CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 luglio 2016
673.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 13 luglio 2016.

Audizione di rappresentanti di Federculture e della Fondazione Fitzcarraldo, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 2950 Ascani, recante «Agevolazioni in favore delle start-up culturali nonché modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di raccolta di capitali tra il pubblico per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 9.15 alle 10.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 13 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI – Interviene il sottosegretario per l'istruzione, per l'università e per la ricerca Davide Faraone.

  La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto ministeriale concernente definizione dei criteri di ripartizione della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2015 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
Atto n. 310.
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(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizione e osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 luglio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente e relatrice, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita dal circuito chiuso. Ricorda che nella seduta del 27 giugno 2016 è stata svolta la relazione introduttiva e che in esito ad essa la Commissione ha deliberato di domandare chiarimenti al Governo. Nella seduta del 6 luglio, il sottosegretario incaricato aveva fornito tali chiarimenti. Era altresì intervenuta la deputata Ghizzoni, la quale aveva chiesto al Governo di precisare, con riferimento all'articolo 3 dello schema di decreto, quale sia il rapporto tra le aree di specializzazione individuate dal piano nazionale della ricerca 2015-2020, e gli ambiti del programma quadro Horizon 2020, con particolare riferimento ai progetti ERC. Anche tale richiesta è stata inoltrata al MIUR. Domanda pertanto al Governo se sia in grado di dare un riscontro anche su quest'ultimo profilo.

  Il sottosegretario Davide FARAONE risponde che gli ambiti di Horizon 2020 sono da considerarsi inseriti nelle aree di specializzazione per cui è possibile chiedere l'accesso alla quota premiale.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, relatrice, formula pertanto una proposta di parere favorevole con una condizione e un'osservazione (vedi allegato).

  Francesco D'UVA (M5S) preannuncia il suo voto contrario. Ribadisce al riguardo che il suo Gruppo ritiene inaccettabile qualunque criterio utilizzato, per quanto meritocratico possa essere, che subordini l'erogazione di fondi agli Enti di ricerca calcolati in base ad una valutazione anacronistica. È convinto che sulla base dei criteri oggi applicati, i fondi sarebbero stati negati persino ad Einstein che pure ha rivoluzionato i princìpi della fisica. Inoltre deve ripetere quanto già la Commissione ha affermato nei due anni passati, ovvero che la quota premiale deve essere aggiuntiva e non ritagliata nell'ammontare definito del FOE.

  La Commissione approva, a maggioranza, la proposta di parere.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 13 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario per l'istruzione, per l'università e per la ricerca Davide Faraone.

  La seduta comincia alle 14.45.

Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari.
C. 1159 Vacca.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha dato parere favorevole su tutti gli emendamenti, mentre il rappresentante del Governo ha dato su di essi parere contrario. Rammenta altresì che sono stati respinti gli emendamenti 1.8, 1.1, 1.2, 1.3 e 1.4 e che era stato ritirato l'articolo aggiuntivo 1.01.

  Gianluca VACCA (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.5, specifica che esso riproduce il testo sul quale in sede di Comitato ristretto era stata raggiunta un'intesa con i colleghi del Partito Democratico. Essa si era consolidata su tre Pag. 74obiettivi specifici relativi all'introduzione di una no tax area per gli studenti con ISEE inferiore a 15.000 euro, a una forma di tutela per la fascia intermedia di studenti con ISEE ricompreso tra 15.000 e 21.000 e, infine, alla previsione di 12 crediti formativi annuali per beneficiare dell'esenzione. In merito a quest'ultimo punto, nella seduta di ieri, il Governo si è espresso in senso negativo, ritenendo tale soglia un criterio inadeguato per l'accesso alla no tax area. Rileva che, tuttavia, questa era esattamente la soglia individuata in sede di Comitato ristretto e che la posizione del Governo sembrerebbe far emergere problemi di trasparenza all'interno della stessa maggioranza. La copertura sul FISPE, pur risultando sufficiente, è stata invece considerata inidonea perché non ha caratteri di permanenza.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.5.

  Francesco D'UVA (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.6, si dice preoccupato per l'andamento dei lavori. La presenza della sottosegretaria D'Onghia nella seduta di ieri e quella del sottosegretario Faraone, nella seduta di oggi, sembrerebbe suggerire che nessun membro del Governo abbia voluto approfondire genuinamente l'argomento trattato, e che sia stato deciso a priori di votare contro, senza «se» e senza «ma».

