CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 luglio 2018
43.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 91

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 26 luglio 2018. – Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 11.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/853 che modifica la direttiva 91/477/CEE, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi.
Atto n. 23.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 4 luglio 2018.

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  Andrea CRIPPA (Lega), relatore, formula una proposta di parere favorevole con condizione (vedi allegato).

  Piero DE LUCA (PD) sottolinea l'esigenza di riaffermare la necessità che la direttiva in oggetto venga recepita attraverso una semplice e rigorosa trasposizione, al fine di scongiurare procedure di infrazione, ma senza debordare ed evitando, in particolare, norme che incoraggino una diffusione incontrollata delle armi.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) condivide le considerazioni circa l'opportunità di tenere sotto controllo la diffusione delle armi e ritiene necessario che la direttiva venga, semplicemente, recepita nella sua integrità.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro intendendo intervenire, pone in votazione la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizione del relatore (vedi allegato).

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2016/1629 che stabilisce i requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna, che modifica la direttiva 2009/100/CE e che abroga la direttiva 2006/87/CE.
Atto n. 31.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'11 luglio 2018.

  Matteo Luigi BIANCHI (Lega), relatore, osservato che dal dibattito e dalle attività conoscitive svolte sono emerse le diverse e rilevanti criticità che colpiscono il settore in argomento del nostro Paese, valuta che esse meritino un ulteriore approfondimento, coordinandosi con i colleghi della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) e il Governo. Per tali motivi, si riserva di formulare una proposta di parere nella prossima seduta.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scade il prossimo 31 luglio. Nessun altro intendendo intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 26 luglio 2018. – Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 11.25.

Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare.
JOIN(2018)5 final.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dell'atto dell'Unione europea in oggetto.

