CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 novembre 2018
86.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

    Martedì 6 novembre 2018. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI.

  La seduta comincia alle 13.30.

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
C. 1189 Governo.
(Parere alle Commissioni I e II).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alle Commissioni riunite I e II, del disegno di legge C. 1189 del Governo, recante misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici. Fa presente che, dal momento che le Commissioni di merito non hanno ancora terminato l'esame delle proposte emendative presentate, la Commissione si esprimerà sul testo originario del disegno di legge.
  Invita, quindi, la relatrice, onorevole Segneri, a svolgere la relazione introduttiva.

  Enrica SEGNERI (M5S) osserva che il provvedimento riveste sicuramente una grande importanza per la maggioranza, tuttavia è giusto evidenziare che i profili riguardanti la Commissione lavoro sono estremamente limitati. Per questo motivo preannuncia che la relazione sarà piuttosto sintetica e circoscritta.
  Dopo aver preliminarmente segnalato che il disegno di legge consta di dodici articoli e che la materia trattata non è direttamente riconducibile alle competenze della Commissione, se non per i limitati aspetti su cui si soffermerà, rileva che, al Capo I, recante misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, l'articolo 1, comma 1, introduce modifiche al codice penale, che, in relazione ai reati contro la pubblica amministrazione, mirano, in particolare: a conformare l'ordinamento interno agli obblighi convenzionali in materia di corruzione; a inasprire e ad ampliare l'ambito applicativo delle sanzioni accessorie; ad aumentare le pene e riformulare specifici Pag. 50reati; a prevedere la collaborazione come speciale causa di non punibilità e a introdurre nuove ipotesi di procedibilità d'ufficio.
  Per quanto concerne gli aspetti di interesse della Commissione, segnala, in particolare, la lettera b), che dispone inasprimenti delle conseguenze penali in caso di peculato; la lettera d), che aggiunge i reati di peculato e di abuso d'ufficio aggravato all'elenco dei reati alla cui condanna consegue l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione; la lettera e), che, relativamente agli obblighi del condannato per specifici reati contro la pubblica amministrazione che accede alla sospensione condizionale, estende l'obbligo del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio al pagamento della somma equivalente a quanto indebitamente promesso, anche in assenza di un'effettiva percezione indebita; la lettera f), che, in materia di effetti della sospensione condizionale della pena, dispone la deroga alla contestuale sospensione anche delle pene accessorie in caso di condanna per alcuni reati, tra i quali il peculato, la concussione, la corruzione di persona incaricata di pubblico servizio; la lettera g), che prevede che la riabilitazione ottenuta dopo una condanna per i reati contro la P.A. indicati alla precedente lettera f) non ha effetto sull'interdizione perpetua dai pubblici uffici, né sull'incapacità perpetua a contrattare con la pubblica amministrazione.
  Sottolinea, quindi, che la lettera h) integra in modo significativo il catalogo dei reati alla condanna per i quali consegue la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, perpetua o temporanea (prima connessa esclusivamente alla condanna per peculato, concussione e corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, anche con le circostanze aggravanti se il fatto ha ad oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene nonché il pagamento o il rimborso di tributi).
  Segnala, altresì, la lettera i), recante l'inasprimento delle pene a carico del pubblico ufficiale per il reato di corruzione per l'esercizio della funzione (corruzione impropria), con l'aumento della durata della reclusione sia nei limiti minimi (da uno a tre anni), sia in quelli massimi (da sei a otto anni), con conseguente aumento anche dei termini di prescrizione del reato.
  Segnala ancora che, alla lettera n), si introduce nell'ordinamento una causa speciale di non punibilità di alcuni delitti contro la pubblica amministrazione, in presenza di collaborazione da parte del pubblico ufficiale.
  Passa velocemente all'articolo 5, volto a estendere la disciplina delle operazioni di polizia sotto copertura al contrasto di alcuni reati contro la pubblica amministrazione, ossia le fattispecie riconducibili alla corruzione, nonché i delitti di turbata libertà degli incanti e di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
  Il successivo articolo 6 introduce alcune disposizioni in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, con l'intento di inasprire le sanzioni interdittive nell'ipotesi di commissione di taluni reati contro la pubblica amministrazione.
  Al Capo II, si interviene in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici, dunque sugli obblighi di pubblicità e di rendicontazione relativi ai contributi finanziari e alle prestazioni gratuite effettuate nei confronti dei partiti e movimenti politici, sulla tracciabilità dei contributi ai partiti e alle fondazioni ed associazioni collegate.
  Conclude osservando che si tratta di provvedimenti normativi di grande importanza, ma non riconducibili alle competenze di questa Commissione.

  Renata POLVERINI (FI) ritiene necessario consentire ai commissari di approfondire i contenuti della relazione testé svolta, di cui non ha potuto prendere tempestiva conoscenza in quanto la stessa è stata resa nota solo ora.

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  Debora SERRACCHIANI (PD), associandosi all'on. Polverini, lamenta di non aver potuto prendere conoscenza per tempo della relazione sul disegno di legge.

  Davide TRIPIEDI, presidente, sottolineando che la relazione era stata messa a disposizione dei commissari già nella giornata di ieri, sull'apposita piattaforma informatica per la distribuzione dei documenti di seduta ai deputati, rileva che il superamento della documentazione cartacea costituisce un obiettivo al cui raggiungimento il Presidente della Camera annette grande importanza. Ricorda comunque che, a seguito dei rilievi analoghi sollevati nel passato in Commissione, gli uffici hanno provveduto, su richiesta, a stampare la documentazione. In ogni caso, assicura che della questione sarà prontamente informato il Presidente.

  Debora SERRACCHIANI (PD), riconoscendo la professionalità delle strutture amministrative della Camera, auspica che, in futuro, eventuali disservizi nel sistema informatico possano essere tempestivamente superati e che, ove ciò non sia possibile, la documentazione sia messa a disposizione dei commissari per altra via, in modo da non interferire nel corretto svolgimento del loro lavoro.

  Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 13.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 83 del 30 ottobre 2018, a pagina 73, prima colonna, ventiquattresima riga, a pagina 73, seconda colonna, undicesima riga, e a pagina 79, Titolo, nonché a pagina 79, prima colonna, ottava e dodicesima riga, le parole: «Scerra 1.3» sono sostituite dalle seguenti «1.3 del Relatore».