti finanziari emessi da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza;
   Zanettin 22.03, che reca modifiche alla disciplina della confisca;
   D'Ettore 22.04 e 22.05, che – con meccanismi parzialmente diversi – introducono disposizioni volte a consentire ai detentori di obbligazioni subordinate e altri strumenti di investimento delle banche in crisi o sottoposte a procedure di risoluzione, di convertire o scambiare i propri titoli con diritti di opzione per la sottoscrizione di nuove azioni delle predette banche;
   Giacomoni 22.06 e 22.07, che – con meccanismi parzialmente diversi – introducono un insieme di misure per lo smaltimento dei crediti deteriorati delle banche e per la valorizzazione del patrimonio immobiliare sottoposto a espropriazione forzata per il recupero di detti crediti, a tal fine costituendo un apposito Fondo patrimonio Italia;
   D'Ettore 22.08 e 22.09, volti a favorire l'accesso al Fondo di solidarietà per i risparmiatori istituito dalla legge di stabilità 2016 anche agli investitori e ai risparmiatori possessori di titoli e strumenti finanziari emessi da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza;
   Ungaro 22.010, che rifinanzia per il 2019 gli interventi della Strategia nazionale per l'educazione finanziaria assicurativa e previdenziale.

  Avverte che eventuali ricorsi avverso la pronuncia di ammissibilità possono essere presentati presso la Segreteria della Commissione entro le ore 17 di oggi.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 31 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.45.

DL 135/2018: Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.
C. 1550 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite V e X).
(Esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Carla RUOCCO, presidente, ricorda che l'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea è fissato a partire dalle ore 11 di martedì 5 febbraio prossimo e che la Commissione Finanze dovrà esprimere il parere, al più tardi, entro la mattina di lunedì 4 febbraio.

