CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 5 novembre 2018
85.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 5 novembre 2018. — Presidenza della presidente della II Commissione Giulia SARTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio FERRARESI.

  La seduta comincia alle 17.10.

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
C. 1189 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 ottobre 2018.

  Carmelo MICELI (PD), sull'ordine dei lavori, chiede di assicurare la ripresa della seduta delle Commissioni riunite sulla webtv della Camera, ovvero sull'impianto audiovisivo a circuito chiuso della Camera.

  Giulia SARTI, presidente, ricorda che sulla base delle vigenti previsioni regolamentari non è possibile trasmettere le sedute in sede referente sulla webtv della Camera; alla luce della richiesta avanzata e non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Avverte quindi che sono state presentate 302 proposte emendative (vedi allegato 1). Informa che sono state ritirate, prima della seduta, le proposte emendative 1.100 dei relatori, Ascari 1.60 e 1.121, Colletti 3.4, Perantoni 2.01 e 2.02, Scutellà 4.01, Nesci 6.01, Dadone 6.02, Nesci 6.08 e Zolezzi 8.42.
  Informa inoltre che sono stati presentati gli emendamenti 1.124, 5.10, 6.5, 6.012 dei relatori (vedi allegato 2).
  Segnala quindi che, sulla scorta delle previsioni dell'articolo 89 del Regolamento, ai sensi del quale il Presidente ha facoltà di negare l'accettazione e lo svolgimento di emendamenti e di articoli aggiuntivi che siano relativi ad argomenti affatto estranei all'oggetto della discussione, nonché delle indicazioni contenute al punto 5 della Circolare sull'istruttoria legislativa nelle Commissioni del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997, e sulla base del perimetro dell'intervento Pag. 4normativo recato dal disegno di legge come sopra descritto, devono ritenersi inammissibili le seguenti proposte emendative:
   Costa 2.5, che interviene sul procedimento per la riparazione per ingiusta detenzione, di cui all'articolo 315 del codice di procedura penale, prevedendo che la sentenza che accoglie la domanda di riparazione è trasmessa agli organi titolari dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati per la valutazione di competenza;
   Ferro 3.01, che reca modifiche al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, riducendo a tre anni il periodo minimo per il trasferimento del magistrato ad altre sedi o per l'assegnazione ad altre funzioni;
   Costa 9.05, il quale interviene sulla disciplina relativa alla decorrenza temporale delle modifiche statutarie relative al numero, ai soggetti designanti, alle modalità di designazione e nomina, nonché ai requisiti di professionalità, competenza e esperienza dei componenti degli organi delle fondazioni bancarie.

  Informa che il termine per la presentazione di ricorsi avvero i giudizi di inammissibilità testé pronunciati è fissato alle ore 9 di domani mattina.
  Avverte quindi che le presidenze si riservano la valutazione di ammissibilità sui nuovi emendamenti presentati dai relatori, sui quali, a seguito di tale valutazione, sarà fissato un termine per la presentazione di subemendamenti e preannuncia la convocazione per domani mattina di una riunione degli Uffici di Presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite in ordine alle modalità di esame delle ulteriori proposte emendative presentate dai relatori.

  Enrico COSTA (FI) prende atto della ferrea ed inflessibilità declaratoria di inammissibilità pronunciata dalla Presidente. Ciò premesso, si domanda se l'emendamento a sua firma 2.5 in materia di ingiusta detenzione avrebbe potuto essere giudicato ammissibile qualora nello stesso fosse stata inclusa una parte consequenziale che, modificando il titolo del disegno di legge, inseriva nello stesso il riferimento all'ingiusta detenzione.

