CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 gennaio 2019
122.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 111

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 9 gennaio 2019.

Audizione informale di rappresentanti di associazioni di studenti universitari e di specializzandi, nonché del CNSU, nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge C. 334 Rampelli, C. 542 Bruno Bossio, C. 612 Consiglio regionale del Veneto, C. 812 D'Uva, C. 1162 Tiramani, C. 1301 Meloni e C. 1342 Aprea: Norme in materia di accesso ai corsi universitari.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.10 alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 15.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifica all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado.
C. 877 Azzolina.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, premette che la proposta di legge di cui la Commissione inizia oggi l'esame – della quale è cofirmataria – interviene sulle norme che regolano la proporzione del rapporto tra docenti e alunni nelle singole classi delle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diminuire il numero di alunni per classe stabilito dalla legislazione vigente. Ricorda che la configurazione attuale di detto rapporto discende dal comma 1 dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, che viene appositamente novellato dalla proposta di legge Azzolina. Come chiarito anche nella relazione che accompagna la proposta di legge, la necessità di procedere alla modifica della normativa vigente in materia di numero di alunni per classe nasce in primo luogo dalla constatazione degli inevitabili disagi associati al sovraffollamento delle classi – paragonate, con più di una ragione, a «pollai» – e al pregiudizio che questo comporta per la qualità della didattica. Va detto – come evidenziato anche nella relazione di accompagnamento – che l'incremento di un'unità del rapporto alunni/docenti nel triennio 2009-2011 ha comportato una contrazione degli organici del personale docente: effetto, questo, che il provvedimento in esame intende contrastare, anche a fini occupazionali. Inoltre, va detto che – come evidenzia ancora la relazione di accompagnamento alla proposta di legge – il progressivo aumento del numero di alunni nelle classi non è stato affiancato da un contestuale intervento normativo in materia di riqualificazione degli edifici scolastici, le cui dotazioni di sicurezza sono però progettate per un certo numero di persone, che non può essere aumentato senza mettere a rischio l'incolumità di studenti e personale in caso di emergenza.
  Fa presente che i disagi derivanti dal sovraffollamento delle classi emergono anche dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3512, del 9 giugno 2011, che constatò come il decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 (regolamento attuativo della legge n. 133 del Pag. 1122008), avendo innalzato il limite massimo di alunni per aula, avesse inevitabilmente portato anche «delle conseguenti e prevedibili implicazioni, in termini di maggiore affollamento delle aule e di possibile inidoneità delle stesse a contenere gli alunni in condizioni di sicurezza, salubrità e vivibilità». Allora fu il Consiglio di Stato, proprio decidendo in relazione all'interpretazione del regolamento attuativo della legge 6 agosto 2008, n. 133, in esito ad una forte azione di classe, a verificare l'assenza di ogni piano, confermando le criticità dell'innalzamento del rapporto alunni/classe ed il dovere urgente di elaborazione di un vero e proprio atto generale, a natura programmatica, avente ad oggetto la riqualificazione dell'edilizia scolastica, in specie di quelle istituzioni non in grado di reggere l'impatto delle nuove regole introdotte con riguardo alla formazione numerica delle classi. Da allora nulla è cambiato.
  Evidenzia che la proposta di legge in esame onorerà a monte questo dovere e modificherà una realtà che finora ha gravemente ferito la scuola pubblica, una situazione creata da scelte legislative miopi che hanno provocato una qualità della didattica non sempre adeguata.
  Ritornando al quadro normativo che la proposta intende modificare, ricorda che l'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 ha disposto l'adozione di interventi e misure volti, tra l'altro, ad incrementare gradualmente di un punto il rapporto alunni/docente, entro l'anno scolastico 2011/2012. Successivamente, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 64, è stato adottato il «Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico», presupposto per l'emanazione di regolamenti di delegificazione per la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico. Il piano anzidetto reca un quadro degli interventi da effettuare, tra i quali rientra il ridimensionamento delle dotazioni organiche dei docenti nella misura di 12.800 unità di personale attraverso il progressivo aumento del rapporto alunni/docente. Infine, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del predetto decreto-legge n. 112, che definisce il numero minimo e massimo di alunni per classi, nei diversi ordini di scuola, è stato emanato il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 20 marzo 2009, che ha dettato norme per la riorganizzazione della rete scolastica e per il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola.
  Tutto ciò premesso, riferisce che l'articolo 1 della proposta di legge in esame – mediante una novella al comma 1 dell'articolo 64 del decreto-legge 112 del 2008 – prevede che a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020 siano adottati interventi e misure volti a diminuire gradualmente di un punto il rapporto alunni/docente entro l'anno scolastico 2022/2023. Sempre l'articolo 1, al comma 2, quantifica l'onere ascrivibile a questo intervento normativo e individua le relative coperture finanziarie. Sulla quantificazione dell'onere e sulle relative coperture finanziarie sarà certamente necessario un approfondimento in sede di istruttoria, con l'aiuto del Governo. L'articolo 2 reca invece disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado. In particolare, la proposta di legge prevede che, mediante apposite modifiche al regolamento di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009, il Governo definisca nuovi criteri per la formazione delle classi, nel rispetto dei seguenti princìpi: a) la dotazione organica complessiva definita annualmente sia a livello nazionale sia per gli ambiti regionali dovrà essere basata sulla distribuzione degli alunni nelle classi e nei plessi, con la diminuzione di 0,40 del rapporto medio a livello nazionale di alunni per classe, da realizzare nel triennio 2019-2021; b) dovrà essere vietato costituire le classi iniziali delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, comprese le sezioni della scuola dell'infanzia, con un numero di alunni superiore a 22, elevabile fino a 23 qualora residuino resti; c) nel caso accolgano alunni con disabilità, dovrà essere obbligatorio costituire le classi iniziali Pag. 113delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, anche dell'infanzia, con non più di 20 alunni; d) dovrà essere obbligatorio formare le classi iniziali degli istituti e delle scuole di istruzione secondaria di secondo grado con un numero di alunni di norma non inferiore a 20, comprese le classi delle sezioni associate e delle sezioni di diverso indirizzo o di specializzazione funzionanti con un solo corso; e) dovrà essere possibile costituire classi iniziali degli istituti e delle scuole di istruzione secondaria di secondo grado articolate in gruppi di diversi indirizzi di studio, purché le classi stesse siano formate da un numero di alunni complessivamente non inferiore a 20.
  Conclude avvertendo che, oltre che sulla quantificazione dell'onere finanziario e sulle relative coperture, sarà necessario un approfondimento, in sede di istruttoria, anche su alcuni aspetti di tecnica legislativa, anche perché la novella introdotta dalla proposta di legge interviene su una norma vigente che prevede l'attivazione di strumenti attuativi diversi dalla legge.

