CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 marzo 2017
783.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 14 marzo 2017. — Presidenza della vicepresidente Rosa Maria VILLECCO CALIPARI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista.
Nuovo testo C. 3558 Dambruoso.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, introducendo l'esame del provvedimento, riferisce che il testo della proposta di legge C. 3558 Dambruoso e altri, come risultante dall'approvazione di emendamenti nella Commissione di merito, reca misure volte alla prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo jihadista, nonché al recupero umano, sociale, culturale e professionale di soggetti già coinvolti in fenomeni di radicalizzazione. Sottolinea che la proposta, ampiamente modificata dalla Commissione affari costituzionali, è ora volta anche a favorire la cosiddetta de-radicalizzazione e il recupero – in termini di integrazione sociale, culturale e lavorativa – dei soggetti interessati, siano essi cittadini italiani o stranieri residenti in Italia.
  Ricorda che il decreto-legge n. 7 del 2015 – che ha disposto anche la proroga delle missioni internazionali per il periodo dal 1o gennaio al 30 settembre 2015 – ha introdotto nell'ordinamento importanti misure per rafforzare e attualizzare gli strumenti di prevenzione e repressione penale dell'estremismo jihadista nel territorio dello Stato. Tuttavia esiste il rischio che misure puramente repressive possano condurre a un ulteriore sentimento di esclusione di individui e di gruppi già marginalizzati. L'iniziativa legislativa in esame intende colmare questa lacuna e, a tale scopo, introduce nell'ordinamento Pag. 93strumenti idonei a contrastare questo nuovo fenomeno sul nascere, nonché a recuperare e reinserire nella società i soggetti coinvolti in fenomeni di radicalizzazione.
  Passando ai contenuti della proposta di legge, osserva in primo luogo che essa reca adesso un nuovo titolo dove si precisa il carattere violento dell'estremismo di cui s'intende prevenire la radicalizzazione, nonché il fatto che si fa riferimento a quello di matrice jihadista.
  L'articolo 1 specifica le finalità del provvedimento. La Commissione di merito ha poi introdotto gli articoli da 1-bis a 1-quater, che, rispettivamente, hanno istituito il Centro nazionale sulla radicalizzazione (CRAD), i Centri di coordinamento regionali sulla radicalizzazione e il Comitato parlamentare per il monitoraggio dei fenomeni di radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista. Il nuovo articolo 1-quinquies stabilisce i compiti del Comitato, mentre il nuovo articolo 1-sexies prevede che questo presenti annualmente al Parlamento una Relazione sui fenomeni inerenti alla radicalizzazione e all'estremismo violento di matrice jihadista. Il Centro nazionale sulla radicalizzazione raduna rappresentanti dei Ministeri interessati. Non è però prevista la presenza del Ministero della difesa.
  L'articolo 2 originariamente prevedeva la partecipazione di tutti gli appartenenti alle Forze di polizia, comprese quelle ad ordinamento militare – e, quindi, l'Arma dei carabinieri e il Corpo della Guardia di finanza – ad appositi corsi di formazione specialistica per imparare a riconoscere e a interpretare segnali di radicalizzazione e di estremismo jihadista. Nel corso dell'esame in sede referente la disposizione è modificata e l'ambito delle categorie interessate dai corsi è stato ampliato anche alle Forze armate, prevedendo per tutto il personale, anche militare, una formazione specialistica. Si tratta di un punto sicuramente condivisibile in relazione al quale ritiene tuttavia necessario prevedere una formazione specifica in materia di contrasto dei fenomeni di radicalizzazione anche per il personale militare che partecipa alle missioni internazionali.
  Proseguendo con le modifiche apportate dalla Commissione affari costituzionali al testo iniziale, evidenzia che è stato soppresso l'articolo 3 che prevedeva l'istituzione, presso il Ministero dell'interno, del Sistema informativo sui fenomeni di radicalismo jihadista.
  Quanto all'articolo 4, la disposizione si occupa di predisporre misure idonee a prevenire episodi di radicalizzazione fra i giovanissimi in ambito scolastico, mentre l'articolo 5 prevede interventi per l'inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti a rischio individuati dal Centro nazionale o dai Centri di coordinamento regionali sulla radicalizzazione.
  Il nuovo articolo 5-bis autorizza la spesa, pari a 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017, da destinare a progetti di formazione universitaria e post-universitaria per la formazione di figure professionali specializzate.
  L'articolo 6 disciplina le attività di comunicazione e informazione volte a favorire l'integrazione e il dialogo interculturale e interreligioso, nonché a contrastare il radicalismo e la diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista.
  Infine, l'articolo 7 prevede l'adozione, da parte del Ministro della giustizia, di un Piano nazionale per la rieducazione e la de-radicalizzazione di detenuti e di internati.
  Conclude preannunciando la presentazione di una proposta di parere favorevole con due condizioni, volte a chiedere alla Commissione di merito di assicurare sia la presenza di rappresentanti del dicastero della difesa nel Centro nazionale sulla radicalizzazione (CRAD), sia una adeguata formazione specialistica per il personale impegnato nelle missioni internazionali. Nel manifestare disponibilità a ragionare sulla formulazione di tali condizioni, propone di rinviare al giorno dopo l'espressione del parere, per consentire a tutti una riflessione più attenta.

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  Il sottosegretario Domenico ROSSI concorda sull'importanza di coinvolgere pienamente il dicastero della difesa nelle attività previste dal provvedimento, anche assicurando al personale delle Forze armate una formazione specialistica di livello pari a quella fornita alle Forze di polizia impegnate nel contrasto dell'estremismo violento di matrice jihadista.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) manifesta apprezzamento per la disponibilità del relatore a discutere la proposta di parere e domanda se vi siano anche margini per poter introdurre ulteriori spunti di riflessione, riservandosi di far pervenire propri suggerimenti.

  Donatella DURANTI (MDP) accoglie con favore la proposta di rinviare la votazione della proposta di parere a domani e chiede al relatore di precisare il più possibile la portata delle condizioni che si prefigge di inserire nel parere, affinché non diano luogo ad equivoci.

  Antonino MOSCATT (PD) sottolinea che il provvedimento è finalizzato a contrastare e a prevenire la radicalizzazione dell'estremismo violento di matrice jihadista e che il mondo della difesa può e deve assicurare un importante contributo per questa esigenza. Ribadisce, quindi, la propria disponibilità a ragionare sui termini delle condizioni prospettate, esprimendo l'avviso che non possa però essere messa in discussione la necessità di coinvolgere a pieno titolo il dicastero della difesa, anche al fine di disporre di una visuale più ampia sulle iniziative che è possibile intraprendere per contrastare la radicalizzazione.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.