CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 ottobre 2017
885.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 73

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 ottobre 2017. — Presidenza del vicepresidente Edoardo FANUCCI, indi del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 14.30.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5-bis, Allegati e Annesso.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 ottobre 2017.

  Gianni MELILLA (MDP) chiarisce preliminarmente che il gruppo di MDP esprimerà un voto convintamente favorevole sulla Relazione predisposta ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012 ed annessa alla presente Nota, con cui il Governo chiede l'autorizzazione ad uno scostamento rispetto al piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine previamente deliberato, mentre si asterrà dal voto sulla Nota di aggiornamento del DEF 2017. Osserva, infatti, come il predetto scostamento consentirà di liberare spazi finanziari aggiuntivi, in una misura pari per il 2018 allo 0,6 per cento in termini di indebitamento netto in rapporto al PIL, elemento questo che di per sé rappresenta un fatto indubbiamente positivo per il Paese, rammentando peraltro come egli abbia sempre contestato le regole imposte sul piano del consolidamento dei conti pubblici dal Fiscal Compact nonché l'introduzione del principio pareggio di bilancio operata, a differenza di quanto accaduto in diversi altri Paesi europei, attraverso una specifica modifica costituzionale dell'articolo 81, approvata a larga Pag. 74maggioranza dal nostro Parlamento nella scorsa legislatura sull'onda di una acuta emergenza economico-finanziaria.
  Prende positivamente atto del fatto che gli spazi finanziari aggiuntivi in precedenza richiamati saranno essenzialmente destinati alla disattivazione delle clausola di salvaguardia previsti a legislazione vigente, integralmente per il 2018 e parzialmente per il 2019, dal momento che il previsto aumento dell'IVA avrebbe comportato un grave pregiudizio alla già fragile crescita economica del Paese, in ciò peraltro smentendo quanto impropriamente riportato da taluni organi di informazione e da autorevoli esponenti politici circa una presunta volontà del gruppo MDP di consentire l'incremento delle aliquote sulle imposte indirette.
  Rammenta che già in questa legislatura, in occasione di precedenti analoghi, quando ancora faceva parte del gruppo parlamentare SEL, ha avuto modo di votare a favore della richiesta di scostamento e contro la Nota di aggiornamento del DEF allora presentata dal Governo.
  Chiarisce inoltre che l'astensione del gruppo MDP sulla Nota di aggiornamento del DEF 2017 discende invece dal fatto che, nel corso dell'incontro da ultimo avvenuto tra il leader di Campo Progressista, accompagnato dai capigruppo di MDP presso la Camera e il Senato, e il Presidente del Consiglio, è stata richiesta al Governo una netta discontinuità rispetto alle politiche pubbliche perseguite in questi ultimi anni, in particolare sul terreno della promozione dell'occupazione e di maggiori investimenti pubblici, vero volano dell'economia del Paese che anche nell'ultimo trimestre hanno invece fatto registrare un significativo decremento in termini percentuali. Pur apprezzando la disponibilità al dialogo manifestata dal Presidente Gentiloni, rileva tuttavia come il Governo non abbia saputo fornire risposte adeguate, certamente anche in considerazione della complessità tecnica sottostante le questioni sopra evidenziate, sottolineando pertanto come a suo giudizio occorra in maniera ancora più urgente avviare su tali questioni una politica ben più coraggiosa ed incisiva, capace di affrontare anche le ulteriori tematiche cruciali per un concreto sviluppo socio-economico del nostro Paese. Intende fare riferimento, in primo luogo, al problema enorme rappresentato dalla difficile situazione in cui versa la sanità pubblica italiana, tenuto conto del fatto che la spesa sanitaria rispetto al PIL si sta pericolosamente avviando a scendere sotto la soglia del 6,5 per cento raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità e che ben 11 milioni di cittadini rinunciano ormai a talune specifiche cure sanitarie in mancanza di un reddito disponibile sufficiente.
  Al riguardo, osserva inoltre come l'applicazione del cosiddetto super ticket sanitario da parte di alcune regioni abbia determinato disuguaglianze ancora più marcate in termini sociali, gravando in modo particolare sulle fasce di popolazione più a rischio di povertà, che rappresentano in media ben il 10 per cento dei residenti nel Meridione con punte particolarmente elevate in Campania, Calabria e Sicilia, senza contare il fatto che tale eccessivo prelievo sulle prestazioni sanitarie induce di fatto una platea sempre più numerosa di pazienti a rivolgersi presso centri privati.
  Osserva altresì che le ASL ricorrono sempre più di frequente, per effetto del blocco delle assunzioni nel comparto sanità, alla esternalizzazione di taluni servizi qualificati, con conseguenti costi aggiuntivi in termini finanziari e ricadute negative dal punto di vista dell'efficienza dell'intero sistema.
  In secondo luogo, ravvisa la necessità di non proseguire lungo la linea di politiche che prevedono un finanziamento indiscriminato delle imprese, prevalentemente sotto forma di agevolazioni fiscali e decontribuzioni per le nuove assunzioni, in mancanza di specifiche contropartite, volte essenzialmente ad evitare che al termine dei benefici ricevuti le imprese procedano a licenziamenti non giustificati, rilevando come il precariato costituisca la vera piaga che colpisce le generazioni più giovani ed Pag. 75osservando come anche su tale questione il Governo non abbia saputo indicare soluzioni all'altezza del problema.
