CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 settembre 2017
879.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 20 settembre 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate.
C. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-B approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

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  La Commissione inizia l'esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che la Commissione giustizia non ha ancora completato l'esame degli emendamenti e che il testo del Senato potrebbe quindi subire modifiche. Considerato, tuttavia, che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Aula per la prossima settimana, propone di esprimere il parere già oggi, sul testo del Senato, con l'intesa che – ove la Commissione di merito introducesse disposizioni d'interesse della Commissione difesa – questa si riconvocherà per valutare le novità ed eventualmente esprimere un nuovo parere.

  La Commissione conviene.

  Guido GALPERTI (PD), relatore, ricorda che il provvedimento in esame è stato approvato dalla Camera in prima lettura nella seduta dell'11 novembre 2015 e modificato dal Senato lo scorso 6 luglio 2017.
  Evidenzia, quindi, che nel corso della prima lettura da parte della Camera la Commissione difesa non è stata chiamata ad esprimere il parere alla Commissione di merito in quanto i provvedimenti abbinati non contenevano disposizioni di suo interesse. Durante il successivo esame in Assemblea, la Camera ha approvato l'articolo aggiuntivo 18.0100 della Commissione di merito, che prevedeva la possibilità di concedere in locazione al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo dei vigili del fuoco beni immobili mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia. Durante l'esame in sede referente al Senato, tale disposizione è stata soppressa con un emendamento dei relatori volto a recepire il parere espresso dalla Commissione Bilancio.
  Sottolinea che il provvedimento – nel testo approvato dal Senato – non reca altre disposizioni che interessino materie di competenza della Commissione difesa e, pertanto, propone di esprimere un parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta del relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 20 settembre 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2017, relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d'arma.
Atto n. 441.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere è fissato a lunedì 2 ottobre 2017, fermo restando che la Commissione può chiedere alla Presidenza della Camera di prorogare il termine di non più di dieci giorni e, quindi, fino a giovedì 12 ottobre.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatrice, riferisce che lo schema di decreto ministeriale di cui la Commissione avvia oggi l'esame reca il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa (capitolo 1352) per l'anno 2017, destinato all'erogazione di contributi alle associazioni combattentistiche e d'arma vigilate dal dicastero.
  Ricorda, quindi, che la legge n. 448 del 2001 stabilisce che l'importo complessivo delle risorse da destinare a enti a titolo di contributi statali sia iscritto in bilancio nello stato di previsione della spesa del Pag. 66Ministero di riferimento e venga poi ripartito tra gli enti beneficiari con decreto del relativo ministro, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti.
  Passa, poi, a riassumere le principali questioni emerse durante l'esame degli analoghi schemi di decreto esaminati nel corso della legislatura, sottolineando come la Commissione difesa abbia intrapreso sin dall'inizio un ragionamento tendente a incrementare la trasparenza dell'operazione di riparto delle risorse stanziate per contributi alle associazioni combattentistiche e d'arma.
  Infatti, il primo parere espresso dalla Commissione nella legislatura, il 22 gennaio 2014, sullo schema di riparto dei contributi per il 2013 (atto n. 73), invitava il Governo ad adottare misure per promuovere trasparenza ed efficacia dell'attribuzione di contributi, tra l'altro rendendo più agevole il reperimento dei bilanci delle associazioni beneficiarie e includendo tra i parametri di ripartizione anche una valutazione di risultato riferita alle attività svolte dalle associazioni nel perseguimento delle proprie finalità statutarie. Questo indirizzo fu confermato dalla Commissione nel parere espresso il 9 aprile 2014 sullo schema di decreto di riparto di uno stanziamento aggiuntivo disposto sempre per il 2013 (atto n. 87), con il quale si chiedeva inoltre al Governo di trasmettere i rendiconti annuali dell'attività svolta dagli enti beneficiari dei contributi – come del resto previsto dall'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 – e di rivedere i criteri di ripartizione dei contributi, tenendo conto dei progetti di utilizzo presentati dalle associazioni destinatarie degli stessi.
