CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 ottobre 2016
713.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 77

INTERROGAZIONI

  Martedì 25 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Ignazio ABRIGNANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonio Gentile.

  La seduta comincia alle 12.10.

5-08938 Prodani: Riapertura del procedimento di VIA per l'impianto di rigassificazione GNL di Zaule.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini Pag. 78riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Aris PRODANI (Misto), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che non aggiunge elementi conoscitivi rispetto a quanto riportato dagli organi di stampa. Ricorda che l'Autorità portuale nello scorso mese di gennaio ha trasmesso una richiesta specifica di riapertura della VIA al Ministero dell'ambiente in quanto una porzione del territorio potenzialmente interessato dall'insediamento dell'impianto avrebbe potuto correre seri rischi ambientali in base a studi recenti. A questa richiesta dell'Autorità portuale il Ministero dell'ambiente ha rinviato alla più opportuna sede autorizzativa del Ministero dello sviluppo economico, secondo una modalità di reciproco rinvio tra i due Dicasteri più volte sperimentata nel passato sulla vicenda oggetto del suo atto ispettivo. Nell'attesa di una risposta definitiva da parte del Governo, assicura che continuerà a seguire l'evolversi della situazione relativa all'impianto di rigassificazione di Zaule.

5-09026 Lodolini: Progetto presentato dalla società Snam Rete Gas nel comune di Monte San Vito.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Emanuele LODOLINI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, precisando che l'ARPAM ha sempre considerato insufficienti le indicazioni fornite dall'amministrazione comunale nel merito delle emissioni dal momento che non consentono di valutare l'impatto ambientale del progetto presentato da Snam Rete Gas.

5-09103 Albini: Problematiche relative al recepimento della direttiva «Bolkestein».

  Lorenzo BECATTINI (PD) dichiara di aver sottoscritto l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Lorenzo BECATTINI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta. Ricorda che il 3 novembre 2015 è stata approvata dalla Commissione la risoluzione Taranto 7-00822 che impegnava il Governo «a promuovere l'attivazione di un tavolo di lavoro – che veda la partecipazione di tutti i livelli istituzionali ed amministrativi interessati, nonché, delle associazioni di categoria delle imprese del commercio su aree pubbliche maggiormente rappresentative – finalizzato all'individuazione di ogni iniziativa utile alla soluzione dei problemi organizzativi connessi alla piena operatività dell'intesa del 5 luglio 2012 sui criteri da applicare nelle procedure di selezione per l'assegnazione di posteggi su aree pubbliche, in attuazione dell'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, di recepimento della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno». L'atto di indirizzo impegnava altresì il Governo a valutare l'opportunità di una rinnovata fase di approfondimento e discussione del quadro giuridico europeo in materia di posteggi su aree pubbliche. Si auspicava pertanto un confronto tecnico tra le parti per dirimere alcune questioni che ancora oggi non sono state chiarite dal punto di vista procedimentale.
  Osservato che l'intesa del 5 luglio 2012 disponeva che la procedura per gli 8 mila comuni italiani si sarebbe dovuta concludere entro il 7 maggio 2017, sottolinea che nessun comune ha ancora fatto il bando per le gare perdendo inutilmente tre anni di tempo. Chiede pertanto come sia possibile effettuare ora le gare con soli sei mesi a disposizione. Sollecita il Governo a dirimere gli aspetti tecnici ancora insoluti, rilevando in particolare che i mercati periferici dei comuni hanno spesso a disposizione posti vuoti. Ritiene che il problema riguardi attualmente solo l'Italia che si troverà nella situazione in cui altri potranno Paesi europei potranno fare le gare sul territorio italiano ma ben difficilmente un piccolo operatore potrà conquistare uno spazio in altri Paesi, restando Pag. 79tale possibilità che riservata solo ai grandi gruppi. Ritiene che se nel 2010 la materia del commercio sulle aree pubbliche fosse stata trattata diversamente, come sollecitato dalla Commissione Attività produttive, dalle associazioni di categoria e dalle regioni, non ci si troverebbe nell'attuale situazione in cui le logiche della concorrenza sono applicate solo al commercio ambulante escludendo altre situazioni. Al riguardo, ricorda che le regole per le gare sulla distribuzione del gas sono vigenti dal 2011 ma ancora non se ne è svolta nemmeno una in quanto i comuni non sono ancora pronti.