  Giulia SARTI, presidente, nel replicare al collega Costa, chiarisce che non sarebbe di per sé sufficiente la modifica del titolo del provvedimento per valutare positivamente l'ammissibilità di una proposta emendativa e rammenta che il termine per la presentazione di eventuali ricorsi avverso la declaratoria di inammissibilità è stato fissato per le ore 9 della giornata di domani. Precisa inoltre che un eventuale ampliamento del perimetro della materia del provvedimento potrebbe essere oggetto di valutazione da parte degli Uffici di Presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, preannunciato per domani.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), ribadendo quanto affermato dal suo gruppo parlamentare nel corso della riunione degli Uffici di Presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite del 31 ottobre scorso, rinnova la richiesta di ulteriori audizioni sul tema della prescrizione, materia oggetto dell'emendamento 1.124 dei relatori. Sottolinea, quindi, che il compito delle Commissioni riunite è anche quello di approfondire le tematiche di costituzionalità su tale argomento. In proposito, invita i colleghi a soffermare la propria attenzione sul secondo comma dell'articolo 111 della Costituzione, nel quale si afferma che la legge assicura la ragionevole durata di ogni processo. Osserva che la durata del processo non è quindi stabilita dalla Costituzione ma è dalla stessa rimessa all'apprezzamento del legislatore, che è l'unico a dover stabilire un termine entro il quale il processo deve concludersi. Nell'evidenziare, quindi, il rischio che l'emendamento dei relatori possa determinare un gravissimo vulnus alla riserva di legge su tale materia, ribadisce l'importanza che le Commissioni svolgano un ulteriore approfondimento Pag. 5istruttorio sull'argomento attraverso l'audizione di professori di diritto costituzionale.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza la circostanza che i relatori abbiano ritirato il proprio emendamento 1.100 per ripresentare, attraverso un escamotage linguistico, l'emendamento 1.124 dal contenuto pressoché identico, al solo scopo di evitare che le Commissioni affrontassero nella giornata odierna la questione relativa alla prescrizione al vaglio di ammissibilità. Ritiene che tale comportamento debba essere considerato una «presa in giro» non tollerabile. Riferisce di avere appreso da agenzie stampa che nella giornata odierna si è svolta una riunione sulla prescrizione tra esponenti della Lega e del Movimento 5 Stelle, nella quale non è stata raggiunta una soluzione condivisa sul tema. Rammenta, inoltre, che nella seduta del 22 marzo 2017 il Sottosegretario Ferraresi, allora all'opposizione, nel corso dell'esame del disegno di legge recante modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario, aveva evidenziato l'importanza di acquisire ulteriori elementi istruttori sul tema della prescrizione attraverso un ciclo di audizioni, nell'ambito di un'indagine conoscitiva, auspicando, inoltre che il Governo non ponesse la questione di fiducia sul testo del provvedimento.

  Giulia SARTI, presidente, chiarisce che spetta alla presidenza, e non alle Commissioni, giudicare dell'ammissibilità delle proposte emendative presentate e che i presentatori avranno la facoltà di presentare eventuali ricorsi.

  Gennaro MIGLIORE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni della deputata Bartolozzi e chiede per quale motivo non sia stato ancora svolto il vaglio di ammissibilità dell'emendamento 1.124 dei relatori, il cui contenuto è sostanzialmente identico a quello dell'emendamento 1.100, precedentemente presentato dai medesimi relatori e ritirato prima dell'inizio della seduta.

  Enrico COSTA (FI) dichiara di rinunciare al termine per la presentazione di eventuali ricorsi avverso le declaratorie di inammissibilità testé pronunciate.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) chiede ai relatori di spiegare quali siano le reali differenze tra il nuovo emendamento 1.124 e il precedente emendamento 1.100. Osserva che, nel caso in cui i relatori non fossero in grado di illustrare le sostanziali differenze tra tali due proposte emendative, l’iter di esame dovrebbe proseguire nella giornata odierna, senza alcun rinvio, come era già stato concordato nella precedente riunione degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi. Fa notare che la presidenza si sta assumendo la responsabilità di non far esaminare nella seduta odierna alle Commissioni questioni sostanziali, sulle quale i gruppi avevano già concordato di cominciare a discutere nella odierna giornata.

