CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 aprile 2017
798.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 218

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 5 aprile 2017.

Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.
C. 1142-1298-1432-2229-2264-2996-3391-3561-3584-3586-3596-3599-3630-3723-3730-3970-A.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 8.55 alle 9.55.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 5 aprile 2017. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Davide Faraone.

  La seduta comincia alle 14.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Mario MARAZZITI, presidente, comunica che la deputata Monica Gregori ha cessato di far parte della Commissione.

Pag. 219

5-10755 Famiglietti: Iniziative volte ad impedire una duplicazione di un centro per l'autismo in provincia di Avellino.

  Il sottosegretario Davide FARAONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luigi FAMIGLIETTI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto dell'impegno del Ministero a vigilare, assunto alla fine della risposta, esprimendo l'auspicio che possa concludersi rapidamente il completamento del «Centro di Valle», ponendo così fine al ritardo causato dalla inattività degli enti locali competenti.

5-09955 Gianluca Pini: Mancata corresponsione del risarcimento ai familiari di una persona, deceduta a seguito di trasfusione di sangue infetto.

  Il sottosegretario Davide FARAONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marco RONDINI (LNA), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta che si limita a dare un quadro generale senza fornire alcun elemento riguardo al caso specifico oggetto dell'interrogazione.

5-10872 Nesci: Iniziative per garantire la massima sicurezza dei parti nella provincia di Reggio Calabria.

  Il sottosegretario Davide FARAONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Dalila NESCI (M5S), replicando, rileva che la risposta burocratica fornita dal Governo ignora la realtà costituita dalla pericolosità dei parti effettuati nelle strutture sanitarie della regione Calabria. Ricorda in proposito che molte strutture della provincia di Reggio Calabria non rispettano la normativa vigente a causa dei problemi di sovraffollamento. Sottolinea che la ministra Lorenzin ha riconosciuto in maniera tardiva il mancato rispetto degli standard relativi ai LEA in Calabria e ricorda che nel corso della campagna referendaria ha inaugurato in quella regione un reparto cardiologico in realtà non operativo. Nel segnalare che il personale sanitario in quella regione si trova in una situazione di stress, esprime il timore che su di esso sia scaricata la responsabilità di inefficienze dovute ad altri fattori. In conclusione, segnalando che si sarebbe aspettata dalla ministra Lorenzin un atteggiamento diverso anche in qualità di neo-mamma, rileva che la Calabria continua ad essere considerata da molte forze politiche terra di conquista e fabbrica di voti.

  Mario MARAZZITI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 aprile 2017. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI.

  La seduta comincia alle 14.50.

DL 13/2017: Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale.
C. 4394 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite II e XII).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 aprile 2017.

  Marialucia LOREFICE (M5S) osserva che il contenuto degli articoli del decreto-legge che investono la competenza della Commissione appare condivisibile ma marginale rispetto al complesso del provvedimento. Pag. 220In particolare, l'articolo 19-bis, relativo ai minori accompagnati, contiene elementi di garanzia in un quadro però vago. Sottolinea che non è invece condivisibile l'insieme degli interventi proposti che tra l'altro non tengono conto del lavoro della Commissione parlamentare sul sistema di accoglienza e sulle condizioni di trattenimento dei migranti e di quanto segnalato dalle organizzazioni umanitarie. Osserva che il ministro Minniti, nel corso di un'audizione presso tale Commissione, ha manifestato una disponibilità al dialogo non corrispondente alla realtà fattuale.
  Rileva che di fatto il provvedimento legittima gli hotspot, contribuendo in tal modo a una violazione dei diritti umani, come segnalato anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Ricordando che il fenomeno migratorio in Italia risale ormai ai primi anni Novanta, critica in maniera decisa la mancanza di una risposta strutturale che causa la continua adozione di provvedimenti di emergenza come quello in esame. Appaiono necessarie concrete iniziative da parte dell'Unione europea, in luogo di una solidarietà «solo a parole». Segnala che le modifiche proposte al Regolamento cosiddetto Dublino 3 appaiono in realtà di carattere peggiorativo ed osserva che in assenza di ricollocamento dei migranti l'utilizzo degli hotspot appare inutile.
  Sottolinea che il provvedimento, proponendo solo una nuova denominazione, Centri di permanenza per i rimpatri, perpetua di fatto i Centri di identificazione ed espulsione, luoghi caratterizzati dalla violazione dei diritti umani. Segnala la scarsa chiarezza rispetto ad una distribuzione più omogenea dei migranti sul territorio nazionale e i rischi connessi ad una maggiore ricorso ad operatori privati. Segnala, inoltre, che l'eliminazione di un grado di giudizio per quanto riguarda le richieste di asilo diminuisce le garanzie giuridiche senza assicurare una maggiore velocità dei processi, in quanto la maggior parte dei ritardi trovano origine nell'operato della Corte di Cassazione. In conclusione, preannuncia una posizione nettamente contraria del suo gruppo sul provvedimento in discussione, ricordando che l'Italia ha siglato accordi bilaterali in materia di immigrazione con Paesi quali la Turchia, la Libia e il Sudan caratterizzati da costante violazione dei diritti umani.

