CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 ottobre 2016
708.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 12 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

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7-01026 Zanin: Sul patrimonio demaniale del Ministero della difesa.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00206).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 14 settembre 2016.

  Giorgio ZANIN (PD) riferisce di aver svolto un serio approfondimento sia sugli spunti di riflessione emersi nel corso del dibattito, sia su quanto evidenziato dal rappresentante del Governo nell'ultima seduta.
  Presenta e illustra, quindi, un nuovo testo della risoluzione in discussione (vedi allegato), immutato nelle premesse rispetto al precedente, sottolineando che la nuova formulazione del primo impegno, riguardante l'esigenza di semplificare l'attuale quadro normativo che regola il processo di dismissione, recepisce le proposte del Governo.
  Evidenzia, poi, la novità costituita dal secondo impegno, che si prefigge l'obiettivo di facilitare il rapporto tra gli enti locali di piccole dimensioni e le strutture centrali del Ministero della difesa che si occupano della dismissione degli immobili.
  Quanto al terzo impegno, rafforzato anche dalla introduzione dell'impegno successivo, segnala la sua rilevanza con riguardo alla funzione che assolve nel creare le condizioni affinché siano facilitate la vendita degli immobili della difesa e la loro acquisizione da parte degli enti locali.
  Infine, dà conto della novità recata dall'ultimo impegno che prevede la presentazione al Parlamento, con cadenza annuale, di una relazione riepilogativa della situazione dei procedimenti di valorizzazione in atto, delle iniziative assunte, dei risultati conseguiti e delle difficoltà incontrate.
  Conclude esprimendo soddisfazione per la proficua collaborazione che si è instaurata con il Governo per risolvere le questioni poste nell'atto di indirizzo ed auspica un sostegno ampio e condiviso da parte della Commissione.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO dichiara che il Governo ritiene accoglibile la risoluzione nel nuovo testo presentato dal deputato Zanin.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) manifesta compiacimento per il lavoro svolto dal presentatore della risoluzione e dal Governo che, attraverso alcune riformulazioni e integrazioni del testo iniziale, hanno portato a sintesi posizioni che sembravano inizialmente più distanti. Ritiene particolarmente significativo l'impegno che prevede la presentazione al Parlamento di una relazione annuale ed auspica che questa possa essere trasmessa già dal prossimo anno.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo nel nuovo testo proposto dal presentatore (vedi allegato).

Sui lavori della Commissione.

  Elio VITO (FI-PdL) riferisce che da settimane i deputati della Commissione, lui compreso, ricevono continui messaggi di posta elettronica da parte di cittadini che richiamano l'attenzione sul problema dei «precari» delle Forze armate, ossia di quei giovani che hanno svolto i corsi di formazione e prestato servizio anche per anni come volontari, ma che non riescono poi a entrare nei ranghi del personale in servizio permanente. Ritiene che le questioni poste da questi cittadini non possano essere ignorate, ma debbano trovare una risposta da parte delle istituzioni, e quindi da parte del Governo, che è il naturale destinatario delle loro richieste, o del Parlamento. In generale, ritiene che le istituzioni abbiano il dovere di prestare attenzione e di rispondere, soprattutto quando a sollevare un problema o a porre una questione non sono singoli cittadini, ma intere categorie di persone. Non deve necessariamente trattarsi di una risposta positiva, se questo non è possibile, ma deve comunque esserci una risposta e un interessamento. Auspica quindi che la Commissione voglia interloquire, nelle forme che reputerà più opportune, con coloro che hanno sollevato il problema Pag. 50dei volontari delle Forze armate e più in generale che in futuro si dia come regola quella di affrontare le questioni che nei suoi ambiti di competenza vengono segnalate da gruppi di cittadini. Si riserva di porre la questione anche nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, rinvia la discussione sulla proposta del deputato Vito all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009.
C. 3945 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 ottobre 2016.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha introdotto l'esame e si era riservato di presentare una proposta di parere.