  Nicola GRIMALDI (M5S), relatore, ricorda che la Commissione Finanze avvia l'esame – ai fini del parere da rendere alle Commissioni riunite V (Bilancio) e X (Attività produttive) – del decreto-legge n. 135 del 2018, recante Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.
  Il provvedimento, originariamente composto da 11 articoli, è stato ampiamente modificato nel corso dell'esame presso il Senato ed è ora composto da 22 articoli.
  Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per un'analisi dettagliata dei contenuti del decreto-legge, si limiterà a richiamare le disposizioni di competenza della Commissione Finanze.Pag. 80
  Richiama, innanzitutto, i contenuti dei commi 8-bis e 8-ter dell'articolo 1, introdotti al Senato, che apportano modifiche alla tassazione degli enti del terzo settore.
  Il comma 8-bis posticipa l'abrogazione della riduzione a metà dell'IRES per alcuni enti del terzo settore, disposta con legge di bilancio 2019. Con le modifiche in esame l'abrogazione non decorre più dal 1o gennaio 2019, ma dal periodo d'imposta di prima applicazione di ulteriori misure di favore nei confronti di enti che svolgono attività aventi finalità sociale. Pertanto, la riduzione a metà dell'IRES per tali enti permane fino all'emanazione di dette misure. Conseguentemente, il comma 8-bis, lettera a), introduce il divieto di cumulo di tale beneficio con quelli derivanti dalla tassazione agevolata degli utili reinvestiti e di quelli impiegati per l'assunzione di personale.
  Il comma 8-ter reca la copertura finanziaria dell'intervento.
  L'articolo 1-bis, introdotto al Senato, reca semplificazioni riferite a diversi istituti agevolativi. Anzitutto, si consente l'accesso alla nuova definizione agevolata anche ai soggetti che ne erano esclusi per non aver tempestivamente estinto i debiti derivanti dalle precedenti definizioni agevolate; viene rideterminata la scadenza delle rate dovute per la predetta definizione agevolata, nonché per la definizione delle cd risorse proprie UE. Si dispone l'inserimento di ulteriori scadenze per il pagamento delle rate relative alla definizione agevolata dei debiti delle persone fisiche che versino in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica, disciplinata dalla legge di bilancio 2019.
  Viene, infine, modificata la disciplina del regime forfettario, consentendo l'accesso a tale regime alle persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro – attuali o precedenti – ove si tratti di attività di nuova iscrizione ad un ordine o ad un collegio professionale.
  L'articolo 3-ter, introdotto al Senato, modifica alcune agevolazioni e procedure semplificate valevoli per le imprese operanti nella cd. zona economica speciale (ZES). Con le norme in esame, inoltre, anche le imprese che operano nella zona logistica semplificata (ZLS) possano usufruire di tali procedure semplificate.
  L'articolo 9-bis, comma 2, amplia l'esonero dall'obbligo di fatturazione elettronica – per il periodo d'imposta 2019 – previsto dal decreto-legge 119/2018 per i soggetti tenuti all'invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, estendendolo, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche, anche ai soggetti che non sono tenuti all'invio dei dati al Sistema tessera sanitaria ai fini dell'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.
  I commi da 11 a 15 dell'articolo 11-bis introducono una disciplina diretta a contrastare fenomeni di elusione ed evasione IVA nell'ambito di transazioni commerciali, effettuate tramite piattaforme commerciali online, di determinati beni elettronici (telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop). Nel caso di vendite o cessioni dei predetti beni, facilitate da soggetti passivi che mettono a disposizione di terzi l'uso di un'interfaccia elettronica, una piattaforma, un portale o mezzi analoghi, questi ultimi soggetti – pur non entrando direttamente nella transazione – sono considerati come soggetti che hanno ricevuto e successivamente ceduto tali beni, con conseguente applicazione agli stessi del meccanismo dell'inversione contabile (reverse charge).
  La disposizione è indirizzata ai soggetti che gestiscono piattaforme online e che, oltre a vendere direttamente i predetti beni (in riferimento ai quali il versamento dell'IVA è disciplinato dal meccanismo dell'inversione contabile, v. infra), mettono a disposizione le proprie strutture per favorire la vendita di beni di altri soggetti, dai quali ricevono una parte del ricavo derivante dalla transazione.
  L'articolo 11-sexies prevede talune eccezioni ed esclusioni applicabili alle associazioni o fondazioni di diritto privato originate dalla trasformazione di istituti pubblici di assistenza e beneficenza (cd. Pag. 81«ex IPAB»), che sono pertanto da considerarsi inclusi nell'ambito del Terzo Settore.
  Formula, infine, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 7).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), rileva come, nel corso dell'esame del provvedimento presso il Senato, siano stati introdotte nel testo alcune modifiche positive, anche frutto di emendamenti presentati dall'opposizione, quali il ripristino dell'IRES ridotta per gli enti del terzo settore e l'introduzione di misure di semplificazione riferite a diversi istituti agevolativi.
  Il suo gruppo giudica invece negativamente l'introduzione, a pochi giorni dall'entrata in vigore della fatturazione elettronica, di forme di esonero con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie. Si tratta infatti di un settore oggetto di elevato tasso di evasione e l'introduzione di specifiche disposizioni di deroga al riguardo costituisce a suo avviso un grave errore, che vede il suo gruppo fortemente contrario.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 13.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 31 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.50.

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro.
(COM(2018)800 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019.
(Doc. LXXXVI, n. 2).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata.
(14518/18).

