CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 13 febbraio 2017
765.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 86

AUDIZIONI INFORMALI

  Lunedì 13 febbraio 2017.

Sui profili attuativi della legge n. 107 del 2015.
Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali delle categorie direttamente interessate.

  L'audizione informale si è svolta dalle 16.15 alle 18.20.

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 13 febbraio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 19.

DL 237/2016: Disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio.
C. 4280 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso.

  Maria Grazia ROCCHI (PD), relatrice, precisa che la Commissione è chiamata a esprimersi, in particolare, su un articolo del disegno di legge in esame, introdotto durante l'esame in Senato, che lo ha approvato con modificazioni, in data 8 febbraio 2017, con voto di fiducia.
  Sottolinea che le finalità complessive del provvedimento sono state ampiamente evidenziate nel corso del dibattito svoltosi presso l'altro ramo del Parlamento. In particolare, il presidente della 6a Commissione del Senato, ha sottolineato che questo decreto-legge aggiunge un'altra pietra portante nella costruzione del sistema bancario italiano che si basa su una serie di interventi precisi e puntuali che hanno una loro razionalità e coerenza in risposta anche all'interlocuzione con l'Unione europea. Nel corso degli ultimi anni, il sistema bancario italiano è stato sottoposto a condizioni di crescenti difficoltà, legate a molteplici fattori, il primo dei quali è la Pag. 87prolungata recessione legata alla crisi finanziaria internazionale che ha portato a una significativa contrazione economica. La conseguenza è stata l'aumento delle insolvenze delle imprese e, quindi, dei crediti deteriorati. Inoltre, i tassi di interesse molto bassi hanno determinato una diminuzione della redditività delle banche. L'inasprimento dei vincoli di natura regolamentare, concernenti i requisiti patrimoniali e di liquidità, hanno poi ulteriormente aggravato il sistema.
  In risposta alle molteplici strumentalizzazioni che hanno accompagnato il dibattito su questo decreto-legge, sottolinea che sostenere le banche in difficoltà in questo difficile periodo congiunturale equivale a proteggere il risparmio ivi contenuto ed evitare serie ripercussioni a danno dei risparmiatori. La stabilità del sistema creditizio è, infatti, un valore; mantenere salda la fiducia pubblica nel sistema bancario è una funzione pubblica primaria. A questo proposito, ricorda che la Costituzione, all'articolo 47, prevede che il risparmio deve essere tutelato.
  Il provvedimento è articolato in quattro Capi. Il primo reca misure di sostegno alla liquidità: con esso si concretizza la concessione di una garanzia dello Stato sulle passività di singole banche. Il Capo II, invece, prevede misure di sostegno alla solvibilità, con la possibilità di un intervento precauzionale diretto dello Stato nel patrimonio di una banca, che risulti patrimonialmente carente. Il Capo III riguarda le disposizioni finanziarie. Infine, il Capo IV reca misure urgenti per il sistema bancario che prevedono la possibilità di un meccanismo di ristoro in favore di investitori non qualificati e non professionali che siano detentori di obbligazioni subordinate. Quest'ultima misura è un trattamento riservato, quindi, agli investitori non istituzionali e si giustifica in funzione della tutela della fiducia del pubblico nei confronti delle banche.
  Il profilo sul quale la Commissione è chiamata a esprimere un parere, l'articolo 24-bis, contiene disposizioni generali in materia di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Ricorda che, in data 14 settembre 2016, la Commissione si era già pronunciata sul tema in occasione dell'esame in sede consultiva della proposta di legge recante «Disposizioni concernenti la comunicazione e la diffusione delle competenze di base necessarie per la gestione del risparmio privato nonché istituzione di un'Agenzia nazionale per la loro promozione» (C. 3666 e abbinate). La Commissione aveva espresso parere favorevole nella convinzione che gli utenti devono essere messi in grado di poter effettuare scelte razionali e consapevoli quando prendono decisioni finanziarie e che devono essere adottati gli strumenti necessarie per aumentare la comprensione dei rischi inerenti alle diverse operazioni; ciò è necessario per garantire ai cittadini l'effettivo esercizio delle libertà individuali attraverso la rimozione degli ostacoli alla partecipazione all'organizzazione economica e sociale del paese, in coerenza con la Carta costituzionale. Le disposizioni dell'articolo 24-bis rispondono a questa esigenza, tanto più sentita dopo le perdite sofferte dai risparmiatori italiani durante la crisi finanziaria e le recenti vicende legate al dissesto di diversi istituti di credito che hanno riportato la questione della tutela dei risparmiatori al centro del dibattito politico del nostro Paese, sfociata nell'adozione del decreto-legge di cui oggi ci occupiamo. Con il comma 1 vengono esposte le finalità delle disposizioni, ovvero, garantire, organizzare, monitorare una serie di azioni sinergiche e sistematiche, curate da soggetti pubblici e privati ai quali è istituzionalmente affidata la comunicazione e la diffusione di informazioni, e atte a favorire l'acquisizione delle competenze di base a tutela del consumatore e per un utilizzo più consapevole degli strumenti e dei servizi finanziari offerti dal mercato. Il comma 2 a tale scopo definisce, in conformità con quanto già espresso in sede internazionale dall'OCSE, il concetto di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Essa in particolare consiste nel processo attraverso il quale le persone