  Valentina APREA (FI), intervenendo per porre una questione che reputa pregiudiziale, osserva che il provvedimento in esame – che vuole cancellare una disposizione introdotta dal Governo Berlusconi per ragioni finanziarie – non ha nessuna speranza di essere approvato, considerato che il suo onere finanziario è molto consistente e che la legge di bilancio appena licenziata dal Parlamento ha previsto consistenti tagli al settore dell'istruzione nel prossimo triennio. Con l'occasione rimarca che il veloce e frettoloso passaggio del disegno di legge di bilancio in terza lettura alla Camera non ha permesso alla Commissione cultura di svolgere un dibattito adeguato e di approfondire i contenuti di propria competenza, che solo adesso, dopo l'approvazione della legge, si stanno rivelando in tutta la loro portata: si limita a citare come esempio il fatto gravissimo, non evidenziato dal relatore sul disegno di legge di bilancio, che sono state tagliate le risorse per il pagamento degli stipendi degli insegnanti di sostegno in deroga. Dopo aver rimarcato che mai prima nella storia repubblicana era accaduto che, pur di far quadrare il bilancio, si verificasse una tale «caccia» a qualunque risorsa tagliabile, ribadisce che non esistono i presupposti per poter credere possibile l'approvazione delle norme proposte. Ritiene quindi che sia pregiudiziale all'inizio della discussione fare chiarezza col Governo in merito alla possibilità di rinvenire fondi per una misura come quella in esame. A tale scopo, chiede che il Ministro dell'istruzione, o quantomeno il sottosegretario, intervengano ai lavori per fornire alla Commissione chiarimenti sulla effettiva possibilità di reperire le risorse finanziarie necessarie a copertura delle spese comportate da una proposta di legge impegnativa come quella in esame.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che la Commissione inizia oggi l'esame del provvedimento, in coerenza col programma dei lavori definito a dicembre, e che ci sarà tutto il tempo per gli approfondimenti, anche rispetto alla copertura finanziaria. Fa notare che il Governo è presente, nella persona del sottosegretario Vacca. Assicura, ad ogni modo, che sarà sua cura chiedere ai rappresentanti del Governo per il Ministero dell'istruzione di essere presenti e di fornire alla Commissione i chiarimenti necessari.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA assicura, ancorché come rappresentante di un dicastero non interessato dal provvedimento in esame, che, per quanto lo riguarda, il Governo non mancherà di essere presente nel corso dell'esame e di fornire alla Commissione il contributo di cooperazione che sarà richiesto.

