CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 maggio 2017
823.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 151

RISOLUZIONI

  Mercoledì 24 maggio 2017. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 14.40.

7-00847 Rizzetto: Istituzione di una retribuzione minima oraria su base nazionale.
7-00886 Cominardi: Iniziative per l'introduzione di un salario minimo garantito e di un ammortizzatore sociale universale e per l'adeguamento all'inflazione delle retribuzioni e dei trattamenti pensionistici.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

Pippo.

7-01237 Baldassarre: Iniziative per l'istituzione del salario minimo orario.
(Discussione e rinvio).

Pippo.

7-01241 Gribaudo: Iniziative per l'introduzione di compensi minimi e per l'ampliamento delle tutele assicurate dagli ammortizzatori sociali.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata, da ultimo, nella seduta del 29 marzo 2017 e avvia la discussione delle risoluzioni Baldassarre n. 7-01237 e Gribaudo n. 7-01241.

  Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che, secondo quanto stabilito nella Pag. 152riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 18 maggio, nella seduta odierna prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni Rizzetto n. 7-00847 e Cominardi n. 7-00886, rinviata, da ultimo, nella seduta del 29 marzo 2017. Avverte che, successivamente a tale seduta, sono state presentate le risoluzioni Baldassarre n. 7-01237 e Gribaudo n. 7-01241, che vertendo sul medesimo argomento, saranno discusse congiuntamente alle risoluzioni già all'esame della Commissione.
  Chiede, pertanto, ai deputati Baldassarre e Gribaudo, se vogliano illustrare il contenuto degli atti di indirizzo di cui sono firmatari.

  Marco BALDASSARRE (Misto-AL-TIpI), precisando brevemente che la sua risoluzione presenta molte affinità con quelle già in discussione, si sofferma in particolare, tra gli impegni richiesti al Governo, sulla previsione dell'introduzione di un'Autorità indipendente, con il compito di proporre il livello e gli adeguamenti del salario minimo orario su base annuale, per uniformare l'ordinamento italiano al panorama europeo. Si riserva, quindi, di intervenire nuovamente nella discussione quando la Commissione avrà raccolto gli elementi necessari ad approfondire ulteriormente il tema, al termine del ciclo di audizioni già in programma.

  Chiara GRIBAUDO (PD) osserva preliminarmente che la risoluzione di cui è prima firmataria, partendo dalle medesime premesse delle altre, si basa su un ragionamento che vuole tenere conto dei cambiamenti vissuti dal mercato del lavoro negli ultimi venti anni, con l'emersione di nuove categorie professionali, alle quali non si possono adattare le tradizionali classificazioni e che, per questo, sono rimaste, di fatto, prive di copertura e di rappresentanza. Si tratta, certamente, di una platea ridotta, rispetto alla totalità, di lavoratori dipendenti e di lavoratori autonomi che, proprio per il fatto di non potersi riconoscere all'interno delle categorie tradizionali, ha sofferto più di altri le conseguenze della crisi economica, subendo spesso l'imposizione di salari ben al di sotto di quelli che l'ordinamento assicura ad altri lavoratori, in nome del principio, perseguito negli anni della crisi, che fosse necessario puntare sulla riduzione del costo quantitativo del lavoro, piuttosto che puntare sul suo valore aggiunto qualitativo. In questo modo, per anni si è puntato su una competitività costruita non con l'investimento tecnologico e in capitale umano, ma attraverso risparmi conseguiti erodendo il potere d'acquisto e i redditi dei lavoratori. Pertanto, la risoluzione mette in luce l'esigenza, in primo luogo, di individuare criteri e procedure che garantiscano l'equa retribuzione per tutti i lavoratori, pur nel rispetto delle specificità e delle esigenze che caratterizzano il lavoro dipendente e il lavoro autonomo nei diversi settori economici di riferimento, magari procedendo alla revisione ed aggiornamento dei codici ATECO per includere e meglio definire le nuove professioni. Ciò, oltretutto, permetterebbe di aumentare la protezione di cui godono le attività professionali finora eccessivamente ridotta, sia in conseguenza dell'abolizione delle tariffe professionali, sia a causa della mancata strutturazione delle professioni nate dalle nuove tecnologie, delle quali spesso risultano assenti anche i giusti inquadramenti nelle statistiche pubbliche. In secondo luogo, la risoluzione auspica la definizione di un sistema di ammortizzatori sociali sempre più inclusivi e omogenei, nell'ottica della costruzione di un unico ammortizzatore sociale europeo e in linea con l'impegno richiesto sul punto dall'Italia e ribadito nell'ambito della discussione sulla creazione di un Pilastro europeo dei diritti sociali. Pertanto, nella convinzione della perdurante importanza e centralità della contrattazione collettiva fra sindacati e organizzazioni datoriali e ritenendo, per questo, estremamente utile il confronto con le parti, auspica che dal ciclo di audizioni che la Commissione si appresta a tenere possano derivare gli elementi di approfondimento, anche rispetto alle Pag. 153esperienze nell'Unione europea, necessari al proficuo esito della discussione.