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, ricorda che la Commissione avvia l'esame congiunto, ai fini del parere da rendere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, degli atti di programmazione – a livello nazionale ed europeo – delle politiche dell'Unione per il 2019 e per il primo semestre del 2020.
  Si tratta in primo luogo della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE nell'anno 2019, presentata dal Governo ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, nella quale sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE, nonché in merito ai specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea, dando altresì conto della strategia di formazione e comunicazione del Governo sulla partecipazione italiana alle attività dell'UE.
  La Commissione esamina contestualmente il Programma di lavoro per il 2019 della Commissione europea, contenuto nel documento COM(2018)800, intitolato: «Mantenere le promesse e prepararsi al futuro», che elenca, nei cinque allegati di cui è composto le nuove iniziative che si prevede di presentare (All. I); le iniziative REFIT (il programma della Commissione di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione) (All. II); le proposte prioritarie in sospeso (All. III); le proposte ritirate (All. IV); le abrogazioni (All. V).
  Si tratta di un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee Pag. 82del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker. Vi si preannuncia la presentazione di un numero limitato di nuove iniziative concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare appieno le dieci priorità che la Commissione in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura. Il programma, inoltre, è considerato una tappa dei lavori in vista del vertice di Sibiu sul futuro dell'Unione a 27, che avrà luogo il 9 maggio 2019 e costituirà un'occasione per riflettere su un'agenda strategica per l'UE nei cinque anni successivi.
  Oggetto di esame è infine il Programma di 18 mesi del Consiglio per il periodo 1 gennaio 2019 – 30 giugno 2020, nel quale il «trio» di presidenze semestrali del Consiglio dell'UE (in questo caso le presidenze rumena, finlandese e croata) fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi.
  Con riferimento alle tematiche di competenza della Commissione Finanze affrontate dai documenti, merita in primo luogo ricordare la materia della fiscalità e dell'unione doganale.
  In tale ambito, la Relazione programmatica del Governo indica le seguenti priorità per il 2019:
   proseguire l'attività volta al raggiungimento di un equo ed efficiente sistema di imposizione fiscale nell'Unione europea;
   partecipare, in materia di fiscalità diretta, ai lavori relativi alla definizione delle proposte della Commissione europea relative al sistema comune d'imposta temporaneo sui servizi digitali e alla tassazione delle società che hanno una presenza digitale significativa;
   proseguire, nell'ambito della fiscalità indiretta, nelle azioni legate alle iniziative relative alla riforma dell'IVA, avviate nel 2010 con il «Libro Verde sul futuro dell'IVA»;
   seguire, con particolare attenzione, la proposta di regolamento che istituisce il programma «Dogana» per la cooperazione nel settore doganale (COM(2018)442) e la proposta di regolamento che istituisce, nell'ambito del Fondo per la gestione integrata delle frontiere, lo strumento di sostegno finanziario relativo alle attrezzature per il controllo doganale (COM(2018)474);
   garantire, in materia di cooperazione amministrativa nel settore delle accise e in collaborazione con le autorità amministrative competenti degli Stati membri e con la Commissione europea, il rispetto della normativa in materia doganale.

  In particolare, in materia di accise, il Governo segnala che la Commissione europea ha presentato, il 25 maggio 2018: la proposta di direttiva COM(2018)346 che stabilisce il regime generale delle accise; la proposta di regolamento COM(2018)349 recante modifica del regolamento (UE) n. 389/2012 relativo alla cooperazione amministrativa in materia di accise per quanto concerne il contenuto del registro elettronico; la proposta di decisione COM(2018)341 relativa all'informatizzazione dei movimenti e dei controlli dei prodotti soggetti ad accisa; la proposta di direttiva COM(2018)334 recante modifica della direttiva 92/83/CEE relativa all'armonizzazione delle strutture delle accise sull'alcole e sulle bevande alcoliche.
  Nel medesimo ambito, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019 afferma che è necessario intensificare gli sforzi per giungere a un accordo:
   sulla proposta per una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, contenuta nelle due proposte di direttiva COM(2016)685 e COM(2016)683;
   sulle proposte per una tassazione equa ed efficiente dell'economia digitale in modo che tutte le imprese, grandi e piccole, paghino la giusta quota di tasse nel luogo in cui realizzano gli utili.