  Con il successivo riparto, relativo ai contributi per il 2014 (atto n. 118), il Ministero della difesa – come chiarito nella nota a suo tempo allegata all'atto – ha adottato una metodologia nuova, identica per le associazioni combattentistiche e per quelle d'arma, che prevedeva una ripartizione del fondo basata sulla valutazione di progetti presentati dalle associazioni. La ripartizione garantiva comunque un contributo per i costi fissi di funzionamento, stabilito raggruppando le associazioni in fasce in base al numero di soci effettivi. Ai sodalizi che non avevano presentato progetti o ne avevano presentati di non meritevoli di finanziamento, veniva assegnata una quota identica a quella dell'anno precedente. Nel parere espresso sull'atto in questione, il 27 novembre 2014, la Commissione ha invitato il Governo a non confermare, ma anzi ridurre, a partire dall'anno successivo (2015), i contributi alle associazioni che non avessero presentato progetti o ne avessero presentati di non meritevoli di finanziamento e, a decorrere dal 2016, a ridurre ulteriormente fino alla totale esclusione i contributi assegnati per i costi fissi di funzionamento a queste associazioni. Nel contempo, la Commissione ha ribadito la richiesta di avere i bilanci di ogni singola associazione beneficiaria del contributo.
  Con il riparto relativo ai contributi per il 2015 (atto n. 224), il Ministero della difesa ha confermato la metodologia di riparto dell'anno precedente, introducendo però, in linea con l'indirizzo della Commissione difesa, una sorta di penale per gli enti che non presentino progetti o ne presentino di non meritevoli di finanziamento: in particolare, è stata applicata una decurtazione del 20 per cento dell'importo previsto per il funzionamento. Il parere approvato dalla Commissione il 26 novembre 2015 ha ribadito la richiesta al Governo di trasmettere i rendiconti delle associazioni beneficiarie dei contributi. Al riguardo, il 29 aprile 2016, il Ministero della difesa ha comunicato che la rendicontazione dell'uso dei contributi per il 2015 sarebbe stata possibile solo a chiusura del bilancio 2016, in quanto quei contributi erano stati materialmente erogati solo ad inizio 2016.
  In sede di riparto dei contributi per il 2016 (atto n. 351), il Ministero della difesa ha confermato la metodologia di ripartizione applicata l'anno precedente, con due novità: in primo luogo, è stata istituita un'apposita commissione interna al Gabinetto del Ministero; in secondo luogo, nei confronti dei sodalizi che per il secondo Pag. 67anno consecutivo non avevano presentato progetti o ne avevano presentati di non meritevoli di finanziamento è stata applicata un'ulteriore decurtazione del 20 per cento rispetto al contributo dell'anno precedente, già decurtato del 20 per cento. La Commissione difesa, nel parere espresso il 28 novembre 2016, ha ribadito ancora una volta la richiesta che il Governo trasmetta i rendiconti delle associazioni beneficiarie dei contributi. Ha inoltre invitato il Ministero della difesa a fornire alla Commissione, in occasione dei successivi riparti del fondo, nell'ambito della relazione inviata in allegato agli schemi di decreto, specifiche note sui criteri adottati nella selezione e nella valutazione dei progetti presentati dalle associazioni. Il 9 maggio 2017 il Ministero della difesa ha trasmesso i rendiconti di 27 delle 45 associazioni destinatarie dei contributi per il 2015 (ripartiti, come detto, ad inizio 2016), riservandosi di inviare quelli delle restanti 18 nel più breve tempo possibile (tali documenti non sono però al momento pervenuti).
  Passando allo schema di decreto in esame, rileva innanzitutto che le associazioni combattentistiche e quelle d'arma sono destinatarie di due distinti finanziamenti complessivi: le prime beneficiano dello stanziamento di cui all'articolo 1, comma 596, della legge di bilancio 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232, che ha novellato l'articolo 2195 del codice dell'ordinamento militare), le seconde sono invece destinatarie del contributo esposto ogni anno nella legge di bilancio, in aderenza a quanto stabilito dall'articolo 1, comma 43, della legge n. 549 del 1995. In sostanza, la legge di bilancio 2017 ha stanziato per le associazioni combattentistiche 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019 e per le associazioni d'arma 708.127 euro per il 2017. Dunque, la somma che lo schema in esame provvede a ripartire (1.708.127 euro) risulta complessivamente superiore a quella divisa nel 2016, che ammontava a 1.543.778 euro, dei quali 887.269 euro erano destinati alle associazioni combattentistiche e 656.509 euro alle associazioni d'arma. Per la precisione, l'incremento rispetto all'anno precedente è di 164.349 euro, di cui 112.731 a favore delle associazioni combattentistiche e 48.618 a favore delle associazioni d'arma e gli altri enti.
  Quanto ai criteri di ripartizione, la nota del Ministero della difesa allegata allo schema di decreto conferma la metodologia seguita nell'anno precedente, compresa l'istituzione della commissione interna al Gabinetto. I sodalizi che nuovamente non hanno presentato progetti o ne hanno presentati di non meritevoli di finanziamento sono stati fatti oggetto di una nuova decurtazione del 20 per cento sulla quota loro assegnata a valere sul fondo per il 2016.
