CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 ottobre 2018
79.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e IX)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 23 ottobre 2018. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi.

  La seduta comincia alle 13.40.

DL 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 ottobre 2018, proseguita il 23 ottobre 2018.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, comunica che, come richiesto, la pubblicità dei lavori è assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che questa mattina, a seguito della seduta notturna, si è concluso l'esame delle proposte emendative.
  Comunica che è pervenuto il parere favorevole con condizione e osservazioni della I Commissione Affari costituzionali e che la V Commissione Bilancio ha comunicato che renderà il parere direttamente all'Assemblea. Ricorda che tutte le altre Commissioni in sede consultiva hanno reso il parere sul testo originario del provvedimento.
  Avverte che i Relatori hanno presentato l'emendamento 1.500 (vedi allegato 1) volto a recepire la condizione espressa nel parere reso dalla I Commissione Affari costituzionali.

  Luciano PIZZETTI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti sulla possibilità di presentare subemendamenti all'emendamento 1.500 dei Relatori, che recepisce la condizione del parere espresso dalla I Commissione.

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  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che per prassi le Commissioni recepiscono le condizioni contenute nei pareri delle Commissioni per il tramite di emendamenti dei relatori, non ulteriormente subemendabili.

  Chiara BRAGA (PD) chiede di conoscere l'articolo del Regolamento che impedisce la presentazione di subemendamenti ad emendamenti che i relatori presentano in questa fase.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, sottolinea che tale procedura trova fondamento nell'esigenza di un corretto e ordinato svolgimento e prosecuzione delle attività in sede referente, che ha trovato nel tempo applicazione pressoché costante.

  Chiara BRAGA (PD), non essendovi una disposizione regolamentare che vieta l'emendabilità dei testi che recepiscono i pareri delle Commissioni, chiede alla presidenza di consentire ai Commissari di intervenire su un aspetto del testo la cui delicatezza era già stata sottolineata dalle opposizioni nel corso del dibattito. Evidenzia che la soluzione proposta dalla I Commissione, presumibilmente su impulso del Governo, rappresenta un escamotage, volto a superare, anche se solo parzialmente, gli errori presenti nel decreto e le criticità segnalate. I subemendamenti che le opposizioni vorrebbero presentare, infatti, non solo potrebbero contribuire a migliorare le disposizioni, ma potrebbero perfino accelerarne l'attuazione.

  Flavio DI MURO, relatore per la IX Commissione, sottolinea che l'emendamento dei relatori non fa altro che riportare testualmente la condizione posta nel parere reso dalla I Commissione.

  Luciano PIZZETTI (PD) osserva che la precisazione del relatore non apporta alcun elemento ulteriore a quanto osservato in precedenza. Inoltre la notizia della possibile condizione apposta in un parere parlamentare era stata in qualche modo anticipata dal viceministro Rixi che, in corso di seduta, aveva affermato che la questione della non derogabilità delle disposizioni del codice antimafia sarebbe stata affrontata in Aula o presso una Commissione competente in sede consultiva. Questo testimonia che si è voluto correggere surrettiziamente un errore grossolano, agendo fuori dal perimetro del dibattito svolto dalle Commissioni di merito.
  Per questi motivi la condizione posta dalla I Commissione non è un atto ordinario, ma un atto che sorge da fonti esterne, come l'incontro tra il vicepresidente del Consiglio Di Maio e il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione. Proprio al fine di far invece rientrare l'emendamento nell'alveo naturale del dibattito parlamentare, ritiene necessario dare la facoltà ai deputati di subemendare l'emendamento 1.500 dei relatori e chiede ai presidenti di fissare il termine di un'ora per la loro presentazione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ribadisce che gli emendamenti che recepiscono le condizioni dei pareri delle Commissioni, per prassi, non sono subemendabili.

  Luciano PIZZETTI (PD) obietta che, trattandosi di una prassi, essa può essere derogata.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ritiene che il tempo concesso alle Commissioni VIII e IX è stato ampiamente sufficiente per l'esame del testo e l'approfondimento dei contenuti. Pertanto, non reputa necessario tornare su argomenti già affrontati.

