CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 ottobre 2016
713.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 13.45.

Disciplina del cinema e dell'audiovisivo.
C. 4080 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Diego ZARDINI (PD), relatore, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare – ai fini del prescritto parere – il disegno di legge C. 4080 sulla disciplina del cinema e dell'audiovisivo, approvato dal Senato il 6 ottobre scorso ed assegnato in sede referente alla VII Commissione. Il disegno di legge, che è collegato alla manovra di bilancio 2015-2017, è stato modificato durante l'esame parlamentare; la sua approvazione ha determinato l'assorbimento delle due proposte di iniziativa parlamentare di analogo contenuto.
  Il disegno di legge – che consta di 41 articoli organizzati in 7 Capi – detta i princìpi fondamentali dell'intervento pubblico a sostegno del cinema e dell'audiovisivo in quanto attività di rilevante interesse generale, che contribuisce alla definizione dell'identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del Paese. A tal fine viene introdotta una disciplina sistematica del settore cinematografico, della produzione audiovisiva e dello spettacolo, incentrata principalmente sulla razionalizzazione delle agevolazioni e degli incentivi esistenti e sulla introduzione di un nuovo meccanismo di reperimento delle risorse.
  Tra le principali novità segnala: a) l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a decorrere dal 2017, del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo, alimentato, a regime, con gli introiti erariali derivanti dalle attività del settore. Il finanziamento non può essere inferiore a 400 milioni di Pag. 73euro annui; b) l'introduzione di un sistema di contributi automatici per le opere di nazionalità italiana – a valere sull'istituendo Fondo – che sostituiscono l'attuale attribuzione dei finanziamenti previa verifica della Commissione per la cinematografia (di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 28 del 2004). In particolare, l'importo complessivo dei contributi automatici spettante a ogni impresa è determinato sulla base di parametri oggettivi, relativi alle opere cinematografiche o audiovisive precedentemente prodotte o distribuite dalla stessa impresa; c) l'introduzione di contributi selettivi – sempre a valere sul Fondo – attribuiti sulla base della valutazione di 5 esperti, destinati prioritariamente alle opere cinematografiche e, in particolare, a opere prime e seconde, opere realizzate da giovani autori, film difficili realizzati con modeste risorse finanziarie, opere di particolare qualità artistica, nonché opere sostenute da contributi provenienti da più aziende. Ulteriori contributi selettivi sono attribuiti alle imprese operanti nel settore dell'esercizio cinematografico, a quelle di nuova costituzione, alle start-up, e a quelle che abbiano i requisiti delle microimprese, con particolare riferimento alle piccole sale cinematografiche ubicate nei comuni aventi meno di 15.000 abitanti; d) la costituzione di apposite sezioni del medesimo Fondo destinate a finanziare, rispettivamente, il Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e il Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo; e) l'introduzione di misure di rafforzamento della disciplina del tax credit ossia dell'insieme dei crediti d'imposta in favore delle imprese che operano o investono nel settore cinematografico e audiovisivo. In linea generale, le aliquote sono rese modulabili e, in alcuni casi, ne viene elevato l'ammontare; f) la costituzione di una sezione speciale nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese destinata a garantire operazioni di finanziamento alle imprese per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici; g) in sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, l'istituzione del Consiglio superiore per il cinema e l'audiovisivo.
  Segnala inoltre che il provvedimento delega il Governo a rivedere le disposizioni vigenti in materia di: tutela dei minori nel settore cinematografico (in particolare sostituendo la cosiddetta «censura preventiva» con un sistema di responsabilizzazione degli operatori del settore nella classificazione dei prodotti); di promozione delle opere europee da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi (in particolare introducendo procedure più trasparenti ed efficaci) nonché di rapporti di lavoro nel settore.
  Con specifico riferimento alle competenze della Commissione Ambiente, fa presente che l'articolo 8 dispone che le sale cinematografiche e le sale d’essai possono essere dichiarate di interesse culturale particolarmente importante, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera d), del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che viene esplicitamente richiamato. Al comma 2, lo stesso articolo 8 dispone che le regioni e le province autonome possono introdurre previsioni dirette a determinare la non modificabilità della destinazione d'uso delle sale dichiarate di interesse culturale. In sede di Conferenza unificata è definita un'apposita intesa – per il cui raggiungimento non viene indicato un termine – diretta a stabilire le modalità e gli strumenti procedurali mediante i quali lo Stato, le regioni e i comuni concorrono nel conseguimento delle finalità indicate dall'articolo in esame.
  Segnala inoltre l'articolo 28, che prevede la costituzione di un'apposita sezione del Fondo per il cinema e l'audiovisivo destinata a finanziare il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche, attraverso la concessione di contributi, finalizzati alla riattivazione, trasformazione e ristrutturazione di sale esistenti nonché alla realizzazione di nuove sale. Particolari agevolazioni sono previste per le sale dei comuni con meno di 15.000 abitanti. In particolare il comma 5 dell'articolo prevede, nell'ambito delle iniziative per la Pag. 74riqualificazione urbana e la rigenerazione delle periferie e delle aree urbane degradate, la facoltà delle regioni e delle province autonome di introdurre previsioni urbanistiche ed edilizie dirette, anche in deroga agli strumenti urbanistici, a favorire e incentivare il potenziamento e la ristrutturazione di sale cinematografiche e centri culturali multifunzionali. A tal fine sono consentiti anche interventi di demolizione e ricostruzione che prevedano il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva rispetto a quella preesistente, come misura premiale, nonché modifiche della sagoma necessarie per l'armonizzazione architettonica con gli organismi edilizi esistenti, in attuazione dei principi introdotti con l'articolo 5 della legge n. 106 del 2011. Ricordo a tale proposito che l'articolo in questione, ai commi 9-14, ha definito una normativa nazionale quadro – demandata per l'attuazione a leggi regionali – per la riqualificazione delle aree urbane degradate in base alla quale, al fine di incentivare il recupero, gli interventi di riqualificazione sono realizzabili anche con la demolizione e ricostruzione degli immobili e con la previsione di diverse agevolazioni, tra le quali quelle appena citate. Per quanto riguarda in particolare l'incremento della volumetria, la citata legge prevede che, fino all'approvazione delle leggi regionali, esso possa essere realizzato in misura non superiore complessivamente al dieci per cento della superficie coperta per gli edifici adibiti ad uso non residenziale. Segnala da ultimo che – sulla base dell'interpretazione disposta dalla legge di stabilità 2015, al comma 271 dell'articolo 1 – le citate agevolazioni incentivanti prevalgono sulle disposizioni dei piani regolatori generali (PRG) anche relative a piani particolareggiati o attuativi.

