CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 novembre 2018
91.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 114

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 13 novembre 2018.

Audizioni, nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge C. 52 Daga e C. 773 Braga recanti «Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque», di rappresentanti di Metropolitana Milanese (MM), di Water Alliance Acque di Lombardia, di Emiliambiente Spa e di Acqua Novara.Vco.

  Le audizioni informali si sono svolte dalle 11.30 alle 13.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza del vicepresidente Patrizia TERZONI, indi del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, on. Salvatore Micillo.

  La seduta comincia alle 13.25.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (per le parti di competenza).
C. 1334 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

Pag. 115

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Patrizia TERZONI, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo), per le parti di propria competenza.
  A questo riguardo, ricorda che la riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n. 163, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, ha apportato alcune significative innovazioni alla previgente disciplina contabile.
  In particolare, sono ora accolti in un unico provvedimento (il disegno di legge di bilancio) i contenuti dei due disegni di legge (stabilità e bilancio), che sulla base della legislazione previgente dovevano essere presentati dal Governo alle Camere. Il testo è quindi composto da due sezioni.
  L'esame in Commissione si conclude con una relazione sulle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione e – per la seconda sezione – sulle Tabelle relative agli stati di previsione dei Ministeri dell'ambiente, delle infrastrutture e trasporti, nonché del Ministero dell'economia, limitatamente alle parti di competenza. Potranno essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) potranno partecipare ai lavori della Commissione bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
  Alle relazioni saranno allegati gli eventuali emendamenti approvati. Infine, saranno allegati alla relazione gli eventuali ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione.
  È comunque a disposizione dei colleghi un documento, adottato all'unanimità dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della V Commissione, che la Presidente della Camera ha trasmesso ai Presidenti delle Commissioni permanenti. In esso si individuano alcune linee guida di carattere procedurale che potrebbero costituire un valido ausilio nell'applicazione delle disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati, come interpretate nel parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010, soprattutto per quanto riguarda le modalità di esame del disegno di legge di bilancio nelle Commissioni nonché i criteri sulla emendabilità dello stesso.
  Avverte che, secondo l'organizzazione dei lavori parlamentari definita dalla Conferenza dei presidenti di Gruppo, la Commissione dovrà terminarne l'esame entro giovedì 15 novembre.