  Manuela GHIZZONI (PD) intende chiarire ancora una volta la questione senza intenti polemici. Ha ascoltato i rilievi mossi dal collega D'Uva che però non ha mai partecipato ai lavori del Comitato ristretto che, in effetti, è stato molto ristretto. Fa notare che se ci fosse stato davvero un testo condiviso, esso sarebbe la base della discussione di oggi: purtroppo questo non è potuto avvenire a seguito della richiesta di calendarizzazione del provvedimento in Assemblea che, per l'urgenza con cui è stata posta, avrebbe mortificato il lavoro svolto fino a quel momento che richiedeva, invece, maggiore attenzione e approfondimento. Ricorda la richiesta al Governo di dati dettagliati che sono arrivati forse grazie anche all'impegno del sottosegretario che ha lasciato intendere la possibilità di trovare i fondi necessari in occasione dell'esame della legge di stabilità. I dati arrivati sia dal MIUR che dal Ministero del lavoro erano dati mai giunti prima a conoscenza della Commissione e che, per la prima volta, articolavano la composizione della platea studentesca universitaria sulla base degli indicatori ISEE. Invece, non si è potuti giungere neanche ad una stima effettiva del minor gettito da contribuzione (che è cosa diversa dalla tassazione). Sottolinea che, insieme ai colleghi del suo Gruppo, ha letto e studiato quei dati proprio per poter fare un lavoro serio sui fabbisogni e che ciò è stato raccontato in modo parziale ed incompleto.

  Luigi GALLO (M5S) vuole rendere palese che questi emendamenti rappresentano circa una quindicina di proposte diverse che sono state formulate nel corso di un dibattito durato tre anni. Ha capito che ci si trova ormai in un vicolo cieco e che la no tax area non verrà mai introdotta. Vorrebbe conoscere però le posizioni definitive dei vari Gruppi sui diversi contenuti degli emendamenti. Ritiene che quanto affermato dalla collega Ghizzoni in merito alla stima degli effetti onerosi può essere valido solo fino ad un certo punto in quanto non si tratta di trovare una copertura ad un intero provvedimento ma solo una compensazione ai minori introiti delle università. Anche la Ragioneria generale dello Stato, nel formulare le proprie osservazioni sugli aspetti finanziari della proposta, non ha fornito cifre precise, ma ha fatto cenno soltanto a possibili problemi di squilibri di bilancio per gli atenei.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.6.

  Gianluca VACCA (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.7, si rivolge alla collega Ghizzoni per confermare che il testo all'esame non è quello uscito dal Comitato Pag. 75ristretto, altrimenti sarebbe stato utilizzato come testo base. Si tratta però di un testo che ripropone i punti strategici del provvedimento sui quali si era arrivati ad una convergenza e che avrebbero richiesto solo una certa limatura, perché i paletti erano ormai stati piantati e gli obiettivi erano comuni anche se raggiungibili attraverso strade diverse. Specifica che gli emendamenti sono stati presentati con testi diversi proprio per dare la possibilità alla Commissione di vagliare differenti ipotesi.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.7.
  Si passa quindi all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti ad esso riferiti.
  La Commissione respinge l'emendamento 2.1.

  Gianluca VACCA (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.3.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti 2.3, 2.5, 2.2 e 2.4.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dichiara concluso l'esame degli emendamenti. Comunica che è pervenuto il parere contrario della VI Commissione (Finanze). Rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta di domani, giovedì 14 luglio 2016, allorquando saranno pervenuti i restanti pareri.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 13 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 15.15.

DL 113/2016: Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio.
C. 3926 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che la Commissione di merito non ha ancora terminato l'esame degli emendamenti. Tuttavia, il provvedimento è calendarizzato in Assemblea per la settimana prossima, sicché d'intesa con la relatrice, on. Coscia, propone di incardinare senz'altro l'esame del provvedimento. Le dà quindi la parola.