  Ignazio ABRIGNANI (SCCI-MAIE), presidente, nel dichiarare di aver sottoscritto l'interrogazione, sottolinea che bisogna dare tempo ai comuni di preparare le gare.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) dichiara di aver sottoscritto l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE ribadisce la disponibilità ad affrontare la questione con il contributo di tutti, in particolare dei parlamentari.

5-02876 Peluffo: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Ericsson di Vimodrone.
5-09325 Valente: Utilizzo dei finanziamenti erogati a favore dell'azienda Ericsson e iniziative a favore dell'area ricerca e sviluppo.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE. risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Simone VALENTE (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta. Evidenzia la situazione di cronica instabilità cui sono sottoposti i lavoratori del gruppo Ericsson che rischiano la perdita del posto di lavoro e denuncia la miopia della politica del Governo in materia di ricerca e innovazione. Sollecita pertanto l'elaborazione di un progetto a lungo termine che valorizzi le professionalità dell'azienda Ericsson.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, sottolinea che la sua interrogazione risale al 26 maggio 2014, cioè alla settimana successiva alla notizia della possibile acquisizione di HCL centro ricerca e sviluppo della Ericsson di Vimodrone. Aggiunge che HCL è interessata ad un'operazione simile con IBM e che sarebbe utile capire se ciò rappresenti un'opportunità e un'occasione di sviluppo per il sistema Paese nel settore telecomunicazioni. Riterrebbe utile avere una visione d'insieme per individuare i protagonisti delle opere di infrastrutturazione quali la banda larga.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.05.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 25 ottobre 2016.

Audizione dell'Amministratore delegato di Versalis Spa, dottor Daniele Ferrari, sulle prospettive della chimica italiana.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.05 alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Pag. 80

Disciplina del cinema e dell'audiovisivo
C. 4080, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea MARTELLA (PD), relatore, illustra i contenuti del provvedimento in titolo.
  Il provvedimento consta di 41 articoli, organizzati in 7 Capi. Il Capo I (articoli 1-9) riguarda Disposizioni generali; il Capo II (articoli 10-11) riguarda Organizzazione; il Capo III (articoli 12-27) riguarda Finanziamento e fiscalità; il Capo IV (articoli 28-31) riguarda Interventi straordinari e altre misure per il rilancio del settore; il Capo V (articoli 32-36) riguarda Riforma e razionalizzazione della normativa vigente; il Capo VI (articolo 37) riguarda Controllo e sanzioni; il Capo VII (articoli 38-41) riguarda Disposizioni transitorie e finali.
  Il provvedimento in esame, collegato alla manovra di bilancio 2015-2017, già approvato dal Senato il 6 ottobre e trasmesso alla Camera l'11 ottobre, intende ridefinire la disciplina relativa al cinema e all'audiovisivo, a fini di rilancio e di sviluppo di un settore strategico dal punto di vista culturale e sociale, ma anche economico. Com’è noto su richiesta del Parlamento, al Senato sono state stralciate le disposizioni che prevedevano una delega al Governo per la riforma dello spettacolo dal vivo, perché si ritiene che la legge su tale argomento debba essere trattata e discussa in Parlamento così come questa del cinema e dell'audiovisivo. Il Governo ha assicurato, comunque, che il disegno di legge in cui sono confluite le disposizioni stralciate (A.S. 2287-bis) resta collegato alla manovra di finanza pubblica.
  Si segnalano sinteticamente le seguenti principali novità:
   viene istituito nello stato di previsione del Mibact, a decorrere dal 2017, il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo, alimentato, a regime, con gli introiti erariali derivanti dalle attività del settore. Il finanziamento non può essere inferiore a euro 400 mln annui;
   si introduce un sistema di contributi automatici per le opere di nazionalità italiana – a valere sull'istituendo Fondo –, che modifica la procedura attuale che prevede l'attribuzione dei finanziamenti previa verifica della Commissione per la cinematografia (di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 28 del 2004);
   si introducono contributi selettivi – sempre a valere sul Fondo –, destinati, in particolare, alle opere prime e seconde, alle opere realizzate da giovani autori, alle opere di particolare qualità artistica, alle imprese di nuova costituzione e alle microimprese;
   si prevedono apposite sezioni del medesimo Fondo destinate a finanziare, rispettivamente, il Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e il Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo;
   si introducono misure di rafforzamento della disciplina del tax credit per il settore cinematografico e audiovisivo;
   si prevede la costituzione di una sezione speciale nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese destinata a garantire operazioni di finanziamento alle imprese per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici;
   in sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l'audiovisivo;
   si delega il Governo a rivedere le disposizioni vigenti in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico – in particolare sostituendo la c.d «censura preventiva» con un sistema di responsabilizzazione degli operatori del settore nella classificazione dei prodotti – promozione delle opere europee da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi – Pag. 81in particolare introducendo procedure più trasparenti ed efficaci – rapporti di lavoro nel settore.