  Luciano PIZZETTI (PD) dissente da quanto affermato dal presidente, dal momento che il tema su cui interviene l'emendamento 1.500 dei Relatori non è stato sufficientemente discusso a causa della chiusura che la maggioranza ha dimostrato nel corso di tutto l'esame rispetto alle proposte delle opposizioni. Chiede, pertanto, al presidente di concedere un tempo minimo necessario ai Commissari per presentare subemendamenti, a miglioramento ulteriore del testo, prima che questo sia affrontato dall'Assemblea.

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  Diego SOZZANI (FI) concorda con la presidenza sul fatto che un emendamento che recepisce una condizione posta da una Commissione in sede consultiva non possa essere subemendato. Sottolinea però che in una seduta lunga come quella di ieri non si è voluto recepire con emendamenti dell'opposizione quanto si recepisce ora con l'emendamento 1.500 dei relatori. Si tratta di indicazioni che il proprio gruppo ha evidenziato già da tempo e pur non volendone fare un motivo di conflitto, desidera sottolineare il modo confuso con cui la maggioranza sta procedendo nell'esame del decreto.

  Stefania PEZZOPANE (PD) sottolinea che il punto affrontato dall'emendamento 1.500 dei Relatori è stato lungamente discusso su impulso del Patito democratico e con il contributo degli altri gruppi di opposizione, ben consapevoli del problema e desiderosi di proporre soluzioni, nonostante la determinazione della maggioranza a rifiutare ogni contributo. Lasciata così come è, la norma era suscettibile di aprire una voragine nel nostro ordinamento ed è per questo che l'emendamento dei relatori ha una portata sostanziale, non è un semplice atto di recepimento formale. Ricorda che nella giornata di ieri la maggioranza, a fronte delle rimostranze delle opposizioni sul metodo di lavoro adottato, aveva assicurato un cambio di registro in Assemblea. A suo giudizio, è questo il momento di dimostrare tale volontà, anche se, visti i precedenti, prevede che la maggioranza continuerà a perseverare nel suo atteggiamento di chiusura verso le opposizioni.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, pone in votazione l'emendamento 1.500 dei relatori (vedi allegato 1).

  Le Commissioni approvano l'emendamento 1.500 dei relatori.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, prima di passare al voto sul mandato ai relatori, avverte che è in distribuzione una proposta di correzioni di forma presentate dai relatori (vedi allegato 2).

  Le Commissioni approvano la proposta di correzioni di forma presentata dai relatori (vedi allegato 2).

  Luciano PIZZETTI (PD) preannuncia che il gruppo del Partito Democratico non parteciperà al voto sul conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento. Anticipa anche che, sulla questione dell'emendamento 1.500 dei relatori testé votato dalle Commissioni, il suo gruppo interpellerà formalmente il presidente della Camera, in quanto ritiene che la prassi applicata non possa valere quando, come nel caso di specie, un emendamento riprende proposte emendative delle opposizioni già respinte. Il Partito Democratico si riserva poi di valutare quale atteggiamento tenere sulla presentazione di emendamenti per l'esame in Assemblea. Nel prendere atto che il testo del decreto è sicuramente migliorato rispetto alla versione originaria, sottolinea come rimangano numerosi punti critici. Auspica che per l'esame in Assemblea ci sia da parte della maggioranza una disponibilità sostanziale al dialogo e non solo formale, come quella di accantonare gli emendamenti dell'opposizione per poi respingerli.
  Desidera ringraziare i presidenti delle due Commissioni per come hanno svolto un ruolo difficile in una situazione complessa, con esclusione però della gestione dell'emendamento 1.500. Fa presente ai deputati della maggioranza che l'arroganza non si sposa con la trasparenza quando, come in questo caso, le scelte vengono prese fuori dal Parlamento, cosa che ha reso più aspro un percorso che poteva essere più produttivo. Si augura che in Assemblea le cose vadano diversamente con un confronto su temi che nascono dall'ascolto delle realtà territoriale. Indirizza in particolare questo auspicio al viceministro Rixi, di cui conosce e apprezza la sensibilità per questi temi. Sottolinea il ruolo dominante svolto dal Governo nell'esame del decreto-legge e il Pag. 10silenzio dei deputati della maggioranza, che ha interpretato quel ruolo dominante che non rappresenta una novità ed appartiene anche ai Governi precedenti, anche se in quel caso si registrava una partecipazione critica dei deputati dell'allora maggioranza che creava un dialogo costruttivo con le opposizioni, cosa che non è avvenuta in quest'occasione.