  In particolare, segnala la proposta di direttiva che stabilisce norme per la tassazione delle società che hanno una presenza Pag. 83digitale significativa COM(2018)147 e la proposta di direttiva relativa al sistema comune d'imposta sui servizi digitali applicabile ai ricavi derivanti dalla fornitura di taluni servizi digitali COM(2018)148:
   sulle proposte per un'imposta sul valore aggiunto equa ed efficiente al fine di semplificare il sistema, specialmente per le piccole imprese, renderlo a prova di frodi e modernizzare il sistema di fissazione di tassi ridotti di imposta sul valore aggiunto; il 7 aprile 2016 la Commissione europea ha presentato il piano d'azione sull'IVA (COM(2016)148 – Verso uno spazio unico europeo dell'IVA). Facendo seguito al suddetto piano, la Commissione europea ha presentato diverse iniziative legislative. Tra quelle per le quali sono tuttora in corso i negoziati, si segnalano, in particolare, le nuove norme COM(2018)20 e COM(2018)21 per concedere maggiore flessibilità agli Stati membri nel fissare le aliquote IVA e creare un contesto fiscale più favorevole allo sviluppo delle PMI;
   sulle proposte in materia di diritto societario per garantire che il diritto delle imprese di trasferirsi ed espandersi al di fuori delle frontiere nazionali non sia utilizzato impropriamente da pochi per evadere le imposte o minare i diritti dei lavoratori.

  Il 25 aprile 2018 la Commissione europea ha presentato nuove norme di diritto societario per rendere più agevoli le procedure per le società che intendono trasferirsi, fondersi o scindersi all'interno del mercato unico. Le nuove norme intendono garantire, inoltre, la protezione dei diritti dei lavoratori e la prevenzione degli abusi fiscali e stimolare il potenziale di crescita delle imprese europee, digitalizzando i processi di creazione e gestione di imprese. Si tratta nello specifico della proposta di direttiva COM(2018)239 recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario e della proposta di direttiva COM(2018)241 che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere.
  La Commissione europea annuncia anche l'intenzione di avviare un dibattito su una riforma del processo decisionale nella politica fiscale dell'UE.
  Segnala, al riguardo, che, il 15 gennaio 2019, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione che propone un calendario per una transizione progressiva e mirata verso il voto a maggioranza qualificata (al posto dell'attuale voto all'unanimità) nell'ambito della procedura legislativa ordinaria in alcuni settori della politica fiscale dell'UE.
  In tema di fiscalità interviene infine anche il Programma dei 18 mesi del Consiglio, individuando quale priorità fondamentale un'imposizione fiscale equa ed efficace. A tal fine, le tre Presidenze annunciano l'intenzione di portare avanti i lavori sulle proposte sulla tassazione del digitale e su tutte le altre proposte in sospeso in materia di imposizione fiscale, in particolare relativamente al nuovo sistema dell'IVA definitivo.
  Un secondo importante ambito di intervento affrontato dai tre documenti è quello delle politiche macroeconomiche.
  In tale settore, la Relazione programmatica del Governo indica, tra l'altro, le seguenti priorità per il 2019:
   portare avanti la costituzione di un Gruppo di lavoro europeo ad alto livello composto dai rappresentanti degli Stati-membri per definire «Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa» secondo le linee indicate dal Governo nel documento trasmesso a Bruxelles a settembre 2018;
   giocare un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo, riguardo all'approfondimento dell'Unione economica e monetaria, al fine di rafforzare la crescita economica, promuovere la competitività del sistema produttivo europeo nell'economia globale, salvaguardare la stabilità dell'euro;
   impegnarsi affinché il completamento dell'Unione bancaria sia basato sulle due Pag. 84dimensioni di condivisione e riduzione dei rischi, che, secondo il Governo, dovrebbero procedere in parallelo rinforzandosi a vicenda, ma senza condizionamenti reciproci quanto a tempi e modalità, acquisendo così credibilità di fronte ai mercati finanziari.

