CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 febbraio 2017
770.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 febbraio 2017. — Presidenza del presidente, Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 12.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 244/2016: Proroga e definizione di termini. Proroga del termine per l'esercizio di deleghe legislative.
C. 4304 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimersi in questa seduta in quanto il provvedimento, di prossima scadenza, è stato trasmesso dal Senato giovedì scorso ed è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea per la giornata di oggi.
  Introduce, quindi, l'esame, osservando che il decreto-legge reca norme che intervengono su svariate materie, con la comune finalità di prorogare o differire Pag. 60termini previsti da disposizioni legislative vigenti ovvero di introdurre regimi transitori. Quanto alle disposizioni che interessano le materie di competenza della Commissione difesa, osserva che queste fanno riferimento all'articolo 8 che dispone la proroga di termini in materia di competenza del Ministero della difesa.
  In particolare, rileva che il comma 1 interviene sull'articolo 2248 del Codice dell'ordinamento militare, prorogando di un anno (dal 2016 al 2017) il regime transitorio di avanzamento di grado per gli ufficiali dell'Arma dei carabinieri. Il regime autorizza il ministro della difesa a modificare, per ogni grado dei ruoli del servizio permanente, il numero complessivo di promozioni a scelta al grado superiore, nonché la previsione relativa agli obblighi di comando, la determinazione delle relative aliquote di valutazione e le permanenze minime nei gradi in cui l'avanzamento avviene ad anzianità, fermi restando i volumi organici complessivi. Evidenzia, poi, che la proroga di questo regime transitorio – secondo quanto evidenziato nella relazione illustrativa allegata al decreto-legge – si è resa necessaria perché il ruolo normale ha registrato un innalzamento dell'età media di immissione nei gradi di generale e questo, unitamente alle sopravvenute cessazioni per limiti d'età, ha determinato la costante carenza organica nei gradi di vertice. Analogamente, nel ruolo speciale si sono registrate eccedenze nel grado di capitano e vacanze nel grado di tenente colonnello.
  Il comma 2 proroga per il 2017 la validità dei limiti massimi vigenti di lavoro straordinario consentito per il personale dei corpi di polizia. Tale disposizione è finalizzata – come si legge nella relazione illustrativa – a consentire all'Arma dei carabinieri e alle altre Forze di Polizia di assicurare al personale dipendente il regolare pagamento delle ore di lavoro straordinario sin dal mese di gennaio 2017.
  Il comma 3 reca una novella al comma 379 della legge n. 190 del 2014 al fine di prorogare dal «bilancio 2016» «al bilancio 2017» il termine entro il quale le unità produttive gestite dall'Agenzie industrie difesa dovranno conseguire l'obiettivo dell'economica gestione.
  La disposizione proroga, altresì, dal 2016 al 2017, un terzo dei contratti di diritto privato sottoscritti dall'Agenzia nell'ambito delle proprie disponibilità finanziarie, al fine di assumere a tempo determinato personale tecnico o altamente qualificato per particolari e motivate esigenze cui non si può far fronte con il personale in servizio.
  Il comma 4 novella il decreto legislativo n. 177 del 2016 al fine di affidare, fino al 30 giugno 2017, la gestione stralcio delle operazioni di chiusura delle contabilità del Corpo forestale dello Stato agli uffici del Comando generale dell'Arma dei carabinieri, specificando che il coordinamento delle medesime operazioni è affidato al Capo del Corpo forestale dello Stato attualmente in servizio. La relazione illustrativa precisa che la norma si è resa necessario per consentire la chiusura delle contabilità del Corpo, operazione che richiede più tempo di quello inizialmente previsto. Sempre il comma 4 differisce dal 1o gennaio 2017 al 30 aprile 2017 il termine per l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo all'inquadramento del Capo del Corpo forestale dello Stato.