  Per la maggior parte delle associazioni, lo schema in esame prevede contributi maggiori rispetto al 2016, anche in ragione del fatto che il finanziamento complessivo per il 2017 è maggiore rispetto a quello per il 2016.
  Evidenzia, infine, che rispetto al riparto precedente, quello per l'anno 2016, non è più destinataria di contributo l'Associazione nazionale amministrazione militare (che si è fusa con l'Associazione nazionale Commissariato militare), mentre sono assegnatarie di un contributo l'Associazione nazionale ufficiali aeronautica (che aveva ricevuto un contributo nel 2014) e l'Associazione nazionale ufficiali provenienti dal servizio attivo (che non aveva ricevuto contributi in precedenza).
  Ciò premesso, osserva come occorra senz'altro riconoscere al Ministero della difesa il merito di aver adottato negli ultimi anni, per la determinazione del contributo da erogare a ciascun sodalizio, un metodo basato su principi definiti e condivisibili, come sempre chiesto dalla Commissione nei suoi pareri: vale a dire il principio della valutazione dei progetti presentati e quello della penalizzazione (mediante riduzione del contributo per spese di funzionamento) della mancata presentazione di progetti o comunque di progetti meritevoli di contributo pubblico.
  Inoltre reputa positivo che il Ministero della difesa abbia cominciato a trasmettere Pag. 68i rendiconti delle attività svolte dalle associazioni beneficiarie dei contributi, come richiesto più volte dalla Commissione e previsto dalla stessa legge (articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995) dal momento che la conoscenza dei rendiconti permette al Parlamento di comprendere quale utilizzo viene fatto dalle singole associazioni dei contributi statali e serve quindi ad aumentare la trasparenza nell'utilizzo delle risorse pubbliche e la garanzia del loro impiego per fini di interesse pubblico.
  Conclude rilevando come sia essenziale, a questo punto, che il Ministero prosegua su questa linea, continuando a trasmettere alla Commissione, anno per anno, via via che si rendono disponibili, i rendiconti delle associazioni assegnatarie dei contributi, a cominciare da quelli delle 18 associazioni assegnatarie di contributo per il 2015 che non sono stati ancora resi noti. Nel contempo, giudica opportuno che il Ministero – ferma la sua autonomia di decisione – chiarisca meglio alla Commissione i criteri che segue e le valutazioni che svolge ogni anno per arrivare a determinare il contributo da assegnare a ciascun sodalizio ed in particolare i criteri che adotta per selezionare e valutare i progetti presentati dalle associazioni. Al riguardo, ricorda che una richiesta in tal senso era contenuta nel parere approvato dalla Commissione lo scorso anno, in riferimento al decreto di riparto dei contributi per il 2016 (atto n. 351), il quale parere riportava tra l'altro la seguente osservazione: «in occasione della presentazione dei prossimi schemi di decreto sulla materia, si ritiene opportuno che la nota illustrativa [allegata dal Ministero agli schemi di decreto] sia integrata con specifiche note sui criteri adottati dalla Difesa nella selezione e nella valutazione dei progetti di attività promozionali e assistenziali presentati dalle associazioni combattentistiche e d'arma». In merito a questo aspetto auspica che il Ministero, oltre agli altri chiarimenti, fornisca qualche esempio di progetti ritenuti meritevoli di contribuzione e di progetti viceversa ritenuti non meritevoli.

  Tatiana BASILIO (M5S) esprime apprezzamento per la relazione svolta dalla deputata Villecco Calipari, che ha ben tratteggiato i punti salienti delle deliberazioni adottate dalla Commissione in occasione dell'esame dei precedenti schemi di decreto di riparto dei contributi.
  In particolare, si sofferma sulla richiesta – più volte ribadita – che la Commissione disponga dei rendiconti dei bilanci delle associazioni beneficiarie dei contributi, sollecitando quindi il Governo a trasmettere non solo i rendiconti del 2015 relativi ai 18 sodalizi ancora mancanti, ma anche tutti i rendiconti riferiti all'anno 2016, così da dare attuazione a quelle che non sono solo indicazioni della Commissione, ma anche disposizioni di legge. Si riferisce all'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995, già richiamato dalla relatrice. Chiede inoltre se le 18 associazioni che non hanno trasmesso il rendiconto per il 2015 siano state escluse dal contributo. Ricorda infatti che le disposizioni normative – e precisamente il comma 42 dell'articolo 1 della citata legge n. 549 – prevedono esplicitamente l'esclusione dal finanziamento degli enti che non adempiano all'obbligo di presentare i rendiconti entro il 15 luglio di ogni anno.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI ringrazia la relatrice per aver dato conto del lavoro che nel corso della legislatura il Ministero della difesa ha svolto al fine di mettere ordine e dare trasparenza a questa specifica attività, anche venendo incontro alle richieste giunte dalla Commissione.