  Flavio DI MURO (Lega), relatore, osserva che il piano d'azione sulla mobilità militare, presentato il 28 marzo 2018 congiuntamente dalla Commissione europea e dall'Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, si inquadra nel contesto delle recenti iniziative dell'Unione europea volte a rafforzare la cooperazione europea nel settore della difesa. Ricorda infatti che la Dichiarazione di Roma, adottata dai Capi di Stato e di governo il 25 marzo 2017, in occasione del 60o anniversario dei Trattati, ha affermato l'impegno dell'Unione europea ad assumersi maggiori responsabilità e a contribuire alla creazione di un'industria della difesa più competitiva e integrata, rafforzando la sicurezza e la difesa comuni, Pag. 93anche in cooperazione e complementarità con la NATO. Successivamente, il Presidente della Commissione europea, Juncker, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, pronunciato al Parlamento europeo nel settembre 2017, ha sottolineato la necessità di dare vita a un'autentica Unione europea della difesa entro il 2025. Nell'ambito del piano di attuazione della Strategia globale in materia di sicurezza e difesa è stata avviata a partire dall'autunno 2017, in via sperimentale, la procedura di revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD) da parte degli Stati membri, volta a promuovere lo sviluppo delle capacità ovviando alle carenze e a garantire la coerenza dei piani di spesa nazionali. Si tratta di una sorta di «semestre europeo della difesa», con l'obiettivo di aiutare gli Stati membri a sincronizzare i loro bilanci per la difesa, pianificare insieme i loro investimenti futuri e evitare duplicazioni. Il Consiglio dell'Unione europea dell'11 dicembre 2017 – sulla base di una proposta presentata da Francia, Germania, Italia e Spagna – ha adottato una decisione con la quale è stata istituita la cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di difesa, alla quale partecipano tutti gli Stati membri dell'Unione europea, tranne Gran Bretagna, Danimarca e Malta. Infine, la Commissione europea ha presentato, il 13 giugno 2018, la proposta di regolamento che istituisce il Fondo europeo per la difesa volto a migliorare la competitività dell'industria della difesa dell'Unione, con una dotazione di bilancio di 13 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Segnala che il piano d'azione sulla mobilità militare è stato presentato sulla base della comunicazione congiunta sul miglioramento della mobilità militare che la Commissione e l'Alta rappresentante hanno presentato il 10 novembre 2017. Ricorda che i lavori sul miglioramento della mobilità militare, per esplicita previsione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2017, saranno condotti sia nel quadro della cooperazione strutturata permanente, di cui uno dei progetti è appunto dedicato alla mobilità militare, sia nel contesto della cooperazione Unione europea-NATO. Evidenzia che il piano d'azione per la mobilità militare individua, dunque, una serie di azioni sia a livello di Unione europea sia a livello di Stati membri, nelle seguenti aree: requisiti militari; eventuali potenziamenti delle infrastrutture di trasporto; aspetti normativi e procedurali per l'allineamento della normativa sul trasporto di merci pericolose; la semplificazione delle formalità doganali; l'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri. Rileva che il piano d'azione sottolinea l'importanza della stretta cooperazione con gli Stati membri dell'Unione europea, per la sua attuazione. Tale cooperazione rispetterà pienamente la sovranità degli Stati membri sul loro territorio nazionale e i processi decisionali nazionali concernenti i movimenti militari. Per quanto riguarda il primo profilo, quello relativo ai requisiti militari, osserva che il Consiglio affari esteri del 25 giugno 2018, come previsto dal piano d'azione, ha proceduto all'approvazione dello loro struttura generale e dovrebbe approvare le specifiche tecniche per le infrastrutture di trasporto di tali requisiti entro ottobre 2018. In merito al potenziamento delle infrastrutture di trasporto il piano d'azione prevede il seguente scadenzario di azioni da condurre a livello di Unione europea, fa presente che, entro la fine del 2018, l'Agenzia europea per la difesa e la Commissione europea individueranno il divario esistente tra i requisiti tecnici attualmente applicabili alla rete transeuropea dei trasporti, da un lato, e ciò che sarebbe adeguato per il trasporto militare, dall'altro lato; entro il 2019, la Commissione europea individuerà le porzioni della rete transeuropea dei trasporti utilizzabili per il trasporto militare: sarà stilato un elenco di progetti prioritari, con una stima del volume totale degli investimenti necessari per esigenze militari sulla rete transeuropea dei trasporti; entro il 2020, la Commissione europea valuterà la necessità di adeguare il regolamento relativo alla rete transeuropea dei trasporti al fine di un aggiornamento dei requisiti tecnici per i requisiti militari; entro la fine del 2019 la Commissione Pag. 94europea determinerà la possibilità di interconnettere le banche dati militari e civili; la Commissione europea si impegna a rafforzare sinergie tra la rete transeuropea dei trasporti e i pertinenti programmi spaziali dell'Unione europea come Galileo.
  Rileva come, allo stesso tempo, gli Stati membri dell'Unione europea sono invitati a stabilire un unico punto di contatto per informazioni sull'accesso alle infrastrutture di trasporto per scopi militari ed a tenere sistematicamente conto delle esigenze militari nella costruzione di infrastrutture di trasporto. Per quanto riguarda l'allineamento della normativa sul trasporto di merci pericolose, segnala che nel piano d'azione si rileva che gli Stati membri e la Commissione europea partecipano alla negoziazione di un insieme complesso di convenzioni internazionali e raccomandazioni delle Nazioni Unite nel settore del trasporto terrestre di merci pericolose, che è tuttavia valido solo per usi civili, mentre gli Stati membri applicano la legislazione nazionale, all'occorrenza, per consentire la libera circolazione ai trasporti militari, comprese le merci pericolose. Questa situazione di divergenza rispetto alle norme in ambito civile comporta la necessità di autorizzazioni ad hoc e quindi provoca rallentamenti. A tal fine, il piano d'azione prevede che: entro la primavera del 2019, l'Agenzia europea per la difesa svolgerà un'indagine riguardante le disposizioni nazionali, la definizione delle necessità, l'idoneità delle esistenti norme civili armonizzate e la possibile necessità di ulteriori disposizioni e adeguamenti; entro l'estate del 2019, l'Agenzia europea della difesa esplorerà la possibilità di migliorare la coerenza della normativa e delle procedure per quanto riguarda il trasporto militare nel settore aereo (gestione e trasporto) nel territorio degli Stati membri; entro il 2020, la Commissione europea valuterà la fattibilità e la necessità di ulteriori azioni a livello dell'Unione europea. Per quanto riguarda la semplificazione delle formalità doganali, rileva che il piano d'azione prevede che entro la fine del 2018 la Commissione europea, con gli Stati membri dell'Unione europea, il SEAE e lo Stato maggiore dell'Unione europea e l'Agenzia europea per la difesa, procedano a una mappatura delle attività doganali che implicano l'uso del formulario 302 per l'esportazione e la reimportazione temporanee di merci militari da o per conto delle forze armate degli Stati membri dell'Unione europea e valutino l'eventuale necessità di elaborare un modello dell'Unione europea di formulario 302 per i casi in cui quello esistente non possa essere impiegato; entro la fine del 2018, la Commissione europea esaminerà le opzioni possibili per razionalizzare e semplificare le formalità doganali per le operazioni militari e individuerà gli eventuali atti da modificare; la Commissione europea si impegna ad elaborare linee guida per garantire un'attuazione corretta e uniforme della normativa doganale sulle questioni relative alle attività militari. Fa presente che gli Stati membri dell'Unione europea sono invitati a valutare entro la fine del 2020 la necessità di sviluppare sistemi elettronici, che sfruttino anche le tecnologie spaziali dell'Unione europea, per la gestione delle attività doganali da parte delle forze militari e delle autorità doganali. Il piano d'azione prevede, inoltre, azioni nell'ambito dell'imposta sul valore aggiunto a livello dell'Unione europea e in particolare entro la fine del 2018, la Commissione europea valuterà la possibilità di ridurre gli oneri amministrativi e di allineare il trattamento dell'imposta sul valore aggiunto per gli sforzi di difesa compiuti nel quadro dell'Unione europea e della NATO. Rappresenta che il piano d'azione prevede, infine, iniziative volte alla semplificazione delle procedure di autorizzazione dei movimenti transfrontalieri in tema di mobilità militare. In particolare, entro l'estate del 2018 l'Agenzia europea per la difesa preparerà un progetto sull'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri, volto a sostenere gli Stati membri dell'Unione europea nell'elaborazione di accordi sulle autorizzazioni transfrontaliere; l'Agenzia europea per la difesa costituirà una piattaforma per lo scambio di opinioni tra gli Stati membri e Pag. 95il Servizio europeo per l'azione esterna, lo Stato maggiore dell'Unione europea e la NATO, sui tempi di realizzazione per i movimenti a terra. Osserva che, su tale profilo, gli Stati membri, per la loro parte, sono invitati a: tracciare il panorama delle normative nazionali in vigore che incidono sulla possibilità per le risorse militari non proprie di operare negli Stati membri dell'Unione europea, in particolare per quanto riguarda le restrizioni; contribuire alla definizione dei requisiti operativi settoriali per il movimento delle risorse, nel quadro dei requisiti militari; individuare le restrizioni sulla base di normative nazionali; elaborare soluzioni al fine di ottenere autorizzazioni (e nullaosta diplomatici) con il minor numero di limitazioni possibile; determinare le esigenze di adeguamento delle normative nazionali laddove può essere raggiunto un miglioramento della mobilità militare, preservando le restrizioni che non sono essenzialmente motivate da scopi militari solo se necessario; firmare accordi settoriali che armonizzino le procedure e consentano l'autorizzazione preliminare di movimenti e trasporti militari transfrontalieri. Osserva che il Piano d'azione non dovrebbe avere alcuna incidenza sul bilancio dell'Unione europea. Segnala però che per quanto riguarda, invece, l'eventuale futuro finanziamento delle infrastrutture di trasporto con duplice uso, il sostegno finanziario aggiuntivo da parte dell'Unione europea per la sua attuazione dovrà essere preso in considerazione nel contesto dei negoziati per il prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027.

