CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 ottobre 2016
703.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 112

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016.
Doc. LVII n. 4-bis Governo, Allegato I e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2016.

  Giampiero GIULIETTI (PD), relatore, ricorda che, sulla base di quanto previsto dai regolamenti europei, le previsioni macroeconomiche tendenziali e programmatiche presentate nella Nota sono sottoposte alla validazione dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio, costituito nell'aprile 2014 secondo quanto previsto dalla legge n. 243 del 2012, di attuazione del principio del pareggio di bilancio. Lo scenario macroeconomico tendenziale ha già ottenuto la validazione dell'UPB il 26 settembre 2016, mentre il quadro programmatico non è stato validato positivamente poiché l'UPB ha riscontrato un eccessivo ottimismo Pag. 113delle previsioni ufficiali per il 2017, trasmettendo i suoi rilievi critici al MEF. Nell'audizione di ieri, 4 ottobre 2016, presso le Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato, il Ministro dell'economia e delle finanze ha confermato il quadro programmatico per il 2017 che prevede una crescita reale del PIL all'1 per cento, sulla base della consapevolezza che questo è il risultato della valutazione degli impatti sul tasso di crescita delle misure che saranno comprese nella legge di bilancio 2017. Il Ministro ha quindi inviato a considerare che tutte queste informazioni non erano disponibili allorché l'UPB o altri previsori hanno effettuato le loro stime.
  Anche sulla base di tali considerazioni formula, per quanto di competenza della XIV Commissione, una proposta di parere favorevole.

  Sergio BATTELLI (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009.
C. 3945 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2016.

  Tea ALBINI (PD), relatrice, considerata la natura del provvedimento, che reca la ratifica di un Accordo, formula una proposta di parere favorevole.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione di disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 1935/2004 riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e di cui al regolamento (CE) n. 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e per la violazione di misure specifiche per gruppi di materiali ed oggetti.
Atto n. 334.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2016.

  Maria IACONO (PD), relatrice, alla luce dei contenuti del provvedimento, formula una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 5 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.20.

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Conclusioni del Consiglio dell'UE sul piano d'azione per i diritti umani e la democrazia del 20/7/2015 (2015-2019).
10897/2015.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del documento in oggetto.