  Emanuele FIANO (PD) rileva come sia, a suo avviso, singolare che l'ammissibilità di una proposta emendativa dipenda da una modifica, contenuta nella proposta stessa, del titolo del provvedimento, e non dal contenuto sostanziale della proposta in relazione al contenuto del provvedimento. Ritiene che l'ammissibilità dell'emendamento 1.124 dei relatori debba pertanto essere valutata tenendo conto della parte principale della stessa e non della parte consequenziale. Osserva come, nel caso contrario, non si sfuggirebbe all'impressione di trovarsi di fronte a un «trucco» del tutto inaccettabile.

  Giovanni DONZELLI (FdI) ritiene necessario che le presidenze – qualora non siano nelle condizioni oggi di valutare l'ammissibilità dei nuovi emendamenti presentati, che egli auspicherebbe fosse svolta nell'odierna giornata – chiedano da subito alla Presidenza della Camera un rinvio dell'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea, attualmente previsto per il 12 novembre prossimo, dando Pag. 6seguito ad un orientamento quasi unanime che era già emerso nella precedente riunione degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi. Ricorda infatti che in quella sede le presidenze si erano riservate di rivalutare le modalità di prosecuzione dell’iter alla luce delle proposte emendative presentate. Ritiene che la maggioranza, attraverso un escamotage tecnico, stia tentando di prendere tempo, in assenza di un accordo politico al suo interno. Sarebbe a suo avviso più dignitoso che si prendesse subito atto dell'impossibilità di rispettare la tempistica iniziale, già definita in sede di programmazione dell'Assemblea, e si chiedesse un rinvio della discussione al Presidente della Camera.

  Carmelo MICELI (PD), nel condividere le considerazioni testé espresse dal deputato Donzelli, ritiene che, come già rilevato dal deputato Fiano, la portata normativa dell'emendamento dei relatori 1.100 non cambi attraverso il ricorso a quello che definisce «il semplice raggiro» di una modifica al titolo del disegno e alla rubrica dell'articolo 1. In proposito, nel richiamare la sentenza n. 22 del 2012 della Corte Costituzionale, rammenta che la portata normativa di un intervento emendativo deve essere valutata alla luce dell'oggetto e della finalità del provvedimento.
  Nell'osservare, quindi, come la relazione al disegno di legge affermi che lo stesso contiene misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici, fa notare come la prescrizione non rientri nel perimetro di intervento del provvedimento.
  Ritiene, inoltre, che l'Esecutivo non possa non tener conto di ciò che avviene nel mondo reale, considerato che i penalisti italiani sono prossimi ad indire uno sciopero senza precedenti. Chiede, infine, alla presidenza di procedere immediatamente alla declaratoria sull'ammissibilità delle ulteriori proposte emendative presentate dai relatori, anche in ragione del fatto che il deputato Costa ha rinunciato al termine per la presentazione di ricorsi avverso la declaratoria di inammissibilità.

  Angela SALAFIA (M5S) sottolinea come siano state presentate quattro ulteriori proposte emendative da parte dei relatori che dovranno essere valutate dalle presidenze sotto il profilo dell'ammissibilità, ai sensi del Regolamento. Sottolinea, quindi, che l'aver rinunciato al termine per la presentazione di ricorso avverso la declaratoria di inammissibilità è ininfluente ai fini di tale valutazione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ribadisce il proprio dissenso in ordine alla decisione delle presidenze di non procedere nella seduta odierna alla declaratoria di ammissibilità dell'emendamento dei relatori 1.124, che invece era stata preannunciata nel corso della riunione degli Uffici di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, sostanzialmente identico all'emendamento 1.100 ritirato dai relatori.