  Ugo PAROLO (Lega), relatore, nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per un'analisi dettagliata del contenuto del disegno di legge, da conto sinteticamente delle disposizioni di competenza e di interesse della VIII Commissione partendo da quelle della prima sezione in materia ambientale e infrastrutturale, secondo l'ordine progressivo degli articoli, riservando alla fine l'esposizione delle disposizioni in materia di protezione civile e gli interventi di interesse della Commissione disposti nella sezione seconda del disegno di legge.
  Partendo dalle previsioni in materia ambientale, l'articolo 11 dispone la proroga, per l'anno 2019, delle detrazioni spettanti per le spese sostenute per gli interventi di efficienza energetica e ristrutturazione edilizia. In particolare: si proroga al 31 dicembre 2019 il termine previsto per avvalersi della detrazione d'imposta nella misura del 65 per cento per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici (cosiddetto ecobonus) disposta dall'articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013; viene prorogato al 31 dicembre 2019 il termine per avvalersi della detrazione al 65 per cento per l'acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti; si estende al 2019 la detrazione prevista al 50 per cento per le spese Pag. 116sostenute per l'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; viene prorogata al 31 dicembre 2019 la misura della detrazione al 50 per cento, fino ad una spesa massima di 96.000 euro, per gli interventi di ristrutturazione edilizia indicati dall'articolo 16-bis, comma 1, del TUIR.
  L'articolo 12 proroga, inoltre, di un anno (dal 2018 a tutto il 2019) l'agevolazione fiscale, introdotta nella legge di bilancio per il 2018, inerente alla sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo. L'agevolazione riguarda l'IRPEF e consiste nella detrazione dall'imposta lorda del 36 per cento della spesa sostenuta, nei limiti di un massimo di spesa di euro 5.000 annui e – pertanto – entro la somma massima detraibile di 1800 euro. Gli interventi per cui è possibile ottenere la detrazione sono la «sistemazione a verde» di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi e la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
  Sempre con riferimento alla materia ambientale, il disegno di legge autorizza poi (articolo 28, comma 6) l'assunzione a tempo indeterminato, per il triennio 2019-2021, presso il Ministero dell'ambiente, di 420 unità di personale (di cui 20 di livello dirigenziale) anche in sovrannumero e in deroga alla normativa vigente, disponendo conseguentemente la progressiva riduzione delle vigenti convenzioni del Ministero riguardanti attività di assistenza e di supporto tecnico-specialistico ed operativo in materia ambientale. Gli oneri corrispondenti sono quantificati nel limite massimo di spesa di 4,1 milioni di euro per il 2019, 14,9 milioni per il 2020 e 19,1 milioni dal 2021, nonché in ulteriori 800.000 euro, per il 2019, per lo svolgimento delle procedure concorsuali.
  Specifici interventi in materia ambientale sono, poi, previsti dall'articolo 59, che al comma 3 sopprime l'autorizzazione di spesa (di cui all'articolo 7, comma 6, del decreto-legge n. 195 del 2009) recante l'onere per l'affitto del termovalorizzatore di Acerra, pari a 30 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2010 per quindici anni, nonché la norma che finalizzava le risorse, già destinate al pagamento del canone di affitto, alla Regione Campania quale contributo dello Stato per l'acquisto del citato termovalorizzatore. Sul punto va segnalato che l'articolo 26, comma 3, lettera e), del decreto-legge n. 119 del 2018 (Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria), attualmente all'esame del Senato, prevede quale copertura dello stesso decreto, quanto a 20 milioni di euro per l'anno 2018, le somme di cui all'autorizzazione di spesa soppressa dal comma 3 in esame.
  In via compensativa, i commi 4 e 5 intervengono sul Fondo istituito dalla legge di bilancio per il 2016 per la realizzazione degli interventi ambientali di bonifica dei siti di interesse nazionale individuati dal Comitato interministeriale per gli interventi di prevenzione del danno ambientale e dell'illecito ambientale ed il monitoraggio del territorio della regione Campania. Il comma 4 lo incrementa di 20,2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024 e il comma 5 dispone che in tale fondo affluiscano le risorse disponibili nel bilancio del Ministero riferite al termovalorizzatore di Acerra, con effetti che, per entrambe le disposizioni, secondo la relazione tecnica non comportano nuovi oneri in quanto compensate dalla soppressione dell'autorizzazione di spesa per il termovalorizzatore.
