CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 febbraio 2018
953.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e XIV)
COMUNICATO
Pag. 50

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 7 febbraio 2018. — Presidenza del presidente della V Commissione Francesco BOCCIA. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 14.10.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea – Ulteriori tappe verso il completamento dell'Unione economica e monetaria dell'Europa: tabella di marcia (COM(2017) 821 final).
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea – Nuovi strumenti di bilancio per una zona euro stabile nel quadro dell'Unione (COM(2017) 822 final).
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea su un Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017) 823 final).
Proposta di direttiva del Consiglio che stabilisce disposizioni per rafforzare la responsabilità di bilancio e l'orientamento di bilancio a medio termine negli Stati membri (COM(2017) 824 final).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/825 per aumentare la dotazione finanziaria del programma di sostegno alle riforme strutturali e adattarne l'obiettivo generale (COM(2017) 825 final).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio per quanto riguarda il sostegno alle riforme strutturali negli Stati membri (COM(2017) 826 final).
Proposta di regolamento del Consiglio sull'istituzione del Fondo monetario europeo (COM(2017) 827 final), corredata dal relativo allegato (COM(2017) 827 final – Annex).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione di documenti finali).

  Le Commissioni proseguono l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 23 febbraio 2018.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la XIV Commissione, avverte che sono state elaborate cinque proposte di documento finale, rispettivamente riferite:
   alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea – Ulteriori tappe verso il completamento dell'Unione economica e monetaria dell'Europa: tabella di marcia (COM(2017) 821 final) (vedi allegato 1);
   alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea – Nuovi strumenti di bilancio per una zona euro stabile nel quadro dell'Unione (COM(2017) 822 final), alla Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/825 per aumentare la dotazione finanziaria del programma di sostegno alle riforme strutturali e adattarne l'obiettivo generale (COM(2017) 825 final) e alla Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca Pag. 51e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio per quanto riguarda il sostegno alle riforme strutturali negli Stati membri (COM(2017) 826 final) (vedi allegato 2);
   alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea su un Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017) 823 final) (vedi allegato 3);
   alla Proposta di direttiva del Consiglio che stabilisce disposizioni per rafforzare la responsabilità di bilancio e l'orientamento di bilancio a medio termine negli Stati membri (COM(2017) 824 final) (vedi allegato 4);
   alla Proposta di regolamento del Consiglio sull'istituzione del Fondo monetario europeo (COM(2017) 827 final), corredata dal relativo allegato (COM(2017) 827 final – Annex) (vedi allegato 5).

  Avverte altresì che le predette cinque proposte di documento finale sono state preventivamente trasmesse ai gruppi parlamentari, come convenuto nella seduta delle Commissioni riunite V e XIV dello scorso 23 gennaio, al fine di consentire loro una adeguata valutazione delle stesse nonché la possibilità di formulare eventuali proposte di riformulazioni od eventuali proposte alternative di documento conclusivo. A tale ultimo riguardo, comunica che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha presentato una proposta alternativa di documento finale riferita al complesso degli atti dell'Unione europea all'ordine del giorno (vedi allegato 6).

  Rocco PALESE (FI-PdL) esprime, in primo luogo, preoccupazione per quanto sta avvenendo a Bruxelles, laddove alti funzionari europei e Stati membri, in assenza di una efficace rappresentanza italiana, dibattono della nuova governance europea alla ricerca di una soluzione da introdurre, in tempi peraltro assai ravvicinati, nel quadro normativo dell'Unione europea. Tanto premesso, dichiara la propria contrarietà rispetto ai contenuti degli atti dell'Unione europea in esame, che contemplano anzitutto la creazione di un Fondo monetario europeo che avrebbe il compito di sostituire la Commissione europea nel controllo delle finanze pubbliche degli Stati membri, intervenendo nelle situazioni di crisi attraverso il meccanismo «deficit in cambio di riforme» e il cui potere decisionale dipenderebbe dalle quote detenute dagli Stati nel Fondo stesso, con la conseguenza che Germania e Francia ricoprirebbero in esso una posizione predominante.
  Ritiene altresì dannosa la prospettiva che gli Stati membri della zona dell'euro possano convenire sul trasferimento di fondi dal Meccanismo europeo di stabilità (ESM) al Fondo monetario europeo, nonché la previsione che quest'ultimo subentri al primo anche nello status giuridico, con assunzione dei relativi diritti ed obblighi. Considera altrettanto dannosa per l'Italia l'idea che il Fondo monetario europeo possa intervenire sul secondo pilastro dell'Unione bancaria, il cosiddetto meccanismo di risoluzione unico, giacché la maggioranza che governerà il Fondo monetario europeo, vale a dire Germania e Francia, avrebbe così un potere enorme nel decidere anche in ordine alle misure di sostegno al sistema bancario, dettandone le regole e controllando i risparmi dei Paesi membri. Reputa, infine, non condivisibile la volontà di inserire il Trattato sul cosiddetto Fiscal Compact all'interno dell'ordinamento giuridico dell'Unione europea.
  Preannunzia quindi il voto contrario del suo gruppo sulle proposte di documento finale presentate dai relatori, ad eccezione della proposta di documento finale relativa all'atto dell'Unione europea COM(2017) 824 final, concernente l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE, sulla quale preannuncia invece il voto favorevole.