  Stefano CECCANTI (PD) denuncia il fatto che si stia procedendo con una serie di forzature e stigmatizza le dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi dalla Presidente della II Commissione, nelle quali veniva espresso un giudizio di merito positivo sulle proposte emendative dei relatori in materia di prescrizione. Ritiene che tali prese di posizione rappresentino un grave strappo istituzionale e rileva come esse rischino di mettere in dubbio l'imparzialità della Presidenza in sede di giudizio di ammissibilità delle proposte emendative. Stigmatizza, inoltre, le dichiarazioni rilasciate dal Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, secondo le quali una riforma di tale delicatezza può essere introdotta con un testo di poche righe. Osserva come il contenuto dell'emendamento dei relatori sulla prescrizione sia del tutto estraneo al contenuto del provvedimento e ricorda che, di norma, le modifiche al titolo del provvedimento vengono introdotte al termine dell'esame, tenendo conto degli emendamenti approvati. Ritiene che l'affermazione Pag. 7del principio per cui un emendamento estraneo per materia è ritenuto ammissibile laddove preveda una modifica del titolo del provvedimento porterebbe ad esiti ridicoli. Denuncia conclusivamente come ci si trovi di fronte a un «gioco delle tre carte», in cui un emendamento viene apparentemente ritirato ma in realtà ripresentato in un testo sostanzialmente identico.

  Francesco FORCINITI (M5S), relatore, fa notare che la questione del possibile legame tra la corruzione e i termini della prescrizione, che giudica troppo brevi e suscettibili di ostacolare nel Paese il contrasto a fenomeni corruttivi, è stata posta anche nel corso delle audizioni svolte presso le Commissioni, in particolare da rappresentanti dell'Associazione nazionale dei magistrati. Dopo aver rilevato, peraltro, come tale correlazione sia stata posta in evidenza anche dalla Commissione europea, che sul tema ha dedicato uno specifico dossier, ritiene che il tema dell'utilizzo strumentale dei termini della prescrizione al fine di ottenere l'impunità nel processo sia serio e vada affrontato quanto prima. Si tratta, a suo avviso, di un fenomeno unico, proprio del nostro ordinamento, non riscontrabile in altri ordinamenti europei, che richiede la massima attenzione. Nel rimettersi alla valutazione di ammissibilità che sarà svolta dalle presidenze, ritiene, tuttavia, che non si possano nutrire molti dubbi sull'ammissibilità dell'emendamento 1.124, che ritiene ammissibile al pari del precedente emendamento 1.100.
  Evidenzia come i relatori si siano serviti di una tecnica legislativa legittima con lo scopo di migliorare l'efficacia delle misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, finalità che giudica meglio perseguibile anche attraverso una riforma organica della prescrizione. Fa notare come rientri nelle prerogative delle presidenze la valutazione sull'ammissibilità delle proposte emendative, per svolgere la quale esse devono essere messe nelle condizioni di compiere un'adeguata istruttoria, riguardante, peraltro, in questo caso, nuove proposte emendative presentate dai relatori. Si chiede se dietro alle polemiche strumentali, fondate su cavilli formali, sollevate dai deputati di opposizione nell'odierna seduta, non vi sia in realtà l'intenzione di sottrarsi alla discussione, presumibilmente ritenuta da alcuni scomoda, sulla riforma della prescrizione.

  Giulia SARTI, presidente, ribadisce che l'istruttoria in merito alla valutazione sull'ammissibilità delle proposte emendative rientra nelle prerogative delle presidenze.