  Anna ASCANI (PD) ritiene che, alla luce dei tagli alle dotazioni del Ministero dell'istruzione effettuati con la legge di bilancio appena approvata, la riforma contenuta nella proposta di legge all'esame, pur condivisibile in linea di principio, sia impossibile da attuare. Troverebbe più utile che, per affrontare l'argomento, la Commissione impiegasse uno strumento Pag. 114diverso, ad esempio una risoluzione per impegnare il Governo a trovare rimedio al problema delle classi sovraffollate: e preferibilmente dopo aver effettuato uno studio di fattibilità preventivo che verifichi l'attuabilità, in termini di risorse non solo finanziarie ma anche umane e strumentali, della riduzione del numero di alunni per classe. Conclude rimarcando che troppe volte proposte di legge volte a interventi di facile consenso elettorale vengono sbandierate dalla maggioranza a motivo di vanto sui mezzi di stampa e sui social network alla stregua di provvedimenti già approvati e produttivi di effetti, laddove si tratta solo di buone intenzioni destinate a scontrarsi con la realtà dei conti pubblici.

  Paola FRASSINETTI (FdI), associandosi alle considerazioni svolte dalle colleghe già intervenute, ritiene la proposta di legge in esame una sorta di «salto nel buio», dato che, in assenza di adeguate risorse finanziarie per lo sdoppiamento delle classi, essa manca totalmente di concretezza. Pur condividendo le ragioni sottostanti al provvedimento, ritiene che non ci siano i presupposti perché esso possa mai diventare legge.

  Lucia AZZOLINA (M5S), rispondendo alla deputata Aprea, dichiara di essere indignata dalla norma dell'allora ministro Gelmini, che la sua proposta di legge intende abolire: norma i cui effetti si vedono nei tassi di abbandono scolastico, che sono conseguenza dell'impossibilità per gli insegnanti di stare dietro a tutti gli alunni che sono loro affidati. Ritiene che solo chi insegna possa conoscere le difficoltà di gestire classi fino a 30 o 32 alunni, compresi studenti affetti da DSA o con bisogni educativi speciali, che necessiterebbero di piani formativi individualizzati, impossibili da attuare nelle classi sovraffollate previste dalla legislazione vigente. Dichiara pertanto che si batterà in tutti i modi affinché le norme vengano modificate. Sottolinea, tra l'altro, che non si tratta solo di fare in modo che la scuola serva a qualcosa, ma anche di prevenire incidenti. Infatti l'attuale normativa in materia di sicurezza cozza con la previsione di classi tanto affollate e le modifiche previste dalla proposta in esame costituiscono una risposta anche alle richieste dalle famiglie di maggiori garanzie di incolumità in caso di emergenza. Conclude affermando che occorre cominciare a lavorare quanto prima affinché l'Italia possa spogliarsi della maglia nera che indossa anche in questo ambito. Se si riuscirà, sarà una vittoria del Parlamento; altrimenti, tanto varrà chiudere la scuola pubblica, perché così non serve a nessuno.

  Luigi GALLO, presidente, ricordando che oggi era prevista la sola relazione introduttiva sul provvedimento, invita gli oratori a contenere gli interventi per consentire alla Commissione di trattare tutti gli argomenti all'ordine del giorno.

