CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 ottobre 2016
707.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 11 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 10.20.

Misure per prevenire e contrastare i reati in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per anziani e disabili.
Testo unificato C. 261 Fucci e abb.
(Parere alle Commissioni riunite I e XI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni ed osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2016.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di giovedì 6 ottobre, la Commissione è convocata, in sede consultiva, per il parere alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro pubblico e privato) sul testo unificato delle proposte di legge C. 261 Fucci e abbinate, recante «Misure per prevenire e contrastare i reati in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per anziani e disabili».
  Ricorda poi che, nella predetta riunione, si è altresì convenuto di convocare nuovamente la Commissione per l'espressione di un secondo parere sul testo risultante dalla votazione degli emendamenti in caso di trasmissione da parte delle Commissioni competenti in sede referente. Pag. 118
  Da, quindi, la parola al relatore, deputato Monchiero.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, ricorda che il testo unificato sul quale la XII Commissione si appresta ad esprimere il parere, adottato come testo base dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro nella seduta del 28 settembre scorso, si compone di cinque articoli, di cui illustra in maniera sintetica il contenuto, per passare poi agli aspetti che riguardano specificamente l'ambito di competenza della XII Commissione.
  Fa presente, quindi, che l'articolo 1 individua le finalità dell'intervento legislativo, aggiungendo a quelle già indicate nel titolo – prevenire e contrastare i reati in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per anziani e disabili – l'obiettivo di favorire la raccolta di dati utilizzabili a fini probatori in sede di accertamento dei reati richiamati nel titolo stesso.
  L'articolo 2 delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto legislativo in materia di valutazione e formazione del personale degli asili nido, delle scuole dell'infanzia e delle strutture sanitarie e socio-sanitarie per anziani e disabili. Il comma 1 enuclea tre principi e criteri direttivi di delega; il comma 2 detta le procedure per l'adozione del decreto.
  L'articolo 3 disciplina l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza nelle strutture già indicate, demandando ad un provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, la definizione degli adempimenti e delle prescrizioni da applicare in relazione all'installazione di tali sistemi e al trattamento dei dati personali da essi ricavabili.
  L'articolo 4 pone in capo al Governo l'obbligo di trasmettere al Parlamento, entro il 31 marzo di ogni anno, una relazione sull'attuazione della legge, che dia conto anche dei dati relativi ai reati commessi nell'anno di riferimento e ai relativi procedimenti giudiziari.
  L'articolo 5 reca la clausola di neutralità finanziaria.
  Passando agli aspetti riguardanti specificamente la Commissione Affari sociali, ritiene che diversi siano le criticità, a cominciare dall'inclusione delle strutture sanitarie, stante la loro peculiarità, a livello normativo e organizzativo, che le rende del tutto estranee alle tematiche oggetto del provvedimento in titolo.
  Con riferimento alla delega legislativa di cui all'articolo 2, rileva che i principi e i criteri direttivi di cui al comma 1, lettere a) e b), prevedendo che gli operatori socio-sanitari, gli infermieri e gli altri soggetti che operano con mansioni di assistenza diretta presso le strutture socio-sanitarie debbano essere in possesso di adeguati requisiti di idoneità psico-attitudinale, da verificare all'atto dell'assunzione e durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, pongono una serie di problemi, connessi principalmente all'incongruità di prevedere test psicologici solo per alcuni professionisti che operano nel settore socio-sanitario e non per altri – previsione che potrebbe porsi in contrasto con il principio di eguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione – nonché alla difficoltà di individuare quali siano gli «altri soggetti» che operano con mansioni di assistenza diretta presso le predette strutture.
  Per quanto riguarda, poi, i criteri di cui al comma 1, lettera c), del medesimo articolo 2, non comprende la finalità della formazione ivi prevista, considerato che per i professionisti sanitari già esiste il sistema di formazione continua obbligatoria, nell'ambito della quale possono essere senz'altro individuate eventuali nuove e specifiche esigenze formative.
  Osserva, quindi, che diverse questioni problematiche sono connesse alla disposizioni recate dall'articolo 3, ritenendo che quest'ultimo vada riformulato prevedendo che l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso sia disciplinato attraverso un apposito decreto ministeriale di natura non regolamentare, che quest'ultimo escluda espressamente la possibilità di installare webcam nelle strutture socio-sanitarie, disciplini le modalità degli accordi Pag. 119da stipulare con le organizzazioni sindacali e preveda che l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza sia consentito solo nel rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con legge 24 febbraio 2009, n. 18.
  Evidenzia, inoltre, con riferimento al suddetto articolo, che l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza in stanze individuali o piccole unità ove risiedono gli utenti delle strutture socio-sanitarie debba essere obbligatoriamente condizionato all'assenso delle persone interessate o, in caso di incapacità di queste ultime, dei loro legali rappresentanti.
  Reputa altresì importante l'introduzione nel testo di una nuova disposizione, volta a promuovere il progressivo ampliamento degli orari di accesso alle strutture socio-sanitarie, in modo tale che la prevenzione e il contrasto dei reati nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili quali gli anziani e le persone con disabilità si realizzi attraverso il controllo sociale e il maggior coinvolgimento dei familiari dei soggetti che si trovano in una condizione di vulnerabilità per età o per condizione personale.
  Alla luce delle considerazioni svolte, procede alla lettura della proposta di parere predisposta (vedi allegato 1).

