CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 maggio 2017
815.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 116

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 10 maggio 2017.

Iniziative per preservare la memoria di Giacomo Matteotti e di Giuseppe Mazzini.
C. 3844-A, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 9.20 alle 9.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 maggio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 13.

Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, Pag. 117ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
C. 4444 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 9 maggio 2017.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso. Comunica che il gruppo Articolo 1 – MDP ha presentato una proposta di parere alternativo (vedi allegato 1).

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole con 9 condizioni e un'osservazione, specificando che essa tiene conto anche delle indicazioni fornite dai colleghi della Commissione, nel corso del dibattito svoltosi nella seduta di ieri.

  Marisa NICCHI (MDP), nel rimettersi ai contenuti del parere alternativo presentato e sebbene apprezzi alcune delle condizioni e l'osservazione inserite nella proposta di parere della relatrice, su quest'ultima non potrà votare a favore. In particolare, condivide le condizioni relative all'apposizione di opportune cautele in materia di edilizia residenziale in prossimità dei nuovi impianti sportivi e quella relativa alla previsione di una graduale statizzazione dei Conservatori e delle Accademie di Belle arti. Concorda altresì con l'esplicitazione nella prima condizione dell'indirizzo della Commissione volto ad escludere dalla riduzione delle voci di spesa quelle relative ai capitoli del MIUR e del MIBACT. In definitiva, si asterrà dal voto perché ritiene ancora irrisolte molte questioni. Ribadisce la propria contrarietà in merito alle scelte inerenti alla Ryder Cup e al finanziamento del teatro Eliseo di Roma, che sono il frutto di pura discrezionalità.

  Luigi GALLO (M5S) preannunciando il voto contrario del suo gruppo, sottolinea come la Commissione dimostri di volersi arrendere a una logica di tagli della spesa pubblica in campo culturale, andando contro corrente rispetto a quanto più volte ribadito in questo consesso sull'importanza dell'investimento in questo settore.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, replicando alla collega Nicchi, ritiene che in materia di centenari si siano fatte scelte altrettanto discrezionali, in modo non controverso. Sottolinea, inoltre, che le disposizioni sulla Ryder Cup non recano un finanziamento, ma una garanzia dello Stato.

  Simone VALENTE (M5S) deve sottolineare che anche la prestazione di una garanzia da parte dello Stato è una posta onerosa per l'erario, giacché essa, qualora escussa, comporta un onere che deve essere preventivamente coperto. Del resto, non è ancora disponibile lo studio definitivo sull'ammontare dei costi legati all'evento.

  Luigi GALLO (M5S) intervenendo sull'articolo 64 del disegno di legge, in materia di servizi nelle scuole, evidenzia che la scelta di prorogare i contratti alle imprese che attualmente li svolgono, è già stata censurata dall’Antitrust. Sottolinea che il sistema CONSIP ha già dimostrato di essere fallimentare in fatto di risparmi. La soluzione migliore sarebbe quella di procedere alla stabilizzazione dei lavoratori, come previsto dalla proposta di legge 2194 a firma della collega Marzana, assegnata alla Commissione Lavoro.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire mette in votazione la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione l'approva (vedi allegato 2).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che si intende precluso il parere alternativo presentato dal gruppo Articolo 1 – MDP.

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Ratifica ed esecuzione dell'Atto di Ginevra dell'Accordo dell'Aja concernente la registrazione internazionale dei disegni e modelli industriali, fatto a Ginevra il 2 luglio 1999, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
C. 3083 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Nulla Osta).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 maggio 2017.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, propone di esprimere nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento.

  La Commissione approva.

Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
C. 3139-B approvata dal Senato, modificata dalla Camera e nuovamente modificata dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite II e XII).
(Seguito dell'esame e conclusione – Nulla Osta).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 9 maggio 2017.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, propone di esprimere nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire mette in votazione la proposta di nulla osta della relatrice.

  La Commissione la approva.