  Catello VITIELLO (Misto-MAIE) ricorda, preliminarmente, di aver presentato emendamenti volti a riscrivere l'articolo 318 del codice penale, in quanto, da avvocato penalista, comprende che il diritto sia in continua evoluzione e che sia necessaria una ridefinizione di tutto l'impianto dei reati contro la pubblica amministrazione. Ciò premesso, ritiene che anche il sistema delle notifiche vada rivisitato. Nel replicare al collega Forciniti, ritiene che modificare la prescrizione annullandola dopo la sentenza di primo grado significa azzerare con un colpo di mano anni di storia del diritto processuale italiano. Osserva, quindi, che il processo civile rispetto a quello penale ha avuto una evoluzione diversa, in quanto gli effetti degli stessi sono differenti, riguardando, il primo, tematiche di ordine economico che possono attendere gli esiti del processo, mentre il secondo la libertà personale che non può presupporre attese. Ritiene che il problema della prescrizione vada risolto attraverso una riforma di sostanza dell'articolo 112 della Costituzione. Ritiene che l'emendamento 1.124 dei relatori sia incostituzionale, non solo, come già richiamato dal collega Zanettin, rispetto all'articolo 111 della Costituzione, ma anche rispetto al secondo comma dell'articolo 27 della Carta, che sancisce la presunzione di non colpevolezza. Nell'auspicare che il citato emendamento sia dichiarato inammissibile, sottolineando come anche sulla materia oggetto dello stesso le Commissioni non abbiano svolte le necessarie audizioni, si dichiara disponibile all'esame Pag. 8di un provvedimento autonomo sulla materia.

  Giulia SARTI, presidente, rileva come, qualora il nuovo emendamento 1.124 dei relatori fosse ritenuto ammissibile, sarà necessario svolgere su di esso un'opportuna istruttoria, al fine di discuterlo adeguatamente. Rileva peraltro che è a disposizione delle Commissioni riunite il materiale istruttorio raccolto su tale tematica nel corso della precedente Legislatura. In tale contesto ritiene necessario prevedere nella giornata di domani una riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, al fine di valutare l'organizzazione dei lavori.

  Franco VAZIO (PD) ritiene che, al di là del giudizio di ammissibilità sull'emendamento 1.124 dei relatori, la vera questione risieda nel merito, considerato che nella scorsa settimana, durante le riunioni degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite si è svolta un'intensa discussione sul tema della prescrizione. In relazione all'intervento del collega Forciniti, che ha identificato l'Associazione nazionale magistrati nella figura del dottor Davigo, evidenzia che, per quanto autorevole, l'opinione di quest'ultimo appare isolata. Ritiene inoltre surreale che si motivi l'introduzione di una riforma della prescrizione nel provvedimento in esame in ragione della necessità di rafforzare l'azione di contrasto alla corruzione, considerato che i reati contro la pubblica amministrazione si prescrivono nel termine di 20 anni. Sottolineando che, se uno Stato non è in grado di concludere un processo in un arco di tempo così ampio, il problema è rappresentato piuttosto dalla mancanza di efficienza del sistema giudiziario, esprime la convinzione che l'intervento sulla prescrizione sia dettato esclusivamente da una furia giacobina e giustizialista, che rischia di porre in un limbo giudiziario senza fine anche gli imputati che siano stati assolti dalla sentenza di primo grado, violando peraltro il dettato costituzionale sul giusto processo. Su tali basi manifesta la propria ritrosia ad affrontare un simile argomento, evidenziando, da un lato, il rischio di vanificare il principio della presunzione di non colpevolezza e, dall'altro, il significativo impatto che tale riforma della prescrizione avrà anche sui reati bagatellari. Nel ritenere che l'emendamento 1.124 dei relatori rappresenti una riforma epocale, che nessuna forza politica ha fin qui avuto l'ardire di avanzare, considera indispensabile porre mano alla materia soltanto dopo aver svolto un ampio ciclo di audizioni. Chiede inoltre che la Lega, che fuori dalle aule parlamentari si dissocia apertamente dalla riforma della prescrizione, manifesti chiaramente la propria posizione in Commissione, assumendosi la responsabilità politica di tali dichiarazioni. Da ultimo sollecita un'istruttoria adeguata alla rilevanza della materia o il trasferimento della discussione in una sede più appropriata, ricordando che la riforma della prescrizione avrà significative conseguenze negative sulla vita dei cittadini e degli imputati prima ancora che su quella dei magistrati e degli avvocati.