  Filippo FOSSATI (MDP), nell'esprimere apprezzamento per l'attenta analisi del provvedimento in esame effettuata dal relatore Beni, rileva, richiamandosi anche all'intervento della collega Lorefice, che al di là delle disposizioni maggiormente di competenza della Commissione, l'impianto complessivo del provvedimento presenta forti criticità. In particolare, l'eliminazione di un grado di giudizio e l'istituzione delle sezioni specializzate configurano un diritto che si applica a determinate figure sociali, diritto caratterizzato da modalità e tempi diversi rispetto alla norma, senza alcuna garanzia di velocizzazione dei procedimenti e con il rischio che si proceda per lo più senza la presenza fisica delle parti coinvolte. A tale procedura speciale consegue un affievolimento dei diritti individuali con la conseguente possibilità di censure da parte di organismi giuridici internazionali.
  Nel condividere l'opportunità di prevedere percorsi di integrazione per i migranti anche attraverso l'inclusione in attività socialmente utili, segnala che l'approccio in tal senso adottato dal provvedimento appare inadeguato e rischioso e suscettibile di creare reazioni ostili. In conclusione auspica che vi sia un'apertura rispetto alla possibilità di apportare miglioramenti al provvedimento in esame.

  Marco RONDINI (LNA) segnala che la disposizione sui lavori di pubblica utilità, contenuta nel provvedimento, appare lontana dalla realtà, osservando che andrebbe limitata solo a quei soggetti per cui è riconosciuta qualche forma di protezione. Vi è, infatti, uno spreco di risorse pubbliche sei si promuove l'integrazione di soggetti che in realtà dovrebbero essere rimpatriati. Ricorda che considerazioni in tal senso sono state espresse anche da soggetti del mondo cooperativo auditi dalla Commissione Pag. 221parlamentare sul sistema di accoglienza e sulle condizioni di trattenimento dei migranti. Segnala, inoltre, l'esperienza di un comune della provincia di Milano che ha visto una bassissima adesione da parte dei migranti presenti in una struttura del territorio rispetto alla proposta di svolgere attività di pubblica utilità. Ricorda che negli ultimi anni sono arrivati in Italia oltre mezzo milione di migranti irregolari, di cui oltre la metà ha fatto perdere le sue tracce non avendo diritto a forme di protezione. Nel ribadire la contrarietà del suo gruppo al provvedimento, motivata anche dal fatto che alcuni annunci del Governo non trovano riscontro nel testo presentato, critica il fatto che non sia stato eliminato l'istituto della protezione umanitaria, che esiste solo nel nostro Paese e viene accordato in maniera troppo facile.
  Esprime, invece, una valutazione favorevole per quanto riguarda l'eliminazione di un grado di giudizio, osservando che tale misura può agevolare il rimpatrio di chi non ha diritto a forme di protezione e sottolineando di non condividere le preoccupazioni espresse dal collega Fossati circa le possibile censure a livello internazionale, posto che misure analoghe sono state adottate anche da altri Paesi. In conclusione, ribadisce che si è in presenza di un provvedimento propagandistico ed evidenzia che andrebbe invece potenziata l'attività di contrasto alla tratta di esseri umani anche attraverso accordi bilaterali per il rimpatrio dei migranti motivati da ragioni economiche.