  In merito ai mercati finanziari, il Governo annuncia l'intenzione di volersi impegnare sui negoziati circa le proposte legislative che completano o modificano aspetti della cornice normativa del regolamento (UE) n. 648/2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali (CCP) e repertori di dati sulle negoziazioni (EMIR). In particolare, sottolinea che permangono elementi di dubbio circa l'accentramento in ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) di talune funzioni di vigilanza ora svolte in ambito nazionale e circa la costituzione al suo interno di un organo decisionale ed operativo specifico (c.d. CCP Executive Session) dedicato a tali compiti.
  Inoltre, il Governo ricorda che, per il prossimo bilancio pluriennale dell'UE 2021-2027, è in corso di discussione la proposta di regolamento COM(2018)439 che istituisce il programma InvestEU, che utilizzerebbe lo stesso meccanismo di garanzia utilizzato dal Piano Juncker. Il Governo afferma di essere particolarmente favorevole alle misure che consentono di ampliare le possibilità di investimento e le capacità operative della BEI.
  Anche nel Programma di lavoro della Commissione per il 2019 si indicano tra le priorità:
   approfondire l'Unione economica e monetaria (UEM), compresi gli strumenti di bilancio proposti nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale (funzione di stabilizzazione europea e programma di sostegno alle riforme); il 6 dicembre 2017 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure sul futuro dell'UEM che si propone, in particolare, di: istituire il Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017)823); istituire il Fondo monetario europeo – FME (COM(2017)827), che sarebbe basato sulla struttura ormai consolidata del Meccanismo europeo di stabilità (cd. Fondo «salva-Stati»), ma ancorato all'ordinamento giuridico dell'UE (attualmente è disciplinato da un apposito accordo intergovernativo). Il FME potrebbe costituire un meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie; incorporare il Trattato Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE (COM(2017)824). Inoltre, il 31 maggio 2018 ha proposto di introdurre nuovi strumenti di bilancio per la zona euro e segnatamente: un Programma di sostegno alle riforme strutturali degli Stati membri (COM(2018)391) e una Funzione europea di stabilizzazione degli investimenti in caso di shock asimmetrici (COM(2018)387); per quanto concerne, in particolare, il FME, nella Relazione programmatica, il Governo afferma che l'Italia sarà favorevole a iniziative volte a migliorare l'efficacia degli strumenti esistenti del Fondo, ma che si opporrà all'affidamento al Fondo di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea. In questo contesto, inoltre, il Governo intende farsi promotore di un dibattito sui poteri e le prerogative della Banca centrale europea, con particolare riguardo al ruolo di prestatore di ultima istanza e alla politica dei cambi;
   completamento dell'Unione bancaria, anche tramite: la creazione di un meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie; l'ottenimento di progressi verso il sistema europeo di assicurazione dei depositi; il rafforzamento del ruolo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) quale strumento per la gestione delle crisi; la conclusione rapida di un accordo sulle proposte relative alla riduzione dei rischi nel settore bancario e al pacchetto per la riduzione dei prestiti in sofferenza; il rafforzamento del Semestre europeo in modo tale da sostenere e orientare gli Stati membri verso il conseguimento di una crescita sostenibile, inclusiva e a lungo termine.

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  Oltre al rafforzamento del ruolo del MES e al meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie, citati nel punto precedente, la Commissione europea ha, infatti, presentato:
   la proposta di regolamento COM(2015)586 che istituisce un sistema comune di assicurazione dei depositi bancari (European deposit insurance system, EDIS);
   un pacchetto di proposte per la riduzione dei rischi nel settore bancario volte ad aumentare ulteriormente la resilienza delle banche e a rafforzare la stabilità finanziaria nell'UE e anche ad allineare le norme dell'Unione bancaria a diversi elementi concordati a livello internazionale, in particolare le norme convenute nell'ambito del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e dal Consiglio per la stabilità finanziaria. Sono ancora in corso i negoziati sulle seguenti tre proposte: proposta di regolamento COM(2016)851 (norme relative al meccanismo di risoluzione unico); proposta di direttiva COM(2016)852 (in materia di risanamento e risoluzione delle banche); proposta di direttiva COM(2016)854 (in materia di requisiti patrimoniali per il settore bancario);
   un pacchetto di misure per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati (non-performing loans) nel settore bancario, quei crediti erogati da soggetti bancari per i quali diviene meno probabile il recupero delle somme mutuate. Si tratta della proposta di regolamento COM(2018)134 relativa alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate e della proposta di direttiva COM(2018)135 relativa ai gestori di crediti, agli acquirenti di crediti e al recupero delle garanzie reali.