  Carmelo MICELI (PD), nell'apprezzare gli equilibrismi tecnici con i quali la presidente Sarti sta tentando di giustificare un rinvio delle sue decisioni determinato da motivazioni esclusivamente politiche, segnala ai colleghi che, sulla base delle agenzie di stampa, è in corso una vera e propria crisi di Governo, caratterizzata da ripicche reciproche sui provvedimenti anticorruzione e sicurezza. Nell'esprimere comprensione per l'imbarazzo della Presidente e del Sottosegretario Ferraresi, che vedono sottratto il tema all'ambito parlamentare e trasferita alle alte sfere la soluzione del problema, rammenta che la modifica della prescrizione avrà serie conseguenze sulla vita dei cittadini. Sollecita pertanto la Presidente Sarti a «togliersi la maglietta» del Movimento 5 Stelle e a ricoprire il ruolo terzo di presidente, consentendo alle Commissioni riunite di esercitare la potestà legislativa.

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  Alessia MORANI (PD), rilevato come sussista un contrasto fra la Lega e il Movimento 5 Stelle in materia di riforma della prescrizione, denuncia come ci si trovi di fronte a un escamotage tecnico volto a posticipare l'inizio della discussione a causa della mancanza di un accordo politico all'interno della maggioranza e ritiene che ciò sia offensivo dell'intelligenza dei parlamentari. Ritiene, altresì, offensive le affermazioni del relatore Forciniti, secondo le quali i gruppi di opposizione avrebbero timore di affrontare il tema della corruzione. Ricorda come nella scorsa legislatura sia stata approvata la legge 23 agosto 2017, n. 103, che prevede, fra l'altro, l'aumento dei termini della prescrizione per i reati in danno di minori e per i reati di corruzione.
  Chiede alla Presidenza che sia immediatamente resa la pronuncia sull'ammissibilità dell'emendamento 1.124 dei relatori, in considerazione del fatto che il suo contenuto è sostanzialmente identico a quello dell'emendamento 1.100.

  Giulia SARTI, presidente, ribadisce che l'istruttoria sui nuovi emendamenti presentati sarà svolta appena conclusi i lavori delle Commissioni.

  Emanuele FIANO (PD), richiamando l'articolo 89 del Regolamento della Camera, in base al quale dovrebbero essere dichiarati inammissibili gli emendamenti ritenuti affatto estranei all'oggetto della discussione, paventa il rischio che, con una eventuale valutazione a favore dell'ammissibilità dell'emendamento 1.124, si crei un pericoloso precedente suscettibile di rivoluzionare negativamente il processo di formazione della legge. Si potrebbe, a suo avviso, arrivare ad ipotizzare lo stravolgimento di qualsiasi testo legislativo attraverso la presentazione nel corso dell’iter di proposte emendative che, pur essendo sostanzialmente estranee per materia, siano dichiarate ammissibili con uno stratagemma formale, come può essere considerata la modifica del titolo del provvedimento. Auspica un serio approfondimento su tale questione, chiedendo che le presidenze forniscano i precedenti a giustificazione di una simile valutazione.