  Marisa NICCHI (SI-SEL) chiede al relatore la ragione per la quale il rilievo relativo alla promozione del controllo sociale, che si realizza principalmente attraverso l'ampliamento degli orari di accesso alle strutture socio-sanitarie per anziani e per disabili, sia formulato in forma di osservazione anziché di condizione.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, precisa che la formulazione come osservazione appare più corretta in quanto si tratta di un tema non presente nel testo in esame. Manifesta in ogni caso disponibilità ad una trasformazione in condizione qualora tale orientamento dovesse prevalere all'interno della Commissione.

  Mario MARAZZITI, presidente, ritiene preferibile che l'osservazione concernente la maggiore apertura verso l'esterno delle strutture socio-sanitarie sia trasformata in condizione.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) insiste per la trasformazione dell'osservazione in condizione, sottolineando che un controllo sociale più diffuso ed efficace rappresenta la migliore garanzia per prevenire le violenze che si vogliono contrastare con il provvedimento in discussione, evidenziando conseguentemente l'impostazione sostanzialmente errata del testo in esame.
  Nel dichiarare di comprendere l'esigenza di garantire il benessere delle persone più fragili, segnala che il testo in esame fornisce una risposta elusiva e sbagliata al bisogno di maggiore sicurezza, obiettivo che può essere conseguito soprattutto all'interno di una dimensione educativa e pedagogica.
  Al riguardo, fa presente che in molte realtà, a partire dalla sua regione, la Toscana, i servizi socio-educativi agiscono con pratiche collaudate, ribadendo le criticità connesse all'adozione di sistemi di videosorveglianza. Invita, piuttosto, ad evitare gli eccessivi carichi di lavoro ai quali sono soggetti gli operatori, causati dai tagli di bilancio e dal blocco del turn-over, sottolineando l'importanza di una valorizzazione del personale.
  Osservando che episodi di maltrattamenti si verificano più frequentemente in strutture private, seppure queste ultime siano caratterizzate in molti casi da standard elevati di qualità, ribadisce l'importanza di un maggiore controllo professionale e sociale, anche attraverso una più assidua partecipazione dei familiari dei soggetti più vulnerabili.
  In relazione alla videosorveglianza, ricorda le prese di posizione critiche del Garante dell'infanzia, che ha richiamato anche i possibili effetti ansiogeni a danno dei bambini. Invita, pertanto, a ragionare con pacatezza rispetto alle questioni che sono oggetto del provvedimento in esame, senza dare risposte istintive o affrettate. Segnala che, in ogni caso, per garantire un'attenzione effettiva verso il problema in oggetto sarebbero necessarie risorse ingenti, Pag. 120non previste dal provvedimento, che potrebbero essere utilizzate in maniera più proficua per migliorare le strutture esistenti.
  In conclusione, ritiene che la proposta di parere del relatore fissi indubbiamente dei paletti importanti per circoscrivere gli effetti negativi che deriverebbero dall'applicazione delle norme contenute nel testo unificato predisposto dalla Commissioni competenti in sede referente.