  Luisa BOSSA (PD), relatrice, evidenzia come la XIV Commissione sia chiamata ad esprimere il parere su un atto assegnato in sede primaria alla III Commissione Affari esteri. La nostra competenza è, però, pregnante dal momento che si tratta dell'atto conclusivo con cui il Consiglio dell'Unione europea ha approvato e adottato il Piano d'azione per i diritti umani e la democrazia, con riferimento al periodo 2015-2019.
  Prima di esaminare le Conclusioni del Consiglio dell'Unione europea, può essere utile soffermarsi sul Piano stesso, in modo da avere cognizione delle sue caratteristiche, della sua origine, dei suoi obiettivi.
  Il Piano d'azione per i diritti umani e la democrazia è stato adottato sulla base di un lavoro congiunto compiuto dall'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica della sicurezza e la Commissione europea; tale lavoro è culminato nell'adozione di una Comunicazione, in data, 28 aprile 2015, intitolata: «Mantenere i diritti umani al centro dell'azione dell'UE».
  L'obiettivo del Piano d'azione è proseguire nel solco dell'impegno strategico dell'Unione sul tema dei diritti umani e della democrazia, con uno sguardo di modernità anche alle nuove sfide, all'insorgere di nuove questioni. Ecco perché il Piano parte dall'impianto esistente della politica Ue sui diritti e sulla democrazia utilizzando orientamenti, strumenti e altri mezzi già fissati dall'Unione e finanziati.
  La responsabilità di eseguire il Piano è affidata all'alto rappresentante/vicepresidente, assistito dal servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), nonché alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri.
  Un ruolo importante è affidato anche al rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani, che contribuisce all'attuazione del Piano d'azione, conformemente al suo mandato.
  Il piano d'azione, risalente al 2015, copre il periodo che va tale anno fino al 31 dicembre 2019. È previsto uno step di verifica sulla sua attuazione nel 2017.
  Naturalmente il nuovo Piano d'azione fa riferimento, raccoglie e continua l'attività svolta nel precedente piano, quello per il periodo 2012/2014. Vengono, in questo senso, elaborati nuovi strumenti su questioni chiave, con l'adozione più stringente di lavori bilaterale e multilaterale.
  Nel nuovo Piano trova spazio il riferimento alla «complessità delle crisi attuali» e alle violazioni e agli abusi generalizzati dei diritti umani e delle libertà fondamentali a cui si assiste e per quali l'Ue appare consapevole di dover impiegare sforzi sempre più significativi.
  L'auspicio del nuovo Piano d'azione è proprio quello di rendersi capace di far fronte alle nuove necessità, tra cui vale la pena di citare la non discriminazione, la parità di genere, l'emancipazione femminile, la prevenzione e risoluzione dei conflitti e delle crisi, i settori della migrazione, degli scambi e degli investimenti, della cooperazione allo sviluppo e della lotta al terrorismo.
  L'Unione europea, con questo nuovo Piano, si impegna promuovere e difendere l'universalità e l'indivisibilità di tutti i diritti umani, intensificherà gli sforzi per promuovere un ambiente sicuro e favorevole in cui la società civile e i media indipendenti possano crescere e agire liberamente. Pace, sicurezza, stabilità e prosperità sono gli obiettivi fondamentali.
  Nel dettaglio, il Piano, così come emerge dagli atti testuali, fissa i seguenti obiettivi operativi:
   la tutela dei diritti umani in tutte le politiche dell'UE;
   la promozione dell'universalità dei diritti umani;
   il perseguimento di obiettivi coerenti;Pag. 115
   porre i diritti umani al centro di tutte le politiche esterne dell'UE;
   attuare le priorità dell'UE in materia di diritti umani;
   lavorare con partner bilaterali;
   lavorare tramite le istituzioni multilaterali;
   rafforzare la cooperazione in seno all'UE.

  Andando ancora di più nello specifico, il Piano d'azione individua le seguenti priorità strategiche:
   conferire potere di azione agli attori (organizzazioni governative, parlamentari e regionali) dei paesi terzi, rafforzare il ruolo del sistema giudiziario e sostenere la società civile, incluse le parti sociali;
   contrastare la discriminazione e promuovere il rispetto della libertà di espressione, la parità tra uomini e donne e l'emancipazione femminile;
   garantire una maggiore visibilità all'azione dell'UE nel campo dei diritti umani.

  Il percorso seguito dal Piano d'azione è quello di indicare 34 obiettivi in 5 aree strategiche.
  Le cinque aree strategiche sono:
   1) aumentare il coinvolgimento degli attori locali con misure tese a interagire con gli attori esterni governativi e non governativi;
   2) affrontare i principali problemi in materia di diritti umani mantenendo il necessario equilibrio tra i diritti civili e politici, da un lato, e quelli economici, sociali e culturali, dall'altro;
   3) adottare un approccio globale sui diritti umani in situazioni di conflitto e di crisi supportando lo sviluppo di strumenti nazionali, regionali e internazionali volti a prevenire, affrontare e contrastare le violazioni dei diritti umani;
   4) favorire la coerenza tenendo maggiormente conto dei diritti umani nelle politiche dell'UE, come ad esempio quelle legate a commercio e investimenti, migrazione e asilo, sviluppo e lotta al terrorismo;
   5) accrescere l'efficacia e la cultura dei risultati nei diritti umani e nella democrazia sviluppando approcci più strategici e orientati ai risultati.