  In particolare, l'articolo 1 affida alla Repubblica – e, dunque, a tutte le sue componenti, dallo Stato agli enti locali – la promozione e il sostegno del cinema e dell'audiovisivo, quali fondamentali mezzi di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale, che contribuiscono alla definizione dell'identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del paese, promuovono il turismo e creano occupazione. A tal fine, si richiamano gli articoli 9, 21 e 33 della Costituzione, nonché i principi di cui all'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'UE e alla Convenzione Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali.
  Gli obiettivi dell'intervento pubblico, puntualizzati nell'articolo 3, comprendono, fra gli altri, la garanzia del pluralismo dell'offerta cinematografica e audiovisiva, il consolidamento dell'industria cinematografica nazionale, la promozione delle coproduzioni internazionali e della circolazione e distribuzione, in Italia e all'estero, della produzione cinematografica e audiovisiva, la conservazione e il restauro del patrimonio filmico e audiovisivo nazionale, la cura della formazione professionale, il sostegno dell'educazione all'immagine nelle scuole, la valorizzazione del ruolo delle sale cinematografiche e dei festival cinematografici.
  I compiti specifici dello Stato e delle regioni sono esplicitati principalmente negli articoli 4 e 10. Per quanto riguarda le funzioni statali, rispetto alla legislazione vigente, le competenze del Ministero appaiono descritte nell'articolo 10 più dettagliatamente, in particolare facendo esplicito riferimento alla promozione dell'immagine del Paese, all'attrazione di investimenti esteri, alla promozione della formazione. In particolare si prevede che spetti al Mibact, fra le altre competenze, anche quella di curare l'attuazione di accordi internazionali di coproduzione cinematografica e audiovisiva e svolgere, anche mediante accordi con l'Agenzia nazionale del turismo (ENIT), attività di promozione dell'immagine dell'Italia, attraverso il cinema e l'audiovisivo, anche a fini turistici.
  L'articolo 5 disciplina l'attribuzione della nazionalità italiana alle opere, individuandone i parametri e demandando ad un successivo DPCM la definizione dei criteri e delle modalità applicative.
  L'articolo 6 disciplina l'attribuzione della nazionalità italiana alle opere cinematografiche e audiovisive realizzate in coproduzione internazionale.
  Inoltre, l'articolo 31 affida allo Stato il pieno ed equilibrato sviluppo del mercato cinematografico, impedendo il formarsi di fenomeni distorsivi della concorrenza, mentre l'articolo 37 affida al Mibact la vigilanza e l'applicazione delle eventuali sanzioni. L'articolo 4 dispone, a sua volta, che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano concorrono alla promozione e alla valorizzazione delle attività cinematografiche e audiovisive, secondo i rispettivi statuti e sulla base della propria legislazione e sostengono l'imprenditoria cinematografica e audiovisiva anche attraverso convenzioni con le banche, per favorire l'accesso al credito a tasso agevolato. Inoltre, dispone il riconoscimento, da parte dello Stato, del ruolo e dell'attività delle Film Commission – finora previste solo dagli ordinamenti regionali e da quelli delle province autonome – alle quali può essere affidata la gestione di appositi fondi di sostegno economico al settore, stanziati tramite la regione o la provincia autonoma, derivanti anche da fondi europei. Nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano la legge si applicherà compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e delle relative disposizioni attuative. Inoltre, l'articolo 9 dispone, fra l'altro, che, nell'attuazione della legge, la Repubblica assicura la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche riconosciute.
  Le definizioni rilevanti ai fini del testo sono recate dall'articolo 2 che, oltre a introdurre il riferimento al settore audiovisivo, prevede una attualizzazione di Pag. 82qualche voce – alcune delle quali finora previste da atti secondari – e apporta modifiche a voci attualmente previste; altre voci attualmente previste, invece, non sono più presenti. Si segnalano in particolare le definizioni riguardanti le imprese cinematografiche o audiovisive, per i settori della produzione, distribuzione, post-produzione, editoria audiovisiva e di esercizio cinematografico.