  Elena CARNEVALI (PD), nel segnalare che il nostro Paese ha svolto tutti i «compiti a casa» richiesti dall'Unione europea, rileva che è mancata la disponibilità ad effettuare realmente la prevista ricollocazione dei migranti e che appare pertanto essenziale un esito adeguato dei negoziati sul cosiddetto Dublino 4. Nel giudicare positiva l'introduzione di una definizione più precisa degli hotspot e ricordando che appaiono migliorate le condizioni di vita in tali strutture, ricorda che permangono aspetti problematici legati soprattutto ad una permanenza eccessiva.
  Manifesta apprezzamento per le modifiche introdotte dal Senato per quanto riguarda le procedure giudiziarie, ampliando il numero delle Corti d'appello interessate e garantendo maggiore collegialità, segnalando che permangono ritardi per quanto concerne i procedimenti amministrativi. In risposta al collega Rondini, ricorda che la protezione umanitaria viene accordata solo in relazione a poco più di un quinto delle domande effettuate. Ricorda inoltre, rispetto a quanto segnalato dal collega Fossati, che il provvedimento prevede lo svolgimento di lavori socialmente utili su base volontaria e dissente da quanto riportato dal collega Rondini rispetto alle dichiarazioni rese in audizione degli esponenti del mondo cooperativo. Questi, infatti, hanno riconosciuto l'opportunità di favorire l'inclusione attraverso determinate forme di attività, limitandosi a segnalare solo i problemi legati allo spreco costituito da un processo formativo vanificato da una successiva espulsione. Esprime, in conclusione, qualche preoccupazione circa la possibilità che organismi giuridici internazionali formulino critiche in relazione alle nuove procedure individuare in materia di esame delle richieste di protezione.

  Marco RONDINI (LNA) chiarisce, in replica all'intervento collega Carnevali, di aver voluto segnalare la grande sproporzione tra i dati relativi al riconoscimento dello status di profugo rispetto alla protezione internazionale accordata in maniera assai più ampia. Ribadisce poi che gli esponenti del mondo cooperativo, seppure indirettamente, hanno sottolineato lo spreco di risorse connesso ad un'attività formativa che in molti casi riguarda soggetti che non possono rimanere in maniera lecita in Italia.

  Paolo BENI, relatore, rileva come la discussione svolta abbia inevitabilmente toccato il complesso del provvedimento, segnalando come il problema dell'immigrazione in sede parlamentare venga affrontato Pag. 222in maniera frammentata, a causa delle specifiche competenze delle diverse Commissioni. Nel rilevare che gli interventi effettuati hanno prospettato criticità, in qualche caso di segno opposto, osserva che non tutte appaiono condivisibili. Ricorda, infatti, che molte misure adottate, ad esempio quella dell'aumento delle risorse disponibili, sono state sollecitate proprio dal Parlamento. Segnala che a suo avviso sarebbe opportuna una risposta strutturale rispetto al tema dell'immigrazione, che esula però dal perimetro del provvedimento in discussione. Riguardo agli hotspot, ricorda che la Commissione parlamentare sul sistema di accoglienza e sulla condizione di trattenimento dei migranti ha valutato positivamente il modello di gestione corrente, individuando come punto critico quello di una mancata regolazione dal punto di vista normativo che viene fornita proprio con il testo in esame. Osservando che l'eliminazione di un grado di giudizio potrà essere eventualmente valutata dalla Corte costituzionale sottolinea che la procedura attuale, più che offrire maggiori garanzie, ha come risultato quello di protrarre fino a tre anni la permanenza in centri di accoglienza per addivenire spesso ad un rigetto delle richieste di riconoscimento di protezione internazionale. Sottolinea quindi la necessità di sperimentare soluzioni alternative. Formula, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4), dando conto dei motivi di apprezzamento della parte del decreto-legge che riguarda le competenze della Commissione Affari sociali.

  Mario MARAZZITI, presidente, auspica che si possa tenere conto, in futuro, dell'esigenza di assicurare le garanzie previste dal provvedimento, messe in evidenza nello stesso parere, anche per quanto riguarda le strutture realizzate in Paesi con i quali l'Italia stipula appositi accordi in materia di migrazioni.

  Filippo FOSSATI (MDP), nel ribadire che sarebbe possibile migliorare il testo in discussione, preannuncia un voto contrario alla proposta di parere formulata dal relatore.

  Donata LENZI (PD), preannuncia il voto favore del suo gruppo sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.45.

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 5 aprile 2017.

Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.
C. 1142-1298-1432-2229-2264-2996-3391-3561-3584-3586-3596-3599-3630-3723-3730-3970-A.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 15.45 alle 16.35.

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