Pag. 52

  Vincenzo CASO (M5S) avverte che la proposta alternativa di documento finale presentata dal gruppo M5S sul complesso degli atti dell'Unione europea in oggetto riflette l'orientamento contrario del gruppo medesimo sul contenuto degli atti stessi. Ciò posto, prende comunque positivamente atto del fatto che sull'atto dell'Unione europea di cui alla COM(2017) 824 final, volto a disporre sostanzialmente l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE, nella proposta di documento finale avanzata dai relatori – della quale peraltro non condivide pienamente gli assunti riportati in premessa – viene formulata una valutazione contraria. Da un punto di vista più generale, richiama tuttavia l'attenzione delle Commissioni sulla circostanza per cui da una lettura attenta degli atti dell'Unione europea oggetto dell'esame odierno, non è dato evincere alcuna sia pur minima autocritica da parte delle istituzioni europee rispetto alle politiche di austerity pervicacemente perseguite negli ultimi anni contrassegnati da una profonda crisi a livello economico e sociale. Manifesta altresì perplessità rispetto alla proposta di istituire un Ministro europeo dell'economia e delle finanze, giacché tale figura, per come la stessa risulta concretamente delineata, appare destinata ad esercitare più un ruolo di rigido controllo sul rispetto delle regole europee di bilancio che non quello, come invece sarebbe auspicabile fosse, di fattore propulsivo in vista della definizione e realizzazione di politiche economiche radicalmente innovative, orientate alla crescita ed allo sviluppo, anche occupazionale, dell'Unione europea. Ritiene inoltre che anche la proposta di creazione di un Fondo monetario europeo (FME) sembra ricalcare, tanto nel metodo quanto nel merito, l'esperienza fallimentare del Meccanismo europeo di stabilità (ESM), che a suo giudizio si è rivelato uno strumento del tutto inefficace, come testimoniato dalla vicenda della Grecia, costretta di fatto a subire drastiche politiche di risanamento finanziario con ricadute fortemente penalizzanti dal punto di vista economico e sociale. Preannunzia quindi il voto contrario del suo gruppo sulle proposte di documento finale presentate dai relatori, ad eccezione della proposta di documento finale relativa all'atto dell'Unione europea COM(2017) 824 final, concernente l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE, sulla quale preannuncia invece il voto favorevole, atteso che la stessa risulta sostanzialmente coerente, per questo specifico aspetto, con la proposta alternativa presentata dal gruppo Movimento 5 Stelle.

  Tea ALBINI (MDP-LU) preannunzia il voto contrario del suo gruppo sulle proposte di documento finale presentate dai relatori, ad eccezione della proposta di documento finale relativa all'atto dell'Unione europea COM(2017) 824 final, concernente l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE, sulla quale preannuncia invece il voto favorevole.