  In materia di sviluppo infrastrutturale, risultano di interesse della Commissione le seguenti disposizioni: l'articolo 15, che istituisce un Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese, con una dotazione complessiva di 50,2 miliardi di euro per gli anni dal 2019 al 2033 e dispone, al comma 5, uno specifico finanziamento annuale per la Centrale per la progettazione delle opere pubbliche; l'articolo 16, commi 1-3, che istituisce a decorrere dal 2019 un Fondo destinato al rilancio degli investimenti degli enti territoriali per lo sviluppo infrastrutturale Pag. 117del Paese, nei settori dell'edilizia pubblica, della manutenzione della rete viaria, del dissesto idrogeologico, della prevenzione del rischio sismico e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Il Fondo (iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze) presenta una dotazione finanziaria pari a 253,8 milioni per l'anno 2019, 250 milioni per l'anno 2020 e di 989 milioni per l'anno 2021.
  Tali ultime previsioni, al pari di quelle che andrò ad illustrare di qui a breve, si inscrivono nella strategia del Governo – come indicato nella Nota di aggiornamento al DEF 2018 – di stimolare la crescita attraverso l'incremento delle risorse pubbliche e il miglioramento della capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche.
  L'articolo 16, comma 4 – con una modifica al comma 5 dell'articolo 37 del Codice dei contratti pubblici – stabilisce poi, ai fini dell'aggregazione e centralizzazione delle committenze, che gli ambiti territoriali di riferimento delle centrali di committenza, in attesa della definizione delle procedure sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza – coincidono con il territorio provinciale o metropolitano, prevedendo altresì che i comuni non capoluogo di provincia ricorrano alla stazione unica appaltante costituita presso le province e le città metropolitane per gli appalti di lavori pubblici.
  Con l'articolo 17 viene, poi, istituita, a decorrere dal 1o gennaio 2019, la Centrale per la progettazione delle opere pubbliche, struttura dotata di autonomia amministrativa, organizzativa e funzionale di cui possono avvalersi le amministrazioni centrali e gli enti territoriali interessati per la progettazione di opere pubbliche. A tal fine, si autorizza l'assunzione a tempo indeterminato, a partire dal 2019, di personale con prevalente profilo tecnico nonché di un limitato contingente di personale della pubblica amministrazione e viene autorizzata la spesa di 100 milioni di euro annui. Nel dettaglio, alla Centrale sono affidati i seguenti compiti: a) progettazione di opere pubbliche e prestazioni relative alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva di lavori, collaudo, nonché, ove richiesto, anche direzione dei lavori e incarichi di supporto tecnico-amministrativo al RUP e al dirigente competente alla programmazione dei lavori pubblici; b) gestione delle procedure di appalto in tema di progettazione per conto della stazione appaltante interessata; c) predisposizione di modelli di progettazione per opere simili o con elevato grado di uniformità e ripetitività; d) valutazione economica e finanziaria del singolo intervento; e) assistenza tecnica alle amministrazioni coinvolte nel partenariato pubblico/privato.
  Per quanto attiene al miglioramento della capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche, l'articolo 18 del disegno di legge prevede l'istituzione, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di una struttura di missione temporanea – denominata InvestItalia – per il supporto alle attività del Presidente del Consiglio dei ministri relative al coordinamento delle politiche del Governo e dell'indirizzo politico e amministrativo dei ministri in materia di investimenti pubblici e privati. Sono disciplinati i profili relativi al personale della struttura e al coordinamento delle attività di InvestItalia con quelle della Centrale per la progettazione delle opere pubbliche di cui all'articolo 17, e con quelle delle altre strutture competenti in materia di investimenti e di sviluppo infrastrutturale. Per l'attuazione di tale articolo è autorizzata la spesa di 25 milioni di euro a decorrere dal 2019. Si prevede che InvestItalia operi alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri, anche in raccordo con la Cabina di regia «Strategia Italia» istituita dall'articolo 40 del decreto-legge n. 109 del 2018, attualmente all'esame del Senato. Alla struttura sono attribuiti diversi compiti, funzionali al potenziamento della capacità espansiva degli investimenti pubblici, tra i quali: analisi e valutazione di programmi di investimento riguardanti le infrastrutture materiali e immateriali; valutazione delle esigenze di ammodernamento Pag. 118delle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni; verifica degli stati di avanzamento dei progetti infrastrutturali; elaborazione di studi di fattibilità economico-giuridica di progetti di investimento in collaborazione con i competenti uffici del Ministero dell'economia e delle finanze; affiancamento delle pubbliche amministrazioni nella realizzazione dei piani e programmi di investimento; individuazione degli ostacoli e delle criticità nella realizzazione degli investimenti ed elaborazione di soluzioni utili al loro superamento.
  Segnala, inoltre, per i profili di interesse della Commissione, le seguenti disposizioni.