  Fa presente, con riferimento alla trasmissione dei rendiconti delle associazioni, che il percorso nella direzione anzidetta ha incontrato difficoltà di ordine burocratico e organizzativo e che, per superarle, si stanno apportando i necessari correttivi ai tempi previsti per l'erogazione dei contributi e per la trasmissione dei rendiconti.
  Nel chiedere di dare atto del fatto che il dicastero è sempre andato incontro alle esigenze di trasparenza manifestate nei pareri espressi dalla Commissione, assicura l'impegno a fornire anche in questo Pag. 69caso tutti i chiarimenti chiesti, eventualmente mediante una nota scritta che dia conto dei criteri di valutazione adottati dalla commissione consultiva interna al Gabinetto del Ministro incaricata di determinare gli importi da distribuire a ciascun sodalizio. Ricorda che la definizione dei criteri spetta al Ministro della difesa e che la citata commissione è garante della rispondenza della valutazione dei progetti ai criteri stabiliti dal ministro.
  Conclude precisando che – per quanto riguarda i 18 rendiconti del 2015 non ancora trasmessi – questi sono stati acquisiti dal Ministero, come previsto dalla legge, e saranno inviati alla Commissione non appena i competenti uffici del dicastero ne avranno completato l'esame.

  Tatiana BASILIO (M5S) ribadisce come, nei pareri espressi sui precedenti schemi di decreto relativi al riparto dei contributi, la Commissione abbia sempre soltanto invocato il rispetto delle disposizioni di legge, che prevedono l'acquisizione da parte del Governo e la trasmissione alle Camere dei rendiconti degli enti cui lo Stato versa contributi pubblici, e l'esclusione dai contributi degli enti che non presentino i rendiconti.
  Esprime, quindi, l'avviso che la mancata trasmissione dei 18 rendiconti mancanti costituisce un vulnus di informazione che può pregiudicare la capacità della Commissione di esprimere il proprio parere al Governo sull'atto in esame.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatrice, considerata la necessità di attendere dal Governo i chiarimenti e i documenti richiesti, ritiene che la Commissione possa sin da ora richiedere alla Presidente della Camera di poter utilizzare gli ulteriori dieci giorni a sua disposizione, a termini di regolamento, per l'espressione del parere.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 20 settembre 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 15.05.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2016.
C. 4638 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2017.
C. 4639 Governo, approvato dal Senato.

Tabella 11.
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che l'esame si concluderà con la deliberazione di una relazione per la V Commissione su ciascun provvedimento, cui saranno allegati gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), relatore, introduce l'esame del Rendiconto generale dello Stato osservando che questo provvedimento è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Ricorda, quindi, che la disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196 che, all'articolo 35, dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere Pag. 70con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione.
  Rammenta, inoltre, che ai sensi dell'articolo 36 della legge n. 196 del 2009, il rendiconto generale dello Stato, articolato per missioni e programmi, è costituito da due parti: il conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento; il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
  L'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
  Ciò premesso in linea generale, per quanto concerne il dicastero della Difesa, segnala che le variazioni negli stanziamenti di competenza tra le previsioni iniziali (legge n. 280 del 2015) e quelle definitive in sede di rendiconto consistono in un aumento complessivo di 1.947,3 milioni di euro, di cui 1.811,7 milioni di euro di spese correnti e 135,6 milioni di euro di spese in conto capitale. Inoltre, con riferimento alle previsioni finali, rileva che le spese correnti (19.512,2 milioni di euro) pesano sugli stanziamenti complessivi per l'89 per cento, mentre quelle in conto capitale (2.416,7 milioni di euro) per l'11 per cento.
  Con riferimento poi agli stanziamenti definitivi di parte corrente, la quota maggiore è assorbita dai redditi da lavoro dipendente per un importo complessivo pari a 17.398 milioni di euro, risultando circa il 79 per cento della spesa complessiva.