  Gianluca FUSILLI (PD), relatore, propone di esprimere parere favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di esprimere parere favorevole.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Esecutivo della Repubblica dell'Angola, fatto a Roma il 19 novembre 2013.
C. 3946 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Francesca BONOMO (PD), relatrice, introduce l'esame del provvedimento osservando che l'Accordo di cooperazione tra Italia ed Angola nel settore della difesa, fatto a Roma il 19 novembre 2013, si compone di un breve preambolo e di 16 articoli.
  Rileva, quindi, che, secondo quanto previsto dall'articolo 1, lo scopo dell'intesa è quello di rafforzare la cooperazione tra le due Parti nella collaborazione nel settore delle rispettive capacità difensive, con particolare riguardo all'area tecnico-militare, nel rispetto degli impegni internazionali nonché – per l'Italia – degli obblighi verso l'Unione europea.
  I settori della cooperazione sono regolati dall'articolo 2, che riporta un elenco non tassativo, che le Parti potranno estendere: nell'elenco si individuano, in particolare, le politiche industriali e di approvvigionamento nel settore militare; lo scambio di materiali per la difesa; la partecipazione ad operazioni umanitarie e di peacekeeping; l'addestramento e la formazione Pag. 51in campo militare; gli sport, la medicina e la scienza e tecnologia militari.
  Le forme attraverso le quali verrà attuata la cooperazione prevista dall'Accordo sono invece elencate nell'articolo 3: oltre a riunioni dei vertici politici e militari del settore, si prevede – tra l'altro – anche lo scambio di know how tra le Parti e la partecipazione reciproca ad attività di formazione e di esercitazione.
  L'articolo 4 riguarda l'organizzazione e l'esecuzione delle attività di cooperazione che spetteranno ai rispettivi Ministeri della difesa. Viene precisato che le eventuali consultazioni tra i rappresentanti delle due Parti per elaborare eventuali accordi integrativi dell'intesa, ovvero programmi di cooperazione tra le rispettive Forze armate, si svolgeranno alternativamente nelle rispettive capitali.
  La ripartizione tra le Parti dei costi connessi allo svolgimento delle riunioni bilaterali – che l'articolo 3 del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica quantifica in 6.568 euro ad anni alterni, con decorrenza dal 2016 – è regolata nel dettaglio dal successivo articolo 5.
  L'articolo 6 reca la disciplina relativa alla competenza giurisdizionale sul personale militare e civile ospite nel quadro della collaborazione prevista dall'Accordo in esame, mentre l'articolo 7 riguarda gli aspetti risarcitori.
  Assai importante – per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione Difesa – appare l'articolo 8, dedicato allo scambio di armamenti, in base al quale si potrà procedere allo scambio di materiali bellici, armi e munizioni. L'elenco dettagliato dei materiali è recato dal comma 1, mentre il comma 2 prevede che lo scambio potrà essere attuato sia con modalità diretta «da Paese a Paese», sia previa autorizzazione rilasciata ad aziende private dai rispettivi Governi. Il comma 3, invece, contiene l'impegno delle Parti a non riesportare i materiali militari acquisiti a terze Parti, se non con il consenso della Parte cedente. Le modalità della cooperazione bilaterale italo-angolana sono individuate dal comma 4 negli approvvigionamenti, nella ricerca e nello sviluppo di armamenti e apparecchiature militari, con particolare riguardo alle attività di supporto alle industrie della difesa e agli enti di governo.
   L'articolo 9 riguarda la sicurezza delle informazioni classificate, alle quali dovrà essere garantita una protezione adeguata agli standard nazionali e internazionali. La disciplina delle eventuali controversie sull'interpretazione o sull'applicazione dell'Accordo è recata dall'articolo 11, mentre l'articolo 12 stabilisce che l'Accordo potrà essere emendato in qualunque momento mediante scambio di Note ufficiali tra le due Parti. È prevista inoltre la possibilità di stipulare protocolli aggiuntivi in specifici ambiti di cooperazione nella materia della difesa, sempre tuttavia all'interno dell'ambito dell'Accordo in esame.
  Infine, gli articoli da 13 a 16 riguardano, rispettivamente, la sospensione e la cessazione dell'Accordo, la firma, l'entrata in vigore e la durata dell'Accordo in esame per un periodo di 5 anni, con rinnovo automatico per periodi annuali, salvo diverso avviso di una delle due Parti.