  Stefano FASSINA (SI-SEL-POS-LU) osserva preliminarmente che la discussione degli atti dell'Unione europea all'ordine del giorno, attesa la loro rilevanza nell'ottica strategica del futuro dell'Unione stessa, meriterebbero ben altro grado di attenzione ed approfondimento, non consentito dall'attuale congiuntura temporale, condizionata dal prossimo appuntamento elettorale nazionale. In via generale, rileva come il complesso degli atti dell'Unione europea oggetto dell'odierno esame si colloca nella prospettiva di consolidare l'attuale assetto economico, ispirato ad una logica di stampo mercantilista, da cui hanno tratto beneficio solo taluni specifici Paesi, quale ad esempio la Germania, avvantaggiata da un considerevole surplus commerciale, ma non certo il nostro. Segnala altresì come nei predetti atti dell'Unione europea venga sostanzialmente privilegiata la nozione di shock asimmetrici, trascurandosi invece colpevolmente un radicale ripensamento dell'attuale funzionamento dell'Unione economia e monetaria (UEM), che ha determinato notevoli diseguaglianze, a livello territoriale, sul piano economico e sociale. A suo avviso, l'approccio Pag. 53del Governo, in ciò sostenuto dalla maggioranza parlamentare, alle questioni economiche ed istituzionali di maggior rilievo a livello europeo risulta dettato da una logica di mera riduzione del danno, laddove occorrerebbe invece, come dianzi evidenziato, un profondo ripensamento degli strumenti e delle strategie sin qui adottati. In tale contesto, si potrebbe a suo giudizio introdurre, tra gli indicatori utilizzati ai fini della verifica del rispetto delle regole europee di bilancio, anche il criterio del saldo commerciale, auspicando al riguardo la predisposizione di un apparato sanzionatorio analogo a quello già previsto in caso di mancato rispetto dei vigenti parametri di natura fiscale. Allo stesso modo, ritiene andrebbero adeguatamente valutati, per quanto concerne la definizione della politica monetaria europea, i riflessi sui tassi di occupazione e disoccupazione derivanti dalle diverse scelte compiute in materia, come del resto già avviene, a mero titolo di esempio, negli Stati Uniti. Nell'auspicare pertanto che la discussione sui temi affrontati dagli atti dell'Unione europea in esame possa essere nuovamente portata all'attenzione del prossimo Parlamento, preannunzia quindi il voto contrario del suo gruppo sulle proposte di documento finale presentate dai relatori, ad eccezione della proposta di documento finale relativa all'atto dell'Unione europea COM(2017) 824 final, concernente l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE, sulla quale preannuncia invece il voto favorevole.

  Maino MARCHI (PD) rileva preliminarmente la contraddizione insita nella posizione del gruppo Forza Italia che, da un lato, in sede europea ha recentemente manifestato attraverso i suoi esponenti la volontà di garantire una sostanziale continuità alle politiche dell'Unione, dall'altro, in questa sede, attraverso il deputato Palese, ha espresso sugli atti dell'Unione europea in esame un orientamento coincidente con quello del gruppo M5S. Ritiene del resto che le proposte di documento finale predisposte dai relatori, ed in particolare quella relativa alla COM(2017) 824 final, risultano pienamente coerenti con il percorso che ha condotto il 10 maggio scorso all'approvazione da parte della Camera delle mozioni contro l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea. Rammenta in proposito che, in quella sede, il rappresentante del Governo ebbe modo di evidenziare le principali ragioni che si opponevano alla predetta proposta di incorporazione, che andavano dalla necessità di addivenire ad un mutamento del metodo di calcolo del pareggio strutturale alla esigenza di assicurare che, qualora si fosse deciso di modificare i Trattati europei, tale intervento non potesse essere limitato alla mera incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea, per giungere sino alla opportunità di considerare approfonditamente la particolare situazione che si era venuta a creare a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Osserva inoltre come le valutazioni favorevoli sugli atti dell'Unione europea in oggetto recate da quattro delle cinque proposte di documento finale risultano comunque corredate da una serie di specifiche condizioni ed osservazioni finalizzate ad apportare ad essi gli opportuni correttivi.
  Richiama, a tale riguardo, la necessità che l'istituzione di un Ministro europeo dell'economia e delle finanze sia associata alla previsione dell'attribuzione al medesimo Ministro di un bilancio dell'area euro e sia maggiormente raccordata rispetto all'assetto che attualmente caratterizza la figura dell'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune. Richiama altresì, da un lato, la necessità che la politica economica europea debba sempre più essere improntata ad obiettivi di crescita, promozione degli investimenti ed equità sociale, anziché al mero criterio della austerity, dall'altro, l'opportunità di attribuire all'istituendo Fondo monetario europeo (FME) la capacità di collocare titoli anche sul mercato primario e non solo a banche e istituzioni finanziarie. In tale quadro, ritiene che l'Italia sia ora nelle condizioni di condurre, sui temi in Pag. 54argomento e nelle sedi competenti, un negoziato produttivo, volto ad assicurare comunque un valido contributo di riflessione affinché il processo di integrazione dell'Unione europea possa procedere, anche sulla base dei correttivi indicati nelle proposte di documento finale testé presentate dai relatori, nella direzione auspicata.