  Walter RIZZETTO, presidente, concordando con l'esigenza di raccogliere ogni elemento utile alla discussione, invita i gruppi a fare pervenire alla presidenza l'indicazione dei soggetti che ritengono utile ascoltare nell'ambito del prospettato ciclo di audizioni.
  Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 maggio 2017. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO.

  La seduta comincia alle 14.50.

Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.
C. 1105 Gnecchi, C. 2555 Baldassarre, C. 2612 Airaudo e C. 3515 Dorina Bianchi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 settembre 2014.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che la Commissione, anche al fine di verificare la possibile definizione di un testo unificato, aveva deliberato la costituzione di un comitato ristretto, che si è riunito il 15 ottobre 2014. Fa, quindi, presente che la relatrice, la deputata Gregori, nel frattempo ha cessato di fare parte della XI Commissione e, pertanto, in accordo con lei, il Presidente ha conferito al deputato Marco Miccoli l'incarico di relatore per il prosieguo dell'esame delle proposte di legge.
  Segnala altresì che all'esame delle richiamate proposte di legge è stato abbinato quello della proposta di legge Atto Camera n. 3515, d'iniziativa della deputata Dorina Bianchi, recante modifica all'articolo 2 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, e altre disposizioni in materia di disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.

  Marco MICCOLI (PD), relatore, ricorda preliminarmente che l'evoluzione dell'iter delle proposte di legge ha subito un sostanziale arresto nel 2014, in relazione all'andamento delle riforme in discussione relative, in particolare, alla disciplina dei rapporti di lavoro e alla revisione dell'assetto bicamerale del Parlamento. Ricorda, in particolare, che sul finire del 2014 è stata approvata la legge n. 183 del 2014, recante le deleghe legislative relative al cosiddetto Jobs Act, e che, in attuazione di tali deleghe, si è determinata una significativa revisione della disciplina dei contratti di lavoro che ha portato al sostanziale superamento delle collaborazioni coordinate e continuative organizzate dal committente. Per altro verso, ricorda che la riforma costituzionale approvata dalle Camere prospettava una riforma della composizione del Senato della Repubblica ai sensi della quale la stragrande maggioranza dei senatori sarebbe stata rappresentativa delle istituzioni territoriali, determinando un assetto che avrebbe potuto incidere anche sulla disciplina dei collaboratori parlamentari.
  Quanto al contenuto delle proposte in discussione, intende preliminarmente sottolineare quali sono i numerosi nodi da sciogliere al fine di giungere all'elaborazione di un testo che possa dare garanzie sufficienti in termini di applicabilità e di efficacia.
  Richiama, in particolare, il tema dell'identificazione delle funzioni svolte dai collaboratori parlamentari anche ai fini di valutare quali spazi possano riconoscersi alla contrattazione collettiva, verificando se si possa configurare uno specifico contratto collettivo ovvero assumere come riferimento un contratto collettivo esistente. Pag. 154Deve, inoltre, considerarsi la possibilità di fare ricorso a contratti di collaborazione, specialmente in relazione allo svolgimento di specifiche attività.
  Rileva, altresì, la difficoltà di intervenire legislativamente su una materia che si pone ai confini con l'ambito di autonomia costituzionalmente riservata alle Camere, considerando anche che i rimborsi delle spese per l'esercizio del mandato sono disciplinati da delibere degli Uffici di presidenza delle Camere.

  Walter RIZZETTO, presidente, nel segnalare che, al termine della seduta odierna, riprenderà i suoi lavori il comitato ristretto, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame delle proposte di legge ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 24 maggio 2017.

Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.
C. 1105 Gnecchi, C. 2555 Baldassarre, C. 2612 Airaudo e C. 3515 Dorina Bianchi.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15 alle 15.30.