  Il comma 5, invece, prevede che, fino al 31 dicembre 2017, al personale del Corpo forestale dello Stato che transita nell'Arma dei carabinieri e che matura il diritto al collocamento in quiescenza in un termine inferiore a quello previsto dal comma 1 dell'articolo 1914 del codice dell'ordinamento militare (ovvero almeno sei anni dall'iscrizione nei fondi previdenziali integrativi), non si applichi l'iscrizione obbligatoria alla Cassa di previdenza delle Forze armate di cui all'articolo 1913 del medesimo codice. La disposizione serve a evitare che l'iscrizione obbligatoria alla Cassa di previdenza (e quindi il pagamento del relativo contributo obbligatorio) riguardi anche quel personale del Corpo forestale transitato nell'Arma dei carabinieri che, in conseguenza dell'anzianità di servizio o anagrafica, non maturerebbe Pag. 61comunque la corresponsione dell'indennità supplementare in quanto sarà collocato in pensione prima di aver raggiunto il periodo minimo necessario per la maturazione dell'indennità supplementare.
  Infine, si sofferma su alcune disposizioni introdotte dal Senato.
  In particolare, richiama il comma 5-bis che dispone la proroga di un anno (fino al 31 maggio 2018) del mandato dei componenti in carica del Consiglio centrale interforze (COCER Interforze) della rappresentanza militare, nonché dei consigli centrali intermedi (COIR) e di base (COBAR) dell'Esercito italiano, della Marina militare, dell'Aeronautica militare, dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza, eletti nelle categorie del personale militare in servizio permanente e volontario, nonché la proroga di un anno (fino al 15 luglio 2018) del termine per concludere i procedimenti elettorali per il rinnovo dei consigli di rappresentanza. Come precisato nel successivo comma 5-ter tali proroghe non devono recare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  L'ultima disposizione introdotta dal Senato, il comma 5-quater, dispone la proroga, per gli anni 2017-2019, della corresponsione dell'assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare. Si tratta dell'assegno che compete ad alcuni invalidi di guerra e per servizio militare, qualora gli enti preposti non siano in grado di procedere, entro un determinato termine temporale, all'assegnazione dell'accompagnatore.
  Alla luce di quanto evidenziato presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Emanuela CORDA (M5S) esprime disappunto per le disposizioni introdotte durante l'esame del provvedimento al Senato, che prorogano, per l'ennesima volta, il mandato dei componenti delle cariche elettive della rappresentanza militare.
  Ricorda, infatti, che già nel precedente decreto-legge di proroga di termini era stato previsto un nuovo rinvio delle elezioni degli organi della rappresentanza militare e, tuttavia, tale scelta si giustificava allora alla luce della necessità di consentire la conclusione dell’iter delle proposte di legge in materia di riforma della rappresentanza militare che questa Commissione aveva avviato (C. 1963 e abbinate). Osserva che l'iniziativa legislativa in questione è oramai su un binario morto e, pertanto, la nuova proroga priva i militari del diritto a eleggere i loro rappresentanti senza recare alcuna plausibile motivazione a sostegno di tale decisione.
  Lamenta, poi, l'impossibilità di discutere gli emendamenti che verranno presentati al decreto-legge in Assemblea, poiché, molto verosimilmente, il Governo si appresta a porre sul provvedimento la questione di fiducia: e ciò rende la situazione ancora più inaccettabile. Auspica, infine, che questa possa essere l'ultima proroga del mandato dei componenti dei consigli della rappresentanza e preannuncia che in Assemblea chiederà al Governo di impegnarsi formalmente su questo punto, attraverso la presentazione di un apposito ordine del giorno.
  Preannuncia, in conclusione, il voto contrario sulla proposta di parere del presidente e presenta una proposta di parere alternativa (vedi allegato 2).