  In tale ambito, nella Relazione programmatica il Governo afferma che molto è già stato fatto a livello europeo per la riduzione dei rischi e molto è in discussione, ma poco, invece, è stato fatto per la condivisione dei rischi. In particolare, poi, circa le singole proposte, afferma di sostenere:
   la necessità del meccanismo di backstop così come la sua entrata in vigore prima del termine ultimo del 2023;
   la creazione di un sistema comune di assicurazione dei depositi (EDIS) che permetterebbe di realizzare una più completa mutualizzazione del rischio bancario nell'area euro e contribuirebbe ad allentare il legame fra le banche e gli Stati sovrani, garantendo a tutti i depositanti lo stesso livello e garanzia di protezione ovunque siano ubicati;
   con riguardo alla proposta volta ad obbligare le banche a svalutare completamente i crediti deteriorati dopo un certo numero di anni dalla classificazione come non-performing, la revisione della calibrazione della misura, al fine di evitare che vengano introdotti incentivi distorti per le banche (in particolare, accelerare il ricorso a procedure giudiziarie e disincentivare il ricorso a operazioni di ristrutturazione del debito) ed effetti indesiderati sull'economia reale.

  Inoltre, il Governo, per quanto riguarda il Semestre europeo, annuncia in particolare che:
   sosterrà la necessità di indurre i Paesi dell'area euro, che registrano un surplus di parte corrente ritenuto eccessivo nell'ambito della procedura per squilibri macroeconomici, ad avviare politiche di sostegno agli investimenti e alla domanda interna per assicurare un'applicazione simmetrica della procedura per gli squilibri macroeconomici (MIP);
   si adopererà affinché sia attribuito un peso adeguato ai «fattori rilevanti» per valutare la dinamica del debito e sia migliorata la metodologia sulla base della quale la Commissione europea calcola le stime del prodotto potenziale e dei saldi strutturali, necessarie per la valutazione delle principali variabili di finanza pubblica, e in particolare la valutazione del Pag. 86rispetto del Patto di stabilità e crescita. Inoltre, continuerà a perseguire una valorizzazione dei margini di flessibilità all'interno delle regole, sia nella gestione dei conti pubblici e nelle politiche di investimento comuni, sia nell'applicazione delle regole riguardanti il saldo dei bilanci pubblici.

  Nel Programma dei 18 mesi del Consiglio, si annuncia che le tre Presidenze porteranno avanti i lavori relativi all'approfondimento dell'UEM, al fine di migliorare la capacità di resistere alle crisi economiche. Al riguardo, secondo il programma, è essenziale troncare il legame banche-emittenti sovrani, prestando, nel contempo, attenzione agli sviluppi a livello internazionale.
  Secondo il Programma, occorre anche fare di più in merito al rafforzamento dell'Unione bancaria, sulla scorta dell'approccio convenuto in materia di riduzione e condivisione dei rischi (che include la proposta sul sistema europeo di assicurazione dei depositi e l'attuazione del sostegno del MES al Fondo di risoluzione unico), e all'ulteriore sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali.
  Inoltre, per il Programma è opportuno semplificare le norme del Patto di stabilità e crescita e, al fine di promuovere l'adesione all'euro, è necessario fare di più per quanto concerne il programma di sostegno alle riforme proposto, incluso lo strumento di sostegno alla convergenza.
  Infine, le tre Presidenze intendono portare avanti i lavori concernenti il programma per gli investimenti InvestEU.
  Un ulteriore ambito di intervento riguarda le politiche per il mercato interno dell'Unione.
  La Relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:
   avviare la revisione della Direttiva 2006/123/CE (cosiddetta direttiva Bolkestein) al fine di chiarire meglio a quali settori produttivi vada applicata, anche rispetto alle diverse realtà nazionali, per superare gli effetti distorsivi conseguenti a una sua stringente applicazione;
   concludere l'iter negoziale delle proposte legislative della Commissione relative al mercato unico dei beni e dei servizi, al mercato unico digitale e all'Unione dei mercati dei capitali.