  Giorgio MULÈ (FI) preannuncia l'astensione del suo gruppo, fiducioso, al pari dei suoi colleghi, che il testo possa ulteriormente essere migliorato nel corso dell'esame in Assemblea. Si tratterebbe del compimento di un percorso che origina dall'atteggiamento del Governo che, irrispettoso nei confronti delle vittime del crollo del ponte Morandi, dei loro familiari, dei lavoratori e delle imprese, ha presentato un decreto-legge vuoto, millantando la soluzione di problemi in realtà irrisolti. Ritiene necessario un atto di coraggio e di volontà politica per riconoscere che il decreto-legge è stato riempito di contenuti nel corso dell'esame parlamentare e che alle norme per Genova sono state via via aggiunte disposizioni per le altre emergenze.
  Sottolinea che il contributo del suo gruppo e delle altre opposizioni non è mai mancato per il rispetto che si deve a Genova ed è per questo che esse si sono fatte carico delle istanze portate all'attenzione delle Commissioni riunite da coloro che hanno partecipato alle audizioni. Per amore di Genova, le opposizioni hanno accettato che le loro proposte emendative fossero saccheggiate dalla maggioranza e dal Governo, che le hanno fatte proprie, disconoscendone la reale paternità. Molte delle criticità evidenziate dalle opposizioni non sono state giudicate dal Governo meritevoli di approfondimenti e di modifiche, per paura di appesantire il testo. E tuttavia, ancora oggi, su una di queste, grazie al parere espresso dalla I Commissione, è necessario tornare con una soluzione che ricalca quanto era già stato proposto dalle opposizioni.
  Sempre per amore di Genova, le opposizioni non hanno voluto approfittare delle gravi difficoltà del Governo in relazione alle norme sul condono edilizio a Ischia. Rimane il disprezzo per l'incapacità dimostrata nella gestione della vicenda ma, con spirito costruttivo, le opposizioni continuano ad ingoiare rospi indigeribili. A suo avviso, l'esame delle Commissioni avrebbe potuto avere uno svolgimento diverso se fosse stato presente il ministro Toninelli, sostituito dal viceministro Rixi del quale, peraltro, riconosce lo spirito collaborativo. Il provvedimento, in ogni caso, andrà all'esame dell'Assemblea che, spera, potrà affrontare anche i temi rispetto ai quali la maggioranza e il Governo hanno dimostrato una totale chiusura, nonostante le richieste dei genovesi, ovvero il Terzo valico, la Gronda, il Super bacino e la diga foranea. Auspica, pertanto, che il Governo e la sua maggioranza abbandonino l'atteggiamento arrogante che li ha contraddistinti nel corso dell'esame in sede referente e adottino quello spirito di condivisione a cui ha fatto appello il Presidente Fico lo scorso 18 agosto a Genova. Si tratta, a suo avviso, di un passo necessario per rispetto a Genova e alle vittime del crollo del ponte.

  Rossella MURONI (LeU) osserva preliminarmente che il decreto-legge in origine doveva essere dedicato solo all'emergenza di Genova e a dare risposte concrete ai cittadini di quella città. Strada facendo si è trasformato in un decreto omnibus con l'inserimento di disposizioni su emergenze più o meno conclamate. Giudica il risultato finale debole per Genova, problematico su altri aspetti e drammatico con riferimento ad Ischia.
  Ritiene difficile che il testo possa essere migliorato in Assemblea, in considerazione del metodo usato, ad esempio, nel caso della mancata concessione della presentazione di subemendamenti all'emendamento 1.500 dei relatori, che recepisce istanze giuste, avanzate fin dall'inizio, ad esempio, dal presidente dell'ANAC.
  Preannuncia la presentazione di ordini del giorno in relazione ai buchi lasciati aperti dal decreto, consapevole della scarsa rispondenza di quegli strumenti Pag. 11parlamentari. Uno di essi avrà ad oggetto la questione dei fanghi, che auspica possa essere affrontata in un provvedimento apposito e non all'interno di un contesto normativo a cui è estranea.
  Riguardo al condono su Ischia, osserva che si tratta di una brutta pagina scritta oltretutto con un Ministro dell'Ambiente che proviene dal Corpo forestale e si tratta di un testo che non si aspettava potesse essere accettato dal Movimento 5 Stelle. Desidera infine ringraziare i relatori, e in particolare il deputato Rospi, per aver lavorato con serietà e coscienza.