  Michele PIRAS (SI-SEL) manifesta, a sua volta, perplessità sulla legittimità di questa ulteriore proroga del mandato dei componenti delle cariche elettive della rappresentanza militare, sottolineando come siano del tutto oscure le motivazioni di tale decisione.
  Nutre, poi, serie preoccupazioni che questa ulteriore proroga possa di fatto delegittimare la rappresentanza militare, poiché i delegati eletti in tempi oramai lontanissimi sono ormai poco rappresentativi del personale militare. È il contrario di quanto il proprio gruppo ha sostenuto durante il dibattito sulle proposte di legge di riforma della rappresentanza militare, chiedendo a gran voce più democrazia per quel mondo.Pag. 62
  Preannuncia, quindi, il voto contrario sulla proposta di parere del presidente, lamentando l'impossibilità di apportare modifiche al provvedimento, anche in considerazione della questione di fiducia che su di esso verrà posta dal Governo.

  Tatiana BASILIO (M5S) ricorda che in occasione dell'attività conoscitiva svolta dalle Commissioni I e IV sullo schema di decreto legislativo che ha disposto il transito del personale del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri era stato sollevato con forza il problema della perdita dei diritti sindacali per il personale civile del Corpo che, a seguito del transito, veniva assoggettato al regime militare dell'Arma. Osserva che tale personale, già privato dei diritti sindacali e in parte dei diritti politici, viene ora privato – con la proroga di un ulteriore anno del mandato dei componenti dei consigli centrali e intermedi della rappresentanza militare – anche della possibilità di eleggere i propri rappresentanti.
  Fa presente di aver ricevuto moltissime segnalazioni da parte di militari amareggiati e scontenti per essere stati nuovamente privati della loro voce e critica apertamente la scelta di non consentire il regolare svolgimento delle elezioni dei comitati. Tale atteggiamento deprecabile dimostra, altresì, come l'Esecutivo non attribuisca la giusta importanza alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) sui diritti sindacali dei militari. Dichiara che è vergognoso privare della loro voce persone che servono la patria con sacrificio e merito.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) rileva che gli stessi gruppi di opposizione che hanno sempre criticato i comitati della rappresentanza militare chiedendone la riforma, ora li difendono e ne chiedono il rinnovo. A parte questo, ammette con rammarico, essendo relatrice sul provvedimento, che il comitato ristretto costituito nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di riforma del sistema della rappresentanza militare (C. 1963 e abbinate) non ha raggiunto il risultato cui tendeva, vale a dire quello di trovare punti di incontro tra i gruppi su questa materia. È emerso con chiarezza che le posizioni di fondo sono inconciliabili e che non resta altro a questo punto che rimettere la discussione al plenum della Commissione. Rileva che un anno fa la situazione era diversa, nel senso che il lavoro del comitato ristretto sembrava potesse arrivare a un risultato utile, e per questa ragione si era lei stessa fatta promotrice dell'iniziativa legislativa che ha portato alla proroga della durata dei comitati di rappresentanza militare fino al 2017. Sottolinea che il ritardo nei lavori del comitato non è imputabile né alla relatrice né alla maggioranza, che hanno dimostrato apertura, proponendo una prima ipotesi di testo unificato e invitando i gruppi di opposizione a formulare proprie proposte, anche per iscritto. Prende atto che alcuni gruppi hanno aderito all'invito, segnatamente quelli del MoVimento 5 Stelle e di Forza Italia, e che altri, cioè il gruppo di Sinistra italiana – SEL, hanno chiarito di non poter avanzare proposte in ragione di una completa contrarietà rispetto alle impostazioni di fondo del testo discusso nel comitato ristretto. Sottolinea, però, che il comitato sta ancora attendendo, ormai da mesi, il contributo di proposte scritte promesso da alcuni, che non lo hanno mai fatto pervenire.

  Emanuela CORDA (M5S) chiarisce che la contrarietà del suo gruppo alla proroga degli attuali comitati di rappresentanza non nasce da un cambiamento del giudizio di valore su di loro e sull'attuale sistema della rappresentanza militare. Si tratta di un sistema inadeguato, che deve essere completamente riformato per assicurare anche al personale militare una reale rappresentanza. Proprio perché vuole che il personale militare abbia una rappresentanza il suo gruppo si oppone alla proroga dei comitati esistenti, che sono stati eletti nel 2012 e non possono quindi essere considerati rappresentativi neanche nello schema della legislazione vigente. Quanto alle proposte di legge C. 1963 e abbinate, sottolinea che il suo gruppo ha sempre, Pag. 63chiaramente e in tutte le sedi affermato di essere contrario a una riforma che non riveda in radice l'attuale sistema di rappresentanza; ciò premesso, ha comunque sempre collaborato con la maggioranza, partecipando assiduamente ai lavori e avanzando proposte anche scritte. Non è quindi possibile addebitare al suo gruppo nessun ritardo nei lavori del comitato. Esprime in conclusione un giudizio fortemente negativo sulla scelta del Senato di prorogare ulteriormente organi ormai privi di rappresentatività.

  Donatella DURANTI (SI-SEL) non comprende le ragioni dell'ulteriore proroga del mandato dei componenti i consigli elettivi della rappresentanza militare, sottolineando come le ultime elezioni risalgano addirittura al 2012.
  Invita, quindi, il Governo a restituire al personale militare il diritto di eleggere i propri rappresentanti, precisando che questo non significa voler rivalutare il ruolo della attuale rappresentanza militare, giacché il gruppo di SI-SEL ha sempre sostenuto la necessità di introdurre il sindacato anche nel comparto difesa. La richiesta serve solo a evitare che l'attuale rappresentanza non possa neanche più dirsi tale, essendo del tutto priva di rappresentatività, perché formata senza alcuna democraticità.
  Esprime un giudizio critico, infine, sulle modalità con le quali queste disposizioni sono state introdotte nel provvedimento al Senato, mediante un vero e proprio blitz condotto da alcuni. Lamenta inoltre il fatto che il suo gruppo non ha potuto esprimere la propria posizione sia per non avere componenti nella Commissione di merito sia perché l'esame nell'Assemblea plenaria è stato strozzato dal voto di fiducia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 12.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 21 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 12.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
(COM(2016)710 final e relativi allegati).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 5).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei documenti in titolo, rinviato nella seduta dell'8 febbraio 2017.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, fa presente di aver predisposto una proposta di parere favorevole che tiene conto dei suggerimenti avanzati dal deputato Artini (vedi allegato 3) e la sottopone alla Commissione esprimendo l'avviso che si possa procedere alla votazione nella prossima seduta.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire e non essendovi obiezioni alla proposta del relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.40.

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