  La seduta termina alle 13.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 10 maggio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 13.30.

Istituzione della Fondazione del Museo nazionale di psichiatria del San Lazzaro di Reggio Emilia.
C. 2546 Marchi.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso.

  Vanna IORI (PD), relatrice, illustra la proposta di legge, sottolineando che essa riprende una tematica affrontata, da ultimo, nella XVI legislatura, nell'ambito dell'esame di un testo recante interventi vari per la conservazione e la valorizzazione di monumenti, nonché per la celebrazione di eventi storici di rilevanza nazionale. In particolare, essa prevede l'istituzione di una Fondazione che, attraverso la realizzazione del Museo nazionale di psichiatria del San Lazzaro di Reggio Emilia, ha tra i suoi scopi quello di conservare e valorizzare il patrimonio architettonico, storico e documentale degli ex Istituti psichiatrici San Lazzaro di Reggio Emilia. Al riguardo, ricorda, anzitutto, che dal 1991 opera il «Centro di documentazione di storia della psichiatria San Lazzaro», istituito dall'Unità Sanitaria Locale n. 9, dalla provincia di Reggio Emilia e dall'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, che conserva il patrimonio bibliografico, archivistico e iconografico dell'Istituto neuropsichiatrico di San Lazzaro, situato nel vasto complesso di 32 edifici sorto sul vasto territorio destinato dal 1536 all'accoglienza dei malati di mente. Il nucleo originario comprendeva padiglioni, casa colonica, officine, chiesa, e strutture diverse, immersi in giardini e verde pubblico. Oggi rimane un Pag. 119patrimonio costituito dalla biblioteca, che raccoglie circa 13.500 volumi comprensivi di testi di psichiatria, neurologia, medicina legale, criminologia. Il centro comprende, inoltre, un'emeroteca specialistica collegata alla «Rivista di Freniatria», fondata nel 1875 e tuttora pubblicata, ritenuta la più importante rivista italiana sull'argomento. Vi è poi un archivio con documenti dal XVIII al XIX secolo, oltre centomila cartelle cliniche dal 1854, e un fondo fotografico psichiatrico ordinato dal 1880, un archivio video con oltre 500 film e documentari sulla follia. Sono, infine, esposti oggetti e strumenti terapeutici e di contenzione, arredi e strumenti di laboratorio, oltre a ceramiche, ricami, manufatti in cuoio, dipinti e sculture realizzati dai ricoverati. Segue poi, verso la «demanicomializzazione», l'attività svolta dai centri di igiene mentale in cui si sperimentava, già dagli anni ’60 e ’70, la legge 180 che dal 1978 avrebbe dato vita alla loro diffusione su tutto il territorio nazionale. Si tratta dunque di un patrimonio immenso e originale, che attrae visitatori e studiosi da ogni parte del mondo e che non può andare disperso e che si presta a costituire un Museo Nazionale della Psichiatria, unico nel nostro paese. Tale Museo, che attesta il passaggio dalla cultura della segregazione e della contenzione ai moderni servizi psichiatrici di diagnosi e cura, può essere anche centro promotore di iniziative di ricerche e studio sulle malattie mentali, sulle terapie, sulla formazione del personale. Successivamente, dal 30 settembre 2012, è stato aperto – previo restauro, del padiglione Lombroso dell'ex complesso manicomiale del San Lazzaro, al quale ha concorso, con un contributo di due milioni di euro, il Mibact su un investimento complessivo di 3,1 milioni – il Museo della psichiatria, che fa parte dei musei civici di Reggio Emilia. Rimarca che preliminarmente, dunque, si dovrà chiarire se e come si intenda prevedere la trasformazione dell'attuale Museo (civico) in Museo nazionale gestito dalla Fondazione. Illustrando l'articolato, segnala che l'articolo 1 affida la promozione dell'istituzione della Fondazione allo Stato, anche in collaborazione con la regione Emilia-Romagna, con le province e i comuni di Modena e di Reggio Emilia, con altri comuni delle medesime province che intendano aderire, nonché con l'azienda sanitaria locale di Reggio Emilia. I fini che devono essere perseguiti dalla Fondazione – anticipati nell'articolo 1 – sono meglio esplicitati nell'articolo 4 che, anzitutto, specifica che la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-documentario si persegue attraverso la realizzazione di una struttura museale nazionale e che il patrimonio suddetto è costituito dalla biblioteca, dall'archivio, dagli strumenti di contenzione e di terapia, dai laboratori scientifici e iconografici, dai manufatti, dall'archivio video e fotografico e da quello iconografico relativo agli ex ricoverati. Ulteriore finalità della Fondazione è quella di promuovere e curare ricerche, pubblicazioni e altre iniziative culturali dirette alla conoscenza della storia della psichiatria e degli istituti di cura, compresi gli ospedali psichiatrici giudiziari e – in base al testo della proposta di legge – «le nuove strutture sanitarie regionali che li sostituiranno». Al riguardo, occorrerà adeguare la terminologia e aggiornare i riferimenti, in considerazione del fatto che il processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari è stato completato nel febbraio 2017, quando sono divenute pienamente operative le Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), di competenza regionale. Con riguardo alla natura della Fondazione, che ha sede in Reggio Emilia, l'articolo 2 stabilisce che essa ha personalità giuridica di diritto pubblico, ed è dotata di autonomia funzionale ed amministrativa. In base agli articoli 3 e 5, essa è disciplinata – oltre che dalla legge – dall'atto costitutivo e dallo statuto. Quest'ultimo, in particolare, definisce gli organi della Fondazione e ne disciplina funzioni, composizione e modalità di nomina. Tra gli organi devono comunque essere compresi l'assemblea, il presidente, il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori dei conti. Relativamente al finanziamento, l'articolo 6 prevede che alle spese per il Pag. 120funzionamento della Fondazione partecipa innanzitutto lo Stato e, a tal fine, autorizza una spesa di euro un milione e 500 mila annui a decorrere dal 2014. Evidenzia che, ovviamente, sarà necessario aggiornare la decorrenza dell'onere e, conseguentemente, la relativa copertura. Conclude segnalando che la Fondazione può avvalersi anche di contributi di altri enti pubblici, nonché di donazioni e lasciti di soggetti privati, che – in base all'articolo 2 – possono essere nazionali ed esteri.