  Alessio BUTTI (FdI) preannuncia l'astensione del gruppo di Fratelli d'Italia, non certo per benevolenza nei confronti del Governo, arrogante e pressappochista, né dei relatori che, in modo schizofrenico, hanno continuato a presentare emendamenti, spesso appropriandosi delle proposte delle opposizioni. Il proprio gruppo, auspicando il miglioramento del provvedimento, deciderà di volta in volta l'atteggiamento da tenersi in Assemblea.
   Premettendo che, a suo avviso, sarebbe stato meglio approvare una legge speciale per Genova, ricorda, quindi, il percorso accidentato del decreto-legge, approvato «salvo intese» e riempito solo in un secondo momento di contenuti, poi, peraltro, stravolti. Ricorda gli effetti negativi delle dichiarazioni del Ministro Toninelli e del Vicepresidente del Consiglio dei ministri Di Maio, su Fincantieri, sul ponte da ricostruire, sul manager cui affidare il ruolo di Commissario, un'altalena di dichiarazioni a beneficio della stampa che hanno ritardato l'opera del legislatore. A fronte di ciò, pertanto, si compiace a questo proposito di ricordare la prontezza con la quale l'allora Governo di centro-destra pose mano alla ricostruzione de L'Aquila, colpita dal sisma del 2009.

  Flavio DI MURO, relatore per la IX Commissione, ringrazia prima di tutto il presidente e tutta la IX Commissione per avergli fatto svolgere il ruolo di relatore, pur non appartenendo alla Commissione. Questo ruolo gli ha permesso di approfondire di persona questioni complesse.
  Infatti, il decreto nasce dall'esigenza di approvare rapidamente, ma anche in modo efficiente, misure per Genova. Da qui un provvedimento puntuale che, emanato come decreto, ha permesso in tempi riferiti all'emanazione del provvedimento la nomina del Commissario straordinario, con i quali le Commissioni e i relatori si sono potuti rapportare nel loro lavoro legislativo. Fin dall'inizio, tutti, a iniziare dal Governo, hanno puntualizzato che il decreto era modificabile è così è stato. È nata poi l'esigenza di mettere mano ad altre situazioni emergenziali, legate ai terremoti del Centro Italia e di Ischia e ad altre questioni come i fanghi o le infrastrutture, e si è pensato di inserirle all'interno del decreto.
  Un ruolo determinante per le scelte hanno avuto le numerose audizioni svolte dalle Commissioni. A queste hanno guardato i relatori nello svolgere il loro compito oltre ai circa seicento emendamenti presentati che, assicura, sono stati tutti analizzati a fondo. E se qualche volta gli emendamenti dei relatori sono parsi simili a emendamenti delle opposizioni, è un fatto dovuto proprio all'ascolto di soggetti auditi e non a volontà di appropriarsi della paternità di una scelta, come dimostra la scelta di non fare alcun tipo di annuncio sui mezzi di informazione. Il risultato finale è un testo che riassume il lavoro della Commissioni, un buon lavoro fatto in tempi rapidi.

  Antonio FEDERICO (M5S), preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, ritiene che il lavoro svolto dalle Commissioni sia stato di grande qualità, dovendo rispondere alle richieste di chi è fuori dai palazzi della politica. Ringrazia tutti i colleghi, anche dell'opposizioni, per i contributi portati al dibattito e ringrazia anche gli uffici e il personale della Camera per il supporto fornito. Assicura, infine, che la maggioranza è aperta agli ulteriori contributi che potranno essere offerti nel corso dell'esame in Assemblea, così come lo è stata anche nella fase in Commissione.

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  Giuseppe Cesare DONINA (Lega) preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega. Osserva che su una evenienza occorsa in modo inaspettato come quella di Genova si è agito con sintesi e in modo ragionato. Nelle Commissioni è stato svolto un buon lavoro, che ha dato visibilità alle opposizioni, di cui la maggioranza, che non è stata in silenzio, ha recepito numerose indicazioni. Il decreto è stato sicuramente migliorato, anche con l'inserimento di disposizioni su altre emergenze.