  I decreti ministeriali di cui il provvedimento dispone l'adozione potranno prevedere, ove necessario, ulteriori specificazioni tecniche delle definizioni indicate, tenuto anche conto della evoluzione tecnologica del settore.
  In base all'articolo 14, per l'ammissione ai benefici delle opere cinematografiche e audiovisive resta ferma la necessità – fatta eccezione per gli incentivi fiscali di cui all'articolo 19, finalizzati ad attrarre in Italia investimenti nel settore – del riconoscimento della nazionalità italiana, che non può essere accordato, fra le altre, a opere audiovisive a carattere pornografico o che incitano alla violenza o all'odio razziale, pubblicità televisive, spot pubblicitari, televendite e telepromozioni, opere audiovisive prodotte esclusivamente a fini commerciali o promozionali, giochi, spettacoli di varietà, quiz e talk show, programmi televisivi. I parametri da considerare per l'attribuzione della nazionalità italiana sono individuati nell'articolo 5, nonché, con riferimento alle opere cinematografiche e audiovisive realizzate in coproduzione internazionale, nell'articolo 6. Inoltre, sempre per l'ammissione ai benefici, è necessario, in base all'articolo 7, che l'impresa di produzione, ultimata l'opera, ne depositi una copia, anche digitale, presso la Cineteca nazionale.
  Per il finanziamento degli interventi, l'articolo 13 prevede l'istituzione dal 2017 del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo alimentato, a regime, con gli introiti erariali derivanti dalle attività del settore. Il finanziamento non può essere inferiore a euro 400 milioni annui. Le risorse saranno ripartite fra le diverse tipologie di intervento con decreto ministeriale, destinando una quota tra il 15 per cento e il 18 per cento ai contributi selettivi e a quelli per la promozione.
  La prima tipologia di intervento è costituita dagli incentivi fiscali. In particolare, con gli articoli da 13 a 19 si intende ridisegnare, riconducendola ad unità sistematica, la disciplina del cosiddetto tax credit, del quale possono beneficiare le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione, esercizio cinematografico, le industrie tecniche, le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere, le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano. In linea generale, le aliquote sono rese modulabili e, in alcuni casi, ne viene elevato l'ammontare. In particolare, il tax credit aumenta fino al 40 per cento per i produttori indipendenti che distribuiscono il film in proprio e per le imprese esterne che investono in film che accedono ai contributi selettivi. Ulteriori agevolazioni fiscali e finanziarie sono previste dall'articolo 20. A sua volta, l'articolo 40 stabilisce che i crediti d'imposta continuino ad essere disciplinati dai decreti ministeriali vigenti sino all'emanazione della disciplina attuativa delle nuove norme. L'articolo 22 reca ulteriori agevolazioni fiscali nel settore cinematografico.
  Una seconda tipologia di intervento è costituita dagli incentivi automatici – disciplinati dagli articoli da 23 a 25 – che sostituiscono l'attuale attribuzione dei finanziamenti previa verifica della Commissione per la cinematografia. In particolare, l'importo complessivo dei contributi automatici spettante a ogni impresa è determinato sulla base di parametri oggettivi, relativi alle opere cinematografiche o audiovisive precedentemente prodotte o distribuite dalla stessa impresa. Possono essere introdotti meccanismi premianti rispetto ai risultati ottenuti da particolari tipologie di opere – fra le quali opere prime e seconde, documentari, opere di animazione – ovvero, anche con riferimento alla distribuzione internazionale, in determinati canali distributivi e in determinati Pag. 83periodi dell'anno, con particolare riferimento ai mesi estivi, ovvero su mercati particolari.
  La terza tipologia di intervento è costituita dai contributi selettivi, disciplinati dall'articolo 26, e attribuiti sulla base della valutazione di cinque esperti, destinati prioritariamente alle opere cinematografiche e, in particolare, a opere prime e seconde, opere realizzate da giovani autori, film difficili realizzati con modeste risorse finanziarie, opere di rilevante qualità artistica, nonché opere sostenute da contributi provenienti da più aziende. Ulteriori contributi selettivi sono attribuiti alle imprese operanti nel settore dell'esercizio cinematografico, a quelle di nuova costituzione, alle start-up, e a quelle che abbiano i requisiti delle microimprese, con particolare riferimento alle piccole sale cinematografiche ubicate nei comuni aventi meno di 15.000 abitanti.