migliorano la loro comprensione degli strumenti e dei prodotti finanziari, ivi compresi quelli di natura Pag. 88assicurativa e previdenziale e sviluppano le competenze necessarie ad acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità finanziarie. Il comma 3 affida al Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, il compito di adottare un programma per una Strategia nazionale per l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, che dovrà essere trasmesse alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti. Detta Strategia si conforma ai seguenti princìpi: organizzare in modo sistematico il coordinamento dei soggetti pubblici e privati già attivi sulla materia, ovvero di quelli che saranno attivati dal programma, garantendo che gli interventi siano continui nel tempo, promuovendo lo scambio di informazioni tra i soggetti e la diffusione delle relative esperienze, competenze e buone pratiche e definendo le modalità con cui le iniziative di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale possano entrare in sinergia e collegarsi con le attività proprie del sistema nazionale dell'istruzione; definire le politiche nazionali in materia di comunicazione e di diffusione di informazioni volte a promuovere l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale; prevedere la possibilità di stipulare convenzioni atte a promuovere interventi di formazione con associazioni rappresentative di categorie produttive, ordini professionali, organizzazioni senza fini di lucro e università, anche con la partecipazione degli enti territoriali. I commi da 6 a 11 dettano la disciplina relativa all'istituzione, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, di un Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria per l'attuazione della Strategia nazionale da effettuarsi con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica e con il Ministro dello sviluppo economico. Il Comitato ha il compito di promuovere e programmare iniziative di sensibilizzazione in tema di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. È composto da undici membri ed è presieduto da un direttore, nominato dal Ministro dell'economia e delle finanze d'intesa con il Ministro dell'istruzione, università e ricerca scientifica tra personalità con comprovate competenze ed esperienza nel settore. I membri diversi dal direttore, scelti con i medesimi criteri, sono designati: uno dal Ministro dell'economia e delle finanze, uno dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, uno dal Ministro dello sviluppo economico, uno dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, uno dalla Banca d'Italia, uno dalla Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), uno dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), uno della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), uno dal Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti ed uno dall'Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo dei consulenti finanziari (OCF). I membri del Comitato, nonché il direttore, durano in carica tre anni e l'incarico può essere rinnovato per una sola volta. La relativa attività, espletata attraverso riunioni periodiche, può essere organizzata, ove necessario, in specifici gruppi di ricerca, appositamente costituiti, cui potranno partecipare accademici e esperti della materia. La partecipazione al Comitato non dà titolo ad alcun emolumento, compenso o gettone di presenza. Al Comitato è affidato il compito di individuare obiettivi misurabili, programmi e azioni da porre in essere, valorizzando le esperienze, le competenze e le iniziative maturate dai soggetti attivi sul territorio nazionale e favorendo la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati.
  Evidenzia che le disposizioni sottoposte all'esame della Commissione offrono una prima risposta alla dimostrata necessità di innalzare adeguatamente il livello della cultura finanziaria nel nostro Paese e diffondere quanto più possibile la conoscenza e la comprensione dei concetti e dei rischi finanziari, da utilizzare al fine di prendere decisioni efficaci in un insieme di contesti finanziari e consentire una partecipazione consapevole alla vita economica. Pag. 89La garanzia di una corretta informazione deve necessariamente accompagnare la crescente complessità dei prodotti bancari, finanziari e assicurativi. Le logiche di profitto non possono in alcun modo prevalere sulla capacità di orientamento dei consumatori che devono essere liberi di operare scelte consapevoli in materia di gestione del risparmio, di impiego delle risorse liquide disponibili e di utilizzo degli strumenti finanziari offerti dal mercato. Fa notare che il decreto-legge si prefiggeva l'obiettivo di tutelare la stabilità finanziaria, ma anche i risparmiatori e, gli interventi in esso previsti vanno esattamente in questo senso: tutelare i risparmiatori in una difficile fase di transizione economica. Osserva che il punto cruciale non è soltanto il provvedimento in sé, ma la sua esecuzione concreta, su cui la responsabilità passa dal Parlamento che deve approvarlo, al Governo, che deve dare attuazione alla normativa in esame avendo per orizzonte l'interesse del sistema bancario, che deve essere risanato, e quello del risparmiatore che ad esso ha affidato i propri averi. Formula, in conclusione, una proposta di parere favorevole.

  Gianluca VACCA (M5S), preannunciando la sua astensione, esprime la contrarietà del suo Gruppo sul provvedimento nel suo complesso, del quale, tuttavia, condivide sostanzialmente la parte di interesse della Commissione, ricompresa nelle disposizioni dell'articolo 24-bis.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, mette ai voti la proposta di parere favorevole.

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 19.15.