  Michele PIRAS (SI-SEL) solleva forti dubbi sull'opportunità che l'Italia stipuli intese nel campo della cooperazione militare con i Paesi – e tra questi c’è l'Angola – i cui Governi si rendono responsabili di sistematiche violazioni dei diritti umani. Fa presente che, nel corso della legislatura, il proprio gruppo ha più volte evidenziato questa problematica, ritenendo che la Commissione non possa continuare a trattare il tema delle intese in campo militare con la superficialità fin qui dimostrata, senza mai chiedersi quali siano le caratteristiche politico-sociali dei Paesi con i quali il Governo stipula accordi di cooperazione nel settore della difesa. Invita, quindi, la Commissione a prendere conoscenza dell'ultimo rapporto di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani nel mondo e a tenerne conto nell'esame di questo tipo di atti internazionali.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, fa presente che il dibattito è stato Pag. 52solamente introdotto e che l'espressione del parere non è prevista nella seduta odierna, per cui la Commissione potrà svolgere tutti gli approfondimenti che riterrà necessari. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica di Slovenia, il Governo di Ungheria e il Governo della Repubblica italiana sulla Multinational Land Force (MLF), con Annesso, fatto a Bruxelles il 18 novembre 2014.
C. 3947 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Francesca BONOMO (PD), relatrice, osserva che l'Accordo tra il Governo della Repubblica di Slovenia, il Governo di Ungheria e il Governo della Repubblica italiana sulla Multinational Land Force (MLF), con Annesso, fatto a Bruxelles il 18 novembre 2014, è finalizzato a sostituire, aggiornandone i contenuti, il precedente Accordo firmato a Udine il 18 aprile 1998 e ratificato con la legge n. 106 del 2000.
  La Multinational Land Force (MLF) è una Forza multilaterale – costituita fra la Slovenia, l'Ungheria e l'Italia, che ne ha assunto l'iniziativa – che si propone come scopo quello di favorire il rafforzamento della cooperazione militare fra i tre Paesi firmatari, contribuire allo sviluppo dell'identità europea di sicurezza e di difesa ed all'incremento dei livelli di capacità e di prontezza di reazione nelle situazioni di crisi, nonché consolidare le relazioni militari fra queste tre nazioni, in conformità con i rispettivi ordinamenti interni e con gli obblighi internazionali.
  Più in dettaglio, la MLF è una formazione multinazionale a livello Brigata che può essere impiegata in missioni NATO, ONU, UE ed OSCE ed è stata impiegata, fra l'altro, in Kosovo ed in Afghanistan nell'ambito della missione ISAF. L'Italia, in qualità di Nazione guida, ha il compito di fornire il Comandante dell'MLF e la maggior parte della struttura del Quartier Generale della Brigata, rinforzata su base permanente da personale sloveno ed ungherese.
  A seguito dell'adesione alla NATO sia dell'Ungheria che della Slovenia (rispettivamente nel 1999 e nel 2004) ed all'Unione Europea (2004 per entrambi Paesi), le tre nazioni hanno concordato sulla necessità di rinegoziare le clausole divenute obsolete; da qui la decisione di aggiornare l'Accordo esistente per armonizzarlo alle mutate esigenze operative ed addestrative, che ha condotto alla firma, il 18 novembre 2014, dell'Accordo in esame.
  Sottolinea, quindi, che la relazione illustrativa, che correda il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica presentato al Senato, puntualizza che, con l'entrata in vigore del nuovo Accordo, cesserà di essere applicato l'Accordo del 1998, e con esso esauriranno automaticamente i propri effetti anche tutti gli Accordi da esso discendenti. Dopo la finalizzazione del nuovo Accordo qui in esame sarà pertanto possibile procedere alla sottoscrizione dei nuovi accordi tecnici.
  Passando ai contenuti dell'Accordo, osserva che questo si compone di un preambolo, 13 articoli e di un annesso.
  In particolare, l'articolo 1 indica lo scopo della Forza multinazionale, che è quello di contribuire alla sicurezza internazionale attraverso attività addestrative congiunte in tempo di pace e lo schieramento, a fini dissuasivi, di una forza militare in caso di crisi.
  L'articolo 2 disciplina il contesto di impiego dell'MLF, che può essere schierata solo previa decisione unanime delle Parti ed utilizzata dietro mandato ONU o di altra organizzazione internazionale.
  L'articolo 3 individua gli organi decisionali dell'MLF e definisce la struttura del gruppo direttivo politico militare.
  La struttura della Forza e di Comando è contenuta nell'articolo 4, che prevede l'attribuzione all'Italia del ruolo di capofila (Lead Nation).
  L'articolo 5 definisce le modalità di attivazione della Forza per addestramento Pag. 53e funzioni operative, rinviando ad un apposito memorandum la definizione degli aspetti tecnici e logistici, mentre l'articolo 6 individua l'inglese come lingua di lavoro.
  L'articolo 7 riguarda i costi per l'operatività del Quartier Generale, che sono a carico di un bilancio multinazionale finanziato in conformità con le disposizioni del citato Memorandum.
  Lo status del personale è disciplinato all'articolo 8, che ricalca il modello della NATO, mentre l'articolo 9 prevede che, con il consenso scritto di tutte le Parti e previa firma di apposita Nota di Adesione, l'Accordo rimanga aperto all'adesione di altri Paesi; è inoltre prevista la possibilità di partecipazione e collaborazione da parte di qualsiasi forza militare della NATO, di Stati membri dell'Unione europea o di Paesi amici previa firma di apposito memorandum.
  L'articolo 10 definisce le clausole di sicurezza, identificando le informazioni classificate e le modalità per il loro scambio, mentre l'articolo 11 disciplina le modalità per la soluzione di eventuali controversie interpretative o applicative.
  L'articolo 12 demanda la definizione di questioni di dettaglio relative all'MLF ed altri aspetti operativi ad un Memorandum di Intesa separato o ad altri pertinenti documenti firmati dalle competenti autorità delle Parti.
  Infine, l'articolo 13, reca le disposizioni finali, stabilisce la durata indefinita dell'Accordo, la sua entrata in vigore, nonché – come accennato – la cessazione dell'applicazione del precedente accordo istitutivo del MLF, firmato a Udine il 18 aprile 1998 e di tutti gli accordi attuativi o memoranda da esso derivanti.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per la concessione di una promozione per merito di lungo servizio agli ufficiali ed ai sottufficiali delle Forze armate e della Guardia di finanza collocati in congedo assoluto.
C. 4022, approvata dalla 4a Commissione permanente del Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 ottobre 2016.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.30.

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