  La quarta tipologia di intervento è costituita dai contributi per attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva, disciplinati dall'articolo 27. Le relative richieste possono essere presentate, fra l'altro, da enti pubblici e privati, università, Istituzioni AFAM, enti di ricerca, fondazioni, comitati ed associazioni culturali e di categoria. Segnala, in particolare, che un importo pari ad almeno il 3 per cento del Fondo (aggiuntivo rispetto alla quota tra il 15 per cento e il 18 per cento), deve essere destinato al potenziamento nelle scuole dell'offerta formativa relativa a cinema, tecniche e media di produzione, diffusione delle immagini e dei suoni, alfabetizzazione all'arte, obiettivi già indicati dalla legge sulla Buona scuola. Sempre nell'ambito della promozione, il Mibact provvede anche all'erogazione di risorse a Istituto Luce-Cinecittà, anche per il funzionamento del Museo italiano dell'audiovisivo e del cinema, Biennale di Venezia, Centro sperimentale di cinematografia, Museo nazionale del cinema di Torino, Cineteca di Bologna. Nell'ambito del Fondo sono previste, poi, due sezioni destinate a finanziare due Piani straordinari. Il primo, disciplinato dall'articolo 28, riguarda il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche, con una dotazione di 130 milioni di euro nel quinquennio 2017-2021, destinati alla concessione di contributi a fondo perduto, o di contributi in conto interessi sui mutui o sulle locazioni finanziarie, finalizzati a riattivazione di sale chiuse o dismesse, realizzazione di nuove sale, trasformazione di sale o multisale esistenti, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale. Particolari agevolazioni sono previste per le sale dei comuni con meno di 15.000 abitanti. Si prevede, inoltre, l'introduzione, da parte delle regioni e delle province autonome, di previsioni di carattere urbanistico ed edilizio volte ad incentivare il potenziamento e la ristrutturazione delle sale cinematografiche, anche in deroga agli strumenti urbanistici. Sempre in materia di sale cinematografiche, l'articolo 8 dispone che le stesse possono essere dichiarate di interesse culturale. Si tratta di una possibilità di fatto già prevista – come risulta anche dall'articolo 28, comma 1, lettera a), del testo – dall'articolo 10, comma 3, lettera d), del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che viene esplicitamente richiamato. Inoltre, lo stesso articolo 8 dispone che le regioni e le province autonome possono introdurre «previsioni» dirette a determinare la non modificabilità della destinazione d'uso delle sale cinematografiche e delle sale d'essai dichiarate di interesse culturale.
  Un'altra sezione del Fondo, disciplinata dall'articolo 29, è destinata a finanziare il Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo. La sezione ha una dotazione annua di 30 milioni di euro per il triennio 2017-2019, destinati alla concessione di contributi a fondo perduto o di finanziamenti agevolati alle imprese di post-produzione italiane, comprese le cineteche, in proporzione al volume dei materiali digitalizzati e tenendo conto della rilevanza culturale del materiale cinematografico e audiovisivo da digitalizzare, nonché della qualità tecnica e della professionalità complessiva del progetto di digitalizzazione. Pag. 84
  Ulteriori 5 milioni di euro provenienti dal Fondo sono destinati, per il 2017, alla costituzione, prevista dall'articolo 30, di una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, destinata a garantire operazioni di finanziamento alle imprese per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici. Eventuali, ulteriori, versamenti sono determinati annualmente con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Si prevede, inoltre, che le risorse della sezione possono essere incrementate anche tramite convenzioni stipulate con investitori pubblici e privati.