  Come precisato anche dalla Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2016, nella parte relativa al Ministero della Difesa (Parte II, vol. 2) le risorse stanziate per il dicastero nel 2016 registrano un aumento di poco meno di un miliardo di euro (0,977 miliardi) rispetto all'anno precedente (20,95 miliardi del 2015). L'incremento è dovuto in parte al contributo straordinario di 960 euro annui previste dall'articolo 1, comma 972, della legge n. 208 del 2015 per il personale delle Forze armate e di Polizia non destinatario di un trattamento retributivo dirigenziale (245 milioni), all'aumento delle dotazioni del Fondo scorta degli Enti della difesa (120 milioni) ed alla riallocazione presso il bilancio della difesa delle competenze accessorie del personale delle Forze armate gravanti sui fondi di altri Ministeri a causa dell'entrata in vigore delle modalità di pagamento tramite cedolino unico.
  La variazione di competenza più importante interessa la missione 5 «Difesa e sicurezza del territorio», che ha registrato un aumento pari a 2.439,9 milioni di euro. La missione 17 «Ricerca e innovazione» ha registrato una variazione in aumento pari a 10,3 milioni di euro; anche la missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» registra una variazione in aumento pari a 30,4 milioni di euro, mentre la missione 33 «Fondi da ripartire» registra una variazione in diminuzione di 533,3 milioni di euro.
  Per quanto riguarda nel dettaglio le variazioni di competenza che interessano la Missione n. 5 «Difesa e sicurezza del territorio», il Programma 5.1 (Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza), registra un incremento di 521,7 milioni di euro. Anche il Programma 5.2 (Approntamento e impiego delle forze terrestri) ha visto un incremento di 544,8 milioni di euro. Leggermente più contenuti risultano gli aumenti a carico del Programma 5.3 (Approntamento e impiego delle forze navali) 317,7 milioni di euro), del Programma 5.4 (Approntamento e impiego delle forze aeree) 374,6 milioni. Il Programma 5.5 (Interventi non direttamente connessi con l'operatività dello strumento militare) registra un decremento di 7,1 milioni. Il Programma 5.6 (Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari) registra un incremento di 688,2 milioni di euro.Pag. 71
  Per quanto riguarda, poi, i residui totali alla data del 31 dicembre 2016 sono diminuiti di 46,4 milioni di euro rispetto a quelli presenti al 1o gennaio 2016. In particolare, quelli di parte corrente sono diminuiti di 95,4 milioni di euro, mentre quelli in conto capitale sono aumentati di 49 milioni di euro.
  Evidenzia, quindi, che ulteriori stanziamenti di interesse della Difesa sono riportati sia nel rendiconto del Ministero dell'economia (si tratta di 937, 7 milioni di euro del fondo missioni internazionali), sia nel rendiconto del Ministero dello sviluppo economico (si tratta di 2,7 miliardi, a fronte di 2,4 miliardi del 2015, che sono gestiti di fatto, dal lato della spesa, dall'amministrazione della Difesa, limitandosi l'intervento del Ministero dello sviluppo economico alla fase del pagamento).
  Passando all'esame del disegno di legge di assestamento riferito all'anno in corso, ricorda preliminarmente che esso serve ad aggiornare, a metà esercizio, gli stanziamenti del bilancio di previsione, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
  Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto dell'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in sede di assestamento sulla base delle effettive risultanze del rendiconto.
  In relazione al dicastero della difesa, le variazioni già introdotte in bilancio – e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare in questa fase – hanno determinato complessivamente un aumento di 660,91 milioni di euro nelle previsioni di competenza e nelle autorizzazioni di cassa. Tali variazioni sono derivate da provvedimenti intervenuti nell'anno o da norme di carattere generale.
  Per quanto concerne, invece le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento 2017, il testo trasmesso dal Senato prevede, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, un incremento di 100 milioni di euro sia per la competenza che per la cassa. Con questa correzione, le previsioni assestate per il 2017 ammontano a 21.320,1 milioni di euro a fronte di previsioni iniziali pari a 20.269,1 milioni di euro. Questa variazione è stata introdotta dal Senato con l'emendamento 1.Tab.1.100 e che i 100 milioni di euro servono a eventuali sopravvenute maggiori esigenze di spese per acquisto di beni e servizi in relazione ai maggiori oneri da sostenere per attività di controllo del territorio da parte delle Forze armate nonché per la prevenzione della minaccia terroristica.
  L'articolo 1 del disegno di legge di assestamento prevede, quindi, nello stato di previsione del ministero della difesa, Missione 3 «servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», programma 32.2 «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza, azione «Gestione comune di beni e servizi», una variazione, di competenza e di cassa nei termini sopra richiamati (+100mln).

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.25.