  Daniela SBROLLINI (PD), in qualità di prima firmataria di una delle proposte di legge che sono confluite nel testo unificato all'esame della Commissione Affari sociali in sede consultiva, in evidenzia i passi in avanti che a suo avviso vengono compiuti con le norme contenute nel predetto testo, riconducibili all'obiettivo della prevenzione delle violenze e dei maltrattamenti ai danni di soggetti particolarmente fragili quali bambini ed anziani. Ricorda che attualmente negli asili nido, nelle scuole per l'infanzia e nelle strutture residenziali per anziani vengono svolti pochi controlli e in molti casi non viene garantita un'adeguata formazione degli operatori.
  Sottolinea, quindi, che la normativa proposta considera la videosorveglianza solo come strumento residuale, soggetto a particolari condizioni, ed accessibile solo per la tutela di soggetti ben determinati.
  Tale strumento non rappresenta, pertanto, la prima risposta per contrastare le pratiche di maltrattamento, segnalando che l'attenzione maggiore è posta sui test psicoattitudinali atti a verificare l'idoneità degli operatori a svolgere compiti di estrema delicatezza. Segnala che vi è una grande sensibilità presso l'opinione pubblica su tali problematiche e ribadisce, quindi, la propria volontà di difendere l'impostazione del testo che la Commissione si trova ad esaminare, che mira a tutelare soggetti in condizione di fragilità senza alcuna concessione verso una logica da «grande fratello».
  Rileva che, a suo avviso, la proposta di parere del relatore costituisca una «presa in giro» in quanto fintamente favorevole, posto che le numerose condizioni in essa contenute configurano, in pratica, un parere contrario. Non volendosi sottrarre alle proprie responsabilità, preannuncia pertanto un voto contrario su tale proposta di parere, che intende esprimere non solo come deputata ma anche come cittadina e genitore.

  Donata LENZI (PD) dichiara di condividere pienamente la proposta di parere del relatore, osservando che il testo in esame mescola impropriamente realtà assai diverse come quelle delle strutture per la prima infanzia e delle residenze socio-sanitarie. Nella consapevolezza che il tema investe principalmente le competenze della Commissione Cultura, osserva comunque, che per quanto riguarda gli asili, la videosorveglianza sancirebbe la rottura di un rapporto fiduciario tra genitori ed educatori, particolarmente grave in quanto questi ultimi rappresentano una categoria con una forte vocazione ed un percorso formativo specifico ed adeguato.
  Riconosce che nelle residenze socio-sanitarie si possono verificare situazioni maggiormente critiche in quanto il personale che vi opera ha seguito generalmente percorsi formativi più ridotti e non necessariamente dispone di un'adeguata motivazione. Segnala, peraltro, che per quanto concerne gli anziani il problema dei maltrattamenti è presente anche all'interno delle abitazioni private. Ritiene, quindi, che eventuali interventi per la prevenzione dei maltrattamenti debbano, a differenza di quanto delineato con le norme proposte, tenere conto della normativa regionale e della situazione di fatto presente in molte realtà, segnalando che, se vi sono disfunzioni, sarebbe importante, prima di legiferare, conoscerne le cause anche attraverso un'apposita indagine conoscitiva.
  Ritiene, quindi, che le condizioni inserite nella proposta di parere si muovano nella giusta direzione. In relazione alla richiesta della collega Nicchi, reputa preferibile il mantenimento dell'osservazione, posto che il tema della maggiore apertura delle strutture appare aggiuntivo rispetto al contenuto del testo in esame. Pone comunque in evidenza la possibilità per la Pag. 121Commissione Affari sociali di intervenire su questo aspetto sia nel corso dell'esame del provvedimento che mira ad assicurare una maggiore apertura dei reparti di terapia intensiva (C. 141), ampliandone l'oggetto, sia nell'ambito dell'articolo 9 del disegno di legge C. 3868, recante deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali e di riordino delle professioni sanitarie, anch'esso all'esame della Commissione.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, invita ad una riflessione sul contenuto della condizione di cui al numero 3 segnalando che, dopo un'attenta valutazione, esso appare superfluo in relazione all'intero articolato.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), pur condividendo la ratio della condizione di cui al numero 3 della proposta di parere, ovvero di scongiurare il rischio per cui la richiesta di utilizzo delle riprese sia avanzata per fare emergere presunte pratiche di «malasanità», conviene con il relatore sul fatto che non appare facilmente praticabile la previsione relativa all'esclusione dell'utilizzo delle videoriprese in ambito processuale nel caso in cui da esse dovessero risultare reati diversi dai maltrattamenti quali, ad esempio, i furti.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, concorda con la collega Lenzi sull'opportunità di mantenere il rilievo sull'ampliamento dell'accesso alle strutture socio-sanitarie sotto forma di osservazione.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) insiste per la trasformazione in condizione, evidenziando che la maggior apertura delle strutture rappresenterebbe, insieme alla valorizzazione del personale, un punto decisivo nella prevenzione dei maltrattamenti.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che il rilievo potrà essere trasformato in condizione nel caso in cui la Commissione Affari sociali, convocata su un eventuale nuovo testo unificato al fine di esprimere un secondo parere, dovesse constatare il mancato accoglimento del predetto rilievo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata (vedi allegato 2).