  I commi da 10 a 12 dell'articolo 28 – modificando la norma recata nel cosiddetto «decreto emergenze» – interviene sulla struttura dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali (ANSFISA). In particolare si prevede un aumento della dotazione organica complessiva dell'Agenzia di ulteriori 135 unità (da 434 a 569 unità), di cui 128 unità di personale non dirigenziale (da 122 a 250) e di ulteriori 7 posizioni di livello dirigenziale non generale (da 8 a 15)
  L'articolo 44 interviene sulle modalità di verifica del rispetto del principio di assegnazione degli stanziamenti statali ordinari in conto capitale secondo il criterio di proporzionalità rispetto alla popolazione di riferimento. La disposizione, in particolare, include nell'ambito degli stanziamenti oggetto di verifica anche quelli compresi nei contratti di programma (inclusi quelli vigenti) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con Anas S.p.A (e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.)
  L'articolo 64 prevede l'attribuzione alle Province delle Regioni a Statuto ordinario di un contributo di 250 milioni di euro annui per gli anni dal 2019 al 2033 (complessivi 3,750 miliardi) per il finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale per la manutenzione di strade e scuole. Il contributo è ripartito, con decreto del Ministero dell'Interno, entro il 20 gennaio 2019, sulla base di specifici criteri indicati dalla norma.
  L'articolo 67 prevede che le economie riguardanti le spese di investimento per lavori pubblici concorrono alla determinazione del Fondo pluriennale vincolato. L'intervento è volto ad aggiornare la disciplina del fondo pluriennale vincolato riguardante i lavori pubblici (definita sulla base del vecchio codice dei contratti pubblici) al fine di adeguare il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria (previsto dall'allegato 2/4 al decreto legislativo n. 118 del 2011) al nuovo codice dei contratti pubblici (adottato con decreto legislativo n. 50 del 2016).
  Secondo la relazione illustrativa l'aggiornamento della disciplina del fondo pluriennale vincolato «determina il superamento degli ostacoli di natura contabile alla realizzazione degli investimenti pubblici». A tal fine vengono modificati l'articolo 56, comma 4, del decreto legislativo n. 118 del 2011, e gli articoli 183, comma 3, e 200, comma 1-ter, del decreto legislativo n. 267 del 2000 (quest'ultimo per mere finalità di coordinamento normativo).
  L'articolo 68 del disegno di legge, interviene sulle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane, prevedendo che le convenzioni in essere con 96 enti beneficiari (successivi ai primi 24 beneficiari), producano effetti finanziari dal 2019. Viene quindi superato quanto stabilito, da ultimo, dal decreto-legge n. 91 del 2018 (cosiddetto proroga termini), che per tali 96 enti aveva previsto il congelamento delle risorse per il 2019. Tali effetti sono limitati unicamente al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate.
  Passando alle disposizioni riguardanti le misure per fronteggiare le emergenze derivanti dagli eventi sismici che si sono verificati negli ultimi anni, l'articolo 79, ai commi 1 e 2 proroga al 31 dicembre 2019 l'esenzione IMU e la sospensione delle rate dei mutui in essere con banche o intermediari finanziari nei comuni dell'Emilia Romagna colpiti dal sisma del 20 e 29 Pag. 119maggio 2012. Il comma 3, proroga al 31 dicembre 2019 lo stato di emergenza per i territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi dall'agosto del 2016 nel centro Italia, incrementando inoltre di 360 milioni di euro la dotazione per il 2019 del Fondo per le emergenze nazionali, mentre il comma 4 proroga al 31 dicembre 2020 la gestione straordinaria finalizzata alla ricostruzione post sisma del centro Italia, nei limiti di spesa previsti per il 2018. Segnalo altresì che i commi 5, 6 e 7 dell'articolo 79 affrontano questioni riferite al crollo del ponte Morandi, oggetto di dibattito in questa sede, con riguardo alle risorse per gli auto trasportatori, la zona franca e l'area portuale.
  Gli articoli 99 e 100 autorizzano l'impegno e il pagamento delle spese, rispettivamente del Ministero dell'ambiente (Tabella n. 9) e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella n. 10) precisando che nello stato di previsione di quest'ultimo sono riassegnate quota dei corrispettivi di concessione offerti per il riaffidamento delle concessioni autostradali scadute.
  Con riferimento alle tabelle del disegno di legge di bilancio, ricordo poi che le tabelle A e B recano gli stanziamenti dei fondi speciali, rispettivamente, di parte corrente e di conto capitale. Sia per il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sia per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'accantonamento previsto nella tabella A (Fondo speciale di parte corrente) reca importi destinati genericamente all'attuazione di interventi diversi (pari, rispettivamente, per ciascun anno del triennio 2018-2020, a 14 milioni per il MATTM e a 10 milioni circa per il MIT).