  Roberto RAMPI (PD) dichiara di apprezzare profondamente lo spirito della proposta di legge. Al fine di valorizzare il contributo culturale della Fondazione, propone, in analogia a quanto avviene presso altre istituzioni diffuse nel Nord-Italia, di avviare un coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, promuovendo tra gli studenti la conoscenza delle storie drammatiche raccontate dal patrimonio racchiuso in quelle mura.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) esprimendo anch'egli apprezzamento per la proposta, sottolinea di conoscere profondamente le realtà manicomiali, avendo visitato più volte la struttura in oggetto. Ricorda, inoltre, che il suo collegio elettorale è a Collegno, città legata al noto caso dello «smemorato», avvenuta novant'anni fa. Evidenzia che strutture come quella di San Lazzaro meritano di essere valorizzate, anche perché in molti casi sorgono in luoghi di grande pregio artistico e raccolgono un notevole patrimonio di testimonianze. Suggerisce di prevedere l'inserimento di tale patrimonio in una rete di cui San Lazzaro potrebbe costituire il punto centrale. Ricorda che nel prossimo anno cadranno i 40 anni dalla legge 180 del 1978, più nota come legge Basaglia, dal nome dello psichiatra ispiratore della legge che ha avuto il grande merito di aver ridato dignità alle persone, imponendo la chiusura dei manicomi e istituendo servizi di igiene mentale pubblici. Segnala, al riguardo, di aver presentato una proposta di legge (C4275) per l'istituzione della giornata della dignità della persona. Conclude, invitando la Commissione a dare su questo tema il miglior contributo possibile.