  L'articolo 12 prevede che ogni anno il Mibact debba presentare una relazione annuale alle Camere sullo stato di attuazione degli interventi, con particolare riferimento all'impatto economico, industriale e occupazionale e all'efficacia delle agevolazioni tributarie previste. Ulteriori novità previste dal testo attengono: all'istituzione, prevista dall'articolo 11, del Consiglio superiore del cinema e dell'audiovisivo, in sostituzione della sezione cinema della Consulta per lo spettacolo. Al Consiglio, che dura in carica 3 anni ed è composto da 11 membri, sono attribuiti compiti di consulenza e di supporto nella elaborazione ed attuazione delle politiche di settore e nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche nello stesso ambito; all'istituzione presso il Mibact, prevista dall'articolo 32, del registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive, nel quale devono essere iscritte le opere cinematografiche e audiovisive di nazionalità italiana che hanno ricevuto contributi pubblici statali, regionali e degli enti locali o finanziamenti UE. Il registro assicura la pubblicità delle informazioni relative a tutti i contributi pubblici assegnati. Nello stesso registro possono essere depositate, altresì, opere letterarie che siano destinate alla realizzazione di opere cinematografiche o audiovisive; alla previsione, recata dall'articolo 31, che l'Antitrust si può attivare anche su (semplice) segnalazione di chi vi abbia interesse e anche nel caso di posizione dominante (e non solo di operazioni di concentrazione), nonché alla previsione di trasmissione annuale alle Camere di una relazione sullo stato della concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica. Al riguardo si segnala, però, che l'argomento è affrontato, ma non in termini identici, anche nell'articolo 21 dell'atto Senato n. 2085-A (legge annuale per il mercato e la concorrenza), in corso di esame al Senato. Occorre, dunque, procedere ad un coordinamento dei due interventi normativi.
  Per alcuni argomenti, il testo conferisce deleghe al Governo. La prima, prevista dall'articolo 33, riguarda la tutela dei minori nella visione di opere cinematografiche e audiovisive. In particolare, si intende superare il sistema attuale, che prevede un controllo preventivo di tutti i film destinati alla proiezione in pubblico e all'esportazione, introducendo un meccanismo basato sulla responsabilità degli operatori del settore cinematografico e audiovisivo in ordine alla classificazione dei film prodotti e sulla vigilanza successiva da parte delle istituzioni.
  L'articolo 34 prevede, invece, una delega al Governo in materia di promozione delle opere italiane ed europee, in particolare introducendo procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e di programmazione di opere italiane ed europee da parte dei fornitori, rafforzando un sistema di mercato più funzionale a una maggiore concorrenza, una maggiore pluralità di linee editoriali e meccanismi di formazione ed equa distribuzione del valore dei diritti di sfruttamento delle opere, prevedendo un adeguato sistema di verifica, controllo, valutazione dell'efficacia e un appropriato sistema sanzionatorio.
  L'ultimo ambito di delega, previsto dall'articolo 35, riguarda i rapporti di lavoro nel settore cinematografico e audiovisivo, al fine di dettare una disciplina unitaria e sistematica, in coerenza, fra l'altro, con i principi e le finalità del cosiddetto Jobs act, ma introducendo le opportune differenziazioni in ragione dello specifico ambito di attività. Gli obiettivi sono costituiti, Pag. 85fra l'altro, dalla semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro, dal rafforzamento delle opportunità d'ingresso nel mondo del lavoro e dal riordino dei contratti di lavoro vigenti.
  Tutte le deleghe devono essere esercitate entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, secondo le modalità indicate dall'articolo 36 che prevede il meccanismo del doppio parere parlamentare. Per numerosi aspetti, infine, la definizione della disciplina applicativa è demandata ad atti secondari, in particolare decreti ministeriali o interministeriali e DPCM, la maggior parte dei quali deve intervenire entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
  Preannuncia infine una proposta di parere favorevole.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009.
C. 3945 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 ottobre 2016.

  Chiara SCUVERA (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

  Andrea VALLASCAS (M5S) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Catia POLIDORI (FI-PdL) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Esecutivo dell'Angola, fatto a Roma il 19 novembre 2013.
C. 3946 approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 ottobre 2016.

  Marco DONATI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 6).

  Andrea VALLASCAS (M5S) dichiara voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere.

  La seduta termina alle 14.15.

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