  La tabella B registra invece, per il MATTM, un accantonamento di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2021, preordinato al finanziamento a favore della difesa del suolo e per interventi diversi e, per il MIT, un accantonamento di 30 milioni di euro per il 2019, 40 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021, destinato ad interventi diversi.
  Prima di passare ai contenuti di sintesi della seconda sezione, ricordo che tale parte del disegno di legge ha un contenuto sostanziale, in quanto può incidere direttamente – attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni – sugli stanziamenti previsti a legislazione vigente, integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della prima sezione.
  Le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione si rinvengono, in via prevalente, nelle missioni 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica» e 19 «Casa e assetto urbanistico» dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), nonché nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM). Ulteriori stanziamenti di interesse sono contenuti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), con particolare riguardo alla missione «Soccorso civile», al cui interno è collocato il programma «Protezione civile».
  Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente, rispetto al 2018, il disegno di legge prevede spese finali, in termini di competenza, per 830,7 milioni di euro nel 2019 in riduzione rispetto al dato assestato di 56,9 milioni di euro. Lo scostamento, a livello di spese finali, tra il dato a legislazione vigente e quello risultante dal disegno di legge di bilancio integrato per il 2019, fa registrare una riduzione di 7 milioni di euro.
  Lo stanziamento complessivo del Ministero è principalmente allocato (per una quota pari a circa l'85 per cento) nella missione 18 «Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente».
  Le disposizioni normative della prima sezione hanno effetti sugli stanziamenti contenuti nello stato di previsione del MATTM, relativamente al Programma 18.12 «Risorse idriche, territorio e bonifiche», con uno stanziamento annuale di 20,2 milioni per il triennio 2019-2021, per il Fondo per la realizzazione degli interventi ambientali individuati dal Comitato interministeriale per gli interventi di prevenzione Pag. 120del danno ambientale nella regione Campania (cap. 7515 – fondo per interventi di bonifica e messa in sicurezza dei siti di interesse nazionale per provvedere al corretto adempimento di obblighi europei), come previsto dal comma 4 dell'articolo 59 del disegno di legge di bilancio, e una corrispondente riduzione di pari importo relativamente al Programma 18.15 «Gestione dei rifiuti», come disposto dall'articolo 59, comma 3, del disegno di legge. Poiché tali variazioni sono di uguale importo ma di segno opposto, le stesse si compensano e, pertanto, a livello di Ministero non si hanno effetti derivanti dagli interventi disposti nella prima Sezione.
  Per quanto riguarda lo stato di previsione del MIT, lo stanziamento di competenza del disegno di legge di bilancio integrato per il 2019 delle due missioni 14 e 19 presenta una spesa per complessivi 3.050 milioni di euro.
  Relativamente alla missione 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica», si provvede ad una riduzione di circa 1.9 miliardi di euro rispetto al dato a legislazione vigente, dovuta ad una rimodulazione in senso «orizzontale» con la quale le risorse di competenza del 2019 sono spostate agli anni 2020-2021. Tale spostamento riguarda soprattutto 1.827,4 milioni di euro destinati all'ANAS (collocati nel programma 14.11 «Sistemi stradali, autostradali ed intermodali») ed è finalizzato all'adeguamento al cronoprogramma finanziario dei pagamenti.
  La missione 19 «Casa e assetto urbanistico» non presenta invece variazioni tra il bilancio a legislazione vigente e il bilancio integrato per il 2019, pari a 195,8 milioni di euro.
  Ricorda, infine, che nello stato di previsione del MEF è presente la missione 8 «Soccorso civile», di interesse della Commissione Ambiente, che presenta, rispetto ai dati della legge di bilancio 2018, un leggero decremento a legislazione vigente di 106 milioni di euro, pari al 2,9 per cento. Rispetto alla dotazione a legislazione vigente si registra, invece, un consistente aumento della missione per 881,5 milioni (pari al 24,8 per cento), di cui 460 milioni nella Sezione II, e 421,5 milioni per gli effetti finanziari del disegno di legge di bilancio 2019, indicati nella Sezione I, imputabile ai programmi 8.4 «Interventi per calamità pubbliche» e 8.5 «Protezione civile».
  Nello specifico, gli interventi della Sezione II, che incidono per il programma 8.4, prevedono una riprogrammazione dal 2021 al 2019 di 350 milioni per il cap. 8006 per la ricostruzione pubblica nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 e un rifinanziamento di 50 milioni per il cap. 7459 per il fondo per la prevenzione del rischio sismico.
  Per il programma 8.5, è previsto invece un rifinanziamento pari a 60 milioni che vanno al cap. 7441 per il fondo per le emergenze nazionali.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di relazione, anche al fine di tenere conto degli elementi che emergeranno dal dibattito in Commissione.