  Antonio PALMIERI (FI) invita il presidente a non sottovalutare i suggerimenti giunti dalle opposizioni, relativi all'opportunità di effettuare, prima di impegnare la Commissione in discussioni di merito che rischiano di riuscire vane, una verifica pregiudiziale con il Governo sulla possibilità di trovare risorse per finanziare la legge in esame, tenuto conto che allo stato attuale, come peraltro avvenuto anche per diversi provvedimenti esaminati nella scorsa legislatura, la prospettiva probabile è che non si arrivi da nessuna parte perché il Governo non è in grado di appostare le necessarie risorse finanziarie. Sottolinea che non è in discussione il merito del provvedimento, ma la concreta difficoltà di attuarlo: difficoltà di cui è necessario prendere atto.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, auspica che la discussione sulla proposta di legge in esame possa avvenire con lo stesso spirito collaborativo che, poche settimane fa, ha animato il dibattito su quella relativa all'introduzione dell'insegnamento dell'educazione motoria nella scuola primaria. Ricordando come, lavorando in modo costruttivo con il Governo, sia stato possibile in quell'occasione anche il reperimento Pag. 115delle necessarie risorse, si dice certa che lavorando assieme sarà possibile trovare soluzione ai problemi e invita tutti a collaborare per superare i limiti di una normativa che non si è rivelata adeguata ad assicurare sicurezza e vivibilità all'interno delle classi e che sta determinando un allarmante tasso di abbandono scolastico.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica.
C. 395 Gallo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 dicembre 2018.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, ricorda che sono stati discussi tutti gli emendamenti presentati. Come preannunciato nella precedente seduta, con l'aiuto del Governo è stata trovata una copertura finanziaria per le attività amministrative previste dal provvedimento, in particolare per la promozione dell'infrastruttura nazionale per la diffusione ed il ricorso all'accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche. Il relatore ha presentato quindi l'emendamento 1.200 (vedi allegato 1), che reca questa copertura finanziaria.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, illustrando l'emendamento da lui presentato, precisa che esso prevede una copertura finanziaria per agevolare la creazione dell'infrastruttura nazionale per la diffusione ed il ricorso all'accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche prevista con l'approvazione dell'emendamento 1.24. La copertura finanziaria è reperita a valere in parte su stanziamenti della legge di bilancio per il 2018, in parte su stanziamenti della legge di bilancio per il 2019 e in parte sui fondi speciali di parte corrente del Ministero dell'istruzione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) chiede precisazioni sui capitoli di spesa del Ministero dell'istruzione interessati dalla norma di copertura degli oneri finanziari.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, specifica che, in particolare, un milione di euro per il 2019 è reperito mediante riduzione dello stanziamento previsto dall'articolo 1, comma 611, della legge di bilancio per il 2018 per l'assunzione presso il Ministero dell'istruzione di personale con competenze amministrative, giuridiche e contabili. La riduzione di stanziamento è resa possibile dall'effettiva tempistica delle assunzioni in questione. I 200 mila euro annui a decorrere dal 2020 sono reperiti in parte mediante riduzione dell'aumento previsto dal comma 763 della legge di bilancio di quest'anno per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, comma che reca un incremento di oltre 174 milioni del relativo fondo, e in altra parte a valere sul fondo speciale di parte corrente per la quota del Ministero.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento 1.200 del relatore.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, avverte che il testo della proposta di legge, come modificato dagli emendamenti approvati, sarà inviato alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'acquisizione del relativo parere. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 9 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 15.50.

Pag. 116

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la pubblicità della seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra l'interrogazione in titolo (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), replicando, dichiara che il suo gruppo seguirà con particolare attenzione le procedure messe in atto, trattandosi di realtà particolarmente importanti, che, nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato di sapersi muovere incidendo davvero sul patrimonio culturale del Paese. Alla luce dei risultati straordinari conseguiti dopo la riforma della tutela e valorizzazione del patrimonio, affidata ai direttori, auspica che il sistema introdotto nella precedente legislatura venga mantenuto.

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore.

  Luigi CASCIELLO (FI) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 4).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Luigi CASCIELLO (FI), replicando, prende atto della mancanza di risorse finanziarie per il definitivo recupero del castello di Fienga, che conferma i tanti limiti della manovra finanziaria di recente approvazione, la quale ha pesanti ricadute in tanti settori. Sottolinea che con la sua interrogazione intendeva portare all'attenzione del Governo le esigenze di recupero, non solo urbanistico, della zona del comune di Nocera Inferiore, come già segnalato in occasione dell'esame della risoluzione Gallo sulla valorizzazione dell'area culturale del sito archeologico di Pompei.

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali.

  Daniele BELOTTI (Lega) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 6).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Daniele BELOTTI (Lega), replicando, prende atto della risposta e invita il rappresentante del Governo a promuovere ogni iniziativa utile ad introdurre il biglietto digitale prima che si verifichi un'altra tragedia come quella avvenuta nella discoteca di Rinaldo. Ritiene, infatti, che esso costituisca uno strumento utile e importante anche per assicurare il rispetto dei limiti di capienza dei locali in cui avvengono spettacoli aperti al pubblico.

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 8).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, pur restando preoccupato a seguito della dichiarazione del direttore Eike Schmidt di voler lasciare la direzione della Galleria degli Uffizi per passare alla Pag. 117guida del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi.

  Alessandra CARBONARO (M5S) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 10).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

  Alessandra CARBONARO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta di apprendere che è stato finalmente formulato uno schema di provvedimento per la revisione del decreto di determinazione del compenso per la riproduzione privata ad uso personale. Auspica, pertanto, che il relativo iter possa concludersi al più presto.

  Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.20.

Pag. 118