  Rocco BUTTIGLIONE (Misto-UDC-IDEA) osserva preliminarmente come i contenuti dei documenti in esame siano oramai superati dalla discussione in atto a livello europeo e come le Commissioni V e XIV stiano quindi valutando questioni non più attuali. Richiama l'attenzione dei colleghi sul fatto che l'Italia, che potrebbe svolgere un ruolo determinante nelle decisioni assunte in ambito europeo, appare totalmente assente dal dibattito in corso, guidato prevalentemente da Francia e Germania. Anche in questo caso, la scarsa incisività dell'Italia in sede europea è da attribuire unicamente alla nostra incapacità di utilizzare appieno gli strumenti di cui il Paese dispone.
   Rileva inoltre che, dal dibattito in corso in sede europea, sta emergendo sì la volontà di riconoscere agli Stati membri più ampi spazi di sovranità, ma attraverso la mutualizzazione solo di una quota del debito pubblico, con la conseguenza che, in tale ipotesi, da un lato ciascun Paese dovrà pagare la restante quota del debito a tassi di mercato e, dall'altro, che si dovrà definire una procedura di fallimento nel caso in cui il mercato non fosse disposto a pagare tale residua quota di debito.
  Osserva quindi come l'odierno dibattito non sembra tenere adeguatamente conto del fatto che l'Italia necessita ogni anno di un ammontare di risorse pari a 400 o 500 miliardi, che deve essere reperito sui mercati internazionali, e che il Paese ha bisogno in tale contesto del sostegno dell'Unione europea per ottenere tali risorse.
  Ciò posto, ritiene quindi sbagliato assumere una posizione contraria all'incorporazione del così detto Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea, per due ragioni: innanzitutto, anche qualora tale strumento non fosse incluso nei Trattati, si applicherebbe ugualmente e, in secondo luogo, la «comunitarizzazione» di uno strumento che oggi è totalmente intergovernativo consentirebbe di avere una maggiore possibilità di ridurre il predominio degli Stati più forti.
  Osserva infine che mentre la discussione nelle Commissioni riunite appare ancora incentrata sul tema dell'austerità, l'economia europea è in ripresa; i Paesi che hanno applicato l'austerità con più decisione stanno uscendo meglio dalla crisi; quelli che l'hanno applicata a metà, come l'Italia, ne stanno uscendo con più difficoltà.
  In conclusione, ritiene che il dibattito odierno sia ancora rivolto al passato e non affronti i veri problemi, attuali e futuri, sui quali il Parlamento dovrebbe invece soffermarsi.
  Preannuncia pertanto la propria intenzione di non partecipare alle votazioni sulle proposte di documenti conclusivi presentate dai relatori.