  Il sottosegretario Salvatore MICILLO si riserva di intervenire in una successiva seduta.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito ad altra seduta, ricordando che il termine per la presentazione degli emendamenti scade alle ore 16 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 13.50.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, on. Salvatore Micillo.

  La seduta comincia alle ore 13.50.

Pag. 121

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.

(Rilievi alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in titolo.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la Commissione è stata autorizzata dal Presidente della Camera a trasmettere, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), i rilievi, per le parti di competenza, sullo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Atto n. 51).
  Ricorda in proposito che la V Commissione ha chiesto alle Commissioni di settore di trasmettere i propri rilievi entro la giornata di domani.

  Adriano VARRICA (M5S), relatore, fa presente che il Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese sulla cui ripartizione si interviene con lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in esame, – istituito dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017 – aveva una dotazione originaria di 47,5 miliardi (1.900 milioni di euro per l'anno 2017, di 3.150 milioni di euro per l'anno 2018, di 3.500 milioni di euro per l'anno 2019 e di 3.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032).
  Il comma 1072 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2018 (n. 205 del 2017) ha rifinanziato il citato Fondo per 36,1 miliardi di euro.
  Lo schema di decreto in esame dispone il riparto di soli 35,53 miliardi, che costituiscono la quota residua, ossia al netto delle assegnazioni effettuate con il decreto-legge «emergenze» (n. 109 del 2018, attualmente all'esame del Parlamento), pari a 585 milioni complessivi nel periodo 2018-2029 (83 milioni per il 2018, 195 milioni per il 2019, 37 milioni per il 2020 e 30 milioni annui dal 2021 al 2029). Peraltro, le risorse del Fondo sono anche utilizzate a copertura degli oneri derivanti da diversi articoli del citato decreto-legge.
  Le risorse complessivamente stanziate dallo schema di decreto sono pari a: 717 milioni di euro per l'anno 2018, 1.420 milioni di euro per il 2019, 2.143 milioni per il 2020, 2.150 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023, 2.450 milioni per il 2024, 2.470 milioni per ciascuno degli anni dal 2030 al 2033.
  Confermando la destinazione già prevista, il citato comma 1072 specifica che le risorse vanno ripartite tra molteplici settori di spesa, di cui alcuni di competenza della Commissione e specificamente: trasporti e viabilità; mobilità sostenibile e sicurezza stradale; infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione; ricerca; difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche; edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria; attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni; digitalizzazione delle amministrazioni statali; prevenzione del rischio sismico; investimenti in riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie; potenziamento infrastrutture e mezzi per l'ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso; eliminazione delle barriere architettoniche.
  La tabella contenuta nell'Allegato dello schema di decreto ripartisce le risorse del Fondo per ciascun anno dal 2018 al 2033. Concentrandosi sulle finalità più strettamente connesse alla competenza della Commissione, da lettura della ripartizione delle risorse, espresse in milioni di euro, di cui alla tabella allegata (vedi allegato 1).
  Dall'esame dell'assegnazione delle risorse ai vari Ministeri si evince che la maggior parte delle risorse sono assegnate al Ministero delle infrastrutture e trasporti Pag. 122(37,2 per cento). Al Ministero dell'ambiente viene destinato il 4,7 per cento.
  In cifre assolute al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti vengono assegnati 114,4 milioni di euro nel 2018, 190,5 nel 2019, 467,3 nel 2020, 12,4 miliardi nel periodo 2021-2033, per un totale di 13,2 miliardi in tutto il periodo di riferimento. Al Ministero dell'ambiente vengono assegnati 19,6 milioni di euro nel 2018, 49,5 nel 2019, 110,9 nel 2020, 1,49 miliardi nel periodo 2021-2033, per un totale di 1,67 miliardi in tutto il periodo di riferimento.
  Il settore di spesa a cui sono state attribuite più risorse è quello dei «trasporti e viabilità», che assorbe quasi un quarto delle risorse totali, seguito dal settore «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni» che riceve quasi un quinto del totale delle risorse. Per le finalità di più stretto interesse della Commissione, le percentuali sono le seguenti: infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione 2,2 per cento; difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche 5,3 per cento; edilizia pubblica compresa quella scolastica e sanitaria il 5,8 per cento; prevenzione del rischio sismico 4,7 per cento; investimenti in riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie 1 per cento; eliminazione delle barriere architettoniche 0,8 per cento.
  Il comma 2 prevede che gli interventi nell'ambito dei diversi settori di spesa sono individuati secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, attraverso l'intesa con i livelli di governo decentrati e il sistema delle autonomie.
  I commi 3 e 4 riguardano il monitoraggio e il controllo dei programmi finanziati.
  In particolare, il comma 3 prevede, in linea con quanto previsto nel comma 142 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017, che, ai fini dell'erogazione del finanziamento, i programmi finanziati sono monitorati ai sensi del decreto legislativo n. 229 del 2011, nell'ambito della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). I soggetti attuatori degli interventi sono tenuti al costante aggiornamento dei dati.
  Il comma 4 richiede a ciascun Ministero di presentare, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi. Al riguardo invita il rappresentante del Governo a fornire gli opportuni chiarimenti.
  Conclusivamente, ritiene opportuno sottolineare positivamente, oltre alla consistenza del fondo nel suo complesso, anche l'utilità della definizione pluriennale. Tale organizzazione della spesa per investimenti risulta infatti funzionale ad una pianificazione verificabile e una distribuzione costante e certa delle risorse.