  Maria COSCIA (PD), relatrice, osserva che il decreto-legge 113 del 2016 interviene su un ampio e diversificato novero di materie concernenti principalmente gli enti territoriali, ivi compresi gli enti sanitari. Nell'ambito dei 25 articoli di cui si compone, quelli riferibili alla competenza di questa Commissione sono l'articolo 17 e l'articolo 24; in parte, perché la competenza primaria sugli asili nido è della Commissione Affari sociali e, peraltro, trattandosi di personale degli enti locali, non vi è nemmeno il concerto del Ministro dell'istruzione.
  Per quanto riguarda l'articolo 17, ricorda che la legge n. 107 del 2015 prevede la delega sullo 0-6 con l'obiettivo di unificare le competenze educative e scolastiche nel campo dell'istruzione. In particolare, reca disposizioni in materia di assunzioni a tempo indeterminato di personale educativo e scolastico delle scuole d'infanzia comunali e degli asili nido, da parte dei comuni.
  Tale articolo, in primo luogo, riconosce ai comuni la facoltà di procedere, nel triennio 2016-2018, ad un piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed educativo, per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa, in analogia con quanto disposto dalla legge c.d. Buona scuola per il sistema nazionale di istruzione e formazione. Ciò, nei limiti delle disponibilità di organico e della spesa di personale sostenuta, per assicurare i relativi servizi, nell'anno educativo e scolastico 2015-2016 e fermo restando il rispetto Pag. 76degli obiettivi del saldo non negativo, in termini di competenza. Contestualmente, dispone la possibilità per i comuni, nel medesimo arco temporale, di effettuare procedure di stabilizzazione di contingenti di personale educativo e scolastico impiegato a tempo determinato nelle scuole d'infanzia e negli asili nido.
  Più specificamente, dispone la possibilità per i comuni di assumere, nei richiamati istituti scolastici ed educativi, personale inserito in graduatorie formate ai sensi delle norme richiamate nel provvedimento, nonché personale inserito in altre proprie graduatorie definite a seguito di prove selettive per titoli ed esami. Inoltre, prevede la possibilità, per i comuni interessati, di utilizzare le risorse destinate all'assunzione di personale con contratti a tempo determinato e con altre tipologie contrattuali flessibili per assunzioni a tempo indeterminato, volte al superamento dei medesimi contratti a termine. Infine, prevede la possibilità per i comuni di avviare un'ulteriore procedura di stabilizzazione del personale insegnante ed educativo in possesso di specifici requisiti. La stabilizzazione (da effettuarsi mediante procedure selettive per titoli ed esami) riguarda il personale che abbia maturato, alla data di entrata in vigore del provvedimento, tre anni di servizio, anche non continuativi, con contratto a tempo determinato alle dipendenze dell'amministrazione che indice le procedure di reclutamento, nel limite massimo del 50 per cento delle facoltà di assunzione definite nel piano triennale e al netto di quelle utilizzate per lo scorrimento delle graduatorie in precedenza richiamate. Ulteriore condizione per le assunzioni concerne la composizione delle graduatorie compilate in relazione alle citate procedure selettive di stabilizzazione, le quali devono essere costituite da un numero di soggetti pari, al massimo, al numero dei posti per i quali queste sono bandite, maggiorato del 10 per cento. Infine, dispone che nelle more del completamento delle procedure di stabilizzazione (e comunque non oltre il 31 dicembre 2018) resta valida l'esclusione dei contratti a tempo determinato stipulati con il personale docente ed ATA per il conferimento delle supplenze dalla disciplina generale relativa al contratto a tempo determinato.
  L'articolo 24 introduce, anzitutto, elementi di maggiore flessibilità nel percorso di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche che hanno avuto la possibilità di presentare un piano di risanamento, ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge n. 91 del 2013. In particolare, sostituisce alla nozione di equilibrio strutturale del bilancio – che, per come desumibile dall'ordinamento interno, esclude dal risultato economico annuale le componenti di carattere temporaneo o comunque non ripetibili negli esercizi successivi, che quindi non potrebbero concorrere al risultato nominale del bilancio – la più elastica nozione di pareggio economico, che fa riferimento al bilanciamento tra entrate e spese nel loro complesso. Tale modifica intende assicurare – secondo la relazione illustrativa – una valutazione razionale del conseguimento degli obiettivi strutturali del bilancio della fondazione secondo un'ottica di maggiore flessibilità, tenuto conto della particolare natura delle fondazioni e del loro patrimonio. Poiché la nozione di pareggio economico è per sua natura riferita alla singola annualità di bilancio, e di per sé può non essere sufficientemente indicativa dei possibili futuri andamenti economici dell'ente, si affianca a tale nuovo indicatore anche un elemento previsivo, costituito dal «tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario».
  Segnala, inoltre, che, sulla base delle novelle ora apportate, mentre l'articolo 1, comma 355, della legge di stabilità 2016 prevede che le fondazioni che, alla data della sua entrata in vigore, avevano già presentato il piano di risanamento ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge n. 91 del 2013 «sono tenute al raggiungimento del pareggio economico, in ciascun esercizio, e del tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario, entro l'esercizio finanziario 2018», l'articolo 11, comma 14, del decreto-legge n. 91 del 2013, riferendosi alle stesse fondazioni (attraverso il rinvio al Pag. 77comma 1 del medesimo articolo 11), prevede – ancora nel testo che abbiamo in esame – che esse ove «non raggiungano il pareggio economico e, entro l'esercizio 2016, il tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario, sono poste in liquidazione coatta amministrativa». Per correggere questa discrasia, ho già presentato un emendamento in V Commissione. La sostituzione che ho prima indicato, viene riferita anche ai contenuti della negoziazione per la ristrutturazione del debito della fondazione necessaria per accedere – nelle more del perfezionamento del piano di risanamento – alle anticipazioni (per l'annualità 2013) finalizzate ad evitare, a causa della carenza di liquidità, la compromissione della gestione anche ordinaria della fondazione.
  Al riguardo, chiede al Governo di chiarire il motivo della novella, dal momento che le anticipazioni sono relative all'annualità 2013. Infine, l'articolo 24 chiarisce alcune modalità con cui le fondazioni lirico-sinfoniche in fase di risanamento possono accedere all'istituto della transazione fiscale, che consente di comporre stragiudizialmente i debiti tributari di un ente in crisi. In particolare, viene specificato che esse possono accedere alla transazione fiscale anche se non hanno proposto il piano di risanamento che introduce il concordato preventivo, come disciplinato dalla legge fallimentare. Resta fermo l'obbligo per detti enti, al fine di accedere al predetto istituto, di presentare gli speciali piani di risanamento previsti ex lege, ove si trovino in stato di crisi.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

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