  Luciano PIZZETTI (PD) si unisce ai ringraziamenti agli uffici e al personale della Camera dei deputati per il lavoro svolto, riconoscendo la grande professionalità da questi dimostrata.

  Angela RAFFA (M5S) nell'osservare con soddisfazione che è la prima volta che partecipa alla discussione in Commissione di un provvedimento di così grande rilevanza, sottolinea la grande capacità di ministri, viceministri e sottosegretari nello svolgere il loro compito. Rileva come nel provvedimento siano inserite norme a suo avviso rivoluzionarie. Il Governo e le Commissioni hanno quindi lavorato insieme per l'interesse dei cittadini e per risolvere questioni nate dall'incuria di chi ha governato in precedenza.

  Gianluca ROSPI (M5S), relatore per la VIII Commissione, unendosi ai ringraziamenti agli uffici della Camera, riconosce il merito anche delle opposizioni, che si sono adoperate per il miglioramento del provvedimento. Ritiene che il dibattito sia stato stimolante per i relatori e per il Governo, che si sono adoperati per trovare le soluzioni migliori alle criticità evidenziate, sia con riferimento a Genova sia con riferimento alle altre emergenze affrontate dal decreto-legge.
  Per quanto riguarda, in particolare, le norme su Ischia, non ritiene che il provvedimento introduca un condono per gli immobili abusivi dell'isola, dal momento che le disposizioni riguardano esclusivamente l'istruttoria delle pratiche giacenti nei tre comuni interessati dal sisma, con riferimento a circa mille immobili su un totale di ventiseimila domande. Quindi, dopo avere dato atto del contributo delle opposizioni al miglioramento del testo, rileva che il decreto-legge non intende soltanto fare fronte alle emergenze in atto, ma reca anche disposizioni miranti alla prevenzione, tema che costituisce la prospettiva futura dell'azione della maggioranza. Infine, dichiara di condividere la preoccupazione espressa dalla collega Muroni sul tema dei fanghi tossici, sul quale, peraltro, ricorda l'approvazione di due subemendamenti dell'opposizione, a dimostrazione della volontà della maggioranza di accogliere tutti i contributi utili al miglioramento del provvedimento.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, invita quindi le Commissioni a deliberare il mandato ai relatori, onorevole Rospi per la VIII Commissione e onorevole Di Muro per la IX Commissione, a riferire favorevolmente in Assemblea, nonché a deliberare di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori, Gianluca ROSPI e Flavio DI MURO, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento d'urgenza in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, comunica che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 78 del 22 ottobre 2018, a pagina 82, prima colonna, quattordicesima riga, le parole: «Selenio ≤ 2 (mg/kg SS)» sono sostituite dalle seguenti: «Selenio ≤ 10 (mg/kg SS) e Berillio ≤ 2 (mg/kg SS)».

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  Sempre a pagina 82, prima colonna, trentatreesima riga, sostituire l'emendamento 41.10 dei relatori con il seguente:

  Apportare le seguenti modificazioni:
   a) al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: «per i quali il limite è: ≤ 1.000 (mg/kg tal quale)» con le seguenti: «idrocarburi policiclici aromatici (IPA), policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani (PCDD/PCDF), policlorobifenili (PCB), Toluene, Selenio e Berillio, per i quali i limiti sono i seguenti: idrocarburi (C10-C40) ≤ 1.000 (mg/kg tal quale), IPA ≤ 6 (mg/kg SS), PCDD/PCDF + PCB DL ≤ 25 (ng WHO-TEQ/Kg SS), PCB ≤ 0,8 (mg/kg SS), Toluene ≤ 100 (mg/kg ss), Selenio ≤ 10 (mg/kg SS) e Berillio ≤ 2 (mg/kg SS). Per ciò che concerne i parametri PCDD/PCDF + PCB DL viene richiesto il controllo analitico almeno una volta all'anno.»;
   b) al comma 1, secondo periodo, dopo le parole: «della Commissione del 16 dicembre 2008», aggiungere, in fine, le seguenti: «così come specificato nel parere ISS protocollo. N. 32074 del 23 giugno 2009 e successive modificazioni e integrazioni».
41. 10. I Relatori.

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