  Il sottosegretario di Stato Salvatore MICILLO fa presente che gli interventi finanziati ai sensi della legge n. 205 del 2017 saranno finanziati anche con le risorse del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in esame. Quanto alle finalità individuate per l'utilizzo delle risorse recate dall'atto in esame evidenzia, in particolare, il programma di interventi sul dissesto idrogeologico e la bonifica dei siti contaminati e il programma degli interventi contro l'inquinamento dell'aria. Nello specifico fa presente che è stata assegnata priorità 1, nell'ambito delle bonifiche di siti contaminati, agli interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica dei Siti di Interesse Nazionale e di siti che presentano gravi situazioni di compromissione ambientale, mentre è classificato con priorità 2, nell'ambito del rischio idrogeologico, il completamento della sezione programmatica del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 settembre 2015. Pag. 123
  Per garantire la completa attuazione della suddetta proposta, è stato stimato un fabbisogno complessivo di risorse pari a circa 371,5 milioni di euro, da destinare alle bonifiche di siti contaminati, per gli interventi di messa in sicurezza e bonifica dei Siti di Interesse Nazionale e di siti che presentano gravi situazioni di compromissione ambientale e al tema del rischio idrogeologico, per il completamento della sezione programmatica individuata dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 settembre 2015 e per ulteriori interventi urgenti, dando priorità a quelli dotati di progettazione esecutiva.
  Quanto al programma degli interventi contro l'inquinamento dell'aria, in considerazione della inclusione, tra i settori di spesa in cui sono state ripartire le risorse stanziate dalla legge di bilancio 2018, della mobilità sostenibile, è stato ritenuto essenziale formulare una proposta di intervento relativa a questo settore, che possa sostenere in prima battuta le azioni derivanti dal nuovo Accordo «Bacino Padano» presso i Comuni con più di 30.000 abitanti, relativamente al comparto veicoli pubblici e, in aggiunta, perseguire finalità ambientali di grande rilevanza nazionale così come suggerito anche dalla Commissione europea nell'ambito del citato incontro del 30 gennaio 2018.
  Un intervento più massiccio sul settore mobilità da attuare con risorse dedicate nell'area e nei Comuni maggiormente inquinati del Paese avrà, infatti, il doppio risultato di ridurre l'esposizione dei cittadini a livelli nocivi di inquinamento e quindi assicurare una maggiore tutela della popolazione.
  In primo luogo, si propone, pertanto, lo stanziamento di risorse dedicate alla mobilità sostenibile per una molteplicità di interventi, che potranno ricomprendere la sostituzione delle autovetture (M1) ed il rinnovo dei mezzi di categoria M3 ad alimentazione diesel appartenenti alle flotte dei veicoli pubblici con veicoli a basso impatto ambientale, nonché l'installazione di dispositivi «retrofit» sui mezzi pubblici per l'abbattimento delle emissioni inquinanti.
  L'obiettivo, oggi, è quello di trasformare quest'area critica in un'area di adozione di strategie più ambiziose, volte al cambio di mentalità nella gestione delle questioni ambientali. L'azione proposta, dunque, è coerente con questo tipo di approccio perché non vuole limitarsi alla semplice sostituzione di mezzi obsoleti ma ha la finalità di garantire un importante supporto alle autorità regionali e comunali.
  In secondo luogo, si propone di dedicare parte del finanziamento richiesto per l'acquisto e posa in opera di telecamere dedicate al controllo del rispetto delle limitazioni alla circolazione, strumento questo essenziale per il corretto funzionamento dell'intervento.
  Si ritiene, pertanto, che il reperimento di risorse per alimentare i programmi previsti dall'accordo del bacino padano adottati dalle Regioni, opportunamente estesi anche alla luce delle recenti raccomandazioni della Commissione Europea, sia di importanza essenziale al fine di ridurre la criticità ambientale dell'area e risolvere le procedure di infrazione ancora aperte ai danni dell'Italia.
  Per garantire l'avvio di tali proposte, è stato stimato un fabbisogno complessivo di risorse pari a 180 milioni di euro.