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016.
Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2016.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che l'esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 è iniziato nella seduta del 4 ottobre scorso, con lo svolgimento della relazione da parte del deputato Casati, e che nella seduta del 5 ottobre il seguito della discussione è stato rinviato ad altra seduta sulla base di una richiesta avanzata in tal senso da parte del gruppo Sinistra italiana-SEL.

  Ezio Primo CASATI (PD), relatore, formula una proposta di parere, favorevole con osservazioni, sulla base delle considerazioni svolte nella seduta precedente, in sede di svolgimento della relazione (vedi allegato 3).

  Mario MARAZZITI, presidente, avverto che il gruppo Sinistra italiana-SEL ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 4) che sarà posta in votazione solo ove non fosse approvata la proposta di parere del relatore.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) illustra una proposta alternativa di parere, presentata dal suo gruppo, sottolineando la priorità politica di contrasto della linea del Governo, che porta alla costante diminuzione delle risorse destinate al Servizio sanitario Pag. 122nazionale. Sottolinea che, alla base di tale linea, vi è la concezione errata di considerare la spesa sanitaria come un costo da ridurre e non come un investimento a tutela di un diritto fondamentale, garantito dalla Costituzione. Auspica, quindi, che si pervenga ad una maggiore consapevolezza su questi temi.
  Esprimendo una valutazione positiva sull'aggiornamento dei LEA, manifesta preoccupazione per il livello insufficiente del loro finanziamento, temendo inoltre che in sede di legge di bilancio possano essere effettuati ulteriori tagli alla spesa sanitaria. Ricorda, in proposito, che in Italia il rapporto tra spesa sanitaria e PIL è in costante discesa, con il conseguente rischio di scendere sotto la soglia indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità come garanzia dell'universalità dei servizi sanitari.
  Evidenzia, inoltre, che a fronte del dato di 4 milioni e 600 mila persone in condizioni di povertà assoluta la nota non indica nessuna inversione di tendenza – come potrebbe essere ad esempio l'esclusione della spesa sociale dal Patto di stabilità – per contrastare tale fenomeno. Per tali ragioni, sottolinea l'importanza della proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo, ribadendo che la nota di aggiornamento rappresenta un'occasione mancata per procedere verso la soluzione dei gravi problemi sociali che investono l'Italia.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI) manifesta perplessità per il richiamo ai LEA effettuato nel parere, posto che il relativo provvedimento non è stato ancora trasmesso al Parlamento.

  Elena CARNEVALI (PD) reputa invece opportuno mantenere il richiamo ai LEA in ragione dell'Intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-regioni, suggerendo eventualmente una limitata riformulazione dell'osservazione di cui alla lettera a), nel senso di prevedere che la necessità ivi rappresentata sia connessa «anche» al fine di garantire la sostenibilità economico-finanziaria del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sull'aggiornamento dei LEA.

  Edoardo PATRIARCA (PD), nell'apprezzare la proposta di parere formulata dal relatore, propone l'inserimento di una ulteriore osservazione, volta a garantire l'universalità del servizio civile come strumento di supporto alle attività del Terzo settore.

  Teresa PICCIONE (PD) esprime particolare apprezzamento per l'inclusione nella proposta di parere di un'osservazione relativa al finanziamento dei farmaci innovativi.

  Donata LENZI (PD), con riferimento all'intervento del collega Patriaca, ricordando che il tema del servizio civile è di competenza della Commissione Affari costituzionali, propone l'inserimento di un rilievo circa la piena attuazione della legge n. 106 del 2016, di riordino del Terzo settore, che contiene un articolo dedicato al servizio civile.

  Mario MARAZZITI, presidente, nel ricordare i problemi legati all'invecchiamento del personale sanitario, suggerisce un'integrazione all'osservazione di cui al punto c) relativa al superamento del blocco del turn-over.

  Ezio Primo CASATI (PD), relatore, recependo le istanze dei colleghi intervenuti nella discussione, riformula la propria proposta di parere (vedi allegato 5).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata.

  Mario MARAZZITI, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione della proposta di parere del relatore, la proposta alternativa di parere presentata dal gruppo SI-SEL non verrà posta in votazione.

  La seduta termina alle 11.30.

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