  Fa inoltre presente come vi sia la necessità di rendere pienamente effettivo il diritto allo studio, inteso quale presupposto indefettibile per una reale politica di pari opportunità, con particolare riferimento all'accesso presso le università statali e pubbliche, tenuto conto del fatto che la pesante crisi degli ultimi anni ha creato una sorta di emarginazione economica, per cui molte famiglie italiane non dispongono più di un reddito sufficiente per iscrivere i propri figli ai corsi universitari. Rileva in proposito che, qualora, come proposto dal suo gruppo, si fosse previsto che l'abolizione dell'IMU sulla prima casa non riguardasse comunque gli immobili di lusso o comunque di valore superiore ad una certa soglia, ferma restando l'esenzione per circa il 90 per cento degli attuali aventi diritto, si sarebbe per tale via recuperato circa 1 miliardo di euro annui, da destinare eventualmente alle necessità prima evidenziate proprio sul fronte della sanità e dell'università pubblica.
  Nel ribadire la volontà sua e del gruppo MDP di mantenere vivo un canale di dialogo con il Governo, auspica pertanto che in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio per il 2018 di prossima deliberazione possano avere luogo un proficuo confronto ed una riflessione approfondita, tali da consentire di individuare sui temi di maggiore allarme economico e sociali quelle soluzioni in grado di trasformare l'astensione dal voto preannunziata, a nome del gruppo MDP, sulla Nota di aggiornamento del DEF 2017 in un voto favorevole sulla legge di bilancio relativa al triennio 2018-2020.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiara il voto contrario del gruppo FI-PdL sulla Nota di aggiornamento del DEF 2017 in considerazione del fatto che tale documento, che avrebbe piuttosto dovuto presentare un carattere snello ed asciutto ed evidenziare le sole variazioni rilevanti del quadro economico-finanziario, presenta invece toni trionfalistici ed un contenuto spiccatamente propagandistico che lo proietta già nel contesto della prossima campagna elettorale, che si preannunzia peraltro particolarmente impegnativa, sul piano della elaborazione programmatica, per ciascuno dei soggetti che vi prenderanno parte. Chiarisce che la predetta contrarietà attiene tanto a ragioni di metodo, per i motivi dianzi succintamente esposti, quanto a ragioni di merito, posto che il documento in esame non contiene alcuna visione strategica dei fondamentali interessi economici del Paese con cui invece dovrà necessariamente confrontarsi il prossimo Governo. In riferimento alle questioni sollevate dall'onorevole Melilla, concernenti tanto l'efficienza del sistema sanitario, quanto l'effettività del diritto allo studio, che a suo avviso devono essere affrontate con ben maggiore impegno, osserva come le stesse si presentano nei medesimi termini oramai da diversi anni, giacché il problema fondamentale rimane quello di un confronto serio e concreto sulle prospettive quantitative e qualitative della spesa pubblica italiana, che richiede un costante controllo e monitoraggio, mentre continuare a ragionare esclusivamente in termini di aggregati della spesa pubblica a suo avviso rappresenta un approccio oramai superato e fuorviante.
  Esprime inoltre preoccupazione circa il fatto che probabilmente una analoga mancanza di visione strategica sarà dato rinvenire anche nel disegno di legge di bilancio per il 2018 di prossima deliberazione. Nutre altresì perplessità circa la sostenibilità del debito pubblico italiano, per il quale nella Nota di aggiornamento viene indicata una inversione di tendenza e un decremento a partire dal 2017, posto che – come dichiarato dallo stesso Governo – tale trend, pur positivo, è destinato ad essere influenzato da fattori esterni che probabilmente potranno negativamente condizionare il quadro complessivo proprio in occasione dello svolgimento del prossimo appuntamento elettorale a livello nazionale. In tale contesto generale, reputa affatto deboli ed inefficaci le politiche pubbliche sin qui perseguite Pag. 76dal Governo nel corso della presente legislatura e lamenta il fatto che sono stati poco o male utilizzati i pur significativi spazi di bilancio concessi dall'Unione europea sulla base di una interpretazione elastica delle regole vigenti.
  Ritiene, infine, non possa e non debba sottovalutarsi il significato profondo del referendum consultivo sulla maggiore autonomia indetto nelle regioni Lombardia e Veneto per il 22 ottobre prossimo, le cui implicazioni di varia natura risultano a tutti ben evidenti, giacché un eventuale disconoscimento potrebbe innescare una spirale di tensione sociale in alcune aree del Paese. In proposito, andrebbe a suo giudizio piuttosto pienamente valorizzata la previsione costituzionale di cui all'articolo 116, comma 3, concernente le ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, auspicando che già in sede di disegno di legge di bilancio per il 2018 possa avviarsi un percorso ed un confronto serio e concreto per addivenire ad una qualche intesa in merito alla individuazione delle competenze dei soggetti a vario titolo coinvolti, nonché delle relative risorse finanziarie, dal momento che tale percorso appare allo stato l'unico in grado di assicurare l'effettiva unitarietà del Paese.