  Nell'ambito dell'Unione dei capitali, la Commissione ha presentato diverse proposte. In merito, il Governo afferma che i negoziati sulle proposte presentate dalla Commissione europea sono oggetto di una costruttiva partecipazione italiana.
  Nel Programma di lavoro della Commissione per il 2019 si individuano, come priorità, il completamento del mercato unico digitale connesso e il raggiungimento di un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida. Inoltre, si afferma che un'Unione dei mercati dei capitali pienamente funzionante, con mercati spessi e liquidi, è fondamentale per la stabilità finanziaria, per sostenere il mercato unico e diversificare le fonti di finanziamento per le imprese europee, in particolare per quelle più piccole.
  Per quanto riguarda in particolare l'Unione dei mercati dei capitali, secondo la Commissione europea, è giunto il momento di trovare un accordo sulle proposte presentate in materia di:
   riforma delle infrastrutture del mercato europeo; la proposta di regolamento COM(2017)331 modifica il regolamento (UE) n. 1095/2010 che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) e il regolamento (UE) n. 648/2012 per quanto riguarda le procedure e le autorità per l'autorizzazione delle controparti centrali e i requisiti per il riconoscimento delle CCP di Paesi terzi (EMIR – Vigilanza delle CCP); la proposta di regolamento COM(2017)208 modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 per quanto riguarda l'obbligo di compensazione, la sospensione dell'obbligo di compensazione, gli obblighi di segnalazione, le tecniche di attenuazione del rischio per i contratti derivati OTC non compensati mediante controparte centrale, la registrazione e la vigilanza Pag. 87dei repertori di dati sulle negoziazioni e i requisiti dei repertori di dati sulle negoziazioni (REFIT applicato al regolamento EMIR);
   miglioramento dell'architettura di vigilanza finanziaria dell'UE; la Commissione europea ha presentato proposte di riforma delle autorità europee di vigilanza (ESAs), che ne rafforzano le competenze al fine di adeguare l'architettura della vigilanza a un mercato dei capitali maggiormente integrato (COM(2017)536, COM(2017)537 e COM(2017)538). La proposta COM(2017)536 è stata modificata nel settembre 2018 per rafforzare il quadro di vigilanza in materia di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (COM(2018)646).

  Nella Relazione programmatica, il Governo sostiene che lo stato di avanzamento del negoziato è fortemente condizionato da forti perplessità, condivise dalla quasi totalità degli Stati membri, inclusa l'Italia, in particolare sui rischi di confusione tra il ruolo di regolatori delle ESA (ad eccezione di alcuni compiti di supervisione affidati all'ESMA) e il ruolo di supervisione che compete alla BCE e alle autorità di supervisione nazionali, come nel caso del piano strategico di supervisione, e sulla sovrapposizione e confusione tra i poteri nazionali e quelli delle ESA, sia attraverso la nuova governance «indipendente», sia attraverso l'accentramento di alcune competenze su materie non armonizzate o per le quali è necessaria la conoscenza delle specificità nazionali, anche ai fini di protezione dei consumatori:
   finanziamento collettivo; nell'ambito del Piano d'azione sulla finanza tecnologica (FinTech) (COM(2018)109), con il quale la Commissione europea intende creare le condizioni per sfruttare il rapido sviluppo delle nuove tecnologie applicate all'offerta di servizi finanziari, sono state presentate la proposta di direttiva COM(2018)99 che modifica la direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari e la proposta di regolamento COM(2018)113 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese, con le quali viene definito un regime di autorizzazione e vigilanza per i gestori di piattaforme di crowdfunding che intendono raccogliere fondi in più di uno Stato membro.

  Nella Relazione programmatica il Governo segnala che la proposta di direttiva, pur mostrando nei suoi contorni generali aspetti favorevoli in termini di armonizzazione delle norme in materia e di riduzione degli oneri finanziari ed amministrativi per tutti i portatori di interessi del settore, presenta taluni aspetti che impongono un'accurata analisi in sede di negoziato (in particolare, la fattibilità e l'applicabilità del regime europeo, considerato il coinvolgimento di due distinte cornici regolamentari (quella tipicamente del credito e quella dei titoli e strumenti finanziari), normalmente ripartite anche secondo ambiti di vigilanza separati a livello di autorità nazionali competenti; le possibili sovrapposizioni tra la disciplina europea e quella nazionale, atteso che non viene previsto un unico passaporto, bensì due regimi distinti: un'autorizzazione ed un regime europei per portali transfrontalieri, da una parte, e, dall'altra, l'applicabilità della normativa interna quando si vuole operare unicamente in ambito nazionale):
   rafforzamento della vigilanza antiriciclaggio; si tratta della citata proposta COM(2018)646.