  Il Piano d'azione si basa, ovviamente, su fondamenti giuridici individuabili nel Trattato stesso sull'Unione europea. In particolare vanno ricordati gli articoli 2 e 3 del TUE, con cui si dichiara che l'Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.
  L'articolo 21 del TUE, inoltre, sancisce che l'azione dell'Unione sulla scena internazionale si fondi sui seguenti principi: democrazia, Stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana, principi di uguaglianza e di solidarietà e rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
  Anche dalla Carta dei diritti fondamentali, proclamata nel 2000 in occasione della Conferenza intergovernativa di Nizza e alla quale il TUE attribuisce lo stesso valore giuridico dei Trattati, è una fonte giuridica importante da cui discende il Piano d'azione e per la quale la tutela dei diritti umani costituisce è un obbligo dell'Ue sul piano interno e un obiettivo prioritario nelle relazioni esterne.
  Tali obblighi vengono perseguiti dall'Unione con diversi strumenti, che attengono sia alla politica estera e di sicurezza sia alle decisioni del Consiglio. Esistono, poi, rimostranze diplomatiche, posizioni ufficiali sui diritti umani, conclusioni del Consiglio: strumenti che vengono utilizzati per raggiungere obiettivi programmati.
  Nel corso del tempo l'UE ha adottato anche linee guida specifiche sulla promozione dei diritti umani nei paesi terzi e per consentire, se necessario, di assumere azioni comuni e di condurre interventi rapidi e coerenti in caso di violazioni.Pag. 116
  Sono 11 le linee guida adottate, su:
   pena di morte (1998, aggiornate nel 2013);
   dialoghi in materia di diritti umani con i paesi terzi (2001, aggiornate nel 2009);
   tortura e altre pene o trattamenti crudeli disumani o degradanti (2001; aggiornate del 2012);
   bambini e conflitti armati (2003, aggiornate nel 2008);
   difensori dei diritti umani (2004, aggiornate nel 2008);
   promozione del diritto umanitario internazionale (2005, aggiornate nel 2009);
   promozione e tutela dei diritti del bambino (2007);
   violenze contro le donne e lotta contro tutte le forme di discriminazione nei loro confronti (2008);
   promozione e protezione della libertà di religione o credo (2013);
   promozione e protezione dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (2013);
   libertà di espressione off-line e on-line (2014).

  Nel 2015 l'UE, inoltre, ha intrattenuto dialoghi e consultazioni formali sui diritti umani con 34 paesi partner e gruppi regionali.
  Il sostegno alla attività dell'UE in materia di promozione e tutela dei diritti umani nei paesi terzi è affidata allo strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel mondo (Regolamento (CE) n. 1889/2006, del 20 dicembre 2006).
  Nell'ambito dell'attuale periodo di programmazione finanziaria dell'UE 2014-2020 lo strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel mondo dispone di un bilancio di 1,2 miliardi di euro.
  Altre risorse per la tutela e la promozione dei diritti umani nel mondo sono disponibili attraverso lo strumento per contribuire alla stabilità ed alla pace, (Regolamento (UE) n. 230/2014, dell'11 marzo 2014) che fornisce sostegno diretto alle politiche esterne dell'Unione nei settori della risposta alle crisi, della prevenzione dei conflitti, della costruzione della pace e nel far fronte a minacce globali e transregionali.
  Lo strumento per contribuire alla stabilità ed alla pace dispone per il periodo 2014-2020 di un bilancio di 2,4 miliardi di euro.
  Nelle conclusioni sul Piano, il Consiglio dell'Unione Europea, nell'invitare «tutti i partner a contribuire al successo di questo Piano d'azione e a promuovere i diritti umani e la democrazia in tutto il mondo», sottolinea in particolare alcuni aspetti:
   la complessità delle crisi attuali con violazioni e abusi generalizzati dei diritti umani e delle libertà fondamentali, per le quali i soggetti comunitari sono chiamati ad un supplemento di sforzi congiunti;
   la titolarità delle istituzioni e dei meccanismi locali, che vanno sempre più responsabilizzati;
   l'importanza dell'universalità e dell'indivisibilità di tutti i diritti umani;
   l'importanza, come detto, dei valori di sicurezza, libertà civile, prosperità.

  Su tutto questo l'Unione europea assume un impegno che non è solo programmatico ma identitario, parte fondante dell'idea stessa di Europa.
  Per questo, e tutte le ragioni sopra esposte, formula una proposta di parere favorevole sull'atto in discussione.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.