  Giampaolo GALLI (PD), anche in risposta alle considerazioni svolte dal deputato Alberto Giorgetti, osserva come la Nota di aggiornamento in esame rispecchi sostanzialmente l'articolazione ed il taglio di quelle già presentate nella corrente legislatura ed appare altresì ricca di informazioni circa l'evoluzione del quadro macroeconomico e finanziario di riferimento, così come integrate peraltro dagli spunti emersi nel corso dell'audizione del Ministro Padoan svoltasi al Senato nella giornata di ieri. Pur riconoscendo la piena legittimità delle esigenze manifestate dai colleghi che lo hanno preceduto sul terreno, da un lato, dell'efficienza e del buon andamento del sistema sanitario pubblico e del diritto allo studio, dall'altro, di maggiori investimenti pubblici e di una migliore regolazione dei rapporti finanziari con le autonomie territoriali, invita tuttavia i colleghi ad una assunzione di senso di responsabilità. Nel rivendicare il pieno utilizzo da parte del Governo degli spazi di bilancio aggiuntivi concessi dalla Commissione europea in nome della flessibilità, rileva come l'avanzo primario corretto per il ciclo e al netto delle una tantum passi dal 4 per cento del 2015 al 2,6 per cento per ciascuno degli anni 2017 e 2018, segno questo, come peraltro emerso anche nel corso dell'audizione dei rappresentati della Banca d'Italia, di una politica moderatamente espansiva, a suo avviso del tutto appropriata a condurre il Paese fuori dalla grave crisi finanziaria che ha attraversato nel corso degli ultimi anni.
  Rileva inoltre come tale positivo trend – sia pure graduale ed inserito in un quadro in cui occorre comunque tenere conto di una modalità di calcolo dell’output gap non pienamente coincidente rispetto a quella utilizzata in sede di Commissione europea – incorpora anche l'effetto della politica monetaria espansiva messa in atto dalla Banca centrale europea, che ha consentito di registrare una minore spesa per interessi. Nel contesto sopra sinteticamente illustrato, apprezza pertanto l'impegno del Governo orientato all'attuazione di politiche volte a ridurre al minimo indispensabile l'impatto derivante dalla necessaria opera di consolidamento dei conti pubblici, evidenziando come ogni eventuale richiesta di diversa allocazione e destinazione delle limitate risorse disponibili andrà valutata con estremo rigore, al fine di non pregiudicare il positivo scenario previsto in relazione all'andamento del debito pubblico.