  Inoltre, segnala che l'8 marzo 2018 la Commissione europea ha presentato il Piano d'azione per la finanza sostenibile (COM(2018)97). Collegato al Piano, il 24 maggio 2018, la Commissione ha presentato le proposte sulla finanza sostenibile volte a rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un'economia efficiente che consegua anche obiettivi ambientali e sociali: la proposta di regolamento COM(2018)353 relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili; la proposta di regolamento COM(2018)354 sull'informativa Pag. 88in materia di investimenti sostenibili e rischi per la sostenibilità recante modifica della direttiva (UE) 2016/2341; la proposta di regolamento COM(2018)355 che modifica il regolamento (UE) 2016/1011 per quanto riguarda gli indici di riferimento di basse emissioni di carbonio e gli indici di riferimento di impatto positivo in termini di carbonio.
  Nella Relazione programmatica il Governo afferma in particolare che:
   con riguardo al COM(2018)353, nel negoziato stanno emergendo talune perplessità condivise da gran parte degli Stati membri, inclusa l'Italia. La scelta della Commissione europea di sviluppare sostanzialmente la tassonomia attraverso atti delegati solleva forti preoccupazioni, pur essendo compresa la necessità di una certa flessibilità del quadro giuridico, poiché le conoscenze scientifiche e tecnologiche degli impatti ambientali si evolvono rapidamente;
   con riguardo al COM(2018)354, anche in tale caso, nel negoziato, stanno emergendo alcune perplessità. Si esprimono, in particolare, riserve sia sul mancato riferimento a un obbligo espresso di integrazione dei fattori ESG per i partecipanti ai mercati finanziari sia sulle scelte metodologiche in ordine all'intervento degli atti di secondo livello;
   con riguardo al COM(2018)355, nel negoziato stanno emergendo delle perplessità sulle scelte metodologiche in ordine all'intervento degli atti di secondo livello.

  Merita infine di essere segnalata, tra le priorità indicate dalla Relazione programmatica del Governo per il 2019, la proposta di direttiva riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, la seconda opportunità e misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza e liberazione dai debiti, di modifica alla direttiva 2012/30/UE (cd. «insolvency proposal») (COM(2016)723).
  La proposta è, secondo la Commissione europea, uno dei documenti chiave del «piano d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali» e della «strategia per il mercato unico». L'obiettivo è ridurre i principali ostacoli al libero flusso dei capitali derivanti dalle divergenze tra i quadri degli Stati membri in materia di insolvenza e ristrutturazione, nonché garantire a società e imprenditori economicamente sostenibili che versano in difficoltà finanziarie la possibilità di accedere a procedure efficaci di ristrutturazione preventiva e concessione di una seconda opportunità, tutelando al tempo stesso i legittimi interessi dei creditori. Nell'ambito dei lavori della Commissione sull'Unione bancaria, la proposta intende inoltre contribuire a prevenire l'accumulo di prestiti deteriorati.
  Sulla proposta è stato raggiunto un orientamento generale in sede di Consiglio, che dovrebbe costituire la base per i negoziati con il Parlamento europeo. Il Governo sottolinea tuttavia criticità, in termini di impatto economico sui bilanci nazionali, «quanto all'attuazione di sistemi informatici e alla raccolta ed elaborazione dei dati relativi al funzionamento delle procedure di ristrutturazione.».
  Il Governo intende altresì garantire la partecipazione dell'Italia ai negoziati relativi ad altre proposte normative europee in materia penale, fra cui la proposta di direttiva recante norme armonizzate sulla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (COM(2017)489).

  Carla RUOCCO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.10.

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