  Laura COCCIA (PD) si compiace dell'odierna discussione. L'Italia è stata all'avanguardia nel superamento dei problemi psichiatrici come fatto privato lasciato al carico familiare e domestico. Dalla legge Basaglia in poi, viceversa, la salute mentale è divenuto un momento dei compiti della collettività. Concorda pertanto con la necessità di preservare i luoghi della memoria su questo essenziale passaggio. In questo contesto, tuttavia, auspica che una legge dia adeguato risalto alla specificità del trattamento storicamente riservato alle donne ritenute pazze. Anche in un passato non lontano, i manicomi sono stati il luogo per una pretestuosa segregazione di mogli e amanti come, per esempio, Ida Dalser, la prima compagna di Benito Mussolini, che fu reclusa in una struttura per malati mentali assieme al figlio che gli aveva dato.

  Tamara BLAZINA (PD), anch'ella compiacendosi della discussione in corso, osserva come sia sempre doveroso respingere i tentativi di tornare a sistemi e metodi anteriori alla legge n. 180. L'esperienza della struttura di San Giovanni a Trieste, che oggi è un parco, offre la possibilità di conoscere e tramandare la creatività e la sensibilità degli amministratori locali che gestirono con lungimiranza quel passaggio. Tale patrimonio di professionalità e sapienza deve essere salvaguardato.

  Marisa NICCHI (MDP) concorda con chi l'ha preceduta, sottolineando che fare degli ex manicomi strutture museali li sottrae agli appetiti speculativi dei costruttori. Si augura, tuttavia, che questi musei non si aggancino a un'idea storiografica della psichiatria, bensì siano ispirati al concetto ben più ricco e socializzante della salute mentale, all'interno della quale albergano il rispetto per le soggettività e per la dignità personale, anche perché nella diagnosi e nella gestione del preteso disturbo mentale, come ha accennato la Pag. 121collega Coccia, possono insinuarsi brutali rapporti di potere e di criminalizzazione della diversità. D'altronde anche in questa legislatura queste tematiche sono già state incrociate con la legge sugli ospedali psichiatrici giudiziari, la cui vicenda non può dirsi ancora conclusa con la previsione dei REMS.

  Maino MARCHI (PD), dichiarando di condividere pienamente il contenuto della relazione e le valutazioni espresse dai colleghi, evidenzia che questa può essere la sede e l'occasione giusta per dare un valore culturale aggiunto alle realtà manicomiali che sono state trasformate in musei e che racchiudono un patrimonio documentale di immenso valore. Si ha altresì l'opportunità di dare alla riforma Basaglia il giusto risalto. Ritiene che ci siano tutte le condizioni per andare avanti sulla strada tracciata dalla proposta, arricchita dagli interventi che ha ascoltato. Rimarca, tuttavia che è necessario procedere velocemente, tenuto conto che la fine della legislatura è ormai prossima e che il provvedimento dovrà andare anche al Senato.

  Camilla SGAMBATO (PD), dopo aver sottolineato la portata culturale della legge Basaglia, formula l'auspicio che la proposta all'esame possa fare da volano per altre strutture, come quella di Aversa, fondata da Gioacchino Murat nel 1813, e oggi in stato di totale abbandono. Le sue mura racchiudono un notevole patrimonio librario che potrebbe trovare un'autentica valorizzazione, grazie alla creazione di una rete dei musei originata dalla chiusura degli ex manicomi.

  Vanna IORI (PD) ringrazia i colleghi per gli interventi stimolanti e per la proficua discussione. Sottolinea che la dimensione educativa e formativa del Museo di San Lazzaro ha già trovato un suo sviluppo, in quanto meta di visite scolastiche. Ricorda, infine, che la provincia di Reggio Emilia può essere considerata la culla dei centri di igiene mentale, nati in attuazione della legge 180 del 1978, per opera di Giovanni Jervis

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

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