  Bruno TABACCI (DeS-CD) ritiene che la Nota di aggiornamento del DEF 2017, sia pure tra luci ed ombre, contenga comunque inequivocabili, incoraggianti indicazioni nella direzione di un sempre maggiore consolidamento della finanza pubblica del nostro Paese, soprattutto in riferimento alla prevista riduzione a partire dal 2017 del rapporto tra debito pubblico e PIL, che rappresenta a suo Pag. 77avviso il presupposto irrinunciabile per affrontare in maniera seria qualsivoglia percorso di risanamento fiscale e di crescita economica. Alla luce di ciò, considera impropria qualunque interpretazione del documento in esame che, a prescindere dai dati in essa riportati, sia volta a strumentalizzarne i contenuti.
  Ravvisa altresì, in relazione anche alle valutazioni svolte dal collega Melilla, che la creazione di eventuali spazi finanziari aggiuntivi tramite l'emissione di ulteriore debito pubblico potrebbe seriamente pregiudicare il percorso virtuoso lungo il quale il Paese, dopo una lunga e faticosa crisi, sembra finalmente avviato.
  Nel ricordare come nel corso della presente legislatura egli abbia sempre sostenuto con il proprio voto gli atti fondamentali presentati dal Governo, invita i colleghi a non sottrarsi in questo specifico momento ad un necessario senso di responsabilità solo per ragioni di prospettiva elettorale e ad attenersi comunque al merito della discussione, tanto più che anche in relazione alle dinamiche concernenti la spesa sanitaria ovvero gli investimenti pubblici, in precedenza richiamate, è dato rinvenire nella Nota di aggiornamento informazioni precise rispetto agli andamenti in corso e a quelli futuri. Ritiene che anche in rapporto alla spesa pensionistica, ferma rimanendo la possibilità di approfondire taluni singoli aspetti del sistema, occorra comunque assumere un atteggiamento equilibrato e responsabile, nella convinzione che non si possa rinunciare al cammino virtuoso sin qui intrapreso.
  Infine, per quanto concerne il referendum consultivo sulle maggiori forme di autonomia indetto dalle regioni Lombardia e Veneto per il 22 ottobre prossimo, peraltro segnato da talune polemiche interne tra gli stessi promotori, considera anacronistica la prospettiva di un'Europa costituita da tante piccole patrie, mentre sempre più urgente appare la necessità di rilanciare un serio progetto per l'avvio di un effettivo federalismo europeo.

  Maino MARCHI (PD) fa presente che la discussione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017 si svolge in un contesto differente rispetto a quello in cui si è svolta la discussione sul Documento di economia e finanza, quando pochi avrebbero scommesso sulla neutralizzazione delle clausole di salvaguardia e sull'avvio di politiche per la crescita pur nell'ambito degli obiettivi di consolidamento della finanza pubblica, sottolineando che oggi ci sono le condizioni che favoriscono, con il consenso dell'Europa, di effettuare una manovra meno restrittiva. Rileva che ciò è stato reso possibile grazie all'affermarsi della linea politica italiana in Europa, attraverso politiche non più improntate solo all’austerity bensì volte a contemperare in maniera virtuosa la crescita con il consolidamento dei conti pubblici, attraverso la previsione dell'utilizzo in sede europea anche di parametri diversi dall’output gap per la misura del PIL potenziale e il riconoscimento dell'affidabilità dell'Italia rispetto al perseguimento degli obiettivi assegnati (PIL, riduzione del rapporto debito/PIL, avvio di una politica industriale, ripresa degli investimenti privati). Ribadisce quindi che l'Italia ha riacquistato credibilità in sede europea, con una sensibile riduzione del differenziale di crescita rispetto alla media dell'area euro. Fa presente che molti dei quesiti posti dall'onorevole Melilla trovano risposta già nella Nota di aggiornamento in esame e, in particolare, fa presente che gli incentivi alle imprese non sono stati indiscriminati ma sono stati sempre rivolti a favorire il lavoro a tempo indeterminato, attraverso misure quali la riduzione dell'IRAP e la decontribuzione. In merito agli investimenti pubblici, fa presente che si tratta di un problema di efficientamento dei meccanismi e non tanto di disponibilità di risorse, mentre, per quanto riguarda il contrasto alla povertà, rileva un sensibile incremento di risorse a ciò destinate per il 2018 e gli anni successivi. Circa il tema del diritto allo studio universitario, ricorda che, con la legge di bilancio per il Pag. 782017, sono state approvate misure volte a garantire borse di studio alle fasce di studenti più bisognose e meritevoli. In merito alla questione, sollevata dall'onorevole Alberto Giorgetti, relativa alla necessità di prendere in considerazione i risultati dell'imminente referendum consultivo sulla maggiore autonomia indetto nelle regioni Lombardia e Veneto, sottolinea che certamente il Governo non avrebbe potuto prefigurarne le conseguenze nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017 e che, comunque, l'esito di tali referendum non è affatto scontato. Rileva comunque che, a prescindere da tale esito, sarà comunque inevitabile avviare un percorso ai sensi del terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione, con riferimento alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia che possono essere attribuite alle regioni a statuto ordinario.