  Enrico COSTA (FI), nel chiedersi se il ritardo sulla valutazione di ammissibilità sugli emendamenti sia da attribuirsi al mancato contributo della sensibilità giuridica del presidente Brescia, dichiara di condividere le considerazioni testé svolte dal collega Fiano. Con riguardo all'ipotesi che, in sede di Ufficio di presidenza, si valuti circa l'ampliamento dell'intervento legislativo alla materia della prescrizione dell'oggetto del provvedimento, preannuncia la contrarietà del gruppo di Forza Italia a tale ipotesi, augurandosi che analoga posizione venga formalmente assunta anche dai colleghi della Lega. Nel chiedere al Sottosegretario Ferraresi di avere pazienza, evitando di manifestare il proprio disappunto, in considerazione degli atteggiamenti da lui stesso assunti a ruoli invertiti nella passata legislatura, ricorda che il Ministro Bonafede, in una dichiarazione successivamente corretta, ha motivato la necessità di intervenire sulla prescrizione con le tecniche dilatorie messe in atto dalla difesa. Chiede pertanto al Governo di chiarire tale affermazione, considerato che il 60 per cento delle prescrizioni interviene nel corso delle indagini preliminari, quando la difesa non ha alcun margine di azione. Nel ricordare inoltre che la percentuale di procedimenti che si concludono con la prescrizione varia sensibilmente da tribunale a tribunale, evidenzia come ciò sia determinato da un problema di organizzazione e non possa pertanto essere risolta con l'allungamento a dismisura del termine di prescrizione. Nell'ipotizzare che, in accordo con l'opinione espressa dal dottor Davigo, la maggioranza voglia eliminare il ricorso in appello, ricorda che il 46 per cento delle sentenze di appello riformano le sentenze di primo grado.
  Ribadisce quindi, a proposito dei dati testé illustrati, la richiesta, avanzata in più occasioni al Governo, di fornire informazioni attendibili sul funzionamento del sistema giudiziario. Con riguardo all'emendamento Pag. 10a sua firma 2.5, rileva che l'intervento da esso recato ha una valenza significativa, dal momento che dal 1992 ad oggi oltre 26.000 cittadini sono stati indennizzati per essere stati ingiustamente detenuti. Evidenzia a tale proposito che con l'allungamento dei tempi dei processi, determinato dalla riforma della prescrizione voluta dalla maggioranza, tali cittadini rischiano di essere indennizzati dopo venti anni. Nell'esprimere la convinzione che in tal modo si vogliano proteggere i magistrati evitando di differenziare i soggetti «lavativi» da coloro che lavorano seriamente, stigmatizza la volontà di non assumere decisioni nella seduta odierna grazie all'introduzione di meccanismi dilatori.

  Giovanni DONZELLI (FdI) chiede che gli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, siano convocati immediatamente dopo la conclusione della seduta per ridefinire l'organizzazione e la tempistica dell'esame del provvedimento, in quanto ritiene che non vi siano le condizioni per concludere i lavori in tempo utile per l'esame in Assemblea, previsto a partire dal 12 novembre. Chiede, inoltre, di conoscere l'esito dell'istruttoria sull'ammissibilità dell'emendamento 1.100 dei relatori, dal momento che, essendo il ritiro dell'emendamento intervenuto poco prima dell'inizio della seduta, tale istruttoria è stata evidentemente svolta.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel rinviare le considerazioni di merito al momento in cui sarà stata decisa l'eventuale ammissibilità dell'emendamento 1.124 dei relatori, interviene sull'ordine dei lavori. In primo luogo, con riguardo all'intervento del deputato Forciniti, ritiene necessario precisare che nessuno intende sottrarsi al confronto, ricordando i fattivi contributi dati nell'esame dei diversi provvedimenti all'ordine del giorno della Commissione Giustizia. Pertanto, ribadisce che non può consentire simili affermazioni da parte del collega, sottolineando di avere le competenze adeguate a porre mano a una riforma della prescrizione. Ricorda inoltre al collega Forciniti che due importanti magistrati, quali Nordio e Cantone, si sono espressi in senso decisamente contrario alla modifica della prescrizione. In secondo luogo, nel condividere le considerazioni del deputato Miceli, ritiene che il collega sia stato fin troppo garbato nei confronti della Presidente Sarti, che sta tentando di celare, con i suoi comportamenti dilatori, la crisi di Governo in atto. Nel ricordare che la stessa Presidente Sarti, nella scorsa legislatura, ha preso una posizione molto ferma in favore della sospensione dei termini di prescrizione in caso di reati contro la Pubblica amministrazione, la sollecita ad assumere il ruolo terzo che le compete in quanto presidente della Commissione Giustizia. Nel sottolineare che gli interventi dell'opposizione sono talvolta forti nei toni ma rispettosi nel contenuto, invita la Presidente Sarti a dimostrare la propria autorevolezza, assumendo le proprie decisioni senza attendere i messaggi del Ministro Bonafede.