  Ermete REALACCI, presidente, invita il relatore a prestare particolare attenzione, nella predisposizione della proposta di parere, alla previsione relativa all'incremento volumetrico. Suggerisce, a tale proposito, di subordinare gli interventi di demolizione e ricostruzione con volumetria aggiuntiva all'adozione di standard costruttivi elevati e di soluzioni tecnologiche avanzate, anche in considerazione degli obiettivi che l'UE si è prefissata in tema di prestazione energetica dell'edilizia. Ricorda a tale proposito che, a partire dalla fine del 2018 per l'edilizia pubblica e dalla fine del 2020 per quella privata, tutti i nuovi edifici dovranno essere a energia quasi zero.

  Roberto MORASSUT (PD) propone di introdurre un elemento vincolante, prevedendo che, in caso di ristrutturazione o ricostruzione delle sale cinematografiche, almeno il 50 per cento della cubatura sia destinata ad attività culturali, mantenendo dunque prevalente la vocazione originaria.

  Ermete REALACCI, presidente, nel rilevare che tale sembra essere la finalità della norma, fa presente che la proposta di parere che il relatore predisporrà sarà esaminata nella seduta di domani.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 25 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto ministeriale recante approvazione delle linee guida concernenti la definizione delle pertinenze esterne con dimensioni abitabili.
Atto n. 342.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

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  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto rinviato nella seduta del 19 ottobre scorso.

  Roberto MORASSUT (PD), relatore, presenta e illustra una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato), che recepisce, in premessa, il rilievo formulato dai colleghi del gruppo M5S, in merito alla necessità di non determinare sovrapposizioni con le prescrizioni urbanistiche. Segnala altresì come, sempre in premessa, sia stata rilevata tra l'altro l'opportunità di un coordinamento con il decreto legislativo 1o agosto 2016, n. 159, che attua la direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.05.

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