  Francesco CARIELLO (M5S) chiede delucidazioni in merito alla circostanza per cui, nella seduta del 24 gennaio 2018, sulla Proposta di direttiva del Consiglio che stabilisce disposizioni per rafforzare la responsabilità di bilancio e l'orientamento di bilancio a medio termine negli Stati membri (COM(2017) 824 final) – sulla quale nella presente sede è stata formulata dai relatori una proposta di documento finale contenente una valutazione contraria – la Commissione bilancio del Senato ha invece deliberato favorevolmente, con l'assenso del Governo medesimo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, replicando alle osservazioni da ultimo svolte dal deputato Cariello, fa presente che la citata pronuncia favorevole della Commissione bilancio del Senato nella seduta del 24 gennaio scorso ha avuto ad oggetto, in relazione all'esame congiunto degli atti dell'Unione europea oggi all'attenzione delle presenti Commissioni, anche la verifica del rispetto dei criteri di sussidiarietà e proporzionalità, volti ad assicurare Pag. 55che le finalità sottese alle proposte normative di cui ai citati atti non siano conseguibili a livello nazionale e che le soluzioni in essi prospettate risultino comunque proporzionali rispetto agli obiettivi perseguiti.
  Per quanto attiene più specificamente alla proposta di incorporare il Trattato sul cosiddetto Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea, di cui alla COM(2017) 824 final, osserva che tale inserimento riguarderebbe in particolare l'articolo 3 del predetto Trattato, che rappresenta di gran lunga la disposizione più rilevante del Trattato medesimo, dal momento che essa reca i parametri numerici che le Parti contraenti sono chiamate a rispettare al fine di assicurare il necessario consolidamento fiscale, con particolare riferimento al conseguimento del pareggio di bilancio strutturale.
  Fermo restando quanto in premessa precisato, segnala pertanto che sia nel corso della citata discussione presso il Senato, sia nel dibattito svoltosi il 10 maggio 2017 in occasione dell'esame alla Camera di specifiche mozioni sul tema, sono state formulate, in maniera chiara ed inequivocabile, puntuali valutazioni critiche da parte del Governo, nonché di un assai ampio arco di forze parlamentari, in merito alla prospettata incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea.
  Con riferimento invece alle questioni di carattere più generale affrontate dal deputato Buttiglione, osserva che il dibattito in sede europea sui temi dallo stesso sollevati è giunto oramai ad uno stadio di approfondimento ben più avanzato rispetto a quello esistente al momento della predisposizione degli atti dell'Unione europea all'esame odierno. A tale riguardo, richiama in particolare l'attenzione sulla discussione politica in corso in Germania – che ha accompagnato le trattative per la definizione del programma d'azione del Governo di prossima formazione e che risulta sostanzialmente in linea con talune delle posizioni già manifestate anche dal presidente francese Macron – dalla quale emerge, in prospettiva, una possibile apertura in ordine all'adozione di misure senz'altro innovative, quali ad esempio il varo di project bond collegati alla realizzazione di rilevanti investimenti, soprattutto di carattere infrastrutturale. Ritiene infatti che una decisione di questa natura, qualora assunta, potrebbe rivestire notevole importanza a livello europeo, e che, qualora collocata in un simile cambiamento di scenario, anche la figura del Ministro europeo dell'economia e delle finanze, di cui si propone l'istituzione, assumerebbe ben altro significato e spessore, potendo a quel punto egli ricoprire non già il ruolo di mero supervisore della stabilità di bilancio, bensì di concreto attore nella promozione di una seria politica europea degli investimenti, al limite anche azionando, entro limiti predeterminati e condivisi, la leva dell'indebitamento pubblico.
  A suo avviso, anche la proposta di costituire un Fondo monetario europeo acquisterebbe tutt'altro rilievo ed efficacia, qualora inserita nella cornice della più ampia discussione politica a livello europeo cui ha dianzi sommariamente accennato e che, oltre alla Germania e alla Francia, vede quale protagonista anche il nostro Paese, che ha fattivamente contributo nel recente passato all'introduzione di specifici elementi di flessibilità nel quadro delle attuali regole europee di bilancio.
  Ricorda in proposito che tale impegno ha condotto, in particolare, all'adozione della Comunicazione della Commissione europea del gennaio 2015, nella quale il riconoscimento dei margini di flessibilità era comunque subordinato al ricorrere di talune specifiche condizioni, quali il verificarsi di eventi eccezionali ovvero l'adozione di riforme strutturali o la realizzazione di investimenti. In tale contesto, lamenta come nell'atto dell'Unione europea di cui alla COM(2017) 824 final, volto a disporre l'incorporazione del Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea, vengano tuttavia richiamate, con riferimento all'applicazione della flessibilità di bilancio, esclusivamente le prime due delle citate condizioni, e non Pag. 56anche quella relativa alla realizzazione degli investimenti, che riveste invece, a suo giudizio, una rilevanza di natura strategica, soprattutto nell'ottica di assicurare il carattere anticiclico delle politiche fiscali e di bilancio di volta in volta poste in essere.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere favorevole sulle proposte dei relatori di documento finale relative agli atti dell'Unione europea in oggetto (vedi allegati da 1 a 5).

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore per la V Commissione, avverte che, in caso di approvazione delle proposte di documento finale dei relatori concernenti gli atti dell'Unione europea in oggetto (vedi allegati da 1 a 5), la proposta alternativa di documento finale riferita al complesso degli atti dell'Unione europea in esame (vedi allegato 6) dovrà considerarsi preclusa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano le proposte dei relatori di documento finale dianzi richiamate relative agli atti dell'Unione europea in oggetto (vedi allegati da 1 a 5).

  La seduta termina alle 15.

Pag. 57