  Luca PASTORINO (SI-SEL-POS), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo, fa presente che la disattivazione delle clausole di salvaguardia ha tuttavia come contraltare l'aumento del deficit e che viviamo in un contesto complesso, incerto e che sconta politiche sbagliate.

  Rocco PALESE (FI-PdL), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo, fa presente di non comprendere i toni trionfalistici della maggioranza, dal momento che la manovra è improntata a misure di dubbia realizzazione sia sul versante delle spese, per quanto riguarda la spending review, sia sul piano delle entrate, poiché il maggior gettito previsto deriverebbe in gran parte dalla lotta all'evasione fiscale. Rileva inoltre che la disattivazione delle clausole di salvaguardia è effettuato in gran parte, per circa 10,9 miliardi, in deficit, così aumentando l'indebitamento e scaricando gli effetti di ciò sugli anni successivi al 2018, allorché si dovrà rimettere mano alla questione con inevitabili manovre correttive. Rileva inoltre che l'Italia rimane comunque fanalino di coda nell'area euro in termini di crescita del PIL e che le problematiche finanziarie relative al settore bancario sono state affrontate e risolte solo limitatamente ad alcuni istituti mentre rimarrebbero irrisolte le questioni di fondo.
  In conclusione, evidenziando come il quadro economico reale del Paese sia più problematico rispetto a quello rappresentato nel documento in esame, ribadisce il voto contrario del suo gruppo.

  Simonetta RUBINATO (PD), relatrice, nel premettere che nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017 non c’è nessun aspetto trionfalistico, ma la presa d'atto della crescita più rapida dell'economia rispetto alle precedenti stime e dell'inversione di tendenza del debito pubblico, fa presente che bisogna ancora affrontare la sfida del recupero della competitività e della qualità della spesa pubblica. Ritiene che oggi ci siano le condizioni affinché il processo di riqualificazione della spesa pubblica possa essere attivato. Rileva inoltre come la prossima sfida sarà monitorare l'attuazione amministrativa delle decisioni prese con la manovra di bilancio, puntare quindi a tal fine ad un miglioramento del funzionamento della pubblica amministrazione. Nel rilevare infine che il referendum consultivo sulla maggiore autonomia indetto nelle regioni Lombardia e Veneto è una questione istituzionale, evidenzia la necessità di mettere mano con decisione ai temi dell'autonomia differenziata, del regionalismo a geometria variabile e del federalismo fiscale, riavviando per tale via la discussione sul tema delle riforme istituzionali in Italia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, deputata Rubinato, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul documento in esame.

  La seduta termina alle 15.35.

Pag. 79

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 ottobre 2017. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 15.35.

Disposizioni concernenti la coltivazione e la somministrazione della cannabis ad uso medico.
C. 76 e abb.-A/R.
(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 settembre 2017.

  Nazzareno PILOZZI (PD), relatore, ricorda che nella seduta dello scorso 28 settembre la Commissione ha deliberato la richiesta di una relazione tecnica sul testo del provvedimento in esame.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA comunica che la relazione tecnica è ancora in fase di predisposizione.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica al decreto legislativo 6 marzo 1992, n. 250, e aggregazione del comune di Torre de’ Busi alla provincia di Bergamo.
C. 4526, approvato dal Senato, e abb.
(Parere alla I Commissione)
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 settembre 2017.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che nella seduta del 28 settembre 2017 il rappresentante del Governo si era riservato di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA chiede di disporre di ulteriore tempo per i necessari approfondimenti istruttori.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.45.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Delega al Governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali, e fluviali ad uso turistico-ricreativo.
Nuovo testo C. 4302 Governo e abb.

Istituzione della Fondazione del Museo nazionale di psichiatria del San Lazzaro di Reggio Emilia.
Nuovo testo C. 2546.

Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle Pag. 80professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
Nuovo testo C. 3868 Governo, approvato dal Senato.

Norme in materia di domini collettivi.
C. 4522, approvato dal Senato.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente la cessione a titolo gratuito di materiale di armamento delle forze armate albanesi.
Atto n. 463.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2015/2193 relativa alla limitazione delle emissioni nell'atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi nonché riordino del quadro normativo degli stabilimenti che producono emissioni in atmosfera.
Atto n. 435.