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) ricorda che, anche in occasione della recente audizione del capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Beatrice Covassi, è emersa la centralità della Cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di difesa. In tal senso, ritiene che la mobilità militare si collochi nel quadro degli strumenti strettamente diretti alla sua realizzazione. Sottolinea, peraltro, che la mobilità militare è basilare anche per l'orizzonte indicato dal Presidente della Commissione europea, Juncker, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, pronunciato al Parlamento europeo nel settembre 2017, concernente la necessità di dare vita a un'autentica Unione europea della difesa entro il 2025. Ritiene utile, in materia, ogni possibile sinergia con la IV Commissione difesa e conclude rimarcando la crucialità del provvedimento in esame.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro intendendo intervenire, rinvia il seguito dell'esame della Comunicazione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.35 alle 11.50.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizione del Viceprefetto Ada Ferrara e del dottor Salvatore Galatioto, della Direzione centrale dei servizi elettorali del Ministero dell'interno, nell'ambito dell'esame della Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'applicazione del regolamento (UE) n. 211/2011 riguardante l'iniziativa dei cittadini (COM(2018)157).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.05 alle 12.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizione del professor Giuseppe Guizzi, ordinario di diritto commerciale presso l'Università degli studi Federico II di Napoli, nell'ambito dello schema di decreto legislativo recante norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 596/2014 relativo agli abusi di mercato e che abroga la direttiva 2003/6/CE e le direttive 2003/124/UE, 2003/125/CE e 2004/72/CE (Atto n. 25).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13 alle 13.20.

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