  Tommaso FOTI (FdI) ritiene indegna la presentazione grafica dell'atto parlamentare all'esame, corredato di una tabella, che costituisce parte integrante del provvedimento, completamente illeggibile e tale da non permettere né di avere contezza dei dati che pure il relatore ha ritenuto di fornire né della distribuzione degli importi da lui evidenziati. Basandosi sulla documentazione a disposizione dei commissari, chiede chiarimenti riguardo all'effettivo invio alle Commissioni degli schemi di decreto la cui trasmissione era prevista entro il 31 ottobre 2018, sui quali le Commissioni competenti sarebbero chiamate ad esprimere il parere entro il termine di trenta giorni. Evidenzia quindi che il termine di presentazione di detti decreti è scaduto e sottolinea il fatto che la dilazione dei tempi vanifica il senso del parere che le Commissioni sono tenute a Pag. 124rendere. Chiede pertanto agli uffici di avere una documentazione tecnica specifica sul provvedimento che ne permetta un opportuno approfondimento.

  Adriano VARRICA (M5S), relatore, fa presente al collega Foti che il decreto cui fa riferimento nel suo intervento è quello in esame, che è stato infatti trasmesso alle Camere il 17 ottobre.

  Tommaso FOTI (FdI) chiede al relatore chiarimenti sui dati che ha riportato nella sua relazione, che non sono presenti nel provvedimento in esame.

  Adriano VARRICA (M5S), relatore, rassicura il collega Foti che i dati citati nella propria relazione sono quelli presenti nello schema di decreto del Presidente del Consiglio che la Commissione sta esaminando ai fini della deliberazione dei rilievi alla Commissione Bilancio.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, non essendoci altre richieste di intervento, rinvia pertanto il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, on. Salvatore Micillo.

  La seduta comincia alle 14.05.

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
C. 1189 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta dell'8 novembre 2018.

  Umberto DEL BASSO DE CARO (PD) esprime, a nome del proprio gruppo, una posizione contraria sul provvedimento. Osserva che il disegno di legge interviene sul codice penale, sul codice di procedura penale e sulle leggi penali e speciali. Vi è un aggravamento generale delle sanzioni, sul quale concorda in astratto, trattandosi di reati di pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, tranne però per alcuni reati che non hanno particolare disvalore sociale. Si riferisce, in particolare, alla corruzione propria, cioè per il compimento di atto conforme ai doveri d'ufficio. Pur ritenendo eccessiva la fissazione del massimo edittale a otto anni, solleva più forti perplessità riguardo all'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione anche in presenza di una sospensione condizionale della pena. I casi di concessione del beneficio sono noti ed edittalmente limitati, fino a due anni di reclusione. Sopra i due anni non è consentita la sospensione condizionale della pena. Quest'ultima è frutto di una valutazione prognostica del giudicante, che ritiene che l'imputato si asterrà per il futuro dal compiere atti e condotte della medesima indole di quelle per le quali si è proceduto. Ravvede pertanto un contrasto logico: l'imputato merita il beneficio per 5 anni della sospensione condizionale della pena, però nel provvedimento la sospensione condizionale non consente la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione. Lo stesso vale per la riabilitazione, se non dopo 12 anni. Lo stesso vale per i riti alternativi, immaginato, molti anni fa come lo strumento che portasse alla deflazione del processo penale. L'imputato chiede di patteggiare la pena o di poter definire il procedimento che lo riguarda e la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione è rimessa alla decisione del giudice. Ravvede, in tale quadro, profili di contraddizione e di incertezza.

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  Tommaso FOTI (FdI) ritiene difficile capire su cosa ci si pronunci, visto che il termine per gli emendamenti in sede referente è fissato per il pomeriggio di oggi. Ritiene più opportuno esprimersi sul testo definitivo, piuttosto che su un testo passibile di modifiche che potrebbero intervenire anche sulle parti di competenza della Commissione.
  Ritiene utile fare una precisazione riguardo al dibattito svoltosi precedentemente con il relatore nell'ambito dell'esame dell'Atto 51, e sottolinea al riguardo che, pur essendo stato trasmesso il 17 ottobre 2018 alla Presidenza della Camera, i termini di esame da parte delle Commissioni parlamentari risultano estremamente ridotti, vanificando di fatto la possibilità di approfondirne i contenuti.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che l'Ufficio di presidenza nella riunione dell'8 novembre scorso ha deliberato di rendere il parere sul disegno di legge in esame nella giornata di oggi, per poi tornarsi ad esprimere, nel caso ciò si rendesse necessario per eventuali modifiche che le Commissioni in sede referente dovessero approvare sulle parti di competenza della Commissione. Invita pertanto il relatore ad illustrare la proposta di parere.

  Giuseppe D'IPPOLITO (M5S), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Salvatore MICILLO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.20.

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