  Giulia SARTI, presidente, nel sottolineare che l'importanza del tema merita gli interventi dei colleghi, li invita a non arrivare al punto di sostenere che la Presidente prende ordini dal Governo.
  Assicura che terrà conto di tutti gli interventi e le richieste fatte, ribadendo che domani sarà convocata una riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, al fine di valutare l'organizzazione dei lavori.

  Gennaro MIGLIORE (PD) ritiene che la maggioranza, nascondendosi dietro questioni regolamentari e formali, intenda esclusivamente prendere tempo in vista del raggiungimento di un accordo politico al suo interno. Ritiene che si stia configurando un grave precedente in tema di valutazione sull'ammissibilità degli emendamenti, che, basandosi su un formalismo, potrebbe in futuro legittimare qualsiasi modifica ai provvedimenti, rendendo vana qualsiasi delimitazione dei loro oggetti. Chiede pertanto che di tale questione sia Pag. 11investita direttamente la Presidenza della Camera, al fine di fare chiarezza e scongiurare l'instaurarsi di prassi pericolose. Si associa alla richiesta di riaprire la fase dell'istruttoria conoscitiva, tenuto conto che la maggioranza intende introdurre nella discussione un tema nuovo ed estraneo, che meriterebbe di essere trattato in un provvedimento autonomo. Ricollegandosi poi ad alcune considerazioni svolte dal relatore per la I Commissione, volte a richiamare osservazioni svolte da alcuni auditi, in rappresentanza della magistratura, fa notare che il Parlamento è chiamato a decidere in piena autonomia, nel rispetto tra poteri dello Stato, giudicando inaccettabile anche soltanto ipotizzare una presunta tendenza del legislatore a seguire diktat provenienti dall'esterno.

  Giulia SARTI, presidente, ribadisce che le valutazioni, sia con riguardo alle eventuali audizioni da svolgere sia con riguardo alla fissazione di termini per la presentazione di eventuali subemendamenti, sono rinviate agli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II. Precisa di non essere tenuta ad esprimere un giudizio di ammissibilità su proposte emendative ritirate.

  Franco VAZIO (PD), precisa che il collega Donzelli ha chiesto di conoscere il giudizio di ammissibilità su un emendamento presentato nei termini, ritenendo che il suo ritiro debba essere necessariamente avvenuto dopo che la Presidente si era formata una opinione sulla ammissibilità dello stesso.

  Giulia SARTI, presidente, nel precisare che l'emendamento in questione è stato ritirato prima dell'inizio della seduta, ribadisce di non essere tenuta ad esprimere un giudizio di ammissibilità su proposte emendative ritirate.

  Alessia MORANI (PD), considerato che la seduta delle Commissioni, inizialmente prevista per le ore 16, è stata rinviata alle ore 17, chiede di sapere se l'emendamento 1.100 è stato ritirato in tale intervallo di tempo, ritenendo che, in tal caso, la Presidente avrebbe dovuto già aver completato l'istruttoria ai fini del giudizio di ammissibilità.

  Carmelo MICELI (PD), fa sua la richiesta della collega Morani, ritenendo che potrebbe essere utile per tutti acquisire informazioni sull'istruttoria svolta dalla Presidente in merito all'emendamento 1.100 dei relatori, al fine di formulare il giudizio di ammissibilità.

  Luca Rodolfo PAOLINI (Lega), nel ritenere che la Presidente sia stata fin troppo disponibile, considera inaccettabile quanto sta succedendo.

  Alessia MORANI (PD), ribadisce la richiesta di sapere a che ora è stato ritirato l'emendamento 1.100 dei relatori.

  Luca Rodolfo PAOLINI (Lega), precisa che non vi è alcuna disposizione che imponga alla Presidente di annotare l'ora dell'avvenuto ritiro di una proposta emendativa.

  Giulia SARTI, presidente, anche in considerazione delle pretestuose richieste avanzate, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.05.

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